L'impatto del cambiamento climatico, prospettive per il 2012

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Nel 2007 la S3.Studium ha realizzato un'indagine previsionale sull'impatto economico, sociale e politico del cambiamento climatico in Italia, nell'orizzonte del 2012. Nel documento sono riportate le principali indicazioni emerse.

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Gianni Alemanno

Duccio Bianchi

Lucio Caracciolo

Innocenzo Cipolletta

Mario Cucinella

Eugenio Magnani

Sergio Marini

Luigi Paganetto

Nando Pagnoncelli

Walter Passerini

Carlo Petrini

Pasquale Pistorio

Gli esperti consultatiGli esperti consultati

•L’economia continuerà a crescere, il prezzo del petrolio continuerà ad essere alto (sopra i 60 $ al barile).

•L’economia mondiale continuerà a puntare sulla quantità e sul centralismo produttivo.

•Impatti ineguali del cambiamento climatico: nuove tensioni e conflitti. Problema principale: l’equilibrio nei consumi e nelle emissioni di CO2 fra occidentali e emergenti.

•Peso degli attori internazionali legato a:– capacità tecnologica;

– contributo alla lotta al cambiamento climatico.

GEOPOLITICA E GEOECONOMIAGEOPOLITICA E GEOECONOMIA

•Cambia Corrente del Golfo: conseguenze già nei prossimi anni (desertificazione, rischio costiero, dissesto idrogeologico, carenza idrica).

•Paesi mediterranei (Italia, Spagna, Grecia) più esposti.

•Europa: risposta difficile a causa della scarsa coesione (ma sul clima la coesione aumenta).

•Clima diventa centrale nell’agenda europea.

•Peso politico degli Stati sempre più legato a:– intraprendenza politica nella lotta al

surriscaldamento;

– affidabilità nel rispetto degli impegni di Kyoto.

L’EUROPA E IL CLIMAL’EUROPA E IL CLIMA

•Italia: incapace di essere fra i paesi-guida, di essere portavoce della sponda mediterranea.

•Minore attivazione politica, minore capacità di risposta (anche privata).

•Minore informazione a livello decisionale (debole consapevolezza o toni apocalittici).

•Sottovalutazione del ruolo dei singoli.

•Punto di forza: la saggezza locale, contadina, il rapporto con le tradizioni, fertili per innovazioni.

L’ITALIA IN EUROPAL’ITALIA IN EUROPA

•Specificità Italia: 1.800 km di coste esposte a immigrazione, prossimità all’Africa.

•Coltivazioni risentono del clima più elevato: spostamento verso Nord di quelle più vulnerabili. Riduzione della produttività economica e biologica.

•Aumento dei prezzi agricoli e richieste di aiuto pubblico. Stimolo all’allarmismo sociale.

•Crisi delle acque: salinizzazione ed esaurimento. Esplodono le carenze sistemiche trascurate. Problemi nel Sud e in Pianura Padana.

LE RISORSE NATURALILE RISORSE NATURALI

•Ambiente, centrale per famiglie e imprese. In ritardo la risposta della politica.

•Partiti, come imprese, legati a dimensione quantitativa (traducibilità in consenso, in voti).

•Clima: tema di convergenza, non contrapposizione.

•Cultura politica ambientale richiede:– una leadership nazionale emergente, sostitutiva di

quella tradizionale (Confindustria);

– superamento del “monopolio dei Verdi;

– capacità di creare fiducia e comunicare efficacemente.

•Politiche decentrate: consumi moderati e più locali.

LA REAZIONE DEL SISTEMA POLITICOLA REAZIONE DEL SISTEMA POLITICO

•Da “petrolio” a “energia”: un nuovo assetto (internazionale e italiano). Scelta centrale: il risparmio energetico.

•Importanti le scelte “micro”: miglioramento edifici, raccolta differenziata, generazione decentrata.

•Forte impulso a fonti rinnovabili.

•Industria: impianti meno inquinanti. Trasporti: biocombustibili. Abitativo: risparmio energetico.

•Nucleare resta poco conveniente (costi, sicurezza scorie, gigantismo, sicurezza politica).

POLITICHE AMBIENTALI ED ENERGETICHEPOLITICHE AMBIENTALI ED ENERGETICHE

•Ricchezza italiana: la diversità territoriale.

•Riduzione dell’impatto su base locale (impulso a economia e occupazione, rivitalizzazione territori).

•Ma continua anche l’urbanizzazione diffusa che “consuma” la campagna.

•Sistemi di trasporto più efficienti, più trasporto collettivo. Ma cambiamento difficile e impatti sul lungo termine.

•Mobilità dei cittadini: inevitabili le politiche restrittive (chiusura centri storici) e fiscali.

TERRITORIO E TRASPORTITERRITORIO E TRASPORTI

•L’attenzione delle imprese ai problemi ambientali diventa motore di cambiamento economico. Si formano orientamenti comuni.

•I costi derivanti dalle politiche di risparmio vengono assorbiti dai costi negativi di molte azioni.

•Inoltre, innovazione ambientale è valore aggiunto e metro di valutazione dell’affidabilità dell’impresa.

•Punti dolenti: – la difficoltà ad investire nel trasporto;

– i settori più legati alla valorizzazione del territorio (agricoltura e turismo montano).

L’IMPATTO ECONOMICOL’IMPATTO ECONOMICO

•Sud più arido, Nord più temperato: il turismo ne risente già nel breve-medio periodo.

•Ma da qui al 2012 contano di più altre carenze: infrastrutture, cultura del servizio, etc.

•Globalizzazione: territori competono. Attrazione italiana legata a cultura, in senso ampio (musei, territorio, cucina, architettura contemporanea).

•Turismo: più che sostenibile, valorizza il territorio.

•Valore del territorio orienta il turista, ne cambia i comportamenti (scelte di viaggio a basso impatto ambientale, valorizzazione del locale).

LE TENDENZE DEL TURISMOLE TENDENZE DEL TURISMO

•Modernizzazione sul terreno della responsabilità ambientale. Sfida: misurare il successo anche su efficienza sistemica, di impatto esterno.

•Cambia concetto di costi-benefici (p.es.: costruire una casa senza innovazioni ecologiche sarà poco attrattivo per i mercati).

•Regole e costi ambientali diventano elemento di concorrenza fra imprese (e si diffondono anche elusioni). Governi puntano su coinvolgimento degli attori produttivi.

•Vantaggio: riduzione della bolletta energetica.

GLI EFFETTI SULLE IMPRESEGLI EFFETTI SULLE IMPRESE

1) Gli energy manager pubblici e privati;

2) gli specialisti di risparmio energetico;

3) gli analisti delle problematiche ambientali legate ai cicli aziendali;

4) gli sviluppatori di fonti autonome e alternative;

5) gli auditor dei consumi e dei risparmi energetici.

LE PROFESSIONI PIÙ RICHIESTELE PROFESSIONI PIÙ RICHIESTE

•Impatto sulla qualità della vita dei cittadini arriva presto. Nonostante maggiore informazione, più irrazionalità e inquietudine.

•Primo effetto: più utilizzo di aria condizionata.

•Effetti ambivalenti:– costi, che abbassano la qualità della vita;

– consumo più cosciente, che ne migliora la funzione.

•Effetti socialmente differenziati: anziani, gruppo più vulnerabile.

•Rischio di migrazioni interne. Ma nel breve-medio termine non arrivano ondate massicce dall’estero.

LA QUALITÀ DELLA VITALA QUALITÀ DELLA VITA

•Consapevolezza della “economia chiusa”: necessità di riciclare e conservare risorse. Collettività di riferimento: il pianeta.

•Dal senso di responsabilità:– nascono iniziative individuali che le reti

moltiplicano;

– si diffondono emozioni collettive (positive o negative) che rafforzano la coscienza collettiva.

•Preoccupazione diffusa, ma informazione modesta. Convivono modelli di comportamento divaricati (la pista ciclabile e il Suv).

•Cambiamento spinto dagli incentivi economici e dagli eventi estremi (nelle aree ricche).

LA SENSIBILITÀ AMBIENTALELA SENSIBILITÀ AMBIENTALE

•Progressivamente, più cultura della sobrietà (senza autolimitazione bisogni): si consuma meno e meglio.

•Evolve il senso del prezzo: si spende di più per alimenti di qualità, meno per abbigliamento.

•Attenzione al consumo a basso impatto (biologico, meno prodotti in pelle, meno carne, etc.) a volte con incoerenze e irrazionalità.

•Tempo libero come valore aggiunto a denaro: più quantità, ma soprattutto più intensità.

•Riconversione del tempo libero: vacanze a corto raggio, interesse per società visitate (si evita il grande albergo), uso per iniziative concrete.

I COMPORTAMENTI DI CONSUMOI COMPORTAMENTI DI CONSUMO

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