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08/03/2010 1 IL PROBLEM SOLVING Corso per Apprendisti 2010 ATTIVITA’ PROBLEM SOLVING Crea individualmente uno slogan sul tema “cosa è un problema?” Confronta a coppie Confronta a gruppo di 4 e scegli/crea uno slogan di gruppo Discussione conclusiva 45 min

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IL PROBLEM SOLVING

Corso per Apprendisti 2010

ATTIVITA’ PROBLEM SOLVING

Crea individualmente uno slogan sul tema “cosa èun problema?”

Confronta a coppie

Confronta a gruppo di 4 e scegli/crea uno slogan digruppo

Discussione conclusiva

45 min

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INTRODUZIONE

Risolvere problemi e inventare soluzioni sonoattività quotidiane.

Più soluzioni troviamo, più impariamo a trovarne,sia perché ci rendiamo conto di come funziona, siaperché impariamo a generalizzare tipologie diproblemi, ma anche e forse soprattuttodiventiamo più esperti nel PROBLEMA DI COME SIRISOLVONO I PROBLEMI.

INTRODUZIONEGli esseri umani possono essere esperti naturali di problemsolving.

MA ACCADE CHE…

� alcuni problemi sono molto complessi

� alcune esperienze precedenti ci hanno condotto aformulare pregiudizi che ci ostacolano nella soluzione dialcuni tipi di problemi

� aspetti legati ai rapporti tra le persone possono ostacolarela ricerca e l’esecuzione di strategie risolutive, dando vita adatteggiamenti negativi, disfattisti, distruttivi.

� altre volte siamo troppo emotivamente coinvolti in unproblema che non riusciamo a distinguere il nostro disagiodal problema vero.

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Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni

AVERE UN PROBLEMA È AUTOEVIDENTE

� Ma un problema non coincide con le sueconseguenze emotive, definire un problema infunzione del disagio sperimentato non aiuta acapire in cosa consiste il problema stesso e comelo si possa affrontare.

� Dobbiamo capire cosa c’è dietro il disagio, qualisono la struttura ed il significato della difficoltàche stiamo incontrando.

Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni

� Es. mano sinistra

Un problema esiste quando c’è un ostacolo alraggiungimento di un obiettivo.

Nel nostro esempio problema, ostacolo e soluzione sonotutti nella mano sinistra.

� Es montagna

In questo esempio non si è tenuto conto di quale eraeffettivamente il problema vero e proprio e si è provvedutoa trovare una soluzione senza rimuovere l’ostacolo.

Quindi quando c’è un problema c’è sempre un ostacolo, maun problema non coincide con l’ostacolo ed una soluzionenon coincide sempre con il rimuovere l’ostacolo.

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Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni

IL PROBLEMA NON…

- È l’ostacolo

- È il disagio- Il disagio è il segnale della presenza di un

problema, ma non è il problema stesso es.depressione, ansia. Può comunque essere unostacolo al raggiungimento di obiettivi. Gliostacoli emotivi non possono essere eliminatipuramente e semplicemente. Vanno capiti egestiti, è necessario un cambiamento.

Problemi, ostacoli, obiettivi e soluzioni

Quindi quando ci rendiamo conto di essere davanti ad unproblema, siamo nella necessità di cambiare qualcosanel nostro modo di vedere, sentire e capire le cose ed ilnostro comportamento, SE VOGLIAMO RAGGIUNGEREI NOSTRI OBIETTIVI.

Quando abbiamo un problema, la prima cosa da fare èdunque DEFINIRE I NOSTRI OBIETTIVI.

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Cosa è un PROBLEMA??

Il termine PROBLEMA viene dal greco pro-ballo, che significa gettare in avanti.

Spingere in avanti lo sguardo, il pensiero,l’immaginazione, il ragionamento.

E’ una questione da risolvere partendo daelementi noti mediante il ragionamento.

L'etimologia di problema ci porta a qualcosa che sispinge in avanti, verso una visione futura. Proiettarese stessi e la propria immaginazione verso altritempi, altri luoghi, altre situazioni.

Il problema viene da una proiezione nel futuro e dalpeso del passato (poiché le cose sono andate in uncerto modo, vorrei che andassero in un altro modo).

Il problema nasce da uno stato di ansia, da unacondizione di disagio, dalla percezione di unacarenza.

Cosa è un PROBLEMA??

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OBIETTIVO: è uno stato al qualeconsapevolmente aspiriamo, a partire dal nostrostato attuale

PROBLEMA: è una condizione in cui ciò chestiamo facendo, o le nostre azioni abituali, o lenostre conoscenze non sono sufficienti perraggiungere i nostri obiettivi; da ciò risulta unostato di disagio e l’identificazione di ostacoli sulnostro cammino. Un problema è un implicitoinvito al cambiamento.

Definizioni fondamentali

OSTACOLO: è l’insieme degli impedimenti aprocedere come di consueto o secondo le nostreconoscenze ed esperienze in direzione di unobiettivo

SOLUZIONE: è l’insieme dei cambiamenti nelnostro stato mentale e nei nostri comportamentiche ci consento di raggiungere il nostro obiettivo.Non sempre le soluzioni coincidono con larimozione di ostacoli.

Definizioni fondamentali

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Esempio di problema

Sotto un ponte passano nuotando due anatredavanti a due anatre, due anatre dietro a dueanatre e due anatre in mezzo. Quante anatre cisono in tutto?

Soluzioni possibili

La risposta spontanea al problema 1 è, nellamaggior parte dei casi, 6 anatre disposte nel

seguente modo:

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Soluzioni possibili

Una seconda soluzione potrebbe essere: 4anatre nuotano in fila indiana così disposte:

Soluzioni possibili

Questa soluzione non viene subito in mente perchél’espressione “due” anatre implica un “paio” dianatre e, poiché la parità implica l’uguaglianza, èfacile percepire le anatre come equidistantidall’osservatore. Per le stesse ragioni, ogniposizione spaziale “davanti”, “dietro” e “in mezzo”,viene immaginata a coppie fisse per ciascuna delletre relazioni, mentre nella soluzione correttaciascuna delle due anatre centrali fa partesuccessivamente di coppie differenti.

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Soluzioni possibili

In realtà entrambe le soluzioni, 6 o 4 anatre, sonocorrette perché il problema non richiedeva ilnumero minimo di anatre affinché le premesserisultino valide, perciò può ritenersi corretta larisposta che prevede 5 o 7 o 8 anatre o anche unnumero maggiore.

Qualcuno obietterà che, per un’ovvia ragione dieconomia, il numero minimo di anatre erasottinteso nell’impostazione del problema.Tuttavia è possibile ristrutturare e quindi risolvere iproblemi azzerando qualsiasi vincolo non esplicito.

Esempi di problemi

� Che cosa vedete nella figura?

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Soluzioni possibili

Nel disegno, dal titolo “La giovane e la suocera” pubblicato nel 1915dal caricaturista W. E. Hill è possibile vedere sia una donna giovaneche una vecchia. Si tratta di una figura ambivalente dove il nasodella vecchia può essere interpretato come il mento della giovane.

E’ una figura soggetta ad improvvisa riorganizzazione percettiva. E’interessante notare il graduale passaggio da un’immagine all’altra,da un ordine ad un altro ordine. Con un esercizio di alcuni minuti èpossibile padroneggiare le immagini. Dapprima individuando i segniche permettono di ristrutturare la figura, fino a vedere ciò che lavolontà decide di vedere. Infine è possibile vedere simultaneamentele due figure e far convivere i due ordini, ma appena ci distraiamouno tenderà a prevalere sull’altro.

Come se alla nostra mente fosse chiesto un impegno eccessivo perstare su più ordini ed una convenienza ergonomica ci portasse ascartare un ordine in favore di un altro. Risolvere problemi, moltevolte, significa saper vedere i diversi aspetti di una stessa cosa

Esempi di problemi

A quanto ammonta la somma dellaserie dei numeri interi da 1 a 10?

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Soluzioni possibili

Il risultato è 55.

Questo problema, assegnato in una classe dellascuola primaria, è diventato famoso perché furisolto brillantemente dal piccolo Gauss.

Karl F. Gauss, destinato a diventare il più grandematematico dell’Ottocento, consegnò il compitoper primo inventando una nuova procedura. Eglianziché sommare tradizionalmente i terminiconsecutivi, come fecero i suoi compagni, i qualiutilizzarono la seguente struttura tradizionale:

Soluzioni possibili1 + 2 + 3 + 4 + ...............................................

3 + 3

6 + 4

10 + ...

pensò di riorganizzare i dati del problema nel seguente modo:

1 + 2 + 3 + 4 + 5 + 6 + 7 + 8 + 9 + 10

Individuò così 5 coppie di termini uguali ottenute sommando traloro gli estremi (10+1; 9+2; 8+3 ...). Infine moltiplicando 5 per 11ottenne velocemente il risultato.Anche in questo caso la nuova soluzione è nata dalla ristrutturazionedel problema. La capacità di vedere gli stessi dati, correlati in mododiverso, ha permesso una più efficace soluzione del problema.

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Riflessione

Ciascuno dei tre problemi precedenti, il primodi natura verbale, il secondo figurale ed il terzomatematico, ha in comune con gli altri lapossibilità di essere disposto in due diverseforme. La capacità di riorganizzare i dati e lerelazioni tra le informazioni, passando da unavisione funzionale all’altra, è l’essenza delproblem-solving.

Problem solving

La Soluzione del problema o come viene piufrequentemente definito Problem solving

(dall'inglese), termine che indica l'insieme deiprocessi per analizzare, affrontare e risolverepositivamente situazioni problematiche; èun'attività del pensiero che un organismo o undispositivo di intelligenza artificiale mette in attoper raggiungere una condizione desiderata apartire da una condizione data

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Processo di Problem Solving

Identificare il

problema/obiettivo

Generare soluzioni

Valutare, Scegliere,

Pianificare

Mettere in pratica

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Le 4 fasi sono logicamente consequenziali

Può capitare un comportamento casuale che possagenerare delle soluzioni (es. traffico), ma è unasoluzione a posteriori.

Vi sono delle situazioni in cui bisogna invertire il PS(es. crisi coniugale): si risale dalle soluzioni aipropri obiettivi. Si chiama Decision Making

Il PS non è un processo interamente razionale elineare.

Processo di Problem Solving

Lo scopo del PS è quello di imparare a ottimizzare ead integrare le nostre risorse, sia quelle realistico-critiche, sia quelle creative, correggendo alcunierrori di impostazione o imparando a sbrogliarealcuni atteggiamenti confusi che ci impedisconodi trovare delle soluzioni ad alcuni nostriproblemi.

Imparare ad utilizzare un metodo per risolvere iproblemi serve soprattutto a capire quali siano gliatteggiamenti mentali più efficaci nelle varie fasidi soluzione di un problema.

Processo di Problem Solving

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Fase I (osservativa)

IDENTIFICARE IL PROBLEMA/OBIETTIVO

1. Definire l’obiettivo

2. Analizzare gli ostacoli

Serve per conoscere bene la natura del problema edegli obiettivi. Presuppone un atteggiamentoosservativo o conoscitivo. Si tratta di ri-conoscereed accettare i nostri autentici bisogni, i nostridesideri, le nostre esigenze e le nostre paure.

Processo di Problem Solving

Fase II (creativa)

TROVARE LE SOLUZIONI

1. Generare idee (brain storming)

2. Trasformare le idee in soluzioni

E’ la più creativa del PS ed il suo scopo è quello digenerare soluzioni possibili. Atteggiamentomentale richiesto: libertà di pensiero e abbandonoalle proprie visioni, intuizioni, sensazioni edemozioni. Abbandono di alcune convinzioni.

Processo di Problem Solving

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Fase III (critico-realistica)

VALUTARE E PIANIFICARE

1. Valutare efficacia, fattibilità e conseguenze

2. Scegliere la soluzione

3. Pianificare (chi, cosa, quando, come e con qualirisorse)

Ha lo scopo di produrre dei veri e propri piani diazione dettagliati. Presuppone un atteggiamentorealistico e critico. Quando le idee diventanoprogetti è importante valutare il loro grado direalismo.

Processo di Problem Solving