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Resoconti Parlutnentari
X L egislatura
2157 —
56” SEDUTAAssemblea Regionale Siciliana
12 M arzo 1987
RESOCONTO STENOGRAFICO
56" SEDUTA(P omeridiana)
g i o v e d ì 12 MARZO 1987
Presidenza del Vicepresidente DAMIGELLA indi
del Presidente LAUKICELLA
INDICE
Disegno di legge;
*’ .? *S * 22 aprtle MSe,■ Za» („48/A> (Discussione):
p r e s id e n t e
TRINCANATO* (DO. presiaente a .m fusione e relatore
NICOLOSI NICOLÒ * (DC)PALILLO (PSl)BARt o l i (PCI) . ;GULINO (PCI)PIRGA (M SI-D N )CAPODICASA * (PCI) n a t o l i (PHD .PIRO % (Op)
* (PHD , ;
PAR?s per la sanitàCo ■S A N 0 ® ° S l f !^A2Za g l IA (PSI) . .............................
(RUum7 “ nominale) . .iHJsuiteto della votazione) . . . ; '
Pag.
'W wogazìow (Svolgimento):
Presidente
P LlLLO (Psij ^
csocontf. f. 292
i lavori pubblici
. 2183, 2185
216121632164 2165. 2166 2166 2172 2176
2178. 2184 2181 2182
2184, 2185 2185 218S2185 2181
2186 2186
2157, 21592168. 2160
21592160
S u ll’ord ine dei la vo ri:
PRESIDKNTE ,LA RUSSA (DC)CUSIMANO (MSI - DN)PARISI GIOVANNI * (PCI)LAUDANI (PCI) . , ' ’ * ' ■
TraNCANA?o®tDC?' m ia Meaion.n a t o l i (P R I)
2176, 2186, 2189, 21902174, 21872175, aias2176, 2189
21872188 2190 2176
(*) In terven to co rretto dall'oratore.
La seduta è aperta alle ore 16,30.
MACALUSQ, segretario, dà lettura del processo verbale della seduta precedente che W o v a tZ ^ ^ ° osseruazioni, si intende api
Sxrolgimento di interrogazioni
dei giorno Teca; bvolgameato, lai seinai deirarticolo 159, com-
{500)
Resoconti Parlamentari 2158 Assemblea Regionale Siciliana
X LEGISU4TURA 56’ SEDUTA 12 M aezo 1987
ma terzo, dei Regolamento interno, di interrogazioni.
Invito il deputato segretario a d are lettura deir interrogazione numero 85, degli onorevoli Vizzini e La Porta.
MACALUSO, segretario:
« A l Presidente della Regione e aiil’Asses- sore per i lavori pubblici, per sapere se il Governo .regionale è a conoscenza delle drammatiche condizioni di vita della popolazione di Alcamo che vi'ene servita idi acqua potabile a turni di circa due ore per ogni 7-8 giorni.
Per sapere quali provvedimenti il Governo della Regione abbia adottato o mtenda adottare per venire mcontro alle esigenze della popolazione dd Alcamo e, in particala- ire, per quanto concerne:
— la concessione a derivare acqua dalle sorgenti ” Cannizzaro ” che in atto si perde a mare ;
— il finanziamento del nuovo serbatoio idrico;
— il finanziamento della rete idrica cittadina dato che quella esistente in diversi tratti è pressocché fatiscente e si intreccia con la rete fognaria causando pericoli di inquinamento per interi quartieri » (85).
VizziNi - L a P orta.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Assessore per i lavori pubblici per rispondere airinterrogazione.
SCIANGULA, Assessore per i lavori pubblici. Signor Presidente, onorevoli colleghì, gli onorevoli Vizzini e La Porta chiedono di conoscere quali provvedimenti siano stati adottati o siano da adottare per migliorare la situazione idrica della città dì Alcamo.
Premesso che li comune gestisce autonomamente Tapprowigìonamento idrico della città e premesso che in data 15 dicembre 1986 l ’Assessorato, per una corretta linter- pretazione dei rapporti parlamentari e quindi con gli onorevoli interroganti, aveva già trasmesso per iscrìtto la risposta all’interrogazione, tutto ciò premesso ritengo dovero
so riferire che le sorgenti Cannizzaro che approvvigionano la città di Alcamo ricadono in territorio di Balestrate, provincia di ^Palermo, e in atto hanno una potenzialità di em-ungimento dà circa 70 litri secondo. lil comune 'dii Alcamo ha fatto richiesta per la ooncessd'one di derivare acqua direttamente, tale richiesta si trova in atto presso iruffìcio del Genio 'dvile di Palermo, ed è liin avanzata fase istruttoriia. L ’ingegnere Tal'amone del Genio civile mi ha eomunioato proprio ■in mattinata che sono state superate tutte le difficoltà compresa Topposizione del comune di Partinico e quindi la concezione dovrebbe essere rilasciata in tempi estrema- mente brevi.
Non appena esaurita la -fase istruttoria, darò notiziia lagli onorevoli interroganti del- l ’iemanazione del provvedimento.
Nello stesso tempo il comune di Alcamo (magari perché Tattuaie sindaco è un vigile •dei fuoco) ha pressato sul Ministero -della protezione cavile, il quale a sua volta ha autorizzato l ’Agenzia per la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno, in deroga alle procedure previste, ad assumere quelsiasi iniziativa tendente a realizzare opere di cap- ■tazione, solevamento e trasporto delle acque alla rete cittadina, sempre dalle sorgenti per le quali il comoine di Alcamo ha chiesto la concessione.
Con decreto del 23 dicembre 1986, già registrato .dalla Corte dei conti, è stato ammesso a finanziam-ento òl progetto 'relativo ■al nuovo -serbatoio idrico cittadino per un importo di un màiliardo e mezzo, -prelevando tale finanziamento dalla legge numero 24 del 1986. -Quindi, onorevole Vizzini, rispetto alle informazioni da me fornìte^ il 15 -dicembre 1986, c’è quest’altra novità.
Una volta ottenuta la concessione per il prelievo diretto -deira-cqua -da parte dal comune di Alcamo, una volta che l ’Agenzia per Tintervento straordinario n-el Mezzogiorno -avrà completato la progettazion-e delle opere di capitazione -e di 'quelle di adduzione, si potrà ragionevolmente affermare che i-a situazione nel comune di Alcamo sara migliorata, situazione che è atipica irispetto a quella di altri comuni della provincia di Trapani perché alcuni di questi -si approvvigionano alle sorgenti del monte Scuro, altri al Brisciana, mentre Alcamo -si approvvigiona alle fonti del Cannizzaro.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Vizzini per 'diciuiarare se sia sod- distatto o meno della risposta doirAssessore.
V IZZIN I. Onorevole Presidente, mi dichiaro insoddisfatto per ;le ragioni che molto brevemente esporrò.
Prima di tutto voglio dare -atto aliTAsses- sore_ di avere fornito in tempi molto rapidi te .risposta ohe. oltre tutto, non era tenuto a f o ^ r e e quindi è .andato .anche al di là del Regolamento; e questo forse potrebbe essere un suggerimento .alla Presidenza del- il Assemblea per anticipare d tempi di discussione degli atti aspettivi, perché è dimostrato che, quando do vogliono, gli assessori possono procedere a fornire gli elementi richiesti rapidamente.
Detto questo, e non mi pare poco, debbo aggiungere che da grave situazione della oit- ta di Alcamo, che in tempi .normali riceve l aequa due are ogni otto gionnti, sfugge ad un attenta e giusta considerazione del Governo: dell’assessore Sciangula, come delle deone di assessori che, prima di .lui, sono stati preposti ai lavori pubblici.
Ricordo all’onorevole Sciangula che molti 'anni ra d onorevole B.er.nardo Mattarelk in una campagna ©lettorale molto importan.te era già stato ministro, s ’impegnò per un intervento deciso sul Governo, per far si che iiisojiportabile .situazione deirapprowiErio-
uamento idrico di Alcamo e di Oastellam- mare venisse .risalta; .sono passati deoenmd e ancora siamo ai preliminari di un’iniziativa. L ’iassessore Sciangula ha detto una cosa .cdi.e è-anche sulle pagine di ,tutti i gior-
Ministero dalla protezione civile sta - reenendo. Questo è certamente positivo
perche se ministro Zamberletti può alle- ‘ lanche di poco, da oonddzione -di grave
®sagio degli alcamesi, tanto meglio, però è ^ tatto grave sul piano paliitico, perché c’è aa domandarai che cosa .abbia impedito al-
«are quello che il mi- aistro Zamberietti vuol fare o dàce di volar " p corso 'di poche .settìmane.E in .realtà, si -tratta di -oose molto ©em-
Puei, d comune di Alcamo deve prendere orlfiin- * .abbiamo trattatonsM interrogazione) dovrebbe prendere ac-
Pioppoma .e -poi, tramite un dai m a .istituirla .all’agricoltura,
modo da -compensare il prelievo. L ’inter
vento relativo alla .sorgente Carmizzaro è m- tepahvo;_tale sorgente dispone di una por- tata da cu-ca 70 ditri di acqua .al secondo che non viene utilizzata; questo è l ’esempio classico di una situazione nella quale la gente soffre la sete, ma ci sono risorse
non tali da soddisfare tutte le esigenze, consentirebbero, però un qualche margine di manovra e non per un giorno o due, ma per molti anni.
Ecco allora la ragione della mia .insoddi- tazione: manca ancora un'azione del Go
verno relativam'ente all'emergenza-sete che non e solo dei mesi estivi, ma che .si re- gistra .anche .ad Agrigento, che è -la città dell Assessore, nonostante l ’Assessore abMa tatto molto per quella città in questi mesi pero non in modo tale da .risolvere d pro- bleim da_ fondo, che vanno affrontati con int6x^©ii1d molto più iiiotti.
Penso dì aver chiarito -le ragioni per le quah .sono assai preoccupato; è cosa positiva .avere finanziato il serbatoio, ma si parlava anche, onorevole Sciangula, della rete Idrica: è -evidente che l ’acqua, se non dispone di una irete di distribuzione adeguata SI perde e non arriverà mai. La prego, onorevole Assessore, di volere considerare che 1 emergenza di Alcamo, che è comune a an e altre città siciliane, è una questione
che menta un’attenzione e una considerazione particolare da parte sua e da parte del Governo.
PRESIDENTE. Per assenza dalTAula del- 1 interrogante, all’interrogazione numero 161; « Appropriate iniziative in ordine alle mo- ahta del trasporto del marmo delle cave
con riferimento al decreto ministeriale 3 gemalo 1984 », dell’onorevole Grillo sarà data risposta scritta.
Si passa aH’interrogazione numero 203 dell onorevole Palillo.
Invito dii deputato .segretario a darne .lettura.
MACALUSO, segretario:
« A3 Presidiente della Regione, alTAssessore per T.agricoltura e -le foreste -e al-l’As- se^are per i lavora pubblici, premesso che al maltempo registratosi partioo3armente nei giorni 11 -e 12 del corrente mese ha arrecato iroepmabili danni -al comprensorio agricolo di Ribera ed dn particalar modo alle
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valli dei fiiuni Verdura, Magazzolo e Pilata- lù, pregiudicando talora l ’intera ^annata agraria e che, tra le altre colture, ad essere principalmente colpiti sono stati gli aranceti ” Washington Navel ” deWìiinterland ribe- rese, dove si sono contati addiràttura ^arbu- sti rasi al suolo dal fortissimo vento; considerato, inoltre, che la tempesta del mare ha distrutto imbaroaziorà, stabilimenti balneari ed .altre strutture di eervizi — tra cui un’area adibita ad eliporto — nella località balneare di San Leone e neirintera costa, da Licata a Menfì; orbene, ricorrendo gli estremi per ila dichiarazione di pubblica calamità, chiedo di conoscere quali immediati provvedimenti si intendono adottare per i suddetti eventi meteorologici che cosi gravemente hanno colpito e danneggiato il territorio agrigentino » (203).
Palillo .
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l ’onorevole Assessore per rispondere alla interrogazione.
SCIANGULA, Assessore per i lavori pubblici. Signor Presidente, Tinterirogazione è rivolta a tutto il Governo, all’Assessore per l ’agricoltura, a quello per i lavori pubblici e al Presidente della Regione, io .risponderò per ila parte relativa .all’Assessorato al quale sono stato preposto, per .dire -che effettivamente quanto .lamentato dalTonorevole Palillo si è verificato durante il maltempo del gennaio 1987.
Per quanto riguarda il’Assessorato regionale dei lavori pubblici, non soltanto per la provincia di Agrigento, ma per tutto .il territorio delia regione, ho linteressato i prefetti, gli uffici provinciali del Genio .civile e in qualche caso te province, per avere un quadro dei danni subiti. Avute queste informazioni, abbiamo trasmesso alla Presidenza della Regione l ’elenco dei danni e il relativo ammontare. Infatti, poiché sono danni riferibili a calamità naturali, era corretto che attraverso ila Presidenza della Regione fosse linteressato Èl Governo nazionale .e, per esso, 'il Ministero della protezione civile, che è immediatamente intervenuto per alcune opere daimeggiate nella Campania e nel Lazio. E’ probabile che, se non questo, il futuro Governo, emetta un provvedimento che riguarderà anche la Sicilia.
Per .quanto riguarda io specifico, iTonore- vole interrogante pania di San Leone, di Agrigento, della costa ch.e va da Licata a Menfi, e in realtà Tinterrogazione è molto precisa, perché questi daoni si sono effet- tivam.ente verificati, essi mi sono stati lanche segnalati dal Genio civile opere miarit- .time, perché sono danini notevoli che comportano una spesa complessiva di circa sei miliiardi per ile sole iriparazioni.
Assumo l ’impegno che per alcuni casi interverremo, mentre per alcuni, anzi, stiamo già predisponendo le perizie per consentire l ’intervento, debbo con estrema lealtà dire all’onorevole Palillo, che abbiamo un po’ temporeggiato .perché laspettiamo l ’mterv’ento dal Governo nazionale, anche se, secondo ì ’ ufficio del Genio .civile opere marittime, malgrado si siamo avuti danni, per quanto riguarda te opere a mare, non 'Oi sono gli estremi .per te dichiarazione di pubblica oa- ilamità, che, dm quanto dichiarazione .di merito, non attiene alla valutazione politica del- iTAssessorato, ma ad organi .tecnici.
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare T onorevole Pa lilo per dichiariarsi soddisfatto 0 meno dela risposta dell’Assessore.
PALILLO . Signor Presidente, te risposta .deirassessore Sciangula è parziale, poiché rinterrogazione ri,guardava, per molti aspetti, ile competenze dell’Assessorato lall’agricoltu- ra, tanto più che l’altro ieri si sono verificati nella provincia di Agrigento, specìal- m.ente a Licata (è già stata preseaitata una interrogazione dalTonorevole Trincanato), ulteriori danni che hanno aggravato la situazione delTeconomia agricola di quella provincia.
Quindi non c’è un’omissione, m.a una carenza oella risposta. Per quanto iriguarda il merito della risposta mi .dichiaro moderatamente soddisfatto, .anche se debbo dire che per alcuni problemi non credo .sia possibile aspettare al decreto del Governo, come per esempio per te zona dì San Leone, località balneare di grande ricbdiamo, che oggi perde più del 50 per .cento del suo potenziale. Sulla dichiarazione di pubblica calamità credo pffl che ci sia da discutere, visto che è rimasta coinvolta tutta una parte .dalla costa agrigentina. Tuttavia sul ripristino delle oondizioni di lagibilità .di questo ©nomie
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12 M arzo 1987
tratto di spiaggia, dove ;iii alcuii'e pairii erano state poste barriere frangiflutti, credo che 1 Assessore debba rivedere la sua posizione per consentire che, nella prossima estate, questa spiaggiia possa essere nuovamenite frequentata dagli agiigentiini.
Discussione del disegno di legge: « Modifica alla legge regionale 22 aprile 1986, n. 20» (248/A).
PRESIDENTE. Si passa al secondo punto dell’ordine del giorno: Discussione del disegno di legge: « Modifica 'aite (legge regionale22 aprile 1986, numero 20 (248/A)._ Invito i componenti la settima Commis
sione la prendere sposto lal banco alla medesima assegnato.
Dichiaro aperta la discussione generale. Ha facoltà di parlare l ’onorevole Trinca
nato, per svolgere la relazione del disegno di legge.
TRINCANATO, Presidente della Commissione e relatore. Signor Presidente, onorevoli oolileghi, il 30 ottobre 1986, il Governo ha presentato il disegno di legge numero Ilo , riguardante la riorganizzazione territoriale delle unità sanitarie locali, al quale 1 Assemblea accordò la procedura d’urgenza.
I motivi che spinsero lil Governo a pre- sentare fi disegno di legge sono molteplici; nell ampia relazione allegata al testo del ^ s e ^ o di legge e®o fa ài punto della .situazione, tesmando conto soprattutto dello scandalo relativo alla cosiddetta "tru ffa dei farmaci ’’ ovvero ’’ scandalo delle fustelle ’’ nonché deli’.es(ige!nzia di procedere lad un lac- corpamento delle unità sanitarie locali esistenti in Sicilia.
II disegno di legge dava una impostazione nuova, piu_ agile >a tutto quanto il set- ora sanitario in Sioilia. Esso venne ail’esa-
della Commisione con notevole ritardo, 'anche perché eravamo à i attesa di un provvedimento legislativo nazionale che desse Una nuova luce .aH’jintera questione.
disegno di legge numero 110, il iebbraio 1987 il Governo ha presentato il
segno di legge numero 245 .riguardante il plano sanitaaTio regionale; in commissione ab- Diamo esaminato la possibilità dì abbinare
due disegni dì legge sìa al fine di avere
un orientamento unitario sia .al fine di tenere conto di questo importantissimo strumento che .fi Governo ha sottoposto alTesa- me dell Assemblea. Per la prima volta in Sicilia ci troviamo nelle condizioni di affrontare di tema della sanità non in modo framm'entardo, ma in modo globale e razionale. Il piano sanitario regionale prevede •altresi oltre dodici progetti obiettivi relativi a singole materie: per alcune di esse, peraltro, l ’Assemblea ha già legiferato, per altre dovrà, invece legiferare, al fine di dare una risposta concreta alle esigenze sanitarie ■dei siciMiam. Via sottolinieato positivamente che da nostra è la prima Regione che, a seguito deirindirizzo legislativo .nazionale, presenta un proprio piano sanitario.
L oppoirtunità — dicevo — dell’abbinamento dei disegno dà ilegge munero 110 e del piano sanitario regionale ha comportato T esigenza di rinviare l ’elezione delle assemblee delle unità sanitarie locali.
Il 17 febbraio del 1987 la Commissione, dopo un ampio dibattito, presenti anche 1’ Assessore ^er la sanità e il Presidente della Regione, a maggioranza (essendosi registrati aperti contrasti), ha approvato una risoluzione ed è giusto che l ’Assemblea ne vengia informata, an-che se la stampa ha già dato ampio (risalto ad essa. Con tale risoluzione chiedevamo al Governo una pausa di riflessione in .relazione aU’.abbmamento dei due disegni di legge e in relazione 'anche agli indirizzi di ordine generale che dovraamo venire dal .legislatore nazionale.
La Commassione cosi si è espressa;« Considerato che il Presidente della Re-
gion-e siciliana, su proposta dald’A>ssessore alla sanità, ha presentato un apposito diìsegno dà legge concernente la riorganizzazione ter- ritoriaie delle unità sanitarie locali per una piu fmiz].onale ed efficiente organizzazione dei presidi sanitari; considerato che per detto disegno di legge, racante il numero 110, per il quale è stata votata la procedura d’ur- genzB, 1 esame da parie dell’Assernblea deve concludersi -entro il 28 febbraio prossimo venturo, come presoritto dal programma bime- steale di lavoro adottato dalla Conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari, ai sensi dell -articolo 98 ter del Regolamento intemo; considerato che il disegno di legge in parola^ prevede la riduzione del numero delle unità sanitarie locali, una .radicale rimodu-
Resoconti Parlamentari 2162 Assemblea Regionale Siciliana
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dazione dei presidi sanitari con strutture ter- ritoriaiì ehiamate a dare risposte di lassisten- za immediata ai cittadini e che, conseguentemente, diversa da quella prevista dalle norme vigenti, risulterà anche la struttura e la composizione degli organi di gestione ordinaria »...
CHESSARI. L ’onorevole Trinoanato è stato velocissimo!
TRINCANATO. Onorevole Chessari, l ’argomento è molto importante, siamo stati a discutere in commissione dalle dodici fino alle venti; ora non voglio ripetere ciò e quindi debbo dare all’Assemblea ogni elemento utile a una consapevole valutazione delle motivazioni che ci inducono >a. chiedere il rinvio dell’elezione delle assemblee delle unità sanitarie locali.
Continuiamo: Considerato che il Governo della Regione siciliana ha predisposto e presentato all’Assemblea regionale siciliana il piano sanitario regionale con ciò mostrando la chiara volontà di ovviare alle carenze collegate alla mancanza di detto strumento e di rimediare con una disciplina globale della materia, attraverso il metodo della programmazione, a tutte quelle manchevolezze ikio- ra addebitate anche all’attuale strutturazione degli organismi di gestione previsti dalla legge .istitutiva delle unità sanitarie locali in Sicilia; ritenuto che le elezioni per il rinnovo delle assemblee generali, fissate per il 15 marzo prossimo venturo, andrebbero inevitabilmente a perpetuare le disorarie e le inefficienze lamentate, se si svolgessero sotto rimperio deirattuale normativa, ampiamente contestata a livello politico e di opinione pubblica con il Governo ha manifestato di voler modificare con il disegno di legge numero 110 e con la presentazione del piano sanitario regionale.
Per le motivazioni anzidetto, ai sensi dell ’articolo 158 ter del Regolamento interno, esprime il’aw iso che alle elezioni degli organi di gestione ordinariie delle unità sanitarie locali si provveda in una fase successiva a quella della rimodulazione ter.ritori)ale dei presidi sanitari, allo scopo di evitare una dupli'Oazione di consultazione che contrasta, per le considerazioni sopra ^espresse, anche con i criteri di economicità e snellezza cui deve uniformarsi illazione ammirristraiiva e
pertanto manifesta ila risaliizione volta ad impegnare ài Governo della Regione a promuovere lanche 'Oon iniziative legislative gli adempimenti necessari .affinché io .svolgimento delle lelezìonii degli organi di gestione nel delicato settore venga rigorosamente coordinato con i ’eniananda mormatìva dallo stesso Governo proposta con il disegno di legge numero 110 e nell’ottica della programmazione degli m terventi dì cui ai piano isani- tario regionale che come in tutti i Bettoli deve informare l ’azione amministrativa ».
Tale risoluzione veniva approvata -a maggioranza. Sulla base di questa risoluzione il Governo, in data 20 febbraio 1987, presentava il disegno di legge numero 248, riguardante ila modifica alla legge elettorale 22 aprile 1986, numero 20. Per il disegno di legge veniva chiesta la procedura d urgenza. Esso veniva, infine, discusso ed esitato per l ’Aula il 26 dello scorso mese di febbraio.
Con questo disegno di legge -vengono sospese le disposizioni di cui alla legge regionale 22 aprile 1986, numero 20, riguardante le elezioni delle lassemblee delle unità sanitarie locali, sino al 20 settembre e contemporaneamente vengono sospesi .anche i ipkiinovi dei comitati di gestione in quelle unità sanitarie locali che .coincidono in tutto o on parte con i comuni.
Il discorso che qui è stato fatto, meglio che è stato fatto in commissione, è stato quello di avere un ampio orizzonte e per- veniire, entro il mese di settembre, a ll’ap- provazione del piano sanitario iregionale, in maniera tale che tutti quan'tì possiamo avere validi punti di riferim ento, in modo da non ripetere gli errori che nel passato iSO.no stati commessi. Non dobbiam’O dimenticare che la riform a &anitari.a ha rappresentato un fatto estremamente positivo nel Paiese e in Sicilia eravam.o nelle oondizioni di poterci avvalere .delle esperienze deMe altre regioni, dato che -da noi sono state istituite con tre anni di ritardo. Purtroppo inveoe non abbiamo .avuto modo di prendere ónsegnamen- to e .ci siamo ritrovati a ripetere gli stessi errori, tanto è vero che abbiamo un numero eccessivo di unità sanitarie loca i, tanto è vero che ci sono unità .saniitariie che mancano di ospedali, tanto è vero .che siamo (usile condizioni dà non potere nemm'eno 'iniziare un’azione -di .accorpam'^to per la reazione idei comuni lìntBreesati.
Resoconti Parlamentari 2163 Assemblea Regionale Siciliana
X L egislatura 56“ SEDUTA 12 KLahzo 1987
In Siicillia ogni azione di deoentramento ha un suo Vialone e .una sua potenzialità; qualche giorno fa la televisione ha riferito che in un comune della nostra Isola, sol perché era .stata soppressa una direzione didattica o sol perché era stata soppressa una pretura, vi era stata una dimostrazione di piazza. Tanto più ora, dn un momento :in cui si .comincia a parlare di accorpamiento dalle unità sanitarie locali. E infatti ila commissione ha ri.cevu.to tutta una serie di telegrammi le di irichi'este di audizione, perché ammmàstratori .locali, lainministratori e dipendenti delle unità sanitarie che >sd trovano in determinate sedi vogliono far sentire la loro voce per oeroare di non arrivare ai- iraccorpamento.
Questo è un fatto che ci deve -far ri0et- tere soprattutto se faremo Tacoorpamento senza riferimento al pd'ano sanitario iregio- nale. Il piano sanitario iregìonale irappresen- ta una svolta (e avremo occasione di soffermarci ampiamente su questo), .cosi come ha detto TA^essore in occasione della presentazione del piano medesimo presso la Camera di commercio di Palermo, rappresenta una hovità, una razionalizzazione e un poten- zmmento dei servizi, soprattutto dei servizi di base, che spesso dn alcune realtà non abbiamo la possibilità di prestare. Per tutto questo la Commissione, a maggioranza, ritiene che il piano samtaino regionaile e l ’iaccorpa- mento siano temi di grande importanza che hanno bisogno di i^sere 'approfonditi, nelle sedi competenti._ Noi .ancora aspettiamo da parte della Pre
sidenza delTAssemblea .il piano saini'tario regionale che è stato depositato dal Governo d 12 febbraio; a questo proposito do sollecito lei, aiignor Presidente delTAssemblea, a ’aircà pervenire, con una certa urgenza, questo piano, perché solo in questo modo potremo mettere !ailTo.rdinie dal giorno .della pi'osàina .settimania il .disegno di legge al fi- ^6 di iniziarne la trattazione.
E questo un disegno di legge molto vo- unuino» e se a ciò aggiungiamo d progetti-
opiettivi è evidente la necessità .di uno stu- 10 molto attento; la commissione ha bi-
^gno di un .mom'0n.to idi pausa e .di .rif[.es- sione per esaminare con la dovuta attenmo- “ e il .intero .disegno di .legge.
Signor Presidente, il problema che aff.ron- lanro stase.ra è di grande iriievanza politica.
in quanto noi riteniamo che il rinvio delle elezioni, che può sembrare un fatto negativo, ci può permettere in questo momento di affrontare in modo veramente razionale e per la prima volta in modo abbastanza serio tutto il tema della sanità .in Sdcffia, in quanto sono convin.to che quelle potenzialità che sono state espresse dal mondo sanitario potranno essere recuperate se noi sapremo dare mciirizzi.
Io sono convinto che le unità sanitarie lo- oaii hanno avuto alcune carenze molto ceravi, ma molte dà esse sono state dovute a la mancanza di indirizzi di ordine legislativo e aimiinistrativo. Con.dudendo, .ribadisco che abbiamo bisogno .dà tempo, ciò .noi .riteniamo indfepensabile per potere ‘presentar.e al- TAssemblea uno strumento che, accanto al tema della iniorganizzaaione terri,tori!aile, .affronti quelo degli ospedali e degli .indirizzi sanitari, perché la situazione .non rim.anga cosi carente, dato che abbiamo anche pos- 'sibdlità finanziarie tali da permetteroi di affrontare qu®to dolioatìssimo e vitale settore.
PRESIDENTE. Onorevole Trincanato, .in merito alla richiesta da lei avanzata alla Presidenza, relativa all’invio alla Commissione di copia del piano sanitario regionale, per informazioni assunte, le posso precisare che il Governo ha mandato una sola copia del piano sanitario regionale alTAs- semblea e che, per avere le copie da distribuire ai componenti della Commissione, ci .si è irivoltì alla tipografia, .che le farà pervenire lentro venti giorni.
CUSIMANO. Ma questo piano è ài pos- isesso di qualsiasi siciliano, tranne che dai componenti della commissione.
NICOLOSI NICOLO’. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI NICOLO’. Signor Presidente, onorevoli coileghi, il disegno di legge che stiamo discutendo, seppur contenuto in pochissime (righe, riveste particolare dmportan- 253 perché affronta im tema, quello della sa- .mtà, .che in S.i:Cilia preseu'ta laspetti dì particolare urgenza per .le caratteristiche che la sanità ha nella nostra Regione. Noi abbiamo vissuto un periodo abbastanza trava-
Resoconti Parlamentari — 2164 Assemblea Regionale Siciliana
X L egisl.w u h a 56* SEDUTA 12 M akzo 1987
gliato, d ie è quello rappresentato dalla costituzione e dalla istituzione delle unità sanitarie locali, ,e per la verità, se i rimedi che noi abbiamo pensato dovessero far riferimento aH’esperieiiza vissuta con le unità sanitarie locali, devo dire 'die siamo su una strada completamente sbagliata.
Una cosa è certa: questa realtà, che abbiamo istitiuto anche in virtù della legge statale, non ha dato i OTSultati che noi speravamo. N-eC'essita quindi, come è stato iiùile- vato da più parti, un riaccorpamento territoriale delle unità sanitarie locali e mi pare che S Governo in questo senso già si sia impegnato, presentando un apposito disegno di legge. Necessita che la :sanità sia riorganizzata in marnerà più speoìfìoa e più adeguata e anche in questo senso il Governo ha dato prova 'di sensibilità con la presentazione di un piano regionEtle che, seppure non è, probabilmente, completamente 'adeguato a quello d ie vogliamo fare, tuttavia rappresenta una base abbastanza importante per uai'a migliore organizzazione -e un miglior 'livello della sanità regionale. Per tutto questo ritengo che il Governo e la Commissione hanno lavorato in mani'era seria, per consentire :airAssemblea una valutazione più approfondita, sulla base degM elemsenti fomiti, perché la samtà venga più razionalmente organizzata, perché il livello delle pres'tazioni non sia rappresentato da quello che spesso awiene o da quello che la gente dice .e cioè dairopportunità spesse volte avvertita di farsi curare fuori dalla Sicilia. In questo senso rm'a pausa di omque o 'Sei mesi per un ri<esame della vicenda 'attraverso le proposte di ri'accorpam'anto territoiiale, 'Contenute nel disegno di legge, attraverso una valutazione seria, con un incontro con gli operatori sanitari, con un raccordo spedfico con le popolazioni per verificarne le esigenze, sulla base delle esperienze già vissute, potrebbe servire a fare in modo che in questa nostra Regione si legiferi in maniera attenta e in maniera razionale.
La sanità iiiguarda tutti, lanche per lil isolo momento della prevenzione, e tutti siamo interessati a fare in modo ohe la qualità dalla vita '6 della salute àn Sicilia sia al più 'alto 'livello.
In questo senso il sostegim 'della Democrazia cristiana alle iniziative proposte è pieno e va inteso non soltanto come un ap
poggio alle indicazioni date, ma 'oom'e un contributo perché le cose -che vanno 'preparandosi 'Siiano dal miglior livello possibàle.
PRESIDENTE. E’ ÓBcaitto a parlare d’ono- irevode Pialàll'O. Ne ha 'facoltà.
PALILLO . Signor Presàidente, onorevoli colleghi, credo che il diisegqo di legge questa sera in 'discussione, pur se 'consta soltanto di due articoli, meniti la più grande attenzione, perché tratta un tema che è stato forse il più 'discusso in quest’Aula dall ’inizio di questa legìsltatura, e io 'oredo che non à possa 'dire si o no ad esso, se non si iricorda tutto l ’iter degli avvenimenti che bann'O portato alla 'Scelta del Governo e della Commissione di rinviare l ’elezione per il iriirm'ovo idei comitati 'di gestione delle unità sanitarie 'locali.
Innanzi tutto, .questo 'disegno di legge 'Sconfigge la tesi 'di >chi a suo tempo propugnava la scelta dei commissari, ed io, che sono stato il primo in .quest’Aula a dire che .ero contro à commi'ssa'pi, prendo atto con 'soddiisfa- zione...
CUSIMANO. E’ contro l ’Assessore .alora?
PALILLO . Io sono contro nessuno, perché l ’Assessore era d’accordo con me.
CRISTALDI. Questo io apprendi.amo oi'a.
PALILLO . Era d ’acooirdo con m-e: sub! T iniziativa completiva del pentapartito, per onore di verità.
Chiedo, quindi, che la scelta dei .commissari che era stata fatta — io 'dico con poca prudenza — oggi, con 'la presentazione di questo disegno di legge, è stata, se non sconfìtta, certamente relegata in un 'angolo '6 credo che .essa non avrà sucoeto, perché il termine previsto 'dal disegno 'di legge per il rinnovo delle unità sanitarie locali è certa- m'snte breve.
Credo, qumdà, .che la disputa che è lavvie- nuta in Commissione tra maggioranza ed op- posàzìone non abbia motivo 'di 'essere .ripetuta in quest’Aui'a, perché ritengo che n » non possiamo proporre di irinnovare >quialle 'assemblee, in presenza dei fatti politi'OÌ .ri- levanti che isono 'stati ricordati .dal prendente 'della Commi'ssionje,. onorevole Trinoanato.
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La Regione, per da prima volta, ha un proprio piano sanitao-io, che è stato sottoposto a la valutazione delie forze politiche e delle forze sindacali; l ’Assessorato della sanità sta prediisponendo im piamo di 'riorgamzza- zione territoriale che oertanuente non consente, poiché questo paiano è innovatore, idi votare il semplice rinnovo. Infatti il dise- gno ispiratore delle uinità sanitams locali, che imirava ad lailiargaone gli spiazi di democrazia lanche nel comparto della sanità, a rendere più vicino il cittadino alla sanità stessa, non ha trovato un riscontro nella realtà.
Sono d’accordo con quanito diceva il ccil- ilega Lrinoanato e oioè che molto spesso le di’isposiziioni ilegislative, pur se incontoaiio il favore della pubblica opinione, .al momento deirattu-azione iai scontrano con mille diffì- coltà. La soalta di istituire sessantadue unità sanitarie ilocald in Sicilia è stata obiettivamente sbagliata da parte di quel Governo e di quell’Assemblea. E su ciò non vi furono grosse differenziazioni...
CUSIMANO. L ’Assessore sempre socialista era...
PALILLO. Si, d’accordo, ma l ’ha votato 1’ Aula, collega Cusimano...
CUSIMANO. Su proposta deH’Assessore.
PALILLO. Credo quindi che di fronte a una realtà fatta di discrasie, di difficoltà, di remore, la scelta della riduzione delle unità sanitarie tlooali sia un fatto importante. Accanto a ciò bìsogin.a tener conto della necessità, forse, dì scorporare d maggiori ospedali; >e su questo c ’è un dibattito a livello nazionale.
Neirottioa di una programmazione complessiva di questi interventi, credo che un rinvio di isai m-esi, dopo quattro aiimi di
cspeaienza di -questi organismi, non sia con- trario allo spìrito della demooraziia e non iratardi la riforma, ma dia invece la possi- bifità di una onesta e pacata riflessione che tutta il’Assemblea deve fare se vuole chiudere una pagina con le sue luci e le sue ombre ed aprimie um’ialtra che speriamo sia migliore della ppeoedente.
PRESIDENTE. E ’ iscritta a parlare l ’ono- ’svole Bartoli. Ne ha facoltà.
BARTOLI. Signor Presidente, onorevole Assessore, onorevoli colleghi, quando ci si occupa o ci ai preoccupa di provvedimenti iPiguardanti la sfera della sanità, a mio avviso bisogna stare molto attenti, attenti so- praittutto a non andare <3 sbattere contro T ‘incomprensione o la disapprovazione della società adoiliania.
Oggi si parla tanto di qualità delia vita, ma questa bella espressione, che somma in sè il roncetto di progresso ed il concetto di civiltà, in Sicilia è iridotta -ad ama formula priva di significato, tanto più se la si vuole irdferire alla sanità, perché, onorevole Presidente e onorevole Assessore, da sanità non igi occupa solo di prevenire la malattia, ma si riferisce, si occupa, si preoccupa principalmente di curare la malattia. Voglio dire che la sanità attraverso la salute parla alla sofferenza dei cittadini. E sulla sofferenza dei cittadini non si può fare facile e gratuita demagogia.
Questo disegno di legge che oggi viene portato alirattenzione dairAssemblea dà 1’ impressione dì -essere stato progettato senza aver tenuto insl debito conto quelle che sono te aspettative -e -le laspirazionii dei sici- Oianii in relazaone alla loro -salute. Io credo che sarebbe opportuno che noi tutti oi ricordassimo che ifl Ministro della sanità ha accusato -il. sistema sicàh-ano di 'assistenza farmaceutica di essere, non solo non trasparente, ma addirittura truffaldino.
I comitati di gestione delle unità sanitarie locali attualm-ente in carica non hanno certo bxàili-ato per efficienza e capacità im- prenditord-ale, miantenerM sine die -in vita significa quasi voler da,re loro la possibilità, roppox'tuniità di coprire il copribiìe del malfatto. Come è a tutti noto alcuni comitati dii .gestione aion sono completi, non -essendone stati 'sostituiti li componenti che per le più svariate ragioni non ne fanno più parte. Alcune unità .sanitarie locali sono g-ià state commissariate per varie -ragioni, tracie quali, non ultima, l ’intervento dalla magi- istratuna. L ’opiniione pubblica è sensibile al cattivo funzionam-ento di certi organismi -elettivi e poi la -gente è stanca di fare la coda nelle Saub senza potersi spiegare il motivo dalle disfunzioni che è costretta a subire e non -comprende perché, se -non ha le possibilità finanziard-e per anticipare le spese, non
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debba potere neEroche recarsi in un centro 'altamente 'spedalizzato fuori della Sicilia o ■anche iaH’estero dove potersi curare i ma- l-anm. Ed è triste apprendere dalla stampa di qualche caso parti<colarm.einte pietoso e urgente risolto daida solidarietà social'e e non dairìntervento dell’Assessorato della sanità, doè dalla ” sanità lamioa ” , lespre^o- ne felice, ma .ancora tutta d-a realizzare. Non Ila senso -quindi che, alle soglie del 2000, un qualdasi dttadino debba avere problemi per la salute quando -non ha la possibilità fkian- zà-arda -di affrontare la spesa che gli permetta dà usufruire di altre strutture ^edailiz- zate o di un ospedale -che dal punto di v ista della comodità assicuri ài minimo lin-di- spensabde alla dignità del 'm-aiato, mi -riferisco a quanto manca in alcuni, anzi molti, dei nostri ospedali: dalla biancheria, alle posate, alla garza, 'alle dnmgbe, alle -maschere per Tossigeno, ma mi riferisco >anche lad -tempi dà degenza.
Io mi sono viista arrivare con tanta soddisfazione l ’imponente pubblicazione del piano sanitario, ma ad essere coerenti con le ^consuete giuste previsioni, quel piano potrà essere approvato non prima diell’autu-nno (inoltrato. E allora, medio tempore, i siciliani dovranno continuare -ad avere come punto di life-rùnento -della ” sanità amica ” i già scaduti e chiacchierati, a diritto o a torto, comitati di gestione -delle unità sanitarie locali? A l pimto in cui siamo credo che gli stessi componenti -dei comitati -di gestione m sentano demotivati, frustrati ed -.anche mor- tìfìcatì.
Non mi pare quindi che possa afferm-arsi ropportumtà di procrastinare il rinnovo di questi organflBmi, :cri>stallizzando -cosi una (situazione di palese .illegàttimità, (in aperto contrasto, mi pare, con l ’-aff-ermata necessità di dare trasparenza all’attività della pubblica Amministrazione.
Il disegno di legge in -esame (ripropone la vecchia -e mai suffici-entemente d-eprecata abitudine di stravolgere le regole democratiche, finendo cosi col creare potentati feu-daiM inamovibili, attraverso proroghe, non sempre giustificabili, <dà inearichi e -nonffime. Ncm ha senso, qumdi, rinviare le oleziom alla ristrutturazione territoriale delle unità aani- taire locali, stante che — come -ben sappiamo -— secondo le mveterate abitudàinà della nostra Regione, tale termine -non dà alcuna
ragionevole certezza. N-on mi sembra edificante far dire lall-a gente -che con questi àn- giustificati e inutili rinvii l ’Assemblea offra ai comitati di gestione il tempo sufficiente per coprire il traffico delle fustelle false.
Io vorrei, (inoltre, spiegato bene ài significato del primo comma dell’articolo 1 di questo disegno di jlegge che cosi recita: .« Le disposizioni di cui all’articolo 6 della legge regiontal-e 22 aprile 1986, noim-ero 20 , non si applicano fino ;ai 20 -settembre 1987 ». Questo « non si applicano fino al 20 -sett-em- bre 1987 » mi resta -oscuro; per -quanto r iguarda la parte implicita non capisco qual è la data certa dopo il 20 ; infatti -quelle disposizioni « dopo il 20 » si -potrebbero ap- plioare anche neiU’-ultnno giamo deiriattuiEde legislatura, -con -grande gioia, dmmagino, dei componenti dei comitati idi gestione e .il (solito scorno del -cit-tadiino, Bem.pr!e più solo, sempre piu nudo -nel suo -soffrire malgrado le intenzioni di "buona amicìzia” della sanità.
PRESIDENTE. E’ .iscritto a parlare Tono- ravole Gufino. Ne ha facoltà.
GULINO. Signor Presidente, onorevoli -col- ilegbi, stasera (ritorna lin Aula ila questione sanitaria e v i ritomia con -questo disegno di (legge governativo tendente -a rinviare ancora u(n-a volta le elezioni nelle umtà sani- t-ari-e locali. Tutta questa vicenda, iniziata nel 'lontano ottobre 1986, ise non .attenesse ad una m-ateria alquanto seria potremmo -de- finàrla una tragiiicommedàa, dove .la .tragedia sta nel fatto che il Governo oontrinua a -giocare -con la salute -del -popolo -sì-ciiliano e la comicità invece sta nei fatto che la maggioranza dà pen-tap-arfito ha dimostrato e -dimostra .nei fatti dà noia avere una politica sa- niiitaiiTia coerente nonostante le .cose -che sono state dette daH’onorevole Palillo. Anzi in tutti questi mesi, dì fronte iaOile precìse proposte avanzate dal Gruppo comunista, si è tentato di risponde-re npa nel m-eirito m-a creando polveroni e spostando su un .altro terreno tutta la questione; infatti basta pensare alle dichiarazioni che fece in quest’Aula ài Presi-dente -deila -Regione nel /lontano ottobre 1986, che poi lontano non è, a fronte 'della forte denuncia fatta -dal Gruppo comunista -per il -rispetto della legge 20 che fissava le elezioni al 30 novembre 1986. L ’ono-
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revole Nicolosi idichiarò allora che l ’azione dei comunisti era mirata a portare avanti un’offensiva nei confronti dell’iniziativa legislativa del Governo che voleva dare una risposta al malessere che aveva raggiunto 1’ apice con io iscandalo delle fustelle false. I fatti, lin questi mesi, hanno dimostrato invece la doppiezza dii quelle dichiairazicHii e, aiei contempo, la serietà e ila giustezza dalle valutazioni che allora il Gruppo comunista fece, proponendo, lanche par venire incontro ad ,alcune esigenze di rivedere tutta la normativa, che sarà anche disponibile a stabilii e una durata nel tempo dei nuovi organismi di gestione e contentire aU’Assemblea di discutere e approfondire un nuovo progetto di legge _ tendente a migliorare tutta l ’assistenza sanitaria in Sicilia.
Adesso, con questo disegno di legge, viene affermato un principio che molti mesi fa maggioranza e Governo non hanno voluto accettare e cioè che una legge può essere modificata soltanto dall’Assemblea, anche se ciò avviene con un ritardo di sei mesi. Questo disegno dà legge sanoiBce iFtiHegiilitìmità di tutti gli atti .ohe lin questó mesi .sono stati compiuti primia dal Governo e successivamente dall’Assessore .per gli enti locali con i decreti di .rinvio della data dalle elezioni. JNello stesso tempo questo prowedimiento suffraga la nostra denunzia deH’ottobre 1986 con cui abbiamo palesato la volontà di questa maggioranza e di questo Governo che non intendeva o non ha la forza di modificare il sistema di potere che si è aggregato attorno a questi organismi., Infatti, da parte del Presidente della Re-
gione e dell’Assessore per la sanità, anche in PUbbhche dichiarazioni, se ne sono dette tan-
nei confronti di questi organismi: che sono Toppo numerosi, che sono scadeontì dal pun-
_ da, vista .della professionalità e dalle com- pe enze. Però nel momento in cui J’Assem-
a, nel ilontano 1986, doveva tener conto oormatàva oazionaiie che Impone a
e i e iregìonà 'di adeguare la propria nor- giorni, e .dà iridunre ài nu-
stinr? componenti dal comitato dd ge- ^ comunque, .dovevano possederenistr^^^™°- competenza tearaica e ammà-
ìGoverno e ila maggioranza di
attua?mrn?t glionutati di gestione e ora propongono
la scadenza del 20 settembre 1987. Ma anche attorno a questa data si può discutere, perché è solo strumentail.e; infatti non è che ài 20 settembre d consigli comuniali eleggeranno nuovi organiismi, ma « fino al 20 settembre 1987 » non sd lapplioa la legge numero 20 , per cui isolo dopo scattano tutti i meccanismi previsti d.alla tegge numero 20 , i quali non dmplioano date certe. Per cui,' in iMnea teorica, può anche essere superato tutto ili 1987 e larrivare ad .aleggere d .nuovi organismi solo per ila metà del 1988.
Io ritengo che questa sia una scelta grave, mi rendo conto del motivo di essa: ai oinque partiti viene diffidile rieleggere nuov i organismi, dove ài .numero si 'riduce, perché sono costretti a togliere, a spazzare cercatori di voto, galoppini e cosi via, anche perché la legge chiiaram'ente questa volta prevede lalcund .criteri di competenza e di professionalità.
Perciò si è scelta la strada del congelamento. Quello d ie non mi convince e che diventa offensivo deH’intelligenza di ogni cittadino è volere giustificare questa scelta col fatto che vi è la necessità di unificare <i due disegni .di legge: il .disegno di legge che riduceva di .numieax) delle unità sanitarie .locali con .1 piano .regionale sanitario. Ora, le due cose, anche a lume di naso, sono completamente diverse. Una cosa è l ’elezione degli organismi di gestione, un’altra cosa è il piano regionale sanitario, che è uno stiu- mento di .programmazione, .per cui non vedo il motivo per abbinarle.
Qual è la realtà lo diceva l ’onorevole Pallilo quando ha testé dichiarato che né lui né TAssessore per la sanità condivìdevano quel disegno di legge in sui si parlava sia degli accorpamenti sia di un'eventuale gestione commissariale. Ciò è strano anche perché quel disegno di legge porta la firma dell’Assessore, onorevole Sardo Infiirri, ch.e doveva anche esserne convinto; non si .può ora venire qui .a distanza di sei mesi e .dire: quel disegno di legge l ’abbiamo subito perché il pentapartito ce lo ha imposto. Bisognerebbe piuttosto avere ila coerenza -e ila correttezza di far risaltare .eventuali diffarenziaziond nel momento àn 'cui ‘Si presentano ì .disegni dì legge e non dopo a distanza idi mesate nel momento .in cui bisogna giustificare un’al.t!ra man.ovra .politica. Ma .la .cosa più grave, ono- nevolii .colileghi, onorevole Rreaidente e ano-
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revole A^essore, è che ^ancora urna volta la Sicilia dà di sè una brutta immagine: quella di unia regione che non vuole cambiare, di una regione che non vuole nemmeno adeguarsi aha precisa normativa della legge nazionale, in attesa di una normativa più generale che affronterà il problema dalle unità sanitarie locali.
Ora questo disegno di legge viola quella nomiativa e secondo me vi à potrebbero anche scorgere gli estremi della illegittim ità costituzionale. Ma questo chiaramente attiene aH’aspetto giuridico, il nostro è invece un giudizio sull’aspetto politico ed è fortemente negativo nei confronti di un Governo che la distanza di mesi continua a cambiare posizione su un argomento molto importante e nel merito delle questioni non ha preso ima posizione seria e corretta.
Vorrei fare solo un esempio prima di chiudere questo mìo breve mtervento. In queste settimane sul giornale La Sicilia sono comparsi una serie di :articoM a proposito della ” visita ” del ministro della sanità, Donat Oattin, all’ospedale ” Vittorio Emanuele ” di Catania. Per cinque giorni La Sicilia ha parlato di questa visita, àpartando interviste, ■interventi e giudizi, ebbene l ’Assessore non ha espresso una propria valutazione, non ha detto niente; per cui ora vorrei sapere se quanto denunziato dal ministro Donat Cattin risponde a verità, cosi come io ritengo risponda a verità, anche perché più volte in commissione abbiamo sollevato questa questione, e unia volta la compagna, onorevole Bartoli Costa, propose all ’Assessore r&tìtuzione dì una commissione di indagine sulla gestione degli enti ospedalieri in Sicilia; a questa richiesta fu irisposto che, bene o male, la 'samtà in Sicilia funziona. Ora abbiaino i l piano sanitario regionale che dovrebbe risolvere tutti d nostri mali, ma io sono convinto, invece, che esso ■non risolverà tutti i mali, se non ci saranno alcuni iinterventi nel merito. Dicevo, quindi, che l ’Assessore o il ■Governo devono dire se irispondono a verità le oeservazioni del Ministro; l ’Assessore, anzi, dovrebbe promuovere un’indagine e poi riferire tali’Assemblea al fine di conoscere il tipo di gestione degli ■ospedali e di 'erogazione dei servizi sanitari in generale, perché ciò sta :as- sumendo aspetti molto allaTmanti.
Per tutto ciò concludo aff-ermando che
questo 'disegno di legge non 'Ci convince..
PRESIDENTE. E ’ lìsoritto -a parlare Tono- revole Virga. Ne ha facoltà.
VIRGA. Signor Presidente e onorevoli col- leghi, questo disegno 'dà legge, esitato dalla oommiissione dopo uno strano iter, arriva finalmente dm Aula, e v i arriva già carico di amare oonsiderazioni e -di giudizi negativi.
Dico dopo un tortu’oso iter perché, tessendo 'entrato in vigore il nuovo Regolamento, si è escogitato dì convocare la Commissione e in quella sede far presentare da parte della maggioranza un ordine del giorno teso a raccomandare al Governo (e abbiamo avuto l ’onore di avere presente il Presidente della Regione) di postergare la data delle elezioni, stabilita dal decreto dell’Assessore per igli enti locali, dopo la decisione del Governo adottata ai sensi della legge numero 20. V i fu anche un’approfondita discussione su una questione di natura regolamentare. La maggioranza si dimostrò compatta in quell’occasione nel portare avanti quella richiesta che venne subito accettata dal Governo, che cosi trovò il salvacondotto per presentare il disegno di legge di proroga del termine stabilito dalla legge numero 20 .
A questo punto le consid'Brazioni diventano maggiorm'ente amare, non tanto perché 'Oi iSi offre Toccagione di parlare su tutta la problemiatica sanitaria in Sicilia, ma principalmente di dovere constatare -—■ da siciliano lo dico con notevole amarezza — lo stato confusionale del Governo e la costante indecisione nel 'prendere determinate iniziative, per cui, ad esempio, per l ’applicazione della legge numero 20 , si sono succeduti tre decreti dell’Assessore per gli enti locali che hanno stabilito tre date diverse, postergando di volta in volta la data delle elezioni per ài rinnovo delle assemblee e quindi anche dei comitati di gestione.
Vero è, onorevole Palillo, che la legge numero 20 è stata una legge sofferta e molto probabilmente accettata da talune parti perché bisognava tener conto delle esigenze della maggioranza di pentapartito, ma grande e piena di appetito di potere...
ilnterruzioni)
... visto >e conBÌdBrat'O che le unità sani-
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larie locali hanno avuto finora un solo ri- conoscimeoito, causilo icM essere il meccanismo elettorale non solo dei portaborse dei vari partiti, ma principalmente -di quella classe -dirigente che avrebbe dovuto far -decollare <la riforma isan-itaria -e con essa la struttura sarnitari-a, ma che iinveoe (l’ha affossata, con il iabbasBiamenito dolila qualità delle prestazioni e -con il depauperamento delle strutture sanitarie preesistensti che avevano tamto ben meritato, quanto meno per à nom; prestigiosi che le avevano dirette nel passato.
Queste cortaiderazioni portano a dovere sostenere che ila situazione aami-taria lin Sicilia è molto più che amara, è drammatica, tanto che, per -esempio, per cercare di -distrarre l ’opinione pubblica sii è voluto, anche in campo nazionale, cavalcare ila tigre di dietermina-ti scandali. Md riferisco, per esempio, -al grosso problema delle fustelle farmaceutiche che fece sgranare gli occhi a tutù, perché <si affermava ohe sulla sanità VI -erano grosse speculazioni attraverso il ri- ciolaggio -delte fustelle con -potenti orgaaiiz- zazaoni anche -cniminali che gestivano la ifcruf- fe. Non si è, però, mai voluto -affondare il msturi su dete-rmiinati programmi o -su determinati hi-lanci: non -si è mai voluto -in- dapre sui bilanci di un qualsiasi ente ospedaliero siciliano, o romano o toscano o partenopeo; non si è voluto stabilire, per esempio, quanto incida la spesa farmaceutica pei ogni ammalato, per ogni ciclo di malattia e per ogni degenza. Ebbene, onorevoli colle- gm, io vi prego di ascoltare attentamente: un ammalato all’ospedale Civico di Palermo, oltre a venire a costare, secondo il bilancio consuntivo dello stesso ospedale, 280 mila lire prò capite-pro die, costa mediemente 250 mi-
tire al giorno dii spesa farniaceu-tioa. A llora, ®e il proM-ema delle fustelle è veramente reale, come m-aà non si è voluto dn- agare sulla spesa f-armaceutìoa, d-ncomin-
w-ando a -eser-citar-e il controllo nei iluoghd Regione o ilo Stato lianno -preoiae
P -està e possibilità di eseroitare lil control- , per farne affiorare non. solo la verità, ma
gn -elem-enti probanti, per cercare -di por- rljiLi . hi certe -affermazioni -che dn-
denigrano gli operatori sani-
soprattutto, doveva -ddsto- deli “ ®’R®2a'Onie -da -detemimate malefatte 'locnv diiiùg-ente -deU-e unità eanitaii'ie
1 e porre l ’atteinaione sulle fustaHe, ma
questo caso -era già stato sollevato tre a-nni prima, già vi -era stata un’inchiesta da parte della guai dia di finanza e a Palermo vi era stato un procedimento penale a carico dd -alcuni m-edici i quali vennero poi prosciolti p-e-r non aver commesso il fatto e la storia si chiuse li. Ora, però, siccome la struttura delle unità isan-itarie iocald stava scadendo di qualità e di credito, bisognava dare un colpo che coinvolgesse non solo -le strutture -e gli operatori, m-a -anche lo s t ^ o cittadino per spostare l ’attenzione e distrarre dial fatto vero che è ài fallimento che 1’ ente pubblico doveva registrare nel momento in cui doveva presentare -il consuntivo della realizzazione della -riforma sanitaria. AMora venne fuori questo problema delle fu- ste-M-e, -anzi, prima -ancora vennero fuori giudizi -negativi molto pesanti nei riguardi dei dirigenti d e le unità sanitarie locali, sulla loro inefficienza, ma nessuna azione, -nessuna inchiesta venne condotta da parte dell’Assessorato o degli o-rgani di controllo, tranne che d-a parte dal Minàstero del tesoro e della guardia -di fin-a-nza, per cui, per -esempio, noi a Palermo abbiamo avuto -rinchiesta suU’Uni- tà sanitaria -locale num-ero 61, sostenuta e mdirizzat-a -dai revisori dei -conti attraverso <1-1 Ministero del tesoro, ma da parte d-eU’As- sessorato nessun controllo in precedenza era stato esercitato. L ’operazione del commis- riamento è venuta in ultimo, ma essa è stata gravata da un ricorso, in seguito al qual-e al Trdbimale amministrativo regionale ha -dato -r-agione ai ricorrenti, facendo decadere il commiiffiario -e ripristinando gli stessi amministratori.
Ciò sta a dimostrare che si vuole gestire la sanità alla giornata, che non c’è programmazione, non un programma di riferimento, nessuna meta da raggiungere, nessuna finalità da presentare aH’opinione pubblica e alle forze politiche per dire: la Sicilia dovrebbe raggiungere questo livello, anche perché a poco a poco si cominciava a dire che in Sicilia doveva essere elaborato un piano sanitario regionale, piano che era stato definito « l ’araba fenice ». Ora è rimasto « il pwno arabo », perché è difficile da capire, e bisogna ben approfondirlo per cercarne il collegamento con le strutture esistenti, per vedere come vengono valorizzate, potenziate o trasformate dala nuova politica sanitaria.Cj.0, nonostante il fatto che fino ad oggi, pur avendo recepito la 833, ancora non abbiamo
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recepito la parte concernente la sanità pubblica, il controllo sugli alimenti,^ suba loro produzione, il controllo sul territorio e su determinate situazioni che hanno anche riflessi ecologici e quindi aumentano notevolmente i rischi per la salute di tutti noi.
In realtà iai Siciha si è creato uri orgEmi- smo pletorico con sessantadue umtà sanitarie locali, manche se non tanto diSorme da quanto è stato realizzato mal iresto d ’Italia.Il contrasto principalie in SidiMa era determinato dal fatto d ie noi avevamo etrutore ospedaliere fatiscenti assegnate alle unità_ sanitarie locali che cosi non potevano assicurare né funzionalità né continuità nell’ero- gazione dell’assistenza né il miglioramento della qualità. Forse le nostre strutture sanitarie sono preparate a dare subito una risposta al grande pericolo dell’Aids che va comparendo anche all’orizzonte della Sicilia? Forse le strutture sono in grado, attraverso un’azione di medicima prevenitiva, attraverso lo screening sulla fascia a maggiore rischio, di delimitare te zone e daire la po^ibbità di un controllo epidemiologico e quindi trafforzare, con i ’iinformia2àone e I ’ educazione sanitaiiia, te cosiddette barriere per evitare di dilagare del fenomeno? In realtà, le strutture hanno avuto un abbassamien- to culturale, gli operatori sono demotivati perché esse sono state gestite in cattivo modo da una classe dirigente « in tutt’altre faccende affaccendata », tanto è vero che non si è mai parlato di oopriDe i posti vuoti nelle piante organiche, che non si è mai portato -avanti un programma di valo- .rizzazione delle ienergie presenti; si è fatta semplicemente te ” caccia abe appareccMa- ture ” che, molto spesso, non sono state neanche utilizzate.
Altro esempio; l ’Assemblea aveva stanziato una certa cifra per la tomografìa assiale computerizzata già nel lontano 1976-77; ebbene, pare che le apparecchiature siano state realizzate solo da -poco tempo.
Poi v i sono te famose camere dperbariche. Il problema ritornerà da qui a pochi mesi, perché ogni anno a luglio e agosto si 'riaffaccia il problema delle camere àperhariche per le quali la Begione ha approvato la spesa e stabilito anche l ’ubicazione tuttavia ancora non siamo in grado di assicurare il funzionamento delle camere iperbaricbe, le
quali, anche quando non dovessero essere utilizzate per gli incìdenti dovuti a decompressione, oggi possono essere utilizzate anche per altre patologie e salvare ammalati che inesorabilmente andrebbero incontro al- l ’exites se j non usufruiscono delle camere iperbaricbe, come gli ammalati di cancrena gassosa o di certe malattie cerebrali o di altre ancora.
Nel momento in cui .affronteremo da di- scussiooe dal piaino sainiitario regionale, allora iràpmnderò iil .discorso delie disorasie, delle disfunzioni e priìncipalmeinte che te Sà- dblia ha un notevole ritardo suite altre regioni, perché determinate strutture _ ospeda- tli’sre ancora non sono state messe in grado di decollare, per esempio da clinica di cardiochirurgia a Palermo, dove non si fanno interventi pur .essendo ón -grado {.e -questo va a merito della équipe palermitana) di affrontare anche il trapianto cardiaco, che oggi viene considerato il non plus ultra.
Ebbene questa struttura oggi non può fym- zionare a pieno, m-eintre noi dobbiamo impinguare continuamente la legge numero 66/77 che consente ai nostri ammalati di farsi curare fuori dalla Sicilia. Se certe strutte- re ospedaliere non sono in condizioni di de- collare sul piano della qualità Io sì deve, indubbiamente, a questa discrasia tra 1 organo erogatore che ha anche compiti programma- tori e l ’organo esecutore che è questa classe politica che è stata chiamata a gestire la sanità e che non è stata in grado di recepire né la fìlosofia deBa 833, né ài -discorso nuovo che bisognava portare avanti ne a. nuovo senso di responsabilità che occorreva sul pi.ano della -ahn.eg-azione personale per mettere te proprie -capacità al 'servizio del i ’iammaliato.
Vogliamo ancora ,ritardare ^que^o p roo«- so? vogBamo -continuare così e ” cristalhz- zare ” questa incapacità, questa presunzione, questa .ki.ettitu.dme? Il pentapartito non ha raggiunto l 'accordo sulle oircoscriziom t ^ n toràiali .dalle unità sanitarie locali, d smdaci e sM amministratori locali sono in rabeihO' oe e stanno sfoderando il loro municapah- smo in ^ tm d o sul mantenimento di detCT- minate unità sanitarie, venendo roeno_ cos a una logica che 'senza essere tenda a una maggiore funzionahta. Abbiamo visto -che il pentapartito, todeciso se accettare .le sollecitazionà o respingerle, ha scei-
Besoconti Parlamentari 2171 Assemblea Regionale Siciliana
X L egislatuha 56' SEDUTA 12 M arzo 1987
to Ja istrada del .rimviio. Il 20 settembre dovrebbe essere la data storica della « breccia di Porta Pia », cioè quella in cui potrebbe verificarsi liil mconoscimento dello sfasoio del pentapartito, perché, cai'o onorevole Niatoli, ilei che è tanto legato alla data del 20 settembre, quella rappresenta di momento di rottura fra le due forze componenti ài pentapartito; la forza papale e la forza laica. Oggi aressuno ha 11 coraggio di dichiararsi papalino, però con mi’acoezion>e molto traslata potremmo configtirare noi pentapartito la presenza di queste due forze e 11 20 settembre può rappresentare ila breccia di Porta Pia. Del resto ce ,ne sono i prodromi, tanto è vero che nel pentapartito, nel momento in cui è stato presentato un disegno di ristrutturazione delle unità sanitarie locali, si sono prese le distanze, ai sono iriunite le forze faiebe e hanaio formulato determànati emendamenti, perché non condivàdewano iFimpo- stazione data dal Governo, cioè oinoomìncdò a farsi i ” distinguo ciò ha comportato una mai'cia indietro da parte del Governo e ili rinvio dalle elezioni al 20 settembre...
CUSIMANO. Non è che si rinviano le ©lezioni, non si applica ila legge nmnaro 20.
VIRGA. Il 20 settembre può avvenire la rottura. Io sono convinto — e mi si consenta questa battuta — che il pentapartito sicilia- uo è affetto da Aids, visto che si arriva a situazioni in cui non si vuole trovare il punto d incontro, sono peiianto convinto che dii 20 settembre rappresenterà un momento di rottura nella maggioranza: oe n>e -sono già i prodromi e ci sono i fermenti Interni nei paa-tìti.
Ma qual è la ifinea da condurre? O si ha fi coraggio .di colpire l ’attuale .d>asse .dirigente delle unità sanitarie locali ànoolpan- ola e mettendola con le spalle al muro,
Educandone te responsabilità e limpedendole 1 .ritornare .ad .amministrare e quindà con
vocando subito à comizi per il irdninovo .del- a gestì.Qne o si ha, dinvece, la paura .di do- e-re subire le riipercussiond, d rimproveri di
questi dirigeinti, i quali ” devono ” ancona <es- ^ i-e mantenuti nalle doro poltrone onde po-
continuare .ad laniiaiimstnape seccxndo il i®egno del padrone dei vapore.
® la iogioa di ima gestione olien-■ non certo quella 'di uma saana politica
sanitaria .per assicurare una migliore qualità della vita .ai cittadini. C’è solo la preoccupazione di dare alle clientele determinate .risposte. Se questa è la situazione noi -non 1 accettiamo perché non ne siamo convinti, e lo diremo anche fuori da quest’Aula per dimostrare che questa classe politica e -il Governo regianale hanno sempre disatteso 1 3o.ro obblighi lin materia sanitaria, perché hanno saputo solo amminiistrare in. maniera clientelare. Ricordo per tutti un solo esempio. tempo fa .ìistituunmo lin un capoluogo della Sicilia una divisione di chirurgia ge- .n-erale; dopo un laamo e mezzo tutte te forze politiche di queilla provànaa sono venute lin commissione .a .pregare .di istituire una nuova divisione di chirurgia d’urgenza, perché il primario deilla precedente ©ra meglio che se me fosse stato a casa, perché 'aveva fatto più d'anno della spagnola o deirosiafica. Cioè, visto che in prima tetanza .non si era saputo scegliere sui piano della qualità si doveva ricorrere al irimedio dà iraddoppiare te divisaoni ospedaliere per tamponare la situazione. Questa è stata la politica sanitaria!
Sd è sempre più dequalificate l ’assnstenza! Cosa si è avuto .in cambio? Non lo dico perché sono interessato personalmente, ma perché culturalmiante sono convinto die la struttura privata ha un .suo valore e un suo ’Sigmfìoato, come .elemento di supporto alla 'Struttura pubblica. E, in questo caso, .la struttura privata in Sioiliia ha m.ant©nuto livelli di qualità e di supporto tali da permettere 'Slla stessa struttura pubblica di .non precipitare, perché ha sopperito alle deficienze e ai ritardi, dando risposte in termini di as- siste>nza qualificata. Ebbene, se ora si vuole trascurare iFurgenza e .i problemi del settore sanitario .e procrastinaire il tutto .al 20 settembre, noi .non ilo accettiamo! Le forze politiche abbiano coraggio, prendano ccscien- za, 'sd chiamino a raccolta te propri© forze migliori e si vada al rinnovo delle -assemblee dell© unita sanitairie locali e dei comitati di gestione.
L ’Assemblea (regionale venga chiamata al più pi'esto, sia pure con il piano 'Sanitario .regionale, la ima programmazione degli in- terv'enti mal settore sanitario, ai dia la pos- 'àbilità .ai nostra giovani medici e operatori sani'tarì di poter coaicorrere al più pi^^to per tutti d pos'M. ilàberi nell© piante organiche e .cosi di .essere utilizzati ..nella struttura pub-
'U iiyaatiuaeitisias
Resoconti Parlamentari 2172 Assemblea Regionale Siciliana
X L egislatura 56“ SEDUTA 12 M arzo 1987
blica per una migliore qualità del serwzio.La maggiotTanza dice di ■linviasre al 20 set
tembre rapplicazione della legge, ma la legge non pone in terrnina perentori la data delle elezionà: la legge numero 20 stabilisce che è demandato alla Giunta di governo di stabilire con un decreto deirAssessore per gli enti locali la data di indizione dei comìzi elettorali, per cui il pentapartito ài 20 settembre, se non sarà ancora guarito dalle sue malattie interne, potrà benissimo delegare l ’Assessore per gli enti locali a stabilire la data delle elezioni a distanza di 30 o di 60 giorni.
Si dovrebbe, piuttosto, avere il coraggio di abrogare quella norma e stabilire ami da questo momento la data precisa e improrogabile delle elezioni, senza subordinarila al decreto dell’Assessore per gli enti locali, anche perché abbiamo assistito al succedersi di decreti, e cioè a una confusione di idee, aH’ìn- capacità di portare avanti un discorso chiaro.
Tutto questo sta a denotare la volontà di far confusione, perché il Governo ha stabilito di rinviare al 20 settembre ila discussione sul rinnovo, non ha stabilito, però, in termini cbiari quali devono essere le strutturazioni. Si è detto di procedere all’accor- pamento delle unità sanitarie locali e divedere la loro perimetrazione territoriale; ma si devono tener presenti le condizioni del nostro territorio, le strade di oomundoazio- ne fra i vari paesi, la situazione delle zone montane e delle isole.
Non si è •stabilito (e questo si evinceva dalla legge numero 833, da noi recepita con la legge numero 87) dà ìncomin'Ciare le consultazioni rispettìvamante con d sindaoi, i consiglieri comunali, le province, le comunità montane, gli operatori sanitari, per vedere quali potevano essere i nuovi 'C o e fira
delle unità sanitarie locali. Invece, d’imperio, il Governo ha già indicato il numero deille unità sanitarie, poi, però, si è visto 'Che alcune forze polìtiche non erano disponibili, allora qualcuno ha 'risposto che ‘Si potevano anche aumentare; ciò è possibile perché non si ti'ene presente quali sono 'le necessità locali. Si è poi parlato dal piano sanitario, non entrerò nel merito, perché ci vogliono settimane intere per approfondirlo; ,il piano sanitario deve essere discusso in commissione, ci dovrà essere l ’audizione di tutti i soggetti interessati. Ebbene, se non ci saran
no elezioni 'antìdpate e crià del Governo regionale, se tutto va bene, questo 'disegno 'di legge non sarà .approvato prima 'di un .anno, cioè nel 1988, quasi aBa vigilia delle eleziond comunali, oonsiderato che abbiamo due turni, per cui determinati irdnnovi possono andare la cambiare la configurazione politica di qualche unità .sanitaria locale.
Io dico, si abbia, invece, il coraggio di portare avan-ti ia breve termine la linea del riassetto, deB>a riqualificazione e del decollo tramite il rinnovo delle lanaministraziiani e dei loro organi .dà gestione e principalmente dm- postando 'determiniate linee di pdM'tica sanitaria che possono essere stabilite diali’Assessorato di cancerto con la commissione. Si parla, infatti, dei coaiddetti ” obiettivi finalizzati l ’obiettivo della te.rza età, l ’obiettivo della prima età, l ’obi'ettivo degli .handicappati, l ’obiettivo della 'salute m'entale, gli obiettivi dalla protezione della maternità e del controllo delle nascite, obiettivi che sono on'di'Cati nella stessa 'legge, 'Che sono poi quelli del piano sanitario nazionale.
Ebbene, pur 'avendo fatto il piano per gli handicappa.ti, il piano per ia terza età, quello 'per d consultori familiari, ian.cora non riusciamo, sul piano del controllo statistico epidemiologico, a quantificare il lavoro che si sarebbe .dovuto .realizzare perché è .ancora tutto fermo; iregna ili .disoitiine.
A fronte di questa situaz'ìonie stanno le aspettative dei nostri gdovand medi.oi ed operatori 'Sanitari .e di quanti finora hanno .lavorato in stato di precarietà normativa e che aspirano attraverso una sanatoria a m-ette- re tutte le proprie energie al servizio della •sanità pubblica. Con questo -disegno -di legge si apportano ulteriori 'ritardi e noi siamo contrari a ciò, siamo linveoe pronti stasera ste'esa a iniziare questo discorso e a portarlo .avanti, 'affinché s-i stabilisca la data delle elezioni per il rinn-ovo dalle assemblee delle unità sanitarie locali.
PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare l ’onorevole Capodicasa. Ne ha facoltà.
CAPODICASA. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, solo qualche considerazione, per consentire alTAssemblea questa isera, per lo meno, di incardinare il successivo disegno di legge all’ordine del giorno, soprattutto per fa.re qualche sottol.ìn©atura, sul piano -polì-
Resoconti PaTlamentari — 2173 Assemblea Regionale Siciliana
X L egisla tu ra 56“ SEDUTA 12 M arzo 1987
tico e BU quello del merito, senza voler ripercorrere tutte le argomentazioni sulla politica sanitaria che abbiamo già avuto occasione di esporre im questa Aula e di ra i avremo aincora occasione nel futuro.
D’altra parte, proprio su questo disegno di legge in Commissione abbiamo avuto F opportunità di fare una lunga, lunghiìssima discussione, che ha dato iFopportunità ai gruppi paldtioi di approfondiire gli argomenti inerenti al disegno di, legge. L ’intervento di stasera è soprattutto tendente a sottolineare ed a riassumere le posizioni che abbiamo espresso (in. quella isede e che dn questo dibattito sono state riprese dagli dntsrvienuti.10 credo che questo disegno di legge -altro non sia -che iFiinglorìoso epilogo di un’offensiva m-oralizzatrioe, o pretesa tale, -del Go- v-amo e del ssuo Rresidente, inaugurata a seguito dello scandalo delle fustelle false, che aveva colpito Fopinion-e pubbhca (isolana -e nazionale e che irichi-edeva, proprio per11 grande impatto psicologico che ebbe sulla gente, una pronta -risposta da parte delle forze politiche.
Il Governo ritenne -di dare una risposta in chiave d-em-agogica, dnaugurando un.-a donchisciottesca campagna per Faccorpamento e per i commissariamenti che, attraverso vie tortuose, ha portato, alla fine, a rinviare diverse volte il rinnovo dei comitati di gestione delle unità sanitarie locali e quindi pervenire all’attuale disegno di legge che oltretutto sta a testìmoni-are uno scandaloso vuoto di direzione palitìoa nel campo della ®anatà, appena .riempito daliFimprovvisazione -e daO)Fdmpron1jitudki>e (di questa m-aggioranza._ Credo che proprio 'Sul terreno della po
litica sanitaria tutti li contrasti e i faillimenti del pentapartito abbiano trovato olamorosa confeima; ne è testimonianza questo procedere lansimante dalla maggioranza, che in varie occasioni ha mostrato da corda -e che qu-esta sera si mostra (a noi nuda di fronte
a gravissima situazione del ■sei'vizìo -saiaì- ario siciliano, proponendoci, -scandalo de
g l soandald, il’es-atto contrario di quanto il ^residente -della Regione -in un -dibattito -a
‘ tani-ssetta aveva perorato con determi- azione. Ci viene proposta cioè la proroga
m abbastanza d-ungo, non già -perq^a-che -mese, degli a-ttuald comitati di ge-
soaduti, ormai lin-oapad -di go- i-nare, ormai falcidiati dalle dimòmioni, in
quisiti, in molte parti della Sicilia, dalla magistratura; ahimè, questa sera ci si propone di mantenerli ancora in servizio fino al mese di settembre, per lo meno, senza prevedere cosa potrà avvenire dopo.
E -allora perché questa legge? In realtà il Governo ha sentito -il bisogno di un-a copertura legislativa -ad un atteggiamento il- 'legittimo^ che aveva mantenuto sino ad -oggi. Le vicende sono note; noi, in occasione dei ripetuti rinvii fatti in via amministrativa su deliberazione della Giunta (ricorrendo a specàoai motivi) e con decreto dell’Assessore per gli enti locali, avevamo impugnato di fronte al Tar, tali decreti di rinvio ad- ducendone la illegittimità manifesta, perché fatti in violazione della legge nazionale nu- m-ero 4, dalla quale -era scaturita la -legge numero 20 dell’apriie 1986.
Ci sembra che landi-e questo disegno di •legge ripercorra la linea finora seguita, vio- ■lando i -termini -perentori della legge naaio- na-le che per noi costituisce pun-to -dì -riferimento. Ebbene, noi riteniamo che Favere fatto -ricorso, come ha fatto -la m-aggioranza e com-e qui ci ha -illustrato il presidente della Comm-?ssion-e, onorevole Trincanato, a questa alla Commissione e strappata in viola- è (ritenuto di -potersi coprire sui piano della 'legittimità), che è la risoluzione, -richiesta alla Commissione è strappata in violazione —- noi riteniamo — del Regolamento, manifesti la ” coda di pagli-a ” della maggioranza nell’affrontare questo problema.
Quale bisogno m sarebbe stato, se tutto fosse stato lineare, se tutto fosse stato tranquillo, di arrivare ad una risoluzionfe cosi concepita, piena di contraddizioni, -in molte parti faciimiente -attaccabile, criticabile da parte di chi non Fba condivisa, -se non si fosse ritenuto, come in effetti è, -die la pro- oedura fino -a questo momento seguita d-alla maggioranza, -dei ripetuti rinvii per via -am- minastrativa -e -adesso attraverso un -disegno di -legge, non 'sia chiaram-ente illegittima?_ La -Tìsaluzion-e che -cà ha ilustrato il pre
sidente d-ella Commó^one è prova e -testimonianza di -dò; -essa si aggrappa ad una serie di argomenti che nulla hanno a die vedere con quello che noi qui stiamo trattando, che è il rinnovo degli organi di gestione delle unità sanitarie locali.
L ’Assessore in varie circostanze, anche in Commissione, ha teso a sottolineare ii col-
Resocónti, f. 294(500
Resoconti ParlamentaTi — 2174 — Assemblea Regionale Siciliana
X L egislatura 56“ SEDUTA 12 Marzo 1987
legamento tra il disegno di legge numero 110 per il riaccorpamento delle unità sanitarie locali e la discussione del piano sanitario regionale. Orbene noi, senza entrare nel merito di questa tesi sostenuta dalla miaggio- ranza le dall’Assessore, vogliamo far notare innanzitutto che, se di collegamento stretto, anzi ineludibile ■— come fvìene proposto dalla maggioranza — tra il disegno di legge numero 110 e il piano sanitario regionale dovesse essere mantenuto, d casi sono due: o noi non approveremo il piano sanitario .regionale entro ài mese di settembre perché, con tutta ila buona volontà e con tutte le promesse che qui possono lessare fatte, non è possibile arrivare all’approvazione di esso entro il mese di settembre, a meno che non si vogliano mettere di fronte a una sorta di « prendere o lasciare » le categorie, gli operatori, le forze sociali e le forze politiche; oppure nel mese di settembre dovremo tornare a scindere i due momenti: quello dell ’approvazione del piano sanitario regionale e quello del rinnovo dei comitati di gestione. A meno che a settembre il Governo non ci vorrà riproporre un ulteriore rinvio.
La realtà è questa, isignor Piresidente e onorevoli colleghi: noi siamo di frante ad un atto èllegittimo, che sfida dii buom senso delle forze politiche le della gente comune.
C’è un disegno di legge predisposto dial- l ’uffìcio studi e legislazione del Ministero della sanità, che riguiarda una sorta di mini- riforma della 833, irelativam>ente alla questione delle unità .sanitarie locali; in esso sono contenute norme che, se dovessero essere approvate dai Parlamiento, imporirebbe- ro airAssemblea di tornare a legiferare in materia di riorganizzazione territoriale e istituzionale.
Allora, il punto è questo: se il nostro orizzonte legislativo è quello del disegno di legge nazionale, che dovrebbe essere trasformato in legge e che non è prevedibile (data anche la vicenda che sta travagliando il quadro politico) possa essere approvato entro il mese di settembre, noi, se non rinnoviamo i .comitati dì gestione, se non applichiamo la legge numero 20, alla fine del mese di settembre ci troveremo ,o a dover ricorrere nuovamente ad un rinvio ;e ad una proroga degli attuali comitati di gestione (con tutte le carenze ed i limiti che ben conosciamo) oppure dovremo legiferare in una
materia tanto complessa e difficile, probabilmente per un arco temporale di qualche mese, perché poi la legislazione nazionale nuovamente intervenuta ci costringerebbe ad adeguarci. Allora, se la situazione è questa, non sarebbe .stato più giusto sul piano politico e sul piano della certezza del diritto, per diradare la confusione, la sovrapposizione di norme, che contraddistingue nella nostra regione il settore della sanità, andare oggi al rinnovo dei comitati di gestione? Non sarebbe stato giusto, cioè, dare applicazione alla legge numero 20, arrivare quindi alla riduzione del numero dei piembri dei comitati di gestione, alla loro qualificazione, alla costituzione del comitato di direzione, che avrebbe dovuto snellire le procedure amministrative?
Io credo che tutto questo avrebbe potuto costituire una misura tesa, per lo meno in questa fase, a tamponare le falle aperte nella sanità aicàliana.
Se è questa la situazione, noi iritemamo che l ’avere proposto questo disegno di legge che rimviia, senza nessuna garanzia per il futuro, òli ràninovo idei comitati di gestione, sia un ulteriore atto di irresponisabiltà di questa maggioranza. Lo diciamo pienamente consapevoli dei termini che usiamo, perché ci sembra che, di fronte alla situazione in cui versa la sanità, non sìa possibile per nessuno accampare speciosi motivi. Non ci sono giustificazioni che tengano: neanche l ’awiciiniarsi di un turno tìlettorale probabilmente gan^erale, neanche ila difficoltà della maggioranza a darsi un proprio .assetto di potere nelle unità isanitarie locali. Non ci sono giustificazioni che tengano di fronte lall’emergenza eanitariia, di fronte lal degrado in cui ‘essa versa!
SuH’ordme dei lavori.
LA RUSSA. Chiedo di parlare suirordine dei lavori.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
L A RUSSA. Signor Presidente, onorevoli coHeghi, intervengo surordine dei lavori poiché mi pare che si stia svolgendo una di-
Resoconti Parlamentari 2175 — Assemblea Regionale Siciliana
X L egislatura 56* SEDUTA 12 M arzo 1987
scussdone molto interossaote ed approfondita, ma ohe non irdflette l ’intesa naggiunta sul- rorganizzazi'one dei lavori.
Da parte mia non ci vuole essere alcun richiamo, non ne avrei titolo, c’è però l ’esigenza di giungere .entro i tempi che ci .sdamo prefissati a discutere quanto avevamo stabd.H'to.
Allora io cnedo che sul disegno di legge numero 224 che è al suooessivo punto al- Tordine del giorno oi sia un’intesa -di massima par un maggiore approfondimento, considerato anche che sono stati pr esentati tanti eniendam.enti. Esso, tuttavia, va dnoardinato, ronorevole irelatone svolgerà la sua iralario- ne e credo che ila discussione generale sarà piuttosto stringata. Sul disegno di legge ora al nostro esame credo che ile posizioni siano quanto mai* chiare: ài Gruppo oomuni- sta e quello del Movimento sociale hanno ampiamente -espresso d loro punti di vista. Mi permetto, pertanto, dà rivolgere il mio '^Ppsllo ai deputati della maggioranza di li- indtare i loro interventi, se è possibile...
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidsnte, ho ascoltato l ’intervento dal capogruppo della Democrazia oiistiana, onorevole La Russa, e mi sono meravigliato perché mi pare che SI stia svolgendo un dibattito sereno che dura...
V IZZIN I. Da un’ora e tre quarti...
M AZZAGLIA. Bisogna sostenere ila pro- pnsta del Governo.
LA RUSSA. ... atteso che c ’è d’esiganza di sostenere questo disegno di ilegge che serve al Governo come strum'snto operativo ma di sostenerlo otì fatti, ■anziché con le parole, perché verta volani e noi abbiamo bisogno di un atto conoreto, di .un voto .de- hberativo definitivo d e l ’Assemblea. E allo- ra .ribadisco — mi rivalgo alla maggdo- ranza perché tutti quanti, con una iMimita- zione 0 m'eglio .rinunziando a intervenire, contribuiamo a concludere l ’esame del disegno di. legge in oggetto entro questa sera
n 1 approvazione definitiva, con l ’incardi- mento del disegno di legge numero 224 e quindi con il rispetto del calendario.
Anche perché te stesura del oailen.dario è un .lavoro che da Conferenza dei oa-
Pigruppo svolge salo per il gusto di fairlo e P 1 dascdiare ohe d vari gruppi do ri-spettieo
meno: ài oadiendario è un’organiizzazione igida dei nostri llavoià. Questo mi perm.etto di dire .e voriei icbie- ere scusa a le opposizioni perché .aredo die aiscorso riguardi soprattutto ila magaio-
ed dd Governo.
CUSIMANO. appunto, da un’ora e tre quarti, su un fatto di estrema importanza, pOTché con un disegno di ilegge .che da mag- gdorariza ha presentato isd vuole impedire ai 'cansàgìHeri comunali di votare ed .eleggere le assemblee e, nei consigli comunali dove .lassemMiea oomcdde con il consiglio comunale, di eleggere i componenti dei comitati di gestione. Non voglio qualifi-care de assemblee e i comitati .di gestione che sono attualmente in oarica, voglio dire soltanto che si è dapprima fissata da data delle ele- zteni per il 15 marzo e ora con un ulteriore decreto è .stata irdnviHta ad 15 aprile. Non si sta discutendo di un.a ileggina di poco mom>ento, si sta discutendo su ima questi one di principio.
Il cad.en'd.a.rio stabàlàsoe solo in lin.ea di massima, perché il Regol'am-ento va letto per intero e do -respingo l ’-interpretazione .in base adda quale -il calendario possa contingan- tare^ i tempi: i tempi non possono .essere contingentati! L ’unico contàn-g-entam-ento è quello dedla durata d-eglì -interventi che non può superare nalte discussione generale i quarantacinque miinutd. Quindi, mi .sembra strano iTintervento delTonorevole La Russa, che è rivolto all’Assemblea e poi -ai col.le- ghi della maggioranza. A i suoi colleghd di miaggioranza -egli può di-re tutto qued-lo che vU’Ole, è un fatto d-ntemo, ha fatto, perù, un .richiamo a un -altro .disegno -di legge, quello a favore dei precari. Io avrei capito, ono- irevodie La Russa, -e ll’avrai potuto an-che seguire, se lei avesse proposto di sospendere dJ .dibattito -su questo -dd'segno di .legge .e .avesse chiesto ài praH-evo del disegno di legge sui precari; proprio per questo io le an- tid.po, onorevole La Russa, ch-e ài Gruppo -del Movimiento sooiail-e voterà a favore del prelievo e quindi .della 'sospensionie dald’esa-
Resoconti Parlamentari 2176 Assemblea Regionale Siciliana
X L egislatura 56" SEDUTA 12 M arzo 1987
me del disegno idi legge dm discussione. Bisogna andare .avamtì avendo àd quadro completo dalla aituaziome, messumo può fare il ” Pierino ” , perché noi non siamo disposti a toHerare àmpo-stazioni del genere.
PAR IS I GIOVANNI. Chiedo di pardiare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PAR IS I G IOVANNI. Signor Presidieinte, onorevoli colleghi, lanch’io ho trovato str-ana (la proposta daironorevole La Russa, perché credo che una discussicaie non pc»sa essere •limitata, la mieno che iT'Oiiorevole La Russa chieda, a tenninà di Regolamento, ila chiu- 'sura della discussiome generale. Se questo disegno di legge ohe stiamo discutendo mon è reputato àmportamte ed è iaiveoe piu importante l ’ialtro (ed amch’ào consideTO molto più limportante quello che segue, che è relativo (alla sistem-azìme dai preoani dalla sa- mtà), ■.anch’io convengo sull'opportunità di sospendere Tesarne di questo prowedim'ento e inizàare la discussione delTialitro disegno di legge. Altrimenti la discussione oontimui normalmente, senza strozzature. Noi comunisti non abbiamo intenzione di continuare a parlare, i nostri, interventi M abbiamo fatti, ma se vi sono tanti colleghi della maggioranza che vogliono parlare probabilmente è perchè hanno cose da dire diverse da quelle che dice il Governo, se no non si sarebbero iscritti a parlare.
NATOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NATOLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, non sono d’accordo con il collega Cu- sìmano e con il collega comunista di sospendere iTesame di questo disegno di legge e incardinare i ’altro perché è più importante di questo: tutte le leggi sono importanti o meno importanti secondo iTottiea del poeta spagnolo, cioè secondo il calore della mente con cui si guarda. Io ritengo che i lavori debbano continuare accogliendo la proposta del collega La Russa di dare concretezza agli interventi, pertanto annuncio che non farò un intervento nel merito del piano sanitario. Solo conclusa 'la discussione generale, onorevole Presidente, onorevoli col-
leghi, si laffrontì. Tialtro disegno idi legge, per non fare il salto dellia quaglia, avanti e lin- dietro.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, non mi pare che sia stata formalizzata una proposta idi prelievo del 'disegno di legge al suc- cessdvo punto delTordìne del giorno.
La Presidenza intende sottolineare che si deve rispettare il calendario dei lavori stabilito che vede per stasera la discussione e Tapprovazione dei due disegni di legge all ’ordine del giorno e la votazione finale di altri otto disegni di legge.
Riprende l’esame del disegno di legge numero248/A.
PRESIDENTE. E ’ iscritto a parlare l ’ono- rex'ole Natoli. Ne ha facoltà.
NATOLI. Signor Rresidenite, onorevdld ctìl- ieghi, il 'disegno di legge «fi nostro .esame propone che 'Si sposti la .data delle lalezioni delle unità sanitarie locali. Io ho sempre sostenuto che ciò che è stabilito con legge va modificato dalla legge ed allora, onorevole Presidente, onorevoli 'Oolleghi, se ho preso la .parola non è per dire solo che il disegno di legge mi va bene sul piano formale, procedurale e .sostanziale, ma perché ritengo che debbano 'essere dette .alcune altre cose la mio avviso .importanti, perché in questa vicenda 'Si è già consumiato uno dei fatti politici più gravi e più pericolo^ di questa legislatura 'ed lo porrò delle questionà al Presidente della Regione >e >al Governo in maniera lestrem'amente chiara, perché tutti dobbiamo chii.ar.iroi. le idee.
L ’iintervento del collega La Russa mi ha fatto venire un dubbio. Conosco la provenienza culturale dal collega La Russa 'e penso che c’è sempre una 'base fideistica nel cattolico, però non credo che il collega La Russa abbia scoperto una nuova Bibbia: Bego- ,lamento, calendario, orario. In .sostanza, io vorrei che questa sera il Presid'snte éeìi^ Regione o TAssessore mi togliesse questo dubbio: c’è questo 'decreto a firma 'de'lTAs- sessore per gli enti locali? è stato veramente firmato? 'oppure non è isitato nemmeno
Resoconti Parlamentari 2177 Assemblea Regionale Siciliana
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mato? Perché su questa viicenda abbiamo letto cose strane, infatti la stampa ha anticipato (e ovviamente l ’ha fatto perché le saranno state passate informazioni) che le elezioni erano Tinviate con deoreto.
Seconda domanda: che cosa significa questo decreto? Il IGoverno della Regione non può emanare decreti legge. Se si mette ad emanare decreti legge è un Governo fuori legge. E allora mi spieghi, a norma dello Statuto, come si è arrivati alla firma del decreto.
Io ho appreso che dopo la delibera deila Giunta di governo per il rinvio della data, le forze politiche della maggioranza in Commissione hanno presentato un documento per chiedere il (rinvio dalle elezioni.
Onorevole Presidente dairAssemblea, onorevoli collegbi, onorevole Presidente della Regione, onorevole collega La Russa, autorevole esponente e capogruppo demooràstìa- no, ile commissioni ilegiislatiive debbono occuparsi di leggi. Nelle sedi delle commissioni legislative non ci si presenta — e lo dico ■anche al capogruppo del mio partito — con ordini dal giorno. Gli ordini dal giorno si presentano e si discutono in Aula. E non vale che l ordine del giorno poi non sia stato discusso e votato e invece si sia approvata una raccomandazione, una risoluzione cioè una copertura politica, come qualcuno mi ha detto. Ma che copertura politica? una legge va modificata con un’altra legge! iNon c’è copertura politica che tenga._ E andiamo anche a questa delibera di irin-
vio della Giunta .di governo. Ma par deliberare di rinvio lo strumento è la legge: quella che stiamo lesamitiaiido! Se ila legge e 'anteriore alla data delle .eleziond, nulla quaestio, ma la legge dnveoe interviene oggi,_ dopo che le ©lezioni sono state .indette e i consiglieri comunali avevano iricevuto la scheda elettorale per ài 15 marzo. A questo
desidero leggere il telegramma che è atojinviato dal Presidente della Regione,
c-e e veramente un capolavoro, onorevole •residente e onorevoli collegbi.
« comunica chefpKK . regionale, molla seduta del 17_ oralo habet deliberato -spostamento data fis 'assemblee unità sanitamie ilocali, già Giu t' marzo con precedente dalibera di
nta. Relativo decreto 'assessoriale .dì '©sezione predetta dalibera est àn corso di de -
finizione ». Questo per me è un po’ di colore oscuro, perché che significa: è dm corso di definizicEie ài decreto assessoriale? Poti ei interpretarlo: abbiamo presentato un disegno di legge che sarà approvato nel giro di pochi giorni, dopo di che arra vara il decreto. 1 telegramma continua: « Deoretopredetto preciserà nuova data fissata da Giunta regionale. Firmato Nicolosi Presidente ».
A che cosa ha portato questo telegramma? Che alcuni segretari comunali si sono rifiutati di accettare le iliiste che pure venivano presentate ;in base alla legge vigente. Ebbene, io chiedo al Governo: in nome di cosa viene emesso xm deoreto legge? in nome di che cosa si è fatto questo telegramma, mettendo alcuni 'segretari comunali :in condizione di essere denunziati per essersi (rifiutati di adempiere -a un loro preciso dovere?
Il Partito 'repubblicano ha presentato liste 'in parecchi posti e sono state accettate a Patti, a Sant’Agata di M ihtelo, a Messina, ma rifiutate, per esempio, a Taormina; nonostante un ‘autorevole intervento il segretario coimmale sì è rifiutato dicendo; do non mi prendo pezzi di carta...
VIZZINI. E’ l ’aiuto podestà.
NATOLI. Onorevole Presidente, onoi*evoli colleghi, anorevale Vizaini che mi interrompe, questi per me sono fatti politici, di una gravità eccezionale, come lo stesso brusio delTAssemblea che rni sembra dovuto a, di- strazionie...
COLAJANNI, Non siamo disfatti.
NATOLI. Non mi riferisco a chi con molta cortesia e responsabilità mi segue, ma ci sono altri che mi pare facciano diversa- mente: il Presidente del Governo ritieiie che queste siano argom-entaziorà dì poco conto ed io mi auguro, perché desidero una sua risposta, che demolisca le mie osservazioni nelTinteresse del diritto, perché, come ho detto in un convegno culturale in polemica con uno dei piu maggiori esponenti 'dela storia repubblicana di questì qua-
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ranfanili; mafia è soprattutto assenza dello Stato di diritto e poi tutto il resto.
Onorevole Presidente, onorevoli colleglli, questo è un fatto idi estrema gravità politica: nelle commissioni si compiono atti prevaricatori; il’invito che lùvoìgo al Presidente dell’Assemblea è che episodi del genere non abbiano più a verificarsi. Esprìmo il mio dissenso nei confronti di tutti per questo, che è un iatto di prevaricazione delle prerogative del Parlamento, e chiedo di conoscere chi ha firmato questo deoreto: il Presidente della Regione, l ’Assessore per gli enti locali, FAssessore per la sanità, questo decreto misterioso, se ne aveva d poteri e in base a quale legge.
Bisogna che si iriientri tutti, onorevoli col- leghi, nella legafità repubblicana, democratica e autonomistica. Non farò un lungo intervento e non entrerò nel merito del piano sanitario, del trionfo che i baroni delle cliniche pubbliche e private celebrano in seguito a questi dibattiti per festeggiare la loro vittoria contro tutte le forze riformatrici. Non parlerò, non mi addentrerò, però non si calpesti il diritto.
A l segretario ed al capogmppo del mio partito avevo chiesto l ’autorizzazione per un documento ispettivo (che per altro, quando proprio lo ritengo opportuno, mi prendo in nome dello Statuto dalla Regione e deiressere prima deputato eletto dal popolo 'sdoiliano e poi màlitante nel partito in cui mi ’Onoro dà militare), perché quello che è avvenuto non poteva passare sotto silenzio e quello che mi ha colpito è te tante volte che da stampa ha anticipato, prima e dopo ài 15 marzo, che te elezioni erano rinviate, che do strumento era il decreto legge. E allora davanti a questo disegno di legge che iegdttimamiente modifica un’altra legge, con cui si fa ora quel- ilo che 5i doveva fare prima, io voterò a favore, salvo ad attendere cosa avverrà ài 20 settembre, come diceva il collega Virga. D’altronde il nostro è un Paese che è passato da una breccia aU’altra; prima la breccia di Porta Pia; poi ce n ’è stata un’altra con una legge famosa, che ha inciso sulla salute: la "breccia” delle persiane chiuse, che non so se è stato un fatto importante per la salute dei giovani, nel bene e nel male; ci sarà una breccia degli ospedali, del sistema; vedremo! Il mio invito, che peraltro rivolsi anche dì persona al Presidente della Regione in quei
giorni, è quello di rimettersi sul binario della legalità, di non indulgere a pressioni. In fondo, se c’è la volontà di fare, per quale motivo non si rinnovano i consigli cosi come sono e si accelerano le procedure per modificarli, ma senza creare vuoti, senza creare confusione, discredito? Credete che sia veramente una via producente, colleghì della maggioranza?
PRESIDENTE. E ’ iscritto a parlare l ’onorevole Piro. Ne ha facoltà.
PIRO. Signor Pceridente, avrei volentieri nmunciato al mio àntervento se sd fosse clide- sto il prelievo del disegno di legge successivo, poiché questo non è avvenuto mi si consenta di parlare.
Parafrasando una frase celebre si può dire; la iriforma sanitaria im Sicilia è morta, le unità sanitairiie ilooali sono morte e, se devo dire la verità, neanche io mii sento troppo bene. E poiché in qualche modo si sta celebrando un funerale, credo che si potrebbe leggere una 'paginetta di storia che è lanche un epitaffio della politica sanitaria in Sicilia.
« Come è noto, i fini che la riforma si •prefiggeva sono stati in gran parte disattesi, per cui il livello qualitativo delle prestazioni è risultato in molti casi inferiore a quello in precedenza offerto dal sistema mutualistico, mentre la spesa ha raggiunto livelli imprevedibili e pressoché incontrollabili, costituendo una delle voci più rilevanti del disavanzo pubblico. La politicizzazione e la ple- toricità degli organi delle unità sanitarie locali, unitamente a ll’imperfetto sistema dei controlli formali, sono stati individuati come la causa principale della crisi del sistema. Per ovviare a tali inconveri.enti, in attesa di una completa riforma istituzionale, la Regione emanò la legge 52 del 1985 concernente: "Disposizioni transitorie per la gestione e nuove norme per i controlli sugli atti delle unità sanitarie locali” . Le funzioni delle assemblee e dei comitati di gestione vennero attribuiti a comitati di gestione straordinaria composti da sette membri, i quali avrebbero dovuto essere nominati con decreto del Presidente della Regione entro q-uarantacinque giorni dall’entrata in vigore della legge. A l fine di evitare remore nelle nomine venne stabilito che tra-
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scorso tale termine nessuna deliberazione o atto p a tta to dai vecchi organi di gestione avrebbe p o^ to impegnare l ’unità sanitaria locale o la Regione.
Lo Stato con la legge numero 4 del 15 gennaio 1986, in attesa di procedere alla r iforma istituzionale, soppresse l ’assemblea generale affidandone le funzioni ai consiqli comunali o alle assemblee delle comunità montane o delle associazioni intercomunali e modifico le strutture del comitato di gestione, riducendone il numero dei membri per i quali si richiedeva anche il possesso di esperienza di amministrazione e direzione documentata da un cumculum.
I l legislatore regionale, sia per l ’esistenza delle consuete difficoltà dA scelta connesse alla lottizzazione, sia per la constatata di- uerata della struttura organizzativa creata dalla legge statale, al fine di evitare la pa- ralm della gestione, con la legge numero 8 deZ 28 febbraio 1986, prorogò di venti gior- ni it termine per la nomina dei componenti dei comitati di gestione straordinaria e, con una valutazione pessimistica delle intenzioni e delle capacità operative deU’ammini- strazione, stabili che restavano salvi gli atti posti in essere dai vecchi comitati di ge- stione anche successivamente alla scadenza del suddetto termine. A conferma della pre- ueggenza del legislatore i nuovi comitati non vennero mai costituiti e anzi arrivò un ’ulteriore proroga di trentacinque giorni di- sposta con l ’articolo 17 della legge 28 mar- zo 1986 numero 16. Con la legge numero
del 22 aprile 1986 vennero abrogati, ab origine gli articoli 1, 2 e 3 della legge 52 cne aveva appunto, istituito tali organi. Con
afata Zegge numero 20, sempre in attesa , ^ niforrna istituzionale, le attribuzioni
nfsn secchia assemblea genemle sono state maate ai consigli comunali o ad un’assem-
coT7 * r ° quaranta membri eletta dai’ 9Lten dei comuni partecipanti aU’asso-
terru^^- 1 comuni compresi nell’ambito cali ,^^9ole unità sanitarie loda r 'gestione saranno composti
° membri eletti dai consigli^ h o dalle suddette assemblee.
le disciplinato minuziosamentestion elezione degli organi in que-fermm elezione, ha con-Tnini i- ° “ gestione i vecchi organi di am-
razione, alla cui inattività e cattiva
amnimistrazione era stato addebitato lo sta-e te rna sanitario.
Altrettanto emblematico dello stato di assoluta incertezza in cui versa la disciplina del s.stema e il criterio adottato per la so- uzione del problema dei controlli, general
mente riconosciuti come inefficienti.L ’articolo 4 della citata legge 52, da un
cunto ha istituito il comitato regionale di con^ollo sugli atti delle unità sanitarie locali e dall’altro ha rinviato ad una legge successiva l ’emanazione delle normo relative alla composizione ed al funzionamento del covutato stesso, nonché alle modalità dei controlli. Provvisoriamente (e la legislazione regionale è ricca di disposizioni che dichiarate espressamente transitorie, continuano da anni ad esplicare i loro effetti] i controlli sugli atti sono stati affidati per intero alle commissioni provinciali di control-
organi, già onerosamente gravati del controllo sugli enti locali, non sono stati adeguatamente potenziati in personale e strutture per fare fronte ai nuovi compiti.
Le mcende suesposte sono il sintomo^più evidente dello stato di incertezza e di confusione _ regnante nel settore dell’assistenza sanitaria. E ’ certo che il servizio sanitaro come qualunque altro servizio pubblico, per funzionare deve essere gestito con criteri professionali e di managerialità. Pertanto se si vogliono raggiungere le finalità che là riforma si proponeva, è necessario che i partiti ridimensionino drasticamente la loro in gerenza nel settore, limitandosi alla fissazione degli indirizzi, mentre gli organi amministrativi dovrebbero godere della più am.- pia autonomia operativa ».
Quanto ho appena ietto è la parte che da Corte dei conti, nel rendiconto generale per 1 esercizio 1985, quindi in sede di parificazione del rendiconto ideila Regione, ha dedicato aM’A'Ssessorato della sanità, ’ed esattamente sono ile pagine 250, 251, 252, 253 254. Io credo che migliore giudizio e,’ contemporaneamente, migliore epitaffio per 1’ attività dei governi regionali che si sono succeduti, per quanto iriguarda la sanità non oi potrebbe essere.
E già questa parte, che ho testualmente ripreso dìalla relazione della Corte dei conti sarebbe sufficiente per dimostrare quanto’ purtroppo,^ :siia fragile d’animo umano e quan- xo slaDiiId saaxìo aoche i più profondi convin-
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cimenti, se questi convincimenti sono del Governo deda Regione siciliana. Il Governo, infatti, si è infilato dentro un percorso ormai inestricabile e denso di contraddiiaiond. Nel mese di settembre, intervenendo in Commissione sanità, l ’assessore Sardo Infìrri disse: non possiamo procedere alla 'riduzione del numero delle unità sanitarie locali, perché abbiamo quasi pronto un piano sanita- irio e abbiamo, invece, operante un piano ospedaliero che è modellato sulla esistenza delle sessantadue attuali unità sanitarie; non possiamo ora rifare dalle fondamenta un piano sanitario ed un piano ospedaldero. Appena un mese, un mese e mezzo dopo, il Governo, invece, a quanto pare disattendendo le convinziom deU’onorevole Sardo In- fìrri, stando a quanto poco fa ci ha dichiarato in maniera ufficiale l ’anorevole Pialiillo, ha presentato un disegno di legge dove le unità sanitarie invece vengono ridotte a ventinove, numero che, come tutti sanno, è del tutto opinabile, perché non è agganciato a nessuno studio preliminare e presenta altresì la possibilità che vengano nominati commissari in conseguenza del rinvio delle elezioni, fissate per il 30 novembre.
Qualche mese più tardi, a seguito delle moltissime polemiche ed anche delle battaglie che si sono scatenate in Aula, il Governo cambia idea, rkiuncia >ai commissari e proclama al popolo, facendosi precedere da un invito della Commissione, votato a maggioranza, che bisogna cambiare ulteriormente idea, che la riforma e i ’acco:rpamento delle unità sanitarie ed -il piano sanitario regionale devono cammàinare darsieme. Cosa che era stata sostenuta fino a quel momento invano dalle opposizioni in quest'Aula e che ài Governo aveva sdegnosamente respinto come una proposta paradossale e immotivata.
A questo pmito, è evidente che il problema principale è la dissociazione mentale e politica del Governo regionale che, mentre pretende di porre rimedio al precariato del personale dìpmdente delle unità sanitarie, procede con rapidài^mi passi alla formazione di un precariato fra le fila degli ammmi- stratori delle stesse, precariato che tra l ’altro non è destinato a finire tra pochi giorni, 0 tra qualche tempo, ma che linveoe è destinato a durare non si sa fino a quando. Infatti, riuscirà il Governo a 'sopprimere le unità sanitarie rioonosciute superflue, visto
che c’è stata una generale levata di scudi in quasi tutte le unità sanitarie locali che dovrebbero essere soppresse? Chi fra d prodi del Governo riusokà -a portare a compimento tale accorpamento? Quanto durerà l ’esame del piano sanitario che — come ha detto poco fa l ’onorevole Tirinoanato — non è lan- cora anrivato .in commissione? Quanto tempo ancora reggerà .il governo Nicolosi? Ci saranno le eleziond anticipate? C’è in realtà un panorama politico « s a i nebuloso d ie certamente non depone a favore della brevità dei tempi.
Sono, questi, interrogativi legittimi che depongono tutti .insieme a favore della tesi che —■ come dicevo prima — d tempi non Baimtno brevi, ma al contrario saranno piuttosto lunghi.
E’ chi.aro dunque che il Governo ha innescato un meccanismo pei’verso per il quale le attuali unità sanitarie non moriranno, ma non iriuscdìranino neanche a vivere ed essere alFiaitezza dei compiti istituzionàlà loro affidati. Anche perché oggi c’è um’ampia ed eterogenea configurazione .delle unità sanitarie: alcune non si rininovano dal 1981, e sono in carica praticamente da oltre sei mini, nonostante nel frattempo si sia rinnovata la maggioranza dei consigli comunali, questo evidentemmle in aperta violazione della legge, visto che qui si è fatto ampio riferimento alla correttezza amministrativa. Vi sono assemblee che non si riuniscono da oltre due lamfi; altre che sono state rinnovate da qualche anno o .negli ultimi tempi; comitati di gestione .incompleti ohe non solo non riescono a rinnovargi, ma neanche a completarsi proprio per la nebulosità politica che v i è a livello .delle assemblee, le quali dovrebbero procedere al loro rinnovo. Si verificano sempre più dì frequente (d’altro .canto, questo fenomeno è un portato della situazione 'adesso descritta) veri e propri casi di presidenzialismo da .parte dei presidenti 'dei comitati di gestione che, con le pro- .prie deliberazioni, tendono a isoppiantare non isolo l ’iattìvità dei comitati di gestione, p® anche delle assemblee e, sebbene incontrino qualche ostacolo, .certamente non incontrano gli ostacoli che sarebbero necessari da parte daHe commissioni provinciali di controllo che — come detto poco fa 'in qual riMe- vo dèlia Corte dei conti — oberate dal la' voro ordinario non riescono a soddisfare lo
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eaigenzse dd controllo onche sugli atti delle Uinità sanitarie locali.
Vi sono uaità saindtarde coniinàssa!riat.e — cinedo molte — e chi sa quante, linvec-e, avrebbero bisogno che lo fossero. Ecco, allora, perché alla luce di queste considerazioni, credo inìoontestabili, era veram'ente giusto, e continua ad essere perfettamente logico iadesso, che si proponga di iriinnovare le assemblee e i comitati di gestione, di istituire e far funzionare di Coreco, dnsomma di procedere a tutti quegli atti che aweb- bero messo in 'condizione te unità 'sanitaide locali di funzioniare, di essere realmente 'espressione della cO'r-rettezza 'amministrativa, procedendo 'COintemporan'eamiente, senza l ’assillo di dover ràcorrere a decreti che si susseguono, integraiidosì e 'sostituendosi, al varo del piano sanitario regionale, attraverso un percorso aperto, democratico, parteoipa- to, un percorso cioè che realizzasse -im’am- pia '6 non forniate, ma sostanziale, consultazione con forme anche di 'decisionalità da parte delle istituzioni docali, 'dei cittadini e delle _ organizzazioni dei ilavoiFatori, da paa-- te, cioè, di tutte quelle struttere della società civile che dal varo del 'piano saraitario regionale si aspettano molto e che su di esso hanno diritto 'di esprim-ere te loro opinione e dì decidere per quanto dd loro competenza.
Questo era, credo, un percorso possibile,1 unico percorso possibile. Il Governo regionale, invece, si è comportato come quel giocatore di -poker che si muove fra cip, buio e parole, ma, alla fine, è costretto a calarele carte e a iscopriire il suo gioco: tutto un bluff.
Peccato però — ©d è questo il vero lele- tti'snto grave e preoccupante — che il Governo stia giocando non con d suoi soldi ma con i soldi — per dirla cosi.— dei siciliani.
Bidente e onorevoli colleghi, visto che prima di m'6 per ài mio gruppo è intervenuto l ’onorevole Natoli.
Alla presentazione da parte del Governo del disegno di legge numero 110 noi abbiamo 'espresso tempestivamente le nostre perplessità ed abbiamo detto che quello non era di modo di risolvere il problema della sanità, ma che andavano 'affrontati ben più importanti >e più gravi nodi, oltre quello della ridistribuzione nel teriitorio delle unità sanitarie, quale il recepimento dei nuovi orien- tam’enti niazianali per mettere gli ospedali più importanti dn condizione di funzionare an-ohe in modo autonomo perché si potesse- ■ro collegare m'eglio 'al mondo della ricerca e della medioina universitaria, per mettere i teonìoi, i m-edici e gli operatoli sanitari in oondìzione di avere capacità di proposta e capacità di decisione. Dicemmo cioè che avremmo presentato 'emendamantà, che puntualmente abbiamo presentato, per incanalare la normativa della sanità sulla via di una riforma vera che concretizzasse quaaito il Governo, 'attraverso la \mce dall’Assessore, diceva di voler fare: la ” sanità ami- o a l a sanità che non sperpera, la sanità che funziona; obiettivo che non si raggiungeva attraverso quel disegno dd legge. Abbiamo detto che era necessario maggior tempo per rivisitare tutta la 'normativa, relativa agli organi d’amxninistrazione, ai con-
PRESIDENTE. E’ iscritto a parlare tr-ono- levole Mazzaglia. Ne ha facaltà.
MAZZAGLIA. Rinuncio ialla parola, con- te ristrettezza dei tempi che non
“1 consente di landare oltre.
E’ iscritto a pantere l ’ono- vole Platania. Ne ha facoltà.
PLATANIA. Brevissimamente, signor Pre-
trolli, ai sistemi di-reclutamento, 'Eì sistemi di funzionamento, alla 'distrettualizzazione, agli accorpamenti, alla prevenzione dn uno 'alla diagnosi e alla cui’a. E per queste cose esprimevamo perplessità su quel disegno di legge, per i suoi limiti, senza con ciò espri- mei-e sfiducia, ma muovendo critiche costruttive, farnendo un contributo di idee e d'ì proposte che -da ogni parte possono essere fornite, ma che sono doverose 'alPinterno della maggioranza.
Allorché il Pa*.esidente della Regione partecipò alla più volte citata riunione della Commiissione sanità, noite quale si ,invitò .il Governo a presentare questo disegno di .legge, .egli 'piiese l ’impegno di rivisitai-e te normativa sanitaria alla luce della nuova concezione e delle reali .esigenze. In questa direzione di progetto — e desidero qui diia- marilo ” progetto ” , onorevo-le Asse^ore e onoievole P,res<id©nte — di piano 'Sanitario regionale deve essere approfondito, discus-
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SO e, molto probabilmente, dovrà anche subire notevoli variazioni.
Ed è perciò che neh’affermazìonie del Presidente della Regione noi vedìiamo il riconoscimento implicito delia giustezza della nostra posizione, preannunoiata ben tre mesi fa e pimtuaimente concretizzatasi e che •mcHede il rinvio deirelezione degli organi di gestione, iatteso che è necessaria la rivà- sìtazione della normativa relativa laMe unità sanitarie locali. Peraltro Titenà'amo che oggi l ’elezione degli organi di gestione potrebbe portare ad un rallentamento della riforma. Il à iv io a tempi brevi, come quelli previsti dal disegno di legge, considerate ‘anche le gravi incombeoize e la ponderosità della normativa che dovremo varare, ci trova perciò perfettamente d’accordo in vista dì una xd- forma seria e concreta della sanità e non di quella che si stava per fare. E quindi, assieme ali'onorevole Natali, che queste stesse cose ha detto, annunzio, così come abbiamo già fatto in Commissione, di nostro voto favorevole.
SARDO INFIRRI, Assessore per la sanità. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
SARDO INFIPi-RI, Assessore per la sanità. Signor Presidente e onorevoli colleghi, farò ricorso alle mie, sia pur modeste, capacità di sintesi, per ridurre àn tempi brevi de considerazioni che mi sembrano 'pertinenti e strettamente necessarie alla condlusione di un dibattito che ha dato spunti ‘di grao'de rilievo per le decisioni che appartengono a questa Assemblea.
Innanzi tutto perché questo disegno di legge? Questo disegno di legge viene — qualcuno ha fatto intendere o anche argomentato — perché non si sarebbe convinti della legittimità del provvedimento con cui è stata rinviata la data dell’elezione delle assemblee delle unità sanitarie. Devo dire che il Governo si è mosso nel rispetto del diritto, nel 'liispetto e neirambdto delle proprie prerogative. D ’altra -parte si è trattato •non ‘di una modifica .della legge attraverso un decreto, ma semmai dal irinvio dà una data -che era stata fissata con laltro ‘decreto. Ma 3a ragione di questo dibattìto, -di questo disegno di legge sta nella volontà dì espli
citare nella sede - più alta quello . che è rm fatto di riilevanza politica che non può passare ànosservato, un’iniziativa -clie aion può essere mioimizzata, cioè ila presentazione 'del piano sanitario regionale. Esso si isox'ive fra le ideazioni più notevoli del G-o- vem-o della Regione di fronte ad una evoluzione in campo nazionale che, -sia pur non annunciata ancora in fomaa di disegno di legge, è tuttavia un messaggio da oomm- ci-are a tenere in considerazione.
Di fronte a questi fatti, per la .necessità di unificare ii disegno di legge num-ero 110 della rimoduiazione dalle unità sanitarie -con ii piano sanitario regionale, che prevede la rimodulazione stessa, il Governo ha ritenuto, legiittìm-amiente e doverosamente, 'Che il rinvio detirolezione delle assemblee, e quindi dei comitati di gestione, era necessario per potere rendere organicamente coerente l ’insieme delle iniziative già ennunziiate. Questa è la ragione molto semplice par cui si è operato il rinvio e per cui, portando in Aula questo dd-segno 'dà legge, si ‘.annuncia in maniera esplid-ta che v i è l ’impegno del Governo di portare a conclusione l ’elaborazione del piano sanitario regionale. Tutto il resto ‘dobbiamo 'considerarlo di non priimaria importanza: che per pochi mesi -d siano ancora gli stessi comitati di gestione, è un prezzo che va pagato perché al momento T ‘introduzione di nuovi comitati sarebbe contraddittoria con questa pi'oposta di modifica complessiva, una modifica che tutti invocano, ma che 'poi al mome-nto oon-creto dà luogo a .riserve o a manovre ostili. Infatti l ’accorpamento, la riduzione delle unità sani- tai'ie, che è stata sempre sostenuta -da tutte le forze politiche, oggi, 'iinvece, 'Stranamente viene contrastata in maniera asplioita, ma certam-ente in maniera che tutti intendiamo.
Un ‘Coaifronto su questi punti, che sono la premessa indispensabile per una .svolta decisiva mal settore .della sanità, -per creare quello che noi chiamiiamo ” dia sanità .amica ” , tutto questo credo non possa passare .in .seconda linea, deve invece .essere per noi un impegno 'prioritario, iaiS'9olutam.en)te 'prioritario e a questo impegno devono essere coordinati tutti i co.mportam'e.nti, anche sul piano delle .iniziative ilegislative.
Noi non stiamo violando nessmi pri.‘iTdp.io. stiamo vivendo quella che è l ’.evaluzione 'della legge 833, i .cui principi noi ribadiamo,
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V0IW queile rimodiiiliazicHm -che ®ono necessarie per un servdzào adeguiato.
Per queste inagiom md laffido .alla sensdbd- lità poilti'tica deìirAssemblea, perché si ipossa, anche entro questa serata, defiaùre e approvare questo 'disegno di (legge che è fonda- mentailie per oui lassetto ordinato nella sanità dalla nostra regione.
PjRESIDE'NTE. D.ichiaro chiusa la disous- sione generale.
Pongo in votazione ài passaggio all’esame degli articoh.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi.
(Clamori. Proteste nei settori di destra e di > sinistra per l ’ingresso in Aula di deputati della maggioranza)
(E ’ approvato)
Invito il deputato segretario a dare lettura dell’articolo 1.
MACALUSO, segretario:
« Articolo 1.
Le disposizioni di .cui all'articolo 6 della legge -regionale 22 laprile 1986, numero 20, non sd applicano fino .al 20 settembre 1987.
Il^dinnovo -dei comitati di. gestione delle nmtà sanitarie locali, .comprese quelle il cui territorio coincide con quello del comune o parte di esso, secondo le disposizioni della legge regionale 22 aprile 1986, nunioro 20, deve avere luogo lentro il temniaie .inter-oor- rente fra il 20 settembre ed il 20 ottobre 1987 ».
PRESIDENTE. Comunico che 'Sono stati presentati d seguenti ©miendam'enti:
■ Dall’onorevole Parisi Giovanoi:
L ’articolo è soppresso;
~~ dalTonarevole Piro;
L articolo è soppresso.
Sub emendamento: .Ilpresso;
primo comma e sop-
sub emendamento: I l secondo comma èsoppresso,-
— dagli onorevoli Cushnano ed altri:
A l primo comma sostituire le parole: « 20 ottobre 1987 » con le parole: « 30 aprile 1987 »; ^
al secondo comma sostituire le parole: « 20 settembre » e « 20 ottobre 1987 » r ispettivamente con le parole: « 20 marzo1987 » e « 30 aprile 1987 »;
dal Governo, emendamento aggirmtivo;
« Nelle more delia riforma istituzicEiale delle unità 'sanitarie locali di cui -alla legge regi.anale 22 aprile 1986, numero 20, la disciplina di cui 'all'articolo 30 della legge regionale 12 agosto 1980, numero 87 e successive modifiche si applica con le seguenti modificazioni;
di 'pr.imo -e secondo comma sono sostituiti dal seguente:
” Qualora per normale scadenza o 'in .relazione alTipotesi di cui (all’articolo 14, ultimo comma, occorra procedere alla rinnovazione del comitato di gestione e l ’Assemblea non provveda (entro trenta giorni, .il Presidente della Regione, su proposta del- TAssessore regionale per la sanità, prema deliberazione dalla Giunta regionale, provvede (alla nomina di un commiissario straordinario con ih potare di compiere ogni .atto necessario per la prowisoria gestione del- Tunità (sanitaria locale, 'al fine di ass(icu.rare la continuità dei servizi
— ài nono, decimo e undicesimo comma sono sostituiti dal seguente;
” Qualora il oomitato di gestione adotti ripetutamente provvedimenti contrari alla legge 0 contrastanti con le prescrizioni del piano sanitario (regionale, o ai trovi neH’(im- possibilità di funziontare, il Presidente dalla Regiione, su proposta deH’Assessore regionale per la sanità, previa deliberazione d'eia Giunta regionale, pi’owede a la nomkia di un cominissaiPio straordinario con i compiti indicati nel primo comma. L ’assemblea dell ’unità sandtari'a iooal'e deve procedere alla nomina del nuovo oomitato dì gestione entro i tre mesi successivi. Ove rasseniblea non provveda entro il predetto termine, si applicano 'le 'disposizioni 'di cui ai commi 4,6 (0 8 dairrartieolo 30 ” ».
Resoconti Parlamentari — 2184 Assemblea Regionale Siciliana
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A norma deH’ìarticolo 111 del Regolamento, dichiaro improponibile 'remendamento aggiuntivo presentato dal Governo in quanto non corrispondente ialio specifico oggetto del disegno di -legge.
Si inizia l ’iesame degli emendamenti cominciando da quelli soppressivi.
PARISI GIOVANNI. Chiedo dì panlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PARISI GIOVANNI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, òli senso dei nostro em-en- damento è chiaro; noi -siamo nettam-ente contrari a questo progetto dà legge che consta di un solo articalo; -sà>anio contrari perché con esso non ^soltanto -si viola una legge dell’Assemblea regionale che obbligava il Governo -al •rhmovo delle assemblee e dei comitati di gestione -delle unità samitairie, non soltanto è -stata -rinviata questa scadenza diverse volte e oggi -ci troviamo — come giustamente ha detto iTonorevole Natoli — in una situazione di illegalità, con un -decreto che Tinvi-a -Telezione a data da destinarsi, ma perché qu-esto progetto di legge è la conclusione di una manovra politica arrogante del Governo, che è partita alcuni mesi fa sull’onda di una iniziativa demagogica che era quella del commissariamento generale di tutte -le unità sanitarie.
Allora, secondo il Governo, tutti i comitati di gestione -erano disabilitati ad -ammd- mstrare, per ragioni aimninistrative, per -ragioni giudiziarie, perché erano comitati di ” fustellari tante altre cose, tanti epìteti, furono detti in quelle settim-ane. La conolu- -sione -di questa off-ensiva contro quei comitati -di gestione qual è? Qual è il bai risultato -che il Governo si prefigge? Con questa -legge -il Governo vorrebbe mantenere in carica per altri mesi quei comitati di g-estìtme su cui fu sferrata i ’off-ensiva! Sìa chiaro, noi quando abbiamo chiesto .ih rispetto -della legge e delle elezioni, partivamo non -da 4ina form-ale vdsioTBe dal rispetto -della legge, -anche quello, ma dal fatto che propr-i-o noi siamo convinti che gli attuali comitati di gestione vanno rinnovati e vedevamo liella legge votata l ’aitmo scorso un modo per -cominciare -a cambiare le cose: óntanto di ridurre della metà, a sette o lanche a cinque, d componenti dei comitati di gestione che
attualmente sono tredici, e poi di cominciare ad introdurre .alcuni -elementi di novità, ad lawàare un primo cambiamento.
Abbiamo avanzato .pure proposte intermedie, dioendo: -si iiùspetti ila legge, si -elegg-a- no i nuovi comitati iiù-dotti nel num-ero, con i nuovi poteri e -ai mantengano in vigore un laen-o, tm -ann-o e m-ezzo e nel frattempo si operino quelle rif-orme che sono neoes- sard-e e che non possono -esser fatte senza avere dinanzi un -quadro complessivo, lanche con rifeirimento a quello nazionale.
Invece, si è voluto insistere nel violare la legge e ila conclusione è -questa norma che dice che quei comitati di gestione staranno almeno fino al 20 ottobre 1987. Io mi congratulo con il Governo, con ichi iniziò la battaglia a -Caltanissetta contro questi comitati di gestione e che ora presenta un provvedimento per mantenerli ancora per diversi mesi.
E ’ per ques-ta ragion-e -che noi presentiamo Temendam-ento soppressivo, perché chi-e- dianio anco-ra oggi il -rispetto -di quella legge, chiediamo che si -inizi lad operare in vista delle modifiche previste in quella legge. Nel frattempo, si faccia veramente una riforma, i cui termini sono noti nelle linee generali, su cui si potrebbe andare avanti soltanto se ci fosse un quadro di rispetto della legalità -che attualmente non c’è.
PIRO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PIRO. Signor Presidente, c’è un punito -che è stato -evidenziat-o -e -che io credo -esempld- fichd -in mamd'sra perfetta la situazi-onie. Si è detto -che la -sanità in SicEi-a sta vivendo una aiituazi-crae .di illegalità diffusa; io credo che questa legge faccia diventare dii isàstema sanitario, dal punto di vista amministrativo, qualcosa -di più, una specie idi Bronx, in 'Cui non -si .oapisoe più quali sono d -confini della legalità, i confina istituzionali, in cui chi ha più -forza va avanti, chi ha meno forza soocx)mbe. -Non si ti-ene conto -delle mo- ddfi-cbe che -sono state apportate -dalla legi- sliazione mazionale -e, -di tómando, da una legislazione -regionale àa pure -confu-sa, -e che si è -ripetutamiente contraddetta -essa stessa con i provvedàmen-tó che si -sono sucoeduti. Tuttavia, era stato dindàviduato un filone, una
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cMaw, àa pure non definitiva, ni>a certamente utile, di soluzione di alcuni problemi: si abolivano le assemblee di terzo ;Mvello, iadove con ” terzo , .livello ” non si fa soltanto irifemmento ad sistema di elezione, ma anche al ilivello del personale politico che all intemo di queste assemblee è stato proiettato, catapultato dalle segret-eriie dei partiti; si passavano le competenze .alte istituzioni locali, ai comuna o ladle associazionii dei comuni; era stata pure individuata una chiave di soluzione d.el problema dei comitati di gestione, tentan'do di renderli più pro- fessioniali, sgan'càandold dalFessere rappresentativi delle correnti dei partiti e delle spartizioni.
Ebbene, ise questi tentativi, sono stati fatti, se questa poteva essere una chiave di soluzione, lo slittamiento dei termini che è stato presentato con questo disegno di legge, entra dd tutto in contraddizione con questo progetto e fki’soe con iraggravare pesantemente la situazione, la quale, ripeto, presenta aspetti non .salo gravi, ma molto .diversificati, perché il fenomeno di unità sanitarie che sono 'State elette nel 1981 e che fino ad ora non sono state .nkmovate (nonostante la maggioranza dei consigli comunali siano stati irinnovati) doveva .essere già <airattenzione del Governo. Per cui, quando il Governo propone di 'rendere più sanzìo- natorio il .regime, questo non può che essere un aspetto da cogliere con favore, ma c è da chiedersi quale ruolo finora abbia avuto il Governo ed in particolare l ’Assessorato della sanità in tutto questo.
Se i comitati di gestione hanno rappresentato terra di conquista in cui .si è fatto e disfatto di tutto, in particolare finché non e esistito alcun controllo formale, questa è una TesponBabilità politica ineludibile. Se ancora oggi .non è stato istituito, potenziato e reso funzionante il Core co e .parim'enti non SI e proceduto al (rafforzam'ento delle com- niissioni provinciali di controllo, questa è unaesponsabilità pioldtica.Questi sono problèmi che comunque esi- ono e che con il disegno di legge .dal Go-
_ mo verranno aggravati, anziché e®ere ® soluzione. Il disegno .che era stato
'^pettate; quello di procedere «1 irìnnovo ®. assemblee e dai coinàtati di gestione
tu'tt sistemi, era veram'ente ad èora iruaico sistema pratioabile, irundeo
sistema possibile. Ecco perché ho presentato questi .emendamenti, uno principale e due subemendamenti 'soppressivi del]’>articolo cosi formulato dal Governo.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, si passa alla votazdone per il mantemmento del- Farticolo 1.
PARISI GIOVANNI. Chiedo la votazione la scrutinio segreto.
RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RUSSO. Signor Presidente, volevo sapere se con la bocciatura dell’emendamento si possa riproporre o no l ’emendamento dell ’onorevole Cusimano.
NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Signor Presidente, per d rilievo che riveste l ’approvazione di questo articolo, rispetto a una serie di decisioni che abbiamo portato avanti, il Governo pone la fiducia sul mantenimento dell’articolo.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, a norma dell articolo 121 guingiiies del Regolamento, nel caso in cui il Governo pone la fiducia su un articoilo gli emendam'entì pos- 'sono venire illustrati, se Fartìcolo sarà approvato, gli emendamenti si intenderanno tutti respinti.
Ha facoltà di parlare l ’onorevole Cusima- oo per illustrare d propri emendam-enti.
CUSIMANO. Signor Presidente, onorevoli cxjllegM, abbiamo presentato due emendamenti: uno a] primo comma e l ’altro .al secondo comma. E ’ stato già abbondantemente chiarito che questo disegno di legge non àndioa ila data delFielezione, dice .soltanto che « Le disposizioni di cui all’articolo ... non sì .appHoano fino al 20 settembre 1987 », ciò significa che ài procedimento .elettoirale perle assemblee non può .avere inizio prima del
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20 settembre 1987 e può, teorioamente, avvenire anche tra un ianino. Ma già ia data del 20 settembre 1987 è molto lontana rispetto alle neoe^ità che sono istate qui esposte! Noi oi troviiamo, cioè, con assemblee dia tempo scadute, -.altre -che coinoidono con il consiglio comunale (credo si tratti di due a Catania e di tre a Palermo) e che dovrebbero soltanto procedere >ala ledezione del comitato di -gestione. Quindi, fermo restando che noi voteremo a favore d e l ’emendamen- to soppressivo, lin subordine voteremo per questi nostri emendamenti ohe, per lo meno, lawicinan-o -,la data -delle elezioni.
Votazione per appello nominale.
PRESIDENTE. Indico la votazione per appello nominale sulla questione di fiducia sul mantenimento deirarticolo 1 .
Chiarisco él significato dal voto: si, favorevole -al mantenimento; no, contrario.
Invito il deputato segretario a procedere all’appello.
MACALUSO, segretario, procede a ll’appello.
Rispondono si: Alaimo, Barba, Brancati, Burtone, Burgaretta Aparo, Canino, -Capi- tummino, Caragliano, Coco, Culdcchia, Diquattro, Di Stefano, Errore, Ferrante, Ferrara, Ga-ldpò, Giuliana, Gorgone, Granata, Graziano, Grillo, Grillo Morassutti, La Russa, L-eanza Salvatore, Leanza Vincenzo, Lo Giudice Diego, Lombardo Salvatore, Macaiuso, Martìno, Mazzaglia, Merlino, Mulè, Natoli, Nicolosi Rosario, Palìllo, Parisi Francesco, Petralia, Platania, Purpura, Rizzo, Santacroce, Sardo Infuri, Seiangula, Spoto Puleo, Stomelo, Trincanato.
Rispondono no: Aiello, Altamore, Dartoli, Bono, Oapodioasa, Cbessari, Colaj.annd, Colombo, Consiglio, Gristaldd, Cusim-ano, Damigella, D’Urso, GueM, GuMno, Da Porta, Laudani, Paolone, Panisi Giovanni, Piro, Ragno, Risicato, Russo, Tricoli, Virga, Viiiiiin- zi, Vizzkti.
PRESIDENTE. Dichiaro .chiusa la votazione.
invito il deputato isegretario a pnocedere al computo dei voti.
{ Il deputato segretario procede al computo dei voti)
Risultato della votazione.
PRESIDENTE. Proolamo il iràsultato d.ella votazione per appello nominale:
Presen-ti . . .Votanti . . .Maggioranza . .Hanno risposto siHanno risposto no
{L ’Assemblea approva)
Gli .emendamienti airartieoilo si -.intendono, pertanto, respinti.
Invito il deputato isegretario la dare lettura .deirarticolo 2.
MACALUSO, segretario:
« Arti.calo 2.
La presente legge sarà pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regi-one siciliiana >ed .entrerà m vigore il giorno stesso dalla sua pubblioazdone.
E’ fatto obbligo a chiunque inetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione ».
PRESIDENTE. Lo .pan.go in votazione.Chi è favorevole resti seduto; chi è oon-
trario si alzi.(E’ approvato)
Sull’ordine dei lavori.
PRESIDENTE. Onorevoli oollegbi, credo che si possa passare alla votazione finale di questo disegno di .legge, visto che da -parte del Governo ne è stata sottaMraeata .l’Uir- g-enza.
E’ chiaro infatti che, a questo punto, ren-
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dare compatibili id icalendardo dai ilavord e gli orari stabiidti non è più possibile, cioè non credo che sia possibile compleijare irim- tero programma pneviisto per a’attuale ise- duta. Allora credo che sia iinveoe possibile procedere a la votaizone finale di questo disegno di legge e dii un altro che mi -viene indicato come molto urgente che è quello relativo a « Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 31 dicembre 1985, numero 54 » ed eventualmente dncardinare il secondo disegno di legge a l ’ordmie del giorno e infine dare la parola sulle comunicazioni ai due deputati che me l ’hanno chiesta.
LA RUSSA. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LA RUSSA. Signor Presidente, onorevoli colleghi, credo che d disegni di legge che sono iscritti alTordme del giorno per ài voto finale siano tutti parimenti ;importantd, le chiedo quindi che questo provvedimento, di cui abbiamo testé completato Tesarne, venga regolarmente iscritto lairudtimo punto al- 1 ordine del giorno, perché noi dobbiamo e ffettuare una votazione ordinata, senza prelievi e senza confusione. Chiedo formalmente che si prosegua nel-
l ’ordine del giorno con la discussione dal successivo disegno di legge numero 224. Chiedo che questa proposta sia messa ai voti.
LAUDANI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
LAUDANI. Signor Presidente, se mi è consentito fuori dalla metafora, credo che il Governo accusi una difficoltà che è politica e forse anche qualche ingenuità sul terreno -regolamentare.
Presidenza del Presidente LAURICELLA
'fiducia su quelTartioolo, ^ unico del disegno di legge, forse
lan Possib-ffità che il Rego-l'ento consente in sede di voto finale, de
vo dire che o è una prova sbagliata di prepotenza o è mancanza di conoscenza del Regolamento, :ìn ogni caso è polìticamente cosa che non giova a questo Governo. Quanto poi a ll’ulteriore espediente delTonorevole La Russa, per cui non 'à deve procedere adesso al voto finale, esso è discutibile sul piano regolamentare perché il Regolamento vuole che al termine del voto sugli lartìcold si passi al voto finale. Se cosi non dovesse essere, per le cose che già il Presidente del- 1 Assemblea aveva detto e per quanto lo stesso onorevole La Russa ha (richiamato, resta inteso che se questa sera vogliamo completare la parte delTordine del giorno relativa alla votazione finale dei disegni di legge, li voteremo tutti, però pregherei Tonorevole La Russa di ricordare le disposizioni del Regolamento, che — ripeto — prevede che al termine della discussione dell’articolato si proceda 'al voto finale. Spesso non lo possiamo fare perché ila maggioranza non c’è e allora siamo costretti a concentrare in un’ unica tornata tutte le votazioni finali.
Sie questa sera procederemo -alle votazioni finali nell ordine che il Presidente riterrà, tenuto -conto di quello che ho (appena detto, resta inteso che d/1 voto finale lo si darà -su tutti i disegni di legge, compreso aatu- ralmente quello che è stato appena esaminato.
Signor Presidente, sono -intervenuta perché se non si dicono le cose -con un po’ di chiarezza, -in quest'Aula e fuori d-a questa Aula, da-wero si smarrisce fi (senso di quanto avviene. Si discute una .richi(esta di proroga degid attuali comitati dì gestione, i comunisti e altre forze di questa Assemblea non 'sono d’accordo, perché traggono le conseguenze da un giudizio di £alJiim.ento, di difficoltà (estrema di quegli organismi preposti alla gestione della sanità in Sicilia; il Governo chiede la fiducia per mantenere in v ita questi — da lui (stesso tanto deprecati — organi -di gestione. E’ giusto che d comunisti che sono contro costringano fi Governo al voto di fiducia. Si può sottrarre con questi lespediienti -e con questi intervanti delTono- irevole La Russa questo? Il Governo -resta scoperto in ogni caso, perché il Governo è (arrivato al punto di iemanare un decreto di proroga (senza termine, alTòn-finito, -di questi organi di gestione. Allora, sia che questa sera si -chiuda sia che non si chiuda, il Go-
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■verno resta scoperto. Volete eTOtare il voto finale? Restate scoperti per una parte! La contraddizione è politica — lo abbiamo chiarito — tra chi (come la Democrazia cristiana e ì parti-tà del pentapartito) non è .in. grado di smuovere uno solo dei propri rappresentanti, presso d comitati -di gestione per quanto squalificati e inefficaci siiano e chi questi organismi li -vuole rinnovare. Questa è la differenza.
Su questo il Governo chiede la fiducia, quando può; quando non può... siamo spiacenti.
NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. S.ignor Presidente, precisando che T'animoso fervorino delTonorevole Laudami mi lascia assolutamente indifferente cosi come mi lasciano indifferente alcune preoccupazioni pelose che ci sono nei confronti del Governo, del destino e della sorte del Governo, vorrei semplicemente chiederle 'dà r ispettare 'rigorosamente l ’ordine 'del -gromo. L ’ordine del giorno, tra l ’altro, è sempre stato rispettato alla luce del Regolamento e alla luce di una prassi costante, checché me dica Tonorevole Laudani.
Abbiamo completato l ’esame del primo disegno di legge, ’aH’ordine del giorno ce n’è un altro; « Nuove norme in materia di personale e di organizzazione dei servizi e delie unità sanitarie locali », 'chiedo, quindi, che venga rispettato To'rdine del giorno e che si passi 'alT esame di questo disegno di (legge che considero tanto importante quanto il primo.
CUSIMANO. Chi'edo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, qualche ora fa, in seguito alTiatervento deironore- vdle La Russa, ho chiesto se questi intendesse proporre Tinv'e'rsione dielTordàne del giorno e il prelievo dell’altro disegno 'di legge, per intenderci quello a favore 'dei precari, a cui — come è noto — tutta l'Assemblea è interessata, per vari motivi.
Per la verità ad les'so sono stati presentati diversi emendamenti che, in base al Regola- lamento, sono stati 'trasmessi imm'edìatamen- te al Presidente della Commissione ed al Governo per ima valutazione approfondita, calde arrivare all’approvazione dal provvedimento in tempi oeleri. Credo che la volontà del Governo e della Commissione sia ora quella di richiedere il rinvio in Commissione del diisegno di legge per Tesarne di questi emendamenti, cosa che si può fare in base Ed Regolamento, -senza bisogno di prolungare oltremodo i tempi 'stabiliti dalla Conferenza ..dai capigruppo, che —- com-e è noto — prevede non -solo un calendario, ma anche degli -orali, che vaaino ^rispettati oel- Tinteresse di -tutti.
Mi sembra pertanto strana la -richiesta del- Tonorevole La Russa circa il prosieguo dei lavori. Qualche giorno fa su un 'd i«gno di legge, iesattamente quello -sud tassi da -pra- ti'oare alle 'bEaicbe, ài Governo ha chiesto — io dico giustam-ente, in base al Regolamento — la votazione fkiaile immediata, non appena ultimiato T-esam-e delTaa-tìcalato, pur lessendooi 'aH’oTdinie -del giorno altri sei disegni idi legge per la votazione finale. Ebbene, la maggioranza non può prendere una strada sul disegno di legge relativo -agli interessi bancari e im’altr.a -strada -su un laltro disegno -di legge: bisogna 'essere coerenti! Né ogni volta, onorevoli coleghi, Topposi- zione deve -essere costretta a prendere la parola per fare rispettare il Regolamento, nella lettera, oltre -che nella sostanza: è un fatto che -oì umilia, ma non è possibile nemmeno accettare che la maggioranza, di volta -in volta, -secondo i propri interessi d-el momento, sposti d termini del prohlema: questo non è tollerabile! n.oi non lo accettiamo!
Per noi -che si voti subito, che si votiiio tutti .ì disegni di legge, è imdiff-erente, dn- ten-diam-o però sottolimeare un atteggiamento politicamente non corretto, -che è quello di scegliere di volta dn_ volta la rirada da seguire. La strada -deve essere uoioa, onorevole Presidente -delTAssemblea, e mi ‘rivolgo -a lei quale Presidente di tutta l'Assemblea, (al di là delle tessere -di partito -che ognuno 'dd noi può avere dm tasca. Il -rispetto del Begolamen-to deve a^olutam-en-te semp-re essere -tenuto presente, -perché garantisce tutti, maggioranza ed opposizione. S-e -non c’è una regola, non c’è libertà, non c’è de-
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mocrazia, non c’è niente, c’è soltanto il’ar- bitrio dela maggioranza. E (l’onorevole La Russa ha fatto 'rifenimento a questo arbitrio quando ha detto; io fomnaldzzo da mia richiesta. Una richiesta da isottoporre lal voto dell Assemblea e cioè della maggioranza. Accettare una simile impostazione significa solo ima cosa: non tenere conto del Regolamento e della prassi che si è seguita.
Mi appello, quindi, a dei onorevole Presidente, per il rispetto del Regolamento, degli orari e di una prassi costante che deve servire sempre per tutti, maggioranza ed opposizione.
PARISI GIOVANNI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PARISI GIOVANNI. Signor Presidente, onoievoli colleghi, al di là dei fatti regolamentari c’è un clamoroso fatto politico: il Governo ha presentato questo come un progetto di legge di estrema urgenza (e questo perché deve coprirsi, se non si copre con decreto si deve coprire con legge) pressa sulla Commissione, facendola riunire anche durante d lavori d ’Aula o manche di notte, chiede la relazione orale, esercita forzature varie; fìn^ailmente questo progetto di ' (Scavalcandone tanti altri, arriva in Aula; Bi fa la discussiQne; vi sono interventi critici, molto critici, anche da parte di componenti della maggioiranza; ad ogni modo il Governo, suirunico articolo di cui consta la ' sgge, ottiene la fiducia. A questo punto nnisoe tutta irurgenza dì approvare la legge, non c ’è bisogno di un voto finale per rendere legge quello che sino ad ora è un
segno di legge! Ma, signor Presidente delia Regione, non pensa che lei e il suo Governo siete coperti dal fatto che questa As- seniblea ha votato stasera qu e l’articolo, per- iibe sinora esso non è legge...
Ad ogni modo sia chiaro che per noi si può continuare...
NICOLOSI ROSARIO, Presidente della Regione. Mi (aspettavo questa sua intuizione politica.
PARISI GIOVANNI. E mi stupivo del fatto che lei o i suoi consulenti non pensaste a quello che state combmando, a come state calpestando tutto.
Ad ogni modo, par noi si può pure continuare. Siamo stati noi, due o tre ore fa, (3 proporre di sospendere quella discussione ed iniziare il disegno di legge sui precari. Non abbiamo obiezioni da fare, ma sia chiaro che, se la legge non è votata stasera, lei sa che non è coperto da nulla. Quindi, sia chiaro, al di là dei fatti regolamentari, che io lascio alla discrezione e ai poteri del Presidente, c è un fatto politico; che avete esercitato tante forzature e ora, di fronte al voto finale, vi ritirate.
PRESIDENTE. Onorevoli colleghì, do vorrei riportare le cose alla nostra consuetudine. Sono state fatte una (serie dà sollecitazioni al fine della votazione immediata del disegno di legge, poi è stato fatto un richiamo al Regolaménto. Il Regolamento, interpretato in modo (asettico e neutrale, comporterebbe ila votazione immediata del dl- isegno di legge, cosi come (si dovrebbe fare sempre, però nella consuetudine, nonché a livello di Conferenza dei capigruppo, allorché si formulano li programmi dei lavori, si
destinata (sempre una giornata alla vota- zi on(e di tutti i (disegni di legge.
COLOMBO. Ed è queila di oggi.
NICOLOSI ROSARIO, Presidente della 9^one. La ringirazio delTutile consulenza.
GIOVANNI. Vod state forzando zan.rì 'r’®gQlam>0nti le regole, state formo ™ 1 q u e s t o non so se dovre-
'in qualche altra sede che (non. quella parlamiantare.
PRESIDENTE. Se ai vota ai dovranno votare 'tutti i provvedimienti, non 'Solo alcuni.
COLOMBO. Questo discorso si poteva fare .amclre a proposito del provvedimento sui tassi bancari.
PRESIDENTE. SI, quan(do c’è stato l ’ac- oordo si è fatto cosi, però normalm'ente tutti i disegni di legge vengono acoaìntonati per il voto finale, che (avviene par tutti nella stessa giornata.
^^SOCOìlti, f 206(500)
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COLOMBO. Perché non c’è SI aiuin>ero legale.
PRESIDENTE. Siccome, aM’ordkie del giorno dell’Assemblea c’è un terzo punto: Votazione finale di disegni di legge, questo disegno di legge ^dene iscritto a questo terzo punto.
Se stasera si deve procedere .alila votazione, vi 9i procederà per tutti, secondo Tor- dine stabilito. D'.altronde c’è anche stato un richiamo airopario. Penso, pertanto, che si procederà alla votazione di questo prow e- dim.ento quando avverrà quella degli laitii disegni di legge. A l momento .siamo al punto 2 del secondo punto dell’ordine del giorno; « Nuove norme in materia di personale ... » Questo provvedimento sarà iscritto all’ordine del giorno della prossima seduta e, quindi, nella seduta di giovedì, che è stata ordinariamente destinata al voto finale dei disegni di legge, saranno isordtti airordine del giorno i disegni di legge che saranno già stati approvati nell’articolato.
T.RINCANATO. Ghd.edo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
TRINCANATO. Signor Presidente, valevo solo enervare che ai disegno di legge cui lei ha fatto riferimento, quello sui precari, sono stati presentati un certo numero di emendamenti, circa cinquanta, .e siccome noi lo dobbiamo richiamare in Commissione, la vorrei pregare e vorrei pregare nello stesso senso gli onorevoli colleghi (che già hanno sollecitato dalla tDibuna Ekioardiniamento di questo disegno di legge) di farmi svolgere in pochi minuti la relazione, ovvero mi rimetterò al testo, in modo tale da poter poi chiamare in Commissione gli emendamenti presentati, sicché entro il mese di aprile (dato che ci sono scadenze che coinvolgono alcuni di questi precari) si possa .approvare defi-ffii-tivamente la 'legge. Diversa- mente ci troveremmo in grosse difficoltà.
PRESIDENTE. Su questo occorre un accordo generale, altrimenti poi ci saranno gli interventi che non possono certo esaere proibiti.
Io iSuggerirai di evitare di aprire ia discussione generale, poniamo 41 disegno dà
legge al primo punto deirordine del giorno della prossima seduta e nel frattempo la Commissione può informalmente esaminare gli em^endamentì in modo che alla ripresa si possano .avere i pareri .ed d coordiinamenti necessari.
TRINCANATO. Ma si può apriire la discussione
PRESIDENTE. Onorevole Trincamato, nel momento in cui si apre la discuseione generale dovrò dare la parola a quanti la cMe- deraaino.
TRINCANATO. Signor Presidente, mi r imetterei al testo e poi la .discussione generale potrà continuaiie nella prosima ‘seduta.
M AZZAG LIA . Non può impedire .agli altri di parlare.
TRINCANATO. Io non lo dmpedìBco a nessuno.
NATOLI. Chiedo di parlare per ricM-amo al .Regolamento.
PRESIDENTE. Richiamo dei Regalam^en- to per che cosa?
NATOLI. Questa disputa, a mio .avviso, va regolata ta norma del secondo comma del- ir.artdcoio 120 .del Regolamiento.
TRINCANATO. Non c’è nessuna .disputa, onorevole Natoli.
PRESIDENTE. L ’Assemblea è rinvi!aita a venerdì 13 marzo 1987, alle ore 10,00, con il seguente ordine dei .giorno:
I — Comunicazioni.
II — Discussione della mozione numero 18: « Convocazione di una riimione dei .parlamentari eletti in Sioiiia e dei capigruppo deir Assemblea allo scopo di mettere .a punto una strategìa politica a difesa delle prerogative statutarie e degli interessi socio-eeono- mici della Sioiilia peti;aiMzzati dalle scalte del Governo nazionale », degh
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onorevoli CuEdmano, Bono, Cristaldi, Paolone, Ragno, Tricoli, Virga, Xiumè’
in — Discussione della mozione numero 19: « Iniziative presso il Governo nazionale affìnclié assicuTi condizioni di certezza, uguaglianza ed efficienza -al sistema fiscale e finanziario dello Stato », degli onorevoli Cusimano, Bono, CriiStaldi, Paolone, Ragno, TricoM, Virgo, Xiumè.
IV Discussione della mozione numero 14: « Definizione dtìle modalità dei settori dd intervento delle partecipazioni statala in Sicilia », degli onorevoli Parisi Giovanni, Consiglio, Alta- more, Adello, Bartold, Capodicasa, Chessari, Colaj'aami, Colombo, Dami-
V
gena, D’Urso, Gueli, Gulino, La Porta, Laudani, Risicato, Russo, Virlinzi, Vizzini.
Discussione della mozione numero 25: « Interventi in materia di vitivinicoltura », degli onorevoli Cristaldi, Cusimano, Bono, Paolone, Ragno, Tri- coli, Virga, Xiumè.
La seduta è tolta alle ore 20,50.
DAL SERVIZIO RESOCONTI
A rti Grafiche A. RENNA - Palermo
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