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Tracce di un lavoro istituzionale che in passato, purtroppo, è rimasto patrimonio del “palazzo”.Una montagna di atti amministrativi frutto del confronto, della mediazione, delle idee, della progettualità politicoamministrativa.
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Franco Laratta
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5annisui
giornaligiornali
L’attività di Franco Laratta Assessore Provinciale
al Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili (1999-2004)
al Personale e Organizzazione (2001-2004)
al Turismo (1999-2001)
Tracce di un lavoro istituzionale che in passato, purtroppo, è rimasto patrimonio del “palazzo”.Una montagna di atti amministrativi frutto del confronto, della mediazione, delle idee, della progettualità politico-amministrativa. Tessere di un mosaico complesso che raccontano delusioni, speranze, conquiste quotidiane.Tante piccole storie di umana sofferenza che ci restituiscono l’immagine vera della nostra realtà.Una sequenza infinita di ansie, tensioni e fibrillazioni. Elenco interminabile di errori, false promesse, illusioni. Il peso ingombrante del vecchio “modus operandi”, con cui questo dinamico e attento amministratore ha dovuto confrontarsi.Un viatico lungo e difficile, un percorso tortuoso, compiuto con la determinazione che è propria della conoscenza, della lucidità, del rigore.Cinque anni trascorsi a riannodare le fila di un tessuto economico sfilacciato e desueto. A raccogliere i cocci di un sistema frantumato. In questo volume-raccolta, c’è tutto quel “sentire” di chi fa politica per passione: la rabbia, la sconfitta, il successo.Franco Laratta si è mosso con disinvoltura negli anfratti del “già successo”, del “già deciso” ancorando ovunque la speranza e la voglia di fare.
Attilio SabatoDirettore di TEN
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Cronaca di Cosenza - 23 novembre 1999
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Una guida per chi vuole fare impresa.
Le modificazioni avvenute nell’ultimo decennio hanno toccato tutti gli aspetti della vita sociale, economica e politi-ca dell’Italia, apportando cambiamenti anche nel modo di fare impresa.L’ingresso del nostro Paese nell’area euro ha messo in evidenza la necessità di concepire nuovi modelli organizza-tivi e gestionali, in maniera tale che le imprese possano competere sui mercati ormai globalizzati e caratterizzati sem-pre più da flessibilità ed efficenza. Rispetto a tale scenario, nell’ottica di superare la fragilità e la precarietà del sistema produttivo delle Piccole e Me-die Imprese (PMI), dell’area meridiona-le dell’UE, in interposizione con le aree più deboli dei Paesi in via di sviluppo, esiste una sofisticata rete di sovvenzioni.L’obiettivo del presente lavoro, che la Provincia di Cosenza propone a tutti, è quello di illustrare i principali stru-menti messi a disposizione, da parte dell’Unione Europea e quindi dagli Stati Membri, a favore della promozione e dello sviluppo delle PMI e delle grandi imprese.In questa guida si parte dalla definizio-ne di Piccole e Medie Imprese (PMI), con una breve spiegazione sull’impor-tanza dello scambio d’informazioni, che devono essere sempre chiare ed omo-genee. Ed è in tal senso che opera la Commis-sione Europea, attraverso l’utilizzo di reti e servizi. Si passa, quindi, all’identificazione delle
principali forme agevolative e alla de-terminazione dell’Equivalente Sovven-zione Lordo e dell’Equivalente Sovven-zione Netto per un migliore approccio ad ogni singolo intervento.Infine, l’analisi si focalizza sugli inter-venti di natura comunitaria per poi pas-sare a quelli nazionali, specificando per ogniuno di essi: l’oggetto, i beneficiari, le agevolazioni concesse e le procedure da eseguire.Gli interventi di natura regionale sa-ranno riconducibili alle linee di appli-cazione del Programma Operativo Re-gionale (POR) Calabria.La guida, inoltre, vuole rappresentare un’opportunità per i giovani che inten-dono investire nelle loro capacità e vo-gliono diventare imprenditori utilizzan-do le notevoli sovvenzioni pubbliche.
Franco LarattaAssessore Provinciale
Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili
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LavoroSviluppo
Occupazione
Grazie, saluto tutti i presenti, le Istitu-zioni, i Consiglieri Regionali, tutti i Sin-dacati, gli Imprenditori, e gli Assessori al Lavoro dei comuni. Abbiamo inteso organizzare questo Forum d’intesa col sindacato e gli imprenditori nel corso delle lunghe vertenze che in questi anni stanno as-sorbendo molte delle nostre energie e stanno provando fortemente la tenu-ta sociale e democratica della nostra Provincia.In realtà, partiamo oggi con la prima giornata Forum, ne seguiranno altre 2 che terremo con alcuni esperti ed eco-nomisti a livello nazionale, soprattutto per approfondire la situazione econo-mica e sociale del nostro territorio alla luce di quanto avviene un pò in tutta la Calabria e in considerazione della situazione economica più in generale del Paese, soprattutto dopo la presen-tazione alle Camere da parte del Go-verno della nuova Legge Finanziaria, della quale diremo qualcosa anche perché la Calabria pagherà un prezzo molto caro. Il nostro è un tavolo tec-nico più che un convegno; in questa sede, in questa prima giornata, faremo un’analisi dei problemi della provincia di Cosenza e lo facciamo insieme; poi è chiaro che i risultati di questo Forum avranno la necessità di essere appro-fonditi in un tavolo un po’ più alto, quello della Regione e dello stesso Mi-nistero, sia del Lavoro che dell’Attività
Economiche e Produttive.Sono davvero tante le vertenze sinda-cali in atto: pensiamo alla crisi del set-tore delle tele comunicazioni, il rischio di chiusura di Intersiel dopo il disimpe-gno di Telecom dalla Calabria, c’è poi la crisi di Legnochimica, del Pastificio Lecce, la situazione a Thesi, la fine del Calzaturificio Cesare Firrao di Luzzi, la situazione all’Istituto Giovanni XXIII, in-teressato ad un riassetto proprietario in corso con una crisi strutturale notevole, e ancora il settore edilizio con Bocoge. Parliamo anche delle vertenze del lavo-ro precario, gli LSU LPU: sono 6.000 lavoratori interessati e anche qui la Re-gione vaga nell’assoluta incapacità di dare una risposta seria che non fosse l’ennesimo rinvio; c’è il Fondo Sollie-vo Disoccupazione che interessa oltre 1500 precari in Calabria che da anni attendono una definitiva stabilizzazio-ne per la quale la Giunta regionale si era formalmente impegnata con il
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sindacato e gli Enti locali. E ancora : i lavoratori interinali, gli stagionali agri-coli e delle strutture irrigue dell’ARSSA, il Reddito Minimo di Inserimento messo in discussione dalla Legge Finanziaria.Volevo soltanto accennare alla vicenda degli stabilimenti termali che sono una realtà così importante, sia da un punto di vista sanitario che da un punto di vista turistico. Non a caso i maggiori stabilimenti termali nascono nelle più interessanti zone turistiche italiane. Abbiamo alcune stazioni termali inte-ressanti in Provincia di Cosenza, penso alle Terme Luigiane, classificate, insie-me a Cianciano e Montecatini, tra le più importanti d’Italia.Ora, l’istituzione del ticket sulle cure termali crea un problema grave per il futuro di queste aziende e per gli ad-detti che solo a Guardia Piemontese sono 250 più un indotto di altrettante persone impiegate negli alberghi, ristoranti, bar, strutture private. Chiudo su quello che ha fatto la Provincia per i Centri per l’impiego. Voi sapete che noi abbiamo ereditato dallo Stato il vecchio settore del collocamento. Lo abbiamo trovato in condizione di abbandono, con il perso-
nale demotivato che stiamo riqua-lificando e aggiornando. Abbiamo realizzato la ristrutturazione dei 5 Centri per l’impiego, dato vita ad 8 Uffici Locali coordinato e avviato 38 sportelli informa-lavoro. Abbiamo presentato un progetto per il rilan-cio dei nuovi Servizi per l’Impiego e per la realizzazione della rete infor-matica. Il costo è di oltre 5 miliardi e 200 milioni delle vecchie lire. Tra gennaio e febbraio 2003 saranno inaugurate le sede dei 5 Centri per
l’Impiego e finalmente partirà la sfida della Provincia nel mercato del lavoro.Insieme a questo abbiamo avviato una fase intensissima di aggiornamento dei 210 dipendenti che si sta abituando ad un radicale cambiamento di men-talità. Così come abbiamo avviato una serie di progetti che hanno per ogget-to le esigenze formative e professio-nali espresse dai sistemi dell’impresa, le aspettative e i bisogni dell’utenza in relazione alle prestazioni offerte ed erogate dai centri per l’impiego, l’or-ganizzazione dei Centri per l’impiego. Vi ringrazio e possiamo dare il via ai nostri lavori con gli interventi previsti.
Franco LarattaAssessore Provinciale
Mercato del Lavoro e Politiche Giovanili
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L’identikitdel lavoratore in nero
La ricerca EurispesLa difficoltà di stimare un fenomeno quale il lavoro sommerso, i cui confini, lo si è detto più volte, vanno ben oltre le specificità di settore, impone la ricerca di vie alternative che prendano le mosse da un analisi sociale del fenomeno.Si tratta, in poche parole, di capire quale sia nell’universo sociale il ruolo ed il volto del lavoratore in nero, quali le esigenze all’origine della sua posizione sociale che in alcuni contesti, pur non formalmente conosciuta, viene occupata più che per necessità che per volontà.Con l’obbiettivo di indagare opinioni e atteggiamenti dei calabresi in relazione alle più attuali problematiche del mondo del lavoro e delle politiche di genere, l’Eurispes ha elaborato nei mesi scorsi un’indagine campionaria attraverso la somministrazione di un questionario strutturato.L’indagine prevedeva anche una serie di domande sul fenomeno del
sommerso, al fine di ottenere un quadro significativo delle opinioni dei calabresi su ciò che ormai può essere considerata una variabile strutturale del mercato del lavoro.La percezione che i cittadini calabresi hanno del lavoratore in nero non subisce influenze di genere e delinea una figura ben precisa: colui che lavora in nero è principalmente un uomo, giovane non coniugato senza
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Soggetti Maschi FemmineUomini 72,8 62,9Donne 25,2 35,1Giovani 71,4 68,2Adulti 27,0 29,0Coniugati 35,0 46,7Non coniugati 61,5 50,0Con figli 36,7 46,3Senza figli 60,6 50,6Italiani 42,8 39,2Extracomunitari 55,0 58,6
Tabella 1 In Calabria il lavoro nero riguarda soprattutto …secondo il sesso Anno 2001Valori percentuali
Fonte: Eurispes
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figli ed extracomunitario.Al contrario, la percezione degli intervistati è che il lavoro nero non coinvolga le donne adulte, italiane, coniugate e con figli.
Nella rivelazione campionaria condotta è stata inserita anche una domanda relativa alla percezione che i calabresi hanno circa il valore sociale del cosiddetto lavoro che non c’è, allo
Tabella 2 Il lavoro nero in Calabria è …secondo l’età Anno 2001 Valori percentuali
Giudizio Giovani Adulti Anziani TotaleDiffuso 92,8 91,1 87,9 91,2Non diffuso 7,2 8,9 12,1 8,8
Fonte: Eurispes
Tabella 3 Ritiene che il lavoro nero in Calabria sia …Anno 2001
Tabella 4 Ritiene che il lavoro nero in Calabria sia …Anno 2001 Valori percentuali
Il lavoro nero è... %Una piaga da eliminare 69,5Un male necessario 27,5Un bene 3,0Totale 100,0
Il lavorop nero è Giovani Adulti Anziani TotolaUna piaga da eliminare 40,3 38,8 21,3 100.0Un male necessario 44,5 39,8 15,6 100,0Un bene 60,0 20,0 20,0 100,0
Fonte: Eurispes
Fonte: Eurispes
scopo di cogliere delle informazioni che vadano oltre le connotazioni negative che il fenomeno assume e deve necessariamente assumere.Un primo ed importante dato di carattere generale emerso evidenzia come la stragrande maggioranza della popolazione oggetto di campionamento consideri il lavoro nero una piaga da eliminare (69,5%); il 27,5% ritiene che sia un male necessario, e ciò non desta meraviglia visti gli elevati tassi di disoccupazione che caratterizza il mercato calabrese, mentre il restante 3,0% dell’universo di riferimento lo considera addirittura
un bene. Entrando nello specifico dell’analisi dei dati, risulta interessante la suddivisione dei pesi delle diverse risposte in relazione alla variabile età. Significativo è, in tal senso, il fatto che, di coloro i quali considerano il lavoro nero un bene (3%), ossia circa 60.000 persone, inferendo sull’intera popolazione calabrese, il 60% (36.000 unità) appartenga alla categoria giovani, i quali appaiono ormai rassegnati di fronte alla non contrattualità del lavoro quale prima ed, in alcuni casi, unica modalità di inserimento nel mercato produttivo regionale.
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Rapporto sulle droghee sulle tossicodipendenze
Marijuana, cocaina, ed ecstasy, le droghe preferite dai giovani, circolano in ogni ambiente di socializzazione primaria, ma scuola, in discoteca, all’Università, allo stadio. Male infor-mati, liberi di muoversi, spesso con discrete paghette settimanali, i giovani dichiarano che procurarsi sostanze il-lecite non è poi cosi difficile.Iniziano per divertimento, per curi-osità, per sentirsi in qualsiasi momen-to, di essere soltanto degli users, dei fruitori occasionali, consumatori curi-osi, assaggiatori per gioco di sostanze solo dalla legge definite illegali, ma che in realtà rappresentano dei beni di consumo al pari della Coca Cola o delle Tod’s. Se chiedi loro se si sen-tono dei tossici, strabuzzano gli occhi, ti guardano a metà tra lo stupito e il superiore, e ti rispondono “no grazie”,
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Alcune possibili soluzioni
In Calabra, dunque, come nel resto delle regioni meridionali, il lavoro sommerso è diventato una piaga, un elemento strutturale dell’economia.Anche in questo ambito emerge una netta differenziazione tra il Nord e il Sud del paese. Nella prima area geografica il sommerso assume soprattutto la forma del doppio lavoro, del lavoro saltuario o dell’occultamento di ore lavorative da parte di lavoratori
regolari.Vi è dunque un coinvolgimento di persone già occupate o pensionati ancora giovani. Mentre nel Mezzogiorno l’economia sommersa è presente frequentemente nelle modalità di lavoro a carattere continuativo (vale a dirsi di lavoratori mai registrati, talvolta operanti in aziende completamente sommerse), ed interessa soprattutto disoccupati, casseintegrati e giovani in cerca di prima occupazione.
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loro non sono né tossici né sballati; i drogati sono altri, quelli che si bucano, che si fanno di eroina.Questo è il quadro che, a grandi linee, emerge dalle analisi che operatori ed esperti tracciano oggi dai consuma-tori di droghe e che ha trovato piena conferma, a livello locale, nei risultati del primo rapporto sulle Droghe e sulle Tossicodipendenze.Una sorte di rivoluzione che, in ris-posta alla caduta delle frontiere della trasgressione, spaccia l’uso di droghe per un mero momento ricreativo.Al di qua del buco l’idea di essere tos-sici non sfiora assolutamente l’enorme fetta di popolazione che usa le droghe.Specialmente chi fuma spinelli anche abitualmente, chi saltuariamente si cala una pasticca o altro, non riesce a vedere quanto questi gesti non siano normali, ma possano introdurre di-pendenza dannosa alla propria vita nell’abuso e nella dipendenza, ma ciò che è grave è che spesso non vengono affatto visti come indicatori di un disa-gio che potrebbe comunque sfociare anche in altre forme di dipendenza.Il bisogno e l’uso di droghe è sempre il sintomo di un malessere. Non a caso
esso nasce nell’adolescenza, il periodo in cui il giovane vive le difficoltà della crescita e dell’identificazione di se stes-so. Senza ricorrere alla mancanza di valori - problema serissimo dei nostri giorni ma che, laddove viene abusato, sembra diventare l’unica causa che generi emarginazione e devianza nella nostra società - va pur riconosciuto come, troppo spesso, l’insieme di as-pettative e attese che un giovane ri-pone nell’entrata nella vita adulta ven-gano puntualmente delusi.Per questo non è esatto considerare normali i ragazzi che si drogano ma è necessario essere più attenti alle loro difficoltà, a riconoscerle, cosa che nell’attuale si accetta, per inserirsi in un gruppo e stare bene con gli al-tri. Sono tante le motivazioni ma alla base c’è sempre la difficoltà di entrare in rapporto col prossimo e la droga rappresenta una scorciatoia illusoria per evitare, molto probabilmente, le fatiche della vita.
Raffaele Rio Presidente Eurispes Calabria
Sostanza %Alcool 44,7
Marijuana, hashish 40,7
Lsd 1,5
Popper 1,2
Anfetamine 0,8
Crack 1,2
Cocaina 5,8
Eroina 2,8
Ecstasy 0,5
Metadone 0,5
Funghi allucinogeni 0,3
Totale 100,0
Quali tra queste sostanze ritieni sia la più diffusa nella tua zona di residenza...Anno 2003 Valori percentuali
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Il sistema del credito
E’ la piaga che più affligge il nostro territorio. Lo dimostrano le indagini più recenti, lo testimonia il numero delle attività di polizia ancora in corso. Un male sociale, riletto, dalla Provincia di Cosenza, fin dal capitolo delle origini e delle cause.L’assessore Franco Laratta, osservando gli elementi che bloccano il proces-so naturale di sviluppo dell’econo-mia locale, si è imbattuto anche con la percezione di quanto l’usura sia la conseguenza più diretta di un sistema paralizzato attorno ai “no” che le ban-che dicono agli imprenditori, boccian-do la domanda di sviluppo e conse-gnandola nelle mani della criminalità. Pensando all’Osservatorio sul credito, l’assessore ha deciso che era arrivato il momento di guardarlo in faccia questo fenomeno così invasivo e ha commis-sionato una ricerca all’Eurispes.Dalla ricerca è nata una pubblicazione sul lato occulto del credito. Sono stati analizzati le dimensioni del fenomeno, i diversi tipi di usura, il sistema pro-duttivo e la cultura imprenditoriale, i fattori strutturali, istituzionali, legislativi e fiscali, le responsabilità del sistema finanziario, il livello di rischio.Dalla ricerca dell’Eurispes, alla quale hanno partecipato molte associazioni, emerge un identikit della vittima dell’u-sura che sarà molto utile a chi vorrà intervenire per spezzare il rapporto diretto con il crimine. Ma ecco come l’assessore Laratta ha spiegato le ra-gioni della ricerca:“Realizzare un lavoro di ricerca sul mondo dell’usura con l’ausilio di opi-
nioni, informazioni, aspettative e sug-gerimenti, prese di posizione, dubbi e progetti significa offrire un significativo contributo al dibattito culturale e alle previsioni di scenario che interessano il mercato dell’accesso al credito ed il rischio di usura.E’ quanto ha tentato di realizzare l’Os-servatorio sul credito e l’usura del-la Provincia di Cosenza, che dopo il primo lavoro di indagine sul sistema del credito locale, si è riproposto di realizzare, attraverso questa seconda iniziativa, un quadro d’insieme di tali posizioni, al fine di poter fornire un ulteriore punto di vista allo studio del fenomeno dell’usura.Il contributo del singolo cittadino, il ruolo delle associazioni e fondazioni preposte alla prevenzione e alla lotta del fenomeno ed infine quello di un’a-deguata informazione, sono stati gli spunti che hanno alimentato il dibatti-to, suggerendo interventi circa la pre-
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IL CRE
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venzione del fenomeno.La decisione dell’amministrazione è in-fatti volta a potenziare e rilanciare le iniziative portate avanti sino ad oggi, ossia di un maggiore impegno nell’at-tività esterna sul territorio e nel rappor-to con gli enti locali.
L’impegno si può esprimere in una azione, sicuramente decisiva, di pro-mozione di iniziative, di sensibilizza-zione dell’opinione pubblica, di coor-dinamento e di raccordo delle varie iniziative e con il mondo associazio-nistico e del volontariato, di offerta di servizi, di assistenza e di tutela dei cit-tadini, di provvedimenti amministrativi e di investimenti.
E’ quanto la Provincia intende realiz-zare.
In questi ultimi anni nel Cosentino si sono affermate con successo alcune delle più importanti iniziative realizzate sul territorio nazionale.
Da tempo operano fondazioni e as-sociazioni antiusura, costituite in am-bito religioso e associazionistico, che rappresentano un importante punto di riferimento nella politica di prevenzio-ne dell’usura, attraverso i fondi speciali e l’assistenza alle persone in difficoltà finanziaria.
Sono numerosi i casi di soggetti che hanno potuto ottenere finanziamenti mediante la garanzia offerta da queste strutture.E’ necessario comunque che sia po-tenziato l’impegno delle associazioni di categoria degli operatori economici.Non è accettabile l’idea di ottenere risultati efficaci prescindendo dalle as-sociazioni di rappresentanza, a partire dalla sensibilizzazione dei propri as-sociati sino alla possibilità di costruire forme di tutela e di assistenza.La loro azione e principalmente il loro radicamento sul territorio ne fanno in-
terlocutori insostituibili.Alle associazioni di categoria si chie-de uno straordinario impegno per po-tenziare e far nascere le strutture dei Cofidi, per superare quel limite più generale che riguarda la Calabria, in particolare la provincia di Cosenza e quasi tutte le regioni del centro Sud, la diffusione di questi organismi rispetto alle esigenze di credito di piccoli ope-ratori economici e alla stessa utilizza-zione di risorse disponibili, maggior-mente utilizzate nelle aree del Nord del Paese, paradossalmente in quelle dove è minore la necessità e il bisogno di credito accessorio.Occorre infine ricordare che il risulta-to complessivo della prevenzione e del contrasto all’usura è l’effetto dell’impe-gno anche di altri soggetti istituzionali, che si ottiene con valide iniziative di po-litica di sicurezza, la cui competenza è degli organismi statali, con significativi messaggi politici, sempre riconducibili a scelte politiche, con interventi legisla-tivi a livello nazionale e regionale.La decisione strategica fondamentale deve necessariamente passare, dun-que, attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo sono impegnati nella lotta contro il fenome-no dell’usura: dal mondo dell’associa-zionismo e del volontariato, alle isti-tuzioni, alle associazioni di categoria, che hanno espresso il loro impegno in questi anni e l’impostazione program-matica non può che essere il risultato di un confronto e di una decisione co-mune”.
Franco LarattaAssessore Provinciale
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Sensibilizzare l’opinionepubblica sui rischi dell’usura
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L’USU
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Realizzare un lavoro di ricerca sul mondo dell’usura con l’ausilio di opin-ioni, informazioni, aspettative e sug-gerimenti, prese di posizione , dubbi e progetti significa offrire un significativo contributo al dibattito culturale e alle previsioni di scenario che interessano il mercato dell’accesso al credito ed il rischio di usura.E’ quanto ha tentato di l’Osservatorio sul credito e l’usura della Provincia di Cosenza, che dopo il primo lavoro sul sistema di credito locale, si è ripropos-to di realizzare, attraverso questa sec-onda iniziativa, un quadro di insieme di tali posizioni, al fine di poter fornire un ulteriore punto di vista allo studio del fenomeno dell’usura.Il contributo del singolo cittadino, il ruolo delle Associazioni e Fondazioni preposte alla prevenzione e alla lotta del fenomeno, ed infine quello di un adeguata informazione, sono stati gli spunti che hanno alimentato il dibat-tito, suggerendo interventi circa la pre-venzione del fenomeno.La decisione dell’Amministrazione è in-fatti volta a potenziare e rilanciare le iniziative portate avanti fin oggi , ossia di un maggiore impegno nell’attività esterna sul territorio e nel rapporto con gli attori locali.L’impegno si può esprimere in una azi-one, sicuramente decisiva, di promozi-one e di iniziative, di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, di coordina-
mento e di raccordo delle varie inizia-tive e con il mondo associazionistico e del volontariato, di offerta e di servizi di assistenza e di tutela dei cittadini, di provvedimenti amministrativi e di in-vestimenti. E’ quanto l’ente provincia intende realizzare e quanto si è avviato a fare. In questi ultimi anni nella pro-vincia di Cosenza si sono affermate con successo alcune delle più impor-tanti iniziative realizzate sul territorio nazionale. Da tempo oramai operano le Fondazi-oni e associazioni antiusura, costituite in ambito religioso o associazionistico, che rappresentano un importante pun-to di riferimento nella politica di pre-venzione dell’usura, attraverso i fondi speciali e l’assistenza alle persone in difficoltà finanziarie. Sono numerosi i casi di soggetti che hanno potuto otte-nere finanziamenti mediante la garan-zia offerta da queste strutture. E’ neces-sario comunque che sia potenziato,
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invece, l’impegno delle associazioni di categoria degli operatori economici.Non è accettabile l’idea di otte-nere risultati efficaci che prescinda dall’impegno delle associazioni di rap-presentanza, a partire dalla sensibiliz-zazione dei propri associati sino alla possibilità di costruire forme di tutela e di assistenza.La loro azione e principalmente il loro radicamento sul territorio ne fanno interlocutori insostenibili. Alle asso-ciazioni di categoria si richiede uno straordinario impegno generale per potenziare e far nascere le strutture dei Confidi, per superare quel limite più generale che riguarda la Calabria in particolare la Provincia di Cosenza e quasi tutte le regioni del centro-sud, la diffusione di questi organicismi ris-petto alle esigenze di credito di piccoli operatori economiche alla stessa utiliz-zazione di risorse disponibili, maggior-mente utilizzate nelle aree del nord del paese, paradossalmente in quelle dove minore è la necessità e il bisogno di credito accessorio.Occorre infine ricordare che il risul-tato complessivo della prevenzione e
del contrasto all’usura è l’effetto anche dell’impegno di altri soggetti istituzion-ali, che si ottiene con valide iniziative di politica di sicurezza, la cui compe-tenza è degli organismi statali, con significativi messaggi politici, sempre più riconducibili a scelte politiche nazi-onali, con interventi legislativi a livello nazionale e regionale.La decisione strategica fondamen-tale deve necessariamente passare, dunque attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti che a vario titolo sono impegnati nella lotta contro il fenomeno dell’usura: dal mondo dell’associazionismo e del loro im-pegno in questi anni e l’impostazione programmatica non può che essere il risultato di un confronto e di una deci-sione comune.
Franco LarattaAssessore Provinciale
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I mille voltidi una grande voce
Promossa dalla Provincia di Cosen-za Presentazione della mostra “Mina nell’evoluzione del costume italiano”La Mostra itinerante ‘Mina nell’evolu-zione del costume italiano’, promos-sa dalla provincia di Cosenza, è stata una delle ‘imprevedibilità’ della nostra azione amministrativa. Abbiamo volu-to ripercorrere gli ultimi 40 anni del costume italiano attraverso i volti e la voce di Mina. Una serie di pannel-li riproducevano gli eventi che hanno cambiato la storia del costume italiano dal 1960 al 2000. Mina è stata il filo conduttore degli anni sessanta, poi an-che del 70 e fino ai giorni nostri che la vedono voce superba ma presenza
invisibile negli eventi attuali. Vincenzo Mollica (nella foto), critico musica del Tg1, inaugurò la mostra all’ Executive di di Rende.La manifestazione venne riprese da Tv e giornali di tutta Italia. Qualcuno mi ha chiesto se Mina sapesse di una mo-stra dedicata a lei. Beh!, ne ho parla-to più volte con il figlio, Massimiliano Pani suo musicista e arrangiatore, che ha gradito l’iniziativa. Lei ha saputo della mostra ma non ha commentato. Continua ancora a meravigliarsi del fatto che ci sia attorno a lei una con-tinua attenzione per quello che è stata ed è Mina in Italia.
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Agenzia Informagiovanidi Cosenza,
un fiore all’occhielloper la Provincia
La Provincia si è spesa molto per far conoscere la Legge 215 che con-sente alle donne di utilizzare impor-tanti finanziamenti a sostegno delle attività produttive che le stesse in-tendono promuovere. A Cosenza, presso l’Agenzia Informagiovani, abbiamo garantito sostegno e con-sulenza gratuiti per quelle donne che volessero utilizzare i fondi della Legge 215.
Luoghi predicazioniitinerari spirituali
dei religiosi del cosentino
La Mostra, promossa dalla Provin-cia è stata curata dall’Architetto Pasquale Lopetrone. Ha voluto ri-cordare le più importanti figure del monachesimo calabrese: Gioacchi-no da Fiore, San Francesco da Pa-ola, San Nilo, San Daniele, Beato Angelo d’Acri, Sant’Umile. La Mo-stra ha attraversato le più importan-ti città della nostra provincia ed ha riscosso un notevole successo.
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Presentazione del Corsodi scrittura creativa
con Mogol
Il nostro progetto ha avuto un bel suc-cesso. Decine i giovani che vi hanno aderito. A presentarlo è stato il notis-simo autore e poeta Mogol, che non poco ha contribuito al successo del grande Battisti. Con l’Agenzia Informa-giovani si è lavorato molto bene, rea-lizzando tanti progetti veramente nuovi e alternativi. Basti pensare al Labora-
torio di fotografia, al corso di scrittura creativa, al corso di fumetti, alle con-sulenze ai giovani e alle imprese sulle più importanti leggi di finanziamento pubblico.
Daniele Bigliardo a Cosenza
Tra le tante iniziative promosse con l’Agenzia Informagiovani, particolare successo ha avuto il corso di fumetti. Decine i giovani che vi hanno parte-cipato, tanto l’interesse suscitato dalla presenza del bravissimo disegnatore di fumetti Daniele Bigliardo, noto in tutta Italia.
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Percorsi di fotografia
Nell’ambito delle politiche del lavoro e delle politiche giovanili, si inserisce il progetto L’immagine dello spazio - la-boratorio teorico/pratico su fotografia e territorio, svolto nell’inverno scorso. Il corso organizzato da Luigi Cipparro-ne, con l’intento di creare le basi per una formazione creativa dei ragazzi che possono ora affrontare con più attenzio-ne le vaste problematiche legate all’im-magine non solo fotografica.
Luigi Cipparrone con alcuni dei ragazzi che hanno frequentato il laboratorio
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