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Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/b legge 662/96. Supplemento settembre 2014 - anno LXXXIX - n. 8 bis Letture per la Settimana di Preghiera 2014 IL IL vventista vventista M ENSILE DELL 'U NIONE ITALIANA DELLE C HIESE C RISTIANE A VVENTISTE DEL 7° G IORNO M ESS A GGERO M ESS A GGERO SETTEMBRE 2014 Solo il metodo di Cristo Servire gli altri come fece Gesù

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Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/b legge 662/96. Supplemento settembre 2014 - anno LXXXIX - n. 8 bis

Letture per la Settimana di Preghiera 2014

ILILv v e n t i s t av v e n t i s t a

MENSILE DELL'UNIONE ITALIANA DELLE CHIESE CRISTIANE AVVENTISTE DEL 7° GIORNO

MESSAGGEROMESSAGGEROSETTEMBRE 2014

Solo il metodo

di CristoServire gli altri come fece Gesù

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Solo il metodo di Cristo

MESSAGGIO DEL PRESIDENTE

Uno dei brani più noti, che descrive come seguire l’esempiodi Gesù, lo troviamo nel bellissimo libro di E.G. White,

Sulle orme del gran Medico: «Solo con i metodi di Gesùpossiamo avvicinare le persone con successo. Il Salvatore sirivolgeva agli uomini dimostrando loro che desiderava il lorobene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loro necessità,otteneva la loro fiducia e poi li invitava a seguirlo» (p. 75).

Cristo si prendeva cura dell’intera persona, dall’aspetto fisicoa quello mentale, da quello sociale a quello spirituale. Vuoleche prosperiamo nella nostra relazione con lui e nel servizioverso gli altri, con amore e attenzione. Gesù insegnava allepersone nei luoghi in cui vivevano, nelle città, lungo le strade,nelle case, nei pressi di pozzi e perfino sulla croce. Non avevapaura di andare ovunque ci fosse una persona da redimere.

«Solo il metodo di Cristo» è il tema delle letture di questaSettimana di preghiera, durante la quale vedremo in chemodo il ministero di Cristo include la guarigione e come questagiochi un ruolo vitale nel raggiungere le persone da parte diGesù. Questa settimana, vi invito a unirvi a me nella letturadi queste profonde riflessioni, per chiedere al Signore in chemodo possiamo attuare questi potenti princìpi per raggiungeregli altri nel suo nome.

Se nella vostra famiglia ci sono dei bambini, per loroabbiamo interessanti letture curate e scritte da Linda Koh,direttore del dipartimento dei Ministeri a favore dei Bambinidella Conferenza Generale.

Il Signore possa benedire ciascuno di voi in questa settimanaspeciale, nella quale la chiesa mondiale si riunisce per studiare epregare il metodo di Cristo in attesa del suo imminente ritorno.

* Presidente della Conferenza Generale

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Settimana di Preghiera 2014

Traduzione dall’inglese: Nicoletta MarrazzoIl Messaggero Avventista, mensile dell’Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° GiornoPrimo anno di pubblicazione:1926. Anno LXXXIX, suppl. n. 8 bisDirettore: Saverio ScuccimarriSegreteria di redazione: Enza LaterzaGrafica: Valeria CesaraleEditore: Edizioni ADV

dell’Ente Patrimoniale UICCA

viuzzo del Pergolino, 850139 FirenzeStampa: Tipostampa srl,Lama di Sangiustino PGAbbonamento:annuo euro 25,00.I versamenti vanno effettuati sul c/c postale n. 26724500, intestato a Edizioni ADV

dell’Ente Patrimoniale UICCA, viuzzo del Pergolino, 850139 FirenzeInformazioni: rivolgersi all’Ufficio abbonamenti tel. 055-5386230 fax 055-5386231 (lunedì - giovedì 8.00 -13.00; 14.00-17.00; venerdì 8.00-13.00; sabato e domenica chiuso).Direttore responsabile: Giuseppe CupertinoSpedizione in abbonamento postaleart. 2 comma 20/6 Legge 662/96Filiale di Firenze. A norma dell’art. 74, comma 1 lett.cdel Dpr 633/1972 e successivemodifiche, l’Iva, pagata dall’Editoresulle copie stampate, è conglobatanel prezzo di vendita. Il cessionarionon è tenuto ad alcuna registrazioneai fini Iva (art. 25 Dpr n. 663/1972) e non può quindi operare, sempre aifini di tale imposta, alcuna detrazione.In considerazione di ciò l’Editore non rilascia fatture. Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze, n. 829 del 25 gennaio 1954. Codice sulla riservatezza (Legge196/03). Si informano gli abbonatiche i loro dati personali, in base alla legge vigente, sono trattatiesclusivamente medianteinserimento in archivi cartacei ed elaborazione elettronica daoperatori delle Edizioni Adv, per fini di gestione delle proposte e iniziative editoriali. Non verranno,senza il loro esplicito consenso,comunicati a terzi né diffusi. L’art. 7della Legge 196/03 conferisce agli interessati vari diritti, tra i quali il diritto di accesso, integrazione,aggiornamento, correzione,cancellazione dei dati conferiti, in qualsiasi momento, scrivendo a:Edizioni ADV dell’EntePatrimoniale UICCA, legalerappresentante Donato Calà, viuzzo del Pergolino, 850139 Firenze

D I T E D N . C . W I L S O N

Servire gli altri come fece Gesù*

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P R I M O S A B AT O

Lascia che Dio compia anche per te il miracolo di Capernaum

Servire come GGeessùù

di TED N.C. WILSON*

Nella città di Capernaum c’eraun invalido scoraggiato e

depresso, che non riceveva alcunaiuto, vittima della disperazionee senza speranza di guarigione.Sopraffatto da amari rimorsi,sapeva che la sua malattia era laconseguenza dei suoi errori e cosìera infelice a causa della suainfermità fisica, mentale, socialee spirituale. Sperava che i capireligiosi gli arrecassero un po’di sollievo, ma le sue speranzecrollarono nell’apprendereil loro freddo responso: il suomale era incurabile. Senza aiutoe scoraggiato, trascorreva legiornate nel dolore e nel rim-pianto. Un giorno sentì parlaredi Gesù e venne a sapere chealtri, altrettanto peccatori comelui, erano stati guariti. I suoi amicilo incoraggiarono ad andareda Gesù, ma le sue speranzecrollarono al ricordo delle colpeche erano state la causa della suamalattia. Quello che desideravadi più era essere sollevato dalfardello del suo peccato e vedereGesù per ricevere la certezzadel perdono. Non c’era tempoda perdere, il suo fisico era ormaicosì spossato che chiese ai suoiamici di trasportarlo fino a Gesù,e questi furono ben lieti diaiutarlo (Mc 2:3). Quanto è belloavere amici sensibili sul pianospirituale, pronti a soccorrerti ea farti conoscere Gesù! Appenail piccolo gruppo giunse presso lacasa dove Gesù stava insegnando,incontrarono un’ulteriore, serioostacolo: un’immensa folla facevada barriera e impediva loropersino di udire le parole delSalvatore. Provarono a farsistrada tra quel muro di gente,ma con scarsi risultati.

indicibile. Una luce divinarisplendeva sul suo volto,mentre i presenti erano presida timore».1

Che cosa è più facile?Gli egocentrici capi religiosipresenti nella stanza si scambia-rono occhiate reciproche, ricordando il netto rifiutoespresso a questo povero invalido.Nel loro cuore accusarono Gesùdi blasfemia e pensarono di poterusare ciò come pretesto performulare la sua futura condanna.Guardandoli fisso negli occhi eleggendo i loro pensieri, Gesùchiese: «Che cosa è più facile direal paralitico: “I tuoi peccati tisono perdonati”. Oppure dirgli:“Alzati, prendi il tuo lettuccio ecammina?” Ma, affinché sappiateche il Figlio dell’uomo ha sullaterra autorità di perdonare ipeccati, io ti dico (rivolto alparalitico) alzati, prendi il tuolettuccio, e vattene a casa»(Mc 2:9-11). L’uomo balzòin piedi con la forza tipica diun giovane, un flusso di sanguepieno di vita scorse nelle suevene ed egli scoppiò di salute.L’incredibile amore di Gesù!Risolve il senso di colpa per ipeccati commessi e fa rinascerea nuova vita! Quella stessapotenza che creò la vita, rigeneròall’istante quell’uomo; laguarigione del corpo compiutada Cristo è la prova che il suopotere rinvigorisce anche il cuore.

Molti cercano la stessa guarigioneQuante sono, oggi, le personeparalizzate da preoccupazioni,paure e colpe! Quanti si sentonoscoraggiati e senza aiuto,

Rassegnato a non vedere GesùIl paralitico era senza speranza.Come è possibile essere cosìvicino a Gesù eppure cosìlontano? Era convinto che Gesùfosse l’unica sua speranza perritrovare la pace e il perdono;avrebbe fatto qualsiasi cosa purdi vederlo. Formulò velocementeun piano audace e imploròi suoi amici di trasportarlo sultetto della casa.

Marco 2:4 afferma che essiscoperchiarono il tetto, immagi-nate quindi la confusione in casadi Pietro non appena polveree macerie cominciarono a caderedal soffitto. La Scrittura dice:«e, fattavi un’apertura, calaronoil lettuccio sul quale giacevail paralitico».

Il lettino del paralitico fucalato dal tetto proprio ai piedidi Gesù! Lui guardò gli occhisupplichevoli dell’invalidoe comprese perfettamente lasua situazione, perché Cristoaveva dato speranza a questapersona. Così, l’uomo restò inattesa delle parole di perdonoda parte di Gesù. Quanta fedetraspare in lui e nei suoi amicie passa attraverso un tetto!

Marco 2:5 sottolinea lepreziose parole di Gesù:«Figliolo i tuoi peccati ti sonoperdonati». Le parole eranocome musica alle orecchie diquell’infelice; sentì che il pesodella disperazione era statorimosso dalle sue spalle, provavaun senso di pace e di perdono.«Con una fede semplice accettòle parole di Gesù come il donodi una vita nuova. Non chiesealtro e rimase silenzioso nellasua beatitudine. La sua gioia era

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per adempiere la chiamataprofetica della chiesa delrimanente dobbiamo condividereil Vangelo nei luoghi in cuivivono le persone, esattamentecome faceva il Maestro.

Viviamo in un mondo in cuipiù del 50 per cento dellapopolazione vive nelle città.Permettetemi di rivolgervi unappello sincero: indipendente-mente dalla linea operativa incui siete coinvolti, collaboratecon la vostra chiesa nel grandemandato di raggiungere lepersone che si trovano in tutte lecittà del mondo. Seguite l’esem-pio di Cristo e avvicinate coloroche si trovano nel bisogno là dovevivono le folle. Unitevi al popolodi Dio di tutto il mondo con unaparticolare enfasi per quantoriguarda il progetto evangelistico«Missione nelle città».

Nel libro Medical Ministrytroviamo queste parole: «Ilmessaggio che Dio ha inviatonel passato non è cambiato.L’opera da svolgere nelle cittàè essenziale in questi tempi.Quando le città sono servitecome Dio desidera, il risultatodarà inizio a un tale straordinariomovimento di cui non siamomai stati testimoni».3

Fratelli e sorelle, non abbiamoancora visto quel «movimentostraordinario». Facciamo inmodo di studiare, pregare,umiliarci e cercare la direzioneindicata da Dio per noi e ilnostro popolo, supplicandolodi infonderci la pioggia dello

Spirito Santo, affinché possiamovedere questo «movimentostraordi-nario» prendere forma.Deside-riamo vedere il ritorno diCristo. Questo mondo è esaustoe credo con tutto il mio cuoreche la seconda venuta letterale diCristo sia vicina! Seguiamo,quindi, il suo esempio erechiamoci nelle grandi città perraggiungere le persone che viabitano.

Un ministero olisticoe rigeneranteCome avventisti, riteniamo validoil concetto olistico della persona,secondo cui nello svolgere lanostra missione verso coloro checi circondano, dobbiamo usareil metodo inclusivo. Molto tempoprima dell’attuale impulso allasalute totale della persona, Dio,il creatore della razza umana edi tutto ciò che c’è di buonoin questo mondo, afferma che civuole «sani in tutti i modi».Egli desidera che siamo ravvivatie riformati tramite la potenzadello Spirito Santo. Vuole checomprendiamo di essere creaturecomplesse fatte a sua immagine,dalla sua mano e con il suorespiro. Questa comprensionedella «persona olistica» ci guidaa un approccio onnicomprensivoper raggiungere le persone,specialmente quelle che abitanonelle città. Quest’approcciocoinvolge l’uso dei Centri disperanza, delle comunità locali,dei membri di chiesa e deigruppi giovanili che organizzano

schiacciati da fardelli pesantie in cerca di sollievo? «Ovunquevi sono cuori che vorrebberocolmare il loro vuoto, anime chevorrebbero contare su una forzache permetta loro di dominareil peccato, una forza che li liberidal male e assicuri loro salute epace. Molti fra coloro chehanno sperimentato la potenzadella Parola di Dio hannovissuto in un contesto in cuiil Signore era ignorato e quindidesiderano profondamentela presenza divina.

Oggi, gli uomini hanno lastessa esigenza di quelli diduemila anni fa: la rivelazionedi Cristo. È necessaria unagrande opera di riforma e solotramite la grazia di Cristo puòessere compiuta una totalerestaurazione fisica, mentalee spirituale. Solo con i metodidi Gesù possiamo avvicinarele persone con successo.Il Salvatore si rivolgeva agliuomini dimostrando loro chedesiderava il loro bene.Manifestava simpatia, li aiutavanelle loro necessità, ottenevala loro fiducia e poi li invitavaa seguirlo».2

Seguire il suo esempioCristo si prendeva cura dellapersona nella sua interezza,dall’aspetto fisico a quellomentale, da quello sociale aquello spirituale. Anche oggivuole che prosperiamo nellanostra relazione con lui e nelnostro servizio amorevole versoil prossimo, seguendo il suoesempio. Gesù offriva il suoministero alle persone là doveesse vivevano, nelle città, lungola strada, nelle loro case, neipressi di pozzi e perfino sullacroce. Non aveva paura di andareovunque ci fosse una personada redimere. Se siamo suoiservitori agiremo allo stessomodo. Gesù si recava dallepersone, così dobbiamo fare noi:

SERVIRE COME GESÙ

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arrecare rinvigorimento nella tuavita in modo da essere prontoper il servizio, come lo era Gesù?Cristo sta per tornare! Ti invito,ora, all’inizio di questa Settimanadi preghiera a focalizzartisull’unico metodo di Cristo,per dedicarti completamentea lui ed essere disposto ad andareovunque ti chiami e a farequalunque cosa ti chieda, econquistare altre persone a lui.

Note1 Ellen G. White, La speranza dell’uomo,Edizioni ADV, Firenze, 2012, p. 190.2 Ellen G. White, Sulle orme del granMedico, Edizioni ADV, 2004, pp. 74,75.3 Ellen G. White, Medical Ministry,Pacific Press Pub., 1932, p. 304.

* Ted N.C. Wilson,presidente della ConferenzaGenerale, vive nel Maryland, USA

città e in tutto il mondo.Così, serviva le persone nelle

città, «insegnando nelle lorosinagoghe, predicando il Vangelodel regno e guarendo ognimalattia e ogni infermità»(Mt 9:35). Cristo insegnava anchel’arte di essere «sano in ognimodo». Ha difeso e proclamatola scelta di una vita piena e hainviato le persone per «dirlo almondo».

Un grande desiderioMatteo 9:36 spiega che appenaCristo vide la popolazione provòuna profonda compassione peressa, perché le persone «eranostanche e sfinite». Il mondo oggiè sfinito ed esausto. C’è ungrande desiderio per tutto ciòche è concreto e reale, che arrecapace e sicurezza e unisce lepersone come un pastore fa conil gregge. Cristo chiama te e me,oggi, a scegliere una vita piena inlui, a essere sani in ogni cosa permezzo dello Spirito Santo cheabita in noi, in modo chepossiamo essere dei pastori percoloro che si sono smarriti.

Dio c’invita a far partedella grande schiera, unita earmoniosa, di persone consacrateper dimostrare misericordiaverso coloro che sono stanchi esparpagliati, spezzati nel corpoe nello spirito. Il bisogno ègrande e non ci sono abbastanzavolontari. Cristo proclama, inMatteo 9:37,38, che il potenzialeraccolto è grande ma gli operaisono pochi e che dobbiamopregare il Signore affinché inviidei lavoratori nella messe.

Sei disposto, come gli amicidel paralitico, a perseverare nelcompito di portare altri a Cristo?Sei pronto ad andare avanti,a prescindere da quello chesuccederà? Sei disponibile adaccettare l’appello di Cristo aessere sano in ogni modo? Finoa che punto sei tenace? Intendiconsentire allo Spirito Santo di

iniziative missionarie esalutistiche, con ambulatorimedici, conferenze sulla salute,ristoranti vegetariani, stampatievangelistici, piccoli gruppi,attività di porta in porta, servizirivolti alle necessità del quartieree all’opera sociale che seguono ilmetodo di Cristo, l’Opera socialeavventista e le attività dell’Adra,integrati con un evangelismomediatico, centri di consulenza,studi biblici organizzati daimembri, dai giovani o dai teologi,evangelizzazione per bambini,personale e di testimonianza,conferenze pubbliche e moltealtre attività ispirate dallo SpiritoSanto. Abbiamo bisogno dipastori, di professionisti dellasalute e di membri di chiesa chelavorino insieme, come indicatodallo Spirito di Profezia, inun «servizio armonioso».Nel manoscritto numero 117di Ellen G. White, del 1901,leggiamo: «Ogni servitore delVangelo deve essere preparatoa compiere l’opera medico-missionaria. L’attività medica èstrettamente collegata al ministerodel Vangelo come le bracciasono collegate al resto del corpo.La riluttanza mostrata nelpromulgare i principi della saluteè causata da una ritrosia al volernegare se stessi. Nelle nostregrandi città, il lavoro medico-missionario deve proseguiredi pari passo con l’annunciodel Vangelo. Aprirà le porteper facilitare la comprensionedella verità».

Dio ci rivolge un appelloaffinché possiamo dedicarcicon maggior vigore al ministerodella salute nelle grandi cittàdel mondo. Abbiamo bisognoche le organizzazioni delladenominazione e i servizi disostegno lavorino insiemenell’opera evangelistica nellasocietà, e soprattutto faccianoconoscere il messaggio dellaverità agli abitanti delle grandi

1. Immagina di essere uno degliamici del paralitico descrittiin Marco 2. Saresti dispostoa fare un buco nel tetto o tisembrerebbe una sciocchezzaassoluta? Come possiamoessere degli amici «fedeli»per le persone intorno a noi?2. Pensa alle persone chevivono nel tuo quartiere e neltuo vicinato. Come potrestiraggiungerle usando il solometodo di Cristo in modopratico? Discuti il tuo pensierocon gli altri.3. Come possiamo servire glialtri quando noi stessi ci sentia-mo incapaci di gestire la nostravita? Come può il metododi Cristo cambiare la nostrarelazione con lui e riformularele nostre idee sul servizio?

D O M A N D E P E R

la riflessione e la condivisione

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Negli ultimi venticinque anni, gli studiosi hannoesaminato più da vicino la relazione che

intercorre tra la fede e le credenze religiose. La fedecostituisce una variante positiva per la nostra salutefisica, mentale ed emozionale. Nonostante lericerche continuino, anche se non abbiamo tuttele risposte, sappiamo a sufficienza che la fede èimportante. Università conosciute, istituti pubblicinazionali di ricerca sanitaria e organizza-zioni privatesulla salute giungono alla medesima conclusione:un forte sistema di credenze può essere ilfondamento per un migliore stato di salute.

Di seguito vi espongo un paio di esempi chespiegano quanto una dose di spiritualità possa esserepositiva per ciacuno di noi: ● Un sondaggio condotto in California rivela checredenti che partecipano ad attività organizzatedalla chiesa sono sensibilmente meno stressati neiproblemi quotidiani, economici e di salute rispettoa persone che non vivono la dimensione spirituale.Altri studi hanno mostrato che la spiritualitàcontribuisce a ridurre il numero dei suicidi, l’abusodi alcol e droghe, i tassi di criminalità e di divorzio.● Secondo uno studio della Columbia University, ledonne le cui madri sono credenti sono per il 60 percento meno soggette, nell’arco di dieci anni, a esseredepresse rispetto a donne le cui mamme non sonocosì devote. Un altro studio mostra che le figlieappartenenti alla stessa denominazione religiosadelle madri hanno meno probabilità (71 per cento)di soffrire di depressione; i figli hanno una minoreprobabilità nell’ordine dell’84 per cento.1

Quindi, come risulta da questi e tantissimi altristudi simili, gli scienziati stanno arrivando allaconclusione che un sistema consolidato di credenzepuò essere il fondamento per una salute migliore.

La fede fa la differenzaCerchiamo di capire la genuina fede biblica:«Or la fede è certezza di cose che si sperano,dimostrazione di realtà che non si vedono» (Eb 11:1). La fede guarda oltre, dal momento cheessa è «certezza di cose che si sperano». La parolatradotta per «certezza» significa «fondamento»nella lingua originale, e indica come la fede sia ilfondamento della nostra vita. Ma la fede guardaanche in alto perché è «dimostrazione di realtà che

D O M E N I C A

Sperimentare la ppootteennzzaadella fede

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non si vedono». La fede è la certezza che indefinitiva Dio realizzerà i nostri sogni, che egli cidarà la forza per trionfare su ogni difficoltà e persuperare ogni ostacolo fino al giorno in cui ricevere-mo il nostro premio finale nel suo regno eterno.

Ellen G. White chiarisce la natura della fedebiblica: «Fede significa avere fiducia in Dio, credereche egli ci ama e sa ciò che è meglio per il nostrobene».2 La fede, quindi, stimola la nostra persona eincoraggia i nostri cuori; rinvigorisce la nostrasperanza. La fede eleva la nostra visione da quellache è a quella che potrebbe essere; crede nellepromesse di Dio e riceve i suoi doni prima ancoradi rendersene conto. La fede è guarigione.

Il vestibolo della fama nei cieliQuesto è il tipo di fede che permise agli eroidell’Antico Testamento di fronteggiare ogni tipodi circostanza difficile rimanendo fedeli a Dio.Abele, Enoc, Noè, Abraamo, Giacobbe, Giuseppe,Mosè e tutti gli eroi elencati in Ebrei 11 hannouna cosa in comune: la fede, quella fede che li hasostenuti e incoraggiati nella loro vita.

Ebrei 11 fa una lista degli eroi della fedeattraverso i secoli. I loro nomi saranno appesi in alto,nel «salone dei famosi» che si trova nei cieli.

Sorprendentemente, il primo esempio di fede èrelativo a una persona che muore, non c’è nessunmiracolo di liberazione: «Per fede Abele offrì a Dioun sacrificio più eccellente di quello di Caino; permezzo di essa gli fu resa testimonianza che egli eragiusto, quando Dio attestò di gradire le sue offerte; eper mezzo di essa, benché morto, egli parla ancora»(v. 4). Le Scritture ci raccontano che Abele era unuomo giusto, eppure la sua fede ne determinòl’uccisione. Se non l’avesse avuta, avrebbe vissuto.Caino non aveva fede e ha vissuto, Abele ebbe fedee morì. Questo potrebbe risultare strano per lepersone che hanno una comprensione errata dellafede autentica. La fede non garantisce sempre finalihollywoodiani, ma la fede sincera dura fino alla fine.

Prendiamo in considerazione Enoc, il successivo inquesta regale linea di fede: «Per fede Enoc fu rapitoperché non vedesse la morte; e non fu più trovatoperché Dio lo aveva portato via; infatti prima chefosse portato via ebbe la testimonianza di essere statogradito a Dio» (v. 5). Se Enoc non avesse avuto fede,

di MARK A. FINLEY*

L’anticamera della fama nei cieli ha un posto per te

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Cristo» (Rm 10: 17). Più colmia-mo la nostra mente con la Paroladi Dio, tanto più la nostra fedeaumenta.

Fidarsi di Dio stimola il nostrointero essere, ci rafforza fisica-mente, mentalmente, emozional-mente e spiritualmente. Perfinoin caso di grave malattia, la nostrafede si eleva da quello che è aquello che sarà. Afferriamo la«beata speranza» e gioiamonella gloria del ritorno di Cristo,quando la malattia sarà abolitadel tutto. Fino a quel giornoviviamo grazie alla fede in Gesù,l’unica nostra vera risorsa diguarigione.

Note1In Journal of the American Academyof Child and Adolescent Psychiatry, 1997.2 Ellen G. White, Principi di educazionecristiana, Edizioni ADV, Impruneta,2002, p. 147.

*Mark A. Finley,dopo essere statovicepresidente dellaConferenza Generale,dal 2010 è in pensione.

Continua a servire come assistente delpresidente della Conferenza Generale ecome redattore alla Adventist Review.

sarebbe morto. Enoc ebbe fedee visse, mentre Abele, pur avendola stessa fede, morì. In Ebrei 11,gli esempi di questi uomini di fedeci insegnano come confidare inDio. Per Enoc significò la vita, perAbele la morte.

Notiamo il contrasto tra Noèe Abraamo: «Per fede Noè,divinamente avvertito di cose chenon si vedevano ancora, con piotimore, preparò un’arca per lasalvezza della sua famiglia; conla sua fede condannò il mondo efu fatto erede della giustizia chesi ha per mezzo della fede» (v. 7).La fede di Noè lo portò a metterein pratica quello che Dio disse,nonostante apparisse ridicoloalla maggior parte dei suoicontemporanei. Noè obbedìalle istruzioni di Dio e si fidò dilui. Per centoventi anni continuòa costruire un’arca, benchénon cadesse alcuna pioggia.Ecco, questa è la fede!

L’esperienza di Abraamo èall’opposto: «Per fede Abramo,quando fu chiamato, ubbidì, perandarsene in un luogo che eglidoveva ricevere in eredità; e partìsenza sapere dove andava» (v. 8).La fede di Abraamo lo portò alasciare la sicurezza di casa suaper avventurarsi verso l’ignoto.

Che contrasto! Abele morìper fede, Enoc sopravvisseper fede, Noè rimase per fedee Abraamo partì per fede.Le contrapposizioni proseguonoper tutto il capitolo.

Sarah concepì un figlio perfede quando aveva novant’anni.Molto tempo dopo Abraamocondusse quel figlio, sì proprioIsacco, sul monte Moriaubbidendo all’ordine divino disacrificarlo. Dio onorò la fededi Abraamo e liberò il ragazzo.Lo stesso Dio che chiese a queigenitori di credere che avrebbedato loro un figlio, ora li invitavaa credere in lui nel momento incui ordinava di sacrificarlo.

La fede non suggerisce a Dio

quello che vorrei, pensando chesarò esaudito. La fede è unafiducia costante in Dio, incurantedelle circostanze in cui citroviamo. Potremmo esserevittime di una malattia che mettein pericolo la nostra vita o goderedi buona salute. Potremmoessere felici della nostra casa oaffrontare un trasloco e temerlo.Potremmo prosperare econo-micamente o lottare per pagareil mutuo. Potremmo godere di unfantastico matrimonio o vivereuna relazione difficile. Potremmosentirci vicini a Dio, o distantida lui. La fede non dipende dainostri sentimenti e dalle nostrecircostanze. C’è un filo comuneche unisce ciascun personaggiodi fede decritto in Ebrei 11:la loro fede in Dio.

Accrescere la nostra fedeChe cosa facciamo quando lanostra fede è debole? Ascoltiamoche cosa dice l’apostolo Paolo:«Secondo la misura di fede cheDio ha assegnata a ciascuno»(Rm 12:3). Quando scegliamoconsapevolmente di allungarela mano verso l’amorevole eonnipotente Dio e ci fidiamodi lui, egli pone nei nostri cuoriuna dose di fede. Così, la fedeè un regalo che Dio ci dona.Più lo eserciteremo, più crescerà.La fede aumenta appenaimpariamo ad affidarci a Dionelle difficoltà e nelle sfide cheaffrontiamo nella vita. Ci sonomomenti nella nostra vita in cuila fede cresce nelle situazioni piùdifficili. A volte, i momenti digrande disperazione sono quelliin cui ritroviamo una fede piùintensa. La nostra fede si sviluppaanche quando meditiamo sullaParola di Dio. Quando le veritàdella Bibbia riempiono le nostrementi, la nostra fede cresce.Le Scritture affermano questarealtà divina: «Così la fede vieneda ciò che si ascolta, e ciò che siascolta viene dalla Parola di

1. Viviamo in una societàliquida circondati da mediae social network che cibombardano con inserzionidi ogni genere. Come possiamorimanere fedeli?2. Perché Dio chiese adAbraamo di sacrificare il figliodella promessa? Non era unarichiesta crudele e irragionevole?La fede è sempre ragionevole?3. Discutete nei gruppi deivari modi per accrescerele esperienze di fede dei vostrifigli. Come possiamo diventarefacilitatori di fede?

D O M A N D E P E R

la riflessione e la condivisione

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Per un medico di famiglia molto impegnato lagiornata inizia come tutte le altre. Tra mille altri

impegni, ho in programma anche un interventochirurgico. La paziente è una donna di quellapiccola città rurale dove ho servito nei primi annidel mio servizio come missionario e per la primavolta viene nella nostra clinica. Appena lascio casa,il telefono squilla segnalando un’emergenza chenecessita un’attenzione prioritaria rispettoall’intervento chirurgico che ho in programma.Chiamo l’ospedale per dire che arrivo con qualcheminuto di ritardo, ma in tempo se nel frattempola persona viene preparata e anestetizzata.

Giunto in ospedale, mi lavo accuratamente perl’intervento e chiedo se la paziente sia già stataaddormentata. L’infermiera nervosamente mi chiededi verificare di persona. Immaginate la mia sorpresaquando vedo il medico anestesista, l’infermieradi sala e gli assistenti in piedi accanto alla pazientesveglia, sdraiata sul lettino! Quando chiedo perchésia in quelle condizioni, i miei colleghi mi rispon-dono: «Chiediglielo tu stesso!». La paziente è unadonna simpatica con un bel sorriso che traspare dallenzuolo della premedicazione, e risponde: «Mi èstato detto che di solito prima dell’intervento leiprega per i suoi pazienti; per questo non ho volutoche i suoi colleghi mi anestetizzassero prima chelei avesse pregato per me». Ovviamente, prego conlei. L’occasione si trasforma in una bellissimaopportunità di testimonianza, sia per la donna siaper i colleghi - e illustra il metodo divino perl’approccio olistico alla persona.

Siamo persone completeLa salute è così inestricabilmente connessa contutto quello che facciamo e siamo che sembramolto pertinente con la nostra condizionedi avventisti del settimo giorno. Già alla creazione,Dio dimostra il suo interesse per la salute dei proprifigli. Prepara un ambiente magnifico per sostenereil benessere delle sue creature. Sceglie un’alimenta-zione nutriente, aria fresca, acqua pura e dona ainostri progenitori l’opportunità di prendersi curadel giardino. Egli si prende cura della loro salutespirituale, passeggia e parla con loro nell’ora frescadella sera.

Fin dall’inizio, la spiritualità e la salute sono

interdipendenti. Anche dopo la caduta, il diluvio,l’esilio in Egitto, Dio dimostra la sua preoccupazioneper il benessere del suo popolo dando specifichedirettive sanitarie. Questi comandamenti di naturaigienica lo proteggono da molte malattie che invececolpiscono gli egiziani e altri popoli.

Nella pienezza dei tempi, Dio modella un pienosviluppo nella vita del nostro Signore Gesù. LeScritture confermano che «il bambino [Gesù]cresceva e si fortificava; era pieno di sapienza e lagrazia di Dio era su di lui» (Lc 2:40). «E Gesùcresceva in sapienza, in statura e in grazia davanti aDio e agli uomini» (v. 52). Qui il medico, Luca, mettein stretta relazione l’aspetto fisico, emozionale, men-tale e sociale, dimostrando che l’essere umano ha piùdimensioni essendo stato creato a immagine di Dio.

Nel suo amore misericordioso, il Signoresottolinea, tramite il messaggio della riforma sanitariapromosso mediante Ellen G. White, che siamoessere umani completi. Il 6 giugno 1863, nellavisione ricevuta a Otsego (Michigan), ella riportail chiaro messaggio secondo cui prendersi cura delproprio corpo, tempio dello Spirito, è un doverespirituale e viene confermata la piena integrazionedi corpo, mente e spirito. Quegli stessi princìpihanno superato la prova del tempo e l’esame dellascienza. I princìpi di riposo, luce solare, alimenta-zione equilibrata, fede in Dio, esercizio fisico,temperanza e respirazione di aria pura sonofinalizzati al mantenimento di un pieno equilibriopsicofisico.

La visione di Otsego mette in risalto che lo scopoprimario del prendersi cura della propria salute èrenderci adatti al servizio di Dio e del nostroprossimo. Potremo gioire di una salute migliore, maquesta non deve essere fine a se stessa. Siamo statisalvati per servire, come ha scritto Ellen G. White:«È arrivato il tempo in cui ogni membro di chiesadovrebbe occuparsi dell’opera medico-missionaria.Il mondo è come un immenso sanatorio pienodi sofferenti nel corpo e nello spirito. Ovunque cisono persone che soccombono per mancanza diconoscenza della verità che ci è stata affidata.I membri di chiesa hanno bisogno di un risveglioper potersi rendere conto della loro responsabilitànel trasmettere la verità ai propri simili».1

Questo era vero allora e lo è ancor più oggi. Siamo

L U N E D Ì

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Incontrare ll’’aallttrroonel suo insieme

di PETER N. LANDLESS*

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di fronte a un appello per unacomprensione più esaurientedel ministero della salute, sulpiano individuale e comunitario,da condividere e curaremisericordiosamente mentrepredichiamo, insegniamo,operiamo guarigioni e svolgiamoil ruolo di discepoli.

Lo scopo del messaggioolistico della saluteIl messaggio della salute olistica,ben radicato su comprensionebiblica e rivelazione ispirata,affronta le problematicheessenziali dell’esistenza umana:la malattia e le sofferenzeche ne derivano. Sebbeneimportante, non si riferisce soloall’alimentazione sana.Ellen G. White sottolinea loscopo della riforma sanitaria:«Insegnando i principi dellasalute si deve sempre averepresente il principale obiettivodella riforma sanitaria, che èquello di assicurare lo sviluppodi corpo, mente e spirito.Occorre sottolineare che le leggidella natura sono leggi divine,istituite in vista del nostro bene,il loro rispetto assicura felicitàin questa vita e prepara perquella futura».2

Il messaggio della salute èincentrato su Dio, che lotrasforma da sempliceinformazione sulla salute afilosofia pienamente integratadella salute. C’è una componenteetica nell’essere amministratoridi questo dono della vitaintegrata, come viene illustratoda Paolo: «Sia dunque chemangiate, sia che beviate, siache facciate qualche altra cosa,fate tutto alla gloria di Dio»(1 Cor 10:31).

Siamo sostenuti e guaritidalla potenza di Dio. Ogniintegrità che sperimentiamoderiva da lui. Per mezzo della suagrazia, possiamo perfino goderedella completezza nella nostra

debolezza. Paolo ci ricorda cheanche nella propria fragilità èrassicurato dal Signore: «La miagrazia ti basta, perché la miapotenza si dimostra perfetta nelladebolezza» (2 Cor 12:9).

Perfino nella debolezza«il primo dovere verso Dio eil prossimo è lo sviluppo delleproprie capacità. Ogni facoltàche ci è stata donata dal Creatoredeve essere coltivata verso ilpiù alto grado di perfezione,affinché possiamo diventarecapaci di fare il più gran benepossibile».3

Se sviluppiamo a pienoil nostro potenziale, il nostroservizio verso Dio saràmultiforme, realmente proiettatoverso tutti i bisogni dell’umanaesperienza. Una componenteimportante della condivisionedi qualsiasi messaggio è la messain pratica dei principi appresi.Questo è il metodo di Cristoin concreto: occorre incontraregli altri, provare interesse,misericordia, servirli e poiesortarli a seguire Gesù.

Il metodo di Cristoper raggiungere l’altroNella Bibbia troviamo esempiindimenticabili di come Dioraggiunge le persone nella lorocompletezza. Dona a Israelela legge morale e chiude ilcerchio provvedendo a istruzionisalutari circa il benessere.L’ultima rivelazione dellapreoccupazione per la personanel suo insieme prende formanella vita, nel servizio e nei miracoli di Gesù.

Il Salvatore prova compassioneper le persone stanche e sfinite(Mt 9:36); sfama miracolosa-mente la folla (14:15-20); esortai suoi discepoli a dare unbicchiere di acqua fresca (10:42)e guarisce un indemoniatofacendolo tornare a essere unapersona normale, che siede aisuoi piedi (Lc 8:35).

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Come chiesa, siamo statibenedetti attraverso laconoscenza dei princìpi cheportano a vivere una vita piena.È nostro sacro dovere prendersicura del nostro corpo comeun tempio e spenderci alservizio di un mondo malato,annunciando la grazia che ci èstata rivelata da Gesù per mezzodei suoi discepoli. In quantoindividui a più dimensioni,dobbiamo onorarlo nel corpo,nella mente e nello spirito per«potenziare queste capacità perun servizio migliore nei confrontidi Dio e degli uomini».4

Note1 Ellen G. White, I tesori delletestimonianze, vol. 3, Edizioni ADV,1988, p. 61.2 Ellen G. White, Sulle orme del granMedico, Edizioni ADV, 2000, p. 77.3 Ellen G. White, Counsels on Health,Pacific Press Pub, 1923, p. 107.4 Ellen G. White, Sulle orme del granMedico, Op. cit., p. 171.

* Peter N. Landlessè il direttore del dipartimentodel Ministero dellaSalute della Conferenza

Generale, Silver Spring (Maryland)

1. Che cosa puoi dire a coloroche ritengono che la salutenon abbia nulla a che vederecon la spiritualità?2. In questo mondo devastatodal male, innumerevoli personesoffrono di malattie debilitanti;quale potrebbe esserel’atteggiamento di Gesù neiloro confronti?3. Quali sono i diversi modiper prenderci cura dellapersona nella sua interezza?

D O M A N D E P E R

la riflessione e la condivisione

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In ambito scientifico e religioso si è sviluppatoun particolare interesse per la vita di un antico

profeta ebreo, Daniele, soprattutto in seguitoall’aumento del tasso di malattia nei paesioccidentali. Lo stile di vita di Daniele si basava sullalegge morale e sui principi salutistici divini,facendolo diventare un modello di integrità nelcontesto di un mondo corrotto. Lui e i suoicompagni rischiarono perfino la vita per mantenersifedeli alle leggi di Dio. Vediamo brevemente comealcuni studi parlano delle abitudini salutari diDaniele che apprendiamo dal testo biblico.

Scegliere l’alimentazione miglioreQuando gli viene offerto il cibo del re, Danielesceglie di nutrirsi solo con alimenti vegetariani(Dn 1:16), la dieta prescritta da Dio alla creazione(Gn 1:29). Quando dei ricercatori, non molto tempofa, hanno seguito questo tipo di dieta vegetarianaper ventun giorni consecutivi, hanno scoperto che«migliora il metabolismo cardiovascolare».1 Inoltre,coloro che seguono un regime vegetarianoottengono un maggiore controllo del glucosio nelsangue,2 che i ricercatori hanno scoperto esseredirettamente connesso al livello di autocontrollo ealla forza di volontà.3 In poche parole, se lozucchero nel sangue è stabilmente nei parametriottimali, la vostra capacità di controllare le azioni eraggiungere gli obiettivi sarà nettamente superiore.

La dieta vegetariana che richiedono Daniele ei suoi amici li avrebbe preservati dal mangiareprodotti di origine animale, che hanno alti livellidi acidi grassi polinsaturi, un composto chimico cheincrementa umore ed emozioni negative.4 La dietadi Daniele che conosciamo dalla Bibbia accrescele sue funzioni cerebrali e in questo modo lo collocain una posizione dalla quale può essere un esempioper i princìpi e i propositi di Dio.

Daniele sceglie l’acqua al posto del vino, e ciògli offre sicuramente una maggiore lucidità mentale.Non solo bere acqua migliora la memoria deigiovani,5 ma un recente studio della University ofEast London ha appurato che bere almeno trebicchieri di acqua prima di sostenere un esameaumenta i tempi di reazione di almeno il 14 percento.6 Non c’è da stupirsi se Daniele e i suoi amiciavevano un acume cognitivo dieci volte superiore!

Preghiera e meditazioneDaniele coltiva una vita di preghiera e meditazionesulla Parola di Dio. I ricercatori si sono meravigliati

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nello scoprire che anche solo pensare a temireligiosi può ricaricare l’autocontrollo.7 Un altrostudio ha indicato che la preghiera è «una sortadi allenamento anaerobico per l’autocontrollo»,8e che in sole tre ore si arriva ad «accrescerel’attenzione»; mentre ne bastano undici per«aumentare le connessioni neuronali tra la regionedel cervello preposta per rimanere vigili econcentrati, ignorando le distrazioni e controllandogli impulsi».9 Lo studio ha dimostrato che i parteci-panti «hanno più materia grigia nel cervello nellacorteccia prefrontale»,10 così come «un maggioreafflusso di sangue», sempre nella cortecciaprefrontale,11 centro del cervello preposto per lefunzioni esecutive che differenziano gli esseri umanidagli animali. Per questo motivo, coloro che,come Daniele (Dn 10), mettono in pratica i consiglidivini per una preghiera personale, oltre quellacomunitaria (capp. 1 e 2), possono conseguiregli stessi risultati.

La salute e il successo mentale di Danieleerano sicuramente basati sulla fiducia in Dio; diconseguenza, ha dimostrato un’incrollabileubbidienza alla legge morale di Dio e ai consiglidella salute (9:4,13). La fedeltà di Daniele verso leleggi divine ha creato benessere non solo a se stesso,ma anche a coloro che serviva, come si vede dalleazioni di Dario, il re dei Medi, il quale gli affidai suoi affari in modo da non dover «soffrire alcundanno» (6:2), una frase che riguarda la perditadi denaro. L’alta considerazione di Daniele perla legge di Dio fa sì che egli sia onesto non solonelle pratiche della sua vita, ma anche nei confrontidel re e degli affari finanziari del regno.

OnestàRicerche contemporanee che riguardano l’onestàhanno dimostrato che quanti si sono, anche solorecentemente, aperti alla legge di Dio, sono incliniad avere alti livelli di onestà.

I partecipanti a una ricerca sono stati divisi indue gruppi: a uno è stato chiesto di ricordare i diecicomandamenti, all’altro di ricordare dieci libri chehanno letto alle scuole superiori. Fra il gruppoche si occupava dei dieci libri, si è notata unamaggiore propensione a barare, mentre in quelloimpegnato a ricordare i dieci comandamenti, nonè stata riscontrata alcuna intenzione di imbrogliare.L’esperimento è stato riproposto e questa volta aipartecipanti è stato chiesto di ricordare o i codicid’onore delle scuole superiori o i dieci

M A R T E D Ì

Vivere una vita ffeeddeellee di DON MACKINTOSH*

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elogi più belli delle Scritture:«Prima di Giosia non c’è stato reche come lui si sia convertitoal Signore con tutto il suo cuore,con tutta l’anima sua e con tuttala sua forza, seguendo in tuttola legge di Mosè» (2 Re 23:25).

La fedeltà di Giosia nella vitae nel modo di comportarsi siaffianca a quella di Daniele edei suoi amici, i quali anni dopo,esiliati in una terra straniera,decidono e si prefiggono divivere una vita integra alla cortedi Babilonia.

Ellen G. White ha scritto:«Il carattere di Daniele èpresentato al mondo come unmeraviglioso esempio di come lagrazia di Dio può ricreare uominicaduti per natura e corrotti dalpeccato. Il ricordo della suavita nobile e disinteressata èun incoraggiamento per la nostracomune umanità. Da questopossiamo ritrovare la forza perresistere alla tentazione e, nellagrazia della mansuetudine,restare saldamente nel giustoanche nella prova più severa».14

Che Dio ci aiuti a essere fedeli,come fece Daniele, all’internodella nostra sfera d’influenza.

Note1 Richard J. Bloomer, Mohammad M.Kabir, John F. Trepanowski, Robert E.Canale, and Tyler M. Farney, «A 21-DayDaniel Fast Improves Selected Biomarkersof Antioxidant Status and OxidativeStress in Men and Women», Nutritionand Metabolism 8 (2011): 17. Disponibileonline: ww.nutritionandmetabolism.com/content/8/1/17.2 Ibid.3 M.T. Gailliot, R.F. Baumeister, C.N.DeWall, J.K. Maner, E.A. Plant, D.M.Tice, L.E. Brewer, B.J. Schmeichel,«Self-control Relies on Glucose as aLimited Energy Source: WillpowerIs More Than a Metaphor», Journal ofPersonality and Social Psychology 92, no. 2(February 2007): 325-336. Disponibileonline: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17279852.4 Bonnie L. Beezhold, Carol S. Johnston,and Deanna R. Daigle, «Vegetarian DietsAre Associated With Healthy MoodStates: a Cross-sectional Study in Seventh-day Adventist Adults», Nutrition Journal 9(2010):26. Disponibile online:www.nutritionj.com/content/9/1/26.

5 D. Benton and N. Burgess, «The Effectof the Consumption of Water on theMemory and Attention of Children»,Appetite 53, no. 1 (August 2009): 143-146.Disponibile online: www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19445987.6 «How Drinking a Glass of WaterCan Make Your Brain 14 Percent Faster».Available online at:www.dailymail.co.uk/health/article-2366353/Howdrinking-glass-water-make-brain-14-faster.html.7 «Religion Helps Us Gain Self-control,Study Suggests», Science DailyNews,Jan. 24, 2012. Disponibile online:www.sciencedaily.com/releases/2012/01/120124113045.htm.8 Roy F. Baumeister and John Tierney,Willpower: Rediscovering the GreatestHuman Strength (New York:Penguin Press, 2011), p. 180.9 Kelly McGonigal, The WillpowerInstinct: How Selfcontrol Works, Why ItMatters, and What You Can Do to GetMore of It (New York: Avery, 2012), p. 25.10 Ibid., p. 24.11 Ibid., p. 25.12 Dan Ariely, The (Honest) Truth AboutDishonesty: How We Lie to Everyone—Especially Ourselves (New York: Harper,2012), pp. 39-44.13 Robert A. Emmons and MichaelE. McCullough, «Counting BlessingsVersus Burdens: an ExperimentalInvestigation of Gratitude and SubjectiveWell-being in Daily Life», Journal ofPersonality and Social Psychology 84, no. 2(February 2003): 377-389. Disponibileonline:ttp://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=buy.optionToBuy&id=2003-01140-012.14 Ellen G. White, Fundamentals ofChristian Education (Nashville: SouthernPub. Assn., 1923), p. 79.

* Don Mackintoshè il responsabiledel dip. Salute ecappellano del Campus presso

il Weimar Institute in California.

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comandamenti. Ancora una volta,coloro che si sono focalizzati suldecalogo si sono rivelatidecisamente più onesti. Anchequando l’esperimento è statoeffettuato con un gruppo dipersone dichiaratesi atee, si sonoosservati gli stessi risultati.12

Nonostante Daniele abbiadovuto fronteggiare moltesituazioni stressanti, ha sempremantenuto uno spirito digratitudine, dedicando del tempoalla preghiera di ringraziamentoanche quando è venuto a saperedel decreto del re e della minacciadi essere gettato nella fossa deileoni (6:10).

È stato dimostrato che lacapacità di mantenere un atteggia-mento di gratitudine, portaad avere meno problemi di salute,una migliore visuale della vitae dà la possibilità di progredirein ambito accademico, nellerelazioni, nella salute e in tantialtri campi.13 La scienzaraccomanda che scrivere un diariopersonale per esprimere la propriagratitudine verso la vita sia utileper conservare in buona saluteil cervello e l’organismo.

Salvaguardare la tradizioneSe molti fattori hanno influitosui primi anni di Daniele,sicuramente anche la riforma diGiosia ha avuto in qualche modoun ruolo positivo. Daniele eramolto giovane quando Giosia feceuna grande opera di riformainvitando il popolo a essere fedelea Dio e a osservare la sua legge.

La decisione di Daniele diattenersi alla volontà di Dio ciricorda la determinazione delgiovane re Giosia nel riportarein auge la legge di Dio e di conse-guenza il suo stile di vita (2 Re 22e 23). In seguito al ritrovamentodei rotoli del Pentateuco, Giosiasperimenta un risveglio personalee la riforma che guida la nazioneintera attraverso un percorso dirinascita. Giosia riceve uno degli

1. Quali cambiamenti dovrestifare nel tuo stile di vita perseguire i principi di buonasalute richiesti da Dio?2. Possiamo sempre fare questicambiamenti basandoci sullanostra forza di volontà?3. Se no, da dove possiamoottenere aiuto?

D O M A N D E P E R

la riflessione e la condivisione

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Ci troviamo alla maratona di Honolulu del 2010.Le telecamere e i reporter sono schierati sulla

linea di arrivo per catturare il momento tanto attesodel record mondiale. L’eccezionale atleta si chiamaGladys Burrill. Durante la corsa sono stati tracciatitutti i suoi progressi e ormai la si vede arrivare adistanza dalla linea del traguardo. I fan si sporgonodalle transenne per non perdersi lo spettacolo.Appena riescono a vederla, scoppiano gli applausi ele grida di incoraggiamento riempiono l’aria!

Improvvisamente Gladys rallenta e poi si ferma.Le grida dei fan si trasformano in delusione e sichiedono: «Perché si è fermata?». «Si sente male?».«Qual è il problema?». Dopo una lunga pausa,Gladys trasforma i dubbi di nuovo in esultanze,riprende il suo ritmo e taglia il nastro del traguardocon una prestazione da record mondiale. GladysBurrill, all’età di 92 anni, è diventata la donna piùanziana a portare a termine una maratona ufficiale.Il Guinness World Record ha confermato iltraguardo della Burrill e la Camera dei Rappresen-tanti delle Hawaii l’ha onorata con un certificatoe una cerimonia.

Rimane un mistero: perché Gladys si è fermataquando era così vicina al traguardo? Il suo tempopoteva essere migliore di due minuti se non fossestato per quel ritardo. Gladys spiegò che a circatrenta metri dalla fine si è fermata perché volevapregare; ecco le sue parole: «Ho pensato che la miavita sarebbe cambiata una volta attraversata quellalinea. Sapevo che alcune persone avevano bisognod’incoraggiamento. È facile scoraggiarsi ed esserenegativi. È invece molto importante pensarepositivo! Fa molta differenza quello che provi e latua prospettiva su tutto. Ho avuto molti ostacoli»,prosegue, «ma Dio è stato sempre accanto a me».All’età di undici anni contrasse la poliomelite, main seguito guarì. Madre di cinque bambini, ne perseuno, Kevin, per un tumore al cervello e due annidopo aver raggiunto il suo record mondiale haperso anche suo marito. Grazie all’ispirazionedel suo atteggiamento positivo, la stampa l’hasoprannominata la «Glady-atore»! La NBC aprivacosì il suo notiziario: «Il segreto della maratonetadi 92 anni? Pensare in modo positivo!».

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Fa parte del «pacchetto salute completa»

M E R C O L E D Ì

Mantenere un aatttteeggggiiaammeennttoo positivo

di DES CUMMINGS JR*

Gladys è una cristiana avventista, un esempiovivente dei benefici del messaggio relativo alla salutepromosso dalla chiesa avventista. Segue una dietavegetariana, ha uno stile di vita attivo, ma il suoatteggiamento positivo è quello che piùha colpito l’immaginazione del giornalista.

Un atteggiamento positivo è vitale per una salutecompleta. Paolo consigliò ai cristiani di Tessalonicadi praticare tre abitudini che ricaricano la vita dipositività: «Siate sempre gioiosi, non cessate mai dipregare, in ogni cosa rendete grazie» (1 Ts 5:16-18).Vediamo uno per uno questi tre elementi.

La gioiaLa vita di Gesù era piena di gioia e volevaimpartirla ai suoi discepoli: «Vi ho detto questecose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostragioia sia completa» (Gv 15:11). Ellen G. Whitedà eco a questo argomento: siamo chiamati a«catturare il riflesso del sorriso di Dio e rifletterloagli altri».1

A causa di alcune lesioni alla schiena, mio padreera molto sofferente. Molte mattine aveva difficoltàa camminare, tuttavia quando incontrava le personesorrideva e quando gli chiedevano come stesse,la sua risposta usuale era: «Alla grande».

Ai miei occhi, credevo che fosse un’ipocrisiafar credere di vivere nella gioia mentre invecesoffriva. Gli chiesi: «Papà, come puoi dire allepersone che stai magnificamente quando soche stai soffrendo? Come fai a sorridere invecedi commiserarti?». Mi rispose: «Un sorriso èun ministero, mi permette di concentrare la miaattenzione sugli altri e non su me stesso». Imparaiche il suo segreto per restare positivo era capirele promesse della Bibbia e condividerle con gli altri.

Uno dei testi della Bibbia da lui preferiti era ilSalmo 34: «Quelli che lo guardano sono illuminati,nei loro volti non c’è delusione» (v. 5). Il sorrisodi mio padre e le promesse della Bibbia sonodoni positivi che continuano a benedire la mia vita.

Un sorriso è l’evidenza di un atteggiamentopositivo stampato sul volto. I ricercatori dellaWayne State University hanno misurato la relazionetra l’intensità di un sorriso e la longevità. Hanno

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e le emozioni. I sentimentipossono fluttuare a seconda dellecircostanze. Nel Getsemani Gesùpregò: «Se è possibile, passi oltreda me questo calice» (Mt 26:39).Le sue emozioni, al pensierodella separazione dal Padre,fecero marcia indietro,ma la gioia gli diede la possibilitàdi disegnare il quadro dellavittoria nella tela dell’agonia.

La gioia è un atteggiamentodel paradiso. Alla creazione dellaterra «tutti i figli di Dio alzavanogrida di gioia» (Gb 38:7).Alla nascita di Gesù, un angeloproclamò questo messaggio:«Vi porto la buona notizia di unagrande gioia che tutto il popoloavrà» (Lc 2:10). Durante il suoministero, Gesù rivelò: «V’è gioiadavanti agli angeli di Dio perun solo peccatore che si ravvede»

scoperto che persone abituatea donare grandi sorrisi vivonoin media cinque anni di più dicoloro che non sorridono osorridono a malapena.

L’atteggiamento gioioso vaoltre il sorriso. È un dono checi aziona anche se attraversiamoil dolore. Nei momentidifficili ci offre la possibilità diraggiungere il piano di Diovisualizzando la vittoria. Gesùsopportò la croce «per lagioia che gli era posta dinanzi»(Eb 12:2). Ellen G. Whitecommenta: «La fede nell’amoredi Dio e nella realizzazione dellesue promesse allevia il peso delleansietà e delle preoccupazioni;riempie di gioia il cuore deipiù ricchi e dei più umili».2

Possiamo notare che Gesù nonpone sullo stesso piano la gioia

(15:10). Descrisse il regnodi Dio come un ingresso«nella gioia del tuo Signore»(Mt 25:21). Non c’è da stupirsise Paolo consigliò: «Rallegratevisempre nel Signore» (Fl 4:4).

La gioia ci conduceall’esperienza dell’ottimismodella terra promessa nel contestodi un epidemico pessimismoche dilaga su questa terra.

La preghieraUna vita di preghiera incessante(cfr. 1 Ts 5:17) è possibilesperimentarla solo medianteun’attitudine alla stessa; lapreghiera ci dona la «mentedi Cristo», e in questo modoci permette di vedere tutte lecose attraverso gli occhi di Dio.Ellen G. White ha scritto:«La preghiera è il respiro ➥

13S E T T I M A N A D I P R E G H I E R A 2 0 1 4

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dell’animo. È il segreto dellanostra forza spirituale».3

Dal 1990, l’Istituto superioredella sanità degli Stati Unitiha finanziato ricerche finalizzatea studiare la relazione tra laspiritualità e la salute. Il libroGod, Faith and Health, di JeffLevin, riassume le conclusionidegli studi compiuti in questoambito dai ricercatori. Molti

dei quali si focalizzanosull’impatto della preghiera nellasalute. Un esempio è quelloeffettuato dal dott. Marc Musick,che ha esaminato quattromilaadulti della Carolina del Nord.La scoperta più significativa è stata che con quanta piùfrequenza le persone partecipanoalla preghiera e studiano laBibbia, tanto più si ritengonosane. Epidemiologi hannoscoperto che valutare la nostrasalute è uno degli indicatori piùsicuri per garantirsene unacompleta.

La gratitudineEllen G. White scrive: «Ciòche conta di più per la salute delcorpo e dello spirito è un animoche esprime gratitudine e lode».4

La gratitudine si basa sullaconvinzione che «ogni cosabuona e ogni dono perfettovengono dall’alto e discendonodal Padre degli astri luminosi»(Gc 1:17). Il risultato dell’operadi Dio è la bontà: era vero nelmondo «molto buono» delgiardino dell’Eden, e lo è ancheoggi nel mondo imperfetto incui viviamo.

Appena i nostri sensi si

sintonizzano con la bontà di Dio,la gratitudine e la lode scorronoin noi. Il nostro spirito si elevanella lode, le nostre mentisi sintonizzano con i pensieridi Dio e l’atto di donare aglialtri ci rinvigorisce.

Noi avventisti viviamoil sabato come giorno digratitudine se affidiamo a luile nostre preoccupazioni esperimentiamo la bontà dellasalvezza. Quando lodiamo la suaimmensa generosità che haarricchito la nostra vita, subitocapiamo di persona quanto sianobenedette le ore del sabato.Esorto ciascuno di noi a praticarei benefici del sabato durante lasettimana, ritagliandosi dei«momenti di riposo quotidiano»per soffermarci sulla bontàdi Dio ed esprimere la nostrariconoscenza.

La gratitudine scaturiscedalla contemplazione della bontàdi Dio che agisce nel presente.La gratitudine per il futuro èil risultato della bontà di Dio cheprepara il mondo che verrà.L’occhio della speranza osservaDio operare in questo mondosmarrito e interpreta i disastrinaturali come prove dellaprossima venuta di Gesù.La speranza non solo ricaricala gratitudine, ma miglioraanche la salute.

John Harvey Kellogg, medicopioniere avventista, dichiarò:«La speranza è lo stimolantepiù potente dell’organismo».La speranza esercita un beneficoinflusso sulla nostra salute fisica,mentale e spirituale.

L’oncologo Jerome Groopman,nel suo volume dal titoloThe Anatomy of Hope, mettein stretto collegamento lasperanza e la guarigione.«La lucida speranza ci dà ilcoraggio di affrontare le nostredifficoltà contingenti e la capacitàdi superarle. Per tutti i mieipazienti, la speranza, quella

autentica, ha dimostrato di esseretanto importante quanto ognialtro farmaco».

Mi auguro che possiamosperimentare l’atteggiamentopositivo del cielo: «Siate sempregioiosi, non cessate mai dipregare, in ogni cosa rendetegrazie» (1 Ts 5:16-18) in modoche «in ogni cosa tu prosperi egoda di buona salute, comeprospera l’anima tua» (3 Gv 2).

Note1 Ellen G. White, Medical Ministry,Pacific Press Pub., 1932, p. 45.2 Ellen G. White, Patriarchi e profeti,Edizioni ADV, Firenze, 2013, p. 495.3 Ellen G. White, Messaggio ai giovani,Edizioni ADV, Impruneta, 1998, p. 172.4 Ellen G. White, Sulle orme del granMedico, Edizioni ADV, Impruneta, 2000,p. 138.

* Des Cummings Jrè il vicepresidenteesecutivo per lo sviluppoeconomico dell’ospedaledella Florida e

della divisione in Florida del sistemasanitario avventista.

MANTENERE UN ATTEGGIAMENTO POSITIVO

1. Riflettendo sulla tua vita,quali sono le tre barriere cheti impediscono di avere unatteggiamento ottimista?In che modo le tre prescrizioniconsigliate da Paolo possonoaiutarti a superarle?2. Delle tre caratteristicheelencate, quale pensi sia la piùsemplice da mettere in pratica?Quale la più difficile? Perché?3. Gioia, preghiera e gratitudinesono descritte come contributiconcreti per una salutecompleta. Come hannocontribuito a farti stare meglio?Fai degli esempi.

D O M A N D E P E R

la riflessione e la condivisione

❝Ciò che conta di piùper la salute del corpo

e dello spirito èun animo che esprimegratitudine e lode❞

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Il mistero d’Israele

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CognomeNomeVia n°CittàCAP prov.Tel.n° copie richieste di Il mistero di Israele

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Un problema attuale

- Il nome d’Israele evoca sempre odio e amore,soprattutto sul piano religioso.- L’antisemitismo ha già presentato il suo voltopiù disperato.- Israele come nazione e con una sua politicanon preoccupa l’autore. L’importante è saperedi quale Israele si parla!

Che cosa rappresenta Israele?

- L’Israele «biblico», nato dai discendenti diGiacobbe, ha reso testimonianza di Dio e dellastoria della salvezza.- L’Israele «ebraico» è composto dalla comunitàdi ebrei ritornati dall’esilio babilonese chehanno mantenuto in vita la lingua e le tradizioni,oltre che a salvaguardare la Torah.- L’Israele «cristiano» discende per nascita daiprimi ebrei cristiani.- L’Israele «escatologico» rappresenta ilmovimento di ritorno (teshuvah) a quello«biblico» distinguendosi dall’Israele «cristiano».- L’Israele «del cielo» è quello dellaGerusalemme, capitale del futuro regno di Dio,il popolo che si trova nella mente divina.

Un libro affascinante

- Jacques Doukhan propone uno studioapprofondito su argomenti biblici.- Molti cristiani si fidano eccessivamente diposizioni poco accurate, mentre occorreun’analisi più attenta.- Soprattutto per comprendere la funzionecomplementare della legge e della grazia.

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Un racconto alquanto familiare narra di unragazzo che cammina sul bagnasciuga di una

spiaggia. In lontananza scorge una persona anzianache viene verso lui. Ogni tanto l’uomo si china,prende qualcosa e lo lancia nell’oceano. Incuriositoil ragazzo osserva le azioni ripetute dell’anziano:si piega, prende un oggetto e lo scaglia nell’acqua.

Quando è abbastanza vicino da farsi udire,il giovane chiede all’uomo che cosa sta facendo el’uomo gli spiega che salva le stelle marine trovatesul bagnasciuga e le rimette nel mare. Increduloil ragazzo gli dice: «Ma perché lo fa? È inutile.Non è possibile salvare tutte le stelle marine,è un compito immane. Non può fare la differenza».Senza dire una parola, l’uomo si china ancorauna volta, prende una stella marina e la rimettenell’acqua e serenamente aggiunge: «Beh, perquesta qui, la differenza l’ho fatta!».

Non possiamo fare tutto, ma qualcosa sì. Nonabbiamo la capacità di cambiare il mondo intero,ma possiamo modificare quello che è intorno a noi.È proprio questo quello che Gesù si aspetta danoi: fare la differenza là dove viviamo, nelle nostrecittà! In che modo? Impegnandoci ad agire «bene»,esattamente come faceva Gesù: egli agiva conintenzionalità, creatività e passione.

Approcci diversiOvunque andasse, Gesù faceva del bene. Benchénon esista una formula esatta per annunciarela salvezza, la Bibbia e la letteratura cristianarivelano una varietà di metodi che possono essereutilizzati quando ci si impegna a fare del bene ea testimoniare. Vediamo alcuni esempi.● Rivolgere appelli alle singole persone, comeFilippo in Atti 8:26-40 e Gesù in Giovanni 3:1-21.● Narrare storie, come Salomone in Proverbi 7:6-27e Gesù in Matteo 12-15.● Confrontarsi in modo diretto, come Stefano inAtti 7:1-51 e Gesù in Matteo 15:3-9.;● Annunciare il messaggio del Vangelo, come Pietroin Atti 3:16-26 e Gesù in Luca 10:1-22.● Svolgere una conferenza pubblica, come Paoloin Atti 17:22-34 e Gesù in Matteo 22:29-32.● Testimoniare, come il cieco nato di Giovanni 9:1-34e Gesù nei versetti 14-15.● Scambiarsi opinioni, come Andrea in Giovanni1:40-42 e Gesù con la samaritana in Giovanni 4:1-26.

● Invitare gli amici, come Gesù in Luca 5:27.● Servire l’altro per conseguire una salute migliore,come gli amici del paralitico in Marco 2:1-12 oGesù in Giovanni 3:1-20.● Confidare nel potere soprannaturale, come gliapostoli in Atti 5:12-16 e Gesù in Giovanni 4:46-54.

La parola operativa è «realizzare»: compierequalcosa di buono, e subito. Come scrive EllenG. White: «Oggi gli uomini hanno la stessa esigenzadi quelli di duemila anni fa: la rivelazione di Cristo.È necessaria una grande opera di riforma e solotramite la grazia di Cristo può essere compiuta unacompleta restaurazione fisica, mentale e spirituale.Solo con i metodi di Gesù possiamo avvicinarele persone con successo. Il Salvatore si rivolgevaagli uomini dimostrando loro che desiderava il lorobene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loronecessità, otteneva la loro fiducia e poi li invitavaa seguirlo».1

Una sfida coraggiosaDa alcuni mesi, 18 milioni di avventisti nel mondointero hanno raccolto la sfida con coraggio efreschezza nell’opera evangelistica denominata«Missioni nelle città». Ogni avventista è chiamatoa contattare i vicini, gli abitanti del quartiere edella propria città svolgendo un servizio praticocome faceva Gesù. L’appello è inclusivo eintenzionale. Ogni credente può dimostrare ilproprio amore per Dio e per le personecondividendo il cambiamento di vita, la buonanovella centrata su Gesù che troviamo nella Bibbia,nel contesto del messaggio della chiesa avventista.

Gli avventisti provano profondo rispetto per levarie denominazioni che basano le proprie dottrinesulla Bibbia, anche se sono profondamente convintidel messaggio dei tre angeli di Apocalisse 14:6-12.Abbiamo la convinzione che il messaggio avventistaè adatto per l’ora cruciale che stiamo vivendo.Crediamo che Dio abbia suscitato il movimentoavventista per condividere questa verità.

Non è una verità nuova; è il messaggio messoin pratica e condiviso da fedeli credenti nel corsodei secoli, dalla Genesi all’Apocalisse. Gli avventistisono chiamati a re-indirizzare le persone verso leverità eterne che sono state perse di vista, ignorateod osteggiate nei decenni. Gli avventisti sonochiamati a riparare «le antiche rovine» e a rialzare

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G I O V E D Ì

Raggiungere le cciittttààPossiamo fare più di quanto immaginiamo

DI DELBERT W. BAKER*

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«le fondamenta gettate da molteetà» (Is 58:12).

Perciò, come ci sentiamoquando ci confrontiamo conquest’appello a svolgere lamissione evangelistica sul pianoindividuale? Ti meravigli se i tuoisforzi fanno la differenza? Alcunicredenti sono impressionatia tal punto dalla portata delcompito, da provare sentimentidi entusiasmo, perfino diesaltazione. Altri, invece, alpensiero dei sacrifici che devonocompiere, provano un sensodi sconforto. Per altri ancora,l’apparente impossibilità diinfluire sull’esistenza di 7 miliardidi abitanti del nostro pianeta,è per loro un compito improbo ecosì si abbandonano a uno statodi distacco e di paralisi.

La buona notizia è chepossiamo realizzare con successola sfida del servizio nellecomunità in cui viviamo.Possiamo raccogliere la sfidadella «Missione nelle città»con energia ed entusiasmo.L’apostolo Paolo ci aiuta inquesta sfida utilizzando il metodoche Cristo usava per raggiungerele popolazioni nelle città.

Rafforzare i principiIn Atti 20:17-24, Paolo sottolineaquattro semplici princìpi perla testimonianza e l’evangelizza-zione di successo. Con unlinguaggio conciso riassume sial’attitudine sia le azioni deidiscepoli di Cristo chedesiderano praticare il bene.

Paolo incomincia ricordandoai credenti come ci si approcciapersonalmente all’evangelizza-zione, ponendo l’enfasi sullamaniera esemplare in cui vivevaquando lavorava a Efeso (v. 18).Racconta come abbia accettatocon umiltà il suo ministero, nonpermettendo agli oppositori diostacolare il suo servizio (v. 19).Ricorda le diverse forme dievangelizzazione cui è ricorso,

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dal contatto personale,all’insegnamento nelle case(vv. 20,21). Poi raccomanda icredenti a essere «collegati conlo Spirito», cioè a essere guidatidallo Spirito Santo perevangelizzare in una grande cittàcome Gerusalemme (vv. 22,23).

Egli tocca l’apice quandoafferma di non fare caso alleprove e alle tribolazioni che loattendono. «Ma non faccionessun conto della mia vita,come se mi fosse preziosa, purdi condurre a termine con gioiala mia corsa e il servizioaffidatomi dal Signore Gesù,cioè di testimoniare del vangelodella grazia di Dio» (v. 24). Paoloprosegue identificando nel suoesempio i quattro aspetti peressere testimoni efficaci di Cristo.

Lo Spirito Santo è l’alleato diPaolo. Per Paolo, l’annunciodel messaggio del Vangelo èun’opera che si compie insquadra, non un’attività solitaria(vv. 22,23). Lo Spirito Santo, suocompagno d’opera, è una fontecontinua di sostegno e guida.

Paolo ha la forza di superaregli ostacoli. Egli pone il dovereal di sopra del pericolo (v. 23),mantiene questo atteggiamentomentale comunicando con ilConsolatore, si focalizza sulla suachiamata e tiene bene in mentele cose che compie e perchédeve farle. Egli sa molto beneche il mondo ha un disperatobisogno di ricevere la buonanotizia che lui annuncia.

Paolo trae ispirazionedall’opposizione. Immaginal’eterna prospettiva futura ascapito delle momentaneecomodità temporali (v. 24).Paolo sa che ogni prova vienetrasformata da Dio in unbeneficio maggiore.

Paolo sa che Dio ha uno scopoper la sua vita. Comprendeche sebbene non sia in grado dicompletare il proposito dellealtre persone, può portare

a compimento il suo. Paolo èconsapevole dell’opera chegli è stata affidata, sapendoche Dio farà il resto.

Riusciremo anche noi nellanostra impresa se ci compor-tiamo come Paolo: senza lasciarcisopraffare dall’immensità delcompito, ma compiendo il beneovunque ci troviamo e quandopossiamo, confidando in Dio pergli esiti. Mentre Dio è all’operaper i miliardi di abitanti delmondo, noi siamo chiamati alavorare a favore di coloro aiquali egli ci ha inviati. Poi, anchenoi come Paolo, potremo diredi aver finito la corsa e di averservito con gioia.

Note1 Ellen G. White, Sulle orme del gran Medico, Edizioni Adv,Impruneta, 2000, p. 75.

* Delbert W. Baker èvicepresidente dellaConferenza Generale.

1. «Gesù andava attorno perfare del bene». Scomponiquesta frase. Cosa significa inpratica per noi che vediamoGesù come un modello?2. L’autore elenca dieci modidiversi per svolgere la missioneevangelistica. Con quali ti sentipiù a tuo agio? In quale modoconcreto lo applichi?3. L’autore descrive Paoloe Gesù come dei modelli.Con quale dei due pensidi avere più affinità? Perché?

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la riflessione e la condivisione

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Esaminando il mandato che Gesù ha affidatoai suoi discepoli in Matteo 28:18-20, possiamo

riflettere sulle strategie o le tecniche da adottareper adempiere questo grande compito. Ci troviamoad affrontare la sfida di raggiungere nazioni egruppi etnici non ancora toccati dal messaggio diGesù, in mezzo alla crescente secolarizzazionedell’Occidente. Negli ultimi anni l’emergenza diuna spiritualità neopagana trova nuove sfide eopportunità per i nostri impegni evangelistici.

In che modo si può raggiungere il mondo conil messaggio di Gesù? Un passo importante inquesto percorso, oltre al metodo e alle tecniche,sarà quello di avere una comprensione chiaradella missione che Gesù ci ha lasciato in eredità.Le Scritture dimostrano che Gesù aveva una visioneprecisa della sua missione. Nel contesto del suoincontro con Zaccheo, Gesù illustra e poi dichiaraapertamente un aspetto cruciale della sua missione.Siccome la missione di Gesù è anche la nostra,riflettiamo sulla storia dell’incontro di Gesù conl’esattore delle tasse.

La dichiarazione della missione da parte di GesùLa storia di Zaccheo illustra e ci fa conoscerela missione di Gesù. L’esattore delle tasse avevaun forte desiderio di incontrare Gesù. Era convintoche solo lui poteva offrirgli quello che con i soldinon era possibile acquistare. Per questo motivoZaccheo elabora un piano per riuscire a vederlo.Mescolarsi tra la gente e provare da lontano aincrociare lo sguardo di Gesù non avrebbefunzionato, perché Zaccheo era di bassa statura.Allora mise in moto la sua creatività e dopo averintuito da quale parte sarebbe passato il Maestro,proseguì un po’ più avanti e si arrampicò su unsicomoro. Zaccheo non conosceva la dichiarazionedi missione di Gesù, così credeva di aver trovato unmodo efficace per vedere Gesù senza essere notato.

L’esattore pensava di essere lui a cercare divedere Gesù, ma accortosi che questi alzava losguardo verso la sua figura e addirittura lo chiamavaper nome, si rese conto che era accaduto l’esattocontrario. «Quando Gesù giunse in quel luogo,alzati gli occhi, disse: “Zaccheo, scendi, presto,perché oggi debbo fermarmi a casa tua”» (Lc 19:5).

Cosa hai detto, Gesù? Devi farmi visita? Perché«devi» e perché me? Vuoi forse punirmi per le mie

mancanze e i miei errori? Che intenzioni hai?Per quale motivo vuoi vedermi e incontrarmi?

Quando le persone videro che Gesù entrava nellacasa del capo degli esattori delle tasse cominciaronoa brontolare: «È andato ad alloggiare in casa diun peccatore» (v. 7). È estremamente significativoil fatto che Gesù abbia concluso la sua visitaspiegando come mai fosse necessario andare in casadi Zaccheo, rivelando in quel modo la sua missione:«Perché il Figlio dell’uomo è venuto per cercare esalvare ciò che era perduto» (v. 10).

È come se Gesù dicesse: «quando cercate diinterpretare le mie azioni, guardatele alla lucedella mia missione, del mio proposito di vita e delmio ministero: “Sono venuto per trovare e salvare,non per trovare e punire”».

La nostra dichiarazione di missioneOggi Gesù invita i suoi discepoli a identificarsicon la sua dichiarazione di missione. Cercacollaboratori che la possano fare propria. Il suosupremo desiderio è che io e te possiamo rendereviva e reale la sua missione. Come sarebberooggi le nostre comunità se ogni membro avessela stessa dichiarazione di missione di Gesù? Qualeambiente e quale atmosfera prevarrebbe? Comesi sentirebbero i giovani nelle nostre chiese?

Purtroppo, molti nostri giovani hanno l’impres-sione che spesso gli adulti prendano sul serio solouna parte della dichiarazione, quella cioè in cui siparla di trovare e portare le persone in chiesa enon quella in cui si parla di salvezza, amore e cura del prossimo secondo il modello di Gesù. Seanalizziamo le statistiche di molte nostre comunità,è evidente che dobbiamo cambiare qualcosa.Abbiamo bisogno di una riforma che ci conducapienamente alla missione dichiarata da Gesù.

Nel corso del suo ministero, Gesù ha sottolineatoquanto sia importante amare, perdonare e prendersicura dell’altro, per questo non si vergognava difare amicizia con coloro che erano consideratipeccatori ed emarginati. Per questo motivo lasciòla folla che lo seguiva per recarsi in casa di Zaccheo,l’esattore delle tasse. È interessante notare cheil vangelo di Luca non riporta nessun rimproverodi Gesù mentre si trova nella casa del peccatore,ma condivide semplicemente il suo amore ela sua approvazione.

Guardando Gesù, Zaccheo capì: «Gesù non ha

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Raggiungere il mmoonnddooUn compito imponente, ma non impossibile

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DI ARTUR STELE*

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ci ha raccomandato di ristorarecostoro con spirito di mansue-tudine e ci ritiene responsabilise, per contro, seguiamo unprocedimento che li spingaallo scoraggiamento, alladisperazione e alla rovina. A meno che non coltiviamoquotidianamente la preziosapianticella dell’amore, noicorriamo il pericolo di diventaregretti, freddi, privi di simpatia,bigotti e critici, stimandoci giusti,mentre forse siamo ben lungidall’essere approvati da Dio».2

Le chiese calorose, amorevolie attente ai bisogni degli altrisono luoghi in cui le persone sisentono accolte, nonostantetutto. Chiese simili sono luoghiche le persone desideranofrequentare e nei qualiporterebbero volentieri i loroamici e vicini. E se, oltre a ciò,ogni membro diventerà uncristiano pieno d’amore, potràessere un esempio vivente peresercitare l’influenza di Cristoe del suo regno.

Gesù non ha solo donato lasua vita per i peccatori, ha servitocoloro che lo incontravano,rispondendo alle loro necessitàfisiche, mentali, emozionali espirituali. Egli ha dedicato moltotempo a prendersi cura dellepersone e a guarirle. Certo, il suoultimo obiettivo era quello disalvare donando loro la vitaeterna, ma sapeva che la salvezzaè accettata solo se offerta daqualcuno che ama, si prende curadell’altro ed è disposto a dareuna risposta alle nostre esigenze.

Il nostro impegnoNon dimentichiamo mai ladichiarazione di missionedi Gesù. Che possa diventareanche la nostra! Se davverodesideriamo raggiungere questomondo per Cristo, dobbiamoseguire il suo esempio.

Abbiamo bisogno di maggioramore reciproco, di maggiore

amore per colui che sbaglia, peri giovani, per i vicini, per coloroche ancora non conosconoCristo, più amore per Dio stesso,per la sua Parola, più amore eaccettazione per la sua missione.

Le persone che sperimentanol’amore di Cristo non possonofare a meno di aiutare gli altri etestimoniare loro. Preghiamoaffinché la dichiarazione dimissione di Cristo possadiventare anche la nostra! Conla sua missione abbiamo anchela promessa che egli sarà connoi fino alla fine dei giorni ela benedizione per i nostri sforzinel grande raccolto. «Perchéil Figlio dell’uomo è venuto percercare e salvare ciò che eraperduto» (Lc 19:10).

Note1Ellen G. White, Tesori delleTestimonianze, Edizioni Adv,Impruneta, vol. 2, p. 167.2 Ibidem.

*Artur Stele èvicepresidente dellaConferenza Generalee direttore dell’Istitutodi ricerca biblica.

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1. Se potessi riassumerela dichiarazione di missionedi Cristo in un’unica parola,quale sceglieresti?2. Gesù non giudicava. Si puòdire la stessa cosa, oggi,dei suoi discepoli? Perché sì operché no?3. Conosci qualcuno che harisposto all’amore di Dio esperimentato la salvezzacome risultato di un contattoamorevole con i discepolidi Cristo? Parlane brevemente.

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la riflessione e la condivisione

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altre intenzioni che quelle disalvarmi e aiutarmi!». L’amoredi Gesù non solo convertìZaccheo, ma lo indusse anche ariformare la propria vita versola nuova nascita.

Ellen G. White ha detto:«Cristo venne a mettere lasalvezza alla portata di tutti.Sulla croce del Calvario, eglipagò l’infinito prezzo dellaredenzione per un mondoperduto. La sua rinuncia a sestesso, il suo personale sacrificio,la sua altruistica attività, la suaumiliazione e soprattuttol’olocausto della sua vitatestimoniano la profondità delsuo amore per l’uomo caduto.Egli venne sulla terra appuntoper cercare e salvare i perduti.La sua missione riguardava ipeccatori di ogni grado, di ognilingua, di ogni nazione. Per tuttiegli pagò il prezzo del riscattonell’intento di avvincerli a sécon i vincoli della simpatia.Non tralasciò i più erranti, i piùcolpevoli, anzi, le sue fatichefurono proprio per quantiavevano maggiore bisogno dellasalvezza che era venuto a recare.Quanto più grande era il lorobisogno di riforma, tanto piùprofondo era il suo interesseper loro, tanto maggiore la suacompassione, più intensi i suoisforzi. Il suo cuore pieno diamore si commosse profonda-mente per coloro la cuicondizione appariva piùdisperata e che avevano piùbisogno della sua graziatrasformatrice».1

L’esistenza di Cristo dimostrachiaramente che il cambiamentonella vita si ottiene piùfacilmente grazie all’amore eall’attenzione che non con isermoni, le discussioni e lecritiche. Ellen G. Whiteribadisce: «Dobbiamo aspettarcidi trovare e sopportare grandiimperfezioni in quanti sonoancora giovani e inesperti. Cristo

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sulle ricompense, cura i malati, offre del cibo a chiha fame e dei vestiti a chi ne ha bisogno, confortagli afflitti e guida tutti con affetto verso la Fonte cheha ispirato il suo amore e la sua compassione. Alloranasce la gratitudine, cresce la fede. Si rendonoconto che Dio si preoccupa di loro e sono dispostiad ascoltare la sua Parola quando viene presentata.

Ovunque si osserva la tendenza a sostituireil lavoro individuale con quello svolto da gruppiorganizzati. Ci si orienta verso la fusione in società,verso la centralizzazione, la fondazione di grandichiese e istituzioni. Molti delegano la beneficenzaa strutture preposte evitando il contatto diretto,così il loro cuore diventa sempre più insensibile.Ripiegati e preoccupati solo di se stessi, perdonola sensibilità e si spegne in loro l’amore per ilSignore e per il prossimo.

Lavoro individuale e personaleCristo ha affidato ai suoi discepoli un compito dasvolgere individualmente, che non può esseredelegato. Il compito di assistere poveri e malati ecomunicare il messaggio del Vangelo a coloroche si sono allontanati da Dio, non deve essereaffidato a gruppi di beneficenza organizzata: laresponsabilità è individuale, richiede impegno esacrificio personale. «Va’ fuori per le strade e lungole siepi e costringili a entrare...», ordina Gesù,«... affinché la mia casa sia piena» (Lc 14:23). Eglimette l’uomo in contatto con coloro a cui vuole faredel bene affinché «... conduca a casa tua gli infeliciprivi di riparo... che quando vedi un nudo tu locopra» (Is 58:7). «... Imporranno le mani ai malatied essi guariranno» (Mc 16:18). Dobbiamotrasmettere le benedizioni del Vangelo tramite ilcontatto diretto e un’opera individuale.

La chiesa di Cristo è stata organizzata in vista delservizio: questo è il suo motto. I suoi membri sonocome soldati che vengono addestrati per combatteresotto la guida del Capitano che ha offerto loro lasalvezza. I pastori, i medici e gli insegnanti hannoun’opera molto più vasta di quella che immaginano.Non devono assistere semplicemente delle personema insegnare loro a fare altrettanto. Non devonopresentare solo giusti principi ma anche insegnareagli uditori a trasmetterli a loro volta. La verità,che non è vissuta e condivisa, perde la sua forzavivificante, il suo potere di guarigione e non si può

Quando Cristo inviò i dodici discepoli peril loro primo viaggio missionario disse loro:

«Andando, predicate e dite: Il regno dei cieli evicino. Guarite gli ammalati, risuscitate i morti,purificate i lebbrosi, scacciate i demoni;gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date»(Mt 10:7,8).

Dio ha affidato ai suoi figli la predicazionedel Vangelo al mondo come antidoto al peccatoe alla miseria. Far conoscere il messaggio dellagrazia di Dio è il primo dovere di coloro che sonoconsapevoli della sua potenza risanatrice.

Oggi gli uomini hanno la stessa esigenza diquelli di duemila anni fa: la rivelazione di Cristo.È necessaria una grande opera di riforma e solotramite la grazia di Cristo può essere compiuta unacompleta restaurazione fisica, mentale e spirituale.

La chiave per il vero successoSolo con i metodi di Gesù possiamo avvicinarele persone con successo. Il Salvatore si rivolgevaagli uomini dimostrando loro che desiderava il lorobene. Manifestava simpatia, li aiutava nelle loronecessità, otteneva la loro fiducia e poi li invitavaa seguirlo.

E necessario avvicinare la gente svolgendoun’opera personale. Se si impegnasse meno tempoa pronunciare sermoni e più a visitare le famigliesi avrebbero maggiori risultati. Si devono aiutarei poveri, soccorrere i malati, consolare coloroche sono scoraggiati e in lutto, istruire gli ignoranti,consigliare gli sprovveduti. Dobbiamo piangerecon chi piange e rallegrarci con chi si rallegra.Quest’opera, sostenuta dalla forza dellapersuasione, della preghiera e dell’amore divino,darà i suoi frutti.

Ovunque esistono persone che non hannomai ascoltato la proclamazione della Parola di Dio,né partecipato a un servizio religioso. Affinchéil messaggio del Vangelo giunga fino a loro ènecessario entrare nelle loro case, spesso, peravvicinarli non c’è altro metodo che quellodi alleviare le loro necessità fisiche.

Molti non credono in Dio e hanno perso laloro fiducia negli uomini, ma sanno apprezzaregesti che manifestano simpatia e aiuto. Essi sicommuovono quando nelle loro case entraqualcuno che, senza contare sulla riconoscenza e

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Promuovere il regno di Dio con un riferimento cristianodi ELLEN G. WHITE*

Seguire il mmeettooddoo di Cristo

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alle loro comode amiciziee impegnassero le loro energienel servizio cristiano, imparandoad assumersi delle responsabilità.

Ma per aiutare il prossimonon è necessario aspettare unappello per andare a lavorarecome missionari. Intorno a noici sono tante opportunità persvolgere un servizio. Ovunqueci sono persone bisognosedel nostro aiuto: orfani, malati,moribondi, sofferenti, scoraggiati,ignoranti e abbandonati.

È nostro dovere lavorare percoloro che vivono intorno a noi.Impegnamoci ad aiutare nelmodo migliore possibile tutticoloro che non si interessano direligione. Quando andiamo a ➥

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beneficiare delle relativebenedizioni se non sicondividono con altri.

Ogni membro è coinvoltoe addestratoOgni membro di chiesa deveimpegnarsi in modo diversoper collaborare con il Signore.Non tutti possono misurarsicon l’impegno di altri ma devonofare il possibile per arginare lemalattie e l’angoscia che stannosommergendo il mondo. Moltisarebbero disposti a impegnarsima non sanno da dove iniziare,quindi hanno bisogno di essereistruiti e sostenuti.

Ogni chiesa deve essere unascuola di formazione per ilservizio cristiano. Si dovrebbeinsegnare ai membri a presentarestudi biblici, prepararli adanimare le classi della Scuoladel Sabato, aiutare i poveri,curare i malati e testimoniarein favore dei non credenti.Dovrebbero essere organizzaticorsi di educazione sanitaria,cucina e qualsiasi forma diassistenza cristiana.

L’insegnamento non dovrebbeessere semplicemente teorico,ma pratico, sotto la guida diistruttori capaci. Gli insegnanti

devono dare l’esempio lavorandodirettamente fra la gente, cosìaltri impareranno da loroseguendone l’esempio.

Lavorare per gli altriNulla può suscitare maggioreabnegazione, sviluppare erafforzare il carattere del servizioin favore degli altri. Molti dicoloro che si professano cristianipensano solo a loro stessi e silimitano a stabilire relazioninell’ambito della chiesa.Desiderano godere dellacompagnia dei membri e delleattenzioni del pastore. Diventanomembri di chiese grandi e ricche,e dimostrano scarso interesseper gli altri. In questo modo siprivano di preziose benedizioni.Molti potrebbero trarre grandibenefici se rinunciassero

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far visita ai nostri amici e vicini,manifestiamo interesse perla loro vita spirituale come peril loro benessere fisico.

Presentiamo Gesù come ilSalvatore che perdona i peccati,invitiamo i vicini a casa nostra eleggiamo la Bibbia e i libri chespiegano le sue verità. Invitiamolia unirsi a noi nel canto e nellapreghiera: Cristo sarà presentein queste occasioni, come hapromesso, e i cuori sarannotoccati dalla sua grazia.

I membri di chiesa dovrebberoprepararsi per quest’opera chenon è meno importante di quelladi comunicare il messaggiodel Vangelo a chi vive nei paesidi missione.

Sfruttare le opportunitàattualiNessuno deve lasciarsi sfuggirele piccole occasioni con l’ideadi voler realizzare un’operapiù importante. Potremmosvolgere con successo uncompito semplice e fallire,invece, cercando di assolverneuno più impegnativo e cosìscoraggiarsi. Realizzando contutte le nostre forze ciò che èalla nostra portata, svilupperemole capacità per svolgere un’operapiù importante. Trascurandole occasioni e le piccole realtàquotidiane, molti diventanosterili e insensibili.

Non contiamo sull’aiutoumano; rivolgiamoci primadi tutto a colui che Dio hascelto per portare le nostresofferenze, condividere le nostrepreoccupazioni e sopperirealle nostre necessità.

Confidando nella Parola diDio iniziamo la nostra operadal lavoro che possiamocompiere e andiamo avanti confede. È la fiducia nella presenzadi Cristo che ci assicurerà forzae fermezza. Lavoriamo in mododisinteressato, con coraggio eperseveranza.

Rappresentare GesùRicordate che siete collaboratoridi Cristo nel grande piano dellaredenzione. L’amore di Gesùche pervade tutta la nostra vita ècome un nuovo flusso di forzeche guariscono e vivificano.Quando cerchiamo di attrarre glialtri nel raggio d’azione del suoamore, la nostra purezza nellinguaggio, il nostro disinteressenel servizio, la gioia che trasparedal nostro comportamentotestimonieranno la potenza dellasua grazia. Presentiamo al mondoun’immagine di Cristo pura egiusta affinché venga apprezzatonella sua bellezza.

Esaltiamo la figura di Cristoproclamando: «... ecco l’Agnellodi Dio, che toglie il peccato delmondo!» (1:29). Solo lui puòsoddisfare i desideri del cuore eassicurare pace all’anima.

In ogni epoca il Signore havoluto risvegliare negli uominiil senso della loro fratellanzadivina: diventiamo suoi collabora-tori. Mentre diffidenza e odiodilagano nel mondo, i discepolidi Gesù devono rivelare lo spiritoche regna in cielo. Parliamocome parlerebbe Dio, agiamocome agirebbe lui, riveliamocostantemente la bellezza del suocarattere; manifestiamo quellaprofondità di amore che è allabase di ogni suo insegnamento ecomportamento nei confrontidegli uomini. Anche i più umilicollaboratori di Cristo possonotoccare quelle corde che vibre-ranno fino alle estremità dellaterra ed emetteranno una melodiache si diffonderà per l’eternità.

Gli angeli aspettano dicollaborare con gli uomini perrivelare all’umanità ciò chepotrebbe diventare e ciò chesi potrebbe fare in vista dellasalvezza, quando l’elementoumano si unisce a quello divino.Non ci sono limiti per il beneche si può compiere quando,rinunciando a se stessi, si

permette allo Spirito Santo diagire e vivere una vita pienamenteconsacrata a Dio. Chi si dedicacorpo, anima e spirito al suoservizio riceverà sempre nuoveforze fisiche, mentali e spirituali.Le riserve inesauribili del cielosaranno a sua disposizione. Cristogli accorderà il suo Spirito, la suastessa vita. Lo Spirito Santoimpiegherà la sua potenza peragire nella mente e nel cuore.Tramite la grazia che ci verràaccordata potremo riportarequelle vittorie che ci eranosembrate impossibili perchéeravamo limitati dalle nostreconcezioni sbagliate e dai nostridifetti caratteriali.

Tutti coloro che si consacranoal servizio del Signore otterrannograndi successi. Dio farà grandicose per loro.*Questi brani sono stati estrapolati

dal libro di Ellen G. White, Sulle orme

del gran Medico, Edizioni ADV, Impruneta,

2000, pp. 73-85.

SEGUIRE IL METODO DI CRISTO

1. Fin dove saresti dispostoa spingerti nel «mescolarti»con gli altri come persona chedesidera il loro bene? Dovetracceresti la linea didemarcazione?2. Come sei conosciuto trale persone del tuo vicinato?Che cosa conoscono delle tueconvinzioni religiose?3. Come puoi rifletterepraticamente la dolcezza delcarattere di Cristo a coloroche ti stanno attorno? Individuaalmeno tre modalità.

D O M A N D E P E R

la riflessione e la condivisione

* Pioniere della chiesa avventista(1827-1915). I suoi scritti sonoancora oggi considerati

come una voce profetica.

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Letture per i bambini

PRIMO SABATOPAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Gesù andavaattorno pertutta la Galilea,insegnando nelleloro sinagoghee predicandoil Vangelo delregno, guarendoogni malattiae ogni infermitàtra il popolo»(Matteo 4:23)

Il vicino di casa del dottor Lee, malatoda qualche tempo, era svenuto.Il medico si affrettò con la sua borsa,

tra i vicoli stretti della sporca città, percorrere ad aiutarlo. Lo adagiò sul lettoe gli dette qualche medicina. Poi,di nuovo fuori, di corsa; doveva recarsiall’orfanotrofio, dove trenta bambinimalati di tubercolosi lo aspettavanoper essere visitati: che giornataimpegnativa!«Sarai stanco, tesoro!» gli disse suamoglie. «Vieni, riposa un po’. Ti faròun massaggio alle spalle».«Sembra una buona idea!» esclamòil dottore, rilassandosi sul divano.All’improvviso, qualcuno bussò fortealla porta. La moglie del dottore feceaccomodare una giovane coppia cheportava in braccio una bambina malata.«Per favore, dottore, la nostra bimbapiù piccola sta soffrendo!» imploròil giovane padre. «Non riusciamoa capire che cosa c’è che non va in lei».Immediatamente il dottore mise lapiccola sul divano e la esaminòattentamente con il suo stetoscopio,pressando su diverse zone del pancino.«Bisogna intervenire subito!» esclamòil dottore. «Sembra che sia appendicite.Ci vediamo all’ospedale».La mattina successiva, dopo aver

dormito solo cinque ore, il dottor Leecontrollò la bambina che stavadormendo in pace dopo l’operazione.Poi guardò il suo orologio e pensò:«È meglio che mi sbrighi!». Già, loaspettava un altro impegno: una raccoltafondi per comprare delle sedie a rotelleper i bambini invalidi. Il dottor Lee si sente mai stanco? Certoche sì; tuttavia, egli ama servire le perso-ne e, nonostante la fatica e gli impegni,il sorriso non lo abbandona mai.

Aiutare col sorriso

Servire come Gesù

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Rifletti1. Rileggi il versetto introduttivo: secondote, in che modo il dottor Lee sta imitandoGesù nella sua vita?2. Secondo te che cosa vuol dire serviregli altri? È possibile farlo alla tua età?3. Quali benefici guadagni nell’aiutarel’altro?

Vivi● Insieme ai tuoi genitori, fai una listadi due cose che puoi fare per servire eaiutare la tua comunità.● Prepara un grazioso bigliettino confrasi d’incoraggiamento, da dare a unmembro di chiesa o a un vicino chehanno bisogno di sostegno.

Attività

Riordina le lettere in disordine: scoprirai vari modi in cui servire Dio.

(a) ______________________________ AUREATI I MIBBI ID TADARS

(b) ______________________________ MARFASE I VERPOI

(c) ______________________________ ARETUAI IGL ZIANNAI

(d) ______________________________ SVITAREI I REARCACTI

Soluzione - a) aiutare i bimbi di strada; b) sfamare i poveri; c) aiutare gli anziani; d) visitare i carcerati.

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PAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Sia dunqueche mangiate,sia che beviate,sia che facciatequalche altra cosa,fate tutto allagloria di Dio»(1 Corinzi 10:31)

Svegliati, Geremia!» la madrechiamava. «O arriverai tardi ascuola!». «Ancora due minuti,

per favore!» Geremia implorava.Geremia doveva essere trascinato fuoridal letto praticamente tutti i giorni.Spesso perdeva lo scuolabus. E la suainsegnante chiamava a casa per dire chetrovava spesso Geremia addormentato inclasse e che non aveva svolto i compiti.«Che cosa ti sta succedendo, figliolo?»gli chiedevano i suoi genitori con grandepreoccupazione. «Dobbiamo parlarne!».«Da quando ti abbiamo compratoil computer, vai a letto sempre tardi»disse la madre con una nota di tristezza. «E ti perdi anche la Scuola del Sabato»intervenne il padre con la stessaapprensione. «Scusa, papà, sono molto stanco e nonriesco ad alzarmi» Geremia rispondeva.«Da oggi in poi dobbiamo limitareil tempo che dedichi al computer» disseil padre con fermezza. «Devi andarea letto presto e riposarti di più».«Lo sai che il tuo corpo è il tempiodi Cristo?» chiese seria la madre.«Che cos’ha a che fare questo con il mioriposo?» chiese Geremia, curioso.«La Bibbia dice che Dio ci ha creati eche dobbiamo onorarlo con il nostrotempo e con le nostre energie. Quandonon dormi per almeno otto ore a notte,il tuo corpo non è in grado di riposarsiabbastanza da essere attivo. Perdi laconcentrazione, ti senti stanco e haimeno interesse per molte cose, perfinoper quelle spirituali» continuò la madre.«Ricorda, quando hai una fede fortein Dio e la tua vita spirituale è positiva,sei più sano emozionalmente» aggiunseil padre sorridendo.

«In effetti, è da un po’ che non studiopiù la Scuola del Sabato; e arrivotardi in chiesa» Geremia ammise conla testa china.«Satana è l’avversario del Signore ed èfelice quando noi, che siamo figli di Dio,non ci prendiamo cura del nostro corpo,perché sa che poi saremo stanchi eavremo poco tempo per Gesù» spiegòdolcemente la mamma.«Scusatemi, avete ragione! Non è facileridurre il mio tempo al computer;mi ci diverto troppo! Devo organizzarmimeglio, ma ho bisogno che preghiamoperché Gesù mi dia questa forza»Geremia chiese.«Facciamolo subito» disse il padre;e s’inginocchiarono insieme.

Geremia il dormiglione!

Letture per i bambini

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DOMENICA

AttivitàLeggi il tema evidenziato e scrivi nello spazio quante più frasi oparole che consigliano come vivere in buona salute nel Signore.

Rifletti1. Come avrà pregato Geremia? Signore, tu sai che ho bisogno di te per ______________________________Aiutami a ______________________Te lo chiedo nel nome di Gesù. Amen.2. Anche tu, come Geremia, hai bisognodell’aiuto di Dio per vivere una giornatapiù equilibrata? Ripeti la sua preghierasostituendo il tuo nome e i tuoi bisogni. 3. Ricordi qualche personaggio biblicoche cercava di avere buone abitudiniper servire meglio il Signore?

Vivi● Come metterai da parte un po’ ditempo per Gesù? Scrivilo su una«carta dell’impegno» e appoggiala sultuo comodino. ● Riesci a pregare la sera e al mattino?Perché? Parlane con Dio.

*Risposte possibili: pregare, condividere, dare una mano, soccorrere, brillare per Gesù, sapere ascoltare, mangiare in modo sano, ecc.

SPIRITUALITÀ E SALUTE

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LUNEDÌPAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Così risplendala vostra lucedavanti agliuomini, affinchévedano le vostrebuone opere eglorifichinoil Padre vostroche è nei cieli»(Matteo 5:16)

Quel giorno al Centro comuni-tario del vicinato c’era moltoda fare, servivano dei volontari,

e la signora Calkins aveva chiestoun aiuto ad alcuni bambini e giovanidella chiesa. «Che cosa possiamo fare?»chiesero alcuni di loro. «In seguitoall’inondazione, centinaia di persone nonhanno nulla da mangiare. Dobbiamoservire questo cibo e pulire le stoviglie.Poi, una squadra prepari giochi e attivitàper intrattenere i bambini» spiegò laCalkins. I volontari si organizzarono e,poco dopo, ecco arrivare il capogruppodel Centro: «Forza, Mei, Jerry, Jose,Zach, si comincia!». Fuori dal Centrovi era una lunga fila di personebisognose in piedi da ore. «Tieni, prendiquesta zuppa e del pane per tenerticaldo» disse Zach sorridendo, mentredistribuiva un’infinità di ciotole.«Permetta che l’aiuti, signora; habisogno di vestiti asciutti» diceva Meia una donna con due bambini che sitenevano stretti alla sua gamba. I giovanivolontari lavorarono instancabilmenteper tre giorni, facendo del loro meglio.Un mese dopo, Mei, Jerry, Jose, Zach ealtri ragazzi organizzarono il Club dellaBibbia per i figli delle vittime. Prema ePaula aiutarono con il programmadel doposcuola organizzato in chiesa.Molti altri membri si offrirono di visitarele famiglie colpite dal disastro.«Pastore Kim», domandò Mei, «nonabbiamo già aiutato questa gente colpitadall’inondazione? Perché continuarecon i programmi biblici e con le visitealle famiglie?».

«Mei, Gesù ci ha insegnato a servire lepersone in modo completo» spiegò ilpastore. «Dobbiamo allargare il nostroamore e il nostro servizio ancheall’aspetto spirituale», «E mostrare ai bambini chi è Gesù ecome può aiutarli a vivere una vitamigliore» fece eco la signora Calkins.«Ricorda: quando noi serviamo eaiutiamo gli altri, dobbiamo raggiungerel’intera persona! Tutto è meglio di unaparte, giusto?» esclamò il pastore.

Tutto, o solo una parte?

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Rifletti1. Ripensa a come Gesù aiutava la gente;riesci a identificare i vari modi in cui sioccupava in modo completo della personache aveva bisogno di lui?2. Pensi che fare un’offerta per aiutarela gente bisognosa sia sufficiente? Con ildenaro si risolve tutto o solo una parte delproblema? Che ne pensi?

Vivi● Pianifica assieme ai tuoi genitori o aituoi animatori un progetto per aiutare eservire gli altri non in parte, ma in tutto.● Piega più volte un foglio A4 afisarmonica; sulla prima facciata scrivi:«Diario della preghiera». Dedicalo a untuo compagno di classe a cui vorrestiparlare di Gesù. Scrivi un piccolo pensieroin preghiera per lui, ogni giorno, suciascuna delle facciate di questo diario.Dopo dieci giorni prova a invitare il tuoamico a venire in chiesa con te.

AttivitàServendoti di questatabella, combinale coppie di immaginie numeri scritti sottoi trattini della frasemisteriosa, per scoprirela lettera che vasostituita: otterraiun versetto biblico.

Soluzione: «Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date» (Matteo 10:8 u.p.).

1❖ 3❈ 1❂ 3▲ 4▲ 2❖ 3▲ 1❂ 3❖ 4❈ 4❖ 3▲ 4❈

1❂ 1❈ 4❈ 3▲ 4❈

3❈ 2❖ 2❂ 4❈ 1❈ 4▲ 3▲ 1▲

1❖ 3❈ 1❂ 3▲ 4▲ 2❖ 3▲ 1❂ 3❖ 4❈ 4❖ 3▲ 4❈

3❂ 1❂ 3▲ 4❈

3❖ 1❂ 3▲ 3▲ 4❈ 1▲ 2❈ 2▲ 4❂

A C D 8

1 2 3 4

G I M N

O : T U

V 10 R E

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MARTEDÌPAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Daniele presein cuor suola decisione dinon contaminarsicon i cibi del ree con il vino cheil re beveva;e chiese al capodegli eunuchidi non obbligarloa contaminarsi»(Daniele 1:8)

Ehi, ti va di venire con noi amangiare al McDonald’s, dopo lascuola?» chiese Erika entusiasta.

«No, non credo» declinò Yuko inmaniera cortese.«Perché no? È buonissimo e costapoco!» enfatizzò Erika. «Eh, ragazze?Non siete d’accordo?».«Lo so che è buono; ma certamentesapete che non è buono per la salute»commentò Yuko. «Non credo proprioche gli hamburger del Mc siano dibuona qualità, per non parlare dell’olioin cui le patatine sono fritte e rifritte».«Non fare la fanatica salutista!» dissesarcasticamente Erika. «Un hamburgermica ti uccide!».«Hai ragione, ma io preferisco qualcosadi più leggero e sano. Proprio di recente,in famiglia abbiamo letto sulla Bibbiala storia di Daniele, un giovane che hafatto buone scelte riguardo al cibo; scelteche l’hanno reso più forte e intelligente,tanto che poi è diventato un profetadel Signore. Quella storia mi è piaciutamolto e vorrei imitarlo» disse Yukocon convinzione.«Vorresti dire che se non mangi alMc Donald’s, diventerai la prima dellaclasse?» chiese Erika scettica.«Non credo che Yuko voglia dire questo,ma solo che mangiare sano ci rende piùforti ed efficienti. A me piace mangiareal Mc, ma è vero che ogni volta mi sento

appesantita. E poi, ormai, sappiamo chedovremmo mangiare più frutta e verdura;c’è anche scritto nel nostro libro discienze!» intervenne Kylie.«Dai, ragazze, cerchiamo un altro luogodove mangiare; un posto dove non ciroviniamo lo stomaco; potremmoscegliere la pizza o un’insalatona.Seguitemi!» suggerì Yuko, prendendoErika per mano.«E va bene, proviamo!» accettò Erikacon un sospiro. «Almeno ci farà benealla linea e ai brufoli…».«Già! Viva la salute!» si allearonole ragazze, camminando allegramenteper mano.

Viva la salute!

Letture per i bambini

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Nord di S Sud di P Est di U Est di S Nord di Q Est di L

Ovest di L Sud di Y

Ovest di R Est di N Sud di V

Rifletti1. Identifica uno o due testi della Bibbiache sottolineano l’importanza di avereun corpo sano. Come dovresti trattareil tuo corpo?2. Che cosa dice Salmo 139:13,14 sucome sei stato creato? Che cosa capiscida questi versetti sull’amore di Dio per te?

Vivi● Prepara una tua ricetta per realizzarela macedonia e condividila con i tuoigenitori e con i tuoi amici.● Fai un diagramma segnando i valorinutrizionali della frutta e della verdurache preferisci.

Attività

Segui le istruzioni per determinare quale lettera delloschema vada posta sul trattino. La frase che ne risulterà,ti spiega come Dio considera il tuo corpo.

Soluzione:Tempio di Dio.

T W G U M

S P D R Y

C E V N I

D L O B Q

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MERCOLEDÌPAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Un cuore allegroè un buon rimedio,ma uno spiritoabbattutofiacca le ossa»(Proverbi 17:22)

La travolgente Marianna

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Marianna entrò nella stanza,scostando la tenda per fareentrare un po’ di sole.

«Buongiorno, Giulia! Che splendidamattina!».«Mmm! Un’altra giornata terribile.Per cosa bisogna essere felici?» mormoròGiulia, riluttante, coprendosi conil lenzuolo.«Possiamo essere sempre felici! IlSignore ci ha donato un nuovo giorno.E poi, guarda fuori dalla finestra comesono meravigliose queste montagne!E che dire di quegli amici fantasticicome me, per esempio, che vengono atirarti giù dal letto con gioia?» si vantòscherzosamente Marianna. «Guarda,sabato in chiesa ho preparato questobigliettino per te; ho copiato il testodi Isaia 43:2 che mi piaceva particolar-mente; Dio ci ha promesso che saràcon noi anche nei momenti difficili». Poi, Marianna diresse la sua sedia arotelle verso un’altra camera, quelladi Carlos, per illuminare il suo giornocon altre promesse bibliche.«Grazie tante, Marianna; mi fai andareavanti ogni giorno» disse Carlos conun grande sorriso di apprezzamento.Presto tutte le persone della casa di curasi avviarono verso la sala principaleper la loro attività mattutina conMarianna e con i suoi canti gioiosi.«Dimmi una cosa, Marianna: che cosati rende così felice ogni volta, viste letue condizioni di salute (solo per dirnealcune, l’artrite, i problemi alle

ginocchia, al cuore, le allergie e tantialtri)? Come puoi essere così grata esorridente, con i problemi che hai?»Carlos domandò, curioso.«Se sono felice di vivere ogni momentodella giornata, vivo più a lungo. La miasalute migliora. Lo sai che alcuni studihanno mostrato che essere felici ecredere in Gesù quotidianamente cirende più capaci di superare la malattiae le avversità? Un’attitudine mentalepositiva prevede l’avere fiducia in sestessi, accettare le cose come vengono e,da queste, imparare a crescere e adaiutare gli altri. Si ha meno stress esorridere può essere un’incredibilemedicina!» Marianna disse convinta.Marianna continuò a incoraggiaregli altri e a servire gli abitanti della casadi cura per molti anni. Infatti, il suoottimismo fu ricordato da tantissimepersone che si sentivano benedettedalla sua gioia.

Rifletti1. Leggi ancora Proverbi 17:22 e poiidentifica il perché un cuore allegroè una buona medicina.2. Come puoi sviluppare unatteggiamento positivo?

Vivi ● Cerca due amici da incoraggiare.● Trova degli adesivi con degli smile edonali a persone che ti sembrano tristi oinfelici, dicendo loro di credere in Gesù.

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GIOVEDÌ

PAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Dopo questecose, il Signoredesignò altrisettanta discepolie li mandò a due adue davanti a sé inogni città e luogodov’egli stessostava per andare»(Luca 10:1)

An-Na e Cheng-Chi si affrettaronoa tornare a casa dopo scuola perlasciare i loro zaini, perché era

arrivato il momento di condividere ilVangelo nel vicinato. Esatto: il pastore leaveva incaricate di condividere il messag-gio di Gesù con i loro vicini di casa.«Sbrigati An-Na, andiamo prima checominci a piovere!» esclamò Cheng-Chi.«Un attimo di pazienza. Ah, hai presoqualche cd o qualche libro da lasciare?»chiese eccitata An-Na.«Sì, li ho presi. Però, prima di uscirepreghiamo: mi sento un po’ nervosa eho bisogno che Gesù ci aiuti a parlarecon coraggio» suggerì Cheng-Chi.Presto le due ragazze arrivarono allaprima casa che si trovava in fondo allastrada; Cheng-Chi suonò il campanelloe una signora di mezza età aprì la porta.«Che cosa volete? Se volete vendermiqualcosa, non sono interessata» risposeaspramente la signora.«No, no, non vendiamo nulla» disseCheng-Chi gentilmente. «Vogliamo solodarle qualche libro gratis e parlarle diGesù. Può darci due minuti del suotempo, signora?».«Va bene, ma in fretta, perché devopreparare la cena» rispose la donna conun sorriso. «Perché non entrate in casa?».«Lo sa che Gesù la ama? Tanto tempo favenne per morire per lei e per me.

Guardi questo pezzo di carta».Cheng-Chi continuò a parlare, mentrepiegava il foglio dandogli la forma di unacroce.«Dio ha preparato una casa per noi incielo: dobbiamo solo credere che Gesùsia morto sulla croce per salvarci» feceeco An-Na.«Questa è una bellissima storia, ragazze!»rispose la signora con cordialità. «Grazie,perché avete voluto condividere questomessaggio con me. Grazie, per questilibri gratis. Farò in modo di leggerli percapire di che cosa parlano».«Dio la benedica» dissero An-Na eCheng-Chi, salutando la signora nell’avviarsi alla casa seguente, pronte acondividere ancora il Vangelo conqualcuno.

In coppia per Gesù

Letture per i bambini

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Attività

CONDIVIDI IL PROGETTO DI GESÙ

1. Pensa a un bellissimo luogo, tanto lontano che neppure l’aereo ti ci potrebbe portare. (Immagine 1: ripiega il bordo superiore corto, AB, verso AC).

2. Questo posto è la casa dove Dio ha promesso che ci porterà un giorno.(Immagine 2: piega il punto A fino al punto E, per ottenere l’immagine 3).

3. La casa di Dio è così lontana che nemmeno viaggiando con un razzo la si potrebbe raggiungere. (Immagine 3: ripiega BC sopra EA per ottenere l’immagine 4).

4. Tutti noi potremo vivere in questa bellissima casa: basta che accettiamo quello che Gesù ha fatto dando la sua vitaper noi sulla croce, per salvarci. (Immagine 4: piega BCAE sopra D per ottenere l’immagine 5).

5. Taglia l’immagine 5 a metà e poi dispiegala per mostrare la forma della croce.

Rifletti1. Pensi che essere in due per condividereil Vangelo sia d’aiuto? Non puoi andarcida solo?2. Pensi che in una grande città sia piùdifficile parlare di Gesù alla gente? Perché?

Vivi● Con chi potresti condividere la buonanotizia di Gesù? Parlane con un amico efate dei piani per scegliere luoghi,persone e materiale da portare con voi.

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VENERDÌPAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«E questo Vangelodel regno saràpredicato in tuttoil mondo, affinchéne sia resatestimonianzaa tutte le genti;allora verrà la fine»(Matteo 24:14)

Sentite bambini, questo meseparteciperemo a un fantasticoprogetto» disse il signor Salazar,

entusiasta.«Che cosa faremo?» Carlos domandò,curioso.«A cominciare da oggi e per i prossimiquattro sabati, distribuiremo volantinie copie del libro Il gran conflitto inogni casa di Buenos Aires» spiegòil signor Salazar.«Wow! Sono tante settimane! Perchélo facciamo?» chiese Yesely.«Ricordate? Gesù non ci ha forse dettodi andare per tutto il mondo a predicareil Vangelo?» chiese Paulos.«Esatto, hai ragione. Molte personenon conoscono il nome di Gesù.È il motivo per cui parteciperemo aquest’avventura» spiegò con entusiasmoil signor Salazar.«Ok, mi piacerebbe condividere ilmessaggio di Gesù!» disse Belchuscon coraggio. «Io prenderò dieci libri».«Fantastico! Conta anche me!E prenderò quindici libri!» fece ecoJemina.Quel pomeriggio un gruppo di ventienergici ragazzi raggiunse il parcheggiodella chiesa, pronto per conquistare lagrande città di Buenos Aires convolantini e libri che spiegavano il Vangelo. Erano pronti a camminare

per le strade e raggiungere il mondoper Cristo!«Ragazzi, le nostre gambe sono stanche!»esclamarono i giovani, sedendosi dopomolte ore di cammino. «Certo che siamo stanchi, ma… lo sai?Hai il Vangelo di Gesù nelle scarpe!»disse il signor Salazar con un grandesorriso «ed è ottimo quanto predicareun sermone!».

Il Vangelo nelle scarpe

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41 13 19 19 9 81 (S+A) 13

13 77 13 27 (S+A) 41 25

19 25 9 19 (I+R) (L+O)

91 (L+O) 44 80 (I+R) 13 79 13 (S+A) (S+A) 9

86 (L+O) 41 !

(S+A) (L+O)

Rifletti1. Leggi Luca 8:38,39. Perché Gesù disseall’indemoniato che era appena statosalvato di tornare a casa e non di andarecon lui? 2. Trova due modi per condividere ilVangelo con i tuoi compagni di classe econ i tuoi amici.

Vivi● Scegli due libri o due opuscoli dacondividere con i tuoi compagni di classee amici.● Se qualcuno ti chiede perché ami Gesù,come puoi cominciare la tua risposta?Aiutati completando le frasi seguenti: Sì, io amo Gesù, perché

Lui nella mia vita ha fatto

Attività

Risolvi il puzzle matematico per trovare un messaggiosu come condividere il Vangelo.

A = 12+1C = 20-1D = 84-7E = L + OF = 79G = 91H = I+RI = 21+4L = 35-8N = 70+11O = 9P = 80+6R = 63-22 S = 44T = S+AU = 90-10

Soluzione: Racconta ad altri ciò che Gesù ha fatto per te!

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Letture per i bambiniULTIMO SABATO

A basi, Damisi e Halima,sbrigatevi!» disse il nonno Adeai suoi tre nipotini. «Dobbiamo

finire di preparare questi cestini di cibo».«Abbiamo quasi finito, nonno!» disseroi tre bambini all’unisono.A nonno Ade piaceva aiutare le personedel vicinato: le aiutava a pagare le tassesanitarie, dava cibo a chi aveva fame,procurava giocattoli per i bambinie a volte offriva ospitalità a qualchesenza tetto per alcune notti.Quando si avvicinava una festa,preparava dei cestini di cibo da portarealle famiglie che vivevano nella partepiù povera della città. E quest’annonon sarebbe stato diverso.«Ok, bambini, abbiamo la lista degliindirizzi pronta?» chiese il nonno.«Sì, sì non preoccuparti: tutto è inordine» assicurarono i tre bambini, einsieme partirono per il loro viaggiodi distribuzione.«Salve, signora Mfumo: ecco il cestinodi cibo per lei» disse Abasi nel porgereil cestino alla donna che aveva apertola porta.«Grazie mille! Come potrò mairipagarvi?» disse la signora Mfumo conun sorriso. «Oh, c’è anche del ciboper i miei bambini!».«Non c’è bisogno di pagare; siamosempre a disposizione qui per lei» dissegentilmente nonno Ade.Nell’andare di casa in casa, i quattro

provavano gioia nel cuore; in questomodo sentivano di condividere con altrile numerose benedizioni ricevuteda Gesù. Quando finalmente il girodi distribuzione fu terminato,si sedettero per bere qualcosa.«Nonno, perché ogni anno facciamoquesta distribuzione?» chiese Halima.«Che cosa succederebbe se i tuoi soldifinissero?» domandò Damisi.«Bambini, Gesù ci ha dato tantissimebenedizioni e dobbiamo condividerlecon le persone più svantaggiate»spiegò il nonno. «Ricordate: interessarciagli altri è la strada per aiutarli aconoscere Gesù, il donatore di tuttele benedizioni».«Hai ragione nonno: mi sentivo felicestasera, mentre distribuivamo il cibo»esclamò Halima. «Voglio fare quelloche Gesù ci ha detto».

Nonno AdePAROLE PAROLE D’AMORED’AMORE«Va’ fuori perle strade elungo le siepie costringili aentrare, affinchéla mia casasia piena»(Luca 14:23)

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AttivitàElimina le doppie e inserisci gli spazi al posto giusto per leggere che cosa ha scritto Ellen G. White su come raggiungere e aiutare le persone del luogo in cui vivi.

Soluzione:Troverai la risposta sul libro di Ellen G. White, Sulle orme del gran Medico,Edizioni ADV, Impruneta, p. 75.

«Siideevoonooaaiiuutaareeiipoovrerii,sooccoorreereeimaalaatii,

coonsoolaareecoolooroocheesoonooscooraaggiiaatiieeiinluuttoo,

iistruuiireegliiiignooraantii,coonsiigliiaareegliisproovveeduutii.Doobbiiaamoo

piiaangeereecoonchiipiiaangeeeeraalleegraarciicoonchiisiiraalleegraa».

Rifletti1. Perché pensi che Gesù ci chiedadi aiutare i bisognosi?2. Quanto spesso dai una mano? Che tipodi aiuto dai?

Vivi● Specifica una o due cose che puoi fareregolarmente per aiutare i meno fortunatinel tuo vicinato.

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Si può comprare la felicità?

MESSAGGIO DEL TESORIERE

Èinteressante scoprire che gli scienziati hannodedicato del tempo a risolvere questo

dubbio: esiste una relazione tra denaro e felicità?Uno studio condotto dalla Harvard BusinessSchool (Usa) e dalla University of BritishColumbia (Canada) è giunto a una singolareconclusione: la gioia o la felicità provate quandosi spende denaro è maggiore se il denaro stessoviene donato o impiegato per qualcun altro.I ricercatori hanno fatto un esperimento con duegruppi di studenti, ai quali hanno affidato lastessa cifra. Mentre uno dei gruppi si è distintoper la tendenza a spendere i soldi per soddisfarei desideri dei propri componenti, il secondoli ha invece destinati ad altri. Al terminedell’esperimento, i ricercatori hanno interrogatogli studenti e scoperto che il gruppo più generosonei riguardi del prossimo aveva provato unagioia nettamente superiore rispetto ai membridell’altro gruppo.

Credo che questo episodio rappresenti un’ecodi qualcosa che ciascuno di noi ha già vissutotante volte, e che viene riassunta nel testo di Atti20:35: «... Vi è più gioia nel dare che nelricevere». La parola greca da cui deriva latraduzione «gioia», è la stessa usata da Gesù nelsermone sul monte e accostata alle beatitudini,makarios: «Beati quelli che…». Dare genera gioia!Ma che cosa dà forma alla gioia del dare?Quest’attitudine ci aiuta a staccare gli occhida noi stessi e a rivolgere lo sguardo versoil prossimo; essa esprime in manieraparticolarmente efficace la natura di Dio, anzi,ne costituisce un elemento importante: «PerchéDio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suounigenito Figlio…» (Gv 3:16). La nostragenerosità rivela anche la realtà della nostrarelazione con il Signore. Riconosciamo di averericevuto per primi ciò che doniamo e desideriamoinvestirlo secondo i propositi divini.

Conosciamo tutti la benedizione promessain Malachia 3:10: «“Portate tutte le decime allacasa del tesoro, perché ci sia cibo nella mia casa;poi mettetemi alla prova in questo”, dice ilSIGNORE degli eserciti; “vedrete se io non viaprirò le cateratte del cielo e non riverseròsu di voi tanta benedizione che non vi sia piùdove riporla”».

Generalmente citiamo questo passo inrelazione alle benedizioni legate alla restituzione

della decima. Ma forse è utile sapere che ArthurC. Brooks, uno scienziato americano specializzatoin tematiche sociali, ha scoperto anche unrapporto empirico tra il donare e l’incremento deipropri beni dopo la donazione. Paradossalmente,è stato svelato che la fortuna aumenta a dispettodel dare. Gli psicologi lo spiegano così: donandoper una causa della cui bontà è convinto, ildonatore partecipa, per così dire, alla soluzionedel problema. Contribuisce a incrementare la suafiducia nelle proprie capacità di poter risolverefelicemente i problemi di qualcun altro; questaconsapevolezza, a sua volta, è in grado di dareun input positivo alla sua situazione finanziaria.

Donando, esprimiamo inoltre fiducia nella curadi Dio e concretizziamo la nostra generositàquando non costruiamo «granai più grandi»(Lc 12:18), ma diamo la precedenza alle necessitàaltrui. Scrive Ellen G. White nel libro Consiglisull’economato cristiano: «La benedizionespirituale è strettamente legata alla generositàcristiana. Cercate di provare la gioia di imitarela generosità divina del Redentore. Avrete lacertezza di farvi un tesoro in cielo» - p. 37.

Che grande privilegio imitare Dio anche inquesto ambito! Dio prova gioia quando dona eci invita a prendere parte a questa gioia. Mediantel’interiorizzazione della natura divina,

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MESSAGGIO DEL TESORIERE

diventiamo come lui; in fondo, è questo l’obiettivodella fede.

Le offerte che saranno raccolte al terminedi questa settimana di preghiera verrannoimpiegate esclusivamente per finanziare queiprogetti missionari che fanno parte delprogramma di Missione Globale. In genere,comprendono solo progetti non seguiti da pastorima da membri laici in collaborazione con una«chiesa madre» o con le rispettive Unioni.

Mai come prima verrà data particolare enfasialla cosiddetta finestra 10/40, vale a dire ilterritorio compreso tra i 10° e i 40° di latitudine,che va dal Nordafrica all’estremo Oriente.Gli abitanti di questa fascia sono tra i più poveridel mondo e molti di loro non hanno mai sentitonominare il nome di Gesù.

L’opera di evangelizzazione nelle metropoli staperò diventando sempre più importante. In Asiae nel Medio Oriente in particolare, ci sono cittàcon diversi milioni di abitanti e nemmeno unachiesa avventista. I dirigenti della nostra chiesahanno deciso che il lavoro in quelle città sia unaparte fondamentale delle loro attività missionarie.

Anche nei territori della nostra DivisioneIntereuropea sono stati finanziati vari progettimissionari da Missione Globale. Lo scorso anno,è stata data un’attenzione particolare a nazionicome Spagna, Romania, Italia, ma ancheGermania dove, per esempio, sono state avviatediverse iniziative per raggiungere con il Vangeloi nostri concittadini musulmani.

Vorrei ringraziare tutti gli amici, i fratelli ele sorelle che hanno reso possibile l’esecuzionedi questi progetti mediante le loro offerte nelcontesto della settimana di preghiera. Nel 2013,l’importo complessivo mondiale è ammontatoa 3,3 milioni di euro, il 13 per cento in piùdell’anno precedente. Nella DivisioneIntereuropea, l’offerta complessiva del 2013 èdiminuita in percentuale del 3 per cento,attestandosi su un importo di 1,1 milioni di euro.Come Divisione Intereuropea provvederemoin futuro a fornire maggiori informazionisull’utilizzo delle offerte destinate alle missioni,per dimostrare con chiarezza ad amici, fratelli esorelle che la loro generosità fa la differenza.

Cari amici della Chiesa cristiana avventistadel settimo giorno, cari fratelli e sorelle, inoccasione di questa settimana di preghiera vorreiaugurarvi di sperimentare in maniera particolarela benedizione divina, affinché possiate diredi nuovo che «la sua divina potenza ci ha donatotutte le cose che appartengono alla vita e alla pietà,per mezzo della conoscenza di colui che ciha chiamati mediante la sua gloria e virtù,attraverso le quali ci sono donate le preziose egrandissime promesse, affinché per mezzo di essediventiate partecipi della natura divina, dopoessere fuggiti dalla corruzione che è nel mondoa motivo della concupiscenza» (2 Pt 1:3,4).

* Tesoriere Divisione Intereuropea, Berna, Svizzera.

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