Comitato Tecnico Relazioni Industriali e Affari Sociali · Fise/Uniport (+Assoporti) Dirigenti di...

Settore Sociale e Coordinamento Sindacale

Comitato Tecnico Relazioni Industriali

e Affari Sociali

Milano, 19 novembre 2008

Comitato Tecnico Relazioni Industriali e Affari Sociali di Assolombarda Settore Sociale e Coordinamento Sindacale

O:\Ail_lav\DirGen DirSetSoc\ComTec_rias\n8_19nov08\Numero_8 apici.doc Pagina 3 di 135

SOMMARIO

CONTRATTAZIONE 5

IL PUNTO SULLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA 7

NORMATIVA 9

DISEGNO DI LEGGE 1167 C.D. "COLLEGATO SUL LAVORO ALLA MANOVRA

ESTIVA" 11

DISEGNI DI LEGGE IN MATERIA DI INFORMAZIONE, CONSULTAZIONE, PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI 55

VARIE 93

LIBRO VERDE SUL FUTURO DEL MODELLO SOCIALE 95

PROGRAMMA STRAORDINARIO DELLA PROVINCIA DI MILANO SUL WELFARE 121

CONTRATTAZIONE

IL PUNTO SULLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA

Denominazione c.c.n.l. Associazioni datoriali stipulanti Scadenza c.c.n.l.

Societa' concessionarie di autostrade *

Fise (+ Federreti)

Autoferrotranvieri

Anav (+ Asstra)

Gestione aeroportuali e servizi a terra *

Assaeroporti

Industria cineaudiovisiva

Imprese esercenti attivita' ferroviarie

31 dicembre 2007

Logistica, Autotrasporto e spedizioni

Anita Assologistica + Confetra 31 agosto 2008

Concia (biennio economico)

Unic 31 ottobre 2008

Imprese esercenti servizi di Tlc

Asstel

Trasporto marittimo (biennio economico)

Confitarma (+Fedarlinea)

Imprese terminalisti portuali * Assiterminal - Assologistica - Fise/Uniport (+Assoporti)

Dirigenti di aziende produttrici di beni e servizi

Confindustria

31 dicembre 2008

Industria alimentare (biennio economico)

Associazioni aderenti a Federalimentare

Industria olearia (biennio economico)

Assitol

Involucri naturali per salumi (biennio economico)

Agenzie recapito espressi (biennio economico)

31 maggio 2009

* Trattativa in corso.

NORMATIVA

DISEGNO DI LEGGE 1167 C.D. "COLLEGATO SUL LAVORO ALLA

MANOVRA ESTIVA"

Il collegato sul lavoro alla manovra estiva, che, di fatto, veicolera' la Finanziaria 2009, e' attualmente all'esame del Parlamento.

Nato dallo stralcio del disegno di legge 1441, collegato alla c.d. "manovra estiva", il collegato sul lavoro (1441 quater) e' stato approvato dalla Camera dei Deputati il 28 ottobre 2008 e assegnato il 30 ottobre 2008 al Senato della Repubblica per la definitiva approvazione, assumendo il numero 1167.

L'esame al Senato e' iniziato giovedi' 13 novembre 2008.

Le principali disposizioni in materia di lavoro e previdenza di interesse imprenditoriale, contenute nel testo attualmente in discussione, riguardano:

ü proroga dei termini per l'esercizio di deleghe in materia di ammortizzatori sociali, servizi per l'impiego, incentivi all'occupazione, apprendistato e occupazione femminile;

ü deleghe al Governo per la revisione della disciplina in tema di lavori usuranti e di congedi, aspettative e permessi;

ü reiterazione delle disposizioni sui c.d. "ammortizzatori in deroga";

ü revisione della normativa in materia di controversie di lavoro;

ü revisione dell'apparato sanzionatorio in materia di lavoro sommerso e di orario di lavoro;

ü modifiche alla disciplina in materia di permessi per l'assistenza a portatori di handicap in situazione di gravita' e di certificati di malattia.

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DISEGNI DI LEGGE IN MATERIA DI INFORMAZIONE, CONSULTAZIONE, PARTECIPAZIONE DEI LAVORATORI

Sono attualmente all'esame delle Commissioni riunite Finanze e Lavoro del Senato due disegni di legge in materia di partecipazione, anche azionaria, dei lavoratori. Su tali disegni di legge (n. 803 di iniziativa Castro e altri - Popolo delle liberta' e n. 964 di iniziativa Treu e altri - Partito democratico) verranno realizzate audizioni delle parti sociali nelle prossime settimane. Si richiamano, qui di seguito, in massima sintesi, i contenuti salienti di ciascuno dei due articolati.

DDL n. 803

Il Ddl introduce uno "Statuto di partecipazione", la cui adozione consente alle imprese di:

• regolare in via diretta le materie affidate alla contrattazione collettiva di rango superiore a quella aziendale;

• derogare le disposizioni contenute nei contratti collettivi nazionali e provinciali di categoria oltre che agli accordi nazionali o territoriali di livello orizzontale.

Il Ddl stabilisce inoltre che per l'ottenimento della qualifica di "Statuto di partecipazione" l'accordo deve prevedere, anche in via alternativa:

• l'attivazione di procedure obbligatorie di informazione e consultazione preventiva dei rappresentanti dei lavoratori;

• l'istituzione di organismi congiunti dotati di competenze e poteri di indirizzo riguardo a materie quali la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, le pari opportunita', la remunerazione di risultato, la formazione;

• l'accesso dei lavoratori al "capitale díimpresa" attraverso titoli azionari.

DDL n. 964

Il Ddl, di fatto:

• si "sovrappone" a quanto gia' disciplinato in materia di informazione e consultazione dei lavoratori dal D.lgs. n. 25/07, che era stato preceduto da un accordo siglato da Confindustria e le altre organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro con le organizzazioni sindacali per recepire la Direttiva 2002/14/CE;

• definisce un sistema piu' cogente rispetto a quello in vigore anche attraverso l'applicazione dell'art. 28 Legge 300/70;

• prevede nelle societa' per azioni che hanno adottato un modulo organizzativo di tipo dualistico l'integrazione del consiglio di sorveglianza con i rappresentanti dei lavoratori e l'istituzione di comitati consultivi, anch'essi costituiti da rappresentanti dei lavoratori;

• istituisce piani di azionariato per i dipendenti.

LIBRO VERDE SUL FUTURO DEL MODELLO SOCIALE

Il Consiglio dei Ministri ha presentato il Libro Verde sul futuro del modello sociale italiano.

Fra i principali temi toccati dal Libro Verde vi sono:

• la revisione degli ammortizzatori sociali;

• il completamento della riforma pensionistica;

• lo sviluppo della previdenza e assistenza sanitaria integrativa;

• i servizi per l'infanzia e le persone anziane;

• il ruolo delle parti sociali nel rinnovato sistema di welfare.

Con il Libro Verde il Governo ha avviato un dibattito pubblico, alla luce del quale redigera' un Libro Bianco nel quale saranno indicate le linee guida per indirizzare i successivi interventi di riforma del modello sociale italiano.

PROGRAMMA STRAORDINARIO DELLA PROVINCIA DI MILANO SUL

WELFARE

La Giunta provinciale di Milano ha varato un provvedimento con il quale vengono stanziate risorse (un primo lotto di 4,5 milioni di Euro cui dovrebbero farne seguito altri, fino a un ammontare complessivo di 25 milioni) finalizzate a sostenere le famiglie del territorio nell'attuale congiuntura economica.

Le decisioni assunte prevedono, tra l'altro, una linea di intervento (c.d. "Asse 3") diretta a sostenere l'occupazione attraverso contributi alle imprese che assumano, a tempo indeterminato, lavoratori con pregresse esperienze di contratti a termine e/o co.co.pro.

Le misure dovrebbero diventare operative nel corso del prossimo mese di dicembre.

Nel documento che segue - non ancora diffuso ufficialmente nel momento in cui si scrive - sono sintetizzate le diverse linee di intervento in cui si articola il provvedimento.

EMERGENZA WELFAREEMERGENZA WELFAREProgramma straordinario di intervento per il sostegno al redditoProgramma straordinario di intervento per il sostegno al reddito

delle famiglie, il lavoro ed il contrasto delle nuove povertdelle famiglie, il lavoro ed il contrasto delle nuove povertààMISURE ANTICRISIMISURE ANTICRISI

Documento non ancora

diffuso ufficialmente

Oggi occorre tener conto dei processi di impoverimento, non solodella povertà come esito. Precarizzazione del lavoro, contrazione del welfare, fragilità familiare sono i tre fattori che moltiplicano la vulnerabilità, la allargano a fasce sociali un tempo relativamente al sicuro, accrescono l’ansia nei confronti del futuro. Malgrado la soglia di povertà sia statisticamente fissata in 936 euro per due persone, un single si sente “in miseria” con 1.200 euro, una coppia con 1.800, soglia che sale a 2000 per nuclei più numerosi. Nel complesso il 74% delle famiglie dichiara di avere meno risorse di quanto soggettivamente considerato necessario e il 36 % ritiene di avere un rischio diretto di cadere in stato di povertà. A incidere è anche il fattore casa: circa 2 milioni e mezzo di famiglie hanno un mutuo a carico per un esborso medio annuo di 5.5 mila euro (14 % della propria spesa). Il 19 % delle famiglie in affitto spende, per l’affitto, 5 mila euro all’anno (18 % della spesa complessiva). La grande città, dove lo sfilacciamento delle relazioni sociali è più evidente e l’emergenza abitativa più sofferta, è un contesto che aggrava questi processi, rende più difficile costruire relazioni di vicinato e di mutuo aiuto.

Don Virginio Colmegna

Premessa

Perché un piano straordinario

q Il Programma, partendo dai dati in fase di elaborazione da parte dell’Osservatorio per le politiche sociali, fornisce gli elementi di contesto e gli indicatori economici e sociali di riferimento (analisi ex ante), con lo scopo di dettagliare il quadro generale su cui l’intervento impatta, e definisce gli elementi utili alla sua valutazione finale (analisi ex post).q Il programma è attuato nell’ambito delle competenze assegnate alle Province, cosi come dettate dalla Legge regionale n.3/2008 e dalla Legge regionale n. 22/2006 (il Mercato del Lavoro in Lombardia)q Il Programma infine si caratterizza per la sua natura straordinaria e intende fornire elementi di cooperazione e buone prassi tra gli enti locali, in una fase contraddistinta da elementi di grande delicatezza sotto il profilo economico e sociale; tale fase richiede – infatti - una complessiva rivalutazione dell’ordine di priorità negli interventi attuati dalla Pubblica Amministrazione

Un piano nel sistema di welfare lombardoq “Le Province sostengono, nel quadro della programmazione

regionale, la realizzazione, compatibilmente con le proprie risorse, di investimenti ed interventi innovativi per le unità di offerta sociale e sociosanitaria, d’intesa con i comuni interessati” (Art 12 comma 1 lett. g L.R. n.3/2008)

q “Le unità di offerta sociale hanno il compito di aiutare la famiglia, anche mediante l’attivazione di legami di solidarietà tra famiglie e gruppi sociali e con azioni di sostegno economico” (Art.4 comma 1 lett. a L.R.n.3/2008)“

E’ pertanto volontà della Provincia – anche al fine di massimizzare l’esito degli interventi - inserire il Piano all’interno di un’intesa quadro con gli ambiti che si rendono disponibili.

Per quanto riguarda il Programma di intervento per l’occupazione delle categorie svantaggiate, questo sarà oggetto di specifica concertazione con le Parti sociali anche al fine di meglio dettagliarne l’integrazione con le attività in corso del Piano provinciale per l’occupazione

Consistenza del Fondo: € 25.000.000,00 1

Il Programma è articolato nelle seguenti Assi:q Asse 1: aiuti alle famiglie per contrastare il rischio di nuove povertàq Asse 2: fare fronte alle povertà estreme q Asse 3: sostegno all’occupazione stabile

FAMIGLIE

POVERTA’

LAVORO

Il piano ed i suoi assi

1. per quanto riguarda l’ASSE 3 il programma interagisce con gli interventi in atto per circa 10 milioni di euro previsti dal Piano d’azione di cui alla L. 411 e dal Programma Pari; Per gli interventi dell’ASSE 1 si può ipotizzare che altri soggetti Comuni, Enti possano fornire risorse aggiuntive

Descrizione dell’ASSE

Si tratta di interventi volti a sostenere il reddito delle famiglie a rischio impoverimento, a seguito della attuale crisi finanziaria: famiglie che non sono in grado più di sostenere una serie di spese per garantirsi una vita dignitosa, anche a seguito dei crescenti costi derivanti dall’indebitamento e dal carovita. Le linee di intervento si inseriscono nel solco delle numerose iniziative già realizzate dalla Provincia nel campo del contenimento della spesa (es. politiche tariffarie sul trasporto pubblico locale) o sul terreno dell’offerta dei servizi alle famiglie (es. piano per la costruzione degli Asili nido)Il Piano è rivolto prioritariamente a quelle famiglie monoparentali, monoredittuali, numerose, o ancora a famiglie di pensionati che si trovano in difficoltà non avendo più un adeguato potere d’acquisto per condurre una vita serena e devono cominciare a rinunciare ad alcune necessità.

ASSE 1Aiuti alle famiglie per contrastare il rischio di nuove povertà

Sono interventi di natura economica volti ad integrare il reddito in maniera una tantum a fondo perduto per alcune tipologie di spesecrescenti che in questi ultimi anni spesso sono divenute insostenibili.

Stanziamento: 76% del fondo (€ 19.000.000,00)Beneficiari: Tutte le famiglie residenti nella Provincia di Milano che hanno un reddito al di sotto di un certo ISEE che si può diversificare a secondo della misura Attori partner: I comuni disponibili che sottoscriveranno un’intesa quadro possono identificare alcuni soggetti beneficiari e proporre segnalazioni specifiche Causali del sostegno: §Misura 1: sostegno ai costi dell’abitare (mutuo prima casa/ rinegoziazione dei mutui, affitto e spese fisse)

§Misura 2: sostegno alle fasi cruciali della vita (interventi di cura per gli anziani, sostegno per le rette prima infanzia, spese per l’istruzione e l’università). La misura si avvale anche di progetti già avviati e/o in corso di attuazione

§Misura 3: sostegno agli anziani a seguito di eventi malavitosi (bonus forfettario in caso di avvenute rapine a carico di persone ultrasettantenni - se non coperte da polizza assicurativa)§Misura 4: sostegno alla spesa quotidiana (sostegno a progetti per gruppi di acquisto, Family card)

Entità max del sostegno: €. 1.500 massimi potendo fare domanda di sostegno su max due misure sulle quali non sia già stato erogato altro contributo e/o beneficio da altro ente pubblico nel corso del 2008 Famiglie coinvolte: Si ipotizza di poter coinvolgere circa 19.000 famiglieMetodologia: A sportello (ad esclusione della misura 4 che è a bando). I Comuni che si rendono disponibili raccolgono le domande e le trasmettono alla Provincia che provvede direttamente al pagamento. E’ comunque possibile trasmettere le domande direttamente in Provincia on line, a mano presso le Sedi della Provincia, le Agenzie per il lavoro, via posta o tramite fax (in questo ultimo caso, limitatamente alla documentazione integrativa). I dispositivi per ciascuna misura specificano il budget disponibile, le tipologie di ammissibilità e di aiuto, le commissioni per la valutazione e ammissibilità delle domande.

ASSE 1Aiuti alle famiglie per contrastare il rischio di nuove povertà

Descrizione dell’ASSE

Con questo asse si intende dare respiro ed incrementare una serie di iniziative in atto da parte di alcune Onlus che da tempo si occupano di povertà estrema con sforzi ammirevoli. Sono tutte quelle organizzazioni ed enti che mettono a disposizione alloggi, mense e beni di prima necessità per sostenere alcune famiglie o singoli che hanno grosse difficoltà di inserimento sociale e che devono in primis affrontare problemi primari di sopravvivenza stessa.I dati ci dicono che queste persone e famiglie sono destinate a crescere e la recente crisi ha certamente contributo ad aumentarne il numero.

ASSE 2Fare fronte alle povertà estreme

Non si tratta solamente di famiglie o persone straniere ma anche sempre più spesso di persone italiane che anche a seguiti di eventi improvvisi si sono trovati a perdere tutto quello che avevano.

Si tratta di un sostegno una tantum volto a contribuire direttamente alle attività di tali organizzazioni che potranno accedere tramite un avviso pubblico.

Stanziamento: 4% del fondo (€. 1.000.000,00)Beneficiari: Enti, Associazioni che risultano organismi non lucrativi di utilitàsociale (Onlus) che si occupano di sostenere le famiglie e i singoli in situazione di povertà estrema Destinatari finali: Persone senza fissa dimora o comunque in situazione di grave povertà caratterizzate da presenza contemporanea di fattori di esclusione sociale e da bisogni primari (alimentazione, mancanza di casa, vestiario),Attori partner: Onlus che tra le finalità del loro statuto abbiano tra le prioritàl’attenzione alle povertà estremeTipologia di aiuti: Contributo a fondo perduto Causali del sostegno:Difficoltà nel trovare accoglienza e risposte nei servizi istituzionali, non strutturati per rispondere a fenomeni di emarginazione pluridimensionaliEntità max del sostegno: a progettoPlatea coinvolta: si prevede il coinvolgimento di circa 4/5.000 destinatari Metodologia: Avviso pubblico per Onlus

ASSE 2Fare fronte alle povertà estreme

Descrizione dell’ASSEIl Programma prevede l’erogazione di incentivi alle imprese, con priorità alle PI fino a 50 dipendenti, che procedono all’assunzione o alla stabilizzazione di disoccupati con esperienze di lavoro precario e di lavoratori precari. Tale intervento opera in sinergia con le azioni di politica attiva del lavoro previste dal Piano d’azione provinciale, realizzato ai sensi della Legge regionale 22/2006 “Il mercato del lavoro in Lombardia”(es. Programma Pari e Progetto per il reimpiego di lavoratori in mobilità e CIG).

Asse 3 Sostenere un’occupazione stabile (1)

Non sono solo i lavoratori giovani, oggi in ingresso nel mondo del lavoro o entrati nell’ultimo decennio, a sperimentare in maniera massiccia le forme contrattuali a termine, ma anche i lavoratori in età matura espulsi dal sistema produttivo. L’esistenza di una quota di lavoratori che hanno lavorato esclusivamente con contratti atipici è una realtà consolidata nell’economia del nostro territorio e quantitativamente non è piun fenomeno marginale anzi è in costante espansione; si èstimato che il numero degli avviati di questa categoria sia passato da 27mila unità nel 2004 a 39mila nel 2007.

(fonte Eurispes 2007)

L’erosione del potere d’acquisto delle famiglie è dovuta all’effetto congiunto di tre fattori: dall’inflazione, dell’elevato peso del cuneo fiscale e della contenuta dinamica salariale. Questi tre elementi hanno continuato ad agire lungo l’intero periodo di tempo considerato spiegando perché la condizione di disagio economico e sociale delle famiglie italiane sia in aumento. Esaminando l’evoluzione del reddito da lavoro negli ultimi anni si può innanzitutto constatare l’esistenza in Italia di un processo di arretramento rispetto agli altri paesi europei, dove i redditi reali delle famiglie sono cresciuti nello stesso periodo a tassi ben superiori.(fonte dati Ocse elaborati da Eurispes 2007)

Stanziamento: 20% circa del fondo (€ 5.000.000,00)Beneficiari: Imprese che procedono alla stabilizzazione o alla assunzione con contratti di lavoro a tempo indeterminato dei destinatari finali. Il 70% del Fondo èriservato alle Piccole Imprese (meno di 50 dipendenti e 7 milioni di fatturato)Tipologia di aiuti: Incentivi alle imprese per assunzioni in regime di deminimisDestinatari finali:a) Lavoratori/trici operanti presso l’impresa da almeno 2 anni con contratti a Tempo determinato, parasubordinato o a causa mista. b) Lavoratori/lavoratrici disoccupati che nel precedente biennio abbiano lavorato con tipologie di contratto analogo a quelle indicate alla precedente lettera a)Attori partner: Parti socialiCausali del sostegno: Assistenza a categorie con difficoltà ad entrare stabilmente nel mercato del lavoro. Entità dell’aiuto: aiuto medio € 1.700; Platea coinvolta: 3.000 posti di lavoroMetodologia: A sportello con domande on line Controlli: l’avvenuta assunzione, la sua tipologia e certificazione sono ottenute dal sistema informativo lavoro SINTESI, al pari dei precedenti periodi lavorativi. Limitazioni: restituzione dell’incentivo in caso di interruzione del rapporto di lavoro nei …. mesi successivi all’assunzione

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