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Le iniziative di Italia Lavoro Dati, novità e approfondimenti sulle politiche attive del lavoro A Milano il lavoro è donna Le milanesi al lavoro Antonella Marsala Milano, 4 novembre 2016

A Milano il lavoro è donna

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Le iniziative di Italia Lavoro Dati, novità e approfondimentisulle politiche attive del lavoro

A Milano il lavoro è donnaLe milanesi al lavoro

Antonella MarsalaMilano, 4 novembre 2016

1. Oggetto e motivi dell’indagine2. Alcuni dati di contesto3. Le milanesi al lavoro: tre gruppi4. Le principali evidenze5. Problemi aperti

2

Indice

3

Il rapporto di ricerca

A Milano il lavoro è donnaIl mercato del lavoro milanese in un’ottica di genere

Titolo

Realizzato da Roberto Cicciomessere e Lorenza Zanuso

Antonella Marsala e Anna Maria PonzelliniIntrodotto da

Fonti dati Istat, Rilevazione sulle forze di lavoroMinistero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Sistema Informativo Statistico delle Comunicazioni Obbligatorie

4

>Stock medio annuo Comune di Milano (2014)

- Dipendenti (727 mila)

- Collaboratori (29 mila)

- Autonomi (151)

I dati dell’indagine campionaria sulle forze lavoro (RCFL 2014)

Fon t e : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l a bo raz ion i S taff EQu IPE su d a t i I STAT.

5

>Flussi nuove assunzioni e cessazioni (dipendenti e collaboratori) nel Comune di Milano

I dati delle Comunicazioni Obbligatorie (Min. del Lavoro e delle Politiche sociali)

Fon t e : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l a bo raz ion i S taff EQu IPE su d a t i S I SC O M i n . Lavo ro .

6

>La provincia di Milano è stabilmente nel gruppo di testa delle province italiane per tasso di occupazione femminile

>Tra le prime 15 nella seconda metà degli anni ‘2000

>Tra le prime 10 a partire dal 2010

Un mercato del lavoro femminile tra i più dinamici nella classifica delle province italiane

7

>700 mila donne residenti c.a.

>575 mila italiane

>125 mila straniere pari al 17,9% della popolazione femminile di tutte le età

>Pochissime straniere nelle classi di età anziane, ma arrivano al 33,9% nella classe 30-34 anni

Una società femminile plurale, in cui convivono donne di diversa età, provenienza, formazione

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Popolazione 20-64 anni: le donne sono più istruite degli uomini

primaria secondaria terziaria primaria secondaria terziaria primaria secondaria terziaria20-29 30-44 45-64

0

10

20

30

40

50

60

15.2

48.5

36.4

17.3

39.2

43.6

28.6

46.5

24.9

28

51.2

20.822.8

33.4

43.8

27.8

43.3

28.9

Popolazione residente nel comune di Milano (20-64 anni) per genere, livello di istruzione ed età (%). Anno 2014

F M

20-29 anni 30-44 anni 45-64 anni

>La quota di diplomati e laureati è complessivamente maggiore tra le donne che tra gli uomini, con un evidente “effetto sorpasso” sui coetanei nelle età under 45

>tra i ventenni sono già laureate il 36,4% delle donne e solo il 20,8% degli uomini

>tra le generazioni più mature le laureate sono meno degli uomini

Fon te : A A.VV.«A M i l ano i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o ra z i on i S t aff EQu IPE su da t i I S TAT.

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1. Per fornire nuovi strumenti ai policy makers

2. Per sostenere nel tempo le attività dell’Osservatorio del Comune di Milano

3. Perché Milano può essere un modello per un’Italia che crede nel futuro

4. Perché Milano è un laboratorio ideale per osservare le nuove dinamiche di un mercato del lavoro che cambia

Perché una ricerca sul lavoro delle donne a Milano?

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Tre cluster di lavoratrici*: distribuzione nei gruppi e caratteristicheDonne occupate (15-64 anni) che lavorano abitualmente nel comune

di Milano = 421 mila

2. Le unskilled73 mila (17,4%)

1. Le professionals152 mila (36%)

3. Le diplomate196 mila (46,6%)

Istruzione, sanità e altri servizi sociali

Coniugato/a coabitante col coniuge

Giovani-adulti (15-39 anni)

Impiegato

Coppia con figli

Lavora e risiede a Milano

Capo nucleo

Dipendente

Tempo pieno

Altamente qualificate

Tempo indeterminato

Italiani

Laurea

0 20 40 60 80 100

25.8

46.7

50.8

50.9

51.4

55.1

62.6

73.8

77.6

80.8

88.4

89.4

99.8

Altri servizi collettivi e personali

Coppia con figli

Coniugato/a coabitante col coniuge

Mediamente qualificate

Tempo pieno

Italiani

Operaio

Lavora e risiede a Milano

Capo nucleo

Maturi (40-64 anni)

Dipendente

Tempo indeterminato

Fino a licenza media

0 20 40 60 80100

35.3

39.5

41.4

53.9

59

59.9

60

64.3

64.7

74.5

90.1

94.6

99.5

Attività immobiliari, servizi alle imp-rese e altre attività professionali e

imprenditoriali

Coppia con figli

Lavora e risiede a Milano

Impiegato

Capo nucleo

Dipendente

Diploma

0 20 40 60 80 100

23.2

45.2

47

48.3

50.7

61.4

61.8

65.7

67.8

80.6

88.9

92.2

99.9

* C l us te r an a ly s i s ap p l i c a t a s u i p r im i 5 f a t t o r i r i su l t an t i da un ’ana l i s i d e l l e c o r r i sp ond enz e mu l t i p l e (AC M) , c ond o t t a a pa r t i re da 1 3 va r i ab i l i (RC FL 2 01 4 ) Fon te : A A.VV.«A M i l ano i l l a vo ro è donn a» .

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Milano, Italia, Europa: alti livelli di attività e occupazione, e livelli contenuti di disoccupazione delle milanesi

Fon te : A A.VV.«A M i l ano i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o raz i on i S t aff EQu IPE su da t i I S TAT.

>Sulle principali dimensioni della partecipazione al lavoro – attività, occupazione, disoccupazione, inattività – le milanesi mostrano indicatori ben superiori agli obiettivi di Lisbona, e complessivamente migliori della media dei paesi europei più sviluppati

Milano

EU 15

Italia

0 10 20 30 40 50 60 70 80

73.8

71.7

58.1

Tasso di attività

Milano

EU 15

Italia

0 10 20 30 40 50 60 70 80

68.3

64.3

50.3

Tasso di occupazione

Milano

EU 15

Italia

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

5.5

7.4

13.5

% disoccupate nella popolazione

Milano

EU 15

Italia

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50

26.2

28.3

41.9

Tasso di inattività

Popolazione femminile residente (20-64 anni). Milano, Italia, EU 15. Anno 2014

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Milano tra le capitali Europee

>Considerando le sole capitali dei paesi europei più sviluppati, Milano si colloca al livello dei paesi del Nord Europa e supera Lugano, Madrid, Londra, Roma e Bruxelles

Helsinki

Parigi

Copenaghen

Berlino

Dublino

Milano

Lugano

Madrid

Londra

Roma

Bruxelles

0 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100

74.8

69.9

69.5

67.5

62.9

62.7

62.5

61.7

60.4

57.9

46.7

Fon te : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o ra z i on i S t aff EQu IPE su da t i Eu ros ta t (U rba n Au d i t ) .

Tasso di occupazione femminile (pop. residente 20-64 anni). Anno 2011

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Il lavoratore milanese è per metà una lavoratrice

>Gli occupati che risiedono a Milano sono complessivamente più di mezzo milione (562.000), di cui 268.000 donne, pari al 47,6% del totale: quasi un occupato su due è donna tra gli italiani (46,6%), e più di un occupato su due è donna tra gli stranieri (50,5%)

Fon te : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o ra z i on i S t aff EQu IPE su da t i I STAT.

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Occupati residenti nel comune di Milano (20-64 anni) per genere, livello di istruzione ed età. Anno

2014 >La maggiore istruzione femminile a livello terziario, già rilevata nella popolazione generale, si conferma tra gli occupati, evidenziando inoltre il progressivo investimento femminile nell’istruzione superiore (diploma e laurea) delle generazioni più giovani

primaria secondaria terziaria primaria secondaria terziaria primaria secondaria terziaria20-29 30-44 45-64

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

20.6

34.5

44.9

16.8

3845.2

21.7

47.6

30.733.3

46.0

20.819.5

34.4

46.1

23.1

45.1

31.8

F M

20-29 anni 30-44 anni 45-64 anni

Fon t e : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l a bo raz ion i S taff EQu IPE su d a t i I STAT.

Più laureate che laureati tra gli occupati giovani (20-29 anni)

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La partecipazione per età: bassa tra le giovani, altissima tra le donne in età centrale

>La partecipazione al lavoro delle milanesi è più bassa della Media EU15 tra le giovani entro i 24 anni; è invece particolarmente alta e superiore alla Media EU15 per tutte le milanesi in età centrale

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-640

25

50

75

100

Milano

81.5

EU1573.3

Milano EU15

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64-50

-25

0

25

-14.8-25.3

5.5 7.5 6.8 8.2 5.40000000000001 5.8 0.89999999

99999996.2

Gap Milano-Media EU15 per classe di età

Fon te : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o ra z i on i S t aff EQu IPE su da t i I STAT.

Tasso di occupazione femminile (15-64 anni) per classe di età

Confronto Milano-Media EU15. Anno 2014

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Un difficile doppio SI: La presenza di figli conviventi incide sui livelli di occupazione delle donne in età centrale

>La gran maggioranza delle milanesi con figli è occupata, ma la presenza di figli conviventi continua a incidere sui livelli di occupazione femminili nelle età centrali tra i 30 e i 44 anni , cioè nella fase del corso di vita in cui prevalgono nella popolazione i nuclei con figli, e i figli sono tipicamente in età prescolare o scolare.

Fon t e : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l a bo raz ion i S taff EQu IPE su d a t i I STAT.

Donne residenti nel comune di Milano (20-64 anni): tasso di occupazione

per presenza figli conviventi e classe di età. Anno 2014

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La qualità delle professioni

1. La principale linea di stratificazione che attraversa il mondo professionale delle milanesi non è tanto quella tra donne e uomini, ma quella tra italiane e straniere

2. La “segregazione occupazionale” per sesso è invece relativamente contenuta: nella maggior parte dei grandi gruppi professionali le donne oscillano ormai attorno alla metà degli occupati

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Donne e uomini italiani nei lavori della conoscenza, donne e uomini stranieri nei lavori non qualificati

>Tra le italiane il 62,2% svolge professioni ad alta qualificazione (vs. 66,1% M), e solo il 5,7% lavori non qualificati

>Il contrario avviene per le straniere, per il 54,9% in lavori non qualificati (vs. 52,2% M), e solo per il 14,6% in professioni ad alta qualifica

>Molto limitato anche il range delle occupazioni delle straniere: 7 su 10 sono occupate in lavori di servizio domestico o di assistenza alle famiglie, o in servizi di pulizia, custodia, supporto ospedaliero

Fon t e : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l a bo raz ion i S taff EQu IPE su d a t i I STAT.

Occupati residenti nel comune di Milano (20-64 anni) per genere, cittadinanza e grande gruppo professionale

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Più equilibrata la divisione del lavoro tra uomini e donne… >L’analisi più dettagliata

segnala una distribuzione relativamente equilibrata tra uomini e donne

>È relativamente più alta, rispetto agli uomini, la percentuale di donne occupate nelle professioni intellettuali, scientifiche e specialistiche, nelle professioni qualificate commerciali e di servizio e nelle professioni non qualificate

>È relativamente più alta la quota di uomini occupati nelle professioni apicali, imprenditoriali e direttive, nelle professioni tecniche e tra i conduttori di impianti fissi e di veicoli

>Sono tuttora caratterizzate, da una netta prevalenza femminile le professioni esecutive nel lavoro d’ufficio e da una altrettanto netta nella prevalenza maschile in quelle degli artigiani e operai specializzati, peraltro poco numerosi in un contesto quasi completamente terziarizzato come quello milanese

Fon te : A A.VV.«A M i l ano i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o raz i on i S t aff EQu IPE su da t i I S TAT.

Occupati residenti nel comune di Milano (20-64 anni) per professione e grande gruppo

professionale. V.a. in migliaia e tasso di femminilizzazione (F/MF%)

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>le donne sono ormai più del 40% tra:

le responsabili di piccole imprese e tra gli specialisti e i tecnici delle professioni gestionali, finanziarie, di marketing, e di organizzazione e amministrazione dei processi di produzione

nel gruppo delle professioni giuridiche e sociali e in quelle mediche e di scienze della vita

nelle professioni della produzione culturale, artistica e dello spettacolo (economia della cultura)

tra le tecniche del settore turistico

nell’area della formazione scolastica sia curriculare che extracurriculare….

e nel segmento ad alta qualificazione, sono donne il 40% o più degli specialisti e tecnici in aree centrali del mercato del lavoro milanese

Fon t e : A A.VV.« A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l ab o raz ion i S t aff EQu IPE su da t i I STAT.

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Fon te : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è donn a» ; e l ab o ra z i on i S t aff EQu IPE su da t i I STAT.

Dipendenti e indipendenti

>La gran maggioranza degli occupati lavora alle dipendenze, ma le donne più spesso degli uomini (80,3 % contro 75,0%)

>Gli italiani (uomini e donne) lavorano come indipendenti più spesso degli stranieri (22,6% delle donne e 29,2% degli uomini contro 11,4% e 11,3% tra gli stranieri)

>Nel complesso, le donne sono il 49,3% dei dipendenti; il 38,9% tra gli autonomi; il 61% dei collaboratori.

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Fon t e : A A.VV.«A M i l an o i l l a vo ro è don na» ; e l a bo raz ion i S taff EQu IPE su d a t i I S TAT.* C o l l abo ra t r i c i e au t onome

Il profilo delle lavoratrici indipendenti

>più giovani, più istruite, più occupate in professioni ad alta qualificazione e più spesso di cittadinanza italiana rispetto alle lavoratrici dipendenti

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Problemi aperti

1. Una nuova pluralità di nuove figure

2. Ripensare il sistema delle tutele e dei servizi

3. Abbattere il tetto di cristallo

4. Sostenere l’innovazione

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Da dove cominciare?

1. Non sono una “categoria” uniforme, né una “quota debole” del Lavoro

2. Sono la metà del lavoro, del capitale umano milanese e degli occupati ad alta qualificazione

3. Sono le colonne del lavoro di cura, retribuito e non4. Sono tuttavia ancora poche ai vertici decisionali; il lavoro

fragile specie per le più giovani; le fatiche del far famiglia lavorando a pieno ritmo o con discontinuità; le disparità alla lunga insostenibili che ancora dividono italiane e straniere

5. Hanno la formazione, le capacità e l’esperienza per prendere la parola non solo sul “lavoro femminile”, ma sull’insieme del lavoro che cambia, in una città in trasformazione

Cambiare il linguaggio e il pensiero del lavoro a Milano, riconoscendo la pluralità delle nuove “figure” del Lavoro - uomini e donne, adulti e giovani, italiani e stranieri – e indirizzare le politiche sociali e del lavoro tenendo conto di questa complessitàAndare incontro alla realtà emergente e riconoscere che LE DONNE:

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Il Progetto EQuIPE 2020: noi ci proviamo così…

Coniugare incrementi di produttività con l’aumento dell’occupazione femminile è possibile, ma c’è bisogno di: 1. disponibilità ad introdurre innovazioni nell’organizzazione del

lavoro delle imprese; 2. coinvolgimento costante e attivo dei lavoratori e delle lavoratrici

nella definizione e adozione delle misure innovative; 3. servizi di cura sul territorio accessibili, variegati e flessibili per

rispondere alle diverse esigenze di cura delle famiglie e delle aziende.

Il progetto EQuIPE2020 intende sostenere tali processi di innovazione promuovendo lo sviluppo di servizi destinati alle aziende piccole e medie, al sistema di consulenza alle imprese, alle amministrazioni locali e ai i servizi per il lavoro.

Il progetto EQuIPE2020 propone un nuovo modo di affrontare la questione dell’occupazione femminile in Italia. Supera la logica della “tutela per le donne” e sperimenta misure che generano un legame diretto tra l’occupazione femminile e il recupero della, produttività, redditività e qualità della produzione nelle aziende.

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Un tema che ci sta a cuore…maternità, natalità, lavoro, sviluppo.

1. Le scelte «vincenti» sul mercato del lavoro intraprese dalle donne milanesi non sembrano consentire la possibilità di fare figli.

2. E’ necessario interrogarsi su come è cambiata la maternità e quali sono i fattori che incidono sulla scelta di fare figli. Sono altri i fattori che condizionano questa scelta rispetto al passato, e la «carriera» e le difficoltà di «conciliazione» non sono l’unico aspetto da considerare, che a volte conta poco e non per tutte.

3. C’è il reddito, il lavoro sicuro, la protezione familiare, ma anche la speranza nel futuro, la fertilità, le credenze religiose, e tali fattori incidono in misura diversa per le diverse categorie di donne italiane e straniere, giovani e adulte, povere e ricche, lavoratrici standard e non standard

4. E ovviamente conta molto anche l’orientamento dei partners, sia italiani che stranieri.

5. Sicuramente, questa complessità suggerisce l’esigenza di individuare nuove politiche di supporto alla natalità e alla fertilità che non siano solo legate a temporanei e ridotti contributi economici o a congedi parentali simbolici per i padri.

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Dal sito LaFemme al nuovo portale Equipe

…presto on line…

Antonella MarsalaProgetto EQuIPE 2020Italia Lavoro S.p.AVia Guidubaldo Del Monte, 60 - 00197 [email protected]