5 Anni sui giornali

Preview:

DESCRIPTION

Tracce di un lavoro istituzionale che in passato, purtroppo, è rimasto patrimonio del “palazzo”.Una montagna di atti amministrativi frutto del confronto, della mediazione, delle idee, della progettualità politicoamministrativa.

Citation preview

Franco Laratta

giovani

spettacolo

55annisui

lavoro

turismoturismo

suisuigiornali

5annisui

giornaligiornali

L’attività di Franco Laratta Assessore Provinciale

al Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili (1999-2004)

al Personale e Organizzazione (2001-2004)

al Turismo (1999-2001)

Tracce di un lavoro istituzionale che in passato, purtroppo, è rimasto patrimonio del “palazzo”.Una montagna di atti amministrativi frutto del confronto, della mediazione, delle idee, della progettualità politico-amministrativa. Tessere di un mosaico complesso che raccontano delusioni, speranze, conquiste quotidiane.Tante piccole storie di umana sofferenza che ci restituiscono l’immagine vera della nostra realtà.Una sequenza infinita di ansie, tensioni e fibrillazioni. Elenco interminabile di errori, false promesse, illusioni. Il peso ingombrante del vecchio “modus operandi”, con cui questo dinamico e attento amministratore ha dovuto confrontarsi.Un viatico lungo e difficile, un percorso tortuoso, compiuto con la determinazione che è propria della conoscenza, della lucidità, del rigore.Cinque anni trascorsi a riannodare le fila di un tessuto economico sfilacciato e desueto. A raccogliere i cocci di un sistema frantumato. In questo volume-raccolta, c’è tutto quel “sentire” di chi fa politica per passione: la rabbia, la sconfitta, il successo.Franco Laratta si è mosso con disinvoltura negli anfratti del “già successo”, del “già deciso” ancorando ovunque la speranza e la voglia di fare.

Attilio SabatoDirettore di TEN

1999

1999

9

La Provincia Cosentina - 16 marzo 1999

10

La Provincia Cosentina - 12 settembre 1999

11

La Provincia Cosentina - 12 settembre 1999

12

La Repubblica - 19 settembre 1999

13

La Provincia - 4 novembre 1999

14

Il Domani - 9 novembre 1999

15

Il Domani - 11 novembre 1999

16

Il Domani - 16 novembre 1999

17

La Provincia Cosentina - 16 novembre 1999

18

Il Domani - 18 novembre 1999

19

Il Domani - 23 novembre 1999

20

Cronaca di Cosenza - 23 novembre 1999

21

Cosenza e dintorni - 5 dicembre 1999

22

Il Domani - 7 dicembre 1999

23

Gazzetta del Sud - 7 dicembre 1999

24

La Provincia Cosentina - 7 dicembre 1999

25

La Provincia Cosentina - 12 dicembre 1999

26

Il Quotidiano - 14 dicembre 1999

27

La Provincia Cosentina - 15 dicembre 1999

28

Gazzetta del Sud - 24 dicembre 1999

29

Gazzetta del Sud - 24 dicembre 1999

2000

2000

33

Il Domani - 9 gennaio 2000

34

Gazzetta del Sud - 11 gennaio 2000

35

La Provincia Cosentina - 11 gennaio 2000

36

Gazzetta del Sud - 12 gennaio 2000

37

Il Domani - 13 gennaio 2000

38

La Gazzetta del Sud - 14 gennaio 2000

39

La Provincia Cosentina - 14 gennaio 2000

40

Il Domani - 15 gennaio 2000

41

La Gazzetta del Sud - 15 gennaio 2000

42

La Gazzetta del Sud - 17 gennaio 2000

43

La Provincia Cosentina - 17 gennaio 2000

44

Gazzetta del Sud - 18 gennaio 2000

45

Il Domani - 18 gennaio 2000

46

Il Domani - 18 gennaio 2000

47

La Gazzetta del Sud - 20 gennaio 2000

48

Il Domani - 29 gennaio 2000

49

Il Domani - 3 febbraio 2000

50

Gazzetta del Sud - 18 febbraio 2000

51

Il Domani - 29 febbraio 2000

52

Il Domani - 10 marzo 2000

53

Il Quotidiano - 22 marzo 2000

54

Il Domani- 29 marzo 2000

55

Il Domani- 1 aprile 2000

56

maggio 2000

57

Il Domani- 20 maggio 2000

58

La Provincia- 20 maggio 2000

59

Il Domani- 21 maggio 2000

60

La Provincia- 25 maggio 2000

61

Il Quotidiano- 7 giugno 2000

62

7 giugno 2000

63

Il Domani - 12 giugno 2000

64

Il Quotidiano - 14 giugno 2000

65

Gazzetta del Sud - 17 giugno 2000

66

Il Quotidiano - 24 giugno 2000

67

Il Domani - 24 giugno 2000

68

La Provincia - 24 giugno 2000

69

La Provincia - 25 giugno 2000

70

Il Domani - 25 giugno 2000

71

Il Quotidiano - 25 giugno 2000

72

Il Domani - 26 giugno 2000

73

Gazzetta del Sud - 30 giugno 2000

74

Gazzetta del Sud - 13 luglio 2000

75

Il Domani - 18 luglio 2000

76

La Provincia - 18 luglio 2000

77

Gazzetta del Sud - 18 luglio 2000

78

Il Quotidiano - 18 luglio 2000

79

La Provincia - 19 luglio 2000

80

Il Quotidiano - 19 luglio 2000

81

Gazzetta del Sud - 19 luglio 2000

82

Il Domani - 23 luglio 2000

83

Gazzetta del Sud - 24 luglio 2000

84

Gazzetta del Sud - 26 luglio 2000

85

Gazzetta del Sud - 26 luglio 2000

86

Gazzetta del Sud - 8 agosto 2000

87

Gazzetta del Sud - 8 agosto 2000

88

Gazzetta del Sud - 8 agosto 2000

89

Gazzetta del Sud - 10 agosto 2000

90

La Provincia - 10 agosto 2000

91

La Provincia - 12 agosto 2000

Il Quotidiano - 12 agosto 2000

92

Il Domani - 18 agosto 2000

93

18 agosto 2000

94

La Provincia - 25 agosto 2000

95

La Provincia - 26 agosto 2000

96

Gazzetta del Sud - 26 agosto 2000

97

Gazzetta del Sud - 11 settembre 2000

98

La Provincia - 11 settembre 2000

99

Gazzetta del Sud - 13 settembre 2000

100

La Provincia - 15 settembre 2000

101

La Provincia - 19 settembre 2000

102

La Provincia - 22 settembre 2000

103

Gazzetta del Sud - 28 settembre 2000

104

La Provincia - 3 ottobre 2000

105

Gazzetta del Sud - 3 ottobre 2000

106

Il Quotidiano - 3 ottobre 2000

107

Gazzetta del Sud - 5 ottobre 2000

108

La Provincia - 5 ottobre 2000

109

La Provincia - 7 ottobre 2000

110

Il Quotidiano - 10 ottobre 2000

111

Il Domani - 10 ottobre 2000

112

La Provincia - 10 ottobre 2000

113

Gazzetta del Sud - 10 ottobre 2000

114

La Provincia - 14 ottobre 2000

115

La Provincia - 18 ottobre 2000

116

Il Domani - 22 ottobre 2000

117

Il Quotidiano - 28 ottobre 2000

118

Il Domani - 29 ottobre 2000

119

Il Quotidiano - 1 novembre 2000

120

Il Quotidiano - 4 novembre 2000

121

La Provincia - 4 novembre 2000

122

Il Domani - 11 novembre 2000

123

Il Quotidiano - 18 novembre 2000

124

Il Quotidiano - 18 novembre 2000

125

La Provincia - 20 novembre 2000

126

La Provincia - 21 novembre 2000

127

Il Quotidiano - 21 novembre 2000

128

Il Domani - 21 novembre 2000

129

La Provincia - 2 dicembre 2000

130

Il Quotidiano - 2 dicembre 2000

131

Il Quotidiano - 3 dicembre 2000

132

Il Giornale di Calabria - 5 dicembre 2000

133

Gazzetta del Sud - 5 dicembre 2000

134

La Provincia - 14 dicembre 2000

135

Il Domani - 14 dicembre 2000

136

Il Domani - 15 dicembre 2000

137

Gazzetta del Sud - 15 dicembre 2000

138

La Provincia - 15 dicembre 2000

139

Il Quotidiano - 15 dicembre 2000

140

Il Giornale di Calabria - 15 dicembre 2000

141

Il Quotidiano - 19 dicembre 2000

142

Il Quotidiano - 20 dicembre 2000

143

Il Domani - 20 dicembre 2000

2001

2001

La Provincia - 2 gennaio 2001

147

La Provincia - 3 gennaio 2001

148

Il Domani - 3 gennaio 2001

149

La Provincia - 8 gennaio 2001

150

Il Domani - 20 febbraio 2001

151

La Provincia - 12 giugno 2001

152

Il Quotidiano - 22 giugno 2001

153

Il Domani - 14 settembre 2001

154

Il Domani - 20 settembre 2001

155

Il Quotidiano - 20 settembre 2001

156

La Gazzetta - 20 settembre 2001

157

La Provincia - 20 settembre 2001

158

La Provincia - 21 settembre 2001

159

Il Domani - 21 settembre 2001

160

Il Domani - 27 settembre 2001

161

La Provincia - 27 settembre 2001

162

Il Quotidiano - 27 settembre 2001

163

La Provincia - 29 settembre 2001

164

La Provincia - 4 ottobre 2001

165

La Provincia - 12 ottobre 2001

166

Gazzetta del Sud - 12 ottobre 2001

167

Il Quotidiano - 12 ottobre 2001

168

La Provincia - 28 novembre 2001

169

Gazzetta del Sud - 10 dicembre 2001

170

Il Quotidiano - 18 dicembre 2001

171

Gazzetta del Sud - 18 dicembre 2001

172

Il Domani - 22 dicembre 2001

173

La Provincia 2001

2002

2002

177

Gazzetta del Sud - 10 gennaio 2002

178

La Provincia - 7 maggio 2002

179

Il Quotidiano - 7 maggio 2002

180

La Provincia - 12 giugno 2002

181

La Provincia - 13 giugno 2002

182

Il Quotidiano - 13 giugno 2002

183

La Provincia - 18 giugno 2002

184

Il Quotidiano - 21 giugno 2002

185

4 luglio 2002

186

La Provincia - 5 luglio 2002

187

La Provincia - 6 luglio 2002

188

Gazzetta del Sud - 9 luglio 2002

189

Il Domani - 9 luglio 2002

190

Il Quotidiano - 9 luglio 2002

191

La Provincia - 9 luglio 2002

192

Il Domani - 11 luglio 2002

193

La Provincia - 11 luglio 2002

194

Il Quotidiano - 11 luglio 2002

195

Il Quotidiano - 15 luglio 2002

196

Gazzetta del Sud - 16 luglio 2002

197

Il Domani - 16 luglio 2002

198

Il Quotidiano - 16 luglio 2002

199

Gazzetta del Sud - 21 luglio 2002

200

Il Quotidiano - 26 luglio 2002

201

11 settembre 2002

202

Il Domani - 28 settembre 2002

203

La Provincia - 28 settembre 2002

204

8 ottobre 2002

205

Il Quotidiano - 11 ottobre 2002

206

16 ottobre 2002

207

16 ottobre 2002

208

19 ottobre 2002

209

Il Domani - 26 ottobre 2002

210

Il Quotidiano - 5 novembre 2002

211

La Provincia - 5 novembre 2002

212

La Provincia - 5 novembre 2002

213

Il Domani - 9 novembre 2002

214

12 novembre 2002

215

La Provincia - 27 novembre 2002

2003

2003

Il Domani - 10 gennaio 2003

219

Il Domani - 14 gennaio 2003

220

La Provincia - 18 gennaio 2003

221

Il Quotidiano - 19 gennaio 2003

222

Il Domani - 28 gennaio 2003

223

Il Quotidiano - 26 febbraio 2003

224

Il Quotidiano- 26 febbraio 2003

225

Il Domani- 11 marzo 2003

226

Il Quotidiano - 13 marzo 2003

227

La Provincia - 15 marzo 2003

228

Il Domani - 15 marzo 2003

229

Il Quotidiano - 16 marzo 2003

230

Gazzetta del Sud - 26 marzo 2003

231

Il Quotidiano- 1 aprile 2003

232

Il Domani - 2 aprile 2003

233

Gazzetta del Sud - 3 aprile 2003

234

Il Domani - 23 aprile 2003

235

La Provincia - 23 aprile 2003

236

La Provincia - 23 aprile 2003

237

Il Domani - 30 aprile 2003

238

La Provincia - 30 aprile 2003

239

Il Quotidiano - 4 maggio 2003

240

Il Domani - 7 maggio 2003

241

Il Domani - 8 maggio 2003

242

Il Quotidiano - 14 maggio 2003

243

La Provincia - 14 maggio 2003

244

La Provincia - 21 maggio 2003

245

Il Domani - 23 maggio 2003

246

Il Domani - 1 giugno 2003

247

La Provincia - 1 giugno 2003

248

Il Domani- 4 giugno 2003

249

Gazzetta del Sud - 4 giugno 2003

250

Il Quotidiano - 9 giugno 2003

251

Il Domani - 13 giugno 2003

252

La Provincia - 13 giugno 2003

253

La Provincia - 14 giugno 2003

254

Il Quotidiano - 14 giugno 2003

255

La Provincia - 16 giugno 2003

256

Il Domani - 18 giugno 2003

257

Il Quotidiano - 19 giugno 2003

258

La Provincia - 19 giugno 2003

259

La Provincia - 2 agosto 2003

260

Gazzetta del Sud - 5 agosto 2003

261

Due Città - 5 agosto 2003

262

Il Quotidiano - 22 agosto 2003

263

La Provincia - 3 settembre 2003

264

La Provincia - 6 settembre 2003

265

Il Quotidiano - 7 settembre 2003

266

Il Quotidiano - 8 settembre 2003

267

Gazzetta del Sud - 9 settembre 2003

268

Il Quotidiano - 11 settembre 2003

269

Il Cittadino - 18 settembre 2003

270

Il Quotidiano - 20 settembre 2003

271

La Provincia - 22 settembre 2003

272

La Provincia - 22 settembre 2003

273

La Provincia - 23 settembre 2003

274

Il Quotidiano - 23 settembre 2003

275

La Provincia - 24 settembre 2003

276

La Provincia - 24 settembre 2003

277

La Provincia - 25 settembre 2003

278

Il Quotidiano - 26 settembre 2003

279

La Provincia - 30 settembre 2003

280

La Provincia - 2 ottobre 2003

281

La Provincia - 3 ottobre 2003

282

Il Quotidiano - 6 ottobre 2003

283

Gazzetta del Sud - 6 ottobre 2003

284

Il Quotidiano - 8 ottobre 2003

285

Il Quotidiano - 17 ottobre 2003

286

La Provincia - 19 ottobre 2003

287

La Provincia - 22 ottobre 2003

288

Il Quotidiano - 26 ottobre 2003

289

Gazzetta del Sud - 4 novembre 2003

290

Il Quotidiano - 4 novembre 2003

291

La Provincia - 8 novembre 2003

292

La Provincia - 15 novembre 2003

293

La Gazzetta del Sud - 18 novembre 2003

294

La Repubblica - 18 novembre 2003

295

La Provincia - 20 novembre 2003

296

Gazzetta del Sud - 21 novembre 2003

297

La Provincia - 3 dicembre 2003

298

Gazzetta del Sud - 10 dicembre 2003

299

La Provincia - 17 dicembre 2003

2004

2004

303

La Provincia - 19 gennaio 2004

304

Il Quotidiano - 21 gennaio 2004

305

La Provincia - 4 febbraio 2004

306

La Provincia - 9 febbraio 2004

307

Gazzetta del Sud - 19 febbraio 2004

308

La Provincia - 22 febbraio 2004

309

La Provincia - 24 febbraio 2004

310

La Provincia - 2 marzo 2004

311

La Provincia - 3 marzo 2004

312

Gazzetta del Sud - 3 marzo 2004

313

La Provincia - 4 marzo 2004

314

La Provincia - 24 marzo 2004

315

La Provincia - 12 maggio 2004

316

La Provincia - 12 maggio 2004

315

La Provincia - 12 maggio 2004

316

La Provincia - 12 maggio 2004

317

La Provincia - 12 maggio 2004

318

Una guida per chi vuole fare impresa.

Le modificazioni avvenute nell’ultimo decennio hanno toccato tutti gli aspetti della vita sociale, economica e politi-ca dell’Italia, apportando cambiamenti anche nel modo di fare impresa.L’ingresso del nostro Paese nell’area euro ha messo in evidenza la necessità di concepire nuovi modelli organizza-tivi e gestionali, in maniera tale che le imprese possano competere sui mercati ormai globalizzati e caratterizzati sem-pre più da flessibilità ed efficenza. Rispetto a tale scenario, nell’ottica di superare la fragilità e la precarietà del sistema produttivo delle Piccole e Me-die Imprese (PMI), dell’area meridiona-le dell’UE, in interposizione con le aree più deboli dei Paesi in via di sviluppo, esiste una sofisticata rete di sovvenzioni.L’obiettivo del presente lavoro, che la Provincia di Cosenza propone a tutti, è quello di illustrare i principali stru-menti messi a disposizione, da parte dell’Unione Europea e quindi dagli Stati Membri, a favore della promozione e dello sviluppo delle PMI e delle grandi imprese.In questa guida si parte dalla definizio-ne di Piccole e Medie Imprese (PMI), con una breve spiegazione sull’impor-tanza dello scambio d’informazioni, che devono essere sempre chiare ed omo-genee. Ed è in tal senso che opera la Commis-sione Europea, attraverso l’utilizzo di reti e servizi. Si passa, quindi, all’identificazione delle

principali forme agevolative e alla de-terminazione dell’Equivalente Sovven-zione Lordo e dell’Equivalente Sovven-zione Netto per un migliore approccio ad ogni singolo intervento.Infine, l’analisi si focalizza sugli inter-venti di natura comunitaria per poi pas-sare a quelli nazionali, specificando per ogniuno di essi: l’oggetto, i beneficiari, le agevolazioni concesse e le procedure da eseguire.Gli interventi di natura regionale sa-ranno riconducibili alle linee di appli-cazione del Programma Operativo Re-gionale (POR) Calabria.La guida, inoltre, vuole rappresentare un’opportunità per i giovani che inten-dono investire nelle loro capacità e vo-gliono diventare imprenditori utilizzan-do le notevoli sovvenzioni pubbliche.

Franco LarattaAssessore Provinciale

Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili

LE IN

DAGINI

L’IMPR

ESA

319

LavoroSviluppo

Occupazione

Grazie, saluto tutti i presenti, le Istitu-zioni, i Consiglieri Regionali, tutti i Sin-dacati, gli Imprenditori, e gli Assessori al Lavoro dei comuni. Abbiamo inteso organizzare questo Forum d’intesa col sindacato e gli imprenditori nel corso delle lunghe vertenze che in questi anni stanno as-sorbendo molte delle nostre energie e stanno provando fortemente la tenu-ta sociale e democratica della nostra Provincia.In realtà, partiamo oggi con la prima giornata Forum, ne seguiranno altre 2 che terremo con alcuni esperti ed eco-nomisti a livello nazionale, soprattutto per approfondire la situazione econo-mica e sociale del nostro territorio alla luce di quanto avviene un pò in tutta la Calabria e in considerazione della situazione economica più in generale del Paese, soprattutto dopo la presen-tazione alle Camere da parte del Go-verno della nuova Legge Finanziaria, della quale diremo qualcosa anche perché la Calabria pagherà un prezzo molto caro. Il nostro è un tavolo tec-nico più che un convegno; in questa sede, in questa prima giornata, faremo un’analisi dei problemi della provincia di Cosenza e lo facciamo insieme; poi è chiaro che i risultati di questo Forum avranno la necessità di essere appro-fonditi in un tavolo un po’ più alto, quello della Regione e dello stesso Mi-nistero, sia del Lavoro che dell’Attività

Economiche e Produttive.Sono davvero tante le vertenze sinda-cali in atto: pensiamo alla crisi del set-tore delle tele comunicazioni, il rischio di chiusura di Intersiel dopo il disimpe-gno di Telecom dalla Calabria, c’è poi la crisi di Legnochimica, del Pastificio Lecce, la situazione a Thesi, la fine del Calzaturificio Cesare Firrao di Luzzi, la situazione all’Istituto Giovanni XXIII, in-teressato ad un riassetto proprietario in corso con una crisi strutturale notevole, e ancora il settore edilizio con Bocoge. Parliamo anche delle vertenze del lavo-ro precario, gli LSU LPU: sono 6.000 lavoratori interessati e anche qui la Re-gione vaga nell’assoluta incapacità di dare una risposta seria che non fosse l’ennesimo rinvio; c’è il Fondo Sollie-vo Disoccupazione che interessa oltre 1500 precari in Calabria che da anni attendono una definitiva stabilizzazio-ne per la quale la Giunta regionale si era formalmente impegnata con il

LE IN

DAGINI

IL LA

VORO

320

sindacato e gli Enti locali. E ancora : i lavoratori interinali, gli stagionali agri-coli e delle strutture irrigue dell’ARSSA, il Reddito Minimo di Inserimento messo in discussione dalla Legge Finanziaria.Volevo soltanto accennare alla vicenda degli stabilimenti termali che sono una realtà così importante, sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista turistico. Non a caso i maggiori stabilimenti termali nascono nelle più interessanti zone turistiche italiane. Abbiamo alcune stazioni termali inte-ressanti in Provincia di Cosenza, penso alle Terme Luigiane, classificate, insie-me a Cianciano e Montecatini, tra le più importanti d’Italia.Ora, l’istituzione del ticket sulle cure termali crea un problema grave per il futuro di queste aziende e per gli ad-detti che solo a Guardia Piemontese sono 250 più un indotto di altrettante persone impiegate negli alberghi, ristoranti, bar, strutture private. Chiudo su quello che ha fatto la Provincia per i Centri per l’impiego. Voi sapete che noi abbiamo ereditato dallo Stato il vecchio settore del collocamento. Lo abbiamo trovato in condizione di abbandono, con il perso-

nale demotivato che stiamo riqua-lificando e aggiornando. Abbiamo realizzato la ristrutturazione dei 5 Centri per l’impiego, dato vita ad 8 Uffici Locali coordinato e avviato 38 sportelli informa-lavoro. Abbiamo presentato un progetto per il rilan-cio dei nuovi Servizi per l’Impiego e per la realizzazione della rete infor-matica. Il costo è di oltre 5 miliardi e 200 milioni delle vecchie lire. Tra gennaio e febbraio 2003 saranno inaugurate le sede dei 5 Centri per

l’Impiego e finalmente partirà la sfida della Provincia nel mercato del lavoro.Insieme a questo abbiamo avviato una fase intensissima di aggiornamento dei 210 dipendenti che si sta abituando ad un radicale cambiamento di men-talità. Così come abbiamo avviato una serie di progetti che hanno per ogget-to le esigenze formative e professio-nali espresse dai sistemi dell’impresa, le aspettative e i bisogni dell’utenza in relazione alle prestazioni offerte ed erogate dai centri per l’impiego, l’or-ganizzazione dei Centri per l’impiego. Vi ringrazio e possiamo dare il via ai nostri lavori con gli interventi previsti.

Franco LarattaAssessore Provinciale

Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili

321

L’identikitdel lavoratore in nero

La ricerca EurispesLa difficoltà di stimare un fenomeno quale il lavoro sommerso, i cui confini, lo si è detto più volte, vanno ben oltre le specificità di settore, impone la ricerca di vie alternative che prendano le mosse da un analisi sociale del fenomeno.Si tratta, in poche parole, di capire quale sia nell’universo sociale il ruolo ed il volto del lavoratore in nero, quali le esigenze all’origine della sua posizione sociale che in alcuni contesti, pur non formalmente conosciuta, viene occupata più che per necessità che per volontà.Con l’obbiettivo di indagare opinioni e atteggiamenti dei calabresi in relazione alle più attuali problematiche del mondo del lavoro e delle politiche di genere, l’Eurispes ha elaborato nei mesi scorsi un’indagine campionaria attraverso la somministrazione di un questionario strutturato.L’indagine prevedeva anche una serie di domande sul fenomeno del

sommerso, al fine di ottenere un quadro significativo delle opinioni dei calabresi su ciò che ormai può essere considerata una variabile strutturale del mercato del lavoro.La percezione che i cittadini calabresi hanno del lavoratore in nero non subisce influenze di genere e delinea una figura ben precisa: colui che lavora in nero è principalmente un uomo, giovane non coniugato senza

LE IN

DAGINI

IL LA

VORO N

ERO

Soggetti Maschi FemmineUomini 72,8 62,9Donne 25,2 35,1Giovani 71,4 68,2Adulti 27,0 29,0Coniugati 35,0 46,7Non coniugati 61,5 50,0Con figli 36,7 46,3Senza figli 60,6 50,6Italiani 42,8 39,2Extracomunitari 55,0 58,6

Tabella 1 In Calabria il lavoro nero riguarda soprattutto …secondo il sesso Anno 2001Valori percentuali

Fonte: Eurispes

322

figli ed extracomunitario.Al contrario, la percezione degli intervistati è che il lavoro nero non coinvolga le donne adulte, italiane, coniugate e con figli.

Nella rivelazione campionaria condotta è stata inserita anche una domanda relativa alla percezione che i calabresi hanno circa il valore sociale del cosiddetto lavoro che non c’è, allo

Tabella 2 Il lavoro nero in Calabria è …secondo l’età Anno 2001 Valori percentuali

Giudizio Giovani Adulti Anziani TotaleDiffuso 92,8 91,1 87,9 91,2Non diffuso 7,2 8,9 12,1 8,8

Fonte: Eurispes

Tabella 3 Ritiene che il lavoro nero in Calabria sia …Anno 2001

Tabella 4 Ritiene che il lavoro nero in Calabria sia …Anno 2001 Valori percentuali

Il lavoro nero è... %Una piaga da eliminare 69,5Un male necessario 27,5Un bene 3,0Totale 100,0

Il lavorop nero è Giovani Adulti Anziani TotolaUna piaga da eliminare 40,3 38,8 21,3 100.0Un male necessario 44,5 39,8 15,6 100,0Un bene 60,0 20,0 20,0 100,0

Fonte: Eurispes

Fonte: Eurispes

scopo di cogliere delle informazioni che vadano oltre le connotazioni negative che il fenomeno assume e deve necessariamente assumere.Un primo ed importante dato di carattere generale emerso evidenzia come la stragrande maggioranza della popolazione oggetto di campionamento consideri il lavoro nero una piaga da eliminare (69,5%); il 27,5% ritiene che sia un male necessario, e ciò non desta meraviglia visti gli elevati tassi di disoccupazione che caratterizza il mercato calabrese, mentre il restante 3,0% dell’universo di riferimento lo considera addirittura

un bene. Entrando nello specifico dell’analisi dei dati, risulta interessante la suddivisione dei pesi delle diverse risposte in relazione alla variabile età. Significativo è, in tal senso, il fatto che, di coloro i quali considerano il lavoro nero un bene (3%), ossia circa 60.000 persone, inferendo sull’intera popolazione calabrese, il 60% (36.000 unità) appartenga alla categoria giovani, i quali appaiono ormai rassegnati di fronte alla non contrattualità del lavoro quale prima ed, in alcuni casi, unica modalità di inserimento nel mercato produttivo regionale.

323

Rapporto sulle droghee sulle tossicodipendenze

Marijuana, cocaina, ed ecstasy, le droghe preferite dai giovani, circolano in ogni ambiente di socializzazione primaria, ma scuola, in discoteca, all’Università, allo stadio. Male infor-mati, liberi di muoversi, spesso con discrete paghette settimanali, i giovani dichiarano che procurarsi sostanze il-lecite non è poi cosi difficile.Iniziano per divertimento, per curi-osità, per sentirsi in qualsiasi momen-to, di essere soltanto degli users, dei fruitori occasionali, consumatori curi-osi, assaggiatori per gioco di sostanze solo dalla legge definite illegali, ma che in realtà rappresentano dei beni di consumo al pari della Coca Cola o delle Tod’s. Se chiedi loro se si sen-tono dei tossici, strabuzzano gli occhi, ti guardano a metà tra lo stupito e il superiore, e ti rispondono “no grazie”,

LE IN

DAGINI

LA D

ROGA

Alcune possibili soluzioni

In Calabra, dunque, come nel resto delle regioni meridionali, il lavoro sommerso è diventato una piaga, un elemento strutturale dell’economia.Anche in questo ambito emerge una netta differenziazione tra il Nord e il Sud del paese. Nella prima area geografica il sommerso assume soprattutto la forma del doppio lavoro, del lavoro saltuario o dell’occultamento di ore lavorative da parte di lavoratori

regolari.Vi è dunque un coinvolgimento di persone già occupate o pensionati ancora giovani. Mentre nel Mezzogiorno l’economia sommersa è presente frequentemente nelle modalità di lavoro a carattere continuativo (vale a dirsi di lavoratori mai registrati, talvolta operanti in aziende completamente sommerse), ed interessa soprattutto disoccupati, casseintegrati e giovani in cerca di prima occupazione.

324

loro non sono né tossici né sballati; i drogati sono altri, quelli che si bucano, che si fanno di eroina.Questo è il quadro che, a grandi linee, emerge dalle analisi che operatori ed esperti tracciano oggi dai consuma-tori di droghe e che ha trovato piena conferma, a livello locale, nei risultati del primo rapporto sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze.Una sorte di rivoluzione che, in ris-posta alla caduta delle frontiere della trasgressione, spaccia l’uso di droghe per un mero momento ricreativo.Al di qua del buco l’idea di essere tos-sici non sfiora assolutamente l’enorme fetta di popolazione che usa le droghe.Specialmente chi fuma spinelli anche abitualmente, chi saltuariamente si cala una pasticca o altro, non riesce a vedere quanto questi gesti non siano normali, ma possano introdurre di-pendenza dannosa alla propria vita nell’abuso e nella dipendenza, ma ciò che è grave è che spesso non vengono affatto visti come indicatori di un disa-gio che potrebbe comunque sfociare anche in altre forme di dipendenza.Il bisogno e l’uso di droghe è sempre il sintomo di un malessere. Non a caso

esso nasce nell’adolescenza, il periodo in cui il giovane vive le difficoltà della crescita e dell’identificazione di se stes-so. Senza ricorrere alla mancanza di valori - problema serissimo dei nostri giorni ma che, laddove viene abusato, sembra diventare l’unica causa che generi emarginazione e devianza nella nostra società - va pur riconosciuto come, troppo spesso, l’insieme di as-pettative e attese che un giovane ri-pone nell’entrata nella vita adulta ven-gano puntualmente delusi.Per questo non è esatto considerare normali i ragazzi che si drogano ma è necessario essere più attenti alle loro difficoltà, a riconoscerle, cosa che nell’attuale si accetta, per inserirsi in un gruppo e stare bene con gli al-tri. Sono tante le motivazioni ma alla base c’è sempre la difficoltà di entrare in rapporto col prossimo e la droga rappresenta una scorciatoia illusoria per evitare, molto probabilmente, le fatiche della vita.

Raffaele Rio Presidente Eurispes Calabria

Sostanza %Alcool 44,7

Marijuana, hashish 40,7

Lsd 1,5

Popper 1,2

Anfetamine 0,8

Crack 1,2

Cocaina 5,8

Eroina 2,8

Ecstasy 0,5

Metadone 0,5

Funghi allucinogeni 0,3

Totale 100,0

Quali tra queste sostanze ritieni sia la più diffusa nella tua zona di residenza...Anno 2003 Valori percentuali

325

Il sistema del credito

E’ la piaga che più affligge il nostro territorio. Lo dimostrano le indagini più recenti, lo testimonia il numero delle attività di polizia ancora in corso. Un male sociale, riletto, dalla Provincia di Cosenza, fin dal capitolo delle origini e delle cause.L’assessore Franco Laratta, osservando gli elementi che bloccano il proces-so naturale di sviluppo dell’econo-mia locale, si è imbattuto anche con la percezione di quanto l’usura sia la conseguenza più diretta di un sistema paralizzato attorno ai “no” che le ban-che dicono agli imprenditori, boccian-do la domanda di sviluppo e conse-gnandola nelle mani della criminalità. Pensando all’Osservatorio sul credito, l’assessore ha deciso che era arrivato il momento di guardarlo in faccia questo fenomeno così invasivo e ha commis-sionato una ricerca all’Eurispes.Dalla ricerca è nata una pubblicazione sul lato occulto del credito. Sono stati analizzati le dimensioni del fenomeno, i diversi tipi di usura, il sistema pro-duttivo e la cultura imprenditoriale, i fattori strutturali, istituzionali, legislativi e fiscali, le responsabilità del sistema finanziario, il livello di rischio.Dalla ricerca dell’Eurispes, alla quale hanno partecipato molte associazioni, emerge un identikit della vittima dell’u-sura che sarà molto utile a chi vorrà intervenire per spezzare il rapporto diretto con il crimine. Ma ecco come l’assessore Laratta ha spiegato le ra-gioni della ricerca:“Realizzare un lavoro di ricerca sul mondo dell’usura con l’ausilio di opi-

nioni, informazioni, aspettative e sug-gerimenti, prese di posizione, dubbi e progetti significa offrire un significativo contributo al dibattito culturale e alle previsioni di scenario che interessano il mercato dell’accesso al credito ed il rischio di usura.E’ quanto ha tentato di realizzare l’Os-servatorio sul credito e l’usura del-la Provincia di Cosenza, che dopo il primo lavoro di indagine sul sistema del credito locale, si è riproposto di realizzare, attraverso questa seconda iniziativa, un quadro d’insieme di tali posizioni, al fine di poter fornire un ulteriore punto di vista allo studio del fenomeno dell’usura.Il contributo del singolo cittadino, il ruolo delle associazioni e fondazioni preposte alla prevenzione e alla lotta del fenomeno ed infine quello di un’a-deguata informazione, sono stati gli spunti che hanno alimentato il dibatti-to, suggerendo interventi circa la pre-

LE IN

DAGINI

IL CRE

DITO

326

venzione del fenomeno.La decisione dell’amministrazione è in-fatti volta a potenziare e rilanciare le iniziative portate avanti sino ad oggi, ossia di un maggiore impegno nell’at-tività esterna sul territorio e nel rappor-to con gli enti locali.

L’impegno si può esprimere in una azione, sicuramente decisiva, di pro-mozione di iniziative, di sensibilizza-zione dell’opinione pubblica, di coor-dinamento e di raccordo delle varie iniziative e con il mondo associazio-nistico e del volontariato, di offerta di servizi, di assistenza e di tutela dei cit-tadini, di provvedimenti amministrativi e di investimenti.

E’ quanto la Provincia intende realiz-zare.

In questi ultimi anni nel Cosentino si sono affermate con successo alcune delle più importanti iniziative realizzate sul territorio nazionale.

Da tempo operano fondazioni e as-sociazioni antiusura, costituite in am-bito religioso e associazionistico, che rappresentano un importante punto di riferimento nella politica di prevenzio-ne dell’usura, attraverso i fondi speciali e l’assistenza alle persone in difficoltà finanziaria.

Sono numerosi i casi di soggetti che hanno potuto ottenere finanziamenti mediante la garanzia offerta da queste strutture.E’ necessario comunque che sia po-tenziato l’impegno delle associazioni di categoria degli operatori economici.Non è accettabile l’idea di ottenere risultati efficaci prescindendo dalle as-sociazioni di rappresentanza, a partire dalla sensibilizzazione dei propri as-sociati sino alla possibilità di costruire forme di tutela e di assistenza.La loro azione e principalmente il loro radicamento sul territorio ne fanno in-

terlocutori insostituibili.Alle associazioni di categoria si chie-de uno straordinario impegno per po-tenziare e far nascere le strutture dei Cofidi, per superare quel limite più generale che riguarda la Calabria, in particolare la provincia di Cosenza e quasi tutte le regioni del centro Sud, la diffusione di questi organismi rispetto alle esigenze di credito di piccoli ope-ratori economici e alla stessa utilizza-zione di risorse disponibili, maggior-mente utilizzate nelle aree del Nord del Paese, paradossalmente in quelle dove è minore la necessità e il bisogno di credito accessorio.Occorre infine ricordare che il risulta-to complessivo della prevenzione e del contrasto all’usura è l’effetto dell’impe-gno anche di altri soggetti istituzionali, che si ottiene con valide iniziative di po-litica di sicurezza, la cui competenza è degli organismi statali, con significativi messaggi politici, sempre riconducibili a scelte politiche, con interventi legisla-tivi a livello nazionale e regionale.La decisione strategica fondamentale deve necessariamente passare, dun-que, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo sono impegnati nella lotta contro il fenome-no dell’usura: dal mondo dell’associa-zionismo e del volontariato, alle isti-tuzioni, alle associazioni di categoria, che hanno espresso il loro impegno in questi anni e l’impostazione program-matica non può che essere il risultato di un confronto e di una decisione co-mune”.

Franco LarattaAssessore Provinciale

Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili

327

Sensibilizzare l’opinionepubblica sui rischi dell’usura

LE IN

DAGINI

L’USU

RA

Realizzare un lavoro di ricerca sul mondo dell’usura con l’ausilio di opin-ioni, informazioni, aspettative e sug-gerimenti, prese di posizione , dubbi e progetti significa offrire un significativo contributo al dibattito culturale e alle previsioni di scenario che interessano il mercato dell’accesso al credito ed il rischio di usura.E’ quanto ha tentato di l’Osservatorio sul credito e l’usura della Provincia di Cosenza, che dopo il primo lavoro sul sistema di credito locale, si è ripropos-to di realizzare, attraverso questa sec-onda iniziativa, un quadro di insieme di tali posizioni, al fine di poter fornire un ulteriore punto di vista allo studio del fenomeno dell’usura.Il contributo del singolo cittadino, il ruolo delle Associazioni e Fondazioni preposte alla prevenzione e alla lotta del fenomeno, ed infine quello di un adeguata informazione, sono stati gli spunti che hanno alimentato il dibat-tito, suggerendo interventi circa la pre-venzione del fenomeno.La decisione dell’Amministrazione è in-fatti volta a potenziare e rilanciare le iniziative portate avanti fin oggi , ossia di un maggiore impegno nell’attività esterna sul territorio e nel rapporto con gli attori locali.L’impegno si può esprimere in una azi-one, sicuramente decisiva, di promozi-one e di iniziative, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di coordina-

mento e di raccordo delle varie inizia-tive e con il mondo associazionistico e del volontariato, di offerta e di servizi di assistenza e di tutela dei cittadini, di provvedimenti amministrativi e di in-vestimenti. E’ quanto l’ente provincia intende realizzare e quanto si è avviato a fare. In questi ultimi anni nella pro-vincia di Cosenza si sono affermate con successo alcune delle più impor-tanti iniziative realizzate sul territorio nazionale. Da tempo oramai operano le Fondazi-oni e associazioni antiusura, costituite in ambito religioso o associazionistico, che rappresentano un importante pun-to di riferimento nella politica di pre-venzione dell’usura, attraverso i fondi speciali e l’assistenza alle persone in difficoltà finanziarie. Sono numerosi i casi di soggetti che hanno potuto otte-nere finanziamenti mediante la garan-zia offerta da queste strutture. E’ neces-sario comunque che sia potenziato,

328

invece, l’impegno delle associazioni di categoria degli operatori economici.Non è accettabile l’idea di otte-nere risultati efficaci che prescinda dall’impegno delle associazioni di rap-presentanza, a partire dalla sensibiliz-zazione dei propri associati sino alla possibilità di costruire forme di tutela e di assistenza.La loro azione e principalmente il loro radicamento sul territorio ne fanno interlocutori insostenibili. Alle asso-ciazioni di categoria si richiede uno straordinario impegno generale per potenziare e far nascere le strutture dei Confidi, per superare quel limite più generale che riguarda la Calabria in particolare la Provincia di Cosenza e quasi tutte le regioni del centro-sud, la diffusione di questi organicismi ris-petto alle esigenze di credito di piccoli operatori economiche alla stessa utiliz-zazione di risorse disponibili, maggior-mente utilizzate nelle aree del nord del paese, paradossalmente in quelle dove minore è la necessità e il bisogno di credito accessorio.Occorre infine ricordare che il risul-tato complessivo della prevenzione e

del contrasto all’usura è l’effetto anche dell’impegno di altri soggetti istituzion-ali, che si ottiene con valide iniziative di politica di sicurezza, la cui compe-tenza è degli organismi statali, con significativi messaggi politici, sempre più riconducibili a scelte politiche nazi-onali, con interventi legislativi a livello nazionale e regionale.La decisione strategica fondamen-tale deve necessariamente passare, dunque attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo sono impegnati nella lotta contro il fenomeno dell’usura: dal mondo dell’associazionismo e del loro im-pegno in questi anni e l’impostazione programmatica non può che essere il risultato di un confronto e di una deci-sione comune.

Franco LarattaAssessore Provinciale

Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili

329

I mille voltidi una grande voce

Promossa dalla Provincia di Cosen-za Presentazione della mostra “Mina nell’evoluzione del costume italiano”La Mostra itinerante ‘Mina nell’evolu-zione del costume italiano’, promos-sa dalla provincia di Cosenza, è stata una delle ‘imprevedibilità’ della nostra azione amministrativa. Abbiamo volu-to ripercorrere gli ultimi 40 anni del costume italiano attraverso i volti e la voce di Mina. Una serie di pannel-li riproducevano gli eventi che hanno cambiato la storia del costume italiano dal 1960 al 2000. Mina è stata il filo conduttore degli anni sessanta, poi an-che del 70 e fino ai giorni nostri che la vedono voce superba ma presenza

invisibile negli eventi attuali. Vincenzo Mollica (nella foto), critico musica del Tg1, inaugurò la mostra all’ Executive di di Rende.La manifestazione venne riprese da Tv e giornali di tutta Italia. Qualcuno mi ha chiesto se Mina sapesse di una mo-stra dedicata a lei. Beh!, ne ho parla-to più volte con il figlio, Massimiliano Pani suo musicista e arrangiatore, che ha gradito l’iniziativa. Lei ha saputo della mostra ma non ha commentato. Continua ancora a meravigliarsi del fatto che ci sia attorno a lei una con-tinua attenzione per quello che è stata ed è Mina in Italia.

LE IN

IZIATIVE

330

Agenzia Informagiovanidi Cosenza,

un fiore all’occhielloper la Provincia

La Provincia si è spesa molto per far conoscere la Legge 215 che con-sente alle donne di utilizzare impor-tanti finanziamenti a sostegno delle attività produttive che le stesse in-tendono promuovere. A Cosenza, presso l’Agenzia Informagiovani, abbiamo garantito sostegno e con-sulenza gratuiti per quelle donne che volessero utilizzare i fondi della Legge 215.

Luoghi predicazioniitinerari spirituali

dei religiosi del cosentino

La Mostra, promossa dalla Provin-cia è stata curata dall’Architetto Pasquale Lopetrone. Ha voluto ri-cordare le più importanti figure del monachesimo calabrese: Gioacchi-no da Fiore, San Francesco da Pa-ola, San Nilo, San Daniele, Beato Angelo d’Acri, Sant’Umile. La Mo-stra ha attraversato le più importan-ti città della nostra provincia ed ha riscosso un notevole successo.

LE IN

IZIATIVE

331

Presentazione del Corsodi scrittura creativa

con Mogol

Il nostro progetto ha avuto un bel suc-cesso. Decine i giovani che vi hanno aderito. A presentarlo è stato il notis-simo autore e poeta Mogol, che non poco ha contribuito al successo del grande Battisti. Con l’Agenzia Informa-giovani si è lavorato molto bene, rea-lizzando tanti progetti veramente nuovi e alternativi. Basti pensare al Labora-

torio di fotografia, al corso di scrittura creativa, al corso di fumetti, alle con-sulenze ai giovani e alle imprese sulle più importanti leggi di finanziamento pubblico.

Daniele Bigliardo a Cosenza

Tra le tante iniziative promosse con l’Agenzia Informagiovani, particolare successo ha avuto il corso di fumetti. Decine i giovani che vi hanno parte-cipato, tanto l’interesse suscitato dalla presenza del bravissimo disegnatore di fumetti Daniele Bigliardo, noto in tutta Italia.

LE IN

IZIATIVE

Percorsi di fotografia

Nell’ambito delle politiche del lavoro e delle politiche giovanili, si inserisce il progetto L’immagine dello spazio - la-boratorio teorico/pratico su fotografia e territorio, svolto nell’inverno scorso. Il corso organizzato da Luigi Cipparro-ne, con l’intento di creare le basi per una formazione creativa dei ragazzi che possono ora affrontare con più attenzio-ne le vaste problematiche legate all’im-magine non solo fotografica.

Luigi Cipparrone con alcuni dei ragazzi che hanno frequentato il laboratorio

332

Recommended