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Porchietto dista meno di tre lunghezze (41,5%) e nutre speranze legittime per il ballottaggi, ma anche il Pdl lascia per strada sette punti percentuali. Ridono Lega e Idv, fa bene la lista Porchietto mentre la lista collegata a Saitta naufraga. Così come i comunisti, spariti anche dalla Provincia dopo aver mancato il Parlamento. I vendoliani di Sinistra per Torino manderanno a Palazzo Cisterna il solo Antonio Ferrentino, a patto che Saitta vinca al ballottaggio. Fuori tutti i consiglieri uscenti, da Vallero a Vercillo a Valenzano. Non ce lhanno fatta nemmeno Maurizio Trombotto e lex sindaco Novelli. LUdc, alla finestra in attesa del da farsi, fa sedere in Consiglio Vietti e basta. Se dovesse rinunciare, subentrerebbe Giancarlo Vacca Cavalot. In caso di apparentamento e di vittoria, il partito di Casini aggiungerebbe un altro nome: prima degli esclusi sarebbe Loredana Devietti. Le ipotesi sulla futura composizione del Consiglio provinciale sono inevitabilmente legate alle sorti del ballottaggio. La coalizione vincente si porta a casa il 60% dei 45 seggi a disposizione. Se fosse il centrosinistra, al Pd lovvia parte del leone. Secondo i calcoli, fra 18 e 19 posti, a cominciare dai riconfermatissimi Umberto DOttavio, Claudio Lubatti, Sergio Bisacca, Angela Massaglia, Caterina Romeo e Pino Sammartano, tutti sopra il 31 per cento nei rispettivi collegi. A seguire, Vilmo Chiarotto, Pasquale Valente, Giampietro Tolardo, Davide Fazzone, Roberto Cavaglià, Domenico Pino, Umberto Perna, Gerardo Marchitelli, Silvia Fregolent, Dina Bilotto, Carlo Chiama, Salvino Ippolito, Luigi Pastore. In totale quattro donne e una divisione abbastanza equa fra le correnti: 5 di Sinistra per, 5 ex-popolari (fra aree di Gariglio, Morgando e Stefano Gallo), il resto sparso fra Piemonte democratico, bindiani ed ecodem. Esclusi eccellenti: gli uscenti Omenetto e Palena e Carlo Bongiovanni, sponsorizzato dal sindaco Chiamparino. Che però potrebbe essere ripescato con le nomine degli assessori. Davanti in graduatoria ci sono DOttavio, Bisacca, Massaglia e Chiama, in Giunta nella scorsa legislatura, oltre a Claudio Lubatti che qualcuno vorrebbe già assessore in pectore. In caso di vittoria di Porchietto, invece, i posti in Consiglio si ridurrebbero a 11: lescluso più clamoroso sarebbe lex assessore al Bilancio e segretario cittadino Carlo Chiama. Secondo i calcoli, sempre nel caso di riconferma di Saitta, allIdv toccherebbero sei seggi (DAcri, Barbieri, Cermignani, Mancuso, Petrarulo, Garzelli), ai Moderati uno con Piergiorgio Bertone, uno con Ferrentino alla Sinistra. Con vittoria di Porchietto, fra i dipietristi entrerebbero solo i primi tre e la sinistra perderebbe il seggio. Capitolo Pdl. Ne farebbe dieci con vittoria di Saitta, 18 con successo di Porchietto. In testa, votatissima, Daniela Ruffino sindaco forzista di Giaveno. Suo è lexploit più rilevante, con il 37,1% dei voti nel collegio di appartenenza. Seguono, più o meno equamente divisi per provenienza fra Forza Italia e An, Roberto Tentoni, Gian Luigi Surra, Barbara Bonino, Franco Papotti, Ivano Coral, Bruno Matola, Beppe Cerchio, Nadia Loiaconi, e Carlo Giacometto. Loro sono sicuri comunque. In caso di vittoria si aggiungerebbero Eugenio Gambetta, Maurizio Tomeo, Domenico Giacotto, Ettore Puglisi, Erica Botticelli, Franco Botta, Giovanni Maddio e Gabriele Comba. La Lega fa notizia per il risultato: 4 consiglieri anche se si perde (Alessandro Albano, Cesare Pianasso, Giovanni Corda e Patrizia Borgarello) 8 in caso di vittoria, con Piero Vironda, Tommaso Vigna Lobbia, Antonello Angeleri e Mauro Corpillo. Tutti provenienti da fuori Torino. In ogni caso fa scalpore lesclusione di Arturo Calligaro, che solo cinque anni fa era il candidato presidente del Carroccio. Resta fuori anche il deputato canavesano Walter Togni. Eora, la lista di Claudia Porchietto, farà un seggio sicuro, quello dellex parlamentare pinerolese Claudio Bonansea. E un posto in Provincia se lè guadagnato anche Renzo Rabellino, che ha raggiunto il 3,5%. Andrea Gatta Area Riservata Registrati gratis Recupera dati di accesso Le videonotizie di CronacaQui CURIOSITA 'Ciclisti per caso' primi al traguardo CRONACA Amnesty Italia: 'La Libia non rispetta i diritti umani' CRONACA Al via la storica visita di Gheddafi in Italia Photogallery Le più belle fotografie le vedi solo su CronacaQui.it Donne Da Sogno: James Bond va pazzo per le more : Noemi va a votare, scoppia la bagarre : Ida Ljungqvist, playmate 2009 : Le donne più sexy del 2009 secondo la rivista "Fhm". La reginetta è Cheryl Cole Donne Da Sogno: Irina Shaykhlislamova sexy protagonista del nuovo spot Intimissimi Cronaca e... non solo

C. Porchietto Cronaca Qui.It 10.06.09

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Provincia di Torino: chi entra e chi resta fuori

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TORINO 10/06/2009 - L’eletto più giovane ha da poco compiuto 21 anni. Si chiama Alessandro Albano, è leghista, e con il suo 17,3 per cento nel collegio di Lanzo è stato il candidato più votato del Carroccio. Un po’ un simbolo di queste strane elezioni in cui sembra che tutti abbiano vinto e nessuno perso. Saitta è in vantaggio (44,3%) nonostante il Pd abbia ceduto, in ambito provinciale, quasi 10 punti sulle politiche dell’anno scorso. Porchietto dista meno di tre lunghezze (41,5%) e nutre speranze legittime per il ballottaggi, ma anche il Pdl lascia per strada sette punti percentuali. Ridono Lega e Idv, fa bene la lista Porchietto mentre la lista collegata a Saitta naufraga. Così come i comunisti, spariti anche dalla Provincia dopo aver

mancato il Parlamento. I vendoliani di Sinistra per Torino manderanno a Palazzo Cisterna il solo Antonio Ferrentino, a patto che Saitta vinca al ballottaggio. Fuori tutti i consiglieri uscenti, da Vallero a Vercillo a Valenzano. Non ce l’hanno fatta nemmeno Maurizio Trombotto e l’ex sindaco Novelli. L’Udc, alla finestra in attesa del da farsi, fa sedere in Consiglio Vietti e basta. Se dovesse rinunciare, subentrerebbe Giancarlo Vacca Cavalot. In caso di apparentamento e di vittoria, il partito di Casini aggiungerebbe un altro nome: prima degli esclusi sarebbe Loredana Devietti. Le ipotesi sulla futura composizione del Consiglio provinciale sono inevitabilmente legate alle sorti del ballottaggio. La coalizione vincente si porta a casa il 60% dei 45 seggi a disposizione. Se fosse il centrosinistra, al Pd l’ovvia parte del leone. Secondo i calcoli, fra 18 e 19 posti, a cominciare dai riconfermatissimi Umberto D’Ottavio, Claudio Lubatti, Sergio Bisacca, Angela Massaglia, Caterina Romeo e Pino Sammartano, tutti sopra il 31 per cento nei rispettivi collegi. A seguire, Vilmo Chiarotto, Pasquale Valente, Giampietro Tolardo, Davide Fazzone, Roberto Cavaglià, Domenico Pino, Umberto Perna, Gerardo Marchitelli, Silvia Fregolent, Dina Bilotto, Carlo Chiama, Salvino Ippolito, Luigi Pastore. In totale quattro donne e una divisione abbastanza equa fra le correnti: 5 di “Sinistra per”, 5 ex-popolari (fra aree di Gariglio, Morgando e Stefano Gallo), il resto sparso fra Piemonte democratico, bindiani ed ecodem. Esclusi eccellenti: gli uscenti Omenetto e Palena e Carlo Bongiovanni, sponsorizzato dal sindaco Chiamparino. Che però potrebbe essere ripescato con le nomine degli assessori. Davanti in graduatoria ci sono D’Ottavio, Bisacca, Massaglia e Chiama, in Giunta nella scorsa legislatura, oltre a Claudio Lubatti che qualcuno vorrebbe già assessore in pectore. In caso di vittoria di Porchietto, invece, i posti in Consiglio si ridurrebbero a 11: l’escluso più clamoroso sarebbe l’ex assessore al Bilancio e segretario cittadino Carlo Chiama. Secondo i calcoli, sempre nel caso di riconferma di Saitta, all’Idv toccherebbero sei seggi (D’Acri, Barbieri, Cermignani, Mancuso, Petrarulo, Garzelli), ai Moderati uno con Piergiorgio Bertone, uno con Ferrentino alla Sinistra. Con vittoria di Porchietto, fra i dipietristi entrerebbero solo i primi tre e la sinistra perderebbe il seggio. Capitolo Pdl. Ne farebbe dieci con vittoria di Saitta, 18 con successo di Porchietto. In testa, votatissima, Daniela Ruffino sindaco forzista di Giaveno. Suo è l’exploit più rilevante, con il 37,1% dei voti nel collegio di appartenenza. Seguono, più o meno equamente divisi per provenienza fra Forza Italia e An, Roberto Tentoni, Gian Luigi Surra, Barbara Bonino, Franco Papotti, Ivano Coral, Bruno Matola, Beppe Cerchio, Nadia Loiaconi, e Carlo Giacometto. Loro sono sicuri comunque. In caso di vittoria si aggiungerebbero Eugenio Gambetta, Maurizio Tomeo, Domenico Giacotto, Ettore Puglisi, Erica Botticelli, Franco Botta, Giovanni Maddio e Gabriele Comba. La Lega fa notizia per il risultato: 4 consiglieri anche se si perde (Alessandro Albano, Cesare Pianasso, Giovanni Corda e Patrizia Borgarello) 8 in caso di vittoria, con Piero Vironda, Tommaso Vigna Lobbia, Antonello Angeleri e Mauro Corpillo. Tutti provenienti da fuori Torino. In ogni caso fa scalpore l’esclusione di Arturo Calligaro, che solo cinque anni fa era il candidato presidente del Carroccio. Resta fuori anche il deputato canavesano Walter Togni. “E’ ora”, la lista di Claudia Porchietto, farà un seggio sicuro, quello dell’ex parlamentare pinerolese Claudio Bonansea. E un posto in Provincia se l’è guadagnato anche Renzo Rabellino, che ha raggiunto il 3,5%. Andrea Gatta Segnala su:

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