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Assertività
Libero è colui che non deve né subire né dominare per essere
qualcunoqualcuno(Dostoevskij)
dal latino “ad serere”, condurre a sé"asserere”, asserire
Dal vocabolario: Asserzione, affermazione di sé, Dal vocabolario: Asserzione, affermazione di sé, è una caratteristica del comportamentoumano che consiste nella capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace le proprie emozionie opinioni.
ToToToTo assertassertassertassert
= = = = mettere uno schiavo in libertàmettere uno schiavo in libertàmettere uno schiavo in libertàmettere uno schiavo in libertà
Libertà: impegno, volontà, discernimento, disciplina, coraggio di sopportare solitudine e rifiutocoraggio di sopportare solitudine e rifiuto
Superiamo la paura di perdere protezione e consenso
Il coraggio è la principale virtù di chi vuole essere libero
Libertà e scelta
� Libertà: arte di discernere� Scelta: viene dopo il discernimento� “avere una reale scelta significa stare tra la
moltitudine di opposti che vivono all’interno di ognuno di noi e avere la capacità di scegliere tra essi” moltitudine di opposti che vivono all’interno di ognuno di noi e avere la capacità di scegliere tra essi” (Hal e Sidra Stone)
� L’evoluzione verso la libertà: distacco dal bisogno � Mettiamoci in contatto con le nostre emozioni,
riveliamoci per quello che siamo, sbugiardiamo il nemico interno
Ogni volta che dissimuliamo perdiamo forza interiore
Libertà è scegliere le proprie catene.
� L’assertivo attua comportamenti volti ad � L’assertivo attua comportamenti volti ad affermare se stesso in modo risoluto e nel RISPETTO del proprio interlocutore
� L’assertivo vuole realizzarsi e perseguire i propri scopi senza calpestare gli altri
Libertà non è avere più denaro o più consenso, ma fare ciò che è più corrispondente alla nostra
natura
Assertività e stile di vita
L’ assertività produce effetti in ambito:� Relazionale� Psicologico� Psicosomatico� Psicosomatico� Professionale� Spirituale
L’assertivo, percependosi forte, non ha bisogno né di manipolare, né di dominare né di compiacere: sarà vero, onesto e autentico
IO SONO OK IO NON SONO OK
TU SEI OK
STILE ASSERTIVO
LE PERSONE HANNO RUOLI DIVERSI MA TUTTE HANNO UN
“VALORE”
STILE PASSIVO
LA PERSONA RINUNCIA AL SUO RUOLO.
QUATTRO STILI DI COMPORTAMENTO
TU NON SEI OK STILE AGGRESSIVO
UNA PERSONA METTE L’ALTRA IN UNA POSIZIONE DI INFERIORITÀ.
NEGA IL SUO “VALORE”
LOGICA DISTRUTTIVA
PERDITA RECIPROCA
IO VINCO IO PERDO
TU VINCI
RICERCA DEL VANTAGGIO RECIPROCO
LOGICA NEGOZIALE
SODDISFAZIONE DI BISOGNI/INTERESSI DI
ENTRAMBI
RICERCA DEL VANTAGGIO ALTRUI A DANNO PROPRIO
LOGICA RINUNCIATARIA
SODDISFAZIONE DI BISOGNI
NEGOZIAZIONE E COMPETIZIONE
TU PERDI
ENTRAMBI
RICERCA DEL VANTAGGIO PROPRIO A
DANNO ALTRUI
LOGICA COMPETITIVA
SODDISFAZIONE DEI PROPRI BISOGNI
SODDISFAZIONE DI BISOGNI INTERESSI DELL’ALTRO
LOGICA DISTRUTTIVA
DANNO MIO DANNO TUO
PERDIAMO ENTRAMBI
Lo stile anassertivo
- Comportamenti passivi, inibiti, compiacenti, conformistici, tendenza ad evitare lo scontro, esitazione ad esprimere propri desideri ed opinioni, tendenza all’isolamento
- Senso di inferiorità e bisogno di dipendenza, le affermazioni di sé sono percepite con timore
- Senso di inferiorità e bisogno di dipendenza, le affermazioni di sé sono percepite con timore della ritorsione degli altri
- Prime esperienze infantili nelle quali è stato privilegiato l’aspetto formale rispetto ai propri bisogni e desideri, e colpevolizzato il conflitto. genitori che hanno inibito l’espressione diretta inibito l’espressione diretta inibito l’espressione diretta inibito l’espressione diretta di bisogni e desideridi bisogni e desideridi bisogni e desideridi bisogni e desideri
Pensieri� “Sono inferiore agli altri; in caso di conflitto sarò io ad avere la
peggio” � “Senza la protezione degli altri non posso farcela” � “Quando prendo l’iniziativa rischiodi sbagliare”� “Se sbaglio non valgo nulla”� “Se esprimo ciò che penso veramente � “Se esprimo ciò che penso veramente l’altro ci rimarrà molto male” � “Se mi rivelo troppo bravo gli altri mi invidieranno”� “Nel mio futuro si addensano � inevitabili catastrofi”
Nel la relazione interpersonale:� Autocommiserazione,
� tentativo di mediare sempre,
� essere simpatico a tutti,
� dichiararsi d’accordo anche quando non lo si è,
� non compromettersi,
� evitare la responsabilità di quello che si afferma, � evitare la responsabilità di quello che si afferma,
� scusarsi e chiedere permesso anche quando non è necessario,
� imbarazzo se si ricevono complimenti,
� demanda, rimanda, si mostra frequente offeso, sente vergogna, non parla se non interrogato, manda messaggi evasivi, equivoci,
� prova ansia o evita situazioni difficili
Comportamenti verbali
� “Le rubo un minuto”, (dimensione dell’inferiorità data dal termine rubo come perdita di tempo)
� “Spero di non annoiarla, � “Spero di non disturbare…”� “Spero di farcela e non deluderla” (il termine spero
denuncia la nostra insicurezza)� “Mi dispiace dirti questo…sai, se dipendesse da me…”,� “Mi dispiace dirti questo…sai, se dipendesse da me…”,� “Qualunque cosa tu faccia non ti tradirò mai”,
(manipolazione compiacente)� “Sono sbagliato…sono un fallimento.., (manipolazione
conciliante)� “Sto facendo il meglio che posso… mi dispiace” (reazione
di paura)
Comportamenti non verbali- movimenti poco ampi - sguardo che non si mette a contatto con l’interlocutore- espressione del volto annoiata o assente- posture raccolte, rigide, curve- voce bassa, timida, lamentosa
SENTIMENTI ED EMOZIONISENTIMENTI ED EMOZIONISENTIMENTI ED EMOZIONISENTIMENTI ED EMOZIONI- Depressione- Depressione- Imbarazzo- Vergogna
- Ansia- Angoscia
- Colpa- Rabbia contro se stessi e gli altri
- Invidia
conseguenze� Rinuncia sempre più ai propri desideri, alle proprie esigenze, ad essere se stesso,
� Si svaluta. � Può indurre negli altri noia, imbarazzo, diffidenza. � Aumenta la rabbia contro se stesso e e in modo indiretto contro gli altri, rendendo sempre più lontana la possibilità di esprimerla. lontana la possibilità di esprimerla.
� Può portare l’idea di essere sfruttati in termini persecutori.
� Soffre di distress e disturbi psicosomatici (soprattutto a carico dell’apparato digestivo).
.
� E’ caratterizzato da comportamenti di dominazione, svalutazione, prevaricazione. Il soggetto riesce ad affermare i propri diritti prevaricando quelli altrui.
� Provoca reazioni o di sottomissione, dove l’altro intensifica la propria passività, oppure conflitti
Io stile aggressivo
intensifica la propria passività, oppure conflitti aperti sempre più violenti, destinati alla rottura.
� L’infanzia della persona aggressiva è caratterizzata da un educazione normativa e severa volta a negare e misconoscere ogni fragilità e debolezza. Teme costantemente la sconfitta come qualcosa che pregiudica il proprio valore e la propria stessa identità
Comportamenti
� Afferma e difende i propri diritti o i propri interessi senza rispettare quelli degli altri,
� Ricerca con ogni mezzo il raggiungimento dei propri scopi, � Prevarica, manipola, manca di obbiettività � È ostile in modo imprevedibile ed impulsivo, � Non ascolta e monopolizza la conversazione, � Non ascolta e monopolizza la conversazione,
utilizza formule assolutizzanti. � Può prendere la forma del paternalismo, dell’autoritario,
del salvatore.� Può esprimere l’aggressività in forme mascherate come
l’aiutare gli altri quando non è necessario, oppure il moralismo
PensieriPensieriPensieriPensieri- “Sono superiore agli altri” (ruolo del persecutore o del salvatore)- “Io posso criticare, tradire…Tu no!”- “Se vinci tu non valgo, ma se vinco io non vali nulla tu”- “Se l’altro si comporta in maniera sbagliata vuol dire che è una persona sbagliata”- “Io non ho bisogno di nessuno”(crede esageratamente nella propria autarchia)
Comportamenti verbaliComportamenti verbaliComportamenti verbaliComportamenti verbaliComportamenti verbaliComportamenti verbaliComportamenti verbaliComportamenti verbali- “Sempre” “Mai”- “ti ordino”- “Sei sempre il solito, sei inaffidabile, disonesto…”- “Non mi dici la verità”- “Ci penso io”- “Te l’avevo detto”- “Io devo dire quello che penso”-“Non preoccuparti di quello che faccio io; tu fai quello che ti dico e basta!”
Comportamenti non verbaliComportamenti non verbaliComportamenti non verbaliComportamenti non verbali- Sguardo fisso
- Espressione del volto accigliata e “minacciosa”- Mento proteso in alto
- Gestualità aperta asimmetrica- Voce tonante, aspra, dominante- Invade lo spazio degli altri
- Interrompe spesso, cambia spesso argomento, si sovrappone agli altriagli altri
ConseguenzeConseguenzeConseguenzeConseguenze- Allontana gli altri
- Alimenta sensi di colpa e dipendenza, oppure reazioni aggressive con rotture e separazioni. Crea resistenze e alleanze
all’interno dei gruppi. Negli altri genera posizioni di collera, difesa, vendetta, inibizione
� E’ caratterizzato da comportamenti di autoaffermazione dei propri bisogni e diritti pur riconoscendo quelli altrui.
� Non vuole avere successo sugli altri, ma insieme agli
Io stile assertivo
� Non vuole avere successo sugli altri, ma insieme agli altri, quindi no svaluta, non soccorre, non domina ma non subisce
� Legge i problemi relazionali non come derivati da modi di essere dell’altro, ma da fraintendimenti ed equivoci, per cui ricerca l’ascolto e la mediazione.
� Difende comunque la propria indipendenza di giudizio e la dignità
Pensieri
� - “Sono diverso da te per interessi esperienze, aspettative, ma uguale sul piano della dignità personale”.
� - “Posso affermare i miei diritti rispettando quelli degli altri”
� - “Se vinco io vinci anche tu” (gioco a somma variabile)� - “Se vinco io vinci anche tu” (gioco a somma variabile)� Se sbaglio non significa che io sono una persona
sbagliata”� “Credo nella mia autonomia ma non nella
autosufficienza”
Comportamenti- Comunica e si esprime in maniera efficace, diretta,
autentica- Ascolta, negozia, collabora- Pone domande di chiarimento e chiede spiegazioni- Si assume responsabilità di ciò che dice e di ciò che fa- Accetta le critiche costruttive (basate sul comportamento e sulla situazione) mentre rifiuta quelle manipolatorie e svalutanti- Critica solo quello che può essere modificato (non il - Critica solo quello che può essere modificato (non il mondo, il governo, la cattiveria degli uomini…)- Aiuta ma non soccorre- Si mette in contatto con le proprie emozioni, utilizza un repertorio ampio di comportamenti (può scegliere)- Ha aspettative realistiche e non soccombe in caso di sconfitta- E’ emotivamente sincero- Si rifiuta di fare ciò che non desidera fare nella
consapevolezza che non è trattare male l’altro
Comportamenti verbali
- “Io mi sento…” (Autorivelazione)- “Ho deciso di…”- “Cosa ne pensi…”, “Che alternative abbiamo?”- “Vorrei concludere quello che sto dicendo” (Assertività di base)- “Sono contento di lavorare con te…”- “Sono contento di lavorare con te…”
- “Non sono più disponibile ad occuparmi di te in relazione a questo problema”- “Mi hai garantito la tua collaborazione. Vorrei sapere quando intendi cominciare” (Assertività di confronto)
Comportamenti non verbali- Gestualità aperta
- Rispetto dei segnali di distanza- Espressione del volto vivace, contatto visivo diretto e
costante ma non fisso- Postura flessibile, rilassata- Postura flessibile, rilassata
- Volume della voce adeguato, udibile coinvolgente
EmozioniEmozioniEmozioniEmozionigioia, entusiasmo, serenità
tristezza ma non disperazione, dolore ma non rassegnazione, fastidio ma non rabbia, senso di
responsabilità ma non senso di colpa
conseguenze� Accresce la fiducia in se stesso e negli altri
� Aumenta la motivazione intrinseca
� Migliora la comunicazione
Migliora la capacità di gestire i conflitti e di accettare � Migliora la capacità di gestire i conflitti e di accettare la sofferenza esistenziale
Promemoria dei diritti affermativi � 1. Hai il diritto di esprimere opinioni, bisogni, emozioni, e sentimenti
riconoscendo lo stesso diritto agli altri � 2. Hai il diritto di sbagliare a patto di accettare la responsabilità delle tue azioni� 3. Hai il diritto di chiedere ciò che desideri in modo diretto e di fare scelte
congruenti con il tuo sistema di valori e le tue intenzioni� 4. Hai il diritto di essere trattato con gentilezza e rispetto, di chiedere aiuto e
sostegno morale in caso di necessità� 5. Hai il diritto di cambiare opinione, di dire di no, non lo so, di dire “non mi sento
più di rispettare l’impegno preso” � 6. Hai il diritto di provare piacere, soddisfazione, di riuscire e di avere successo� 6. Hai il diritto di provare piacere, soddisfazione, di riuscire e di avere successo� 7. Hai il diritto di essere lasciato solo quando lo desideri, anche se altri insistono
per avere la tua compagnia� 8. Hai il diritto di avere segreti e avvalersi “della facoltà di non rispondere”� 9. Hai il diritto di difendere con dignità te stesso, affrontando le persone
aggressive, sopraffattorie e svalutative� 10. Hai diritto di esprimere disaccordo, di rifiutarti di aiutare l’altro e non
soddisfare i suoi bisogni senza scusarti né sentirti in colpa� 11. Hai diritto di decidere cosa fare delle tue proprietà, del tuo corpo e del tuo
tempo, a patto di non violare i diritti di altre persone� 12. Hai il diritto di scegliere quando agire in modo assertivo: è preferibile essere
assertivi ma non è obbligatorio
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