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“...delle città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia...” così la descrive Giovanni Pascoli in una sua lettera redatta pochi anni dopo la sua partenza da Matera. Una città che marca indelebile nella memoria di chi la vive, anche solo per pochi giorni, delle sensazioni profonde grazie alla sua incommensurabile bellezza. Corrosa dal vento e dal sole, fatta di piccole case, di antri e di improvvise facciate barocche, la città dei sassi, immortalata dagli scatti fotografici del grande Henri Cartier-Bresson e nelle pellicole cinematografiche di Alberto Lattuada, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore, sino alla più recente di Mel Gibson, ha conservato intatto il suo imprescindibile fascino e la sua unicità. Affacciata da sempre sugli strapiombi della Murgia Materana, circondata da paesaggi incontaminati tinti di verde, questa città millenaria rientra dal 1993 nei siti Unesco quale esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse naturali dell'acqua e della roccia. Nel conglomerato urbano denominato Sassi, scavato nella roccia sedimentaria e costruito con la sua stessa pietra, si cammina sui tetti delle case grotta, costeggiando comignoli e imbocchi di antiche cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, circondati da ampi spazi luminosi dove la salubrità dell'aria è una prerogativa antica. Una città le cui origini risalgono al Neolitico, come dimostrano i numerosi villaggi trincerati disseminati sui pianori rocciosi del Parco Regionale della Murgia Materana e gli utensili di pietra levigata conservati nel Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola. A questi antichi abitanti si deve, dunque, la nascita di una civiltà, quella rupestre, che con ingegno e rispetto ha saputo integrarsi alla natura del luogo generando innumerevoli chiese rupestri tutte scolpite nella roccia con mirabili tracce ad affresco tutt'oggi conservatesi. Dopo circa duemila anni dalla sua frequentazione, Matera si prepara alla candidatura di Capitale Europea della Cultura per il 2019 esibendo la propria identità nei suoi festival dedicati alla letteratura, al cinema, alla musica e all'arte. Una città, quindi, che, dalle continue scoperte archeologiche sino alle meraviglie ipogee del Museo della Scultura Contemporanea, è in grado di stupire con i suoi emozionanti paesaggi e la sua calorosa accoglienza.

breve storia di matera

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Page 1: breve storia di matera

“...delle città in cui sono stato, Matera è quella che mi sorride di più, quella che vedo meglio ancora, attraverso un velo di poesia e di malinconia...” così la descrive Giovanni Pascoli in una sua lettera redatta pochi anni dopo la sua partenza da Matera. Una città che marca indelebile nella memoria di chi la vive, anche solo per pochi giorni, delle sensazioni profonde grazie alla sua incommensurabile bellezza. Corrosa dal vento e dal sole, fatta di piccole case, di antri e di improvvise facciate barocche, la città dei sassi, immortalata dagli scatti fotografici del grande Henri Cartier-Bresson e nelle pellicole cinematografiche di Alberto Lattuada, Pier Paolo Pasolini, Giuseppe Tornatore, sino alla più recente di Mel Gibson, ha conservato intatto il suo imprescindibile fascino e la sua unicità. Affacciata da sempre sugli strapiombi della Murgia Materana, circondata da paesaggi incontaminati tinti di verde, questa città millenaria rientra dal 1993 nei siti Unesco quale esempio eccezionale di accurata utilizzazione nel tempo delle risorse naturali dell'acqua e della roccia. Nel conglomerato urbano denominato Sassi, scavato nella roccia sedimentaria e costruito con la sua stessa pietra, si cammina sui tetti delle case grotta, costeggiando comignoli e imbocchi di antiche cisterne per la raccolta dell'acqua piovana, circondati da ampi spazi luminosi dove la salubrità dell'aria è una prerogativa antica. Una città le cui origini risalgono al Neolitico, come dimostrano i numerosi villaggi trincerati disseminati sui pianori rocciosi del Parco Regionale della Murgia Materana e gli utensili di pietra levigata conservati nel Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola. A questi antichi abitanti si deve, dunque, la nascita di una civiltà, quella rupestre, che con ingegno e rispetto ha saputo integrarsi alla natura del luogo generando innumerevoli chiese rupestri tutte scolpite nella roccia con mirabili tracce ad affresco tutt'oggi conservatesi. Dopo circa duemila anni dalla sua frequentazione, Matera si prepara alla candidatura di Capitale Europea della Cultura per il 2019 esibendo la propria identità nei suoi festival dedicati alla letteratura, al cinema, alla musica e all'arte. Una città, quindi, che, dalle continue scoperte archeologiche sino alle meraviglie ipogee del Museo della Scultura Contemporanea, è in grado di stupire con i suoi emozionanti paesaggi e la sua calorosa accoglienza.