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IL PROBLEM SOLVING. L’applicazione del pensiero creativo alla risoluzione dei problemi 22/04/2016, Marika Vassalli

Problem solving

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IL PROBLEM SOLVING.L’applicazione del pensiero creativo alla risoluzione dei problemi

22/04/2016, Marika Vassalli

INDEX

▸ Presentation template…………………………….. slide 2▸ DEFINIZIONE DEL PROBLEM SOLVING…………….. slide 3

▹ Cos’è il prblem solving?……………………….. slide 4▹ Dal problema alla soluzione……………………slide 7

▸ IL PENSIERO CREATIVO.…………………………….. slide 8▹ Dal pensiero creativo al pensiero divergente…slide 10▹ Il pensiero creativo.……………………………slide 16▹ La teoria delle intelligenze multiple…………..slide 20▹ Limiti al pensiero creativo…………………….slide 23

Problem Solving - Marika Vassalli 2/26

DEFINIZIONE DEL PROBLEM SOLVING1.

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COS’E’ IL PRBLEM SOLVING?

E’ un'attività del pensiero, un insieme di tecniche e strumenti, messa in atto per raggiungere una condizione desiderata a partire da una condizione data (cioè l’abilità di trovare soluzioni ad un qualsiasi problema).

PROBLEMA: una situazione difficile che richiede via d’uscita; affinché ci sia un problema, deve esserci una motivazione che spinge l’individuo al perseguimento dell’obiettivo e la non disponibilità immediata di una strategia che permetta il raggiungimento dello scopo. Il problema può essere:•Astratto/concreto;•Autoposto/eteroposto;•Ipotetico/reale.

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«Un problema sorge quando un essere vivente, motivato a raggiungere una meta, non può farlo in forma automatica o meccanica, cioè mediante un'attività istintiva o attraverso un comportamento appreso»

Gaetano Kanizsa

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Con la dicitura «problem solving», viene sottolineato il fatto che la ricerca della soluzione è ancora in corso: è la situazione psicologica di chiunque che, in modo conscio o inconscio, affronta un problema.Quando ci troviamo in una situazione problematica, mettiamo in atto l’intelligenza creativa la quale mobilita la partecipazione attiva della persona che si cimenta nell’invenzione di soluzioni.

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DAL PROBLEMA ALLA SOLUZIONE

1.PROBLEM FINDING: fermarsi a pensare, scoprire il problema e definirlo.

2.PROBLEM SETTING(/SHAPING): individuare tutti gli aspetti ed elementi coinvolti nel problema, scomponendo, analizzando e ridefinendo il problema e le sue varie sfaccettature.

3.PROBLEM SOLVING: individuare un’ampia gamma di soluzioni ricorrendo ad un pensiero dinamico e creativo, prendendo in esame le diverse alternative e le possibili conseguenze.

4.DECISION MAKING e TAKING: decidere come agire in base alle soluzioni create, scegliendo la strada più efficace per giungere all’obiettivo.

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IL PENSIERO CREATIVO2.

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Il pensiero creativo si pone a metà strada fra il problem setting e il problem solving. Nasce dalla critica, la quale ci permette di analizzare più profondamente il problema, ma se ne distacca subito, in quanto:

1. Il PENSIERO CRITICO è analitico, selettivo e razionale e ci permette di effettuare delle scelte;

2.Il PENSIERO CREATIVO è generativo, innovativo, possibilista, originale e ci permette di formulare idee.

Nel problem solving si dovrebbero usare entrambe.

La creatività è il pilastro per la crescita personale e professionale, per arrivare all’innovazione e alla creazione di nuove idee.

Applicare il pensiero creativo è una vera sfida: questo tipo di pensiero non è insegnato solitamente.

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DAL PENSIERO CREATIVO AL PENSIERO DIVERGENTE

Guilford (1969) ha identificato il pensiero creativo con una dinamica tra due forme diverse di pensiero e solo l’utilizzo congiunto dell’una e dell’altra consente di raggiungere la soluzione ottimale: il pensiero divergente e il pensiero convergente.

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a)PENSIERO DIVERGENTE (prima fase nel percorso di creazione delle idee) va al di là dei confini della situazione per creare ponti tra gli elementi interni alla situazione e quelli esterni. Esso inoltre associa in modo inusuale gli stessi elementi interni tra loro.

b)PENSIERO CONVERGENTE (seconda fase nel percorso di creazione delle idee) rappresenta la valutazione che si fa sulle idee e soluzioni possibili, la quale altrimenti rimarrebbe bislacca e sconclusionata. Il pensiero convergente consente quindi al pensiero creativo di tramutare le idee nuove e originali in azioni praticabili.

Ostacoli al pensiero divergente sono la fissità funzionale (la tendenza a pensare che degli elementi di un problema siano impiegabili solamente secondo il loro utilizzo comune) e la meccanizzazione del pensiero.

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Da bambini tutti usiamo un particolare tipo di immaginazione, definita immaginazione applicata, con la quale trasformiamo l’ordinario e il reale in straordinario. Crescendo, disimpariamo a farlo, indirizzati anche da una forma di istruzione non adeguata.Il nostro sistema educativo, infatti, è stato progettato e pensato per un’epoca diversa e non riadattato per la contemporaneità. Il sistema di istruzione è stato sviluppato e guidato dall’imperativo economico di un’epoca che non è la nostra, da un modello cognitivo secondo il quale l’intelligenza è basata esclusivamente sul ragionamento deduttivo, sviluppando esclusivamente abilità di tipo accademico e dividendo gli studenti in categorie quali, ad esempio, intelligenti-non intelligenti.

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La conseguenza è stata che molte persone brillanti pensano invece di non esserlo, in quanto giudicati da questa limitata e limitante visione della mente. Ciò ha prodotto l’irrigidimento del pensiero, sia in ambito scolastico che nella vita di tutti i giorni e ha permesso la formazione di una società di dormienti non creativi.Come nel mondo dell’istruzione così nelle imprese, per pensare in modo creativo e produrre idee, dobbiamo passare da una visione standardizzata, basata sul modello della linea di fabbrica ad un paradigma divergente – essenzialmente la capacità di vedere molteplici possibili soluzioni ad una medesima domanda.

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Per misurare tutto questo, ricerche scientifiche hanno provato che la gente, normalmente, trova tra i 15 e i 20 modi per usare una cosa comune; chi utilizza il pensiero divergente può trovare fino a 200 modi, chiedendosi se l’oggetto possa essere diverso dalla normale identificazione che se ne fa.

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IL PENSIERO CREATIVO

Il pensiero creativo, oggi, è fondamentale per districarsi nel nostro clima sociale e stare un passo avanti agli altri.

Spesso la reazione istintiva davanti ad un problema è un ostacolo maggiore e più impegnativo rispetto al problema stesso: infatti non ci è mai stato insegnato ad affrontare un problema emotivo/psicologico/pratico.

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Il problema dovrebbe essere inteso, più che come un ostacolo o un impedimento, come un’opportunità e una sfida per migliorarsi; spesso è necessario solamente guardare il problema da un’angolazione diversa, diventando positivi, proattivi e creativi.

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LA TEORIA DELLE INTELLIGENZE MULTIPLE

E’ una teoria affascinante, elaborata da Howard Gardner nei primi anni ‘80.

Lo scienziato, lavorando attorno allo spinoso problema della definizione del concetto di intelligenza e del quantitativo di intelligenza imputabile ad ognuno (il quale era, fino ad allora, genericamente calcolato in base a test standardizzati di misurazione del Q.I.), individuò non una singola forma di intelligenza, ma numerose tipologie di intelligenze, che una persona può possedere in maniera varia.

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Esse sono:I.Intelligenza spaziale;II.Intelligenza linguistica;III.Intelligenza logico-matematica;IV.Intelligenza fisico-cinestesica;V.Intelligenza musicale;VI.Intelligenza interpersonale;VII.Intelligenza intrapersonale;VIII.Intelligenza naturalistica.

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Un individuo è dotato, quindi, di diverse intelligenze, le quali andranno coltivate seguendo la personalità del singolo.Allenando le intelligenze che manifestiamo più facilmente e/o stimolando quelle che ci risultano meno adatte al nostro essere, riusciamo ad essere creativi.

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LIMITI AL PENSIERO CREATIVO

Vi sono, tuttavia, dei limiti a quello che abbiamo definito il pensiero creativo. Alcuni possono essere:

- la mancanza di stimoli;

- dipendenza dal giudizio altrui;

- eccesso di razionalità (pensiero rigido);

- tendenza a saltare immediatamente alle conclusioni;

- sovra/sottovalutazione delle proprie competenze e abilità;

- diffidenza e paura del nuovo e/o della sfida;

- svalutazione degli altri;

- convinzione di non essere creativi.

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La creatività, così come il porsi dei problemi ad ogni livello di complessità, è una caratteristica tipica e peculiare dell’essere umano, tanto da spingere alcuni filosofi a sostenere che il problema, qualunque esso possa essere, sia solamente una creazione della mente umana.

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Facciamoci coinvolgere dai problemi, non opponiamo immediatamente un rifiuto; è bene rimanere aperti alla sfida per trasformare quello che fino a poco prima sembrava essere un vincolo insormontabile in una grande opportunità di cambiamento.

«Stay hungry. Stay foolish» Steve Jobs

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GRAZIE per l’attenzione!

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