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Un esame della situazione marchigiana, lo stato attuale e le prospettive L'IPOVISIONE: dal sociale al clinico Matelica, 25 gennaio 2016

Pocognoni 2016 slide 1

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  • Lipovisione: dal sociale al clinico III Meeting Regionale Marchigiano di Ottica Oftalmica Matelica, 25 gennaio 2016 Ipovisione centrale e periferica: possibilit riabilitativePaola Menduno- Mara PersicoCentro Ipovisione Clinica Oculistica PerugiaDirettore: Carlo Cagini

  • Lipovisione una riduzione della capacit visiva, bilaterale ed irreversibile, pi o meno rilevante, non correggibile con occhiali convenzionali, con interventi chirurgici o terapie. Essa genera diversi gradi di disabilit e condiziona lautonomia dellindividuo.

  • IPOVISIONELipovedente non riesce a svolgere comuni attivit della vita quotidiana che sono abituali per persone della medesima et, sesso e stato sociale: orientarsi nellambiente, muoversi autonomamente, scrivere e leggere, accudire se stesso o compiere dei semplici lavori manuali.

  • (G. Segantini)

    Meno del 15% delle persone definite legalmente cieche non ha alcun residuo visivo. La restante parte mantiene sufficienti capacit visive per beneficiare del training riabilitativo.

  • IPOVISIONE CENTRALE

  • L ipovisione di tipo centrale quando colpisce la funzione della macula (elevato potere di risoluzione, fissare e riconoscere i dettagli delloggetto, ad es. degenerazione maculare senile)

  • L ipovisione di tipo periferico quando alterata la funzione della retina extramaculare (visione globale ma indistinta dellambiente circostante, orientamento nello spazio, ad es. glaucoma, retinite pigmentosa).A volte coesistono entrambe.

  • Per quanto riguarda let, si distingue lipovisione dellet adulta (>18 a.) e dellet evolutiva.

    Queste fasce det sono da suddividere ulteriormente in: Et evolutiva della prima e seconda infanzia (0-12 anni)Et delladolescenza (12-18 anni)Et adulta lavorativa (18-64 anni)Et adulta anziana (>64 anni)

  • In base allet del paziente si porranno domande e problemi diversiBambino: sviluppo fisico, estetica, accrescimento, riabilitazione Adolescente e giovane adulto: lavoro, autonomia, vita sociale e affettiva Adulto: lavoro, ruolo allinterno della famiglia, vita socialeAnziano: autosufficienza

  • Ci che oggi ci sembra scontato:la Teoria della riabilitazione visiva, contrasta con la precedente Teoria del riguardo visivo (non utilizzare gli occhi per sviluppare gli altri sensi)Principio rivoluzionato da Natalia Barraga negli anni 60.

  • Alla fine degli anni 70 nasce il concetto di riabilitazione visiva come insegnamento agli ausili. E finalmente.... lipovedente, storicamente considerato non vedente, connotato come soggetto presentante un residuo visivo funzionale. (UIC, IAPB, GISI, Low vision, etc.etc.)

  • Riabilitazioni mirate e diversificate; non una sola valida per tutte le patologie

  • Riabilitazione neuropsicosensorialeRiabilitazione visivaRiabilitazione dellautonomiaRiabilitazione di orientamento e mobilitAddestramento alluso degli ausili tecnici

  • Contatto con un centro di riabilitazione visiva

  • Non vedo niente..

  • La plasticit neuronale costituisce la base neurofisiologica della riabilitazione visiva.

  • Plasticit neuronale La teoria della neuroplasticit che ha rivoluzionato la neuroscienza ci dice che il cervello in grado di cambiare se stesso e pu funzionalmente riorganizzare ogni sua parte per sopperire alle carenze che si vengono a creare in seguito ai traumi o al lento processo di invecchiamento Jonathan Safran Foer

  • Plasticit neuronale La plasticit cerebrale non una prerogativa dellet evolutiva, il cervello degli esseri umani adulti non per niente cablato in modo fisso, continua a cambiare per tutta la vita di una persona, vengono creati continuamente nuovi collegamenti, mentre le sinapsi che non sono pi usate degenerano. Questa cosiddetta neuroplasticitnon solo ha un ruolo cruciale nei processi di apprendimento, ma consente anche al cervello di recuperare dagli infortuni e di compensare la perdita di funzioni.

  • Una semplice regola per la formazione di nuove sinapsi: omeostasi PLOS Computational Biology 2013 Markus Butz del Jlich Supercomputing Center, in Germania Arjen van Ooyen della VU University di Amsterdam.quando l'attivit elettrica scende sotto un certo livello di soglia, i neuroni si attivano per stabilire nuove sinapsi, secondo un meccanismo di omeostasi simile a quello che controlla la regolazione della temperatura corporea o i livelli di zucchero nel sangue.

  • L'attivit regola la formazione delle sinapsi

    La formazione di nuove sinapsi guidata dalla tendenza dei neuroni a mantenere un livello di attivit elettrica 'pre-impostato'. M. Butz "Un neurone che non riceve pi alcun stimolo perde ancora di pi sinapsi e muore dopo qualche tempo. Nella corteccia visiva viene continuamente rigenerato circa il 10% delle sinapsi. Quando la retina danneggiata, questa percentuale aumenta ulteriormente.

  • APPLICAZIONI PRATICHEimportante stimolare la retina per evitare che si approfondisca lo scotoma stimolare presto aree periferiche rispetto alla zona malata cos da non perdere neuroni a livello cerebrale ll trattamento riabilitativo andrebbe iniziato il prima possibile per sfruttare lentusiasmo del paziente ed evitare che aumenti il suo stato di depressione, derivante dallinattivit comportata dalla malattia.

  • Efficienza visiva e capacit visiva la capacit visiva rappresentata in primo luogo dalla acuit visiva e dal campo visivo ma sappiamo bene che lefficienza visiva data anche da:discriminazione corretta dei colori buona sensibilit al contrastobuona visione stereoscopicabuona sensibilit allabbagliamento adeguato adattamento al buio.

  • Problematiche percettive nei pazienti con scotoma centrale Nell ipovisione centrale si aggiunge la deformazione e/o la scomparsa di una parte dell'immagine nella sua porzione centrale (scotoma)che render difficile/impossibile ad un individuo ipovedente svolgere tutti quei compiti che fanno parte della nostra quotidianit. La percezione imprecisa e incostante della realt visiva fa s che l'ipovedente abbia un rapporto incerto con l'ambiente e che egli proceda, nelle azioni, per tentativi ed errori.

    non riconosco i volti non riesco a salutare non vedo le monete non gioco a carte con gli amici non posso lavorarenon vedo il computer non leggo i numeri degli autobus non posso aiutare il mio nipotino a fare i compiti le parole crociate uncinetto , maglia cucito le lettere della banca, la posta le fotografie, la collezione di francobolli etc.etc.etc.

  • Presa in carico in riabilitazioneIn realt quando si insaura un deficit visivo il soggetto ci precede e inizia da solo a cercare soluzioni. Sta a noi fornirgli il metodo per ottimizzare il residuo visivo e rendere credibile il fatto che lobiettivo della riabilitazione visiva non fargli compiere delle azioni come prima ma riuscire ancora a fargliele fare con altre modalit per conservare il pi possibile lautonomia

    AUTONOMIA AUTONOMIA AUTONOMIA

  • Primi ostacoli in riabilitazioneVisione normale viene data per scontataAnche la riduzione della performance visiva in et avanzata data per scontata, come pure la necessit di mettere gli occhialiMeno scontata la consapevolezza che non tutti i difetti visivi possano risolversi con la protesizzazione degli occhiali TUTTO SI PUO CORREGGERE CON OCCHIALE PIU FORTE..

  • Altri ostacoli ci riguardano da vicinoNon ancora automatico che il soggetto che diventi ipovedente per patologie non pi correggibili con terapie mediche e/o chirurgiche venga affidato ad un centro di riabilitazione (es. ortopedia)

    Se lopportunit della riabilitazione non fa ancora parte della nostra cultura di clinici come pretendiamo che diventi una esigenza per le persone che abbiamo in cura?

    Lipovisione va affrontata come qualsiasi altra problematica clinica in cui procediamo per inquadramento clinico, diagnostico e trattamentoPer la riabilitazione ci vuole tempo. e metodo ce lo ricordano le linee guida/raccomandazioni della Low vision Academy

  • Raccomandazioni relative alla riabilitazione visiva della persona ipovedente Low Vision Academy 2014 Low Vision Journal 2014.

  • ScotomiParto dalla presa di coscienza dello scotoma Non tutta la sua retina malata!!! Delimitarlo. rimpicciolirlo

    Difficolt percettive diversea seconda del tipo di scotomaPERUGIAPE GIA

  • Analisi dello scotoma, di come incide sulla fissazione metodologia1)Studio della fissazione (Microperimetria )2)Analisi virtuale al fine di progettare liter riabilitativo determinando:ingrandimento e decentramento necessario del testo, sistema idoneo in base al minimo ingrandimento utile e al massimo campo offertonumero di lettere per campo di lettura, intensit luminosa atta al miglior contrastoposizione del PRL e del PRF e, in base al loro rapporto, prognosi riabilitativa decentramento della mira di fissazione rispetto alla stringa di lettura utile per la costruzione di esercizi mirati (2 minuti ad occhio).

    Raccomandazioni relative alla riabilitazione visiva della persona ipovedente Low Vision Academy 2014 Low Vision Journal 2014.

  • Strategieplasticit cerebrale..PRLQuando si perde la vista centrale, il cervello cerca di sfruttare le aree retiniche adiacenti alla zona di non visione (scotomatosa) ricorrendo alla cosiddetta fissazione eccentrica.

    La regione di retina utilizzata in maniera preferenziale per sostituire la fissazione foveale viene detta PRL (Preferred Retinal Locus), cio larea della retina che si comporta come una pseudofovea ed utilizzata dal paziente per vedere loggetto scelto

  • Compito della riabilitazione rendere ripetitivo e automatico l'utilizzo del PRL individuato da parte del soggetto per sfruttarlo a seconda degli obiettivi che intende raggiungere (altrimenti fallimento della riabilitazione).Insegnare a gestire i movimenti oculari per trarre da

    esso i maggiori vantaggi nei diversi contesti di interesse (lettura, cucito, tv...). Esempio: far comprendere al soggetto come spostare lo sguardo a seconda che si desideri visualizzare un obiettivo piccolo con buon dettaglio, o un obiettivo pi esteso, ma con minor accuratezza.

  • PRL e TRLPRL: Area della retina che si comporta come una pseudofovea ed utilizzata dal paziente per vedere loggetto sceltoTRL: larea eccentrica della retina che il clinico determina essere la migliore da utilizzare poich in essa la visione pi vicina a quella della fovea. L utilizzo della stessa si raggiunge con lallenamento.

    Vision Research 43 (2003) 17771787

  • Nella stessa parola, solo alcune lettere sono percepite: la lettura non possibile ad una velocit inferiore alle 20 parole al minuto . Obiettivo: 80-150 parole al minuto

    La lettura , per molti, un piacevole passatempo.La Lettura una azione complessa

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  • La fissazione, durante la lettura normovedente viene centrata sul terzo-quarto carattere della parola con la percezione simultanea di 4-5 lettere a sinistra del punto di fissazione e 10-15 a destra Nuove strategie nel movimento degli occhi PERCORSO RIABILITATIVO

    La lettura si svolge mediante movimenti oculari rapidi detti saccadi, intervallati da pause di fissazione durante le quali avviene la comprensione del testo.Movimenti inversi rapidi di ritorno ci permettono di passare alla riga successiva (Velocit rifissazioni: 0,15 sec)

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  • Mira per la fissazione eccentrica(Dr. Yves Cohen)Il metodo di Cohen permette di definire la direzione che coincide con la fissazione eccentrica che d la migliore capacit visiva

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  • Si chiede al paziente di spostare lo sguardo in senso orario su tutti i numeri fin quando non percepisce meglio il numero al centro.

    Allinizio il paziente spazia con lo sguardo in modo errante cercando di cogliere informazioni dalla retina periferica, poi MEMORIZZA.Permette di determinare il punto di fissazione e memorizzarne la direzione.

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  • Fallimento dellausilio, pazienti in cui la fissazione eccentrica non stata sufficientemente stabilizzata

  • IBISMicroperimetro VISUAL TRAININGCon Visual Training si intende linsieme di metodiche atte ad ottimizzare il residuo visivo, o migliorando la qualit e la stabilit delle fissazioni (biofeedback sonoro), o migliorando la sensibilit (foto stimolazione)

    HOME TRAINING

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  • nel paziente ipovedentesono alterati i meccanismi fisiologici di lettura e sono alterati in modo diverso nei differenti tipi di ipovisione

  • DIFFICOLTA COMUNI AI PAZIENTI APPARTENENTIALLA STESSA CATEGORIA DI IPOVISIONE

  • SCOTOMA CENTRALE RELATIVO

    Ridotta acuit visiva

    Riduzione sensibilit al contrasto

    Ma la fissazione centrale e rispondono bene allingrandimento

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  • Ipovedenti con scotoma centrale relativo

  • Ipovedenti con scotoma centrale assoluto

  • SCOTOMA CENTRALE ASSOLUTO (fissazione eccentrica) difficolt percettive diverse a seconda del diverso tipo di scotomaVelocit di lettura ridottaPerdita dellinizio e della fine delle paroleSalto delle righe o delle parti del testoDifficolt nella lettura di parole lungheDifficolt nella lettura di parole con lettere simili

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  • Velocit di lettura ridottaPerdita dellinizio o della fine delle paroleSalto delle righe o di parti del testoDifficolt nella lettura di parole lunghe

    RESTRINGIMENTO DEL CAMPO VISIVO

  • Ipovisione periferica

  • SOGGETTI CON NISTAGMO Ridotta acuit visivaIl nistagmo si riduce in convergenza

  • ALTERAZIONE DELLA MOTILIT OCULARE-NISTAGMO

  • E errato pensare che lipovisione sia solo una riduzione dellacuit visiva e la soluzione sia SCELTA DELLINGRANDIMENTO Il potere ingrandente di una lente positiva si ottiene dividendo il numero delle diottrie per quattro.

    +40 diottrie: 4=10 ingrandimenti(10X) TEST CALIBRATI

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  • Buongiorno

    BuongiornoScotoma centrale relativo

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  • SEMBRA TUTTO COSI FACILE MA DOBBIAMO FARE I CONTI CON GLI SCOTOMIDove sono?Quanto sono profondi?Localizzazione del punto di fissazione?

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  • Scotoma centrale assolutoBuongiorno a tutti voi

    Buongiorno a tutti voi

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  • Scotoma assoluto alla dx del punto di fissazione: si perdono la fine delle parole. Esso taglia la fine delle parole ed impedisce le saccadi di ricerca del testo, ostacola maggiormente la lettura, rispetto ad uno scotoma assoluto posto alla sinistra della fissazione. La nostra bandiera verde, come i prati delle nostre pianure

  • La nostra bandiera verde, come i Prati delle nostre pianure

  • Difetti prossimi alla fissazione superiore ed inferiore (+ difficile): diversi nella riabilitazione

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  • Scotomi multipli

  • Scotoma a doppio arcoIPOVISIONEGrande scotoma con piccola zona di risparmio centrale, il soggetto legge peggio di quanto lacuit visiva ci farebbe ipotizzare. 1) la luce aiuta pi dellingrandimento 2) lingrandimento deve essere dosato molto bene

    IPOVISIONE

  • La mia casa vicina La mia casa vicina

  • Salire le scaleSalire le scale

  • Su OD correzione in uso per vicino e lente prismatica tipo press-on 10^ base esterna

  • Difetti in progressionenasale

    arciforme

    anulare

    Scotoma paracentrale:apparentemente innocuo per la lettura ma a volte in rapida approfondimento

  • TRATTAMENTO RIABILITATIVOPERSONALIZZATO

  • Ad esempio lo studente ipovedente........

    Ipovisione di tipo centrale (difficolt per la lavagna,per leggere i libri di testo,peri numeri)Ipovisone di tipo periferico(difficolt nellora di motoria, di adttameno allambiente scolastico nuovo e in seguito alle uscite scolastiche)

  • QUESTIONARIO

    Attivit quotidiane che non pu pi svolgere:Attivit esterneVisione a media distanza e coordinamento visuo-motorioAttivit per vicino (lettura, scrittura, cucito, carte, pesca, etc)

  • INQUADRAMENTO DIAGNOSTICO-FUNZIONALE DEL PAZIENTEDiagnosiEt di insorgenza del deficitEt di riscontro della patologiaDurata della minorazione visivaCarattere evolutivo della causa di ipovisioneCorrezione ottica precedente e attualeCondizioni generali di saluteEsami strumentali

  • INQUADRAMENTO DELLA REALTA SOCIALE E CULTURALE DEL PAZIENTETitolo di studioAttivit lavorativa precedente ed attualeSituazione abitativaContesto familiarePersone vicine al pazienteAspettative del paziente

  • La riabilitazione si basa su:

    Lavoro di motricit oculare

    Lavoro di discriminazione

    Lavoro di coordinamento oculo-manuale

  • Motricit oculare1 La fissazione2 Linseguimento3 Le saccadi4 Le vergenze

    Esercizi con testa e corpo immobili

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  • La Fissazione

    Esercizi con un oggetto o unimmagine isolata

    presentata immobile su un fondo omogeneo contrastato(es. pallina colorata su asta)

    Stabilizzazione del PRL

    (preferred retinal locus)(zona di retina preferenziale)

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  • LInseguimento

    Mantenere il nuovo punto di fissazione (PRL) sulloggetto in movimento

    Le saccadi

    Spostare lo sguardo da un oggetto allaltro (dalla retina periferica alla macula nel soggetto sano)

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  • Le vergenze

    In presenza di visione binoculare :

    esercizi di convergenza (al sinottoforo con test di dimensioni adeguate)

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  • Lavoro di Discriminazione

    1 Esercizi di discriminazione semplice

    2 Esercizi di discriminazione figura/fondo

    3 Esercizi di lettura

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  • Esercizi di discriminazione semplice

    Esercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Esercizi di discriminazione sempliceEsercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Esercizi di discriminazione complessaEsercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Esercizi di discriminazione figura/fondo

    Esercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Esercizi di discriminazione figura/fondoEsercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • La lettura una azione complessa. Il lettore competente non solo discrimina lettere o parole ma utilizza meccanismi come: Anticipazione visiva: prepara alla lettura della parola seguente Memoria: per la comprensione del testo.

  • Test di letturaEsercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Test di letturaEsercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Esercizi di lettura

    O

    io

    noi

    nano

    prove

    essere

    nordico

    castello

    ragazzina

    lampadario

    portacenere

    impostazione

    conchigliera

    calzaturificio

  • Coordinamento oculo-manualeIl buon esito degli esercizi dipende da un buon coordinamento oculo-manuale.

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  • Coordinamento oculo-manuale

    Esercizi pratici di riabilitazione per ipovedenti di Rene Crouzet Barbati

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  • Misurare la velocit di lettura ad ogni seduta. Allinizio il tempo, la velocit con cui si esegue lesercizio viene ignorata, poi sar uno stimolo, incoraggiamento per arrivare allobiettivo.

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  • Esercizi di scrittura e di riconoscimento dei numeri

    Controlli semestrali

  • Esercizi - Postura- Inclinazione del capo con lausilio ottico- Posizione della mano- Direzione dellilluminazione- Disposizione del foglio sul leggio

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  • STRUMENTI DI SUPPORTOQUADERNI A RIGATURE E QUADRETTATURE DIVERSIFICATEPENNARELLO A PUNTA FINE,MEDIA E GROSSA E MATITA A PUNTA GROSSALAMPADA DA TAVOLO A LUCE FREDDABANCO CON PIANO RECLINABILE E LEGGIOCOMPUTER LIBRI E FOTOCOPIE INGRANDITESTOVIGLIE COLORATE

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  • Lenti filtranti selettive

    Nel glaucoma:511 nmGiallo-arancione spazi scuri e guida notturna>contrasto550 e 527 nmSpazi chiari

  • Training riabilitativo visivoIndividuato il miglior ausilio ottico o elettronico il paziente impara ad utilizzarlo durante varie sedute di riabilitazione visiva mirate anche al recupero di una buona capacit di lettura e allo svolgimento di piccole attivit manuali (coordinamento oculo-manuale)

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  • IPOVISIONE PERIFERICA

  • IPOVISIONE PERIFERICA La sintomatologia del paziente che ha perso il campo visivo periferico completamente diversa da quella di chi ha perso la visione centrale. La retina periferica importante per lorientamento nello spazio, per la percezione dei movimenti (percepire un auto in avvicinamento) e per la visione crepuscolare.

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  • Se la visione periferica molto compromessa, la deambulazione diventa piuttosto difficoltosa ed il paziente necessita di essere guidato da una persona, o da un cane guida, e di imparare ad adoperare il bastone.. La rieducazione dellorientamento e della mobilit va oltre il lavoro delloculista e dellortottista del Centro ipovisione e coinvolge lergoterapista, lo psicomotricista e lo specialista di attivit di vita giornaliera e di locomozione, ma l che parte perch l viene quantizzata la disabilit.Affidata alla responsabilit della Provincia

    IPOVISIONE PERIFERICA

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  • Bisogna valutare deficit associati (motori,uditivi)Vincere la remora verso luso del bastone bianco, utile come segno di riconoscimento ,oltre che per riconoscere gli ostacoli che si incontrano sulla propria traiettoria, per sentire i dislivelli del suolo, facilitando la salita e la discesa delle scale. Essere solidali e ridurre il senso di colpa dei familiari se il bastone si sostituisce a loro nel dare sicurezza e protezione.Insegnare al pz a potenziare la visione residua con cui analizzer lambiente, aiutandosi con i sensi compensatori. ( es. memoria, ecolocalizzazione).

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  • Gli ausili ottici non sono risolutivi nella rieducazione dei difetti del campo visivo periferico. Per questi soggetti sono state ideate delle lenti di tipo prismatico che utilizzano dei prismi a base esterna, per il campo visivo orizzontale, e con base in alto per il campo visivo inferiore. Il centro dellausilio costituito in genere da una lente neutra o con la prescrizione adatta, larga appena quel tanto necessario ad evitare che i prismi interferiscano con la visione centrale.

    IPOVISIONE PERIFERICA e ausili ottici

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  • Il paziente deve dare dei rapidi sguardi nei prismi per potere utilizzare lallargamento del campo visivo.

    Pi semplici da utilizzare sono le lenti negative come le lenti telescopiche rovesciate, che riducendo le dimensioni dellimmagine, permettono al soggetto di inquadrarla allinterno del campo visivo residuo

    IPOVISIONE PERIFERICA e ausili ottici

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  • - sistemi telescopici invertiti- prismi press-on ovvero prismi di materiale plastico che vengono incollati sulle normali lenti da occhiale consentendo una certa visione laterale- specchi semitrasparenti, anchessi posti sullocchiale, che consentono la visione dellimmagine vista davanti di un colore e di quella laterale riflessa di un altro.

    LA MIGLIORE RISORSA E PREVENIRE IL DANNO PERIFERICO

    IPOVISIONE PERIFERICA e ausili ottici

  • TAKE-HOME MESSAGEDiffondere la cultura della riabilitazione La riabilitazione: approdo finale di un percorso di cura laddove il tipo di patologia determini un deficit della capacit visiva RIABILITARE LA PERSONA E NON SOLO LA FUNZIONE VISIVA

  • Se non si possono curare le cause, si abbia cura con amore e competenza delle conseguenze Grazie per lattenzione

  • Linus:Ho insegnato a Snoopy a fischiareLucy:Ma Snoopy non sa fischiareLinus:Ho detto che gli ho insegnato, non che lui abbia imparato

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  • PRL domande da porsi prima di iniziare riabilitazione 1) Il fatto che il PRL si presenti come locus di fissazione preferenziale significa anche che esso il migliore possibile?

    2)se un paziente sfrutta una certa area extra foveale per un determinatocompito di fissazione, siamo certi il paziente utilizzi quella stessa zona anche per altri compiti di fissazione oppure presenta pi PRL da sfruttare in modo diversificato a seconda delle esigenze?

    nell'ambito degli esami microperimetrici, quando si utilizza il concetto di PRL, si fa riferimento ad un'area retinica circoscritta, esterna alla zona di danno maculare, che va ad allinearsi, ripetutamente, in prove diverse, ad un target visivo proiettato in una determinata posizione, per lo svolgimento di uno specifico compito di fissazione.

  • Sistemi telescopiciSia per la visione per lontano che per vicinoBinoculari o monoculariTelescopi con sistema galileiano (oculare negativo-obiettivo positivo) Telescopi con sistema kepleriano (oculare positivo-obiettivo positivo)

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  • L'Ipovisione: dal sociale al clinico

    Il paziente ipovedente con polihandicap in et infantile

    Daniela Baruffa Claudia Cesari Giulia Carrozzi Edoardo Cavallero Vittorio Pirani

    Il mondo della disabilit presenta confini e paesaggi diversi in relazione allo spirito e allintento del viaggiatore che lo desidera esplorare. Non vi dubbio che parlare di disabilit prevede laver definito e accettato quali siano le capacit comuni a tutte le persone prive di limitazioni funzionali, fisiche e mentali, ma esige anche la consapevolezza della diversit. Proprio il valore della diversit, come ricchezza e non discriminazione, rappresenta lelemento propulsivo che fa della riabilitazione una scetla imprescindibile per chi si voglia occupare della persona e non esclusivamente della malattia che la affligge. Fin dal momento della diagnosi e della valutazione, importante lintervento a pi mani per ottenere un quadro personale non solo delle minorazioni, ma soprattutto delle potenzialit presenti. *

  • SVILUPPO DEL SISTEMA VISIVO

    La VISIONE una funzione complessa (unit visuo-motoria) che include:

    aspetti sensoriali (tra cui lacuit visiva)

    cognitivi (elaborazione cerebrale delle informazioni sensoriali)

    oculomotori.

    Fin dallantichit, la percezione visiva stata oggetto di grande interesse, ma una vera ricerca sulle basi neurofisiologiche, inizia solo intorno agli anni 60, quando ci si interroga su quanto ci sia di innato e quanto invece ci sia di acquisito nel funzionamento del sistema visivo. Il sistema visivo quindi ununit complessa costituita dallocchio che ne rappresenta la porzione sensoriale, e dallinsieme delle strutture che ne compongono il sistema occhio - cervello*

  • SVILUPPO DEL SISTEMA VISIVO

    Occhi e cervello sono gi strutturati alla nascita, ma la loro maturazione definitiva avviene nella vita extrauterina grazie a riorganizzazioni funzionali delle componenti intracerebrali del sistema visivo

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  • SVILUPPO DEL SISTEMA VISIVO

    Il processo di maturazione si verifica in un periodo delimitato, detto periodo critico, ed dipendente da una normale afferenza visiva:in mancanza di questa condizione il sistema visivo subisce alterazioni morfofunzionali irreversibili.

  • SVILUPPO DEL SISTEMA VISIVO

    Lo sviluppo della visione in rapporto principalmente alla differenziazione e maturazione della funzione maculare. Lorganizzazione foveale permette lo sviluppo parallelo della vista e della motilit oculare.

  • SEGNI PRECOCI DI IPOVISIONE

    La diagnosi precoce di un deficit visivo importante in quanto permette un intervento altrettanto tempestivo e in alcuni casi anche un recupero funzionale.

  • SEGNI PRECOCI DI IPOVISIONE

    Si possono distinguere 2 intervalli di tempo importanti:

    Periodo critico (dalla nascita a 4-6mesi)

    Periodo plastico (da 6 mesi a 6 anni)

  • Primo periodo di maturazione del sistema visivo

    Macroscopici mutamenti nella morfologia dellocchio e delle vie visive

    Sviluppo anatomo-funzionale della fovea ed il consolidamento delle colonne di dominanza corticale

    PERIODO CRITICO

    Importante quindi tenere presente come un ostacolo che insorga allinizio del periodo critico, porti ad un arresto dello sviluppo dellapparato visivo : ne deriver un grave deficit visivo a carattere spesso irrevesibile*

  • Possibile regressione di funzioni gi acquisite per lintervento di noxa patogene

    Recupero parziale o totale di tali funzioni qualora la noxa sia allontanata e si intraprenda un processo riabilitativo

    Ambliopia(estinzione o regressione di una funzione gi acquisita)

    PERIODO PLASTICO

    Un ostacolo durante il periodo plastico produrr invece lestinzione o la regressione di una funzione gi acquisita (ambliopia) e poich si tratta di una funzione che era gi stata acquisita, essa potr essere recuperata con la rimozione dellostacolo e la riabilitazione.Ne deriva quindi che la funzione visiva nel suo insieme comprende un sistema in via di sviluppo nei primi mesi di vita che per non stabile almeno nei primi anni di vita, ma lo diverr solo dopo i 6 anni et, e che i primi mesi son quelli essenziali per un normale sviluppo della funzione sia sensoriale che motoria.*

  • VALUTAZIONE DEL NEONATOAnamnesi: patologie oculari familiari, patologie in gravidanza, stato di natura neonatale, peso alla nascita

    Esame morfologico del bulbo e degli annessi (ptosi,epifora ,microftalmo)

  • VALUTAZIONE DEL NEONATOEsame del visus:

    Non attuabile con metodiche tradizionali(formazione del personale)

    Utilizzo di metodiche indirette

    *

  • VALUTAZIONE DEL NEONATOOsservazione del comportamento spontaneo del bambino;

    Osservazione delle risposte automatico-riflesse;

    Utilizzare metodiche comportamentali

    Anomalo comportamento verso gli stimoli ambientali come la mancanza di fissazione ed inseguimento.*

  • SVILUPPO DEL SISTEMA VISIVO-SVILUPPO MENTALE

    STRETTO RAPPORTO: sviluppo funzione visiva sviluppo mentale PARTICOLARE ATTENZIONE ALLA PREVENZIONE:

    PRIMARIA : fattori di rischio prima della nascitaSECONDARIA : diagnosi precoceTERZIARIA : controllo delle patologie e complicanze

    Nellinfanzi esiste un stretto rapporto tra lo sviluppo della funzione visiva, intesa come attivit neuropsicologica e lo sviluppo mentale del bambino.*

  • Patologie: RetinaCristallinoCornea Nervo otticoUveaGlaucoma congenitoAlterazione della sensibilit al contrasto

    Il bambino con disabilit cognitiva spesso non in grado di rispondere agli standard propri della sua et. Le cause che possono ostacolare lo sviluppo cognitivo sono varie e possono subentrare prima o durante la nascita o nellinfanzia. Il danno intellettivo, soprattutto se abbinato al deficit sensoriale, non permette di riconoscere, analizzare ed interpretare correttamente le informazioni provenienti dallambiente esterno o perch sono insufficienti, o perch producono unattivit distorta. Spesso alla minorazione sensoriale si associa il disturbo del movimento, elemento che rende il quadro clinico pi complesso e problematico.*

  • Manifestazioni patologiche soggettiveDifficolt di adattamento alla bassa illuminazioneEffetto abbagliamento

  • Perdita della visione perifericaVisione offuscata per catarattaPerdita della visione centrale

  • LEQUIPE RIABILITATIVA

    OculistaOrtottistaFisiatraPsicologoOrtopedicoNeuropsichiatra infantileOdontostomatologoTecnico di orientamento e mobilit

    SPECIALISTA DI SOSTEGNO ALLA FAMIGLIA

    Sostegno alla famiglia, per accompagnare i genitori sin dal momento della diagnosi, dato che a volte, lo shock iniziale pu produrre una negazione della realt e della patologia.. Questa difesa porta i genitori ad aspettative irrazionali di normalizzazione, con il conseguente peregrinare alla ricerca di guaritori.*

  • Intervento riabilitativo precoce

    Attivit riabilitative

    Attivit didattico educativa

    Attivit fisioterapiche

    Attivit di sostegno ai genitori

    Visiva Neuro psico visivaNeuro psico - sensoriale

    daniela baruffa (db)

  • Ambiente multisensoriale

    Segnale tattileSegnale olfattivoSegnale visivoSegnale acustico

    Convivere con una condizione di pluriminorazione sensoriale comporta un inevitabile rivisitazione del comune concetto di adattamento ambientale. Alla vecchia idea di protesizzare la persona va aggiunta la concezione pi moderna di protesizzare lambiente. In questo contesto ancorato il concetto di ambiente multisensoriale.. Informazioni che possono essere di orientamento, attenzione, pericolo.*

  • Centri di Riabilitazione funzionale e visiva

    Fondazione Hollmann Cannero Riviera (VB)

    Bosisio Parini Medea Associazioni Bosisio Parini

    Istituto David Chiossone Genova

    Lega Filo DOro Osimo (AN)

    Ipovedenti pluriminorati (dallet infantile allet adulta)Tempo pienoDegenza diurnaAmbulatorialeDomiciliare

  • CONCLUDENDO...

    La nascita di un figlio con deficit visivi provocaconseguenze su tutti i membri della famiglia:Incredulit, tristezza, ansia, rabbia e sconforto...La menomazione diventa un problema dei genitoriprima di essere una limitazione per il bambino..I genitori hanno la necessit di essere consapevoli di ciche li attende, delle difficolt alle quali far fronte, deglioneri da sostenere e dei diritti che spettano loro

  • MEGLIO ACCENDERE UNA PICCOLA LUCE CHE MALEDIRE PER SEMPRE LOSCURITA. M. PROUST

    *HDSHKSDJHFK

  • TITOLO

    LIPOVISIONE: dal sociale al clinico. Matelica, 25 gennaio 2016Ausili ottici ingrandenti: a reviewPARTE PRIMABaroni RossellaIII MEETING REGIONALE MARCHIGIANO DI OTTICA OFTALMICA

  • INGRANDIMENTO E IPOVISIONE

    Termini diversi per indicare lo stesso tipo di IStesso termine usato per diversi tipi di I

  • INGRANDIMENTO LINEAREApplicabile a lenti o sistemi di lenti presenti negli strumenti ottici non utilizzati in diretta connessione con locchioIngrandimento lineare o ingrandimento lineare trasversale o lateraleEspresso in valori % o come ammontare di X (quante volte limmagine ingrandita)

  • INGRANDIMENTO E OCCHIOSoggetti ipovedenti necessit di incremento della dimensione dellimmagine retinica sotteso dalloggetto in un determinato punto dellocchio (presi in considerazione centro della pupilla duscita e punto nodale)

  • INGRANDIMENTO E OCCHIODIMENSIONE DELLIMMAGINE RETINICALa grandezza dellimmagine retinica inversamente proporzionale alla distanzad=25cm distanza solitamente utilizzata come riferimento per calcolare lingrandimento necessario

  • Ingrandimento:Per avvicinamento dellimmaginePer incremento delle dimensioniPer proiezioneIndotto da un mezzo ottico

    INGRANDIMENTO E OCCHIO

  • I RELATIVO ALLA DISTANZANel caso in cui lo stesso oggetto viene osservato a distanze diverse, langolo sotteso dalloggetto pi vicino maggioreES: oggetto posto a 40 cm e portato a 25 cm dallocchio = 1,6X

  • I RELATIVO ALLA DIMENSIONE

    IS = Loggetto, che rimane nella sua posizione originale, ma viene incrementato nelle sue dimensioni, sottende un angolo maggiore

  • I RELATIVO ALLA PROIEZIONEProdotto tramite la formazione di unimmagine ingrandita su di uno schermo, di un oggetto opaco o trasparenteProiezione ottica o elettronicaPu essere considerato una forma di I causato dallavvicinamento delloggetto

  • Risoluzione migliore perch il sistema ottico fornisce unimmagine che sottende maggiore I dipende dalla distanza della lente dalloggetto massimo quando loggetto posto sul fuoco anteriore della lente

    Lente o sistema di lenti (telescopio) utilizzati in connessione con locchio

    Ingrandimento angolare o potere dingrandimentoI ANGOLARE o potere dingrandimento

  • d=fob+focSISTEMI AFOCALITELESCOPI= dal greco (lontano) e (guardare)

    raggi entrano ed escono AFOCALI= oculare e obiettivo separati dalla somma algebrica delle 2 lunghezze focali

    Nessun effetto sullametropia

  • Correggere componente sferica dellametropia del pazienteAvere una visione nitida di oggetti a distanza ravvicinata

    SISTEMI a fuoco variabileTELESCOPIO a FUOCO VARIABILE:Variazione della distanza obiettivo-oculare lunghezza focale finita:

  • INGRANDIMENTI e IPOVISIONE

    NOMEMETODOESEMPIOIngrandimento relativo alla distanzaSi riduce la distanza delloggetto dallocchioSi pone un oggetto pi vicino allocchioIngrandimento relativo alla dimensioneIncremento della dimensione delloggetto osservatoLibro con grandi caratteri di stampaIngrandimento angolareAumenta langolo sotteso dallimmagine osservataTelescopi, microscopi, lenti dingrandimento

  • IT= I1x I2

    I TOTALEDal punto di vista retinico la relazione che assume particolare rilievo quella che serve a calcolare lingrandimento angolare effettivo (con distanza di 25cm):

    Diversi tipi di I possono essere utilizzati contemporaneamenteMettere in rapporto: Pi elementi ingrandenti Mezzo refrattivo+mezzo ingrandente

    = 4X ES: sf+16,00D utilizzata a 25 cm

  • CONCLUSIONIConoscere i diversi tipi di ingrandimento Conoscere i diversi ausili otticiEsperienza e prove sul campoIl miglioramento delle performance negli ipovedenti richiede spesso la valutazione dellI necessario in base alle necessit ed al residuo visivo

  • POTERE EFFETTIVO DI VISIONEValore dellingrandimento quando si usano ausili ingrandenti differentiUna lente o un sistema di lenti con un EVP di XD permette di ottenere la stessa risoluzione di un occhio nudo che sta osservando a x metri senza lente dingrandimentoConsiderato come una singola lente che sostituisce lintero sistema otticoSolitamente non specificato dalle aziende spesso esse utilizzano

    I= F/4+1 si assume che vi comunque un elemento che contribuisce allI per effetto della maggior vicinanza dellimm o che si utilizzino lenti positive PV o che la lente si trovi sul piano degli occhiali

    Fe= F1+F2-zF1F2 con F1= potere dellausilio F2= acc o add PV z= distanza tra i due

  • Per calcolare il valore dell I massimo ottenibile da una lente dingrandimento si usa:

    IA=1+zF con z= distanza lente-occhio

    ES: I max ottenibile se si osserva, con una lente sf+16,00D, un oggetto a 40 cm dallocchio?I ANGOLARE o potere dingrandimentofa= 1/F= 1/16= 0,0625m =6,25cm

    z= 40-6,25= 33,75cm= 0,3375m

    I= 1+zF= 1+(0,3375 x 16) = 6,4X

  • I ANGOLARE o potere dingrandimentoF4=

  • Aspetti tecnico-pratici nella relazione con il paziente ipovedenteOptometristaSonia CarlettiIII Meeting Regionale Marchigiano di Ottica Oftalmica

  • IERIchi aveva un basso visus veniva considerato cieco

    IPOVISIONESi definisce ipovedente colui che affetto da disabilit della funzione visivaOGGIla tendenza opposta rispetto al passato; usare la visione residua sempre e comunque

  • IPOVISIONE SINONIMO DI MULTIDISCIPLINARIETAIPOVEDENTEOtticoOptometristaPsicologoOrtottistaOculistaRiabilitatori della funzione visiva

  • Dallesperienza personalePersone con diagnosi, ricetta medica e prescrizione di lenti o ausilio visivo;Persone con patologia e diagnosi che chiedono informazioni su come potersi muovere;Persone con patologie senza averne la piena consapevolezza.3 tipi di approccio allipovisione:

  • Latteggiamento giusto da adottare in studio con la persona ipovedenteIdentificarsi e presentarsi;Recarsi in una zona riservata;Accompagnare e far accomodare il paziente;Evitare movimenti bruschi;Rendere consapevole la persona.

  • Conoscere lIPOVISIONEVALORE AGGIUNTOIpovedenteOptometrista

  • STRUTTURA BASE dellESAME VISIVO ANAMNESIESAME OGGETTIVOACUITA VISIVA DA LONTANOREFRAZIONESENSIBILITA AL CONTRASTOACUITA VISIVA DA VICINOCALCOLO INGRANDIMENTOTRAINING UTILIZZO AUSILI

  • 1. ANAMNESI Osservare la persona

    Storia clinica

    Informazioni sullo stile di vita

    Chiedere se ha gi utilizzato ausili

  • 2. ESAME OGGETTIVO Linizio dellesame oggettivo preceduto dal controllo dellocchiale in uso dal soggetto

    Esame oggettivo a. Schiascopia

    b. Autorefrattometria.In ipovisione consigliabile utilizzare locchialino di prova rispetto al forottero.

  • 3. ACUITA VISIVA Misura il potere di separazione dellocchio al massimo contrasto (Maurin, 1993) e consiste nel determinare la misura angolare minima che permette di distinguere un testIn Italia, le tavole optometriche pi comunemente utilizzate sono quelle decimali mentre in ipovisione sono consigliabili degli ottotipi a progressione logaritmica

  • 3. ACUITA VISIVA Ottotipo a progressione logaritmica Tavola optometrica decimale

    *

  • 3. ACUITA VISIVA In assenza di specifiche tavole a progressione logaritmica, un ottimo compromesso pu essere rappresentato dalluso di un normale ottotipo posto a distanza ravvicinataAcuit visiva decimale con lavvicinamento del paziente alla tavola ottotipica

    *

  • 4. REFRAZIONE Una delle tecniche pi utilizzate per la refrazione in ipovisione quella di JND (Just noticeable difference) o MDA (minima differenza apprezzabile)La tecnica del MDA:Valuta la quantit di potere della lente necessaria per ottenere una variazione di nitidezza o sfuocatura;Il punto di partenza si ricava dalle seguente formula MDA=0,1/AC (acuit visiva) che poi viene affinata con la procedura per la correzione sferica e cilindrica dove necessario.

  • 5. SENSIBILITA AL CONTRASTOLa visibilit di un oggetto non dipende solo dalla sua forma ma anche dal rapporto della sua luminosit con quella dello sfondo, in una sola parola CONTRASTOSi definisce SENSIBILITA AL CONTRASTO linverso del pi basso valore di contrasto a cui uno stimolo di dimensioni date viene ancora percepito.Tavola Pelli-Robson per la misura della sensibilit al contrasto

  • 6. ACUITA VISIVA DA VICINOLa parte pi importante della valutazione visiva in ipovisione la prova dellacuit visiva da vicino. Tra i sistemi di notazione pi utilizzati citiamo:Sistema di notazione del corpo di stampa sistema di misura a puntiSistema metrico M (M Unit)Sistema di notazione decimale

    *

  • 6. ACUITA VISIVA DA VICINODue esempi di tavole ottotipiche da vicinoTavole di lettura MNREADTavole di lettura ELVRC

    *

  • 7. CALCOLO INGRANDIMENTOLingrandimento rappresenta il valore di quanto deve essere ingrandita sulla retina la dimensione delloggetto allo scopo di avere un maggior numero di cellule stimolate.Una semplice regola per il calcolo dellingrandimento la seguente: IX = Semplificando IX = Esempio di calcolo dellingrandimento IX = Acuit minima utile per lettura 4/10 = 4XAcuit residua visiva pari a 1/10

  • 8. TRAINING UTILIZZO AUSILI Nel momento in cui il paziente ha finalmente il suo ausilio fondamentale fare un training per insegnargli ad usarlo per evitare che lo abbandoni o lo usi in modo improprio.Le quattro regole per una buona lettura:DistanzaScorrimento testoIlluminazionePostura

  • CONCLUSIONE Marla Runyan Prima atleta ipovedente nella storia delle olimpiadiClement Gass Prima persona ipovedente al mondo che riuscita a correre i 26 km. del percorso ad anello tra i campi di Kochersberg in Francia guidato esclusivamente dal GPS del suo smartphoneSimone Salvagnin Affetto da retinite pigmentosa campione di arrampicata sportivaJeffrey Hanson Ipovedente pittore che ha realizzato oltre 1400 meravigliose opere. Tra i suoi numerosi fan famosi ricordiamo Elton John

  • Grazie per lattenzione Impressione, Levar del sole (1872) Muse Marmottan Monet

  • SERVIZIO DI RIABILITAZIONE PER IPOVEDENTIREFERENTE DOTT.SA C.GUERRIERI PALEOTTIORTOTTISTA F.SABBATINIUOC OCULISTICA FERMODirettore dr.C.Sprovieri

  • LA LEGGE 138/2001 E IL CAMPO VISIVO PERCENTUALEORTOTTISTA F. SABBATINI

    MATELICA 25 GENNAIO 2016IPOVISIONE DAL SOCIALE AL CLINICO

  • QUALITA DELLA VISIONEACUITA VISIVA

    CAMPO VISIVO

    SENSIBILITA AL CONTRASTO

    SENSO CROMATICO

    VISIONE BINOCULARE E SENSO STEREOSCOPICO

  • CAMPO VISIVOPORZIONE DI SPAZIO CHE E PERCEPITA DALLOCCHIO IMMOBILE

  • La visione centrale consente la percezione di dettagli

  • La visione periferica fornisce una informazione generica sullambiente grazie alla quale lindividuo riesce ad orientarsi e muoversi nello spazio

  • TECNICHE DI RILEVAZIONE DEL CAMPO VISIVOTecniche di confronto-paragone

    Test di Amsler

    Perimetria cinetica

    Perimetria statica

  • In ipovisione la perimetria importante per determinare:la grandezza, la profondit e la localizzazione dello scotoma nellipovisione centralelentit del restringimento dei limiti periferici nellipovisione periferica

  • IL CAMPO VISIVO BINOCULARE CONSENTE PRESTAZIONI VISIVE MIGLIORI , RISPETTO AL MONOCULARE , PERCHE EVENTUALI AREE SCOTOMATOSE DI UN OCCHIO POSSONO ESSERE COMPENSATE DALLOCCHIO CONTROLATERALE PERCHE CE LA SOMMAZIONE DELLE SOGLIE

  • PER RICONOSCIMENTO INVALIDITA,FINO AL 2001, SI TENEVA CONTO DELLA SOLA ACUITA VISIVA

  • NEL 2001 LA LEGGE 138 PRENDE IN CONSIDERAZIONE LA ACUITA VISIVA E IL CAMPO VISIVO E DEFINISCE IL GRADO DI IPOVISIONE

  • Legge 138/2001riconoscimento del danno perimetrico ai fini medico-legaliRESIDUO PERIMETRICO INFERIORE AL 3% CECITA ASSOLUTARESIDUO PERIMETRICO INFERIORE AL 10% CECITA PARZIALERESIDUO PERIMETRICO INFERIORE AL 30% IPOVISIONE GRAVERESIDUO PERIMETRICO INFERIORE AL 50% IPOVISIONE MEDIARESIDUO PERIMETRICO INFERIORE AL 60% IPOVISIONE LIEVE

  • PROGRAMMA BINOCULARE DI ESTERMANUtilizza stimolo di forte intensit (10 dB) uguale in tutti i settori del CV (studiato x patente di guida)Vengono sopravvalutati i difetti del CV periferico , poco importanti per determinare la disabilit visivaVengono sotto-valutati i difetti centro-paracentrali maggiormente rilevanti nel provocare disagi a svolgere le normali attivit quotidiane

  • N di punti 120Entro 30: 58 (48%)Fuori 30: 46 (51%)

    Livello unico diLuminanza (10dB)Punti visivi: punteggio 1Difetti assoluti: punteggio 0PROGRAMMA BINOCULARE DI ESTERMAN306080

  • PROGRAMMA CV % 100 PUNTISistema proposto dal GISI e dalla SIPe programma messo a punto da Zingirian-GandolfoIntensit dello stimolo correlato alla classe di et del paziente e al gradiente fisiologico della sensibilitStrategia 3 zone i difetti vengono classificati come visti, assoluti o relativi

  • STRATEGIA TRE ZONEREGHISTRA I PUNTI ESAMINATI COME VISTO, DIFETTI RELATIVI O ASSOLUTICampo testato a -6 dbPunti testati con il massimo di luminanza

    15.bin

  • VANTAGGI

    Tiene conto delle aree perimetriche pi importanti dal punto di vista funzionale

    Esame di breve durata

    Agevole calcolo del danno %

  • NELLA PRIMA FASE DEL TEST VENGONO VALUTATI I 30 CENTRALI ED IL PAZIENTE UTILIZZA LA CORREZIONE PER VICINO

    NELLA SECONDA FASE, SENZA CORREZIONE , STUDIA LAREA 30/60

  • CALCOLO DEL DANNO %Punti non visti hanno valore 0

    Punti visti con stimolo appena sopraliminare hanno valore 1

    Punti visti con stimolo massimale hanno valore 0,5 ( difetto relativo )

  • NON TENERE CONTO DEL SOLO ESAME DI SOGLIANON ACCONTENTARSI DI UN SOLO ESAME %(ESAME SOGGETTIVO)PARLARE CON IL PAZIENTE DOPO AVERE ESEGUITO CV%ATTENZIONI PARTICOLARI

  • 10/3NON CORRISPONDONO AL 10%/3%

  • LEGGE 138/2001 LEGGE VECCHIA MA ANCORA NON ASSORBITA DA TUTTI GLI OPERATORI

  • CIO COMPORTA CONFUSIONE E SOVRACCARICO DI DOMANDE PER RICONOSCIMENTI INVALIDITA

  • I PAZIENTI RIVENDICANO DIRITTI PROMESSI

    LE COMMISSIONI SI SOVRACCARICAN0 DI LAVORO

  • GRAZIE

  • Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISSGiovanni GuiraudProduct Manager & Trainer Carl Zeiss Vision Italy Matelica gennaio 2016

  • *

    Gli ausili visivi ingrandenti ZEISS

    Trattamenti a speciale protezione oculare

    I kit di prova

    Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision Italy1. Gli ausili visivi ingrandentiBisogna innanzitutto fare una distinzione tra ausili per lontano e/o per vicino e per visione binoculare e/o monoculare.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyUna ulteriore distinzione si dovr poi effettuare in base al numero di ingrandimenti necessari.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS Galileiano 1.8 X Kepleriano 4 X1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyOcchiale Ipercorrettivo Prismatico

    Consigliato per:

    Uso da vicinoVisione binoculare

    Soddisfa i seguenti ingrandimenti per vicino:

    1,25 X 1,5 X 2 X 2,5 X 3 X 3,5 XIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyOcchiale Ipercorretivo Prismatico

    Occhiale con lenti di potere +4.00, +6.00, +8.00, +10.00, +12.00 D

    Prisma a base interna in funzione del potere.

    Lo scopo del potere prismatico quello di ridurre parzialmente leccessivo sforzo di convergenza indotto dalla distanza di lettura particolarmente ravvicinata.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyOcchiale con sistema aplanatico

    Consigliato per:

    Uso da vicinoVisione monoculare

    Soddisfa i seguenti ingrandimenti per vicino:

    2 X 3 X 4 X 5 X 6 X 7 X 8 X 9 X 10 X 11 X 12 X 13 X Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyOcchiale con sistema aplanatico

    viene adattato davanti allocchio che fornisce il miglior risultato funzionale, anteponendo una lente smerigliata davanti allaltro.I principali vantaggi del sistema aplanatico sono lottimaqualit delle immagini sullintera superficie, grazie allimportante contenimento della distorsione, e lampio campo visivo, che aumenta con lavvicinamento del sistema allocchio.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Galileiano G 2 Bioptics

    Consigliato per:

    Uso da lontanoVisione binoculare o monoculareIngrandimento per lontano: 2 X

    Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Galileiano G 2 Bioptics

    utilizzo per lontano particolarmente indicato per i pazienti che importante che mantengano lorientamento nello spazio circostante.

    Il sistema G 2 Bioptics viene utilizzato come un comune occhiale correttivo con lenti tradizionali, ma quando il riconoscimento di oggetti a distanza richiede una maggiore definizione, lutente puguardare attraverso il sistema telescopico.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Galileiano G 1.8

    Consigliato per:

    Uso da lontano e da vicino con lente addizionaleVisione binoculare o monoculareIngrandimento per lontano: 1.8 X

    Con lente addizionale offre i seguenti ingrandimenti per vicino:

    2 X 3 X 4 X 5 X 6 X 8 X 10 X 12 X Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Galileiano G 1.8

    utilizzo sia per lontano che per vicino. Pu produrre un miglioramento del residuo visivo anche per altre distanze, come ad esempio la distanza dal televisore, computer, pianoforte, ecc.

    Si pu fornire sia in modalit monoculare per lontano e per vicino, con lente addizionale, con una lente smerigliata sullaltro occhio, sia in modalit binoculare per lontano, e monoculare per vicino, con lente addizionale ingrandente su un occhio e addizionale smerigliatasullaltro.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Galileiano G 2.2

    Consigliato per:

    Uso da lontano e da vicino con lente addizionaleVisione binoculare o monoculareIngrandimento per lontano: 2.2 X

    Con lente addizionale offre i seguenti ingrandimenti per vicino:

    2,5 X 3 X 4 X 5 X 6 X 8 XIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Galileiano G 2.2

    Viene utilizzato sia per lontanoche per vicino e pu produrre un miglioramento del residuo visivo anche per altre distanze, come ad esempio la distanza dal televisore, computer, pianoforte, ecc.

    Si pu fornire sia in modalit monoculare per lontano e per vicino, con lente addizionale, con una lente smerigliata sullaltro occhio, sia in modalit binoculare per lontano, e monoculare per vicino, con lente addizionale ingrandente su un occhio e addizionale smerigliatasullaltro.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Kepleriano K 4

    Consigliato per:

    Uso da lontano e da vicino con lente addizionaleVisione monoculareIngrandimento per lontano: 4 X

    Con lente addizionale offre i seguenti ingrandimenti per vicino:

    4 X 5 X 6 X 8 X 10 X 12 X 14 X 16 X 20 X Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Kepleriano K 4

    Viene utilizzato sia per lontanoche per vicino e pu produrre un miglioramento del residuo visivo anche per altre distanze, come ad esempio la distanza dal televisore, computer, pianoforte, ecc.

    Si pu fornire solo in modalit monoculare per lontano e per vicino, con lente addizionale, con una lente smerigliata sullaltro occhio.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISSSistema Kepleriano K 4 Vario

    Consigliato per:

    Uso da lontano e da vicino con focalizzazione a ghieraVisione monoculareIngrandimento per lontano: 4 XIngrandimento per vicino: 8 X

    Con lente addizionale inserita:Ingrandimento per lontano: 4 X ca. a 1,6 mtIngrandimento per vicino: 10 X

    1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Kepleriano K 4 Vario

    Viene utilizzato sia per lontanoche per vicino con focalizzazione a ghiera e pu produrre un miglioramento del residuo visivo anche per altre distanze, come ad esempio la distanza dal televisore, computer, pianoforte, ecc.

    Si pu fornire solo in modalit monoculare per lontano e per vicino con lente addizionale e con una lente smerigliata sullaltro occhio.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISSSistema Kepleriano K 4 Bino

    Consigliato per:

    Uso da lontano e da vicino con lenti addizionaliPresenza di visione binoculareIngrandimento per lontano: 4 X

    Con lente addizionale offre i seguenti ingrandimenti per vicino:

    4 X 5 X 6 X 8 X 10 X 12 X 14 X 16 X 20 X 1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Kepleriano K 4 Bino

    Viene utilizzato sia in modalit binoculareper lontano che in modalit monoculare per vicino, con lente addizionale su un occhio e addizionale smerigliata sullaltro.

    Grazie alla doppia lente addizionale escamottabile, pu produrre un miglioramento del residuo visivo anche per altre distanze intermedie, come ad esempio la distanza dal televisore, computer, pianoforte, ecc.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISSSistema Kepleriano K Bino

    Consigliato per:

    Uso da vicinoPresenza di visione binoculareIngrandimento per vicino: 4 X 5 X 6 X 8 X

    1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySistema Kepleriano K Bino

    Viene utilizzato in modalit binoculare per vicino.

    Lutilizzo binoculare di K bino permette maggiori tempi di utilizzo nelle attivit a distanze prossimali.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS1. Gli ausili visivi ingrandenti

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision Italy2. Trattamenti a speciale protezione oculareIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS

  • *Diverse ricerche a livello mondiale, hanno mostrato che in presenza di patologie retiniche, pu essere opportuna la prescrizione di lenti a speciale protezione oculare. Le curve di trasmittanza sono state ottimizzate in modo da assorbire, in misura diversa, oltre ai raggi UV anche una parte dello spettro visibile a bassa lunghezza donda. I fotorecettori sensibili a questa zona dello spettro vengono deliberatamente sottoesposti.

    Il contrasto tra i fotorecettori pi esposti e quelli meno esposti, viene conseguentemente incrementato.Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *Gli obiettivi Massimo effetto protettivo per i bastoncelli grazie allindebolimento della componente spettrale blu.

    - Assorbimento della luce contro labbagliamento.

    - Aumento del contrasto e, di conseguenza, dellacuit visiva.

    - Riduzione dei tempi di adattamento alle diverse condizioni luminose.

    - Riduzione dei fenomeni convulsivi in soggetti fotosensibili.

    - Aumento generale del comfort.

    Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • * Degenerazione Maculare legata allet.

    - Atrofia del nervo ottico.

    - Retinopatia Pigmentosa, RP.

    - Cataratta.

    - Retinopatia Diabetica.

    - Acromatopsia o Monocromatopsia a bastoncelli.

    - Soggetti fotosensibili colpiti da fenomeni convulsivi.

    Campi di applicazioneGiovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *La gammaGiovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *La gammaTrattamenti F 540, F 560 e F 580:

    Consigliati per:

    congiuntiviti e cheratiti con elevata fotofobia, cataratta, distrofie corneali, edema corneale, post-vitreoctomia, retinopatia diabetica, degenerazione maculare, glaucoma, farmaci foto sensibilizzanti, terapia fotodinamica.Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyLa gammaIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *La gammaTrattamenti F 60, F 80 e F 90:

    Consigliati per:

    retinite pigmentosa, albinismo, aniridia, colobomi delliride, atrofia ottica, acromatopsia, discromatopsia.Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *A differenza dellacromatopsia o monocromatismo dei bastoncelli, nella quale la funzione dei coni totalmente persa, caratterizzata da una totale incapacit di distinguere i colori, bassa acuit visiva, alta sensibilit allabbagliamento e nistagmo, nel monocromatismo dei coni blu rimane attiva solo la funzione dei bastoncelli e dei coni blu. Dato che nella foveola i coni blu sono praticamente assenti e che nel centro della retina si riscontra solo un numero ridotto di bastoncelli, ne deriva uno scotoma centrale con conseguente fissazione eccentrica nella direzione di una maggiore densit dei coni blu, con spesso una repressione del nistagmo.Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyLa gammaIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *La gammaTrattamenti F 451 e F 452:

    Consigliati per:

    monocromatismo dei coni bluGiovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *Il trattamento F 133, ha lo scopo di ridurre o bloccare la comparsa dei fenomeni convulsivi in soggetti affetti da fotosensibilit. Per fotosensibilit si intendono gli effetti indotti dalla stimolazione luminosa intermittente che pu originare crisi convulsive o una sensazione di malessere soggettivo. F 133, nasce dalla collaborazione tra il Dott. Giuseppe Capovilla (Primario dellUnit Operativa di Neuropsichiatria Infantile e Direttore del Centro Regionale di Epilettologia dellOspedale Carlo Poma di Mantova) e il team tecnico R&D Carl Zeiss, e rappresenta il pi specifico e documentato ausilio nel controllo della fotosensibilit.F 133 rappresenta ad oggi la soluzione pi efficace ed accreditata al problema della fotosensibilit!Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyLa gammaIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

  • *Trattamento F 133:

    Sia nella prima ricerca del 1997, che nella seconda del 2006, una volta selezionati i pazienti, questi venivano sottoposti alla presentazione di stimoli luminosi intermittenti tali da produrre una variazione del tracciato elettroencefalografico (EEG). Successivamente si facevano indossare occhiali equipaggiati con lenti trattate F 133 e si osservavano gli eventuali cambiamenti dellEEG.Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS2. Trattamenti a speciale protezione oculare

    17.bin

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIn ipovisione, pur ottenendo gi delle indicazioni dallesame refrattivo quali acuit residuale, ingrandimenti necessari, visione binoculare o monoculare, ecc., resta comunque fondamentale la prova soggettiva delle varie soluzioni disponibili.

    A tale scopo ZEISS mette a disposizione dei kit specificamente pensati per limpiego in sala refrazione durante lesame con il paziente.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyTutti gli ausili ingrandenti vengono forniti montati su un adattatore facilmente inseribile nellocchiale di prova di precisione.Ipovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova Set Rise 2000 Occhiali prismatici binoculari standard e sistemi aplanatici monoculari

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova

    CorredoContenutoSet Rise 2000Standard Bino+6.00, +8.00, +10.00, +12.00;Aplanatico3 x, 4 x, 5 x, 6 x, 7 x, 8 x;Lente tassello per montaggio;completo di valigetta

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova Set corredo Basic Standard Top Sistemi ingrandenti Telescopici / Telemicroscopici e Montature

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS

    CorredoContenutoBasicG 1.8 con addizionali 3 x, 4 x, 5 x;G 2.2 con addizionali 3 x, 4 x, 5 x;K 4 con addizionali 4 x, 5 x, 6x;Ottotipo per 25 cm; completo di valigettaStandardG 1.8 (2 pz.) con addizionali 3 x, 4 x, 5 x, 6 x;G 2.2 (2 pz.) con addizionali 3 x, 4 x, 5 x, 6 x;K 4 con addizionali 4 x, 5 x, 6x, 8 x;Montatura LV Basic;Ottotipo per 25 cm; completo di valigettaTopG 1.8 (2 pz.) con addizionali da 2 x a 12 x;G 2.2 (2 pz.) con addizionali da 2.5 x a 8 x;K 4 con addizionali da 5 x a 20 x;K 4 Vario con addizionale 10 x;Montatura LV Basic e montatura STMS;Ottotipo per 25 cm; completo di valigetta

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalySet di prova G 2 BiopticsSistema ingrandente GalileianoIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova

  • *Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova

    CorredoContenutoSet G 2 BiopticsSistema Galileiano G 2 Bioptics (2 pz.);Supporto per occhialino di prova O.D e O.S.;Completo di valigetta

  • *Trattamenti a speciale protezione oculareSebbene test clinici quali acuit visiva, sensibilit al contrasto e perimetria possano fornire indicazioni nella scelta del filtro pi appropriato, riveste comunque una particolare importanza la prova soggettiva dei diversi trattamenti disponibili.

    A questo scopo sono stati predisposti due speciali set di prova.

    Giovanni Guiraud Product Manager DT&I M.V.D. / Trainer Carl Zeiss Vision ItalyIpovisione & Ausili visivi ingrandenti

    ZEISS3. I kit di prova

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  • AUSILI OTTICI INGRANDENTI 2

    Matelica 25 gennaio 2016 R. BaroniP. TraIII Meeting Regionale Marchigiano di Ottica Oftalmica

  • Lo scopo di un sistema ingrandenteL'aumento delle dimensioni dell'immagine retinica nel paziente ipovedente stimola solitamente un numero maggiore di fotorecettori

    P. Tra Optom.

  • Ingrandimento retinicoindotto da un mezzo otticoSistema ingrandente a manoSistema ipercorrettivoSistema aplanaticoSistema microscopicoSistema telescopicoClip on e cingitestaSistema per fissazione eccentricaLente pi Lac

    P. Tra Optom.

  • Sistema ingrandente a manoA mano, da tavolo, illuminateSfericheAsfericheAplanatiche

    P. Tra Optom.

  • Sistema ipercorrettivoConsente di avvicinare l'oggetto per vederlo ingranditoA basso poterelenti sferiche, binoculare, distanza ridotta, grande CV, economicoAd alto poterelenti asferiche e/o lenticolari, prismatici se bino, distanza ridottissima, forte I, ampio CV, costoso

    P. Tra Optom.

  • Sistema aplanaticoBassi livelli di aberrazioni (coma, a. sferica, astigmatismo o., curvatura di campo)Elevato Ingrandimento, grande CV, leggerezza

    P. Tra Optom.

  • P. Tra Optom.

  • Sistema Microscopico Alto ingrandimento

    Ridottissima distanza

    Richiedono illuminazione

    P. Tra Optom.

  • Sistemi telescopici

    Galileiani

    P. Tra Optom.

  • Sistema telescopico GalileianoFuoco fisso, da L ( da V con coppetta aggiunta), poca PdC,discreto CV a bassi I, mono o binoFuoco variabile (zoom) V e L

    P. Tra Optom.

  • Sistemi telescopici

    Kepleriani

    P. Tra Optom.

  • Sistemi telescopici

    KeplerianiFuoco variabile , alti ingrandimentiRidotto CV, PdC variabile, peso e costo elevato

    P. Tra Optom.

  • Clip On e Cingitesta

    P. Tra Optom.

  • Grazie per l'attenzione

    P. Tra Optom.

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    *Il mondo della disabilit presenta confini e paesaggi diversi in relazione allo spirito e allintento del viaggiatore che lo desidera esplorare. Non vi dubbio che parlare di disabilit prevede laver definito e accettato quali siano le capacit comuni a tutte le persone prive di limitazioni funzionali, fisiche e mentali, ma esige anche la consapevolezza della diversit. Proprio il valore della diversit, come ricchezza e non discriminazione, rappresenta lelemento propulsivo che fa della riabilitazione una scetla imprescindibile per chi si voglia occupare della persona e non esclusivamente della malattia che la affligge. Fin dal momento della diagnosi e della valutazione, importante lintervento a pi mani per ottenere un quadro personale non solo delle minorazioni, ma soprattutto delle potenzialit presenti. *Fin dallantichit, la percezione visiva stata oggetto di grande interesse, ma una vera ricerca sulle basi neurofisiologiche, inizia solo intorno agli anni 60, quando ci si interroga su quanto ci sia di innato e quanto invece ci sia di acquisito nel funzionamento del sistema visivo. Il sistema visivo quindi ununit complessa costituita dallocchio che ne rappresenta la porzione sensoriale, e dallinsieme delle strutture che ne compongono il sistema occhio - cervello*

    *Importante quindi tenere presente come un ostacolo che insorga allinizio del periodo critico, porti ad un arresto dello sviluppo dellapparato visivo : ne deriver un grave deficit visivo a carattere spesso irrevesibile*Un ostacolo durante il periodo plastico produrr invece lestinzione o la regressione di una funzione gi acquisita (ambliopia) e poich si tratta di una funzione che era gi stata acquisita, essa potr essere recuperata con la rimozione dellostacolo e la riabilitazione.Ne deriva quindi che la funzione visiva nel suo insieme comprende un sistema in via di sviluppo nei primi mesi di vita che per non stabile almeno nei primi anni di vita, ma lo diverr solo dopo i 6 anni et, e che i primi mesi son quelli essenziali per un normale sviluppo della funzione sia sensoriale che motoria.*

    *Anomalo comportamento verso gli stimoli ambientali come la mancanza di fissazione ed inseguimento.*Nellinfanzi esiste un stretto rapporto tra lo sviluppo della funzione visiva, intesa come attivit neuropsicologica e lo sviluppo mentale del bambino.*Il bambino con disabilit cognitiva spesso non in grado di rispondere agli standard propri della sua et. Le cause che possono ostacolare lo sviluppo cognitivo sono varie e possono subentrare prima o durante la nascita o nellinfanzia. Il danno intellettivo, soprattutto se abbinato al deficit sensoriale, non permette di riconoscere, analizzare ed interpretare correttamente le informazioni provenienti dallambiente esterno o perch sono insufficienti, o perch producono unattivit distorta. Spesso alla minorazione sensoriale si associa il disturbo del movimento, elemento che rende il quadro clinico pi complesso e problematico.*Sostegno alla famiglia, per accompagnare i genitori sin dal momento della diagnosi, dato che a volte, lo shock iniziale pu produrre una negazione della realt e della patologia.. Questa difesa porta i genitori ad aspettative irrazionali di normalizzazione, con il conseguente peregrinare alla ricerca di guaritori.*Convivere con una condizione di pluriminorazione sensoriale comporta un inevitabile rivisitazione del comune concetto di adattamento ambientale. Alla vecchia idea di protesizzare la persona va aggiunta la concezione pi moderna di protesizzare lambiente. In questo contesto ancorato il concetto di ambiente multisensoriale.. Informazioni che possono essere di orientamento, attenzione, pericolo.**HDSHKSDJHFK

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