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Viaggio d’ist r uzione LI CEO “A. MEUCCI ” di APRI LI A (LT) a.s. 2012 - 2013 MONTE AMIATA – VAL D’ORCIA 18/20 Marzo Classe: 2C tot. alunni n° 18 prof.ssa Magri Cinzia

Viaggio di Classe: Val D'Orcia

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Page 1: Viaggio di Classe: Val D'Orcia

Viaggio d’ist r uzioneLI CEO “A. MEUCCI ” di APRI LI A (LT)

a.s. 2012 - 2013

MONTE AMIATA – VAL D’ORCIA

18/20 Marzo

Classe: 2C

tot. alunni n° 18

prof.ssa Magri Cinzia

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18 MarzoAprilia Abbadia S. Salvatore

CETONA 1. Parco Archeologico Naturalistico

2. Archeodromo3. Museo Civico

19 MarzoEscursione

Escursione alla Riserva del Pigelleto

1. attività di orienteering2. percorso naturalistico

illustrato

20 MarzoAbbadia S. SalvatoreAprilia

1. Abbazia longobarda di S. Salvatore

2. Pienza , 3. Chianciano Terme e Museo

Etrusco

ITINERARIO

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L’idea del Parco della Val d’Orcia è basata sul concetto di ambiente non solo come luogo naturale ma soprattutto come spazio dove l’uomo vive, lavora, produce cultura e dove può migliorare e modificare le proprie condizioni di vita senza incidere negativamente sul paesaggio.I promotori del parco sono riusciti a creare una gestione coordinata del territorio, molto attenta alla conservazione, consentendo un sano sviluppo economico. Secondo noi è una scommessa che sta avendo successo.

La Val D’Orcia

La Val D'Orcia, un antichissimo golfo marino che si ritirò violentemente lasciando in secca una valle profonda, arida e argillosa cosparsa di conchiglie ed altri detriti come il fondo del mare, oggi è un territorio lontano dal traffico e dall'inquinamento, curato amorevolmente dalle genti che la abitano, le quali invogliano a un più profondo contatto con la natura.

Il 2 luglio 2004 il Parco della Val d’Orcia è stato riconosciuto dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, per lo stato di conservazione eccellente del territorio.

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Il Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona, istituito nel 1990, documenta le più antiche fasi del popolamento umano nel territorio che gravita attorno al massiccio del Cetona, a partire dal Paleolitico medio (50.000 anni da oggi) fino all'Età del Bronzo (4.000 anni da oggi). L'esposizione archeologica è preceduta dalla presentazione dell'evoluzione paesaggistica dell'area cetonese sulla base delle evidenze geologiche e paleontologiche.

1. Storia della fenomenologia geologica della zona, che inizia 225 milioni di anni fa, quando non c’erano terre emerse

2. Nascita delle prime forme di vita, fossili datati 3 milioni di anni fa, ritiro delle acque (Quaternario), comparsa dell’uomo di Neanderthal

3. Età del Bronzo, ricostruzione fedele dei primi insediamenti umani4. Esemplari di resti umani e di ritrovamenti di manufatti

Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona

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Il percorso museale, organizzato in forma didattica, prosegue:Parco Archeologico Naturalistico di Belverde, dove è possibile visitare gran parte dei siti da cui provengono i ritrovamenti esposti nel Museol'Archeodromo di Belverde, uno spazio all'aperto, adeguatamente attrezzato, da utilizzare come laboratorio didattico. Al momento comprende:

-la ricostruzione di un'area abitativa riferibile all'Età del Bronzo, -una cavità naturale nella quale è allestito un accampamento paleolitico, -un settore destinato alla simulazione di attività di scavo archeologico,

collegati da un itinerario nel bosco che tocca alcuni dei punti più suggestivi e panoramici dell'intero territorio

Archeodromo di Belvedere - Monte Cetona

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L'uso sacro della Grotta Lattaia è, ad esempio, testimoniato dal ritrovamento di oggetti votivi di periodo ellenistico, come riproduzioni di bambini in fasce, fittili anatomici, vasetti miniaturistici e monete di bronzo. Fino agli anni ’30 del secolo scorso era ancora viva la credenza che l'acqua gocciolante dalle pareti, se bevuta dalle madri durante l'allattamento, avesse il potere magico di favorire la secrezione del latte. Alla tradizione, che la vuole luogo di soggiorno del santo, deve invece il nome la Grotta di San Francesco, la più vasta dell'intero complesso. Sul sentiero che conduce all'eremo francescano di Santa Maria si possono attraversare tre cavità comunicanti, l'Antro della Noce, l'Antro del Poggetto e la Tombetta della Strada; anche qui sono state ritrovate antiche tracce di presenza umana

Le grotte (Antro della Noce, Antro del Poggetto) sono impressionanti: si attraversano cunicoli e inghiottitoi formatisi nei blocchi di travertino, caduti e rotolati, nel corso di millenni (attrezzati ed illuminati da un impianto fotovoltaico). Alcune di esse furono addirittura scelte come luoghi di sepoltura e di culto, anche nel Medioevo.

Le grotte - Monte Cetona

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È un antico vulcano, ormai spento, con presenze di rocce e di laghetti di origine vulcanica. Si può far risalire la sua ultima eruzione a circa 700.000 anni fa. L'Amiata è ricchissimo di acque, che vengono distribuite dall'Acquedotto del Fiora in tutta la Toscana meridionale e nel Lazio settentrionale. Le sorgenti dei fiumi Fiora, Vivo, Albegna e Paglia, che sgorgano in notevole quantità laddove finiscono le rocce trachitiche e inizia il basamento calcare-argilloso, costituiscono una imponente ricchezza idrica che caratterizza da sempre questo rilievo vulcanico

MONTE AMIATA 1.738 mMonte Amiata

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Riserva Naturale del Pigelleto (SI)

L'area è dominata da Poggio Pampagliano (969 m.), che con Poggio La Roccaccia e Poggio Roccone, di poco più bassi, forma una dorsale arcuata verso nord-est, che fa da spartiacque tra il bacino del fiume Paglia e quello del fiume Fiora.

La Riserva protegge un eterogeneo comprensorio boscato, ricco di specie vegetali, tra le quali assume un particolare rilievo la presenza dell'abete bianco come specie spontanea. Il bosco del Pigelleto è per buona parte un bosco ad alto fusto, erede del tipo di taglio che vi si praticava durante il periodo di attività mineraria, che ha probabilmente contribuito a mantenere ottimale la rinnovazione spontanea dell'abete bianco.

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L'abbazia di San Salvatore è l'edificio sacro che dà il nome al comune di Abbadia San Salvatore.

La tradizione vuole che il complesso benedettino, attestato dal 762, sia stato fondato dal duca longobardo Ratchis. L'abbazia ebbe il periodo di maggiore splendore dal X al XII secolo; nel 1782 fu soppressa e la chiesa ridotta a parrocchiale.

La chiesa, risalente al 1035, presenta una facciata a capanna alta e stretta, affiancata da due torrioni, quello di destra incompiuto e l’altro merlato. L'interno, a croce latina, conserva un Crocifisso ligneo policromato della fine del XII secolo.

La cripta è caratterizzata dalla presenza di trentadue colonnine con capitelli, ognuno decorato con un motivo diverso come sono diverse tra loro anche le colonne.

L'abbazia ha ospitato per quasi mille anni il Codex Amiatinus

Abbazia di San Salvatore

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PienzaLa storia di Pienza è legata a quella di Enea Silvio della nobile famiglia Piccolomini, nato a Pienza il 18 Ottobre 1405 e diventato Papa nel 1458 col nome di Pio II.Pio II fu un grande umanista e volle trasformare la natia Corsignano da piccolo borgo medioevale (l'antico Castello di Corsignano è conosciuto fin dal 828) in un residenza papale in stile rinascimentale cambiandone il nome in Pienza.Del progetto originale del 1459, uno dei primi esempi di urbanistica,pensato e disegnato da Bernardo Gambarelli detto il Rossellino, allievo di Leon Battista Alberti, oggi rimangono molti palazzi quattrocenteschi nella piazza Pio II, il cuore del paese, su cui si affacciano la Cattedrale e la residenza Piccolomini e lungo corso Rossellino dove abbiamo passeggiato e fatto acquisti.

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Il Museo Etrusco di Chianciano rappresenta uno degli esempi più innovativi nel panorama dell'esposizioni sulla civiltà etrusca.

Chianciano è situata nella parte sud-orientale della toscana in provincia di Siena ed è ubicata sulla dorsale collinare che separa la Val di Chiana e la Val d'Orcia.

Il territorio circostante presenta alcune delle più importanti perle del Medioevo e del Rinascimento della Toscana, come Pienza, Montepulciano, San Quirico, Montalcino, Città della Pieve e altre. Qui è possibile riscoprire i vari aspetti della civiltà etrusca attraverso un percorso che privilegia un approccio emotivo con video, suoni e voci; sarà possibile ammirare gli oggetti appartenuti a questi nostri antichi antenati inseriti in un'ambientazione legata alla funzione ed al luogo. Vedremo quindi la sezione del banchetto con oggetti autentici contestualizzati alle funzioni che assolvevano: anche le sepolture sono presentate non come una sequenza di oggetti ma inserite nel contesto di ritualità e sacralità dell'oltretomba etrusco.

Chianciano (SI)- Museo Etrusco

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Gli alunni della classe 2C del Liceo Meucci di Aprilia durante l’attività di orienteering nella Riserva del Pigelleto