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Il modello organizzativo in ospedale
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Il modello organizzativo in ospedale: stato dell’arte
Prof. Walter RicciardiDirettore Istituto di Igiene
Università Cattolica del Sacro Cuore Roma
• L’ospedale nei diversi sistemi sanitari del mondo
• Struttura, sistemi e cultura dell’ospedale in Italia
• Le prospettive future• Considerazioni
I sistemi sanitari nel mondo
Sistemi pluralistici• il bene salute è considerato
come un bene di consumo• lo Stato non interviene nel
finanziamento dell’assistenza sanitaria alla quale provvedono i cittadini attraverso assicurazioni commerciali
• lo Stato regolamenta il mercato dei servizi sanitari con organi di indirizzo simili a quelli di altri settori (antitrust, licenze)
• lo Stato non è responsabile della produzione dei servizi e non possiede ospedali
USA
Sistemi Mutualistici• il bene salute è considerato
come un bene di consumo garantito e regolamentato
• lo Stato è responsabile per la politica sanitaria nazionale
• lo Stato interviene regolamentando le mutue e rendendo obbligatoria l’iscrizione
• lo Stato può possedere a sua volta alcune mutue
• lo Stato in parte possiede le strutture sanitarie
• lo Stato controlla le strutture
Francia, Germania, Olanda,
Servizi Sanitari Nazionali
• il bene salute è considerato come un diritto del cittadino
• lo Stato è responsabile per la politica sanitaria nazionale
• lo Stato raccoglie i fondi attraverso la tassazione generale
• alloca le risorse alle strutture in base alla programmazione sanitaria
• lo Stato possiede la maggioranza delle strutture
Italia, UK, Canada
Intervento dello Stato
L’importanza degli Ospedali•Gli ospedali costituiscono fra il 40% ed il 60% della spesa
sanitaria nella “Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica”, oltre il 70% nella ex Unione Sovietica e nella Europa dell’est ed oltre l’80% nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo.
•Una grande percentuale della popolazione viene ricoverata ogni anno.
•Gli ospedali offrono un significativo contributo alla formazione ed alla occupazione.
La Crescita dei CostiAndamento Spesa Sanitaria Pro Capite
(1960-2002)Fonte: OECD Health 2004
1960 1970 1980 1985 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002
AustriaBelgioCanadaDanimarcaFinlandiaFranciaGermaniaGreciaIrlandaItaliaLussemburgOlandaNorvegiaPortogalloSpagnaSveziaSvizzeraRegno UnitoStati Uniti
ITALIA
Estensione dell’intervento pubblico nel settore sanitario
Sistemi pluralistici• il bene salute è considerato come un bene di
consumo• lo Stato non interviene nel finanziamento
dell’assistenza sanitaria alla quale provvedono i cittadini attraverso assicurazioni commerciali
• lo Stato regolamenta il mercato dei servizi sanitari con organi di indirizzo simili a quelli di altri settori (antitrust, licenze)
• lo Stato non è responsabile della produzione dei servizi e non possiede ospedali
USA
Sistemi Mutualistici• il bene salute è considerato come un bene di
consumo garantito e regolamentato• lo Stato è responsabile per la politica sanitaria
nazionale• lo Stato interviene regolamentando le mutue e
rendendo obbligatoria l’iscrizione• lo Stato può possedere a sua volta alcune mutue • lo Stato in parte possiede le strutture sanitarie• lo Stato controlla le strutture
Francia, Germania, Olanda,
Servizi Sanitari Nazionali• il bene salute è considerato come un
diritto del cittadino• lo Stato è responsabile per la politica
sanitaria nazionale• lo Stato raccoglie i fondi attraverso la
tassazione generale• alloca le risorse alle strutture in base alla
programmazione sanitaria• lo Stato possiede la maggioranza delle
strutture
Intervento dello Stato
• La sanità è la prima realtàeconomica italiana: contribuisce direttamente e indirettamente alla creazione di un valore economico pari a 149 miliardi di euro, pari all' 11.1% del Pil dell'intera economia nazionale e occupa 1,4 milioni di persone (più del 6 per cento dei lavoratori italiani).
Struttura Sistemi
Cultura
M. Gray – W. Ricciardi, Per una sanità di valore, 2009
Struttura
• 1.217 istituti di cura, di cui 54% pubblici e 46% privati accreditati.
• vetustà delle strutture:– il 57% delle strutture ospedaliere ha un’età media di
70 anni e punte di 110-140 anni in Umbria e Lazio (il 57% degli ospedali è stato costruito tra la fine dell’800 e il 1940 e il 12% tra il 1940 ed il 1950) e
– la metà dei macchinari di diagnostica, già nel ‘98, aveva all’attivo una media di 5-10 anni di vita.
350
450
550
650
750
850
950
1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
EU (15 countries)BelgiumDenmarkGermanySpainFranceItalyNetherlandsSwedenUnited KingdomUnited States Norway
Hospital beds rates in acute care hospitals from 1993 to 2003 in the OECD area (Density per 1.000 inhabitants)
SOURCE: Eurostat (2004)
ITALIA
UK
0
50
100
150
200
250
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
EU-15BDKDEFFIRLINLAPFINS
SOURCE: Eurostat (2004)
Psychiatric beds rates in the OECD area (From 1990 to 2000; density per 1.000 inhabitants)
ITALIA
0
200
400
600
800
1000
1200
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000
EU - 15BDKDEFINLASUKNO
Long term care beds in the OECD area (From 1990 to 2000; density per 1.000 inhabitants)
SOURCE: Eurostat (2004)
ITALIA
Composizione % delle strutture ospedaliere regionali per p.l.
Lombardia 34% 24% 17% 24% 127
ITALIA 54% 20% 15% 12% 1319
EUROPA 20% 27% 23% 30%
Lazio 59% 18% 17% 6% 170
Calabria 79% 11% 7% 4% 75
<120 121-200 201-400 >400 TOT
Sicilia 63% 17% 14% 6% 120
Toscana
Marche
Calabria
Cam
Lazio
Trento
Sic
Friuli
Emilia-R
Veneto
Umbria
Bolzano
Sardegna
Lombardia
Liguria
Piemonte
Molise
Abruzzo
Basilicata
Pugl
0,80
0,85
0,90
0,95
1,00
1,05
1,10
1,15
1,20
0 5 10 15 20 25 30% ospedali > 400 p.l. sul totale degli ospedali
Indi
ce d
i cas
e m
ix
Sistema•L'ospedale, in origine, era il luogo, spesso costruito con risorse della comunità locale, nel quale erano "ospitati" i componenti della comunità in temporanea difficoltà per motivi di salute o per necessitàassistenziali. •Dette strutture erano espressione del contesto culturale del loro tempo, in esse aveva la priorità l'aspetto dell'ospitalità su quello della cura della malattia.
SistemaIl modello è stato messo in crisi dal mutato contesto culturale e dallo sviluppo tecnologico•in conseguenza, anche il bisogno del cittadino si è evoluto: da una richiesta di ospitalità ad una precisa domanda di ripristino dello stato di salute in un ambiente confortevole e mediante l'uso delle più aggiornate tecnologie e delle piùqualificate professionalità
SistemaL'ospedale italiano, per anni, è andato avanti con una struttura fondata su una suddivisione interna tra servizi (unitàoperative senza posti letto) e divisioni (unità operative con posti letto)•da una parte ha favorito lo sviluppo di una forte specializzazione e di elevate competenze•dall'altra ha prodotto un'eccessiva frammentazione delle competenze generando livelli di complessità sempre più elevati.
Sistema•oggi vi è la necessità di recuperare integrazione e coordinamento conservando, al tempo stesso, la linea di specializzazione, fondamentale per la trasmissione delle conoscenze e delle competenze soprattutto in ambito ospedaliero.
Sistema
Rapporto dimensioni struttura / indice case mix
Percentuale di ospedali > 400 p.l. Indice di case mix
Fonte: Rapporto Osservasalute , 2004
L’Ospedale
PS
TERRITORIO
POLIAMBULATORIOACCETTAZIONE SANITARIA
REPARTI DI DEGENZASERVIZI DI DIAGNOSI E CURA E SERVIZI GENERALI
DAY - HOSPITAL
Struttura protetta
Struttura semiprotettaalta intensità (casa famiglia)
Struttura semiprotettabassa intensità (casa famiglia)
Strutture residenziali specifiche psichiatriche
Struttura protetta
Struttura semiprotettaalta intensità (casa famiglia)
Struttura semiprotettabassa intensità (casa famiglia)
Strutture residenziali specifiche psichiatriche
22
RICOVERI ACUTIORDINARI
RIABILITAZIONECOD. 56
RSADISABILI
RIABILITAZIONE ESTENSIVARSA
ANZIANIRiabilitazione post-acuta
Casa famiglia
Gruppi appartamento
Residenze protette
CURE DOMICILIARI
DAY SERVICE
UNITAUNITA’’ SPINALISPINALI
UGCAUGCA--RAIRAI UGCAUGCA
LUNGODEGENZALUNGODEGENZADAY SURGERYDAY SURGERY
DAY HOSPITALDAY HOSPITALOSSERVAZIONEOSSERVAZIONEBREVEBREVE
HOSPICE
Cure Domiciliari Prestazionali
Cure Domiciliari Integrate di terzo livello
Cure palliative per malati terminali
Cure Domiciliari Integrate di primo e secondo livello
CENTRIRESIDENZIALI
RSADEMENZE
RESIDENZEASSISTENZIALI
USAP
Disturbi Comportamento Età evolutiva
Minorazioni Plurisensoriali Età evolutiva
RSA Disabili Gravi
RSA Disabili Adulti
Dip. Prevenzione Consultori Dip. Dipendenze PatologichePREVENZIONEPREVENZIONE
DIAGNOSIDIAGNOSI CURACURA
RIABILITAZIONERIABILITAZIONE
PERCORSIASSISTENZIALI
ELE RETI
Emergenza-urgenza
Cardiologica Neurologica (stroke )
Oncologica Ematologica
Diabetologica Nefrodialitica
MedicoMedico
PazientePaziente
MedicoMedico
Cultura
REALTÀ SEMPLICI REALTÀ COMPLESSE
INDIVIDUI
OBIETTIVI
RISULTATI
AGGREGAZIONE DI PROFESSIONALITÀ
NON GARANZIA DI
BUON FUNZIONAMENTO
Le organizzazioni professionali mal funzionanti
InfrastrutturaAmministrativagerarchica
Professionisti clinici, coordinati da processi educativi, con strutture e processi di management medico relativamente non sofisticati
Caaratteristiche delle organizzazioni professionali mal funzionanti
• Conflitti tra medici e management• Mancanza di impegno verso la struttura da
parte dei medici• Persistente basso morale dello staff clinico• Sistema informativo povero• Basso livello di coinvolgimento nella
clinical governance
L’organizzazione professionale eccellente…..
InfrastrutturaAmministrativagerarchica
Professionisti clinici, coordinati da processi educativi, con strutture e processi di management medico relativamente non sofisticati
Caratteristiche delle organizzazioni eccellenti
• Medici e manager che lavorano insieme: visione condivisa, conoscenze condivise, dialogo – leadership e management condivisi
• Sistema informativo eccellente, real time, patient-based che consenta anche informazioni accurate sui costi
• Medici con le conoscenze, le competenze, i comportamenti e l’autorità di gestire risorse cliniche in un contesto ben amministrato
Considerazioni conclusive
• come soddisfare bisogni in progressivo aumento a fronte di risorse inadeguate;
• come raggiungere la massima efficienza gestionale;
• come garantire ai pazienti cure appropriate.
Non esistono soluzioni pronte, indifferentemente esportabili da una realtà all’altra, ma le strade sono necessariamente:
• la riorganizzazione interna dei servizi assistenziali che consenta di aggregare le attività sfruttando tutte le sinergie possibili in termini di una integrazione clinica con al centro dell’interesse il paziente;
• l’utilizzo comune, per quanto possibile, delle risorse (spazi, tecnologia, personale);
• la definizione da parte dei medici di linee guida cliniche su cui costruire i percorsi organizzativi;
• l’integrazione sempre auspicata dell’ospedale con i servizi territoriali per garantire al paziente la continuità delle cure e dell’assistenza
• la ricerca della massima sintonia tra management e clinici;
• una organizzazione snella e pronta, soprattutto mentalmente, a cogliere i cambiamenti in atto;
• i controlli di qualità interni ed esterni;• gli investimenti necessari.
• In questo scenario quanto rischia il diritto alla salute del cittadino?
• In questo scenario quanto rischia il diritto alla salute del cittadino?
• Moltissimo, se i processi verranno guidati da considerazioni politiche ed ideologiche
• In questo scenario quanto rischia il diritto alla salute del cittadino?
• Moltissimo, se i processi verranno guidati da considerazioni politiche ed ideologiche
• Poco se la politica, a 30 anni dalla nascita del servizio sanitario nazionale, lasciasse gestire ospedali, territorio e ricerca a veri manager e a medici selezionati per capacitàe merito.