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La sordità in famiglia: esperienze, sogni e bisogni Dalle domande delle famiglie alle risposte delle istituzioni Convegno Nazionale Sala protomoteca del Campidoglio – ROMA 22 Maggio 2015

Comba danilo

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La sordità in famiglia: esperienze, sogni e bisogni

Dalle domande delle famigliealle risposte delle istituzioni

Convegno NazionaleSala protomoteca del Campidoglio – ROMA

22 Maggio 2015

Sordo prelinguale o invalidità civile?La legge 104 è davvero applicata?Quali i provvedimenti in ambito d’inserimento e tutela lavorativa?

Tavola Rotonda15.30-16.30

APIC- A

SSOCIAZIO

NE

PORTATORI IMPIA

NTO

COCLEARE

APIC

ASSOCIAZIONE PORTATORI IMPIANTO

COCLEARE

Dott. Danilo Comba

Ringraziamenti

APIC- A

SSOCIAZIO

NE

PORTATORI IMPIA

NTO

COCLEARE

1. Genitori allo sbaraglio!Iter relativo al riconoscimento 2. Diritti e vantaggiSchema sintetico3. Assistenza sanitaria e tecnicaIl privato funziona sempre meglio del pubblico?4. Legge 104 e tutela lavorativa Permessi

1. Genitori allo sbaraglio!

… ovvero… viaggio, incomprensioni e frustrazioni all’interno dell’iter relativo al all’accertamento dell’ipoacusia e al riconoscimento dello status di sordo e/o invalido minore

La scoperta della sordità del figlio è, per il genitore, un avvenimento traumatico che «tocca» tante corde:

coinvolge la crescita e il benessere psico-fisico del bambino, le responsabilità genitoriali, la serenità familiare, il rapporto con la società e le istituzioni.

I genitori si confrontano con la necessità di dover imparare cosa occorra fare e con il bisogno di essere sostenuti:

in fondo, ciò di cui hanno più bisogno è sapere che le scelte che hanno o che dovranno intraprendere siano corrette e che la crescita dei loro figli avvenga e avverrà nel migliore dei modi possibili.

I progressi in campo medico, le nuove tecnologie, la

maggiore attenzione verso il ruolo dell’attività

logopedica, hanno aperto nuovi orizzonti e nuove

aspettative per quanto riguarda la qualità di vita nei

bimbi nati con un deficit sensoriale uditivo.

La normativa italiana è al passo con gli orizzonti

aperti dallo screening neonatale e dall’IC?

La normativa italiana riconosce e disciplina in

diverso modo «l’ipoacusia», ovvero la diminuzione

più o meno grave di capacità uditiva cui una persona - per

svariate ragioni (congenita, lavoro, guerra…) - può essere

affetta.

La normativa varia in ragione di più fattori:

1. In base al momento in cui insorge il deficit uditivo: da un punto di vista strettamente giuridico, si può parlare di «sordità» («ex sordomutismo») solo nei casi in cui l’ipoacusia ha/ha avuto delle conseguenze sull’apprendimento del linguaggio (cosiddetta sordità «prelinguale»)

2. In base al grado di deficit uditivo: non in tutti i casi di ipoacusia si avrà riconoscimento d’invalidità

3. In base alla sua definizione come invalidità civile o meno: l’invalidità è «civile» quando non deriva da cause di servizio, di guerra, di lavoro (escluse sia da invalidità civile, sia da sordità)

4. In base alla richiesta che il non-udente (o la sua famiglia) fa in sede di presentazione della domanda e, conseguentemente, in ragione di quanto le relative commissioni Asl/INPS devono accertare

… sulla base dell’articolazione di questi fattori (insorgenza, gravità…)

varia la disciplina,

ovvero:

varia il suo riconoscimento, l’iter procedurale, gli accertamenti e le

verifiche;

di conseguenza, variano anche i diritti

(assistenziali, economici, previdenziali, fiscali) riconosciuti alle persone che presentano un

deficit sensoriale uditivo (e/o ai loro famigliari).

Forme di riconoscimento, accertamento e tutela della menomazione sensoriale uditiva

Tutela a «doppio binario»:

- danno funzionale (invalidità)- svantaggio sociale (handicap)

TUTELA A DOPPIO BINARIO

Riconoscimento InvaliditàInvalidità: minorazione che comporta danno funzionale permanente1. Sordità (sordità prelinguale, ex sordomutismo)Legge 381/1970, così come modificata dalla

Legge 95/2006

2. Invalidità civile (altre ipotesi di deficit, con minori o assenti conseguenze sull’apprendimento naturale della capacità comunicativa)

Legge 118/1971

Riconoscimento HandicapHandicap: svantaggio sociale che dipende dalla disabilità o menomazione e dal contesto sociale di riferimento in cui una persona vive

1. Handicap (condizione di gravità, art. 3 Legge 104/92)

In concreto, come si articolano tali accertamenti-riconoscimenti?

Quali sono i passaggi ?Con quali conseguenze?

In linea generale, nel caso in cui l’interessato sia maggiorenne e il deficit uditivo abbia avuto origine da un fatto successivo

all’età evolutiva, la menomazione viene valutata in termini di invalidità e definita in percentuale, in conformità con quanto

fissato dal sistema tabellare del 1992…

«Agli effetti della legge si considera sordo il minorato sensoriale

dell'udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l'età evolutiva»

«che gli abbia compromesso il normale apprendimento del linguaggio

parlato (…)».

Articolo 1, comma 2 della Legge 26 maggio 1970, n. 381, così come modificato dall’articolo 1 della Legge 20 Febbraio 2006, n. 95

Conseguentemente, ai fini del riconoscimento della sordità devono innanzitutto coesistere 2 elementi:

uno legato al momento dell’insorgenza del deficit (quando),l’altro legato alle conseguenze (effetti) sull’apprendimento della capacità comunicativa del soggetto derivante dal deficit uditivo

Va quindi precisato…

il termine conclusivo dell'età evolutiva in cui si consegue la minorazione sensoriale è identificato con il compimento del 12° (dodicesimo) anno di età

La frase «che gli abbia impedito (rectius: compromesso) il normale apprendimento del linguaggio parlato» deve essere intesa nel senso che l’ipoacusia renda o abbia reso difficoltoso il normale apprendimento del linguaggio parlato

Passaggi:

1. Iter clinico-medico(screening neonatale, rinvio, visita di III livello, accertamento, soluzioni,

intervento o meno, attivazione IC, controlli, mappature, visite periodiche, attività logopedica…): OMISSIS

2. Riconoscimento: quadro medico-legale

3. Iter procedurale: domanda di accertamento

4. Diritti e Agevolazioni

Riconoscimento: quadro medico-legale

Muto, sordomuto o sordo?Secondo la legge 381/1970 si può richiedere il riconoscimento dello stato di “sordomuto” se il deficit uditivo ha impedito l’apprendimento del linguaggio.In virtù dell’intervento legislativo 2006 - sostituzione del termine «sordomutismo» con «sordità», ma soprattutto modifica della definizione stessa di ciò che è richiesto ai fini del riconoscimento della sordità –ciò che rientra nel concetto di apprendimento difficoltoso non è tanto il risultato finale (il riconoscimento di un “grado più o meno grave di sordomutismo, rectius di un grado più o meno grave di in-capacità comunicativa” in ragione di un impedito apprendimento),

ma, più ampiamente, gli effetti che il deficit sensoriale ha (oggettivamente, intrinsecamente) sul percorso di normale («naturale») apprendimento del linguaggio (capacità di «comprometterlo»).

Muto, sordomuto o sordo?

Riconoscimento di sordità: Sentenza della Corte di Cassazione

La Corte Suprema di Cassazione – Sezione Lavoro – con sentenza n. 9887 dell’11 febbraio 2005 ha stabilito che il “Patto costitutivo del Diritto” all’indennità di comunicazione di cui all’art. 1 della legge 381/70 e successive modifiche “è la sordità congenita o acquisita durante l’età evolutiva che abbia impedito, al menomato sensoriale dell’udito, il normale apprendimento del linguaggio parlato, mentre rimane irrilevante che tale apprendimento sia stato conseguito al momento di proposizione della domanda presentata dopo il compimento del 12° anno di età”.

La Corte riconosce quindi che è del tutto irrilevante se, al momento in cui si fa domanda, dopo il compimento del 12° anno di età, il sordo abbia acquisito una buona capacità di comunicazione verbale. Il fatto da cui trae origine il diritto è che la sordità, essendo insorta prima dell’apprendimento del linguaggio, ha reso difficoltoso il percorso di acquisizione del linguaggio parlato per le vie, cosiddette, normali.

… “come si misura”, allora, la difficoltà nell’apprendimento del linguaggio parlato?

quali tecniche medico-legali per la sua valutazione?

Il Decreto ministeriale 5 febbraio 1992si occupa dell’accertamento delle minorazioni civili (invalidità

civile, cecità civile e sordità),

in particolare,indicando le relative percentuali di riferimento, “categorizzazione” dei diversi tipi e gradi di invalidità, presupposto per il loro rispettivo riconoscimento.

Decreto ministeriale, Ministero della Sanità, 5 Febbraio 1992: Approvazione della nuova tabella indicativa delle percentuali d'invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti sulla

base della classificazione internazionale dell‘Organizzazione Mondiale della Sanità

Al fine del riconoscimento è richiesta l'analisi e la misura percentuale di ciascuna menomazione anatomo- funzionale.Ai sensi delle Indicazioni per la valutazione dei deficit funzionali contenute nella seconda parte del Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992, fanno fede «documenti clinici rilasciati da pubbliche strutture e, in mancanza di dati cronologici certi, la valutazione dei caratteri qualitativi e quantitativi del linguaggio parlato e dei poteri comunicativi nel loro insieme da cui si possa desumere un'origine audiongena delle alterazioni fono-linguistiche presenti».

Fattori che rendono difficoltoso (o talvolta agevolano) l'apprendimento della lingua

Molteplici e complessi:•primi, tra tutti, l'epoca di insorgenza ed il livello di perdita uditiva.•Altri fattori importanti: la precocità e la correttezza della diagnosi e del trattamento, il livello socio-culturale della famiglia ed altri ancora.

Quest’ultimi, trattasi tuttavia di fattori aleatori e variabili nel tempo, quindi non quantificabili né facilmente valutabili in sede

normativaPossono (e dovrebbero?) essere valutati in sede di commissione

medica? Se sì, con «quale peso»?

Ai sensi del sistema tabellare,perché si possa parlare di sordità (sordità «prelinguale», ex sordomutismo

il deficit uditivo deve esserebilaterale

di un certo livello (definita talvolta come sordità profonda)

Va inoltre precisato che la percentuale di riferimento ai fini della concessione della indennità di comunicazione (concessione prevista a favore di

chi è riconosciuto sordo) varia a seconda dell’età :

1) pari o superiore a 60 dB di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 Hz nell'orecchio migliore qualora il richiedente non abbia ancora compiuto il dodicesimo anno di età;2) pari o superiore a 75 dB qualora il richiedente abbia compiuto il dodicesimo anno d'età purché sia dimostrabile l'insorgenza dell'ipoacusia prima del compimento del dodicesimo anno.

Per contrario, in tutti i casi in cui i livelli di perdita uditiva siano inferiori a quelli sopra indicati oppure non sia dimostrabile un'epoca dell'insorgenza dell'ipoacusia compresa nell'arco 0-12 anni, verrà effettuata una valutazione secondo i criteri dell'invalidità civile, ovvero in riferimento, innanzitutto, alla incidenza delle infermità invalidanti sulla capacità lavorativa.

Tabella dei deficit uditiviIndicazioni per la valutazione dei deficit funzionali

(Decreto Ministeriale del 5 febbraio 1992, 2° parte)

1) l'esame o gli esami audiometrici da valutare ai fini della concessione dell'indennità devono essere effettuati dopo il compimento del primo anno d'età2) l'esame o gli esami relativi ai pazienti di età inferiore ai 12 anni devono riportare chiaramente un'attestazione di attendibilità dell'esame stesso (attendibile/non attendibile) redatta dal medico esaminatore3) le ipoacusie di tipo trasmissivo o comunque che si accompagnano a timpanogrammi dimostranti patologie tubo-timpaniche devono essere valutate secondo i criteri già esposti per l'invalidità civile e quindi non rientrano nella 381/704) l'esame impedenzometrico deve essere obbligatoriamente allegato ad ogni esame audiometrico, a meno che non vi siano chiare controindicazioni (otite cronica a timpano aperto, stenosi o lesioni del condotto uditivo ecc.)5) I beneficiari dell'indennità di comunicazione, concessa prima del compimento di dodici anni d'età a causa di perdita uditiva inferiore (tuttavia) a 75 dB di media tra le frequenze 500, 1000, 2000 Hz nell'orecchio migliore, decadono dal godimento del beneficio al compimento di detta età.

Riconoscimento sordità neomaggiorenni e % di invalidità: RIFORMACome evidenziato, nei soggetti maggiorenni la perdita uditiva deve essere, nell’orecchio migliore, pari o superiore a 75 dB. Deve inoltre dimostrare che la sordità è insorta durante l'età evolutiva (Decreti Ministero della Sanità del 05/02/1992 e 14/06/1994).In caso di rispetto dei requisiti, viene direttamente attribuito un punteggio di invalidità lavorativa pari all’80%.

Tabella percentuale inabilità al lavoro e codici di riferimento per patologia (DM 05/02/1992)

In tema di valutazione della sordità al momento del compimento della maggior età (sordi divenuti maggiorenni), il DL 24 giugno 2014, n. 90 (convertito in Legge 11 agosto 2014, n. 114) apporta importanti novità (art 25, “Semplificazione per i soggetti con invalidità”). Al minore titolare di indennità di comunicazione per sordità “sono attribuite al compimento della maggiore età le prestazioni economiche erogabili agli invalidi maggiorenni, senza ulteriori accertamenti sanitari». Va precisato che non è necessario nessun ulteriore accertamento sanitario, né l’obbligo di presentare una domanda amministrativa: la concessione avverrà in automatico.

Iter procedurale: domanda di accertamento

La richiesta di riconoscimento dell’invalidità va presentata,

-dall'interessato-da chi lo rappresenta legalmente (genitore, o tutore)

-da chi ne cura gli interessi nel caso degli inabilitati (curatore),

all’INPS territorialmente competente (un tempo all’USL/ASL), unica controparte in caso di contenzioso.

La presentazione della domanda, informatizzata dal gennaio 2010, deve rispettare alcuni precisi passaggi:1. Il Certificato introduttivo del medico curante2. La Domanda on-line3. La Ricevuta e la Convocazione a visita4. La Visita5. La Verifica6. L’invio del Verbale

1. Medico curante: rilascio certificato introduttivoPrima attività da compiere è rivolgersi al medico curante (medico certificatore) per il rilascio del certificato introduttivo.Basandosi sui modelli di certificazione predisposti dall’INPS, il medico attesta la natura delle infermità invalidanti, riporta i dati anagrafici, le patologie invalidanti di cui il soggetto è affetto, con l’indicazione obbligatoria dei codici nosologici internazionali (classificazione internazionale delle malattie, in specie ICD-9).Se presenti, il medico indica le patologie elencate nel Decreto interministeriale 2 agosto 2007, il quale precisa le patologie stabilizzate o ingravescenti che danno titolo alla «non rivedibilità» (vedi anche novità introdotta dall’art. 25.8 della Legge 90/2014 con relativa riforma della Legge 80/2006, articolo 6).Il certificato ha validità 90 giorni (messaggio INPS 28110/2010): se non si presenta in tempo la domanda, il certificato scade e bisogna richiederlo nuovamente al medico.Assicurarsi che il medico abbia timbrato e firmato il certificato nello spazio preposto e portare tale certificato prima presso gli enti abilitati (se utilizzati) e poi alla visita.

2. Presentazione della domanda all’InpsLa domanda di accertamento può essere presentata solo per via telematica. In che modo?Il Cittadino può farlo autonomamente (on line, con il PIN del genitore), oppure attraverso gli enti abilitati: associazioni di categoria, patronati sindacali, CAAF, altre organizzazioni.Nella fase della presentazione si abbina il certificato introduttivo rilasciato dal medico (presente nel sistema) alla domanda che si sta presentando.Nella domanda sono da indicare i dati personali e anagrafici, il tipo di riconoscimento richiesto (handicap, invalidità, disabilità), le informazioni relative alla residenza e all’eventuale stato di ricovero.

Contemporaneamente alla domanda di accertamento dell'invalidità può essere richiesto l’accertamento dell'handicap: non è, cioè, necessario presentare due domande distinte.Al contrario, nel caso in cui la domanda avvenga nel primo anno di vita del bambino oppure vi siano incertezze in merito al raggiungimento delle soglie richieste per il riconoscimento della sordità (vedi oltre), gli enti abilitati suggeriscono di presentare sia la domanda di invalidità, sia la domanda di sordità. Le domande presentate saranno perciò due. E’ corretta tale impostazione?

3. La ricevuta e la convocazione a visitaPer ogni domanda inoltrata, il sistema informatico genera una ricevuta con il protocollo della domanda.La procedura informatica propone un’agenda di date disponibili per l’accertamento presso la Commissione ASL. Il Cittadino può scegliere la data di visita o indicarne una diversa da quella proposta, scegliendola tra le ulteriori date indicate.Vengono fissati indicativamente dei nuovi limiti temporali: - per l’effettuazione delle visite ordinarie è previsto un tempo massimo di 30 giorni dalla data di presentazione della domanda (…).Una volta definita la data di convocazione, l’invito a visita è visibile nella procedura informatica e viene comunicato con lettera raccomandata con avviso di ricevimento.Nelle lettere di invito a visita sono riportati i riferimenti della prenotazione, le avvertenze riguardanti la documentazione da portare all’atto della visita (documento di identità valido; stampa originale del certificato introduttivo; documentazione sanitaria, ecc.), le modalità da seguire in caso di impedimento a presentarsi, nonché le conseguenze che possono derivare dalla eventuale assenza.

4. La visita medicaLa visita di accertamento avviene presso la Commissione ASL competente che, dal 1 gennaio 2010 è - in forza dell’articolo 20 della Legge 102/2009 - integrata con un medico dell’INPS.(N.B.: in seguito alle riforme introdotte nel 2014 e alle seguenti circolari attuative, a differenza della suddetta visita di accertamento iniziale, la visita di revisione è oramai di esclusiva competenza dell’INPS)La Commissione accede al fascicolo elettronico contenente la domanda e il certificato medico. La persona può farsi assistere - a sue spese - da un medico di fiducia.Al termine della visita, viene redatto il verbale elettronico, riportando l’esito, i codici nosologici internazionali (ICD-9) e l’eventuale indicazione di patologie indicate nel Decreto 2 agosto 2007 che comportano l’esclusione di successive visite di revisione.

5. La verifica della valutazione sanitaria: l’approvazione del verbale

Le Commissioni ASL sono integrate con un medico dell’INPS, potenziale vantaggio in termini di tempi e di gestione.

Il verbale, se al termine della visita viene approvato all’unanimità e validato dal Responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS, viene infatti considerato definitivo.Inoltre se il verbale dà diritto a prestazioni economiche (pensioni, indennità, assegni), viene anche attivato il flusso amministrativo per la relativa concessione ed erogazione e quindi inviato anche all’ente concessore e “messo in lavorazione”.

Se al termine della visita di accertamento, invece, il parere non è unanime, l’INPS sospende l’invio del verbale e acquisisce gli atti che vengono esaminati dal Responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS.

Questi può validare il verbale entro 10 giorni oppure procedere ad una nuova visita nei successivi 20 giorni.

6. L’invio del verbaleIl verbale definitivo viene inviato al Cittadino dall’INPS.

Le versioni inviate sono due:una contenente tutti i dati sensibili una contenente solo il giudizio finale per gli usi amministrativi.

Se il giudizio finale prevede l’erogazione di provvidenze economiche, il Cittadino viene invitato ad inserire online i dati richiesti (ad esempio reddito personale, eventuale ricovero a carico dello Stato, frequenza a scuole o centri di riabilitazione, coordinate bancarie).Anche queste informazioni vengono raccolte nella “banca dati” e completano il profilo della persona ai fini dell’invalidità civile, handicap e disabilità.

Il procedimento si conclude con il riconoscimento dello status e l’erogazione delle provvidenze economiche nei casi in cui ne sia riconosciuto il diritto sulla base dei requisiti sanitari e di diritto.

I fascicoli elettronici dei verbali conclusi vengono archiviati nel Casellario Centrale di Invalidità gestito dall’INPS.

L’eventuale ricorso contro il verbale Inps: riforma 2012Per contestare il verbale emesso dalla Commissione medica è necessario presentare istanza di accertamento tecnico preventivo, entro sei mesi dalla notifica del verbale, presso il giudice ordinario con l'assistenza di un legale.Fino al 31 dicembre 2011 chi intendeva opporsi ad una decisione dell’INPS in materia di invalidità o di handicap presentava ricorso al Giudice. Il Giudice nominava un CTU incaricato di stendere una relazione peritale che poi il Giudice acquisiva. I tempi, spesso, erano molto lunghi arrivando ad alcuni anni prima della sentenza che giungeva dopo varie udienze.Dal gennaio 2012, non è più possibile avviare il ricorso giudiziario se prima non si è concluso l'accertamento tecnico preventivo. L’articolo 38 della Legge 111/2011, infatti, ha modificato il Cpc, introducendo uno nuovo articolo specifico: l’articolo 445 bis. Questo articolo prevede l’accertamento tecnico preventivo obbligatorio per le controversie in materia di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità (…). Il cittadino che intenda opporsi ad una decisione dell’INPS, non presenta più il ricorso introduttivo per il giudizio, ma, sempre al Tribunale, l’istanza di accertamento tecnico per la verifica preventiva delle condizioni sanitarie che legittimano la pretesa fatta valere. Insomma non si va subito “in causa” ma si chiede una consulenza tecnica preventiva ai fini della conciliazione della lite. Nel caso di accertamento tecnico preventivo o del successivo ricorso davanti al giudice, è possibile farsi appoggiare da un patronato sindacale o da associazioni di categoria.

La VISITA: quali esami portare in commissione sordità? Esame audiometrico recente (ad orecchio nudo, vedi in seguito) dal quale si

evinca che il bambino ha perdite compatibili con i termini di legge indicati Diagnosi che attesti l’insorgenza della sordità avvenuta prima del

compimento del 12° anno di età (se successiva) Potenziali evocati uditivi (ABR) Impedenzometria Relazione medica rilasciata da un audiologo e/o da un otorino che lavorino

in un servizio ASL nel quale vi sia specificato che il bambino ha “appreso la lingua in maniera non naturale e che magari frequenta ancora un servizio di riabilitazione logopedico”

Se si è appurato che esiste una sordità genetica vanno portati tutti gli esami in merito.

NB. quando si va dal proprio pediatra per effettuare la domanda di accertamento si deve chiedere che venga crocettata la casella in cui si richiede l’applicazione del DM 2 Agosto 2007

La visita: con la protesi o senza?

Ai sensi del riconoscimento (o meno) di un danno funzionale permanente, le Commissioni competenti devono esaminare la possibilità o meno dell'applicazione di apparecchi protesici.

In effetti, ai sensi del suddetto Decreto ministeriale (Prima Parte, Modalità d'uso della nuova tabella d'invalidità), «Le protesi sono da considerare fattore di attenuazione della gravità del danno funzionale e pertanto possono comportare una riduzione della percentuale d'invalidità a condizione che esse, per la loro natura, siano ben tollerate e funzionalmente efficaci ai fini della capacità lavorativa generica, semispecifica (= occupazioni confacenti alle attitudini del soggetto) e specifica».

Con la protesi o senza?Ciononostante, sempre ai sensi del Decreto, «La valutazione del grado di ipoacusia e il calcolo del punteggio vanno effettuati sempre a orecchio nudo, cioè senza protesi».Ciò per numerosi motivi:non è possibile valutare l'efficacia e la resa protesica se non dopo un adeguato periodo di allenamento e adattamento (variabile da caso a caso);la valutazione tradizionale della resa protesica mediante esame audiometrico tonale in campo libero non è idonea ed inoltre non è acusticamente corretto paragonare risposte in campo libero con risposte in cuffia;l'unico test valido per verificare la resa protesica è l'audiometria vocale effettuabile solo in pochi centri; inoltre in tale metodica vengono utilizzati come unità di misura dB SPL difficilmente convertibili in dB HTL; e vengono introdotti gli stessi problemi valutativi legati all'impiego del campo libero già accennato;la verifica del guadagno prodotto dalla protesi presuppone la contestuale verifica da parte della Commissione della correttezza sia della prescrizione che dell'applicazione della protesi;notevolmente difficoltosa e aleatoria è la valutazione in termini medico-legali del vantaggio prodotto dall'uso di protesi acustiche, considerati gli svantaggi che presentano

Ne consegue che:

La visita va effettuata sempre senza protesiAppare più opportuno effettuare una valutazione teorica sulla possibilità o meno di applicazione di una protesi per ciascun grado di ipoacusie e laddove tale possibilità teorica sussista applicare una limitata riduzione del punteggio di invaliditàA tal fine, ai sensi del Decreto Ministeriale, «la riduzione dell'invalidità nei casi di ipoacusia protesizzabile è stata fissata nella nostra tabella in 9 punti e riguarda tutte le ipoacusie pari o inferiori a 275 dB sull'orecchio migliore; (…) il livello critico di passaggio da una ipoacusia ben protesizzabile a una ipoacusia difficilmente protesizzabile è stato pertanto fissato sui 275 dB; al di sotto di tale livello di perdita viene automaticamente applicata una riduzione di 9 punti proprio in base alla possibilità dell'applicazione di un apparecchio protesico che può garantire in modo totale o parziale il ripristino funzionale dell'apparato uditivo

La Visita: questione «IMPIANTO COCLEARE»

Riconoscimento dello status di sordo e esame dei soggetti portatori di Impianto Cocleare (IC)L'impianto cocleare è una protesi, per cui anche nel soggetto portatore di IC la commissione deve valutare l'audiogramma a orecchio nudo, cioè senza impianto.Il fatto che l'impianto sia costituito da una parte interna posizionata nella coclea, oltre al processore esterno, è ininfluente, poiché, da sola, la parte interna è inerte; è il processore esterno che trasmette i suoni: quando questo viene scollegato il soggetto non sente più nulla.L'apprendimento del linguaggio avviene in modo innaturale (indotto) per cui non deve essere tenuto conto dalla commissione il livello di linguaggio acquisito.

Circolare n.32 Ministero. del Tesoro, 21/07/1997

La Revisione, questo grattacapoSe non espressamente crocettato, se persistono dubbi sulla gravità del deficit uditivo (dai quali dubbi discendono incertezze sullo status stesso di sordo o di minore invalido del soggetto sottoposto ad accertamento medico-legale), le Commissioni ASL propendono a stabilire la revisione dell’accertamento posto in atto in un tempo relativamente breve (1 o 2 anni).Ne consegue che nei primi anni di vita del bambino, le visite di accertamento e di revisione (sordità, invalidità, handicap) si moltiplicano a dismisura, con conseguente stress, perdita di tempo e complicazioni sia per quanto riguarda la procedura per attivare la convocazione sia in riferimento ai benefici economici e professionali riconosciuti.

La Revisione: le riforme della Legge n. del 2014I più recenti interventi normativi intervengono al fine di semplificare la procedura di revisione.1.Innanzitutto, in attesa della visita non si decade dai benefici2.Viene inoltre precisato che la convocazione a visita è di competenza dell’INPS (né il cittadino, né l’ASL)

Tra le riforme, tuttavia, ve n’è una presumibilmente a svantaggio del cittadino, nel senso che allontana il luogo ove avrà luogo la visita, con conseguente perdita di tempo:la circolare 2015 prevede che la visita di revisione non si faccia presso l’ASL territorialmente competente (come per l’accertamento), ma presso la sede provinciale/regionale dell’INPS.

Grazie!!

Convegno NazionaleSala protomoteca del Campidoglio – ROMA

22 Maggio 2015