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DUE NOTIZIE Notiziario della P.A. Croce Bianca Genovese - ONLUS • Aut. Trib. Genova 12/95 del 21/03/95 • www.crocebianca.it Diffusione gratuita anno 19 n.1 Dicembre 2014 ANPASDAY 2014 Ma perché tutte queste domande? 2 W la settimana..... 3 Ammissione SOCI 4 Nasce il “YoungER” 5 Miracolo...sulla 37° Linea ...mi ha cambiato la vita 6 Ore 23.00 Giovedì 9 Ottobre 7 Emergenza alluvione 8 L’ambulanza 271 è stata travolta... Colonne Mobile attivate presso con ANPAS presso la Fiera del Mare 9-10 Il ricordo ci aiuta 10-11 Esercitazione Aeroporto 12 Facciamo il punto Ci vediamo martedì... 13 Il soccorritore e le sue origini 14-15 Disegna una riga Consegna pasti 16 SOMMARIO La Pubblica Assistenza Croce Bianca Genovese in internet: www.crocebianca.it [email protected] SEMPRE IN PRIMA LINEA

Due Notizie in Croce

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DUE NOTIZIENotiziario della P.A. Croce Bianca Genovese - ONLUS • Aut. Trib. Genova 12/95 del 21/03/95 • www.crocebianca.it

Diffusione gratuitaanno 19 n.1 Dicembre 2014

ANPASDAY 2014Ma perché tutte queste domande? 2

W la settimana..... 3

Ammissione SOCI 4

Nasce il “YoungER” 5

Miracolo...sulla 37° Linea...mi ha cambiato la vita 6

Ore 23.00 Giovedì 9 Ottobre 7

Emergenza alluvione 8

L’ambulanza 271 è stata travolta...Colonne Mobile attivate presso conANPAS presso la Fiera del Mare 9-10Il ricordo ci aiuta 10-11Esercitazione Aeroporto 12Facciamo il puntoCi vediamo martedì... 13Il soccorritore e le sue origini 14-15Disegna una rigaConsegna pasti 16

SOMMARIOLa Pubblica AssistenzaCroce Bianca Genovese

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Il 27 settembre nello splendido scenario di Villa Serra di Comago si è scritta una pagina importante per il movimen-to delle Pubbliche Assistenze.Per la prima volta nella lunga storia del Movimento Ligure dell’ANPAS, nell’ambito di un meeting innovativo nellaformula e nei contenuti, si sono confrontati i rappresentanti delle istituzioni Regionali, del 118, della ProtezioneProtezione Civile, del Comune di Genova e i Volontari.Detta così ci si potrebbe domandare dove sta la novità, visto che incontri come questi, nel tempo, ce ne sono stati a decine, ma la novi-tà c’è stata, eccome! A confrontarsi con i rappresentanti delle Istituzioni, oltre a Presidenti e Dirigenti delle Associazioni, sono stati i MilitiVolontari, cioè coloro che vanno sulle ambulanze e materialmente operano sul territorio.Nella mattinata, dopo l’assemblea generale di apertura a cui ha partecipato l’Assessore alla Sanità Claudio Montaldo, sono stati avviatiquattro tavoli di lavoro ristretti .Erano dedicati a Politiche Sanitarie, a cui ho partecipato personalmente, Terzo Settore, Protezione Civile ePolitiche Giovanili, si è parlato di leggi e progetti futuri con schiettezza, senza formalismi e soprattutto senza la patina grigia della tuteladegli interessi di parte che di solito crea contrapposizioni e resistenze.Nel pomeriggio sono state presentate le conclusioni dei lavori della mattinata dai singoli relatori e al termine si è svolta una cerimoniadedicata ai riconoscimenti al personale Volontario delle Pubbliche Assistenze che ha partecipato ai soccorsi nelle gravi calamità accadu-te dal 2011 al 2013:

Alluvione del 2011 nel Genovese e nello SpezzinoTerremoto del 2012 in Emilia RomagnaCrollo della torre piloti nel porto di Genova nel 2013

Con orgoglio posso dire che la parte del leone l’ha fatta la nostra Associazione che con ben 50 Militi premiati, in gran parte giovani egiovanissimi, è la dimostrazione lampante di vitalità e rinnovamento che la Croce Bianca Genovese sta portando avanti con ottimi risultati.Per entrare nel merito del tavolo dedicato alle politiche sanitarie a cui ho partecipato, presente il dottor Bermano, responsabile del 118della ASL 3 di Genova in qualità di interlocutore esterno, si è evidenziato il nuovo ruolo delle Pubbliche Assistenze nel sistema di emer-genza ed urgenza territoriale, sancito da quanto contenuto nella legge regionale n. 16 del 10/07/2014 che stabilisce, oltre al ruolo ope-rativo, anche quello di partecipanti con pari dignità alla stesura dei regolamenti attuativi e di controllo del sistema.Dopo anni di ruoli contrapposti e aspre dispute di parte, finalmente viene riconosciuto un ruolo attivo nella realizzazione del sistema diemergenza, riconoscendo alle Croci l’immenso patrimonio di esperienza e professionalità accumulata negli anni.

Per chi volesse visionare i documenti e i video delle conclusioni dell’evento può collegarsi al sito www.anspasliguria.it

Quante volte ci è capitato di chiamare un'ambulanza?Probabilmente poche ma sicuramente ci siamo stupiti di tutte queste domande...vediamo di capire il perché.

Da non molto tempo molti 118 italiani si sono dotati del sistema "Medical Priority Dispatch System" che in sostanza è una serie didomande mirate a gestire una chiamata di soccorso nel modo ottimale.

Mentre una volta l'operatore prendeva sommariamente i dati di cosa era successo e dove ed inviava un'ambulanza, ora alla risposta simette in moto una vera e propria "macchina dei soccorsi".Intanto si deve capire che risponde al 118 come agli altri numeri d'emergenza una Centrale Operativa formata da una squadra di pro-fessionisti altamente addestrati e con ruoli e compiti specifici.

Negli ultimi anni inoltre la tecnologia è venuta incontro anche in questo campo in modo notevole coadiuvando l'ope-ratore e nello stesso tempo lasciando spazio al fattore umano che non dobbiamo mai dimenticare quando si tratta diquesti argomenti.In sostanza il primo operatore che prende la chiamata detto Call Taker, prende in carico l'evento ed inizia la veraintervista telefonica con un protocollo d'ingresso che individua il luogo dell'evento e, non è sempre semplice, per

sommi capi cosa succede.Contemporaneamente appare a tutta la centrale questa richiesta, i computer sono in rete, e un collega inizia

ad allertare i mezzi e gli enti più idonei e necessari a quel singolo intervento.Può sembrare banale scritto così ma se riflettiamo sulla natura orografica del nostro territorio, per non parlare del cielo e del mare, com-prendiamo subito che il lavoro in tempo reale è complesso e articolato.Tutto ciò mentre il primo operatore individua un protocollo adeguato all'intervento, decide consigliato dal computer un codice di gra-vità e la vera novità sta nelle Disposizioni Prearrivo cioè quello che gli astanti o parenti amici o semplicemente chi assiste all'acca-duto può e deve fare in attesa dell'arrivo fisico dei soccorritori.Questo, come è facilmente intuibile, è tanto più importante quanto più è grave la situazione.Non è affatto semplice sintetizzare in poche righe un lavoro tanto complesso ma il messaggio vuole essere di lasciarsi guidare da chici risponde al telefono perché già questo fa parte del soccorso e l'operatore è lì per cominciare ad aiutarci.Inoltre anche ai soccorritori che stanno per giungere sul target tante più informazioni arrivano dalla Centrale Operativa tanto più siriesce ad affrontare la situazione con le tecniche i presidi e lo spirito più idoneo.La buona riuscita di un soccorso sta anche nella collaborazione e sinergia di tutti i componenti del sistema emergenza...compreso ilpaziente e il chiamante.

LA REDAZIONE

AutorizzazioneTribunale di Genova12/95 del 21/03/95

Direttore Responsabile:Matteo Scala

Coordinamento:Davide Pinto

Hanno collaboratoa questonumero:

Gianni CervettiPino Cinanni

Leonardo De PasqualeBeatrice FerroPia GhiglioneAndrea Lonati

Giorgio MigliaccioMattia ParentiCostantino MuraSandra NorrishDavide PintoAlfio ScalaEdlira Xhelaj

Fotografia:Staff Fotografi della

Croce Bianca Genovese

Pubblicità e Diffusione:Luigi Biggio

Distributori:Laura Faretina

Emanuele FerreraStefano FerreraMarco La MuraLaura MalteseFranco MereuEzio ManaminiRoberta OttonelloVittorio Pitto.Supervisore:

Walter Carrubba

Grafica e Fotocomposizione:Mariangela Santamaria

Stampa:Grafiche G7

DUE NOTIZIE IN CROCEè il notiziario dellaPubblica Assistenza

Croce Bianca Genovese

Sede centrale:Piazza Palermo 25 r

Distaccamento Carignano:Via S. Chiara 45 r

Distaccamento Porto Levante:Molo Cagni - Pal. Servizi

Distaccamento Albaro:Via San Pio X° 70 r

Telefono 010.36.36.36

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Di questo numero sono statestampate 35.000 copie

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“VIVA!” LA SETTIMANA PER LA RIANIMAZIONECARDIOPOLMONARE13-19 OTTOBRE 2014

di Giorgio Migliaccio

Il 14 giugno 2012 il Parlamento europeo ha invitato gliStati Membri a istituire una settimana di sensibilizzazio-ne dedicata all’arresto cardiaco, con lo scopo di miglio-rare la conoscenza e la formazione dei cittadini e deglioperatori sanitari alla rianimazione cardiopolmonare.

L’ obiettivo è stato quello di realiz-zare una ampia gamma di eventivolti a informare le diverse fascedella popolazione circa la rilevan-za dell’arresto cardiaco e l’impor-tanza di conoscere e saper esegui-re le manovre che possono salvarela vita: manovre semplici, sicure,

che chiunque di noi, anche senza una preparazionesanitaria specifica, è in grado di attuare, quando è testi-mone di un arresto cardiaco. In tal senso sia nel corsodel 2013 che quest’anno la Croce Bianca Genovese incollaborazione con il gruppo Italian ResuscitationCouncil (IRC) dell’associazione nazionale cardiologiospedalieri (ANMCO) ha organizzato eventi volti adinformare e formare la cittadinanza sul soccorso da pre-stare ad una persona in arresto cardio-respiratorio.Nella settimana dal 13 al 19 Ottobre 2014 abbiamoorganizzato 3 eventi; a seguito dell’alluvione che ha col-pito la nostra città abbiamo dovuto annullare l’eventodel 14 Ottobre programmato in Piazza De Ferrari poichéera prioritario portare aiuto alla popolazione colpita dal-l’evento alluvionale. Siamo pero’ riusciti a portare a ter-mine gli altri due eventi:Sabato 18 Ottobre alla piscina di Pra’ abbiamo realizzato, in collaborazione coni Nuotatori Rivarolesi, l’evento Affoga l’Arresto rivolto ai ragazzi che praticanonuoto a livello agonistico. Dopo il saluto dell’assessore regionale allo sport

Matteo Rossi, del presidente regionale UISPTiziano Pesce e dopo due brevi presentazioni(del sottoscritto e del collega cardiologoCristiano Novelli) Davide, Edlira e Chiara hannomostrato ai presenti le manovre rianimatorie suimanichini e hanno fatto provare ai ragazzi (edanche a qualche genitore presente) le tecnichedi rianimazione cardiopolmonare di base.L’evento clou dal titolo “L’arresto non ci fa piu’paura” si è svolto il 19 Ottobre nella bella corni-ce del Porto Antico. Per tutto il giorno moltissi-me persone si sono fermate nelle nostre stazionidi addestramento ed hanno assistito alle simula-zioni delle manovre rianimatorie e di disostru-zione delle vie aeree che i nostri volontari hannoeseguito con grande perizia dando poi la possi-bilità di provarle sul manichino.La Croce Bianca Genovese ha sempre lavorato elavora alla sensibilizzazione della cittadinanzasu come soccorrere una persona infortunata esoprattutto come portare aiuto immediato aduna persona in arresto cardiorespiratorio.Organizziamo molti corsi soprattutto nelle scuo-le convinti che per creare un cittadino sensibilee preparato al primo soccorso sia necessarioinvestire già in età scolare e diffondere più pos-sibile le tecniche di rianimazione cardio-polmo-nare. Ci siamo e ci saremo sempre in tutti gli

eventi volti a sensibilizzare la cittadinanza. Aiutaci anche tu a salvare una vita!Partecipa ad uno dei tanti corsi che organizziamo.

Andrea LonatiDirettore sanitario P.A. Croce Bianca Genovese

di Alfio Scala

di Andrea Lonati

MA PERCHÈ TUTTE QUESTE DOMANDE??? “IL DISPATCH"

ANPASDAY2014 Un salto nel futuroDUE NOTIZIEin croce

DUE NOTIZIEin croce

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Qual buon vento ?Questa è la prima domanda che pongo da ormai 20 anni, a tutticoloro che si presentano in Croce Bianca per chiedere informa-zioni come diventare socio o soccorritore.Non pensiate che quelli che vengono a chiedere di diventare unVolontario della nostra Pubblica Assistenza siano esclusivamentegiovani e prestanti ragazzi o toste ragazze intraprendenti, ma cisono persone di ogni genere: si propongono minorenni, accom-pagnati da un genitore ed ex ragazzi che freschi di pensionevogliono sentirsi ancora utili e fare qualcosa per gli altri.Nei più giovani predomina l’entusiasmo e l’altruismo tipico della gio-ventù e la voglia di salire in ambulanza; indubbiamente quella sirenache si sente al passaggio di un mezzo di soccorso è coinvolgente, ma aiprimi approcci con il servizio di urgenza ne capiranno la vera importan-za e ne conosceranno l’utilizzo corretto. I genitori, quando è necessariala loro presenza, si avvicinano giustamente con una certa titubanza, nonconoscendo le problematiche della nostra attività ma, quando spiego losvolgimento dell’iter di inserimento dei ragazzi al servizio, i corsi chevengono svolti e i periodi di affiancamento ai Soccorritori qualificati,quasi sempre la diffidenza lascia il posto alla consapevolezza di aver affi-dato i loro ragazzi a persone preparate e responsabili e che saranno inse-riti in un ambiente che consentirà loro una crescita umana e morale .Per i diversamente Giovani, che comprendono una fascia di età che puòandare dai 50 anni in su, in genere non devono chiedere permessi a nes-suno se non a eventuali coniugi. Il loro interesse a presentarsi inAssociazione è dettato dalla voglia di rendersi utili alla comunità, dopoaver trascorso una vita lavorativa fino a qualche mese prima e continua-re a svolgere una attività che li tenga inseriti nel tessuto sociale.Alla domanda “Qual buon vento?” le risposte possono essere varie , lepiù frequenti sono: essere stati presentati da un amico che è già nostroSocio, oppure per aver letto il nostro notiziario “Due Notizie in Croce”,redatto da ormai 15 anni e veicolo di informazione della nostra attivitàper tutto il quartiere o semplicemente perché da tempo maturavano l’i-dea di fare Volontariato.In genere a questo punto inizia il colloquio vero e proprio: per i ragazzi,predisposti in prima istanza a fare servizi in ambulanza, faccio unapanoramica sul tipo di attività che andranno a svolgere, rimarcando inmodo preciso “dopo un impegnativo addestramento”. Poi una serie diraccomandazioni che, per la mia esperienza trentennale, per l’età che homaturato e anche per investirmi di un senso di paternità acquisita sulcampo, ritengo opportuno esprimere.Ma quali sono queste raccomandazioni così importanti soprattutto perchi dovrà diventare un soccorritore?La più importante in senso assoluto è quella di rapportarsi con i pazientiin modo cortese e con la massima disponibilità; quando ci si avvicina aldolore e alla preoccupazione, bisogna capire lo stato d’animo di chi ti stadi fronte e comportarsi di conseguenza.Limitarsi a dare informazioni al paziente se non sono di nostra compe-tenza.Durante il servizio mantenere un comportamento corretto con i propricolleghi, comunicare con calma e precisione, svolgere il compito asse-gnato all’interno del team di soccorso con il massimo scrupolo e respon-sabilità. Fare “squadra” è fondamentale per svolgere al meglio gli inter-venti.Infine leggere con attenzioe il nostro regolamento interno e in particola-re l’art. 1 dove si indica che il nostro impegno deve essere uguale nei

confronti di qualsiasi soggetto abbia bisogno del nostro intervento, senzadistinzione di razza, stato sociale, appartenenza religiosa o politica.Per le Penne Bianche, cosi vengono chiamati in Associazione i “gio-vani di ieri”, il discorso parte da un presupposto naturale che è quel-lo di cercare una collocazione, pur nell’ambito della sezione opera-tiva, che sia consono alla loro età anagrafica, che in verità, non sem-pre corrisponde alla esuberanza e alla dinamicità che queste perso-

ne spesso mettono in campo.La preoccupazione maggiore di queste persone, è di non essere

utili al servizio o di non essere in grado di svolgere attività operativa, maquando elenco quello che possono fare, le attività da potenziare e il lavo-ro, indispensabile e insostituibile per la Croce, che potranno svolgere nel-l’ambito dei servizi ausiliari, ecco che subito la preoccupazione sul voltosi trasforma in un timido sorriso.In genere la chiacchierata dura una buona mezzora, chiedo se ci sonodomande riguardo a quanto detto, e nella maggior parte dei casi pochisono i dubbi, l’unica domanda che chiude il dialogo è: quando posso ini-ziare ?Alla mia risposta “anche da domani” seguono una serie di indicazionioperative riguardanti le persone di riferimento a cui rivolgersi per l’inse-rimento: il Direttore Operativo e il Responsabile della Formazione, dopoaver preso contatto, da quel momento, attenersi alle loro disposizioni.Il mio compito finisce qui, per ciò che riguarda il colloquio d’ingresso inassociazione, ma rimango a disposizione dei nuovi Soci per qualsiasidubbio o chiarimento necessario e anche per eventuali consigli, anchepersonali, per inserirsi al meglio nella nostra Associazione.In tutti questi anni di colloqui, ho raccolto tante soddisfazioni. Ho parla-to con tanti ragazzi e adolescenti, molti di essi si sono rivolti a me per unconsiglio riguardante la scuola, il lavoro, rapporti con la famiglia, pro-blemi di cuore, tutti ancora oggi mi ringraziano per averli ascoltati.Questo mi rende felice e mi fa sentire un po’ parte della vita di molti diloro che oggi sono adulti, mariti e mogli, padri e madri e che manten-gono sempre quell’ identità morale e civile che, sono certo, l’attività svol-ta nella Croce Bianca Genovese ha contribuito a sviluppare e fortificare .Altrettanto grande è la soddisfazione ricevuta dai soci meno giovani; essisi sono inseriti nel loro ruolo con serietà, entusiasmo e complicità con iragazzi, simili ai loro figli e o nipoti, con i quali condividono anche delleardite attività “fuori servizio” come spaghettate, pizzate, feste a tema, equalche partita di calcio, nell’ultimo caso sugli spalti come accanitiultras.Non posso chiudere senza evidenziare che alcuni di coloro che ho vistotransitare ai miei colloqui negli anni, incoraggiati da me e da tutta la strut-tura organizzativa, hanno ricoperto e tuttora ricoprono incarichi impor-tanti come ISTRUTTORI - FORMATORI, Responsabili di Commissione osono diventati Direttore Operativo o membri del Consiglio diAmministrazione.E’ d’obbligo per me, infine, ringraziare il Consiglio di Amministrazioneche circa 20 anni fa mi ha assegnato questo incarico che continuo a svol-gere ancora oggi come supervisore, avendo individuato dueCollaboratori, anche loro passati ai miei colloqui, che ritengo abbiamo lastessa voglia e lo stesso entusiasmo che mi ha accompagnato per questilunghi anni nel trasmettere agli altri i valori del nostro Volontariato.

Gli YoungE.R. sono il neo-gruppo, formatosi questoSettembre, che comprende i ragazzi dai 14 ai 21 anni.Abbiamo fondato questo gruppo per definire la nostra

identità e i nostri ruoli nella Pubblica Assistenza percui facciamo volontariato, sperando di portare innova-

zione e un contributo attivo all'interno della Croce Bianca Genovese.Poche altre P.A. hanno aderito al progetto di ANPAS per laformazione di gruppi-giovani, noi abbiamo deciso di prova-re a misurarci con questa nuova proposta e stabilire i nostriobbiettivi.Il nostro nome -YoungE.R.- è emblematico del sentirci, inquanto giovani, in prima linea, attenti e pronti a risponderealle esigenze del soccorso e della realtà sociale che ci cir-conda.Il nostro simbolo è una radice di una pianta che termina conpiccoli germogli di foglie verdi; la radice è da una partesegno della nostra umiltà, del nostro sentirci solo una picco-la parte della Pubblica Assistenza. ma dall'altra rappresentala base dell'albero e quindi la forza e l’importanza che i giovani rivestono.Tra i nostri obbiettivi c'è una maggiore sensibilizzazione alla realtà del soc-corso diretta alla cittadinanza attraverso incontri nelle scuole e simulazio-

ni pubbliche di BLSD.Abbiamo partecipato alle iniziative di AISM Young e abbiamo proposto airagazzi degli Scout un anno di servizio extrassociativo all'interno dellaCroce Bianca Genovese.Ci siamo sporcati di fango dopo l'alluvione per ripulire le strade e i nego-zi della nostra città, abbiamo testimoniato il coraggio e la responsabilità

che abbiamo in quanto giovani.Insomma, tanti fatti e poche parole.I partecipanti attivi degli YoungE.R. sono pochi, ma questipochi sono entusiasti, pieni di idee e di risorse da offrire.Cerchiamo tanti ragazzi come noi pronti a sentirsi parte delnostro gruppo ma soprattutto pronti al mondo del volontaria-to, così formativo e arricchente.Il Gruppo-Giovani che abbiamo creato vuole anche che tranoi coetanei possano trasparire problemi e situazioni che sipotrebbero manifestare, dando l'opportunità ai più timididi far sentire la propria voce in un ambiente accogliente ecomprensivo.

Il nostro Coordinatore è Giorgio Pratofiorito, la vice Camilla Paolessi e iola segretaria; ogni anno le cariche vengono elette ma per noi sono pura for-malità: collaboriamo insieme per gli stessi obbiettivi!

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Disponiamo di un ampio locale arredatoche può essere messo a disposizione,

previa oblazione,per Riunioni, Conferenze,

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Per la prenotazione, rivolgersi all’UfficioAmministrativo 001100 3366 5533 1155

SALONE per RIUNIONI oASSEMBLEE CONDOMINIALI

di Costantino Mura

di Beatrice Ferro

Ammissione SOCI

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Ore 23.00 di Giovedi 9 Ottobre: “l’ambulanza 271 è stata travolta”

E' una giornata piovosa, come ormai succede da molto tempo in questosplendido paese che assomiglia sempre di più ad una città anglo-sassone. Mi manca un po’ la mia nonna, quando ho avuto bisognodi sapere come sarebbe stato il tempo il giorno seguente la suafrase era: "Mi fanno male le gambe, domani piove". Non ha mai sbagliato un colpo. Decido di accantonare l‘idea diandare al lavoro in scooter e di affidarmi al buon vecchio "auto-bus".Salgo al volo, come accade ad uno non troppo pratico di oraricome il sottoscritto, un rapido sguardo ai miei compagni di viag-gio, non ricambiato ,siamo sicuramente una Regione "atipica".Rimango pur sempre un nostalgico, non ne so il motivo, ma lmezzo pubblico mi mette di buon umore, perché ho sempre pen-sato che fosse una fonte inesauribile di storie. Il mio sguardo viene catturato da una vecchietta, curatissima e anche un po‘bizzarra nel suo modo di vestire che con voce alta parla di un figlio prete. Levite che si colgono o che puoi immaginare in un breve tragitto, i rapporti traamiche (le trovo bellissime con quell‘intimità raccontata su due sedili diautobus). Arriviamo ad una fermata e vedo una carrozzella con un ragazzo giovane

che cerca di salire spingendo con le sue capaci mani le grosse ruote, nonsenza difficoltà riesce ad entrare, passando radente ai lati delle grosseporte, è bagnato fradicio ma ha un viso allegro e attira la mia atten-zione; in quanto milite, quindi abituato al contatto di chi ha più biso-gno , mi avvicino a lui e gli offro il mio aiuto, mi cattura il suo sorrisola sua serenità, è sveglio ed ha la battuta pronta .Di colpo tutti veniamo contagiati dal suo buonumore, anche i piùassonnati cedono al protagonista che continua a parlare e ridere, dicolpo l‘atmosfera diventa, per merito suo, magicamente piacevole,parla dell‘amore della sua famiglia, del bimbo nato da pochi mesi e diuna laurea in giurisprudenza, la sua forza vitale, quella forza che è intutto e per tutto una risorsa preziosa per la nostra società.Arriviamo alla sua fermata, scende e saluta, lo vedo allontanarsi velo-cemente, mi manca già, ma non sono l‘unico, altri colli si allungano,

ma l‘allegria rimane, alle fermate seguenti ogni passeggero saluta e vienericambiato da tutti noi che proseguiamo il viaggio. Un piccolo miracolo eavvenuto sulla linea 37.Scendo, anche io mio malgrado sono arrivato, la mia giornata è cambiata, enon solo la mia.

miracolo... sulla 37° linea

di Pino Cinanni

C.B.G. ... eppure mi hai cambiato la vitaIl 6 febbraio ebbe inizio la mia nuova esperienza presso la P.A. CroceBianca Genovese: un ambiente del tutto nuovo dascoprire, persone nuove da conoscere, ma soprat-tutto nuovi metodi di lavoro da apprendere. Nonnascondo il fatto che inizialmente ero molto scetti-co su quanto sarei riuscito a resistere all’internodella P.A. principalmente per due motivi:- i problemi fisici che hanno condizionato la miavita a partire dal 2009 (non tutti lo sanno ma in quell’anno mi furimosso dal braccio, con conseguente perdita di sensibilità e mobili-tà,un tumore); - il pensiero che davanti ad una scena di emergenza non sarei riusci-to a resistere. E invece come sempre mi ero sbagliato perche in pochi mesi si è veri-ficato l’esatto opposto al punto da sentirmi particolarmente legato aquesta OnlusLe persone all’interno della P.A. mi hanno aiutato ad ambientarmi inmodo molto veloce e hanno avuto la pazienza di starmi dietro e inse-gnarmi, con tanta dedizione, ogni piccola cosa che ci fosse da sape-re per far si che il lavoro venisse svolto nel modo più preciso e velo-ce. Hanno avuto la pazienza di spiegarmi e rispiegarmi le miriadi distrade che percorriamo quotidianamente con il paziente, insommadevo loro molto per quanto hanno fatto per me fin ad ora.So che può sembrare strano ma io mi sento molto legato alla CroceBianca Genovese, oltre che avermi dato la possibilità di entrare a farparte del Servizio Civile Nazionale tra le tante richieste che avevanoricevuto e di conseguenza a darmi un posto di lavoro per un intero

anno, mi stanno aiutando a crescere anche a livello di persona. Sonosicuro di essere maturato molto grazie al supporto di tutte le persone checi lavorano ed è proprio grazie a loro che riesco a rendere nel miglioredei modi. Ci sono stati, e ci saranno ancora, momenti in cui alcunedecisioni non mi andranno sicuramente bene e creeranno discussioni,ma fino ad ora siamo riusciti sempre a trovare delle soluzioni adeguate. Volevo concludere questo piccolo articolo dicendo che un ambientecome la Croce Bianca Genovese ti cambia la vita. Ti capita di vede-re determinate cose che neanche si possono immaginare, ti aiutaveramente a crescere a livello umano; sentire le persone che ti rin-graziano per il lavoro svolto in modo cordiale è davvero gratificantepersonalmente mi piace sentir la gente che, a cuore aperto, ti ringra-zia per ciò che fai per il prossimo. Questa esperienza vorrei si ripe-tesse ancora, ma non sarà possibile perciò ringrazio anticipatamenteogni singola persona all’internodella Croce Bianca Genovese perciò che mi ha dato e che sicuramen-te continuerà a darmi quando da“Servizio Civile” passerò a“Volontario” una volta finito il mioanno da Servizio Civile. Consiglio atutti questa esperienza perché dav-vero….“…Mi ha cambiato la vita” e questane è la prova.

alla Croce Bianca Genovese

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Con queste parole, scambiate di fretta sotto un fitto diluvio, è iniziato il nostroimpegno in queste settimane che hanno visto abbatter-si in Liguria ben tre alluvioni causando morte edistruzione su tutto il territorio.Era appena terminatouno dei consuetiincontri del corso diformazione, il giove-di si tiene la partepratica, pioveva, forte,molto forte ma nessuno pote-va aspettarsi tutto ciò che sarebbesuccesso.Un po’ di cronistoria è d’obbligo perchési parla troppo poco del cuore e del corag-gio che i Volontari impiegano ogni volta cheescono su un urgenza. Spesso la situazione ègestibile, tranquilla, ma a volte è più di quanto il protocollo preve-da e allora ci si affida a esperienza, cuore e coraggio.Tutto è cominciato verso le 22.45 quando la centrale 118 attiva lanostra Centrale Operativa per una missione sulle alture diMolassana: una partoriente deve essere portata d’urgenza al SanMartino, serve l’ambulanza 4x4, un Land Rover Defender attrezzatoper soccorsi speciali.Piove, diluvia, ma non ci sono arrivati fax di allerta o avvisi di chiusurastrade cosi si opta per la strada più veloce per arrivare in Valbisagno, passa-re per Brignole.E’ un attimo, nel momento in cui il nostro mezzo 4x4 si trova a metà del tunnelche immette in Via Canevari il Bisagno esonda. L’acqua sale sempre più, essendoormai a più di metà il nostro autista cerca di tenere il motore acceso per toglier-si da quella situazione al limite quando un’altra macchina, trascinata dalla cor-rente, impatta sull’ambulanza montandogli sul cofano e facendo spegnere il

motore, game over.E’ il momento di mettersi in salvo, l’equipaggio nuota come puònella corrente verso Brignole aiutando le persone rimaste sole instrada e cercando di fare cordata fino ad un punto sicuro.Finalmente lo trovano ma i cellulari sono inservibili, si cerca diavvisare, come si può, la centrale della situazione ma nulla è

semplice. Il Caposquadra decide di lasciare una soccorritri-ce presso la hall dell’Hotel President a dare prima assisten-

za affidandole lo zaino da soccorso e il poco materiale portato via in fretta e furiadal Defender. A quel punto la telefonata in Centrale che di rimando avvisa lanostra Centrale Operativa: “l’ambulanza 271 è stata travolta”. Successivamenteautista e caposquadra escono di nuovo dall’hotel per aiutare le persone rimasteindietro a raggiungere il punto di prima assistenza.Ci attiviamo, sono circa le 23.30, organizziamo le squadre di soccorso e indos-sate cerate e caschetti escono le prime due ambulanze attivate dal 118.Muoversi alla Foce non è facile, ogni volta che imbocchiamo una strada trovia-mo davanti a noi acqua alta e detriti, sembra una scena di guerra e spostarsi apiedi è escluso per evitare di essere colpiti da oggetti trasportati dalla corrente.Da quando iniziano a propagarsi le prime notizie su cosa sta succedendo il cel-lulare sembra impazzito, ci sono tantissime chiamate di nostri Volontari soccorri-tori che danno disponibilità per venire in sede a attivare più squadre ma bisognaragionare a mente fredda e non mettersi in pericolo uscendo di casa in unmomento del genere.Dopo alcuni interventi, verso le 2 del mattino ritorniamo in sede, ci contiamo,

siamo circa 15, non c’è luce, non c’è riscaldamento, non ci sono linee telefoni-che se non quella di emergenza.Nelle ore successive i nostri mezzi e volontari saranno impegnati nell’evacuazio-ne di alcuni cittadini rimasti isolati e in interventi di emergenza fino al mattinosuccessivo.La fase 1, quella dei soccorsi, forse era finita.

di Leonardo De Pasquale

ALLUVIO

NE

DUE NOTIZIEin croce

di Davide Pinto

98

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Il campo A

npas

“Kenned

y”

Domenica 12 è stata attiv

ata la Colonna Mobile Nazionale

Anpas che ha permesso di costituire il C

ampo Anpas

“Kennedy” presso la Fiera del Mare di G

enova.

In poche ore, a cascata, so

no state attiv

ate le Colonne Mobili

di Anpas Toscana e Anpas Emilia-Romagna facendo giungere

al Campo decine di mezzi di Protezione Civile attre

zzati per

fronteggiare questo tipo di emergenze.

Ora, i Volontari L

iguri, potevano contare sull’aiuto dei lo

ro

colleghi emiliani, toscani e lombardi nonché sull’ausilio

di una cucina da campo, autocarri logistic

i, piccoli

escavatori, motopompe e idrovore.

Inoltre il c

ampo aveva la fondamentale necessità

di dare alloggio a centinaia di volontari, liguri

e non, per tutto il p

eriodo dell’emergenza.

Alluvion

e

Si spal

a

Dal venerdì 10 mat-

tina, fi

nita la fase

dei socco

rsi sia

mo

passati s

ubito alla

fase 2: organizz

azio-

ne delle

squadre d

i

aiuto alla popola-

zione. D

ecine e

decine d

i Volontari

sono giunti in sed

e

fin dalle

prime lu

ci

dell’alba per r

ispon-

dere PRESENTE al

messaggio di aiuto

lanciato nella

notte.

Divisi in sq

uadre e

facendo rif

erimento

al centro

di coordi-

namento posto in

Piazza della

Vittoria

abbiamo collabora-

to insieme a

tanti

altri volontari

ANPAS per porta

-

re aiuto nei p

unti

critici

dei quartie

ri

alluvionati:

V. Canevari,

Borgo Incro

ciati,

V. Antio

chia,

V. Tommaso

Invrea, V. G

ranello,

V. Brig

ata Liguria,

Staglieno,

V. Pontetti,

Piazzale

Adriatico

,

senza mai fe

r-

marci giorno e

notte.

Un grandis-simo lavoro,

oltre che dainostriVolontaripiù esperti,

è stato fattodal Gruppo Giovani

Youngers che con pale,

badili e cuffe alla mano

non si sono fermati un

attimo di aiutare la

popolazione a spalare il

fango via dai negozi,

cantine eseminterrati.Come scrisse

il Petrarca:“…Vedraiuna cittàregale, addos-

sata ad una collina alpe-

stre, superba per uomini

e per mura….” e noi

questi uomini e donne li

abbiamo ogni giorno.

...non abbiamo paura

di sporcare la divisa

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Il ricordo non sporca” è un’i-

niziativa ideata da Anpas

Liguria per finanziare l’ac-

quisto di mezzi di protezione

civile divenuti ormai indi-

spensabili per gestire al

meglio le emergenze, soprat-

tutto quelle dovute ad allerte

di tipo meteo idrogeologico.

Sono state cosi create delle

semplici magliette con l’hash-

tag (parola di richiamo ndr)

#DAGGHEZENA acquista-

bili presso le Pubbliche

Assistenze al costo di 10€

cad.La nazionale Italiana di

Rugby e la Nazionale

Albanese di Calcio hanno

condiviso l’iniziativa sponso-

rizzandole e acquistandole in

concomitanza delle partite

organizzate a Novembre

...il “ricordo non sporca”

Nel contesto della manifestazione Viva

2014 è stata costituita la squadra soccorso

a cavallo Croce Bianca Genovese!

Prima squadra di soccorso a

cavallo della Liguria, forma-

ta da interamente da

Volontari (qui vedete

Massimiliano con Fredo e

Ilic su XXX) ha compiti

di Protezione Civile, prima

assistenza durante grande

eventi e manifestazioni e di rappresentanza.

Le due unità a cavallo montano un defi-

brillatore Philips Forerunner2 e uno

zaino da soccorso per intervenire

in caso di immediata necessità.

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sei interessato/a a fare un

corso di primo soccorso?

Entra a far parte della nostra

Squadra!

Inaugu

razione

Mezzo S

peciale

Grandi E

mergenz

e

Domenica 9 Novembre c’è il

sole e tutti noi ci prendiamo

una meritata pausa.

E’ un giorno di festa fin

al-

mente! Il mercoledì appena

passato (5 Novembre) si

è

celebrato l’a

nniversario socia-

le nel quale la Croce ha com-

piuto ben 109 anni e ora

siamo tutti insieme per in

au-

gurare un nuovo mezzo di

soccorso, m

ai come ora neces-

sario per fronteggiare queste

emergenze straordinarie che

ormai, p

urtroppo, so

no diven-

tate pressoché ordinarie.

Con la collaborazione di

Anpas Liguria abbiamo alle-

stito un M

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rasform

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velocemente in un vero e pro-

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campo con posti letto, ris

cal-

damento, isolamento dal

esterno, illuminazione autono-

ma interna e esterna, compu-

ters, mobili e

scrivanie: un

vero e proprio posto di prim

o

soccorso per zone colpite da

calamità rapidamente traspor-

tabile in caso di bisogno o

pericolo.

Nel pomeriggio dello stesso

giorno è stata celeb

rata dal

Presidente la Premiazione dei

Volontari e inaugurata la

nostra nuova Aula

Formazione

Esercitazione Aeroporto:“Atterraggio di emergenza”

Nuova esercitazione a sorpresa,

atterraggio di emergenza in aero-

porto in collaborazione con

Aeroporto di Genova, Vigili del

Fuoco, 118 Genova soccorso e

Anpas Liguria: finita la criticità e

conclusa la simulazione si discute

e si analizza l’andamento dell’e-

sercitazione trovando il tempo per

qualche foto ricordo.

I Volontari c

on la loro

forza, determinazione

e coraggio non posso-

no prescindere dalla

formazione continua e

obbligatoria, per que-

sto motivo abbiamo

fortemente voluto e

perseguito un grande

progetto: av

ere un

Aula Formazione mul-

timediale, m

oderna e

spaziosa attrezzata per

ospitare più di 80 per-

sone in modo che

diventi un punto di

riferim

ento sempre dis-

ponibile nel quale

organizzare corsi ed

esercitazioni.

Appena entrerete in

aula, alla vostra destra

troverete una targa con

una frase di N

elson

Mandela:

“L’istruzione e la for-

mazione sono le armi

più potenti che si p

os-

sano utilizzare per

cambiare il mondo”

Inaugu

razione

Aula F

ormazio

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Ciao Signora Pia! è con questo saluto ironico che comincia la mia giornata, un simpatico “baffone” mi aspetta sotto casa ogni martedì e mi porta con una “macchini-na” alla Croce Bianca di Piazza Palermo.“Macchinina” fa pensare a un giocattolo, alle micro-macchine in voga tanti anni fa tra i bambini, è invece il termine usato per distinguere le auto adi-bite ai normali servizi dalle autoambulanze.Arrivo e vedo la centralinista di turno, lei non mi vede tanto è presa dal lavoro quotidiano e non sono nemmeno le otto del mattino!Vado nell’ambulatorio e nel suo ufficio c’è Ottonello che telefona, scrive e traffica con qualche strano aggeggio, insomma è già operativo al massimoe c’è da chiedersi…che non abbia dormito qui?!Apro tutto, metto ordine, comincia ad entrare gente e inizio così il mio lavoro. Nella stanza attigua c’è una delle infermiere che, a dire dei pazienti,sono “una più in gamba dell’altra!”….vox populi…Sono infatti persone gentili e affabili con tutti, oltre che delle vere professioniste.Ogni tanto spunta qualche milite che mi saluta, hanno già una certa età alcuni…sono miei coetanei!Ecco Antonio, Adriano, davanti a un caffè incontro Franco, Roberto e poi ci sono i ragazzi spesso vocianti, a volte morti di sonno! (nel vero senso della parola!)E che dire di Bruno che dopo una lunghissima militanza è ancora qui oggi a raccontarmi, con dovizia di particolari, episodi di una vita dedicata alla Croce Bianca.Ehi, ma è quasi mezzogiorno, l’ambulatorio chiude!Ci vediamo martedì prossimo!

... ci vediamo martedì prossimo

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Eccoci al solito appuntamento annuale sul nostro notiziario per una sintesi della nostra attività nel 2013Voi tutti avrete letto nelle

cronache della stampa quoti-diana dei tagli necessari alla spesa della sanitàpubblica per contenerne i costi che purtroppocontinuano a crescere di anno in anno. Ciò hainteressato in particolare i servizi considerati“non essenziali” e, in particolare, i trasporti inconvenzione.Ciò è sintetizzato nei grafici che vi sottoponia-mo dove si mettono a confronto i dati degli ulti-mi tre anni.Come si può notare mentre il numero delleurgenze 118 è rimasto praticamente costante neltempo, tranne piccoli spostamenti dovuti allacasualità degli eventi, sono drasticamente dimi-nuiti i servizi di trasporto in conto ASL e in con-venzione mentre, per le ragioni di cui sopra,sono aumentati quelli richiesti dai privati.

di Gianni Cervetti

3Anni di riferimento 2011 2012 2013 2011 2012 2013

2011 2012 20132011 2012 2013

STIVALIAlla sera dopo una lunga giornata passata a “dare una mano” alle persone che sono state colpite dall’alluvione, seduto su una branda insala notturna, con non poca fatica mi tolgo gli stivali pieni di fango.Li guardo e mi torna alla memoria la fiaba del “Il gatto con gli stivali”…ricordo che li indossava … e poteva fare tutto… anche “milleleghe”…mille leghe sono tante …!Però anche i miei stivali non scherzano, senza di loro non potrei fare nulla: posso andare nell’acqua senza bagnarmi, posso entrare in unmare di fango senza alcun timore, posso aiutare chi è in difficoltà a camminare su un terreno scivoloso, posso scalare montagne di detriti intotale sicurezza per poter prestare soccorso a chi è in pericolo…

Con questi pensieri, mi sono addormentato ed ho sognato che al mio passaggio tutti guardassero stupefatti i miei vecchi stivali sporchi, li ammiravano eapplaudivano la designer di moda che li aveva disegnati. Erano firmati: “Solidarietà”.

Dono dei Volontari del Canile di CarpiLa settimana successiva all’alluvione

veniamo contattati da alcuni volontari

del Canile di Carpi (Mo) informandoci

che stanno organizzando una raccolta

di materiali di tutti i generi per portare

aiuto agli animali colpiti dal dramma

dell’alluvione e degli allagamenti.

La loro intenzione è quella di utilizzare

la nostra Pubblica Assistenza e soprat-

tutto il nostro servizio (sempre attivo!)

di Soccorso Animali come punto di rife-

rimento, stoccaggio e distribuzione dei

generi di aiuto raccolti.

Subito ci mostriamo entusiasti dell’ini-

ziativa e la pubblicizziamo al nostro

meglio per condividere con chi ne aves-

se bisogno gli aiuti che ci porteranno la

Domenica successiva. Infine, oltre ai

generi alimentari, coperte e cucce per

animali saranno donate alle famiglie che

ne necessitano e al canile municipale.

Esercitazione Capitaneria di Porto:

ammaraggio aereo da turismo

Nonostante siano quasi due mesi

che viviamo costantemente in emer-

genza le esercitazioni sono alla base

della formazione per essere sempre

pronti a fronteggiare l’inaspettato.

Abbiamo quindi partecipato con

due ambulanze e 8 volontari all’e-

sercitazione organizzata dalla

Capitaneria di Porto di Genova in

collaborazione con la Polizia di

Stato, 118 Genova soccorso e

Anpas Liguria nella quale si simula-

va l’ammaraggio di emergenza di

un aereo da turismo nella acque

antistanti il porto di Genova.

Sabato 15 Novembre: l’incubo

ritorna, a meno di un mese dalla

precedente alluvione, esonda il

Fiume Polcevera, il fiume Cerusa e

molti altri

rii a Ponente mentre il

Fiume Bisagno e al livello di

allarme rosso e costantemente

monitorato.

Il giorno ste

sso il C.O.C. (C

entro

Operativo Comunale) dispone l’al-

lestimento di un secondo Campo

di Emergenza Anpas: i nostri

mezzi arrivano alle ore 16.00 nei

locali del Padiglione C della Fiera

del Mare e si i

nizia ad allestire il

nuovo Campo per accogliere i

numerosi volontari richiamati in

servizio.

A neanche 7 giorni dall’inaugura-

zione del nostro nuovo mezzo di

Protezione Civile per la gestio

ne

delle grandi emergenze è già tempo

di utilizzarlo e di im

piegarlo nella

sua prima missio

ne operativa.“Il s

econdo C

ampo Anpas

: Kenned

y 2.0”

di Pia Ghiglione

1514

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CROCE BIANCA GENOVESE, semplicemente premendo il tasto di un pic-colo telecomando che l’utente porta con se'. La Centrale Operativa e' attiva 24 ore su 24.

In caso di allarme l’Utente viene immediata-mente chiamato e, se non puo' rispondere al telefono, e' contattatocol Viva-Voce. In caso di mancato contatto viene comunque allertatoil Servizio di Soccorso che, a seconda delle necessità provvederàall’invio di Ambulanza e/o Medico. Le chiavi di casa, se lasciate indeposito,vengono recapitate e messe a disposizione dei Soccorritori.I Parenti o Amici a suo tempo indicati vengono immediatamenteavvertiti

Soprattutto alle persone che vivono sole o checomunque passano parte della giornata sole in casa.

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Per ulteriori informazioni rivolgersialla Centrale Operativa

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• Centrale d’Ascolto 24 ore al giorno• Almeno due telefonate settimanali di Controllo-Presenza• Custodia protetta ed eventuale recapito delle chiavi di casa • Monitoraggio e Assistenza telefonica (Viva-Voce) in attesa dell’arrivo dei Soccorsi

• Invio di Soccorso (118) in caso di bisogno• Allertamento di Parenti e/o Amici predefiniti• Allertamento e invio di Ambulanza e/o Medico

• Trasporto in Ambulanza con/senza Medico da/per qualsiasi destinazione

• Accompagnamento per Visite mediche o altro• Informazione sulle farmacie di Turno• Recapito farmaci in EMERGENZA• Reperimento di artigiani in EMERGENZA (il costo dell’intervento deve essere concordato)

• Servizio Medico Generico, Pediatrico, Specialistico (Ambulatorialee Domicialiare)

• Servizio Infiermeristico (Ambulatoriale e Domicialiare)• Prelievo e Analisi sangue/urine/feci (Ambulatoriale e Domiciliare)• Servizio Fisioterapetico e Logopetico Domicialiare• Invio di Collaboratori Familiari per lavori di casa, pasti, compa-gnia

• Prenotazione di Esami e Visite presso strutture Pubbliche e private• Disbrigo della spesa e commissione varie• Prestito di Grucce, Stampelle, Girelli, Sedie a rotelle, ecc• Trasporto animali domestici con Ambulanza attrezzata

*(Servizio personalizzabile a seconda delle esigenze)

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Il “mestiere” del soccorritore non è tanto recente come si potrebbepensare, infatti numerosi reperti e testimonianze scritte ci dicono chegià migliaia di anni fa era presente il concetto di “pubblico soccorso”sia civile che sul campo di battaglia.Prima di parlare di figure sanitarie (medico, soccorritore, infermiere,ecc…), dobbiamo iniziare con la nascita della medicina.Dalla fondazione di Roma (753 a.C.) fino al II sec. a.C., la medicinaromana fu quella insegnata dagli Etruschi, poiché era la più rinomatadell’epoca e comprendeva già la chirurgia; numerosi, infatti, sono iferri da chirurgo e da dentista rinvenuti.L’anatomia degli organi interni era praticata solo sugli animali datoche avevano un profondo rispetto per il corpo dei defunti. L’organopiù studiato era il fegato poiché era considerato la fonte del sangue equindi della vita. Praticavano anche il taglio cesareo in casi gravi edato che non esistevano gli strumenti usa e getta, spesso veniva usatolo stesso ferro per il paziente successivo, senzapulizia o sterilizzazione.La medicina etrusca e romana era anche di tiporeligioso, ogni parte del corpo era sotto la tuteladegli Dei:la testa e l’udito erano di Tinia (Giove)gli occhi di Uni (Giunone)i fianchi di Laran (Marte)le dita, il senso ed il tatto a Menervai genitali a Turan (Venere)i piedi a Turms (Mercurio)

Il rituale religioso però completava ma non sostituiva la parte medica.Gli etruschi oltre a saper curare bene le ferite, erano anche esperti in“ortopedia”, numerosi, infatti, sono gli scheletri dove sono stateriscontrate fratture ricomposte e ben saldate.Il campo su cui però la medicina etrusca si distinse al di sopra di ognialtro popolo dell’antichità fu l’odontoiatria , grazie all’ottima cono-scenza nella lavorazione dei metalli, gli etruschi crearono protesi den-tarie di ottima fattura, ancora visibili nei teschi ritrovati presso lenecropoli.

ANTICO EGITTOAnche la medicina egiziana fu importante per Roma, iniziò la conce-zione biologica, la conoscenza dei sintomi e la farmacologia. Poiché lasapienza medica si raccoglieva in libri sacri (non accessibili ai profani),molti medici entrarono nel sacerdozio per studiare medicina. L’unicomanufatto arrivato a noi è il papiro di Ebers, in cui sono menzionati500 medicamenti e le varie forme di somministrazione. Assai progredi-ta era la chirurgia e la sutura delle ferite, con medici specialisti inmalattie urinarie, patologie delle orecchie, degli occhi e della pelle.A differenza degli etruschi e dei romani, gli egiziani disinfettavano iferri con fuoco o acqua mista ad erbe, nonostante non conoscessero

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LA FIGURA DEL SOCCORRITORE NELLA STORIA

DALLA NASCITA DI ROMA ALLA II° GUERRA MONDIALE

DUE NOTIZIEin croce

virus e batteri (scoperti solo nel 1800).

IL SOCCORRITORE ED IL CERUSICOQuando nasce il “soccorritore”?? finalmente siamo arrivati all’argomentoprincipale… Non ci sono arrivate testimonianze o reperti per poter datare e confermare lanascita di questa figura, però sappiamo che durante le battaglie i legionari siportavano con se i cerusici (ovvero chirurghi da campo) e alcuni civili con lafunzione di recuperare i feriti e portarli nel valetudinarium in castris (unasorta di ospedale da campo). Ecco che allora possiamo ipotizzare che queicivili furono l’inizio di un’idea che, piano piano, cominciava a diffondersi,ovvero la nascita di un incarico ben preciso: il recupero dei feriti.

MEDIOEVO E RINASCIMENTOIn questo periodo la necessità di figure incaricate nel trasporto dei malatis’intensificò a causa della peste, che colpiva migliaia di persone al giorno intutta l’Europa.La medicina ed i medicamenti si svilupparono e diffusero grazie ai monaci,che studiarono queste discipline nei monasteri sulla base di quello che veni-va tramandato. Tutti gli studi erano riservati ai maschi e non ci fu molta diffe-renza con le epoche passate riguardo il progresso di tecniche o altro.Nei secoli successivi la medicina si espanse e progredì, ormai esistevano verie propri ospedali con varie figure professionali e civili incaricati di recupera-re i feriti con i carri. Ormai non si trattava più di recuperare solamente i feriti sul campo di batta-glia, ma ci si dedicava anche alla popolazione.

RICONOSCIMENTO DEL SOCCORRITORENel 1863 Jean Henry Dunant, insieme ad altri quattro cittadini svizzeri,fondò il Comitato ginevrino di soccorso dei militari feriti, conosciuto anchecome il Comitato dei cinque; in seguito venne ribattezzato Comitato interna-zionale della Croce Rossa. Il motivo che lo spinse a fondare suddetto Comitato fu la terribile carneficinae la disorganizzazione con cui furono portati i soccorsi durante la battagliadi Solferino (24 giugno 1859).Il 26 ottobre 1863, i cinque fondatori, organizzarono a Ginevra una confe-renza internazionale al quale parteciparono 14 paesi, che firmarono, il 29ottobre dello stesso anno, la Prima Carta Fondamentale contenente diecirisoluzioni che definiscono le funzioni ed i mezzi dei comitati di soccorso.

LA I° E LA II° GUERRA MONDIALECon lo scoppio della prima guerra mondiale si intuì fin dall’inizio che occorre-va un sistema ben organizzato di soccorso, mirato soprattutto alla popolazione. Il recupero con i carri venne sostituito con dei furgoni militari sul quale viera affissa la croce rossa, come simbolo di soccorso sanitario.Nel 1919 un dirigente della Croce Rossa Americana, vista l’ingente quantitàdi persone e mezzi utilizzati nelle attività di soccorso durante la prima guer-ra, propose per la prima volta l’impiego di queste risorse anche in tempo di

pace, ponendo le basi per la costituzione di quello che diventerà ben prestoil futuro del soccorso sanitario: volontari e mezzi per il recupero dei feriti eammalati, senza che sia necessario lo scoppio di una guerra!!!Negli anni successivi, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, vi eraquindi un sistema ben organizzato di chiamata, recupero e trasporto del feri-to. Ormai non ci si limitava più al soldato sul campo di battaglia, ma diven-ne un sistema ampliato a tutta la popolazione.

PICCOLA CURIOSITÀPerché sulle ambulanze civili di tutto il mondo, come simbolo di emergenzasanitaria, si usa un serpente attorcigliato ad un bastone??Il simbolo deriva dalla mitologia greca: Asclepio (poi rinominato dai romaniEsculapio), figlio di Apollo, divenne col tempo adorato per le cure che dis-pensava. La credenza voleva che bastasse dormire in un suo tempio per gua-rire i propri mali.Preso da delirio di onnipotenza si mise anche a resuscitare i morti, ma il dio degliinferi Ade se ne lamentò con Giove, il quale annientò Asclepio con una saetta.Nel 293 a.C. venne venerato dai romani che cercavano aiuto per l’epidemiache stava imperversando e venne rappresentato in piedi, con un mantello eun bastone con arrotolato un serpente.Il significato del bastone con il serpente deriverebbe da un antico metodo,ancora valido, di estrazione dai tessuti sottocutanei, per arrotolamento su unbastoncino, della femmina adulta di un verme parassita (come il verme dellaGuinea), molto diffuso in quei tempi.I medici pubblicizzarono questo servizio molto comune apponendo unsegnale rappresentante un verme su un bastone.

di Mattia Parenti

Alluvione Liguria 2011Broccon ValentinaCereghini IreneCinanni giuseppeContu SergioFadigati AngeloGherlone EnricaLagomarsino MatteoNattero FrancoPapalia CarloPiana AlessandroPintoDavideSarlo GianlucaSegreto MassimilianoVelonaʼ Simone

Terremoto Emilia 2012Gherlone EnricaLagomarsino MatteoVelonaʼ SimoneTorre Piloti Genova2013Allegretti EdoardoAngelantoni ElenaBonino ValentinaBroccon ValentinaCinanni GiuseppeCapurro MariangelaCereghini IreneContu SergioDepalo Luca

Fadigati AngeloGuani BrunaGuglielmi DavideLagomarsino MatteoMarcenaro MarcoMeschini ClaudioMigliaccio GiorgioParenti MattiaPeluso ChiaraPapalia CarloPiana AlessandroRondina MatteoSfregola LucaTufo MiryamVelonaʼ Simone

Elenco Soccorritori Premiati

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Ci sentiamo eroi di una vita vuota? Siamo super impegnati a stare fermi? Andiamo in giro e non ci basta il tempo? Dormiamo per sognare

e sogniamo di dormire? Vuoi dare un senso alla vita ma non sai cos'è la vita stessa? Stai bene nel tuo lusso quotidiano affogato di monoto-

nia? E quanti altri paradossi riempiono il nostro tempo prezioso? Amici! E se dessimo un altro percorso alla nostra giornata? Se scegliessimo

un’alternativa? Tipo svolgere un turno di servizio come volontario soccorritore. Fare il turno è impegnativo ma può essere anche divertente.

Impegnativo perché stai dedicando il tuo tempo rinunciando ad un’ora in più di sonno o ad una passeggiata in meno. Inizi il turno e può

succedere tutto o niente, con il tuo sapere e la tua formazione personale devi essere conscio di avere dei doveri e delle responsabilità e che ogni tua azione

ha una conseguenza. Ne sei sempre consapevole e senti che in tutto ciò non sei mai solo, bensi sei in una squadra. Divertente perchè hai sempre uno o due

compagni di squadra e, se va bene, anche tre con cui puoi parlare, inventare ridere, scherzare e condividere i tuoi problemi. Se vuoi isolarti e studiare esiste

anche uno spazio che ti permette concentrarti. Ti serve un caffè per gusto o per riprenderti un po’? tranquillo il bar è vicino. Puoi annoiarti, anche questo

succede, ma ricordati non sei mai SOLO … la squadra si annoia con te. Quindi sei pronto? si parte per fare un turno di soccorso nella nostra sede di Piazza

Palermo o nei distaccamenti del Porto, Carignano o Albaro. Non lasciare che la tua giornata sia solo una riga che va piatta verso la fine, dagli qualche goccia

di adrenalina per disegnare onde che ti portano verso la vita stessa …

DUE NOTIZIEin croceUsate questo modulo di conto corrente postale per sostenere le nostre iniziative.

Qualcosa non va?Non siete stati soddisfatti dal nostro servizio

oppureritenete insufficiente la nostra risposta telefonica

o ancoraqualcuno di noi non si è comportato secondo le vostre aspettative,

fatecelo sapereper posta

P.A. Croce Bianca Genovese, Piazza Palermo 25 r -16129 Genovaper posta elettronica [email protected]

per telefono 010.365.315 rivolgendovi ad Ivanadal lunedì al venerdì dalle ore 08.00 alle ore 12.00.

Il nostro obiettivo è quello di prestare il servizio nel modo migliore!!!

QUANDO SCATTA L’INCENTIVOQuali donazioni in denaro o in natura danno diritto a un’agevolazione fiscale

PERSONE FISICHE

• Erogazioni in danaro detraibili al 19% fino a 2.065,83 Euro(392,5 Euro di detrazione d’imposta)

IMPRESE• Erogazioni in danaro fino a 70.000,00 Euro (nei limiti del 10% di reddito dichiarato)• Donazione di generi alimentari o prodotti farmaceutici oggetto di produzione oscambio dell’impresa senza limiti• Donazione di altri beni oggetto di produzione o scambio dell’impresa con limite di1.000 Euro• Utilizzo di personale dipendente a favore della Onlus

Pubblica Assistenza Croce Bianca Genovese - ONLUSConto Bancario: Banca Carige S.p.A.-IBAN IT77A0617501462000000121680Conto Bancario: Banco di S. Giorgio-IBAN IT90T0552601402000000022436Conto Corrente Postale: n° 18287169

Incentivi fiscali per i contributi a favore delle Onlus.

Rispondere esattamente a tutte le domande dell’operatore

Attendere i soccorsi seguendo i consigli forniti

I N CASO DI NECESSITÀ CH IAMARE

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16

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Diagnosi iniezione elettronicaBollino Blu - Impianti stereo

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Via Smirne, 2-D 16129 Genova Tel. 010 562 742

ATTENZIONE INSERIRE VAGLIAPOSTALE

DUE NOTIZIEin croce

aiuta aiutaaiutachi aiuta

il tuo 5per millealla Croce Bianca Genovese

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PUBLIGENOVA s.r.l.VIA ARCHIMEDE, 117r - 16142 Genova, ITALIATel. 010.50.40.00 (5 linee r.a.) - Fax 010.50.66.66www.publigenova.com - [email protected]

Di questi tempi si tende a pensare soprattutto ai propri impegni ed affanni diuna vita che è diventata per la maggior parte tecnologica e sempre più di corsa.Tutto ciò rischia di renderci un po’ superficiali, particolarmente con le personeche ci circondano e non entrano nella nostra “sfera” più prossima. Mi riferisco specialmente agli anziani. Per noi tutti hanno un’immagi-ne ben precisa, ma talvolta non hanno “voce”.Queste care persone però sono la nostra “storia”, il nostro “Prossimo”.Sarebbe quindi doveroso e bello che ognuno di noi si ponesse l’obiet-tivo di prestare loro attenzione ed amore. Sarebbe insomma bene che non ci fossero più persone anziane“SOLE”.E’ stata questa la ragione per cui cinque anni fa, quando il MunicipioMedio Levante ci ha esposto il progetto di “consegnare a domicilio i pastiagli anziani nel mese di agosto” la Croce Bianca Genovese ha subito e volentieriaccettato.Nella nostra circoscrizione ci sono molti anziani , taluni anche “Fragili”,

che in estate, più che in altri periodi dell’anno, si trovano in situazioni di parti-colare isolamento.Anche quest’anno quindi, ci siamo adoperati ed effettuato le consegne con lenostre auto guidate da autisti Volontari ed affiancati da due volontari del municipio

.Ogni giorno abbiamo consegnato 40 pasti con un primo, un secondoabbondante, un panino ed un frutto.Tutto questo per tutti i giorni di agosto, domeniche e ferragosto compre-si, per un totale di 1120 pasti.Ogni giorno i nostri “amici anziani” ci aspettavano allaporta per un sorri-so, un abbraccio e per scambiare dueparole affettuose.Inutile dire quanto questi pasti siano stati graditi da tutti!

Noi, della Croce Bianca Genovese, eravamo in tanti a lavorare affinchètuttoandasse bene e lo abbiamo fatto serenamente e con buona voglia formando unacatena di grande ed affettuosa solidarietà.

Consegna dei pasti agli anziani in agosto

di Edlira Xhelaj

di Sandra Norrish

Disegna la riga della tua giornataDisegna la riga della tua giornata

DUE NOTIZIEin croce

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tel. O1O.36.36.36

Servizi di PubblicaAssistenza

P.A. Croce Bianca Genovese

Un numero

TRASPORTO SOCIALEper persone con difficoltà deambulatoria

SERVIZIO DI AMBULANZA

in città e per qualsiasi destinazione

SOCCORSO ANIMALIper tutti gli animali

in difficoltà, animal taxi

ASSISTENZA MANIFESTAZIONIambulatorio mobile

per manifestazioni sportive, concerti ed altri eventi di massa

RECAPITO FARMACIun nostro volontariomotomunito potrà velocementerecapitarvi i farmaci urgenti

SERVIZIO MEDICO 24 ORE domiciliare generico, pediatrico, specialistico attivo 24 ore sul Comune di Genova

SERVIZIO INFERMIERISTICO

domiciliare per prestazioni e assistenza

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FISIOTERAPIA DOMICILIAREun fisioterapista

a domicilio per aiutarvi nella ripresa dell’autosufficienza

SERVIZIO SOCIALEun aiuto domestico, preparazione pasti, spesa, passeggiate per anziani, aiuto disabili

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per ogni esigenza

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anziane e sole

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ATTENZIONE INSERIRE VAGLIAPOSTALE

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