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Pagine da moduli calcistici difesa

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Moduli calcistici con difesa a 3-4-3/3-4-2-1/3-4-1-2/3-3-4/4-4-2/4-3-3/4-3-1-2/4-2-3-1 Mirco Visentini http://www.calzetti-mariucci.it/shop/prodotti/moduli-calcistici-con-difesa-a-3-4-33-4-2-13-4-1-23-3-44-4-24-3-34-3-1-24-2-3-1

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ste22 -- II MMOODDUULLII AA 44 DDIIFFEENNSSOORRII:: DDOOMMAANNDDEE EE RRIISSPPOOSSTTEE

Il 4-4-2

Perché il 4-4-2?

Il 4-4-2 ha un senso innanzitutto perché i quattro difensori sono in gradodi coprire tutta la larghezza del campo ed è questo già un elemento ras-sicurante. I centrocampisti, in fase offensiva, permettono di giocarequando necessario spingendo in 4-2-4 perché i due esterni (il "7" e l' "11"),che dovrebbero essere giocatori completi, con buone qualità sia in fasedifensiva che, soprattutto, in quella offensiva, possono con questo schemadiventare veri attaccanti con il "9" e il "10" che devono loro concederelibere le fasce!

Cosa chiedere alla squadra in fase offensiva?

Alla squadra si chiede di cercare velocemente la profondità, utilizzandoi centrocampisti esterni o anche uno di quelli centrali, che vada a posi-zionarsi tra il centrocampo e la difesa avversaria mettendo così l'accentosu un tipo di gioco che sfrutti la profondità piuttosto che il campo in lar-ghezza con un'azione manovrata per vie laterali.

fig. 72

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Come si fa a prendersi lo spazio per ripartire?

Per prendere un po' di profondità non è necessario un pressing troppoalto, perché la squadra si ritroverebbe troppo vicina alla porta avversariae non avrebbe abbastanza spazio per sfruttare la velocità dei centrocam-pisti esterni: dalla conoscenza del gruppo verrà la possibilità di sfruttareal massimo le potenzialità di ogni giocatore. Potendo contare su giocatorimolto tecnici, allora si dovrà chiedere alla squadra di recuperare palla inposizione molto avanzata mentre, in caso contrario, sarà meglio decideredi arretrare di proposito, recuperando il pallone sui 40 metri e approfit-tando della velocità di alcuni elementi piuttosto che della tecnica di altri!

E se l'avversario assume una posizione di attesa?

Si tenterà, contro un avversario attendista, di lasciargli la gestione delpallone, oppure di giocare palla all'indietro in fase di possesso per farlosalire: è una tattica abbastanza rischiosa perché un passaggio sbagliatopotrebbe dare all'avversario un'occasione decisiva per segnare.

Che caratteristiche sono auspicabili a livello individuale?

I difensori centrali devono essere bravi nel gioco aereo, ma avere ancheuna forte personalità. Se possibile devono essere veloci, ma soprattuttoavere uno spiccato senso dell'anticipo. Devono saper leggere con atten-zione le diverse situazioni di gioco, mentre i difensori laterali possonoessere scelti tenendo conto del fatto che uno dei due deve essere più por-tato ad un atteggiamento offensivo rispetto all'altro. I centrocampisti cen-trali devono essere complementari, uno con prevalenza di capacitàquantitative e l'altro di capacità qualitative, in grado sia di inserirsi percreare sovrannumero che di lanciare le due ali con precisi passaggi lun-ghi.

Ali e centrocampisti esterni sono spesso la chiave dello schema. Qualoranon riescano a dare un contributo sul piano offensivo sufficientementerilevante, la squadra rischierà di segnare molto poco e dovrà ripiegare nelcercare soluzioni alternative con i palloni arretrati.

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In fase avanzata meglio giocare con due attaccanti; uno rapido, bravo tec-nicamente e l'altro che dovrà girargli intorno con dei movimenti a semi-cerchio, anch’egli veloce, bravo nell'uno contro uno offensivo e in gradodi giocare palloni importanti in profondità: fondamentale dal punto divista tattico che i due non entrino nelle zone di campo di competenzadegli esterni. Devono lasciare le fasce libere ed essere in grado di giocaretra loro, inserendosi alle spalle della difesa avversaria al momento giu-sto.

Quando necessario si potrà anche chiedere a uno dei due di restare schie-rato vicino ai difensori centrali e all'altro di posizionarsi fra la difesa e ilcentrocampo con la possibilità che ne deriva di controllare la situazionee di rientrare e creando, con tale posizione, problemi di marcatura agliavversari, soprattutto all'inizio della partita.

Come allenare la fase offensiva e quella difensiva?

Sul piano difensivo, l’istruzione tattica inizierà dai particolari, analiz-zando tutte le situazioni che si possono presentare in una partita. Dopo-diché, i giocatori vanno istruiti sulle varie fasi di una partita undici controundici. È a partire da questa spiegazione generale che si possono ancoracorreggere i vari comportamenti particolari. A livello offensivo, non servea molto insistere con situazioni “undici contro zero” – a meno di non es-sere a inizio stagione – perché non è una situazione realistica. È più inte-ressante creare delle difficoltà ai giocatori e analizzare sempre i variproblemi, reparto per reparto e verificare nella partita reale per testare ciòche è stato imparato e quanto lavoro c'è ancora da fare!

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Il 4-3-3

Perché il 4-3-3?

Il 4-3-3 è uno schema abbastanza comune ed è comunque importante co-noscerlo e poterlo adattare alle diverse soluzioni, anche nel corso di unastessa partita. Un esempio: la squadra schiera tre attaccanti, due piuttostogrossi, non molto veloci e il terzo abbastanza fragile fisicamente mamolto tecnico: come schierarli? Si può chiedere ai primi due di pressarealto per recuperare palla velocemente, facendo in modo che non ripartanomai troppo lontani dalla porta avversaria. Quando si abbiano a disposi-zione due ali veloci, si potrà chieder loro di arretrare un po' di più e,quando avranno recuperato palla, potranno impostare il gioco sulle duefasce pensando velocemente e avanzando in attacco altrettanto veloce-mente.

Cosa chiedere alla squadra in fase offensiva?

Le caratteristiche degli attaccanti che si hanno a disposizione, sono de-terminanti nella scelta dei migliori movimenti d’attacco che comunque ènecessario, ogni volta, insegnare alla squadra: sono movimenti da me-morizzare, senza tuttavia aspettarsi che questi schemi possano essere re-plicati con frequenza e facilità durante la partita. Ci sono altri fattori deiquali bisogna tenere conto, come la creatività, la spontaneità, l'immagi-nazione: più ci si basa sugli schemi e più vengono mortificate queste qua-lità nei giocatori.

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Il punto cruciale, quindi, è trovare la giusta combinazione fra organizza-zione e spontaneità, schemi predefiniti e talento, per dare ai giocatoridelle nozioni che potranno essergli utili nel giorno in cui nulla sembrariuscire e questo senza tuttavia renderli simili a robot. Non bisogna dimenticare che alcuni giocatori fanno fatica ad assimilarecerti schemi e che il ruolo dell'allenatore è quello di semplificare le cose,non di complicarle. Esistono interpretazioni diverse del modulo 4-3-3:quella con un centravanti e due ali larghe, quella con due attaccanti vicinie un trequartista, tre attaccanti schierati vicini per lasciare spazio sullefasce...

Cosa chiedere alla squadra in fase difensiva?

Di creare sempre la superiorità numerica, evitare gli 1 contro 1 o i 2 con-tro 2 e disporre di un giocatore in più degli avversari, in ogni situazione.È possibile che i due terzini salgano contemporaneamente: in questo caso,il centrocampista centrale deve restare dietro, per fare in modo che lasquadra abbia sempre a disposizione tre difensori centrali. I due centrali,appunto, devono essere forti, attenti, intelligenti e, se possibile, veloci.Se non dovessero essere molto veloci, bisognerà allora valorizzare le loroqualità di organizzatori. I due terzini dovranno aiutare di più, la tatticadel fuorigioco dovrà essere applicata più spesso per non trovarsi a difen-dere contro giocatori più veloci in spazi allargati.

Durante la fase di pressing, come devono agire gli attaccanti?

Nel 4-3- 3 ogni giocatore deve occuparsi di ciò che avviene nella zona incui si trova. Deve rallentare la partenza dell'azione avversaria e disturbaresempre il difensore, fino alla metà campo. Così facendo permetterà allasquadra di guadagnare qualche secondo prezioso, dandogli la possibilitàdi schierare le linee difensive in modo efficace.

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Nella (fig. 74), i tre attaccanti mettono pressione alla linea difensiva av-versaria schierata a tre giocatori. Nella (fig. 75), con una difesa a quattro,viene neutralizzata o ritardata l'azione avversaria, grazie allo spostamentodel centrocampista con l' "8" e l' "11" che raddoppiano la marcatura.

fig. 74

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In che modo progettare il lavoro a livello difensivo e offensivo?

A livello difensivo il lavoro prevede un inizio con analisi precisa dellediverse situazioni che potranno presentarsi in partita, per trasporle primain un esercizio con avversari e poi in una partitella a tema.

A livello offensivo, si deve insegnare ai giocatori qualche movimento equalche soluzione, tenendo sempre conto degli avversari che si dovrannoaffrontare. Anche in questo caso occorrerà utilizzare lo stesso metodod'insegnamento utilizzato per la fase difensiva. A partire dal momento incui la squadra inizierà ad avere una buona base tecnica e delle conoscenzeapprofondite, sarà interessante lavorare proponendo varie partite a tema,sia per allenare le due fasi che per agire su altri aspetti determinanti:

- motivare i giocatori;- non annoiarli con esercizi riguardanti concetti ripetuti mille volte e

straconosciuti senza annullare questa parte ripetitiva della didatticacomunque necessaria per ripassare le varie conoscenze.

Qualche esercizio

Esercizio 1 (fig. 76)Partita a tema con 7 giocatori (3 difensori, 4 centrocampisti e il portiere)contro 9 attaccanti. Questi ultimi devono segnare. I 7 in difesa, se recu-perano il pallone, dovranno ripartire cercando di segnare in una delle treporticine poste oltre la linea di centrocampo.

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Esercizio 2 (fig. 77)Partita 7 contro 7 in una metà campo, con le due squadre schierate con il3-2-2. In questa partita si mette prima l'accento sul lavoro dei due attac-canti, poi sulla relazione tra i due attaccanti e i due centrocampisti cen-trali.

Esercizio 3 (fig. 78)Partita 3 contro 3, per esercitarsi nell'attacco al portatore di palla e nellecoperture reciproche.

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