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Infezioni ospedaliere ezioni ospedaliere: Infezioni insorgenti in corso di ricovero. In alcuni casi in seguito a dimissione. Non manifeste clinicamente, né in incubazione al momento del ricovero. IO avviene dopo 48 ore dal ricovero. fezioni comunitarie: Infezioni già presenti o in incubazio al momento del ricovero. Infezioni acquisite in comunità.

infezioni ospedaliere

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Page 1: infezioni ospedaliere

Infezioni ospedaliere

Infezioni ospedaliere: • Infezioni insorgenti in corso di ricovero.• In alcuni casi in seguito a dimissione.• Non manifeste clinicamente, né in

incubazione al momento del ricovero.• IO avviene dopo 48 ore dal ricovero.

Infezioni comunitarie: • Infezioni già presenti o in incubazione al momento del ricovero.• Infezioni acquisite in comunità.

Page 2: infezioni ospedaliere

Qualche dato italiano…

- si stima che dal 5 all’8% dei pazienti ricoverati contrae un’infezione ospedaliera ogni anno (400.000-700.000);

- le infezioni ospedaliere potenzialmente prevenibili rappresentano circa il 30% di quelle insorte (135.000-210.000) e di queste circa l’1% è causa diretta del decesso del pz (1350-2100 decessi prevenibili/anno).

Page 3: infezioni ospedaliere

NOSOCOMIAL INFECTIONS

Nosocomial infections

Post-surgical infections

Surgical site infections

Urinary tract infections

Respiratory infections

Bacteremia Others

70%

40%40% 14%

4%1%

Page 4: infezioni ospedaliere

Concentrazione microbica

Resistenza agli antibiotici

Invasione dell’ospite

Colonizzazione

oppure

Infezione

FATTORI CHE CAUSANO INFEZIONI NOSOCOMIALI

Virulenza microbica

Ridotta immunità dell’ospite

Page 5: infezioni ospedaliere

I.O. può originare

Dalla popolazione batterica del paziente stesso:Infezione endogena (self infection)

Dalla popolazione batterica di un altro paziente:Infezione crociata (cross infection)

Page 6: infezioni ospedaliere

Prevenzione e controllo delle Infezioni Ospedaliere

Obiettivo: ridurre l’incidenza delle IO :1. Eliminare i serbatoi d’infezione2. Prevenire la trasmissione delle

infezioni3. Aumentare le difese del paziente4. Ottimizzare i protocolli assistenziali

Page 7: infezioni ospedaliere

Serbatoi di infezione

•Mani del personale•Personale colonizzato o infetto•Pazienti colonizzati o infetti•Microrganismi endogeni dei pazienti•Apparecchi con liquidi•Strumentario•Medicazioni•Cibi•Particelle contaminate dell’aria

Page 8: infezioni ospedaliere

Fattori di rischio IO

Paziente

Ambiente

Contatto

Malattia/evento causante il ricoveroAltre malattie concomitantiEtà

Altri degentiMateriali/strumentiStruttura

Durata della degenzaQualità/durata delle procedure assistenzialiOperatori, pazienti, visitatori

Page 9: infezioni ospedaliere

CIO (Comitato responsabile del programma di lotta contro le IO)

• Definisce le strategie di lotta contro le IO

• Verifica l’effettiva applicazione dei programmi di

sorveglianza e controllo e la loro efficacia

• Cura la formazione culturale e tecnica del personale

Page 10: infezioni ospedaliere

SISTEMI DI SORVEGLIANZA DELLE INFEZIONI OSPEDALIERE

In considerazione dell’eziologia multi-fattoriale delle IO, possiamo differenziare i sistemi di sorveglianza in tre categorie fondamentali:

1 Sorveglianza orientata al degente

2 Sorveglianza ambientale

3 Sorveglianza sui microrganismi responsabili di infezione

Page 11: infezioni ospedaliere

SORVEGLIANZA ORIENTATA AL DEGENTE

1 Sorveglianza sugli esiti

1.1 Sorveglianza basata su studi di prevalenza ripetuti - estesi a tutto l’ospedale- su reparti a rischio

1.2 Sorveglianza basata su studi di incidenza, o sorveglianza attiva- estesi a tutto l’ospedale- a rotazione per i diversi reparti- su reparti a rischio

2 Sorveglianza sui processi assistenziali

Page 12: infezioni ospedaliere

VANTAGGI•Razionalizzazione delle risorse•Rapidità di esecuzione•Individuazione dei fattori di rischio•Identificazione dei reparti a maggior rischio

Sorveglianza sugli esiti

Studi di incidenza

•Raccolta dei dati più completa•Calcolo dei tassi di incidenza•Possibilità di standardizzazione •Individuazione precoce delle epidemie

Sorveglianza di processo

•Indirizzo delle risorse disponibili•Efficienza della prevenzione•Possibilità di affiancare altri tipi di sorveglianza

Page 13: infezioni ospedaliere

SVANTAGGI

Sorveglianza sugli esiti

Studi di incidenza

Sorveglianza di processo

• Dati non confrontabili con studi di incidenza.• Le microepidemie possono non essere individuabili.

• Surplus di dati spesso non utili• Elevato impegno di risorse sia umane economiche.• Nelle sorveglianza a rotazione possono non essere individuate le microepidemie

• Focalizzazione dell’attenzione solo su obiettivi specifici.

Page 14: infezioni ospedaliere

SORVEGLIANZA DELLE IO – National Nosocomial Infections Surveillance (NNIS)

Dati di riferimento NNIS sull’incidenza dei fattori di rischio e delle infezioni in reparti di Terapia Intensiva Coronarica * percentili

10% 25% 50% 75% 90%

Incidenza di Infezioni

Incidenza di infezioni urinarie / n.ro gg di cateterismo urinario (x 1000) 0.7 2.6 5.0 8.5 11.4 Incidenza di sepsi / n.ro gg di cateterismo centrale (x 1000) 0.0 1.8 4.0 5.9 7.9 Incidenza di polmoniti / n.ro gg di ventilazione assistita (x 1000) 0.7 4.4 7.3 11.5 16.0 Incidenza di Fattori di Rischio

Durata del cateterismo urinario /Durata totale della degenza 0.23 0.36 0.49 0.62 0.71 Durata del cateterismo centrale /Durata totale della degenza 0.13 0.21 0.28 0.38 0.54 Durata della ventilazione assistita /Durata totale della degenza 0.08 0.11 0.20 0.27 0.35

Page 15: infezioni ospedaliere

SORVEGLIANZA AMBIENTALE Da effettuare solo: - quando vengono introdotti nuovi metodi di pulizia o detergenti - in presenza di un’epidemia (dove costituiscono parte integrante della indagine epidemiologica)

Page 16: infezioni ospedaliere

The Inanimate Environment Can Facilitate Transmission

~ Contaminated surfaces increase cross-transmission ~Abstract: The Risk of Hand and Glove Contamination after Contact with a VRE (+) Patient Environment. Hayden M, ICAAC, 2001, Chicago, IL.

X represents VRE culture positive sites

Page 17: infezioni ospedaliere

SORVEGLIANZA SUI MICRORGANISMI RESPONSABILI DI INFEZIONE

Obiettivi:

1 Identificare precocemente un aumento dell’isolamento di un particolare patogeno allo scopo di avviare tempestivamenteindagini epidemiologiche per il controllo dell’epidemia

2 Controllare alcuni microrganismi di importanza epidemiologica (Stafilococcus aureus, Pseudomonas, Enterococchi vancomicina resistenti, Klebsiella pneumoniae ESBL+)

(microrganismi sentinella)

3 Sorvegliare l’andamento nel tempo degli isolamenti di microrganismi antibiotico-resistenti allo scopo di stabilire una

adeguata politica dell’uso di antibiotici nell’ospedale

Page 18: infezioni ospedaliere

InvasiviColonizzatori Invasivi

Presenti su cute e mucose senza causare malattia

Causano infezioni gravi di vari organi

Virulenza batterica / difesa immunitaria

Page 19: infezioni ospedaliere

Molto virulenti ed invasivi

S. aureus

P. aeruginosa

Enterobacter

Meno virulenti; invasivi solo nei

pazienti più gravi ed indifesi

Acinetobacter

Stenotrophomonas

Serratia

Enterococchi

Candida

Page 20: infezioni ospedaliere

Cefalosporine

Gram negativi beta-lattamasi a spettro allargato

(ESBL)

Imipenem, Meropenem

P. aeruginosa Carbapenemasi

MDR

MRSA

Vancomicina

VRE VISA

Ciprofloxacina

Induzione di resistenza da pressione antibiotica

Page 21: infezioni ospedaliere

RUOLO DELLA TIPIZZAZIONE MOLECOLARE

Obiettivi:

1 Definizione della clonalità dei microrganismi causa di infezioni

1 Definire l’esistenza di fenomeni epidemici o endemici e di infezioni crociate

2 Individuare microrganismi caratterizzati da particolare virulenza

3 Identificare sorgenti e serbatoi di infezione

Page 22: infezioni ospedaliere

PROCEDURE PER IL CONTROLLO

Decontaminazione

PULIZIA

DISINFEZIONE

STERILIZZAZIONE

Page 23: infezioni ospedaliere

Germicida formulatoper l’uso sulla pelleo sui tessuti

Antisepsi

Antisettico

Disinfezione

Disinfettante

Germicida formulatoper l’uso su oggetti

Page 24: infezioni ospedaliere

IL CONTATTO DIRETTO

è il principale meccanismo di trasmissione delle infezioni

LE MANI

del personale sono ilveicolo più comune

Page 25: infezioni ospedaliere

LA POPOLAZIONE MICROBICA DELLA CUTE

Sulla cute una popolazione microbica di rilievo esiste solo nelle aree con un grado di umidità sufficiente per la proliferazione batterica: cuoio capelluto, ascelle, inguine e perineo, regioni plantari e spazi interdigitali dei piedi, orecchio esterno e viso (in prossimità degli orifizi nasale e buccale).

La flora residente è associata alla ghiandole sudoripare (soprattutto quelle apocrine), ai follicoli piliferi e alle ghiandole sebacee.

Si tratta di : - Corinebatteri pseudodifterici

- cocchi Gram+ (stafilococchi albi non-emolitici)

- miceti (C. albicans)

- micobatteri apatogeni

- streptococchi viridanti

- enterococchi

- bacilli Gram-

Page 26: infezioni ospedaliere

MICRORGANISMI DELLE MANI

1. Popolazione microbica residente• è rappresentata da germi che colonizzano

in modo permanente la cute delle mani

• instaurano sulle mani un ecosistema in equilibrio

• Ostacolano l’insediamento di germi d’origine esogena

2. Popolazione microbica transitoria• è rappresentata da germi contaminanti occasionali

• in genere non riescono, a moltiplicarsi

• normalmente si eliminano con il semplice lavaggio

Page 27: infezioni ospedaliere

Igiene delle mani riduce la frequenza delle infezioni

Maternal Mortality due to Postpartum Infection General Hospital, Vienna, Austria, 1841-1850

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

1841 1842 1843 1844 1845 1946 1847 1848 1849 1850

Ma

tern

al M

ort

alit

y (

%)

MDs Midwives

Semmelweis’ Hand Hygiene Intervention

Page 28: infezioni ospedaliere

Batteri che colonizzano un paziente possono essere trasmessi da un paziente ad un altro dalle mani degli operatori

Page 29: infezioni ospedaliere

The Iceberg Effect

Infetti

Colonizzati

Page 30: infezioni ospedaliere

• apparecchiature con liquidi• strumenti• medicazioni• cibo• sospensioni dell’aria

Flora endogena del paziente acquisita in comunità : cutanea,respiratoria, gastro-intestinale, genito-urinaria.

Personale• Colonizzati• infetti• portatori transitori sulle mani

Via di trasmissioneESOGENA

CONTATTO – ARIA

Pazienti non colonizzati

Pazienti colonizzati

Ambiente

Aspirazione faringeaFerite chirurgicheProcedura Invasive

AUTOINFEZIONE - CONTATTO

Via di trasmissioneENDOGENA

PAZIENTI INFETTI

CONTROLLO

SERBATOI

CONTROLLO

TRASMISSIO

NE

CONTROLLO

PROCEDURE

CONTROLLO

DIFESE