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Lo Stato dell’Ambiente del Pinerolese Dicembre 2013

Lo Stato dell'Ambiente del Pinerolese

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Lo Stato dell’Ambiente del Pinerolese si propone di approfondire le conoscenze sulle condizioni ambientali del territorio, considerando anche l’evoluzione dei fattori di pressione che ne determinano le trasformazioni positive e negative. Lo Stato dell’Ambiente del Pinerolese utilizza a scala locale indicatori e descrittori utili a rappresentare la situazione ambientale e territoriale della zona in questione.

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  • 1. Lo Stato dellAmbiente del PineroleseDicembre 2013

2. Lo Stato dellambiente del PineroleseCoordinamento editoriale e redazionale Antonella Pannocchia, Angelo Penon Arpa Piemonte Dipartimento di Torino Pina Nappi, Cristina Converso Arpa Piemonte, Area Funzionale Tecnica, Reporting ambientale Acquisizione, elaborazione dati e cartografia Anna Vignola, Cristina ConversoFotografie Luca Furci, archivio Arpa PiemonteNessuna copia cartacea stata stampataISBN 978-88-7479-127-9 La riproduzione autorizzata citando la fonteArpa Piemonte Via Pio VII, 9 10135 Torino - Italia www.arpa.piemonte.it2 3. Presentazione Il problema ambientale assume dimensioni sempre maggiori: dalla semplice difesa dallinquinamento siamo passati alla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali come elemento fondante di un corretto sviluppo che pu avere effetti, anche economici, a lungo termine solo se garantisce la stabilit e la integrit dellambiente in cui si genera. Limpegno collettivo e istituzionale sulla tutela dellambiente non pu essere limitato alla elencazione di principi ma deve passare attraverso la programmazione di interventi perseguibili che coinvolgono pubblico e privato. Occorre quindi indurre comportamenti sempre pi virtuosi al fine di generare scelte e coinvolgere le Amministrazioni e i cittadini in un percorso condiviso nelle sue linee strategiche. La conoscenza quindi elemento indispensabile per determinare le successive azioni delle Istituzioni e della Collettivit. Il Rapporto sullo Stato dellAmbiente in Piemonte si propone di aggiornare e approfondire periodicamente le conoscenze sulle condizioni ambientali ma anche sullevoluzione dei fattori di pressione che ne determinano le trasformazioni positive e negative. Il presente Stato dellAmbiente del Pinerolese si propone gli stessi risultati utilizzando a scala locale indicatori e descrittori utili a rappresentare landamento delle trasformazioni ambientali e territoriali della zona in questione. il primo di una serie che andr a descrivere tutti i diversi distretti della provincia torinese. Direttore Dipartimento di Torino Antonella Pannocchia3 4. Indice Inquadramento territoriale e demograficoSuperficie totale Zone altimetriche Popolazione residente Densit abitativa Fertilit Vecchiaia Occupazione Reddito medio pro capiteUso delle risorseIndustria Impianti industriali Aziende a rischio di incidente rilevante Emissioni da attivit industriale Autorizzazione Integrata Ambientale Cave e miniere numero Cave e miniere quantitativo materiale estratto Agricoltura Aziende agricole Fertilizzanti e fitosanitari Emissioni dallagricoltura Incendi Energia Consumo di gas metano Consumo di energia elettrica Emissioni da riscaldamento Trasporto Parco veicolare Standard emissivo Emissioni da trasporto Turismo Strutture e movimenti turistici Pressione turisticaPressioni RifiutiProduzione di rifiuti urbani Produzione rifiuti speciali e industriali Impianti di gestione rifiuti Siti contaminati Siti contaminati in Anagrafe Rumore Pareri e segnalazione Esposti Radiazioni Estensione di linee elettriche Impianti di telecomunicazione Densit di impianti di telecomunicazione Dose efficace per la popolazione Radon4 5. Rischi naturali Aree monitorate e in frana Valanghe e incidenti Attivit sismicaStato delle componenti ambientali ClimaAriaAcquaSuoloNaturaTemperatura Precipitazione Vento Precipitazioni nevose PM10 media annua PM10 superamento limite giornaliero NO2 media annua Ozono superamento valore obiettivo Portate dei fiumi Stato chimico dei fiumi Stato ecologico dei fiumi Stato chimico sotterranee Consumo di acqua da utenze domestiche Consumo di acqua da utenze industriali Impianti di depurazione delle acque reflue urbane Uso del suolo Capacit duso dei suoli Consumo di suolo da edificazione Consumo di suolo da infrastrutture di trasporto Consumo di suolo - Percentuale residua di suolo Metalli e inquinanti organici Zone vulnerabili da nitrati (ZVN) Zone vulnerabili da fitosanitari (ZVF) Superficie forestale Aree protette (Rete natura 2000)Impatti SaluteIndice di mortalit Indice di primo ricoveroRisposteI controlli di Arpa Piemonte5 6. Autori Coordinamento generale e redazionale Antonella Pannocchia, Angelo Penon Dipartimento di Torino Pina Nappi, Cristina Converso Reporting ambientale Acquisizione, elaborazione dati e cartografia Anna Vignola, Cristina Converso Redazione web Cristina ConversoInquadramento territoriale e demografico Luca FurciUso delle risorse Attivit industriali Luca Furci, Pina Nappi, Stefano Carbonato, Monica Clemente, Marco Lorenzoni, Margherita Machiorlatti, Cristina Zonato Agricoltura Luca Furci, Pina Nappi, Monica Clemente Energia Maria Cuviello, Monica Clemente Trasporto Cristina Converso, Monica Clemente Turismo Pina Nappi, Luca FurciPressioni Rifiuti Luca Furci, Alessandra Laccisaglia, Massimo Moretto, Irene Davi Siti contaminati Maurizio Ditonno, Sirah Pardu Rumore Jacopo Fogola Radiazioni Laura Anglesio, Sara Adda, Mauro Magnoni, Maria Clivia Losana Rischi naturali Elena Pensi, Barbara Cagnazzi, Fabrizio Bosco, Maria Cristina ProlaComponenti ambientali Clima Barbara Cagnazzi, Mariaelena Nicolella, Maria Cristina Prola, Erica Solero Aria Mauro Grosa, Stefano Bande, Francesco Lollobrigida6 7. Acqua Elio Sesia, Riccardo Balsotti, Luca Furci, Milena Zaccagnino Suolo Alessandra Penna, Angelo Penon, Gabriele Fabietti Natura Cristina ConversoImpatti Moreno Demaria, Ennio CadumRisposte Marco LorenzoniLe foto sono di Luca Furci e Archivio Arpa Piemonte7 8. Guida alla lettura Conoscere lo stato dellambiente un diritto e allo stesso tempo un dovere di tutti, consapevoli che le azioni che ciascuno mette in atto quotidianamente (in qualit di cittadino, di lavoratore, di decisore) hanno una ricaduta pi o meno significativa sul nostro territorio e sulle sue risorse. Lo Stato dellAmbiente del Pinerolese rappresenta il documento conoscitivo di riferimento dove possibile trovare le informazioni necessarie per capire e per conoscere, ciascuno con il grado di approfondimento che ritiene di suo interesse, le dinamiche ambientali pi significative a livello comunale attive nel territorio in studio. Il Documento, nella sua versione attuale, da una parte permette una prima disamina delle informazioni pi significative e dallaltra rappresenta una ottima guida alla ricerca e alla lettura di dati e informazioni di dettaglio continuamente aggiornate, che Arpa e altri Enti mettono a disposizione attraverso i siti web di riferimento. Per la valutazione ambientale del Pinerolese, stato utilizzato il modello DPSIR (Determinanti-Pressioni-Stato-lmpatti-Risposte), sviluppato in ambito EEA (European Environment Agency), che si basa su di un sistema per l'analisi delle relazioni causali che intercorrono tra attivit umane e ambiente, come illustrato nello schema seguente. Concettualmente, il modello evidenzia l'esistenza, "a monte, di forze motrici o Determinanti, le cosiddette Fonti di pressione che possono essere identificate con le attivit e i processi antropici che causano le pressioni. In altri termini sono le attivit antropiche che hanno conseguenze ambientali: attivit industriali, agricoltura, trasporti, energia, ecc. Le Pressioni misurano gli effetti delle attivit umane sull'ambiente e sono espresse in termini di emissioni in atmosfera, di consumo di risorse, di rifiuti prodotti, ecc. A "valle" si colloca invece lo Stato dell'ambiente che si modifica a tutti i livelli in seguito alle sollecitazioni umane e rappresenta quindi le condizioni ambientali e la qualit delle risorse in termini fisici, chimici, biologici. Il modificarsi dello stato della natura comporta Impatti, che sono gli effetti dei cambiamenti, per lo pi negativi, sulla salute, sugli ecosistemi e i danni economici. La societ e l'economia reagiscono fornendo Risposte, che sono le misure adottate (politiche ambientali e settoriali, iniziative legislative e pianificazioni) dirette sia alle cause immediate degli impatti (cambiamenti dello Stato) sia alle loro cause pi profonde, risalendo fino alle Pressioni stesse e ai fattori che le generano (Determinanti).8 9. Schema DPSIR Attivit industriale Agricoltura, Energia, Trasporti, TurismoLeggi, Piani, PrescrizioniInterventi strutturaliDeterminantiRisposteBonifichePressioniInterventi prescrittivi tecnologiciImpattoRifiuti, Siti contaminati Rumore Radiazioni Salute, Ecosistemi Danni economiciStatoQualit dellAria, Acqua, Suolo e Rischi naturaliFonte: European Environment AgencyAllinterno di questo modello si collocano le informazioni necessarie per la conoscenza ambientale che vengono diffuse mediante indicatori ambientali. Gli indicatori sono uno strumento per rappresentare in modo sintetico e standardizzato le informazioni e forniscono il supporto conoscitivo alle politiche degli organismi centrali e periferici di governo, agli operatori economici e ai cittadini. Gli indicatori sono strumenti idonei a restituire e descrivere in forma sintetica ed efficace una situazione ambientale e il loro utilizzo finalizzato a interpretare, sintetizzare e rendere nota una grande quantit di dati relazionati fra loro. Le principali caratteristiche di un indicatore sono: la rilevanza: coerenza con gli obiettivi normativi, rappresentativit delle problematiche e delle condizioni ambientali, significativit dei mutamenti nel tempo dei fenomeni osservati la validit scientifica: qualit statistica dei dati documentata e validata scientificamente, applicabilit in contesti territoriali diversi, comparabilit di stime e misure effettuate nel tempo la capacit di comunicazione: facilit di interpretazione, immediatezza nella comunicazione la misurabilit: disponibilit dei dati necessari, possibilit di impiego di serie storiche, aggiornabilit periodica. Occorre inoltre ricordare che gli indicatori presentati sono coerenti con quelli individuati da Ispra e descritti nellAnnuario dei dati ambientali, in linea a loro volta con le indicazioni dellAgenzia Europea.9 10. Struttura del Documento Il volume suddiviso in diverse sezioni: 1. linquadramento territoriale e socio economico; 2. la sezione successiva affronta il tema delle Fonti di pressione e delluso e del consumo delle risorse; energia, attivit industriali, agricoltura, trasporti, turismo sono le cosiddette Determinanti nello schema DPSIR; 3. lanalisi delle pressioni, generate dalle determinanti, evidenzia e misura gli effetti delle attivit umane sullambiente (rifiuti prodotti, radiazioni, rischi industriali, etc.); 4. la qualit delle componenti ambientali (clima, aria, acqua, suolo, natura) rappresenta la parte pi consistente in termini di quantit di dati raccolti ed elaborati soprattutto attraverso le attivit di controllo e di monitoraggio di Arpa; 5. la sezione dedicata agli impatti affronta laspetto sanitario valutando le ricadute ambientali sulla salute; 6. nellultima sezione, riguardante le risposte, vengono riportati i controlli effettuati da Arpa come risposta alle valutazioni ambientali sulle diverse matrici. Il documento si presenta essenzialmente sotto forma di schede in cui nella prima parte ci sono le meta-informazioni, in pratica le informazioni che caratterizzano lindicatore e quindi la descrizione, la fonte dei dati, lunit di misura, la copertura temporale e il commento ai dati. Nella seconda parte della scheda i dati sono riportati in forma cartografica in modo da visualizzare le informazioni ambientali a livello comunale. Per un ulteriore approfondimento e per poter confrontare la situazione del Pinerolese con il contesto nel quale si situa il territorio territoriale di riferimento, nella parte cartografica sono inseriti anche i dati complessivi afferenti la provincia di Torino e quelli del Piemonte. Occorre evidenziare infine che questo documento, come tutti quelli che costituiscono la reportistica ambientale, costituisce la parte conclusiva di un lungo e impegnativo processo, ben sintetizzato dalla cosiddetta Piramide delle conoscenza o modello MDIAR; partendo, infatti, dallattivit di monitoraggio e controllo ambientale e dalla relativa produzione di dati grezzi, passando per le fasi di generazione dellinformazione, elaborazione e valutazione della stessa, si arriva alla produzione di veri e propri report ambientali. Pertanto questo documento frutto del lavoro di tutti i colleghi, anche se non citati, che giornalmente si occupano del monitoraggio, del controllo e dellanalisi del territorio in esame.10 11. Inquadramento territoriale e demograficoInquadramento territoriale e demograficoSuperficie totale Zone altimetriche Popolazione residente Densit abitativa Fertilit Vecchiaia Occupazione Reddito medio procapite11 12. 12 13. Superficie territoriale Determinante Lindicatore fornisce informazioni sulla superficie totale del territorio in Descrizione esame Fonte dati Istat Unit di km2 misura Copertura 2010 temporale Il territorio del Pinerolese comprende 48 comuni: Fascia montana Fascia collinare Pianura Angrogna, Bobbio Pellice, Bibiana, Cumiana, Airasca, Piscina, Fenestrelle, Inverso Cantalupa, Scalenghe, Pinasca, Luserna San Frossasco, Roletto, Buriasco, Giovanni, Massello, Pinerolo, , San Cercenasco, Virle Perosa Argentina, Perrero, Secondo di Pinerolo, Piemonte, Osasco, Pinasca, Pomaretto, Porte, Bricherasio, Garzigliana, Pragelato, Prali, Pramollo, Lusernetta, Macello, Vigone, Prarostino, Ror, Roure, Campiglione Fenile, Salza di Pinerolo, San Cavour, Villafranca Germano Chisone, San Piemonte. Pietro Val Lemina, Sestriere, Torre Pellice, Usseaux,Villar Pellice, Villar Perosa I comuni ubicati nelle valli alpine del bacino pinerolese (Pellice, Chisone e Germanasca) costituivano le 3 ex comunit montane: (Angrogna,Bibiana, Bobbio Pellice, Commenti Val Pellice Bricherasio, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Ror, TorrePellice, Villar Pellice); DPSIRVal Chisone e Germanasca(Pragelato, Usseaux, Fenestrelle, Roure, Pomaretto, Perosa Argentina, Pinasca,Inverso Pinasca, Villar Perosa e la Val Germanasca con i comuni di Prali, Salza di Pinerolo, Massello e Perrero);Pinerolese e pedemontano(Cantalupa, Cumiana, Frossasco, Pinerolo, Prarostino, Roletto, San Pietro Val Lemina e San Secondo di Pinerolo).Il comune di Sestriere faceva invece parte della comunit montana alta valle di susa. Nel 2009 il comune di Sestriere entrato nella costituita Comunit Montana Valle Susa e Val Sangone, nata dallaggregazione delle comunit montane dellalta Valle di Susa, bassa Balle di Susa e Val Sangone. 13 14. Dal 2010, i 32 comuni delle ex comunit montane Val Chisone e Germanasca, Val Pellice e pinerolese pedemontano, hanno fatto parte della Comunit Montana del Pinerolese. in corso la realizzazione del nuovo organo di gestione: Unione dei Comuni. La fascia montana del Pinerolese si estende su un territorio costituito da 3 vallate: la Val Pellice: la cui dorsale montuosa delimitata a sud dalla contigua Val Po; verso ovest la Valle del Guil che funge da confine con la Francia presenta le punte dei monti Palavas (2929 m. s.l.m.) e Bucie (2998 m. s.l.m.); a nord la separano dalla confinante Val Germanasca il Monte Cournour (2868 m. s.l.m.), il Gran Truc (2366 m. s.l.m.) e la Punta Cialancia (2855 m. s.l.m.); mentre a sud-est si digrada nella lunga cresta della Sea. La valle principale si suddivide lungo il suo corso in 3 tronconi principali: la Val dAngrogna sulla sinistra idrografica e le Valli di Luserna e dei Carbonieri sulla destra. La rete idrografica segue gli andamenti vallivi e presenta un fiume principale (il Pellice) in cui sfociano i corsi dacqua secondari (il rio Angrogna, il rio Luserna e il rio dei Carbonieri).la Val Germanasca e la Val Chisone: le valli che si biforcano allaltezza del Comune di Perosa Argentina, si inseriscono nella catena montuosa delle Alpi Cozie delimitate a nord dalla Val di Susa e a sud dalla Val Pellice. La dorsale che circonda la Val Chisone ha origine dal Colle del Sestriere (2.000 m. s.l.m.) e si prolunga in direzione nordest; a ovest delimita la Val Germanasca, la Punta Rognosa, la vetta pi alta (3.208 m. s.l.m.), mentre a sud ai confina con la Francia il Gran Queyron (3.060 m. s.l.m.). Nella parte alta la Val Germanasca presenta una triforcazione (il Vallone di San Martino, quello di Massello e quello di Prali); mentre la Val Chisone presenta una sola valle laterale (la Val Troncea che si biforca poco pi a monte dellabitato di Pragelato). Da segnalare in Val Chisone la presenza di due Parchi Regionali: il Parco Naturale Val Troncea, nel Comune di Pragelato ha un estensione di 3.250 ha, il Parco Naturale Orsiera Rocciavr, che si estende nei Comuni di Usseaux, Fenestrelle, Roure; mentre in Val Germanasca si trova la zona protetta di interesse provinciale di Conca Cialancia. La rete idrografica principale costituita dai torrenti Chisone e Germanasca che si uniscono nel Comune di Perosa Argentina.I rilievi della fascia collinare, in buona parte costituiti da micascisti grafitici e caratterizzati da una morfologia dolce, si interpongono tra il sistema alpino e la pianura. Una particolarit del Pinerolese la presenza di glacis (come quello di Frossasco e Cantalupa), pianalti costituiti da relitti di antichi depositi di corsi dacqua minori, profondamente alterati e argillificati, che si raccordano alla collina.14 15. La pianura originata principalmente dagli ampi conoidi del Pellice e del Chisone. Tali corsi dacqua hanno nel tempo reinciso i relativi conoidi, formando superfici terrazzate, i cui margini di terrazzo sono per visibili solo nella zona prossima ai rilievi. Tra Frossasco e Piossasco, la giustapposizione dei conoidi del Chisone e del Sangone determina, localmente, un assetto morfologico depresso. La rete idrografica della pianura pu essere sostanzialmente rappresentata dal T. Pellice, T. Chisone, Fiume Po e sottobacino del T. Chisola. Il T. Chisone, in localit Castellazzo-Zucchea del comune di Cavour, confluisce nel torrente Pellice che dopo lattraversamento del comune di Villafranca, a valle della frazione Madonna Orti, confluisce nel fiume Po. Il sottobacino idrografico del torrente Chisola comprende: il Rio Torto che attraversa i comuni di Roletto, Piscina e Airasca confluendo quindi nel Chisola allaltezza del comune di Volvera; il Torrente Noce che dopo aver attraversato i comuni di Cantalupa, Frossasco e Cumiana si immette nel Chisola; Il Torrente Oitana che assume diverse denominazioni: T. Lemina che attraversa i comuni di San Pietro Val Lemina, Pinerolo, Buriasco, Cercenasco e Virle con il nome di T. Ramata per poi chiamarsi T. Oitana allaltezza dellomonima frazione ubicata tra i comuni di Castagnole Piemonte e Osasio. Al fine di poter valutare lo stato e le pressioni che insistono sul pinerolese anche in funzione della morfologia del territorio, nelle carte presentate nel documento larea di studio stata suddivisa nelle zone altimetriche (pianura, collina e montagna).15 16. 16 17. 17 18. Popolazione residente DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore fornisce informazioni sullo stato della popolazione residente Istat numero 2010 Da unanalisi storica della popolazione residente, nel corso del 1900, emerge la costante tendenza ad una diminuzione della popolazione nei comuni montani, soprattutto in Val Germanasca e alta Val Chisone, pi contenuta in bassa Val Chisone e Val Pellice mentre risulta stabile e in aumento nel restante territorio. I dati dei censimenti 2001 e 2011 evidenziano un incremento della popolazione residente in 36 dei 48 comuni ubicati sul territorio, da ununit in pi nel comune di Salza di Pinerolo a 2.764 unit in pi nel comune di Pinerolo, per prendere gli estremi. Nella complessit delle dinamiche che possono aver determinato tali variazioni, per quanto concerne gli incrementi sono sostanzialmente riconducibili al flusso di immigrati di questi ultimi anni, soprattutto nei comuni dove comunque, nonostante il periodo di recessione, sopravvivono le diverse attivit industriali, artigianali, commerciali e soprattutto agricole. Lincremento di lieve entit del comune di Sestriere potrebbe invece essere stato determinato dalla realizzazione di alcuni complessi in una sorta di edilizia convenzionata che impone agli acquirenti la residenza, mentre il deciso aumento dei residenti nel comune di Pragelato (sono quasi raddoppiati) stato determinato dalla presenza di stranieri (comunitari ed extracomunitari) occupati principalmente nel settore turistico-alberghiero e in quello edile-manutentivo, che si sono stabiliti a Pragelato con maggiore disponibilit abitativa residenziale e a minor costi rispetto al Sestriere. Occorre altres tenere conto, a livello statistico, che un incremento residenziale, soprattutto nei comuni a valenza turistica, potrebbe essere stato determinato anche da opportunit fiscali legate alla maggiore tassazione sugli immobili quali seconde case. La costante diminuzione della popolazione, se non un vero e proprio spopolamento dei restanti comuni montani storicamente dovuta allindustrializzazione italiana che, dopo la seconda guerra mondiale, insieme alla necessit di ricostruire tutto: fabbriche, vie di comunicazione, infrastrutture etc. portarono al cos detto miracolo economico degli anni 60 e alla migrazione verso le citt, con labbandono quasi totale anche delleconomia agricola montana sopraffatta dalla meccanizzazione agraria che trova ovviamente in pianura la massima ottimizzazione.18 19. 19 20. Densit abitativa DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante L'indicatore riporta il numero di persone che abitano nei comuni del territorio in esame Istat n abitanti/km2 2010 Analogamente a quanto rilevato per la popolazione residente, si evidenzia come la distribuzione dei residenti sia concentrata nei comuni di fondovalle e verso la pianura cio presso quei comuni che, per la loro ubicazione territoriale, hanno favorito linsediarsi e lo sviluppo delle attivit produttive, agricole e zootecniche.20 21. Indice di fertilit/fecondit DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Lindice stima il rapporto tra il numero di nati vivi e il numero di donne in et feconda MADE (Motore per lAnalisi Demografica ed Epidemiologica) Valore numerico dato dal rapporto tra numero di nati vivi e numero di donne in et feconda compresa tra i 15 e i 49 anni 2010 Lincremento di tale indice, in questultimo decennio, stato essenzialmente determinato dalla presenza di stranieri (comunitari ed extracomunitari), anche se attualmente si assiste ad una significativa diminuzione delle nascite di bambini stranieri, probabilmente dovuta anche alla situazione economica che si determinata. Lindice deve essere valutato tenendo in debito conto i casi specifici. Ad es. per il comune di Massello lelevato indice di fertilit dato da una popolazione residente di 61 unit, 3 coppie in et feconda e un solo nato nel 2010 dopo undici anni.21 22. Indice di vecchiaia DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Lindice stima il grado di invecchiamento di una popolazione MADE (Motore per lAnalisi Demografica ed Epidemiologica), BDDE Piemonte (Banca Dati Demografica Evolutiva) Valore numerico dato dal rapporto tra numero soggetti che hanno 65 anni o pi e il numero di soggetti con 15 anni o meno 2010 Ad eccezione dei comuni di Sestriere e Pragelato, dove, probabilmente per linsediamento residenziale di stranieri, lindice di vecchiaia risulta inferiore ai comuni collinari e di pianura, nei restanti comuni montani abbastanza elevato. Le punte massime si evidenziano nei comuni di Prali, Massello e Pramollo, dove si assistito ad una diminuzione della popolazione residenziale dovuta anche alla riduzione delle attivit produttive e in primis legate allestrazione mineraria di talco che con il suo indotto ha costituito per tutto il secolo scorso la principale fonte occupazionale.22 23. Occupazione DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Fornisce un quadro conoscitivo sullandamento occupazionale, basandosi su statistiche nazionali, regionali e provinciali Provincia numero 2011 Il livello occupazionale nei comuni del territorio si concretizza in indici pi elevati situati nel fondovalle e verso la pianura dove si sono sviluppati gli insediamenti produttivi, agricoli e zootecnici, sia per la loro ubicazione territoriale connessa alla possibilit di fruire della rete ferroviaria e stradale, sia per la buona qualit del suolo e per le risorse idriche presenti sul territorio, nonch per le politiche economiche e sociali di sostegno intraprese negli anni. La localizzazione industriale sul territorio stata favorita da numerosi fattori non ultima la presenza di materie prime (industria estrattiva di talco, grafite e della cos detta pietra di Luserna, oltre alle numerose cave per lestrazione di sabbia e ghiaia) e le disponibilit di acqua (industria tessile). Purtroppo, nei decenni successivi agli anni 70, si assistito ad una costante contrazione dellattivit produttiva con la chiusura di numerose aziende. Basti pensare che, di fatto, non esiste pi unindustria del tessile; stessa sorte toccata alle attivit di fonderia e in generale a numerose aziende del settore metalmeccanico, oltre a drastiche riduzioni nel settore estrattivo, con una perdita occupazionale complessiva di migliaia di addetti. Nonostante la crisi risulta abbastanza stabile il livello occupazionale nel settore alimentare e dolciario oltre che in quello agricolo/zootecnico e turistico-alberghiero.23 24. 24 25. Reddito medio procapite DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporale CommentiDeterminante Il reddito pro capite pu essere definito come la quantit di Prodotto Interno Lordo ipoteticamente posseduta da un gruppo di persone ed spesso usato per misurare il grado di benessere della popolazione Comuni Euro 2010 Il grafico non sembrerebbe rappresentare leffettiva misura del grado di benessere della popolazione. Evidentemente sfuggono al conteggio del reddito tutte quelle realt produttive che non hanno lobbligo della dichiarazione.25 26. Uso delle risorseIndustriaAgricolturaEnergiaTrasporto TurismoImpianti industriali Aziende a rischio di incidente rilevante Emissioni da attivit industriale Autorizzazione Integrata Ambientale Cave e miniere numero Cave e miniere quantitativo materiale estratto Aziende agricole Fertilizzanti e fitosanitari Emissioni dallagricoltura Incendi Consumo di gas metano Consumo di energia elettrica Emissioni da riscaldamento Parco veicolare Standard emissivo Emissioni da trasporto Strutture e movimenti turistici Pressione turistica 26 27. Industria: Impianti industriali DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante L'indicatore quantifica le unit locali dell'industria presenti sul territorio regionale Provincia di Torino, ANAGAMB (anagrafica aziende titolari autorizzazione ambientale) numero 2012 La localizzazione industriale sul territorio stata favorita da numerosi fattori non ultima la disponibilit di materie prime (industria estrattiva di talco, grafite e della cos detta pietra di Luserna, oltre alle numerose cave per lestrazione di sabbia e ghiaia) e disponibilit di acqua (industria tessile). La presenza storica di grandi insediamenti industriali aveva inoltre favorito lo sviluppo di un articolato tessuto produttivo costituto sia dalla piccola e media industria che da numerose imprese artigiane. Negli ultimi decenni si assistito ad una costante contrazione dellattivit produttiva con la chiusura di numerose aziende. Basti pensare che, di fatto, non esiste pi unindustria del tessile n attivit di fonderia; oltre a drastiche riduzioni nel settore metalmeccanico e in quello estrattivo, con una perdita occupazionale complessiva di migliaia di addetti. La situazione attuale caratterizzata da un ridimensionamento delle unit locali con una prevalenza di imprese nel settore metalmeccanico e in quello alimentare nellaccezione pi ampia. Le attivit artigianali, che determinano in ogni caso impatti ambientali anche consistenti, non sono state prese in considerazione nel presente documento in quanto i dati relativi sono di difficile reperimento e risentono di eccessiva parcellizzazione e turnover.27 28. Industria: Aziende a rischio di incidente rilevante DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore riporta il numero di stabilimenti a rischio di incidente rilevante che determinano pressioni sulle matrici ambientali DLgs 334/99 e s.m.i. Lart. 18 del DLgs 334/99 e s.m.i. dispone che la Regione fornisca al Ministero Ambiente e Territorio tutte le informazioni necessarie per laggiornamento della banca dati sugli esiti di valutazione dei rapporti di sicurezza e dei sistemi di gestione della sicurezza Regione Piemonte, Arpa Piemonte numero 2012 Nel territorio sono presenti uno stabilimento soggetto allart. 8 del DLgs 334/99 e s.m.i. che detiene sostanze tossiche e infiammabili per la produzione di formaldeide, resine e colle e uno stabilimento soggetto allart. 6 del medesimo Decreto Legislativo che detiene sostanze estremamente infiammabili, solventi e vernici per la produzione di bombolette spray.28 29. Industria: Emissioni da attivit industriali DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Stima le emissioni di polveri inalabili (PM10 primario) e di NOx , CO2 e NMVOC da parte delle sorgenti puntuali (attivit industriali) presenti sul territorio regionale Regione Piemonte t/anno 2007 Per le stime di emissione, oltre allInventario Regionale (dati su base comunale), si pu fare riferimento anche allInventario Nazionale delle Emissioni (dati su base provinciale), aggiornato periodicamente da Ispra Si segnalano tra le sorgenti industriali pi significative dal punto di vista emissivo uno stabilimento che produce formaldeide, resine e colle e una centrale a biomassa avente la potenzialit pi elevata tra gli impianti similari presenti sul territorio provinciale. presente infine uno stabilimento di produzione di pannelli truciolati che tuttavia ad oggi inattivo a seguito del perdurare della crisi economica.29 30. 30 31. 31 32. Industria: Autorizzazione Integrata Ambientale AIA DPSIRRispostaDescrizioneLindicatore riporta il numero delle Autorizzazioni Integrate Ambientali (A.I.A.) rilasciate dalle Province, in funzione della tipologia di attivit produttiva (codice attivit IPPC)Riferimento normativoDirettiva Europea 96/61/CE, DM 23/11/01, DM 26/04/02 DPCM, 24/12/02, DPCM 24/02/03, DLgs 59/05, DLgs 152/06Obiettivi normativiPrevenzione e riduzione integrata dellinquinamento provenienti dalle attivit di cui allAllegato I del DLgs 59/05 al fine di conseguire un livello elevato di protezione dellambienteFonte datiProvince, Arpa PiemonteUnit di misuranumeroCopertura temporale2012CommentiLe attivit soggette ad autorizzazione integrata ambientale nel territorio pinerolese, sono di natura principalmente agricola, legate ad allevamenti suinicoli o avicoli. Esistono inoltre un macello suinicolo, nonch una produzione di laminati plastici e una cartiera che risulta tra le pi antiche in Piemonte. Infine presente una discarica in AIA sita in Pinerolo, la cui capacit residua limitata fa s che la sua autonomia di gestione non possa protrarsi che per un periodo molto limitato nel tempo. La vocazione rurale quindi quella prevalente, a differenza dellhinterland torinese, dove prevale invece la specificit industriale.32 33. 33 34. Industria: Cave e miniere DPSIR DescrizioneRiferimento normativoObiettivi normativiFonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore riporta il numero di cave e miniere attive presenti nel territorio regionale a seconda del litotipo e per provincia, fornendo informazioni sullutilizzo delle risorse minerarie del sottosuolo, non rinnovabili RD 29 luglio 1927, n. 1443 e s.m.i, LR 22 novembre 1978 n. 69 e s.m.i, LR 40/1998 (la maggioranza delle cave e tutte le miniere sono sottoposte a Valutazione di impatto ambientale), DLgs 30 maggio 2008 n. 117 (gestione dei rifiuti che derivano dallattivit estrattiva). Le attivit estrattive (cave e miniere) sono inoltre frequentemente poste in aree soggette a vincoli pubblicistici (idrogeologici e paesaggistici), pertanto i progetti sono sottoposti alle relative procedure autorizzative Assoggettamento dello svolgimento dell'attivit estrattiva (apertura e coltivazione di cave) all'ottenimento di preventiva autorizzazione e obbligo di recupero ambientale dei siti. Verifica e approvazione di progetti di coltivazione mineraria e di recupero ambientale al fine di salvaguardare gli interessi pubblici elencati dall'art. 7 della LR 22 novembre 1978 n. 69 e s.m.i. e pi in generale preventiva valutazione degli impatti derivanti dalle cave/miniere e dalle loro pertinenze Regione Piemonte - Banca dati Attivit Estrattiva, Direzione Attivit produttive numero 2010 Durante la collisione tra le due zolle continentali paleo-europea e paleoafricana, allorigine dellattuale configurazione della catena alpina il metamorfismo ha modificato, ma non cancellato, le caratteristiche delle rocce che anticamente appartenevano ai due margini continentali e alla crosta oceanica fra loro interposta. Esse, conservano traccia delle loro origini e provenienza. Nella porzione di Alpi Cozie compresa tra Val di Susa e Valle Po, affiorano alcuni dei complessi litologici pi interessanti. I litotipi pi diffusi presenti nellarea di indagine sono gneiss (es. la Pietra di Luserna, divisibile in lastre) e micascisti, marmi (es. i marmi di Rocca Bianca, in alta Val Germanasca). Si riscontano anche depositi minerari la cui formazione ascrivibile allattivit idrotermale legata alla formazione della crosta oceanica, mineralizzazioni note come pirite e calcopirite della Val Germanasca e del Beth in Val Troncea. Altri importanti giacimenti sono quelli di talco e grafite, il talco, la cui genesi non del tutto chiarita, diffuso in Val Sangone, Val Pellice attraverso le Valli Chisone e Germanasca; le mineralizzazioni di grafite sono invece presenti in molte localit delle Valli Pellice, Germanasca e Chisone. Le attivit legate alla lavorazione della pietra, le cui antiche origini sono conseguenti alla natura e alla conformazione del territorio, rappresentano una tradizione evidente in Val Chisone e in Val Germanasca. In Val Germanasca, la lavorazione della pietra ha avuto origine nelle antiche cave di marmo di Maiera, da cui arriva anche il marmo utilizzato 34 35. per la costruzione del Duomo di Torino. In Val Chisone, invece, hanno un ruolo importante le cave di granito, da cui proviene il granito utilizzato per la realizzazione del Forte di Fenestrelle. In queste valli hanno avuto origine capolavori artistici quali parti del Teatro Regio di Torino e persino il monumento all'Indipendenza di Lagos, la capitale della Nigeria. Altra grande unica particolarit legata alla trasformazione del talco minerale tipico della Val Germanasca, dove viene chiamato pietra dolce, morbido e bianco. Per quanto concerne i comuni di pianura trattasi di estrazione di sabbia e ghiaia a ridosso dei corpi idrici.35 36. Industria: Cave e miniere. Quantitativo materiale estratto DPSIRDescrizioneRiferimento normativoObiettivi normativiFonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Lindicatore riporta i quantitativi estratti di cave e miniere attive presenti nel territorio regionale suddivisi a seconda del litotipo e per provincia, fornendo informazioni sullutilizzo delle risorse minerarie del sottosuolo, non rinnovabili, attraverso i dati di produzione annua dei materiali e minerali coltivati in Piemonte RD 29 luglio 1927, n. 1443 e s.m.i, LR 22 novembre 1978 n. 69 e s.m.i, LR 40/1998 (la maggioranza delle cave e tutte le miniere sono sottoposte a Valutazione di impatto ambientale), DLgs 30 maggio 2008 n. 117 (gestione dei rifiuti che derivano dallattivit estrattiva). Le attivit estrattive (cave e le miniere) sono inoltre frequentemente poste in aree soggette a vincoli pubblicistici (idrogeologici e paesaggistici), pertanto i progetti sono sottoposti alle relative procedure autorizzative Assoggettamento dello svolgimento dell'attivit estrattiva (apertura e coltivazione di cave) all'ottenimento di preventiva autorizzazione e obbligo di recupero ambientale dei siti. Verifica e approvazione di progetti di coltivazione mineraria e di recupero ambientale al fine di salvaguardare gli interessi pubblici elencati dall'art. 7 della LR 22 novembre 1978 n. 69 e s.m.i. e pi in generale preventiva valutazione degli impatti derivanti dalle cave/miniere e dalle loro pertinenze Regione Piemonte - Banca dati Attivit Estrattiva, Direzione Attivit produttive tonnellate, m3 2010 Negli ultimi anni si riscontrata una sensibile riduzione dellattivit estrattiva certamente legata in buona parte alla congiuntura economica attuale (talco a Prali, pietra di Luserna nellomonimo comune, sabbia e ghiaia nei comuni della pianura di Villafranca e Cavour a ridosso dei principali corsi dacqua superficiale).36 37. 37 38. Agricoltura: Aziende agricole DPSIRDeterminanteDescrizioneLindicatore rileva il numero di aziende agricole presenti sul territorio e le principali coltivazioni, fornendo una stima indiretta delle probabili pressioni che ne derivanoRiferimento normativoDir. 79/409/CE, Dir. 92/43/CE, Reg. CE n. 1257/1999, Dec.1600/2002/CE, Reg. CE n. 1782/2003, Reg. CE n. 1783/2003, Reg. CE n. 817/2004, L 394/91, DLgs 490/99, DLgs 227/01Fonte datiRegione Piemonte, Anagrafe agricola unicaUnit di misuranumeroCopertura temporale2006 - 2012CommentiNelle zone montane si assistito ad un costante, quanto inesorabile, processo di contrazione dellattivit agricola fino allabbandono produttivo di numerose aree. La maggior parte delle superfici sono attualmente utilizzate per gli alpeggi. Larea di pianura caratterizzata da una specializzazione zootecnica intensiva dove si registra una forte interazione tra coltivazioni cerealicoloforaggiere e l'industria lattiero-casearia e della macellazione. Le aziende che si dedicano alla frutticoltura e viticoltura sono per lo pi concentrate in aree collinari e pedemontane. Ultimamente una particolare attenzione viticola ha consentito una pregevole qualificazione del prodotto ottenendo la Denominazione di Origine Controllata (DOC) per 8 vini prodotti in zona. La frutticoltura si inserisce come una sorta di estensione dell'area tipica Cuneese ai comuni di Bibiana, Cavour, Campiglione Fenile ed per lo pi dedicata alla coltivazione di mele e actinidie. Da sottolineare la Mostra Mercato Regionale sulla frutticoltura Tuttomele che si svolge nel Comune di Cavour e la costante crescita di attivit, sia nel settore agrituristico che in quello delle produzioni biologiche.38 39. 39 40. Agricoltura: Fitosanitari e Fertilizzanti Pressione Lindicatore fornisce informazioni sullevoluzione dellutilizzo dei prodotti Descrizione fitosanitari e di fertilizzanti impiegati in agricoltura, valutando la potenziale pressione ambientale derivata Direttiva 94/411/CE; CE-COM (2002) 179, CE-COM (2002)349, Dec. 2004/259/CE, Direttiva 128/2009/CE, DLgs 194/95, DLgs 152/99, Delibera Regione Piemonte n. 5269/27001 del 13/04/05, DLgs 152/06, Ministero della Salute, Decreto 26 febbraio 2007, Delibera Consiglio Regionale n. 117-1073 Riferimento del 13/03/07, DL 14 agosto 2012 n 150 normativo Direttiva Nitrati 91/676/CE; CE-COM (2002)179, Reg. CE 2003/03, L 748/84, DM MIPAF 19/04/99, DLgs 152/99, DLgs 152/06, Deliberazione Consiglio Regionale n.117-1073 del 13/03/07, Legge 217/06 (Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti) Obiettivi Il DLgs 152/99 prevede lindividuazione di aree territoriali vulnerabili da parte normativi dei prodotti fitosanitari al fine di salvaguardare le falde acquifere Fonte dati Istat Unit di Quintali, kg misura Copertura 2000 - 2011 temporale I notevoli quantitativi di prodotti fitosanitari (anticrittogamici, diserbanti, insetticidi etc) impiegati nel comparto agricolo per proteggere le colture dagli organismi nocivi (insetti, acari, funghi ecc.), per prevenirne gli effetti e per eliminare le piante indesiderate (erbicidi) nonch nelle aree verdi degli agglomerati urbani, ad es. per liberare le canaline di raccolta acque piovane etc, costituiscono, insieme ai fertilizzanti, una delle principali cause di contaminazione delle acque sotterranee. DPSIRCommentiSu proposta dellAsl 3 di Torino, il Comune di Pinerolo ha emesso lordinanza n.665 del 10/11/2011 in cui si disciplina in maniera ferrea lutilizzo di sostanze fitosanitarie sul territorio. I trattamenti con prodotti fitosanitari, inoltre, sono stati vietati ad una distanza inferiore ai 5 metri dai confini di propriet, ai 20 metri dalle abitazioni, ai 10 metri dalle strade pubbliche, dallorlo delle sponde dei corsi dacqua, da fonti o sorgenti private, ai 25 metri da ortaggi o colture ed ai 200 metri dai punti di captazione o di derivazione delle acque destinate al consumo umano. Nellarea di studio le zone di agricoltura intensiva sono oggetto di consistente utilizzo di prodotti fitosanitari e di fertilizzanti.40 41. Prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo, per categoria - anno 2000-2011 Provincia di Torino 900.000 800.000 700.000kg600.000 500.000 400.000 300.000 200.000 100.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011FungicidiInsetticidi e AcaricidiErbicidiPiemonte 12.000.000 10.000.000kg8.000.000 6.000.000 4.000.000 2.000.000 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011FungicidiInsetticidi e AcaricidiErbicidi41 42. Fertilizzanti minerali distribuiti in agricoltura - anno 2004-2011 Provincia di Torino500.000quintali400.000 300.000 200.000 100.000 0 20042005200620072008Semplici azotatiSemplici fosfaticiComposti binari200920102011Semplici potassiciComposti ternari Piemonte1.400.000 1.200.000quintali1.000.000 800.000 600.000 400.000 200.000 0 20042005200620072008Semplici azotatiSemplici fosfaticiComposti binari200920102011Semplici potassiciComposti ternari42 43. Agricoltura: Emissioni da agricoltura, foreste e zootecnia DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Aggiornamento indicatore Copertura temporaleCommentiPressione Stima le emissioni di CH4, NH3, NMVOC (Composti Organici Volatili Non Metanici) da parte di areali (fonti diffuse) presenti sul territorio regionaleRegione Piemonte t/anno 2012 2007 Per le stime di emissione di CH4, NH3, NMVOC, oltre allInventario Regionale (dati su base comunale), si pu fare riferimento anche allInventario Nazionale delle Emissioni (dati su base provinciale), aggiornato periodicamente da Ispra. Sul piano della distribuzione territoriale le mappe evidenziano la concentrazione delle attivit agricole e di allevamento con intensit crescente dai comuni collinari a quelli della pianura cos come le emissioni biogeniche che interessano maggiormente i comuni montani ad eccezione del comune di Sestriere meno interessato da boschi.43 44. 44 45. Agricoltura: incendi DPSIR Descrizione Riferimento normativoImpatto Lindicatore esprime lestensione della superficie boscata percorsa dal fuoco e il numero di incendi LR 16/94 "Interventi per la protezione dei boschi dagli incendi". Legge 353/00 "Legge quadro in materia di incendi boschivi". La Regione Piemonte dotata di un piano antincendi redatto ai sensi della normativa e con periodo di validit 2003- 2006Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporale CommentiCorpo Forestale dello Stato, Coordinamento Regionale di Torino, Ufficio Statistiche AIB ettari (ha), numero 1997-2011 L'indicatore pu costituire uno strumento da impiegare, unitamente ad altri (ad es. andamento climatico), nella valutazione delle scelte operate in materia di prevenzione e repressione del fenomeno degli incendi boschivi, previsti dai Piani Regionali contemplati dalla normativa vigente.45 46. Energia: Consumo di gas metano DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore quantifica i volumi di gas immessi nella rete regionale dalla rete nazionale DM 20/7/2004Ministero delle Attivit Produttive (a partire dal 2002) ora Ministero dello Sviluppo Economico, SnamReteGas MWh 2005 - 2010 Il gas metano viene utilizzato prevalentemente nel settore residenziale i dati medi tra il 2000 e il 2010 sono i seguenti: 58,52 % residenziale, 28,71% industria, 12,36 % terziario, il contributo dellagricoltura pari allo 0,40% poco significativo. Per quanto riguarda il trend la distribuzione ha subito un calo tra il 2005 e il 2007 per risalire dal 2007 al 2010. Laumento pi significativo si avuto nel settore terziario e solo in alcuni comuni della zona in particolare nel biennio 2009-2010 nei comuni di Osasco, Pinasca, Cantalupa. In alcuni casi si avuto negli stessi anni una distribuzione a partire da 0, cio una probabile metanizzazione della zona (comuni di Inverso Pinasca, Perrero, Porte, Prali, Prarostino). La distribuzione a fini industriali concentrata per il 98,52% in 16 comuni tra cui: Villar Perosa (22,51%), Frossasco (19,27%), Luserna San Giovanni (18,02%). La distribuzione per usi residenziali e per il settore terziario pi omogenea sul territorio della zona ad esclusione di Pinerolo (31,92% residenziale e 46,45% terziario) che ha il maggior numero di residenti e Pramollo, Ror, Bobbio Pellice, Massello e Salsa di Pinerolo che hanno un consumo pari a 0 forse perch non serviti dalla rete di distribuzione fino al 2010. La distribuzione di gas attraverso la rete per consumi agricoli nel 2010 presente solo in due comuni: Frossasco (85,39%) e Pragelato (14,61%).46 47. 47 48. 48 49. Energia: Consumo di energia elettrica DPSIR Descrizione Riferimento normativoObiettivi normativiFonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore permette di valutare landamento dei consumi di energia elettrica e lefficacia delle politiche di contenimento DM 20/7/2004 (art. 3 DM 20/7/2004) Gli obiettivi quantitativi nazionali di incremento dellefficienza energetica degli usi finali di energia che devono essere conseguiti dai distributori di energia elettrica sono ottenuti attraverso misure e interventi che comportano una riduzione dei consumi di energia primaria secondo le seguenti quantit e cadenze annuali: a) 0,10 Mtep/a, da conseguire nellanno 2005 b) 0,20 Mtep/a, da conseguire nellanno 2006 c) 0,40 Mtep/a, da conseguire nellanno 2007 d) 0,80 Mtep/a, da conseguire nellanno 2008 e) 1,60 Mtep/a, da conseguire nellanno 2009 Enel, Gestore della rete di trasmissione nazionale (Grtn), Terna, IRES MWh 2005 - 2010 Lenergia elettrica viene utilizzata prevalentemente dallindustria. I dati medi tra il 2000 il 2010 sono i seguenti: 61,28% industria, 20,34% residenziale, 16,44% terziario e 1,95% agricoltura. Il trend negli anni ha registrato un consumo stabile o in leggero aumento per tutti i settori tranne lindustria. In questultimo settore si registrato un debole calo tra 2007 e 2008, un forte calo tra 2008 e 2009 e una ripresa dei consumi tra 2009 e 2010. Analizzando in dettaglio i dati territoriali, le variazioni sono state particolarmente significative a Perosa Argentina (-59,51% tra il 2008 e il 2009 e + 185,42% tra il 2009 e il 2010).49 50. 50 51. 51 52. 52 53. Energia: Emissioni da riscaldamento DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Stima le emissioni di polveri inalabili (PM10 primario) e di NOx da parte delle sorgenti (fonti diffuse di riscaldamento) presenti sul territorio regionale Regione Piemonte (IREA 2007) t/anno 2007 Per le stime di emissione, oltre allInventario Regionale (dati su base comunale), si pu fare riferimento anche allInventario Nazionale delle Emissioni (dati su base provinciale), aggiornato periodicamente da Ispra. Le emissioni da riscaldamento dipendono dal tipo di combustibile usato negli impianti domestici di produzione di energia termica, soprattutto per quanto riguarda il particolato primario: le carte tematiche riportate nella figura sottostante mostrano infatti una concentrazione delle emissioni di PM10, legate soprattutto al riscaldamento a legna, concentrate nei comuni di media dimensione, caratterizzati da una maggior percentuale di unit abitative uni-bifamigliari e da un territorio favorevole dal punto di vista dellapprovvigionamento delle biomasse. Gli ossidi di azoto, meno legati alla tipologia di combustibile, risultano invece concentrati nei territori comunali a maggiore volumetria abitativa.53 54. 54 55. Trasporti: Parco veicolare DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore riporta il numero di veicoli circolanti suddiviso per per tipologia di veicoli e di alimentazione Aci numero 2011 Il dato relativo al parco veicolare evidenzia una maggiore concentrazione di autovetture nellarea di fondovalle e pedemontana. Tale valore era abbastanza scontato, in seguito alla maggiore concentrazione della popolazione nelle aree di pianura. Ma interessanti riflessioni possono essere condotte leggendo il dati relativi al parco veicolare incrociato con lo standard emissivo del medesimo parco, riportato nellindicatore successivo. I comuni del fondovalle e quelli pedemontani beneficiano di un parco auto pi nuovo che bilancia la quota di auto emissive ancora rilevante. Risulta significativo anche il contributo di alcuni comuni dellalta valle (Setriere, Pragelato e Roure) che riflettendo una condizione economica di maggiore benessere hanno un numero maggiore di auto nuove. Il tasso di motorizzazione (numero di autovetture possedute da 100 abitanti) di 63,1, valore simile alla media piemontese di 63,0. Valori superiore a 70 auto/100 abitanti sono presenti nei comuni di Frossasco, Garzignana, Lusernetta, Roletto, San Secondo di Pinerolo e Sestriere. I comuni Pomaretto e Salza di Pinerolo al contrario detengono valori pi bassi, inferiori a 55 auto/100 abitanti55 56. 56 57. Trasporti: Standard emissivo delle autovetture DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Lindicatore fornisce informazioni sulle autovetture con riferimento alle tipologie di standard emissivi (Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5) Aci numero 2011 Come a livello regionale, si osserva una prevalenza di autovetture con standard emissivi recenti (totale autovetture Euro 4 + Euro 5 = 38.003) ma rimane non trascurabile la quantit di veicoli con standard Euro 0 ed Euro 1 (totale autovetture Euro 0 ed Euro 1 = 11.805), mantenendo quasi invariato il rapporto tra i due gruppi di alimentazione (3,22 pinerolese e 3,17 dato regionale).57 58. Trasporti: Emissioni da trasporto DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Stima le emissioni di polveri inalabili (PM10 primario) e di NOx da parte delle sorgenti lineari (strade) presenti sul territorio regionale Regione Piemonte t/anno 2007 Per le stime di emissione, oltre allInventario Regionale (dati su base comunale), si pu fare riferimento anche allInventario Nazionale delle Emissioni (dati su base provinciale), aggiornato periodicamente da Ispra. Per entrambi gli inquinanti le emissioni legate ai trasporti risultano concentrate nei comuni a maggiore densit abitativa, essendo prevalente il traffico urbano rispetto alla componente lineare (strade extraurbane e autostrade). Va sottolineato che la metodologia di stima delle emissioni da traffico riportate nellInventario Regionale delle Emissioni (IREA) non prevede il contributo del turismo tipico dei fine settimana, per cui risultano sottostimate le emissioni sulle strutture viarie a grande percorrenza.58 59. 59 60. Turismo: Strutture turistiche e movimenti turistici DPSIR Descrizione Riferimento normativo Fonte dati Unit di misura Copertura temporale CommentiDeterminante Lindicatore rileva il numero delle strutture turistiche presenti sul territorio, fornendo una stima della capacit ricettiva complessiva degli esercizi alberghieri ed extralberghieri. Lindicatore elenca inoltre il numero di arrivi e presenze dei turisti Direttiva 95/97/CE del 23/11/95, L 135/01 Regione Piemonte - Assessorato Turismo numero 2011 Oltre alle stazioni sciistiche, per quanto concerne Pinerolo e gli altri comuni in pianura le infrastrutture e presenze turistiche sono legate alle varie manifestazioni quali i concorsi ippici di Pinerolo, tutto mele a Cavour, Terre del mais e cavalli a Vigone.60 61. 61 62. 62 63. Turismo: Pressione turistica (intensit turistica) DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporalePressione Lindicatore stima l'intensit turistica per valutare le potenziali pressioni ambientali che si originano da un ulteriore carico antropico sul territorio in esame e sulla popolazione residente Regione Piemonte - Assessorato Turismo numero presenze/abitanti residenti 2011 Il territorio del Pinerolese mostra un flusso turistico abbastanza consistente, con un ruolo rilevante nei comuni a vocazione turistica invernale (Sestriere, Pragelato e Prali) e villeggiatura estiva (Fenestrelle, Usseaux, Bobbio Pellice, Torre Pellice, Villar Pellice, San Pitetro V.L. e Cantalupa). L'area collinare e del Basso Pinerolese interessata da un tipo di turismo tendente a valorizzare la componente ecologico-ambientale del territorio ( trekking, escursionismo in mountain-bike o a cavallo etc.). Non mancano tuttavia i fruitori legati ad un tipo di turismo culturale, attinente al patrimonio artistico e architettonico del territorio, dallecomuseo scopriminiera alle diverse iniziative culturali dei vari Comuni.CommentiConsiderata la vulnerabilit degli ecosistemi di Montagna facilmente deducibile come il non perseguire lo sviluppo di un turismo sostenibile attraverso politiche di sistema associate ad oculata pianificazione territoriale e partecipata, comporti un impatto ambientale rilevante sia diretto - basti pensare ad es. a cosa comporta la depurazione delle acque fognarie in comuni che quintuplicano la popolazione presente nei mesi invernali quando, per altro, lefficienza dei sistemi depurativi si riduce - sia indiretto, determinato da infrastrutture e traffico (consumo di suolo per strutture abitative e turistiche, parcheggi, bacini e strutture per linnevamento artificiale, impianti di risalita, piste etc.) con prevedibili impatti negativi, soprattutto sulla biodiversit alpina.63 64. 64 65. PressioniRifiuti Siti contaminati RumoreRadiazioniRischi naturaliProduzione di rifiuti urbani Produzione rifiuti speciali e industriali Impianti di gestione rifiuti Siti contaminati in Anagrafe Pareri e segnalazione Esposti Estensione di linee elettriche Impianti di telecomunicazione Densit di impianti di telecomunicazione Dose efficace per la popolazione Radon Aree monitorate e in frana Valanghe e incidenti Attivit sismica65 66. Produzione rifiuti urbani DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Lindicatore misura la quantit totale di rifiuti urbani prodotti, fornendo una stima indiretta delle potenziali pressioni ambientali che si originano dallincremento di tali quantit DLgs 152/06 s.m.i., DLgs 205/10 (attuazione della Direttiva 2008/98/CE) Il DLgs 152/06, art 180, afferma che devono essere promosse in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocivit dei rifiuti Regione Piemonte - Osservatorio Regionale Rifiuti tonnellate/anno, kg/ab*anno 2011 Occorre premettere che la produzione di rifiuti urbani pro capite imputata agli abitanti residenti e pertanto tutti i comuni montani interessati da ricettivit turistica presentano un indice elevato. La quantit di rifiuti urbani prodotti deve essere quindi rapportata tenendo conto sia della popolazione fluttuante, ad es. i comuni di Sestriere e Pragelato contano fino a 4.0005.000 presenze stagionali, sia del flusso turistico giornaliero. In alcuni comuni come ad es. Villar Perosa, dove le presenze turistiche sono limitate, la maggior produzione di rifiuti urbani potrebbe essere imputata alla elevata presenza di lavoratori, non residenti, nelle diverse unit produttive. Nei centri pi urbanizzati lindicatore della produzione rifiuti rappresenta in modo verosimile il numero maggiore di residenti associato alle diverse attivit commerciali e del terziario. Nel pinerolese, sia nei comuni montani sia in quelli di pianura, prevale il concetto di cultura agricola che tende a riutilizzare ogni tipologia di rifiuto prodotto: dalla carta impiegata per accendere la stufa a legna o putag allo sfalcio dei giardini o cos detto umido impiegati per farne concime. La raccolta differenziata per il 2010 del pinerolese risulta in media del 52,1% superando il valore obiettivo posto al 50% per il 2009 (DLgs 152/06 e s.m.i.). I comuni pi virtuosi con % maggiore del 60% sono Scarmagno (che detiene il maggior valore in assoluto con il 72,7%), Airasca, Burisco, Salsa di Pinerolo e Virle Piemonte. I comuni di Pragelato, Prali e Pramollo invece presentano ancora una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 40%.66 67. 67 68. Rifiuti: Produzione di rifiuti speciali e industriali DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Lindicatore misura la quantit di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi che vengono prodotti annualmente sul territorio in esame DLgs 152/06 s.m.i., DLgs 205/10 Il DLgs 152/06, art.180, afferma che devono essere promosse in via prioritaria la prevenzione e la riduzione della produzione e della nocivit dei rifiuti Arpa Piemonte - Catasto Rifiuti migliaia di tonnellate/anno (t*1000/a), t/abitante*anno 2002 - 2010 Le carte, riferite alla produzione totale di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, evidenziano come la produzione di tale tipologia di rifiuti sia concentrata essenzialmente nei comuni a presenza industriale pi elevata quali Villar Perosa, Pinerolo e Airasca. Nel calcolo sono compresi i rifiuti inerti provenienti da costruzioni e demolizioni. Nelle rappresentazioni del 2002 e 2010 rilevabile come sia diminuita la produzione dei rifiuti determinata da una minore produttivit e chiusura di alcune aziende come es. nei comuni di Perosa Argentina, Villar Perosa e Airasca, mentre si nota un incremento nei comuni di Pinerolo e di Roletto dovuti rispettivamente alla realizzazione della nuova area industriale della porporata e ampliamento di quella artigianale.68 69. 69 70. 70 71. Rifiuti: Impianti gestione rifiuti DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiRisposta Descrive la gestione dei rifiuti urbani e speciali in rapporto allobiettivo di progressiva riduzione dellutilizzo delle discariche come modalit di smaltimento dei rifiuti, fornendo unindicazione sullefficacia delle politiche di gestione dei rifiuti DM 5 febbraio 1998 s.m.i, LR 24/02, DLgs 36/03, DLgs 152/06 s.m.i, DLgs 75/10 (nuove norme sui fertilizzanti), DM 27/09/10, DLgs 205/10, LR 7/12 Il DLgs 152/06, art.182 bis, prevede di realizzare l'autosufficienza nello smaltimento dei rifiuti urbani non pericolosi in ambiti territoriali ottimali Regione Piemonte - Osservatorio Regionale Rifiuti numero 2002 - 2012 La diminuita presenza di impianti per la gestione dei rifiuti nei comuni di Bobbio Pellice e Villar Pellice data dallesaurimento delle due discariche di inerti. A Pinerolo e Villafranca vi stata la chiusura di due centri di rottamazione e a Virle P.te la chiusura di unattivit di recupero di cascami e materiale plastico. Lincremento del 2012 rispetto al 2002 nel comune di Cumiana dato dallinsediamento di due attivit legate al recupero di rottami e materiale plastico. La discarica per rifiuti non pericolosi ACEA in localit Torrione a Pinerolo prosegue la sua attivit ininterrottamente dallanno 1978, procedendo a successivi ampliamenti del corpo discarica sia in fossa che in elevazione. Nel corso dellanno 2012 stato rilasciato dalla Provincia di Torino un nuovo provvedimento (DD n. 168-25742/2012) che autorizza il rimodellamento del piano sommitale del lotto T5 determinando un ulteriore incremento dei volumi di rifiuti smaltibili pari a 25.000 m3 e lautorizzazione alla realizzazione di un nuovo invaso (T6) per un volume aggiuntivo di 181260 m3. Lo stesso decreto opera una riclassificazione dellimpianto nella sottocategoria discarica per rifiuti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifiuti organici o biodegradabili che di rifiuti inorganici, con recupero di biogas (ai sensi dellart 7, comma 1 c) del DM del 27/09/2010. Durante lintero anno 2012 presso la discarica sono stati smaltite 22.607 t di rifiuti provenienti dal circuito di raccolta urbano, 561 t di rifiuti inerti e 18.373 t di rifiuti speciali non pericolosi, per un quantitativo complessivo di 41.542 t di rifiuti. Secondo una stima del gestore al febbraio 2013 i volumi ancora disponibili allo smaltimento sulla superficie dei lotti T4 e T5 ammontavano a 11.000 m3 circa, mentre il lotto T6 era ancora in corso di realizzazione. Limpianto di valorizzazione secco-umido di ACEA (Pinerolo, Corso della Costituzione n. 19), effettua il trattamento delle frazioni differenziate secca e umida dei rifiuti urbani. La frazione secca viene sottoposta a separazione meccanica per la cernita delle matrici recuperabili e per la produzione del CSS (combustibile solido secondario), con una potenzialit di 31.000 t/anno. La frazione umida invece viene avviata a digestione anaerobica 71 72. per la produzione di biogas (potenzialit 50.000 t/anno) e successivamente a compostaggio. Con DD n. 132 - 20429 / 2012 la Provincia di Torino ha autorizzato lampliamento dellimpianto, con lintroduzione di un ulteriore digestore che porter la potenzialit della linea umido a 90.000 t/anno. Attualmente lampliamento non ancora stato realizzato. ACEA, nel corso del 2013, ha presentato un progetto di upgrading del biogas per la conversione del biogas prodotto dalla digestione anaerobica in biometano.72 73. Siti contaminati DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiPressione Lindicatore fornisce il numero dei siti che sono inseriti nellanagrafe regionale. Tali siti possono talvolta necessitare di interventi di bonifica del suolo e/o delle acque superficiali e sotterranee DLgs 22/97 (art.17), DM Ambiente 471/99, DLgs 152/06 Il DM 471/99, emanato in attuazione del DLgs 22/97, prevedeva che ogni Regione istituisse l'Anagrafe dei siti contaminati. L'anagrafe doveva essere realizzata in accordo con i "Criteri - contenuti e struttura dati" messi a punto dal gruppo di lavoro nazionale Apat, Arpa, Appa. Il DLgs 152/06 non prevede sostanziali variazione. Anagrafe regionale dei siti contaminati numero 2012 Il numero di siti contaminati presenti sul territorio oggetto di studio risulta piuttosto limitato rispetto al numero totale di siti presenti in provincia di Torino. I siti contaminati sono concentrati nelle zone collinari e di pianura maggiormente urbanizzate e in particolare nel comune di Pinerolo, comune pi industrializzato della zona. Lindicatore fornisce, per ciascun comune, il numero dei siti per cui stato aperto un procedimento di bonifica, tuttavia si ritiene opportuno sottolineare che, per buona parte di questi, il procedimento risulta gi concluso a seguito delle operazioni di messa in sicurezza demergenza che hanno permesso il completo ripristino dello stato dei luoghi. Sarebbe interessate, inoltre, mettere in rilievo (lindicatore non lo evidenzia) che buona parte dei problemi del pinerolese legato agli sversamenti accidentali di contaminanti organici principalmente da serbatoi (punti vendita e depositi carburanti).73 74. 74 75. Rumore: Pareri e segnalazione Esposti DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Aggiornamento indicatore Copertura temporaleCommentiRisposte - Impatto Lindicatore riporta il numero di segnalazioni/esposti pervenuti allAgenzia e di Pareri espressi, sul territorio di competenza L 447/95 , DPCM 14/11/97, LR 52/00Arpa Piemonte numero 2013 2012 Lattivit di prevenzione, svolta su richiesta dei comuni per linsediamento di nuove attivit potenzialmente rumorose o di nuovi ricettori sensibili, ha riguardato solamente 11 comuni, per un totale di 21 soggetti ambientali. Daltro canto, il numero di esposti complessivamente pervenuti (15, distribuiti su 8 comuni), rileva situazioni di criticit contingenti e localizzate a casi specifici. La citt di Pinerolo presenta la maggiore concentrazione di pareri ed esposti, con valori comunque normali per aree urbane di pari dimensioni. Si evidenzia, infine, che tutti i comuni hanno approvato in via definitiva il Piano di Classificazione Acustica.75 76. 76 77. Radiazioni non ionizzanti: Estensione linee elettriche DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporale CommentiDeterminante L'indicatore riporta l'estensione degli elettrodotti suddivisi per tipologia sul territorio regionale Terna, Enel km 2010 La rete maggiormente sviluppata sul territorio dei comuni a maggiore attivit produttiva e turistica, tenendo conto dei corridoi con attraversamento delle linee oltre confine.77 78. Radiazioni non ionizzanti: Impianti di telecomunicazione DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore riporta il numero di impianti di telecomunicazione in rapporto alla superficie del territorio monitorato, valutando in termini indiretti le potenziali pressioni ambientali derivanti Legge Quadro 36/01, DPCM 08/07/03, LR 19/04, DL 179 del 18 ottobre 2012 art. 14, comma 8 Il DPCM 08/07/03, art.4, decreta che i valori di immissione di campo elettromagnetico non devono superare il valore di 6 V/m indicato nella tabella 3 all'allegato B Arpa Piemonte numero 2011 Il numero degli impianti sul territorio del pinerolese piuttosto basso, con una concentrazione di impianti per la diffusione radiotelevisiva nel comune di Sestriere, in posizione sopraelevata e atta a fornire copertura su unampia porzione del territorio provinciale. Per quanto riguarda gli impianti di telefonia mobile si ha un maggior numero di impianti nel comune di Pinerolo, a maggiore densit urbana, e nuovamente nel comune di Sestriere, a vocazione turistica.78 79. 79 80. Radiazioni non ionizzanti: Densit impianti di telecomunicazione DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Aggiornamento indicatore Copertura temporaleCommentiDeterminante Lindicatore riporta il numero di impianti di telecomunicazione in rapporto alla superficie del territorio monitorato, valutando in termini indiretti le potenziali pressioni ambientali derivanti Legge Quadro 36/01, DPCM 08/07/03, LR 19/04, DL 179 del 18 ottobre 2012 art. 14, comma 8 Il DPCM 08/07/03, art.4, decreta che i valori di immissione di campo elettromagnetico non devono superare il valore di 6 V/m indicato nella tabella 3 all'allegato B Arpa Piemonte numero, numero/km2 2012 2011 La densit degli impianti sul territorio del pinerolese piuttosto bassa. Solo 3 comuni, Sestriere, Villar Perosa e Porte per le Radio-Tv e Sestriere, Porte e Pinerolo per le stazioni radio base, corrispondenti a circa il 6% del totale, hanno densit comprese tra 0,35 e 2 impianti/km2. A titolo di raffronto si noti che in provincia di Torino il 30% degli impianti ha densit superiori a 0,5 impianti/km280 81. 81 82. Radiazioni: dose efficace per la popolazione DPSIR Impatto Lindicatore stima l'esposizione di ciascun membro della popolazione alla Descrizione radioattivit dovuta ai contributi delle diverse fonti di esposizione (di origine naturale o antropica) Riferimento DLgs 230/95 e s.m.i., DLgs 187/00 (art.12) normativo Obiettivi Il DLgs 230/95 fissa un limite di dose efficace per la popolazione pari a 1 normativi mSv/anno per esposizione dovute alle pratiche lavorative Fonte dati Arpa Piemonte Unit di millisievert/anno (mSv/anno), Bq/kg, Sv/Bq misura Copertura 2011 temporale Per la popolazione del pinerolese, per quanto riguarda la dose efficace, viene riportato il dato regionale. Dai dati in nostro possesso tale valore pu Commenti essere considerato con buona approssimazione valido anche per questo specifico territorio, non essendoci nell'area particolari fonti aggiuntive di rischio radiologico rispetto al resto del territorio regionale. Dose annuale alla popolazione piemontese - totale 3,827 mSv0%18%23%0% 1%12% 5%41%Inalazione di radon Totale mSv/anno Ingestione di Sr-90 (solo latte)Irraggiamento di origine naturale Irraggiamento di Cs-137 dal suolo Diagnostica medicaIngestione di radionuclidi naturali Ingestione di Cs-13782 83. Radiazioni ionizzanti: Concentrazione radon indoor DPSIR Descrizione Riferimento normativoStato Lindicatore fornisce la stima della concentrazione media di radon (Rn222) in aria presente negli edifici Direttiva Europea 96/29/Euratom, DLgs 241/00Il livello di azione nei locali interrati o semiinterrati fissato a 500Bq/m3 Obiettivi nei luoghi di lavoro (DLgs 241/2000). Per le abitazioni sono normativi raccomandati un livello di 200 Bq/m3 per gli edifici in costruzione e di 400Bq/m3 per gli edifici esistenti.(Racc. Europea 1990/143/Euratom) Fonte dati Arpa Piemonte Unit di misura Becquerel al metro cubo (Bq/m3) Aggiornamento 2012 indicatore Copertura 2009 temporale Le mappe presentate derivano da una pubblicazione di Arpa Piemonte del 2009 (reperibile al sito Commenti http://www.arpa.piemonte.it/upload/dl/Pubblicazioni), frutto di molti anni di studi e di migliaia di misure sperimentali83 84. Rischi naturali: aree monitorate in frana Stato Lindicatore fornisce informazioni sullestensione e sulla distribuzione dei Descrizione fenomeni franosi Riferimento Progetto IFFI (Inventario Fenomeni Franosi in Italia) ex L.183/89 Decreto normativo del Capo del Dipartimento Servizi Tecnici Nazionali n. 2271 del 08/06/00 Obiettivi Accrescere la conoscenza dei fenomeni franosi sullintero territorio normativi nazionale e rendere omogenee le basi dati Fonte dati Arpa Piemonte, Ispra Unit di misura km2, % sulla superficie montuoso/collinare Copertura 2004 - 2012 temporale Lindicatore popolato mediante i dati contenuti nel Progetto IFFI (Inventario dei Fenomeni Franosi dItalia) al quale Arpa Piemonte partecipa per la copertura del territorio regionale piemontese. Commenti L'aggiornamento della base dati avviene in occasione dall'acquisizione di nuove informazioni, derivanti dalle risultanze di progetti specifici sviluppati dal Centro Regionale per le Ricerche Territoriali e Geologiche, dell'attivit interna di analisi e di rilievo dei fenomeni franosi. DPSIR84 85. Rischi naturali: valanghe e incidenti DPSIR Impatto L'indicatore fornisce informazioni sul numero di incidenti e di vittime da Descrizione valanga segnalati e raccolti da Arpa in collaborazione con il Corpo Nazionale Soccorso Speleologico Fonte dati Arpa Piemonte Unit di misura numero Copertura 1984 - 2012 temporale Commenti I dati espressi in tabella derivano dallanalisi dalle Carte di Localizzazione Probabile delle Valanghe (CLPV) e di Carte dei Siti Valanghivi (CSV), rilevate e redatte alla scala media 1:25.000 Entrambe sono redatte con preliminare studio fotointerpretativo di immagini aeree estive e il reperimento di informazioni storiche e testimonianze orali. Le informazioni ottenute con i due approcci vengono mantenute separate nelle CLPV integrate in un unico tematismo nelle CSV. METODOLOGIA DI REALIZZAZIONE DELLA CARTOGRAFIA TEMATICA Le CLPV e le CSV riportano le delimitazioni dei siti valanghivi, vale a dire delle aree soggette al movimento simultaneo della coltre nevosa, nellestensione massima nota al momento di redazione della carta, anche se tale perimetrazione fa riferimento a eventi occorsi in epoca storica e con tempi di ritorno elevati, anche superiori ai 100 anni. Le due tipologie di carte si diversificano per due aspetti metodologici fondamentali: - nelle CLPV linchiesta sul terreno frutto di sopralluoghi su tutta larea di indagine effettuati con una o pi persone ben informate degli eventi valanghivi del passato prossimo e remoto, viceversa nelle CSV i sopralluoghi sono eseguiti solo in casi di particolare criticit; - nelle CLPV le informazioni ricavate dalle fonti storiche, tra cui lArchivio Storico e Topografico delle Valanghe di C.Capello, vanno a incrementare il serbatoio dei dati ottenuti mediante linchiesta sul terreno, mentre nelle CSV servono per avvalorare il dato fotointepretato e quindi ne sono integrate in un unico tematismo.2250 14376 1395 12633151122114151333218103207832117494Linee elettriche6 121 22 18 534718331 312256Altri danni11Persone travolte4Nessuno5Bosco2Piste sci13Linee telefoniche30Rotabili4Rifugi/malgheEccezionale (>30 anni49Fabbricati CiviliPeriodica (1030anni)Prali Pramollo Salza di Pinerolo Sestiere Torre Pellice Usseaux Villar PelliceAnnuale (110anni)Pragelatonon notaLocalitDANNIValanghe cartografateFrequenza22 317410685 86. Rischi naturali: attivit sismica DPSIR Stato Lindicatore fornisce informazioni sulla distribuzione e sulla magnitudo dei Descrizione terremoti registrati dalla rete sismica regionale. Riferimento Legge 225/92, DLgs 112/98, Legge 401/01, normativo LR 51/97, LR 44/00, LR 28/02, LR 7/03 Fonte dati Arpa Piemonte Unit di numero eventi, magnitudo misura Copertura 2002 - 2011 temporale Nei comuni selezionati, nel corso del 2002, sono stati localizzati 4 sismi di magnitudo compresa tra 1 e 2, 11 sismi di magnitudo superiore o uguale a 2; il terremoto di magnitudo pi elevata (2,8) si verificato nel comune di Perosa Argentina. Nel 2011 sono stati localizzati 6 eventi di magnitudo compresa tra 1 e 1,5 Commenti e 1 sisma di magnitudo 2 localizzato nel comune di Rouere; nel luglio dello stesso anno si verificato per un importante sciame sismico nel comune di Giaveno, contiguo allarea analizzata dove se ne sono risentiti gli effetti. La sismicit di un territorio, vale a dire la distribuzione dei terremoti nello spazio e nel tempo, va valutata su scala geologica: il confronto del numero di eventi tra due anni non significativo.86 87. 87 88. Stato delle componenti ambientaliClimaAriaAcquaSuoloNaturaTemperatura Precipitazione Vento Precipitazioni nevose PM10 media annua PM10 superamento limite giornaliero NO2 media annua Ozono superamento valore obiettivo Portate dei fiumi Stato chimico dei fiumi Stato ecologico dei fiumi Stato chimico sotterranee Consumo di acqua da utenze domestiche Consumo di acqua da utenze industriali Impianti di depurazione delle acque reflue urbane Uso del suolo Capacit duso dei suoli Consumo di suolo da edificazione Consumo di suolo da infrastrutture di trasporto Consumo di suolo - Percentuale residua di suolo Zone vulnerabili da nitrati (ZVN) Zone vulnerabili da fitosanitari (ZVF) Metalli e inquinanti organici Superficie forestale Aree protette (Rete natura 2000) 88 89. Clima: Stazioni di monitoraggioLarea del pinerolese considerata nello studio comprende 48 comuni distribuiti dalla pianura alla montagna e risente del clima alpino. Nellarea in esame, Arpa Piemonte dispone di 12 stazioni di Monitoraggio Meteorologico con diversi periodi di funzionamento. Stazioni di monitoraggio nellarea del pinerolese Nome COLLE BARANT BOBBIO PELLICE CUMIANA LUSERNA S. GIOVANNI MASSELLO TALUCCO PINEROLO PRAGELATO - TRAMPOLINO A MONTE PRAGELATO - TRAMPOLINO A VALLE SESTRIERE MONTE FRAITEVE VILLANOVA SOLAROQuota (m) 2294 1312 327 475 1388 776 340 1642 1525 2020 2701Data attivazione 25-set-87 03-set-01 27-gen-88 12-gen-88 04-ago-99 13-nov-96 27-ago-03 20-dic-00 20-dic-00 10-set-96 18-nov-8826721-lug-93Mappa dellarea in esame con lubicazione delle stazioni considerate89 90. Clima: Temperatura DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Lindicatore fornisce i valori di temperatura media annua dal 1991 al 2012. I valori di riferimento sono stati calcolati mediando i valori medi giornalieri di ogni anno Arpa Piemonte C 1991 - 2012 C La temperatura media annua, nel periodo 1991-2012, oscilla tra i -0.6 registrati a Monte Fraiteve e i 13.5 a Pinerolo. C Per tutte le stazioni considerate si rileva che le temperature massime sono state registrate nel corso dellestate 2003 (11/08/2003) ad eccezione delle stazioni di Pinerolo (che non era ancora attiva), Sestriere Principi e Monte Fraiteve in cui il massimo di temperatura si avuto nel corso di agosto 2012 (20-22 agosto 2012). Per quanto riguarda le temperature minime, si osserva che il mese di febbraio 2012 stato il pi freddo dallinizio delle osservazioni delle centraline di Arpa Piemonte in tutte le stazioni analizzate.Andamento delle temperature medie, minime e massime nelle stazioni di monitoraggio del pinerolese - anni 1991-2012 Temperature medie 30.0 25.0Colle Barant (2294 m) Bobbio Pellice (1312 m) Cumiana (327 m) Luserna San Giovanni (475 m) Massello (1388 m) Pinerolo (340 m) Pragelato Monte (1642 m) Pragelato Valle (1525 m) Sestriere Principi (2020 m) Villanova Solaro (267 m) Monte Fraiteve (2701 m)20.0 C15.0 10.0 5.0 0.0 -5.0 -10.0 genfebmaraprmaggiulugagosetottnovdic90 91. Temperature medie massime 35.0 30.0Colle Barant (2294 m) Bobbio Pellice (1312 m) Cumiana (327 m) Luserna San Giovanni (475 m) Massello (1388 m) Pinerolo (340 m) Pragelato Monte (1642 m) Pragelato Valle (1525 m) Sestriere Principi (2020 m) Villanova Solaro (267 m) Monte Fraiteve (2701 m)25.0 20.0 C15.0 10.0 5.0 0.0 -5.0 -10.0 genfebmaraprmaggiulugagosetottnovdicTemperature medie minime 20.0 Colle Barant (2294 m) Bobbio Pellice (1312 m) Cumiana (327 m) Luserna San Giovanni (475 m) Massello (1388 m) Pinerolo (340 m) Pragelato Monte (1642 m) Pragelato Valle (1525 m) Sestriere Principi (2020 m) Villanova Solaro (267 m) Monte Fraiteve (2701 m)15.0 C10.0 5.0 0.0 -5.0 -10.0 genfebmaraprmaggiulugagosetottnovdic91 92. Clima: Precipitazioni DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Lindicatore fornisce informazioni sulla quantit di pioggia registrata nel territorio in esame Arpa Piemonte mm 1991 - 2011 Mediamente nellanno vengono registrati da un minimo di 506 mm a Sestriere a un massimo 1157 mm di pioggia a Massello. Il regime pluviometrico in tutti i punti di monitoraggio, secondo la classificazione di Mennella (1967), quello prealpino con un massimo principale nei mesi primaverili e uno secondario in autunno; il minimo principale in inverno. Il mese di maggio risulta essere il pi piovoso in quasi tutte le stazioni, dove il valore pi elevato 170 mm a Massello, mentre il meno piovoso si colloca nei mesi di gennaio e febbraio. Dal 1994 il mese che ha registrato una maggior quantit di pioggia stato ottobre del 2000 (654 mm), seguito da aprile 2009 (566 mm). Larea stata interessata dal 1988 da diversi eventi alluvionali tra cui si ricordano quelli di ottobre 2000, settembre 2006 e novembre 2011 (http://www.arpa.piemonte.it/pubblicazioni-2/relazioni-tecniche/analisieventi)Andamento delle precipitazioni e numero di giorni piovosi (pioggia>=1 mm) nelle stazioni di monitoraggio del pinerolese - anni1991-2011 Precipitazioni annue e giorni piovosi 1400,0100,0 90,01200,080,0 1000,060,0mm800,050,0 600,040,0giorni piovosi70,030,0400,020,0 200,010,00,00,0 Villanova SolaroCumianaPinerolo Luserna S. Talucco GiovannimmBobbio PelliceMassello Pragelato Sestriere trampolino PP a valleColle Barantgp92 93. Clima: Vento DPSIR Descrizione Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Lindicatore fornisce il numero di giorni di vento verificatisi in Piemonte a partire dallanalisi dei bollettini meteorologici redatti quotidianamente per il periodo 1991 al 2011 Arpa Piemonte C 1991 - 2011 Per esaminare il vento sono state prese in considerazione le stazioni in quota di Monte Fraiteve (2701 m) e di Colle Barant (2294 m) e quelle in pianura di Cumiana (327m) e di Villanova Solaro (267 m), che dispongono di un anemometro rappresentativo dellarea in esame. La direzione prevalente di provenienza del vento risulta essere dai quadranti occidentali per tutte le stazioni considerate; in particolare da WSW per Colle Barant (31%) e Villanova Solaro (14%), da NW per Cumiana (54%) e da WNW per Monte Fraiteve (18%). Per quanto riguarda la velocit media mensile i valori medi mensili pi elevati si registrano a Monte Fraiteve con un massimo di 6.4 m/s a dicembre. Il valore pi basso 0.9 m/s a Cumiana a novembre e a dicembre. La raffica pi elevata pari a 44.7 m/s stata registrata a Sestriere (Monte Fraiteve) il 26 gennaio 1994. La raffica massima registrata a Bobbio Pellice (Colle Barant) di 40.8 m/s risale al 19 gennaio del 2007, seguite da valori inferiori in pianura: 30.8 m/s a Cumiana il 15 febbraio 1990 e 27.4 m/s il 22 novembre 2008 a Villanova Solaro (lanemometro in funzione da aprile 2007). Velocit media mensile del vento (m/s) - anni 1991-2011Colle Barant Cumiana Villanova Solaro Monte Fraitevegen 2,8 1,0 1,2 6,0feb 2,9 1,2 1,3 6,2mar 2,7 1,4 1,8 5,8apr 2,3 1,4 1,7 5,4mag 1,9 1,4 1,6 5,0giu 1,9 1,4 1,5 5,0lug 1,8 1,4 1,3 5,1ago 1,6 1,4 1,1 4,8set 1,7 1,3 1,2 4,9ott 2,0 1,0 1,2 5,4nov 2,5 0,9 1,2 5,7dic 3,1 0,9 1,2 6,493 94. Frequenza delle direzioni di provenienza del vento nelle stazioni di monitoraggio del pineroleseFrequenza delle direzioni di provenienza del vento a CumianaFrequenza delle direzioni di provenienza del vento a Colle BarantNNW40%NNWNE20% ENEEWWSWSWWSWSSW0%SE SSWSSESSE SFrequenza delle direzioni di provenienza del vento a Monte FraiteveFrequenza delle direzioni di provenienza del vento a Villanova SolaroN 20%N NNWNNE NENWENESWSE SSE SNEWESEWSWNNE10%WNWE0%20%NW10%SSWEESESWENE20%SWSEWNWNE10%0%NNWNNE30%10% WN40%WNWESEWNW60% 50%30%NWNNWNNEWSWENEE0%ESE SWSE SSWSSE S94 95. Clima: Precipitazioni nevose Stato Lindicatore fornisce informazioni sullaltezza di neve fresca riferita alle stazioni nivometriche presenti nel territorio di studio nel periodo 1991/2011DPSIR Descrizione Riferimento normativo Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleLR 59/84, LR 28/02 Arpa Piemonte Centimetri (cm) 1991 - 2011 Per quanto riguarda le nevicate, per la stazione in quota di Sestriere Principi di Piemonte (2020 m) si evince che la stagione pi nevosa quella del 2008-2009, mentre per Colle Barant (2294 m) quella del 19941995. In generale si osserva dal 2008 al 2011 un aumento dellaltezza di neve fresca, mentre nellultima stagione invernale (2011-2012) si registra una diminuzione del quantitativo di neve fresca in entrambe le stazioni.CommentiAltezza neve fresca nelle stazioni di Sestriere Principi e di Colle Barant Altezza neve fresca Mesi novembre - marzo 8 Sestriere Principi Colle Barant76432101 201 1 0212 20 120 19201 000 9 20 020 08200 800 7 6272 20 020 020 05200 600 500 4 3242 20 020 02200 300 2 20 000 112 20 09202 20 08100 099 9 19 999 8 19 999 771 19 9514161 19 999 5 19 999 4 19 93199 6019 9cm595 96. Aria: PM10 media annua DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Valuta la qualit dellaria mediante il calcolo del valore medio annuo del materiale particolato (PM10) DLgs 155/10 Il limite previsto dalla normativa, per la protezione della salute umana, relativo alla concentrazione media annuale pari a 40 g/m3 Arpa Piemonte g/m3 2006 - 2011 Si osserva un miglioramento dal 2006 (anno particolarmente critico a causa delle condizioni meteorologiche dellinverno) al 2011 e una maggiore criticit delle zone di pianura, in linea con quanto accaduto sul territorio provinciale nel suo complesso. Il valore limite nel 2011 risulta rispettato.96 97. Aria: PM10 superamento limite giornaliero DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Valuta la qualit dellaria tramite il numero medio di superamenti del limite giornaliero del materiale particolato (PM10) DLgs 155/10 Il Decreto stabilisce come limite giornaliero, per la protezione della salute umana, 50 g/m3 da non superare pi di 35 volte allanno a partire dal 1 gennaio 2005 Arpa Piemonte numero giorni 2006 - 2011 Si osserva un miglioramento dal 2006 (anno particolarmente critico a causa delle condizioni meteorologiche dellinverno) al 2011 e una maggiore criticit delle zone di pianura, in linea con quanto accaduto sul territorio provinciale nel suo complesso. Il valore limite nel 2011 risulta non rispettato, in particolare nelle zone di pianura, come tipico dellintero territorio provinciale.97 98. Aria: NO2 media annua DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Valuta la qualit dellaria tramite il calcolo del valore medio annuo di concentrazione del biossido di azoto DLgs 155/10 Il Decreto prescrive il limite, per la protezione della salute umana, pari a 40 g/m3 Arpa Piemonte g/m3 2006 - 2011 Si osserva un miglioramento dal 2006 (anno particolarmente critico a causa delle condizioni meteorologiche dellinverno) al 2011 e una maggiore criticit delle zone di pianura, in linea con quanto accaduto sul territorio provinciale nel suo complesso. Il valore limite nel 2011 risulta rispettato.98 99. Aria: Ozono superamenti del valore obiettivo per la protezione della salute umana DPSIR Descrizione Riferimento normativo Obiettivi normativi Fonte dati Unit di misura Copertura temporaleCommentiStato Valuta la qualit dellaria tramite il calcolo della massima concentrazione media giornaliera su 8 ore DLgs 155/10, DLgs 250/12 Il valore obiettivo per la protezione della salute umana pari a 120 g/m3 da non superare pi di 25 giorni per anno civile come media su 3 anni Arpa Piemonte g/m3 2006 - 2011 Com tipico della pianura padana la criticit dellozono si evidenzia sullintero territorio con variazioni di anno in anno che dipendono essenzialmente dalle condizioni meteorologiche. Tra i due anni presi in considerazione non vi sono differenze significative. Infatti, i comuni di montagna che presentano nel 2006 valori inferiori al limite di 25 in effetti hanno valori molto prossimi ad esso. I comuni pedemontani e di pianura, con livelli diversi, presentano tutti valori ampiamente sopra i 25 superamenti, oltre il limite normativo.99 100. Acqua: portate dei fiumi Stato Lindicatore misura il volume dacqua che attraversa una data sezione Descrizione di un corso dacqua nellunit di tempo Riferimento L 183/89, DL 180/98, L 267/98, L 365/00, DLgs 152/99, Direttiva normativo 2000/60/CE, DLgs 152/06 Fonte dati Arpa Piemonte Unit di misura metri cubi al secondo (m3/s) Copertura temporale 2002 - 2011 Per i principali corsi dacqua regionali viene calcolato lo scostamento di portata rispetto al valore medio del periodo storico preso come riferimento. La misura di portata dei corsi dacqua viene eseguita Commenti secondo standard e procedure nazionali pubblicate nel quaderno del Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale Norme tecniche per la raccolta e lelaborazione dei dati idrometeorologici parte II conformi alle norme WMO DPSIRIdrometri: localizzazione e caratteristiche Denominazione IdrometroArea bacino [kmq]Quota stazione [m slm.]Anni disponibiliPellice9414712007-2011ToPellice1886622002-2011PineroloToPellice5784102003-2011Ponte S.P. 139Villafranca PiemonteToPellice9882602002-2011Ponte S.P. 139Villafranca PiemonteToPo617257LocalitComuneProvinciaSoucheres BassesPragelatoToPerrero GermanascaPomarettoPerreroSan Martino ChisoneBaraveieraSoucheres Basses ChisoneVillafranca Pellice Villafranca PoBacino idrografico2011100 101. FebbraioMarzoAprileMaggioGiugnoLuglioAgostoSettembreOttobreNovembreDicembre940,6 11%0,5 -7%0,5 -18%1,8 19%3,7 -36%6,9 4%2,6 -15%1,3 -9%0,9 -13%0,6 -26%1,3 96%0,6 14%Perrero Germanasca1880,3 -26%0,3 -41%1,9 139%5,6 73%8,6 -36%25,4 147%2,0 -11%0,6 -37%0,6 -76%0,3 -80%10,7 659%0,6 -2%San Martino Chisone5786 27%6 40%19 221%24 39%29 -21%60 70%14 29%7 36%7 -22%4 -39%39 346%9 25%Villafranca Pellice9887 113%7 124%27 331%27 45%27 -38%72 109%3 -57%1 -20%3 -72%2 -79%57 543%9 17%Denominazione Area 2 Idrometro (km )Soucheres Basses ChisoneAnni di riferimentoGennaioPortata media mensile dell'anno 2011 e scostamento espresso in percentuale. Lo scostamento dato da: (portata media mensile - portata media mensile storica)/portata media mensile storica200710 200210 200310 200210Lanno 2011 stato caratterizzato da una condizione di afflusso prossima allanno medio idrologico. I maggiori apporti si sono registrati nel periodo primaverile, per effetto di alcuni eventi di piena secondari e nel periodo autunnale a seguito dellevento alluvionale di inizio novembre. Lanalisi delle portate medie mensili del 2011 per tutte le stazioni idrometriche riportate nelle figure seguenti evidenzia: una fase di esaurimento invernale caratterizzata da deflussi di magra non particolarmente critici (gennaio-febbraio); una fase primaverile di morbida caratterizzata in generale da portate di fusione nevosa e da un evento di piena di marzo (dal 14 al 17); un evento pluviometrico pi intenso verificatosi a giugno (forti precipitazioni dal 31 maggio al 7 giugno su tutto il Piemonte); una fase estiva caratterizzata da portate non critiche nel mese di luglio ma seguita da un lungo esaurimento dei deflussi dovuto alla pressoch totale assenza di precipitazioni nei mesi di settembre-ottobre; una piena autunnale, del 5-7 novembre, di rilevante entit dopodich una fase di graduale esaurimento dei deflussi senza ulteriori significativi eventi pluviometrici. Sul bacino del Pellice i contributi specifici minimi sono risultati dellordine di 4-6 l/s kmq nelle stazioni idrometriche naturali (Chisone a Soucheres Basses e a San Martino) e dellordine di circa 1 l/s kmq nelle stazioni alterate da prelievi idroelettrici (Germanasca a Perrero) o irrigui (Pe