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Marcella Marletta - Cerimonia di Presentazione della Società di Nutrizione Clinica e Metabolismo

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Page 1: Marcella Marletta - Cerimonia di Presentazione della Società di Nutrizione Clinica e Metabolismo

Cerimonia di Presentazione della Società diNutrizione Clinica e Metabolismo- SINuC

Direttore Generale della Direzione Generaledei Dispositivi Medici e del Servizio Farmaceutico ,

Dott.ssa Marcella Marletta

Il nostro Paese è da sempre considerato il luogo del buon cibo, del mangiare sano, della dieta mediterranea.Questo per quanto si possa connotare come un elemento positivo ha prodotto l’effetto di ritardare lediscussioni intorno ai problemi legati alla nutrizione ed al metabolismo. Ma altrettanto non ci ha reso immunida quello che l’OCSE ha recentemente stabilito: nel nostro Paese ci sono già più di mezzo milione di personeaffette da disturbi legati all’alimentazione.

Basti pensare ad alcune delle patologie di origine psicologica come l’anoressia e la bulimia che, come noto,hanno un grande impatto nei pazienti più giovani con conseguenze visibili non solo nell’immediato ma anchesul lungo periodo visto che si tratta di pazienti che stanno vivendo la loro fase di maggior sviluppo fisico.

Un altro grande ambito è quello relativo alle malattie metaboliche che si presentano in tenera età. Sonopatologie di origine ereditaria ed il problema qui è che i genitori quasi mai sono consapevoli di esserneportatori sani; quando entrambi lo sono si stima che c’è un’incidenza del 25% di probabilità che il bambinosviluppi una malattia metabolica sintomatica.

Ma ci sono anche disturbi alimentari che sono conseguenza di altre patologie. L’esempio più emblematico èquello relativo ai malati oncologici: basti pensare che nel 20% dei casi è la malnutrizione la causa finale “dimorte” per chi ha sofferto di forme di cancro incurabili.

Ecco perché la Nutrizione Clinica si manifesta come un indispensabile strumento da includere nei processiterapeutici per un ampio spettro di patologie.

Quanto detto in premessa, in qualche modo, sfata il mito che una nutrizione umana perfetta sia in grado dimantenere lo stato di salute. Certamente sì ma non abbastanza per sottacere che il mantenimento dellostato di salute, i processi di invecchiamento e la predisposizione a contrarre malattie cronico-degenerativesiano direttamente dipendenti dall’alimentazione della persona.

Ecco spiegato l’interesse scientifico sempre più accentuato nell’area della nutrizione. Essa si pone l’ambiziosoobiettivo di stabilire e ricercare la migliore interazione tra il nostro patrimonio genetico e gli alimenti perdefinire la dieta ideale allo scopo di mantenere e implementare lo stato di salute e di contrastare l’insorgenzadi malattie cronico degenerative quali il cancro, le malattie cardiovascolari, l’osteoporosi. Di conseguenza, lostato nutrizionale può fortemente influenzare la qualità di vita, ma anche il decorso delle malattie cronicodegenerative quando queste si sono pienamente manifestate e un suo miglioramento entra a pieno titolonell’ambito delle attività di prevenzione terziaria.

Basti pensare, per esempio, che un inadeguato stato nutrizionale mina l’efficacia della risposta allachemioterapia, si associa a durata di degenza ospedaliera prolungata, programmi di riabilitazione menoefficaci, costi maggiori per il sistema e, soprattutto, un marcato peggioramento della prognosi di questimalati.

In conclusione, mi preme sottolineare che il trattamento in nutrizione clinica del paziente non si contrapponené sostituisce le linee guida della medicina convenzionale. Al contrario la nutrizione clinica stabilisce con esseuna virtuosa collaborazione e una straordinaria opportunità anche a livello di prevenzione.