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Una rete per l’agricoltura Slide a supporto del lab di formazione Mura Mura – 25 e 26 Ottobre 2013 [email protected]

Agricoltura 2.0 - Mura Mura - Ottobre 2013

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Lab di formazione in Nuovi Media, Storytelling a Co-creation Engagement e per l'agricoltura presso l'azienda agricola di GROM (Mura Mura)

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Una rete per l’agricolturaSlide a supporto del lab di formazioneMura Mura – 25 e 26 Ottobre 2013

[email protected]

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collaborazione creativa tra i diversi stakeholder al fine di definire, chiarire, creare e realizzare visioni che forniscano valore in un senso più esteso e profondo

Una definizione di co-creazione

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La matrice di generazione di valore

Mass production

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Piattaforme di co-creazione

La co-creazione riguarda il coinvolgimento inclusivo e dotato di senso di tutti i portatori di interesse della catena del valore di un prodotto o servizio al fine di espandere la creazione reciproca di valore.

Questo tipo di coinvolgimento per essere attuato richiede una piattaforma di co-creazione:

un ambiente propriamente progettato dove si trovano artefatti, interfacce, processi e soprattutto persone che permettono al valore di essere generato per tutti i partecipanti

Una piattaforma di co-creazione è una qualsiasi piattaforma di partecipazione (online e offline) che permette la co-creazione di valore. Perchè questo avvenga devono essere presenti 2 elementi, la piattaforma di partecipazione e il processo di co-creazione del valore

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Piattaforme di partecipazione

Una piattaforma di partecipazione può assumere diverse forme, ad esempio anche una riunione, un negozio, un call center, un sito web una pagina Facebook o Twitter possono essere trasformati in piattaforma di partecipazione se vengono progettate per stimolare l’ascolto e raccogliere i punti di vista dei partecipanti.

Ogni luogo dove si possono avere esperienze di interazione con gli stakeholder di una particolare filiera produttiva può essere trasformato in una piattaforma di partecipazione.

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Processo di co-creazione del valorePerchè le piattaforme partecipative si trasformino in vere e proprie piattaforme di co-creazione attraverso esse deve essere perseguito il processo di co-creazione del valore.

Questo processo richiede l’applicazione di 4 principi fondamentati:

Trasparenza, le interazioni sulla piattaforma devono essere trasparenti per tutti i partecipanti.

Accesso, la piattaforma deve assicurare che tutti i partecipanti abbiano un livello appropriato di accesso e che non solo accedano ai contenuti, ma che abbiano anche la possibilità di modificare ed estendere tali contenuti.

Dialogo, la piattaforma deve assicurare che tutti i partecipanti possano condividere i contenuti della piattaforma, comunicare con gli altri partecipanti e soprattutto dare significato ai contenuti presenti nella piattaforma attraverso le conversazioni con gli altri partecipanti alla piattaforma.

Riflessività, gli input, le interazioni e i feedback dei partecipanti devono avere la reale possibilità di migliorare la piattaforma, il contenuto di essa e l’esperienza di interazione dei partecipanti con il prodotto o servizio al quale si riferisce

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Step di implementazioneGli step attraverso i quali occorre andare per implementare una piattaforma di co-creazione sono:

1. Identificare l’area di applicazione del processo di co-creazione del valore, questo dominio può essere strettamente operativo o altamente strategico.

2. Identificare i portatori di interesse chiave del processo di creazione del valore.

3. Progettare una piattaforma di partecipazione che consenta una partecipazione efficace dei partecipanti che si intende coinvolgere (trasparente, accessibile, dialogica e riflessivva)

4. Ingaggiare gli stakeholder nella piattaforma partecipativa progettata.

5. Assicurarsi che i partecipanti alla piattaforma abbiano la possibilità di intervenire nell’evoluzione della piattaforma stessa sulla base della loro esperienza di interazione con essa.

6. Progettare il legame della piattaforma in questione con altre importanti piattaforme nella catena del valore della filiera produttiva di riferimento assicurandosi che la piattaforma abbia la possibilità di creare nuovi ambienti di partecipazione co-creativa in futuro

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Processi co-creativi

Esistono 2 tipi principali di co-creazione, la co-creazione “inside-out” e la co-creazione “outside-in”:

inside-outl’azienda gestisce la piattaforma e in essa espone parte dei sui processi ai quali partecipano i detentori di interesse migliorando la loro esperienza di partecipazione al business e/o fruizione dei prodotti dell’azienda che gestisce la piattaforma (es. Nike +)

outside-inquesto tipo di co-creazione parte tipicamente da iniziative dei dipendenti di un’azienda che sono interessati a raccogliere idee collettive (Orange IdClic) e a rendere evidente a tutti i portatori di interesse dell’azienda le fasi implementative di queste idee, al fine di aumentare il valore generato per i propri clienti e partner.

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Applicazione della co-creazione

La co-creazione può avere molte applicazioni sia di tipo altamente operativo che prettamente strategico.

Le applicazioni operative della co-creazione permettono di aumentare la collaborazione interna fra le funzioni aziendali e la collaborazione esterna lungo tutta la catena del valore. In ambito operativo la co-creazione può essere utilizzata:

per individuare una proposizione di vendita che generi autentico valore per i clienti e gli altri detentori di interesse;

per accedere a risorse che si trovano al di fuori dall’organizzazione;

per costruire partnership più efficaci basate non solo sulla condivisione delle risorse ma anche sulla costruzione di ecosistemi di prodotti.

Le applicazioni strategiche della co-creazione possono essere finalizzate:

all’individuazione di nuovi modelli operativi quando gli esistenti appaiono limitati o obsoleti;

alla creazione di nuovi mercati.

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Benefici della co-creazione

I principali benefici ottenuti dall’applicazione della co-creazione sono:

per le impreseriduce i costi grazie alla rimozione delle inefficienze operative dovute principalmente ai costi elevati di interazione con i detentori di interesse della catena del valore

aumenta la produttività

crea nuove opportunità di business

aumenta il capitale strategico dell’impresa

per gli individuicrea nuove esperienze di valore

mitiga i rischi di partecipazione

aumenta l’efficienza nella realizzazione del valore

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RELAZIONIDI RETE

AZIENDA

espandere

relazioni

di rete

con le altre

organizzazioni

stakeholder

INTERAZIONIINDIVIDUI

espandere

ambito

e scala delle

interazioni

fra gli individui

che appartengono

all’ecosistema

ORIENTAMENTOALL’ESPERIENZA

espandere lo spazio

dell’esperienza

associata

all’azienda

PIATTAFORME DI PARTECIPAZIONE

espandere

il legame

fra le piattaforme di

partecipazione e le altre importanti

piattaforme utilizzate nell’ecosistema

porta nuove e piú profonde

esperienzeaumenta il capitale strategico

aumenta i ricavi

diminuisce i rischi

diminuisce i costidiminuisce i rischi

diminuisce i costi

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Co-creare innovazione sociale

Nei sistemi co-creativi di collaborazione, si ha sperimenta la possibilità di uscire dalla comfort-zone del proprio campo di appartenenza per co-creare uno spazio nuovo dove esiste un nuovo set di possibilità per innovare

Questo è il modo di operare in un mondo complesso e interdipendente come il nostro, un mondo che ci pone sfide su larga scala

il parallasse interdisciplinare ci permette di capire a fondo le sfide che stiamo affrontando, ogni disciplina/ogni attore vede sono un angolo del problema che affrontiamo e solo raccogliendo i diversi punti di vista possiamo avere una idea delle diverse dimensioni del nostro problema (resilienza VS robustezza)

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Parte del secondo più grande travel agent giapponese (Kinki NipponTourist)

Club Tourism compete sul mercato delle agenzie di viaggio in modo innovativo non basando la propria attività sul prezzo dei pacchetti promossi che sempre più vengono valuti come delle commodity dai viaggiatori

L’impresa ha creato e gestisce più di 200 club tematici frequentati da persone con uno specifico interesse in comune, come ad es. bere il tèI facilitatori di questi club a tema, chiamati ‘frendly staff’, invitano agli incontri sia degli specialisti che dei viaggiatori che hanno fatto dei viaggi relativi al tema del club, ad es. dei connoiseurdi tè, e dei viaggiatori che sono stati in Cina con il proposito di scoprire nuove varietà di tè chiedendo loro di condividere foto e altri contenuti relativi al tema

I pionieri di un nuovo pacchetto viaggio, sono gli agenti migliori e possono facilmente coinvolgere i nuovi interessati

Durante gli incontri il club progetta il viaggio incorporando le attività di potenziale interesse, ad es. visitare le piantagioni di tè o approfondire le virtù medicinali del tè

I facilitatori oltre alla progettazione del nuovo pacchetto si fanno promotori delle offerte di compagnie aeree e hotel dell’area geografica di interesse

Caso - Club Tourism

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Dopo aver progettato il pacchetto e averlo sperimentato con alcuni clienti, l’impresa promuove il viaggio massicciamente, facendo consegnare i dépliant porta a porta da impiegati part-time che spesso sono clienti passati, ‘echo staff’

L’assunzione dei clienti dell’agenzia come evangelisti part-time riduce il rischio di nuove assunzioni a scatola chiusa

L’echo staff sono molto ben accetti nelle case, soprattutto dai potenziali clienti di una certa età e il loro lavoro è preziosissimo perché parlando a lungo con queste persone hanno la possibilità di capire quali sono i loro interessi e di riportarlo all’impresa

Club Tourisim è un esempio della potenza co-creativa delle interazioni faccia a faccia con gli individui che sono parte del sistema: stakeholder esterni, clienti passati, dipendenti, clienti futuri, specialisti

L’attenzione di Club Tourism, ed è questa la sua unicità, parte da molto prima del viaggio, continua durante il viaggio e si protrae fino a dopo il viaggio durante l’attività di debrief fatta di fronte ai nuovi interessati a quel tipo di viaggio, attività quest’ultima molto importante per la fissazione della memoria di viaggio

Caso - Club Tourism

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leva 1: relazioni di rete con le organizzazioni stakeholder

Al fine di ingrandire l’ambito e la scala delle interazioni degli individui coinvolti nei diversi contesti del sistema, la rete di relazioni fra le organizzazioni della catena del valore deve espandersi oltre i confini tradizionali ed includere più stakeholder possibili (profit.com, public.gov, social.org)

Inizialmente l’impresa cercherà di espandere le proprie relazioni creando un legame maggiore con le esperienze già esistenti di quelle organizzazioni che le sono contigue/adiacenti

Piano piano l’impresa prenderà fiducia attraverso i feedback di ritorno dalla rete e creerà legami con stakeholder più lontani e/o provando a proporre tipologie di esperienze non esistentiGli individui convolti nella filiera (dipendenti, lavoratori delle altre organizzazioni stakeholder, clienti) otterranno come risultato un’esperienza di coinvolgimento di valore maggiore

Le organizzazioni coinvolte nel sistema accresceranno il loro capitale strategico: la capacità di pianificare ed eseguire con successo la propria strategia aziendale

DOMANDE- quali sono i differenti tipi di organizzazioni stakeholder nella nostra rete di business?- possiamo coinvolgere gli stakeholder in modi diversi/nuovi al fine di espandere la generazione del valore reciprocamente? - a quali stakeholder conviene indirizzarsi inizialmente?- esistono degli opinion leader fra gli stakeholder? Se si, come possiamo migliorare la loro esperienza?

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leva 2: interazioni degli individui nei diversi contesti

Gli individui convolti nella filiera (dipendenti, lavoratori di altre organizzazioni stakeholder, clienti) sono coloro che possono migliorare e accrescere l’esperienza collegata all’azienda

Come nel caso delle relazioni con le organizzazioni stakeholder, è spesso usato dalle imprese un approccio a fasi che comincia dal rafforzamento di interazioni già esistenti fra individui già connessi

Piano piano l’impresa prenderà fiducia e coinvolgerà molti più individui proponendo nuovi tipi di interazioni nei diversi contesti DOMANDE

- quali sono i legami che l’impresa ha in essere con i propri dipendenti, con i clienti e con i lavoratori delle altre organizzazioni stakeholder?

- può l’azienda essere coinvolta in modo più co-creativo in queste interazioni?

- dove e come queste interazioni possono essere rese più co-creative?

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leva 3: esperienza di aziende stakeholder e clienti

L’esperienza dei partecipanti alla catena del valore può riguardare l’offerta dell’azienda, i processi operativi dell’azienda, le sue piattaforme di partecipazione

Spesso le aziende che aprono i loro processi (progettazione, sviluppo, ricerca, marketing, ecc.) all’esterno si dimenticano di raccogliere le esperienze dei partecipanti e di incorporarle nelle piattaforme di partecipazione

Un altro errore ricorrente è che le aziende spesso si aprono agli stakeholder esterni prima di aver prestato attenzione all’esperienza dei propri dipendenti

DOMANDE- quali sono le attuali esperienze vissute dalle persone attraverso la nostra catena del valore quando esse entrano in contatto con le nostre piattaforme, con i nostri prodotti/servizi e con i nostri processi?- possiamo costruire esperienze più cariche di senso con le persone coinvolte nella nostra catene del valore- come possiamo generare punti di vista basati sull’esperienza con i nostri clienti e stakeholder attraverso le piattaforme di partecipazioni esistenti o furure?

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leva 4: le piattaforme di partecipazione

Le piattaforme di partecipazione consentono una industrializzazione delle interazioni fra gli individui coinvolti nel sistema

Dovunque cominci la trasformazione dell’impresa verso una strategia di co-creazione, la pietra angolare che supporta le altre 3 leve sono le piattaforme di partecipazione

Attraverso le piattaforme di engagement sia l’ambito che la scala delle interazioni fra gli individui possono essere ingrandite

Esempi di piattaforme di partecipazione sono, i meeting, i siti web, i punti vendita, i prodotti, i call center, le community di interessi, ecc.

DOMANDE- quali asset e risorse esistenti possono essere sfruttate come piattaforme di engagement? - come possiamo coinvolgere i nostri partner di innovazione al fine di costruire piattaforme di engagement insieme?- come possiamo tenere vive le nostre piattaforme di engagement attraverso la generazione di valore co-creato

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Fondata nel 2004 a San Francisco, ha aperto una seconda filiale a Bordeaux nel 2009Privati o aziende sono aiutati a produrre il proprio vino e sono incoraggiati a partecipare secondo la propria disponibilità alla viticoltura al fine di comprenderne tutti gli aspetti

L’attività di Crushpad è portata avanti grazie a una struttura dove l’uva è processata e fermentata e un sito web dove i clienti possono prendere le decisioni riguardo alla viticultura e possono seguire i progressi

Per facilitare la partecipazione dei clienti, l’azienda ha diviso il processo di preparazione del vino in 5 momenti:

Pianificazione

Coltura e controllo delle viti

Raccolta e lavorazione dell’uva

Invecchiamento

Etichettatura

Caso - Crushpad /the Wine Foundry

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I clienti di Crushpad sono: amatori, viticoltori professionisti, enoteche, wine bar e ristoranti

Più di 5000 clienti hanno prodotto 1400 barili di 650 tipologie differenti di vino, di questi molti sono amatori alla prima esperienza

Crushpad si colloca al centro di una rete di fornitori, partner, investitori, dipendenti e clienti

I clienti di Crushpad sono coinvolti nell’ecosistema grazie a 7 principali piattaforme

Piattaforma di definizione del vino, alcuni video tutorial demistificano la viticoltura spiegandone l’arte e la scienza in modo diretto al fine di accompagnare il cliente nella scelta dello stile di vino volutoPiattaforma di selezione del vigneto, i vigneti della West Cost sono presentati attraverso dei video tutorial girati sul campo al fine di accompagnare il cliente nella scelta del vigneto adatto alla varietà di vino sceltoPiattaforma di raccolta dell’uva, i clienti sono coinvolti nella definizione della data di raccolta attraverso l’utilizzo di strumenti e metodologie per valutare la maturità dell’uva i base al clima e all’aspetto dell’uvaPiattaforma di invecchiamento del vino, i clienti sono coinvolti nella scelta delle botti dove fare invecchiare il vino, nella durata dell’invecchiamento, nella proseguimento o termine della fermentazione malolattica e nella rimozione del residuo solido dalle botti

Piattaforma di imbottigliamento, confezionamento ed etichettatura del vino, tipo di bottiglia, tappo e etichetta vengono scelte con l’aiuto del packaging team di CrushpadPiattaforma commerciale, i clienti business sono supportati nella realizzazione delle start-upPiattaforma comunitaria, viticoltori e privati condividono le loro esperienze e i loro consigli

Caso - Crushpad /the Wine Foundry

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leva 1: relazioni di rete con le organizzazioni stakeholder

Al fine di ingrandire l’ambito e la scala delle interazioni degli individui coinvolti nei diversi contesti del sistema, la rete di relazioni fra le organizzazioni della catena del valore deve espandersi oltre i confini tradizionali ed includere più stakeholder possibili (profit.com, public.gov, social.org)

Inizialmente l’impresa cercherà di espandere le proprie relazioni creando un legame maggiore con le esperienze già esistenti di quelle organizzazioni che le sono contigue/adiacenti

Piano piano l’impresa prenderà fiducia attraverso i feedback di ritorno dalla rete e creerà legami con stakeholder più lontani e/o provando a proporre tipologie di esperienze non esistentiGli individui convolti nella filiera (dipendenti, lavoratori delle altre organizzazioni stakeholder, clienti) otterranno come risultato un’esperienza di coinvolgimento di valore maggiore

Le organizzazioni coinvolte nel sistema accresceranno il loro capitale strategico: la capacità di pianificare ed eseguire con successo la propria strategia aziendale

DOMANDE- quali sono i differenti tipi di organizzazioni stakeholder nella nostra rete di business?- possiamo coinvolgere gli stakeholder in modi diversi/nuovi al fine di espandere la generazione del valore reciprocamente? - a quali stakeholder conviene indirizzarsi inizialmente?- esistono degli opinion leader fra gli stakeholder? Se si, come possiamo migliorare la loro esperienza?

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leva 2: interazioni degli individui nei diversi contesti

Gli individui convolti nella filiera (dipendenti, lavoratori di altre organizzazioni stakeholder, clienti) sono coloro che possono migliorare e accrescere l’esperienza collegata all’azienda

Come nel caso delle relazioni con le organizzazioni stakeholder, è spesso usato dalle imprese un approccio a fasi che comincia dal rafforzamento di interazioni già esistenti fra individui già connessi

Piano piano l’impresa prenderà fiducia e coinvolgerà molti più individui proponendo nuovi tipi di interazioni nei diversi contesti DOMANDE

- quali sono i legami che l’impresa ha in essere con i propri dipendenti, con i clienti e con i lavoratori delle altre organizzazioni stakeholder?

- può l’azienda essere coinvolta in modo più co-creativo in queste interazioni?

- dove e come queste interazioni possono essere rese più co-creative?

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leva 3: esperienza di aziende stakeholder e clienti

L’esperienza dei partecipanti alla catena del valore può riguardare l’offerta dell’azienda, i processi operativi dell’azienda, le sue piattaforme di partecipazione

Spesso le aziende che aprono i loro processi (progettazione, sviluppo, ricerca, marketing, ecc.) all’esterno si dimenticano di raccogliere le esperienze dei partecipanti e di incorporarle nelle piattaforme di partecipazione

Un altro errore ricorrente è che le aziende spesso si aprono agli stakeholder esterni prima di aver prestato attenzione all’esperienza dei propri dipendenti

DOMANDE- quali sono le attuali esperienze vissute dalle persone attraverso la nostra catena del valore quando esse entrano in contatto con le nostre piattaforme, con i nostri prodotti/servizi e con i nostri processi?- possiamo costruire esperienze più cariche di senso con le persone coinvolte nella nostra catene del valore- come possiamo generare punti di vista basati sull’esperienza con i nostri clienti e stakeholder attraverso le piattaforme di partecipazioni esistenti o furure?

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leva 4: le piattaforme di partecipazione

Le piattaforme di partecipazione consentono una industrializzazione delle interazioni fra gli individui coinvolti nel sistema

Dovunque cominci la trasformazione dell’impresa verso una strategia di co-creazione, la pietra angolare che supporta le altre 3 leve sono le piattaforme di partecipazione

Attraverso le piattaforme di engagement sia l’ambito che la scala delle interazioni fra gli individui possono essere ingrandite

Esempi di piattaforme di partecipazione sono, i meeting, i siti web, i punti vendita, i prodotti, i call center, le community di interessi, ecc.

DOMANDE- quali asset e risorse esistenti possono essere sfruttate come piattaforme di engagement? - come possiamo coinvolgere i nostri partner di innovazione al fine di costruire piattaforme di engagement insieme?- come possiamo tenere vive le nostre piattaforme di engagement attraverso la generazione di valore co-creato

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Musei Partecipativi

L’orientamento più attuale degli operatori culturali, soprattutto all’estero, è quello di favorire, da parte dei propri utenti, la costru-zione del senso di appartenenza e di identità culturali e sociali condivise.

E questo dialogo virtuoso, oggi, può essere possibile solo attraverso quella dimensione relazionale, partecipativa e collaborativa basata sulla accessibilità digitale, in grado anche di favorire processi co-creativi di valore culturale tramite contenuti personali creati dall’utenza.

Trasformare il museo, come dice Nina Simon, in un participatory museum nel quale, cioè, si attivino processi partecipativi in grado di trasfigurare il museo in una piattaforma socio-culturale che metta in connessione fra loro i vari soggetti coinvolti: “[…] creators, distributors, consumers, critics and collaborators”.

La creazione dei dispositivi sociali che permettono alle persone coinvolte dalle aziende di generare valore in modo più esteso e più profondo è una forma di arte!

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Role playing

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sessione di co-creazione – obiettivo del lavoro

L’obiettivo di questa attività è quello di evidenziare i comportamenti che emergono nelle situazioni reali, immaginare le aspettative, la progettazione, le principali difficoltà (conflitti) e le possibili soluzioni (collaborazioni)

… e ottenere una consapevolezza maggiore

di come un progetto può progredire attraverso il coinvolgimento dei portatori di interesse (impresa co-creativa)

come il cambiamento sia generativo, avvenga cioè grazie a passi concreti fatti insieme a tutti i portatori di interessi e basati sull’ascolto reciproco

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1. Dividiamoci in gruppi da 4 ognuno. Ogni gruppo sarà dedicato a una delle iniziative di agricoltura civica

2. Un rappresentate dell’iniziativa in questione ne descriva brevemente il modello operativo

2. Definiamo i principali portatori di interessi dell’iniziativa attribuendo ad ogni compagno nel team una funzione interna (responsabile dell’attività agricola, responsabile dell’attività sociale, fundraiser, ecc.) o esterna (consumatore, famigliare, rappresentate istituzioni, ecc.)

3. descrivi l'ambito nel quale si decide di coinvolgere gli stakeholder individuati (riconoscimento sul territorio, scarsa soddisfazione dei clienti, individuazione dei requisiti di un nuovo progetto, etc.)

sessione di co-creazione – contesto

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4. racconta come l'azienda inquadra la preparazione del dispositivo sociale, ovvero la sessione di co-creazione con gli stakeholder:

come l'azienda ha affrontato il problema in questione in passato?

quali ricerche, approfondimenti e discussionisono state svolte sull'argomento?

quali sono le motivazioni principali che spingerebbero l'azienda a utilizzare la co-creazione?

dove si svolgerà la sessione di co-creazione?

chi verrà invitato alla sessione di co-creazione e chi no? e motivi di tale scelta.

chi farà cosa durante la sessione e con quali obiettivi?

5. entra nel ruolo definito al punto 2 e porta avanti la sessione

sessione di co-creazione – progettazione e azione

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6. Al termine della sessione, si uscirà dal ruolo interpretato nella sessione di co-creazione e si entrerà in quello dell'osservatore esterno e ognuno individualmente scriverà:

cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato?

quali assunti iniziali sono stati confermati e quali no?

cosa migliorerebbe un’eventuale sessione successiva?

quali regole generali si deducono e necessitano di essere tenute ben presenti quando si intraprende una sessione di co-creazione con gli stakeholder di un progetto

sessione di co-creazione – analisi

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storytelling

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http://youtu.be/2i8RbYAZ_dM

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La narrazione è un atto politico

Da sempre la narrazione costituisce un fondamentale strumento attraverso il quale l’uomo assolve una duplice funzione:

si riappropria della propria esperienza

diviene uomo politico inteso come individuo che contribuisce a definire il sentimento comune della società in cui vive e di cui è parte integrante

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Homo Narrans VS Homo Sapiens

Nei sistemi umani le storie conducano all’azione, al cambiamento molto di più degli individui

Le storie sono una fondamentale caratteristica dell’intelligenza umana perché permettono il trasferimento della conoscenza indipendentemente dall’evoluzione genetica e dall’imitazione dei genitori

Le storie si comportano come frattali nelle diverse culture sviluppate dall’uomo, ovvero sono molto simili a livello di comunità, famiglia e società

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Educare con le storieLo storytelling è uno strumento educativo che facilita la costruzione di nuove conoscenze e la comprensione da parte di un pubblico non esperto

Lo storytelling trova la sua collocazione ottimale all’interno di quello che viene definito apprendimento informale

EDUCAZIONE FORMALEavviene nelle istituzioni formalmente dedicate all’istruzione e alla formazione e si conclude con l’acquisizione di un diploma o di una qualifica riconosciuta.

EDUCAZIONE NON-FORMALEs’intende ogni attività educativa organizzata al di fuori del sistema formale e realizzata, ad esempio, nel luogo di lavoro o nell’ambito di organizzazioni o gruppi della società civile, nelle associazioni ecc. È rivolta a categorie di utenti ben individuabili e si pone determinati obiettivi nel campo dell’apprendimento, ma non prevede l’acquisizione di titoli di studio o qualifiche riconosciute.

EDUCAZIONE INFORMALEè un processo, non legato a tempi o luoghi specifici, per il quale ogni individuo acquisisce – anche in modo inconsapevole o non intenzionale - attitudini, valori, abilità e conoscenze dall’esperienza quotidiana e dalle influenze e risorse educati-ve nel suo ambiente: dalla famiglia e dal vicinato, dal lavoro e dal gioco, dal mercato, dalla biblioteca, dal mondo dell’arte e dello spettacolo, dai mass-media

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L’apprendimento informale il vero apprendimento

Le metodologie alla base dell’apprendimento informale incoraggiano la partecipazione attiva, lo sviluppo dei processi di esplorazione di contenuti e strumenti allo scopo di costruire una esperienza e significato personale che possa essere di valore lungo l’arco della vita

Riflettiamo sul nostro percorso di apprendimento. Dove e come abbiamo imparato – in un contesto formale, non-formale o informale? Quali sono le vostre esperienze? Cosa preferite?

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la narrazione come metodo di ricerca

L’ambito della congettura e dell’ipotetico é stato recentemente rivalutato e la narrazione é stata negli ultimi tempi considerata lo strumento privilegiato di cui servirsi per affrontare argomenti difficilmente comprensibili con metodi analitico-descrittivi

Questo è il caso dei sistemi umani che sono sistemi complessi adattivi, e che come tutti i sistemi organici non sono spiegati da approcci empirici di tipo induttivo (inducere – portar dentro),

L’affermarsi della metafora ingegneristica a scapito di quella ecologica è il problema principale che esiste a livello economico, ambientale e sociale. Gli imprenditori e i politici del futuro dovranno smettere di ingegnerizzare soluzioni come se le imprese e le comunità fossero sistemi meccanici e al contrario dovrebbero concentrarsi sull’evoluzione sperimentale, partecipata (evoluzione e exaptazione)

Es ist dafür gesorgt, dass die Bäume nicht in den Himmel wachsenÈ stato stabilito che gli alberi non crescono fino al cielo (Goethe – Poesia e Verità)

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GirlHub project

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Digital storytelling: narrazione e sceneggiatura

Il digital storytelling è l'espressione moderna dell'antico mestiere di cantastorieLe storie digitali uniscono l’abilità della narrazione alle potenzialità tecnologiche

Una storia digitale è una breve narrazione che dovrebbe richiedere al massimo 5 minuti per essere letta o vista che utilizza testo, immagini, fotografie, disegni, video, musica, la voce o effetti sonori.

Gli elementi essenziali di una storia digitale sono

1. Punto di vista: le storie dovrebbero essere personali e autentiche

2. Raccontare qualcosa che ne valga la pena “the dramaticquestion”

3. Un contenuto emozionalmente valido coinvolgente

4. La vostra voce

5. Ritmo

6. Economia delle parti

una buona narrazione farà una buona digital story e non il contrario!

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Il teatro di narrazione come riferimento centrale

Lo storytelling trova il suo specifico linguistica nel teatro di narrazione, esso si fonda sul racconto del performer che assume la funzione di narratore con la propria identità non sostituita cioè senza interpretare un personaggio (Dario Fo, Marco Paolini)

Paolini coniuga sensibilità narrativa, impegno civile e creatività linguistica

Nel suo racconto del Vajont il suo intento non è la ricostruzione fedele (cosa dichiarata da Paolini molte volte durante lo spettacolo) ma la riproposizione di esse (definita «rimettere in circolo» da Paolini) con uno sguardo attento a ciò che queste vicende ancora oggi rappresentano

Il tema della partecipazione e della funzione sociale della narrazione è centrale nel teatro di Paolini, i suoi spettatori non rinunciano al ruolo di cittadini durante lo spettacolo e dopo lo spettacolo restano solleticati, pronti ad agire sulle tematiche da lui proposte

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http://youtu.be/ULm8T8ySs1A

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