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Analisi articolo 26
«L'estradizione del cittadino (1) può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali (2) (3).Non può in alcun caso essere ammessa per reati politici (4).»
« L'estradizione del cittadino [..]»
L‘estradizione è il mezzo tramite cui due
Stati, per ragioni di giustizia sostanziale e
processuale, cooperano affinchè un soggetto
ricercato ovvero condannato con sentenza
definitiva a pena detentiva ovvero a misura di
sicurezza che priva della libertà personale
ovvero per condanna a custodia cautelare in
carcere, venga sottoposto a giustizia.
Lo Stato che presenta nel territorio il soggetto
rifugiato e condannato lo consegna allo Stato
richiedente con il solo limite della connessione
con un reato politico, per difendere il diritto e
libertà di espressione da persecuzioni
irragionevoli ed arbitrarie.
«[..]può essere consentita soltanto ove sia espressamente prevista dalle convenzioni internazionali[..]»
• La norma considera la natura negoziale dell'estradizione: essa può essere concessa soltanto quando lo Stato italiano si sia accordato con uno Stato estero. Questa materia è improntata alla reciprocità, per garantire identità di trattamento nelle reciproche richieste di estradizione. Il divieto è, invece, assoluto per i reati politici.
Tale disciplina va, comunque, coordinata con la norma che vieta la pena di morte (v. 27): non sarebbe ammissibile, quindi, l'estradizione verso uno Stato il cui ordinamento ammetta come sanzione, per il reato al quale si riferisce la richiesta, proprio la pena di morte.
L'Italia ha aderito a trattati, come quello con gli Stati Uniti d'America, che prevedono la possibilità di concedere l'estradizione anche per reati punibili con la pena di morte, purché lo Stato richiedente offra garanzie della non applicazione o esecuzione della pena capitale.
«[..] Non può in alcun caso essere ammessa
per reati politici.»
La costituzione la libertà di parola e di
pensiero sempre secondo alcuni limiti.
Bibliografia:Costituzione Italianawww.brocardi.itElaborato daMartina Iorio
Articolo 26 della Costituzione Italiana