22
«La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra... chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita» «L'Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto» [...] Goethe, "Viaggio in Italia", 1817

Viaggio nella cultura power point

  • Upload
    eurosky

  • View
    1.105

  • Download
    2

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Viaggio nella cultura power point

«La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa,

la cedevole scambievolezza delle tinte,

l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra...

chi li ha visti una sola volta,

li possederà per tutta la vita»

«L'Italia senza la Sicilia,

non lascia nello spirito immagine alcuna.

È in Sicilia che si trova la chiave di tutto» [...]

Goethe, "Viaggio in Italia", 1817

Page 2: Viaggio nella cultura power point
Page 3: Viaggio nella cultura power point
Page 4: Viaggio nella cultura power point

Mineo

Luigi Capuana

“Ora egli conosceva tutti i fondi della masseria palmo per palmo, e menava i tacchini fin sul

ciglione dell'Arcura, d'onde si godeva la vista della Piana di Catania e dell'Etna da un lato, delle

colline di Catalfaro e della Nicchiara dall'altro; e si vedeva Mineo arrampicato sul monte, con le

torri del vecchio castello e i campanili delle chiese ritagliati sul cielo; e dall'altra parte, laggiù,

quasi rannicchiato sotto la roccia rossastra, Palagonía, dov'egli distingueva la casa del notaio; e,

lontano, come un sassolino bianco buttato tra l'erba verde, la casa di campagna dov'egli era stato

a guardare i tacchini e dove avea patito tante volte la fame e il freddo, perchè spesso si

scordavano

di lui e non gli mandavano il pane dal paese;

e doveva dormire su la nuda paglia, con uno

straccio di vecchia bisaccia per

coperta, allo scuro.”

Da “Scurpiddu”

Page 5: Viaggio nella cultura power point

Monumento a Luigi Capuana

Al centro della piazza, è un opera di Vincenzo Torre da

Nicolosi, fu realizzato a Roma nel 1934 e fu inaugurato nel

1936. II basamento è in travertino, mentre la statua e i

pannelli sono in bronzo. Nei pannelli sotto la statua si

possono ammirare

dei bassorilievi con scene che ricordano alcune opere dello

scrittore menenino: guardando di fronte “Giacinta", a destra

un'allegoria di fiabe, a sinistra “bona genti" "dietro il

“marchese di Roccaverdina".

Circolo di cultura Capuana

Inizialmente sede del palazzo di

città, divenne poi casa del

magistrato. Fù trasformato in

seguito in carcere mandamentale e

in parte concesso ad una

associazione di nobili. Fu "casa del

fascio" e dopo gli eventi bellici circolo

di cultura dedicato a Luigi Capuana.

Internamente presenta delle belle

colonne con capitelli doricì che

abbelliscono un caratteristico sa1one

ottocentesco stile liberty.

"CASA MUSEO LUIGI CAPUANA

E BIBLIOTECA COMUNALE LUIGI

CAPUANA“

Alla Biblioteca, per ovvie ragioni, è stato

attribuito il nome del grande scrittore

concittadino ed è stata aperta al

pubblico nell’ottobre del 1977, assieme

al Museo L. Capuana, con lo scopo di

valorizzare il Museo e l’opera

capuaniana, diffondere la cultura e

l’educazione civica fra tutti i cittadini.

Page 6: Viaggio nella cultura power point

Chiesa parrocchiale

dedicata a S.

Agrippina, patrona della

citta‟. Essa vanta origini

antichissime, fu consacrata il

19 giugno del 312 e sorge sui

ruderi del privato oratorio che

S. Eupresia fece costruire nel

263 sul luogo attiguo alla

casa dove ricevette i resti

mortali della Vergine e Martire

Agrippina, trasportata

miracolosamente da Roma a

Mineo.

Chiesa di San Pietro

La chiesa è menzionata per la prima

volta in epoca medievale assieme a

quelle di Sant'Agrippina e di Santa

Maria Maggiore. Nel 1670 fu eretta a

Collegiata. Anche questo edificio

sacro, come gli altri di Mineo, ha subito

nel corso dei secoli rimaneggiamenti e

restauri. Fu danneggiata dai terremoti

del 1542 e del 1693. La facciata è stata

completata solo nella seconda metà

del XIX secolo.

Chiesa di S. Maria Maggiore.

Essa sorge vicino ai ruderi del

vecchio castello Ducezio e vanta

di essere la prima chiesa Cristiana

di Mineo. Le sue origini

risalirebbero agli albori del

cristianesimo in Sicilia verso la

meta’ del III sec. d. C.

Dedicata prima al dio Sole,

quando i menenini divennero

cristiani la trasformarono da

tempio pagano in tempio cristiano

dedicandolo alla vergine SS.

Page 7: Viaggio nella cultura power point

Chiesa di S. Francesco D'Assisi e dell'Immacolata

Risale al 1400. Il portale in pietra, corroso dal tempo, murato nella

parete lungo la Via Roma è del’400. Fa parte del convento del PP.

Francescani conventuali che lo aprirono nel 1450. Distrutto dal

terremoto dell’11 Gennaio 1693, venne ricostruito nel’ 700 e rimase

aperto fino al 1867, data nella quale venne soppresso dalla legge civile

e i suoi beni vennero confiscati dallo Stato, il quale lo concesse in uso

al Comune per finalità educative e culturali.

Chiesa di S. Tommaso

Erroneamente chiamata chiesa del collegio, fu

dedicata a S. Tommaso apostolo.

Presenta sul fianco sinistro una bella torre

campanaria restaurata nel 1934.

Contiene opere di valore come la balaustra in ferro

battuto dell'antica chiesa di S. Benedetto, il

sarcofago del De Guerriero, gli altari in marmo del

'600, il pulpito in legno scolpito del 700.

Sita nella parte ovest

della citta’ troviamo la

chiesa di S. Maria

d‟Odigitria.Qui nel

medioevo sorgeva una

delle antiche porte della

citta’ chiamata Porta di S.

Maria degli Angeli per la

raffigurazione di S. Anna

seduta con la figliola

Maria SS. degli Angeli,

scolpite entrambe da

mano maestra.

Page 8: Viaggio nella cultura power point
Page 9: Viaggio nella cultura power point

Vizzini

I luoghi della Cavalleria Rusticana

Di ritorno dal servizio di leva, Turiddu trovò la sua fidanzata

Lola sposata con Alfio.

In lui matura il desiderio di vendetta e per questo seduce Santuzza.

La gelosia cresce in Lola che tradisce il marito per andare con il giovane.

Santuzza si accorge della relazione dei due e racconta tutto a Lucia, madre di Turiddu. Improvvisamente Alfio rientra con il

sospetto di aver visto il ragazzo appostato sotto casa.

La domenica di Pasqua, Santuzza cerca di dissuadere Turiddu dall‟amare Lola

ma tra i due scoppia una lite.

Per mettere a tacere Santuzza, Turiddu entra in chiesa.

Quando Alfio arriva in chiesa trova Santuzza in lacrime.

Lei confessa di piangere per via dell‟infedeltà di Turiddu e gli racconta la verità.

Fu così che Alfio lo sfida a duello.

Alla fine del 1800 Pietro Mascagni trasforma questo splendido racconto in un melodramma con il quale otterrà un

immediato successo.

Page 10: Viaggio nella cultura power point

Tra i monumenti è possibile ammirare:

il settecentesco Palazzo Trao teatro di Mastro Don Gesualdo divenuto Casa della

Memoria e delle Arti dove si conservano i dagherrotipi originali scattati dal Verga;

il quartiere di Santa Teresa, nelle cui vie si sviluppa il dramma della Cavalleria;

Palazzo Sganci ricordato nel romanzo Mastro Don Gesualdo;

Palazzo La Gurna, il luogo in cui si tenne il banchetto nuziale di Mastro Don Gesualdo e

Donna Bianca Trao;

le case di Santuzza e Lola in via Volta, l’una di fronte all’altra;

la casa di Turiddu in via Tetrarca;

‘A Cunziria dove Alfio e Turiddu si sfidarono a duello.

Page 11: Viaggio nella cultura power point

"Dal palazzo dei Trao, al di

sopra del cornicione sdentato,

si vedevano salire infatti,

nell'alba che cominciava a

schiarire, globi di fumo denso,

a ondate, sparsi di faville".

"Una vera bicocca quella

casa i muri rotti, scalcinati,

corrosi, delle fenditure che

scendevano dal cornicione

fino a terra; le finestre

sgangherate e senza vetri; lo

stemma logoro,scantonato,

appeso ad un uncino

arrugginito,

al di sopra della porta“.

Palazzo La Gurna

In questa casa, si tenne il banchetto

nuziale di Mastro Don Gesualdo e

Donna Bianca Trao. Il prospetto

presenta ai lati dell'ingresso

principale due colonne su alte basi

in pietra vulcanica, secondo una

tipologia costruttiva tipica degli

edifici privati di Vizzini. Il nome della

famiglia La Gurna, una fra le più

antiche famiglie nobili della città fu

scelto dal Verga e non è quello del

casato a cui apparteneva il

Palazzo.

"Nella casa antica dei La

Gurna, presa in affitto da Don

Gesualdo Motta, si aspettavano gli

sposi".

da Mastro Don Gesualdo

Palazzo Sganci

Si affaccia su Piazza Umberto.

Viene ricordato nel

romanzo "Mastro Don

Gesualdo", in quanto il Verga

Immaginò lì combinarsi il

fidanzamento tra Bianca e

Gesualdo.

"Giù in piazza, davanti al

portone di casa Sganci,

vedevasi un tafferuglio".

Palazzo Verga

L'origine del palazzo Verga si

può fare risalire, per analogia

con altri palazzi, ai secoli XVIII

e XIX

Dall'epigrafe posta sull'edificio:

"In questa casa visse con le

creature dell'alta sua fantasia

Giovanni Verga, che dalle

passioni, dalle cadute, dai

risorgimenti degli umili trasse il

mondo dei vinti " .

Page 12: Viaggio nella cultura power point

Chiesa di S.

Teresa, ove le

comari vanno a

pregare (nell'opera)

e l'osteria della

“ „gna Nunzia” ove

Turiddo e Alfio si

sfidano a duello.

La "Cunziria" ha un interesse

letterario ed è inserita nei

percorsi Verghiani, collegata al

duello fra compare Turiddu e

compare Alfio, svoltosi lì, fra i

fichidindia.

"Turiddu annaspò un pezzo di

qua e là tra i fichidindia e poi

cadde come un masso“

da Cavalleria Rusticana

Casa Mastro Don Gesualdo

Situata in via Santa Maria dei Greci,

riveste un interesse letterario in

quanto è inserita nei percorsi

Verghiani.

"Brucia il palazzo, capite? Se ne va

in fiamme tutto il quartiere! Ci ho

accanto la mia casa, perdio! - Si

mise a vociare mastro – don

Gesualdo Motta" .

Da Mastro Don Gesualdo.

La casa della baronessa era

vastissima, messa insieme a pezzi e

bocconi, a misura che i genitori di lei

andavano stanando ad uno ad uno i

diversi proprietari, sino a cacciarsi poi

colla figliuola nel palazzetto dei

Rubiera

Il fabbricato occupava quasi tutta la

lunghezza del vialetto".

"Fin dall'androne immenso e

buio, fiancheggiato da porticine

basse, ferrate a uso di prigione, si

sentiva di essere in una casa ricca".

Da "Mastro Don Gesualdo"

Page 13: Viaggio nella cultura power point
Page 14: Viaggio nella cultura power point

Modica

Salvatore Quasimodo

Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera.

Page 15: Viaggio nella cultura power point

Casa natale di Salvatore Quasimodo

La casa è visitabile. Contiene, oltre ad un letto in

ferro battuto, gli altri mobili ed arredi di primo

Novecento; inoltre sono presenti i mobili dello

studio di Milano e una vecchia macchina da

scrivere Olivetti, che il figlio Alessandro ha

donato alla casa - museo nel 1996. Da un

vecchio nastro, ai visitatori viene fatta ascoltare

la voce del Poeta registrata durante la cerimonia

di conferimento del Nobel a Stoccolma.

A Modica opera il Parco Letterario Salvatore Quasimodo, che

ha sedi pure a Roccalumera, paese d'origine della famiglia, ed a

Messina, dove il Poeta trascorse buona parte dell'adolescenza, e

dove intraprese gli studi superiori. Il Parco cura varie

manifestazioni culturali della città di Modica, soprattutto nel mese

di agosto, quando ricorre l'anniversario della nascita.

Page 16: Viaggio nella cultura power point

Duomo di San Giorgio

Spesso indicato e segnalato come monumento

simbolo del Barocco siciliano tipico di questo

estremo lembo d'Italia. Inserito nella Lista

Mondiale dei Beni dell'Umanità dell'UNESCO, è il

risultato finale della ricostruzione

sei/settecentesca, avvenuta in seguito ai disastrosi

terremoti che colpirono Modica nel 1542,

nel 1613 e nel 1693.

La chiesa di S. Maria del Gesù (1478-

1481) e l'annesso convento (1478-1520

appartennero ai Frati Francescani Minori

Osservanti. Conserva uno splendido

chiostro a due ordini in stile tardo-gotico; si

tratta di un unicum in tutta l'Italia

meridionale, con paragoni stilistici

sopravviventi solo in Catalogna. La chiesa

fu costruita restaurando un edificio

francescano già presente almeno

dal 1343. Purtroppo la chiesa e il convento

attualmente non sono visitabili, in quanto

l'ex-convento è sede carceraria sin

dal 1865. È visibile però il prospetto

quattrocentesco della chiesa.

Castello dei Conti

Ha rappresentato per tanti secoli la sede del

potere politico e amministrativo della Contea di

Modica. Era infatti presidio fortificato militare e

carcerario. Con l'Unità d'Italia, furono cacciati dai

loro conventi e monasteri gli Ordini religiosi, ed il

Castello fu definitivamente abbandonato. Oggi è

possibile visitarne le carceri medievali, civili e

"criminali”, presenti nel cortile interno, la chiesa

della Madonna del Medagliere e ciò che resta

della chiesetta di San Cataldo.

Page 17: Viaggio nella cultura power point
Page 18: Viaggio nella cultura power point

Agrigento

Luigi

Pirandello

"Io dunque son figlio del Caos;

e non allegoricamente, ma in giusta realtà,

perché son nato in una nostra campagna,

che trovasi presso ad un intricato bosco, denominato, in

forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti. Colà la

mia famiglia si era rifugiata dal terribile colera del

1867, che infierí fortemente nella Sicilia”

Page 19: Viaggio nella cultura power point

Agrigento (Girgenti) è la "città di Pirandello".

La città in cui Luigi Pirandello è nato e si è formato, dalla quale non si è mai staccato se non fisicamente e alla

quale non può non far ritorno. Ma anche la città "teatro" dei personaggi in cerca di autore e delle situazioni

"pirandelliane" senza tempo.

Luogo emblematico che diventa "la fascia climatica nella quale molte creature

pirandelliane amano respirare, soffrire, scontrarsi, vivere!"

(Enzo Lauretta)

La Casa natale di Luigi Pirandello è

una costruzione rurale della prima

metà del XVIII secolo sita in una

contrada tra Agrigento e Porto

Empedocle, denominata Caos.

«Sono caduto, non so di dove né come

ne perché, caduto un giorno, caduto in

un’arida campagna di secolari olivi

saraceni, di mandorli e di viti affacciata

sotto l’ondata azzurra del cielo, sul nero

mare africano… »

La Biblioteca è un centro multimediale di

documentazione sul drammaturgo siciliano, che

conserva e offre una notevole varietà di

documenti distinti in monografie, materiali rari e

di pregio, periodici. Di estremo interesse sono i

documenti autografi, in gran parte provenienti

dagli eredi di Pirandello: circa 5000 documenti,

molti dei quali ancora inediti, tra lettere, copioni

teatrali manoscritti e dattiloscritti, frammenti,

ritagli di giornali e diversi cimeli personali, in

particolare la tessera del partito fascista del

1936, la tessera della Reale Accademia d'Italia,

il libretto universitario di Bonn del 1889.Urna cineraria di Pirandello

… sia l'urna cineraria portata in

Sicilia e murata in qualche rozza

pietra nella campagna di Girgenti

dove nacqui.

Page 20: Viaggio nella cultura power point

Parco archeologico e

paesaggistico della

Valle dei Templi

Uno dei siti archeologici più

rappresentativi della civiltà greca

classica.

Comprende i templi dorici della collina

sacra, inserita dall'Unesco nella lista del

patrimonio culturale dell’umanità.

Tempio di Era Lacinia (Giunone)

Tempio della Concordia

Tempio di Eracle (Ercole) Tempio di Zeus (Giove) Olimpico

Tempio dei Dioscuri

Tempio di Efesto (Vulcano)

Termpio di Asclepio (Esculapio)

Santuario rupestre di DemetraTomba di Terone (Hereon)

Oratorio di Falaride

Page 21: Viaggio nella cultura power point

I primi lavori per la realizzazione della Cattedrale di Agrigento

cominciarono prima dell'anno 1100 per volontà del vescovo

Gerlando. Ma soltanto 200 anni dopo la chiesa realizzata venne

intitolata a San Gerlando, patrono della Città dei Templi.

Già nel 1600 la cattedrale di Agrigento aveva perduto lo stile e la

struttura primitivi. Una paurosa frana nel 1966, ha provocato ingenti

danni al Duomo che è rimasto chiuso, in fase di restauro, per una

decina d'anni.

ll centro storico di Agrigento è formato da tante viuzze e

cortili che somigliano molto a quelli che si possono

ammirare nelle città del nord Africa. Lungo il percorso si

possono visitare le numerose e caratteristiche edicole sacre

e decine di chiese.

Quest’ultime, frutto di stili di costruzione a volte totalmente

diversi, contengono all’interno dei veri e propri tesori di arte

sacra molto spesso sconosciuti al grande pubblico.

Patrono di Agrigento è San Gerlando ma i festeggiamenti che

sono tributati a San Calogero non hanno eguali probabilmente in

nessun altro angolo del mondo.

Durante gli otto giorni (dalla prima alla seconda domenica di luglio)

di festa, si intersecano misticismo, antiche tradizioni, leggende e

profonda fede cristiana che si uniscono e sprigionano un'energia

difficilmente traducibile in semplici parole.

L' abbazia di Santo Spirito venne fondata dalla nobildonna agrigentina Marchisia

Prefolio.

Costei aveva sposato il cavaliere Federico I, appartenente ad uno dei più illustri

casati nobiliari del XIII sec., i Chiaramonte. Quando Federico morì, la Prefolio

trasformò il suo palazzo in monastero, incorporandolo nel complesso

dell'abbazia di Santo Spirito.

Non è possibile stabilire con certezza la data di fondazione: da un atto notarile

riguardante una donazione al Monastero, rogato nel gennaio 1295, si ricava che

già a quell'epoca il monastero esisteva ed era in piena efficienza.

Page 22: Viaggio nella cultura power point

Associazione culturale Euro.In.Form.Ma.Caltagirone

I corsisti:Bennici Tiziana

Palumbo DanielaPlacenti Marzia