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COMUNE DI VIAREGGIO U.O. PROTEZIONE CIVILE
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PARTE GENERALE
OTTOBRE 2008 Agg. Gennaio 2013
Approvato con delib. commissariale n° 52 del 10/04/2013 Redatto da: Dott. Giuliano Pardini (Resp. Uff. Comunale di Protezione Civile)
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INDICE PREMESSA I GENERALITA’ 1.1 La Protezione Civile.
1.1.1 Storia pag. 4 1.1.2 Attività e compiti pag. 5 1.1.3 Il Piano. Parte generale pag. 10
II IL RISCHIO E IL TERRITORIO 2.1 Previsione e Prevenzione
2.1.1 Il concetto di rischio pag. 11 2.1.2 Il territorio di Viareggio pag. 15 2.1.3 Le strutture di collegamento pag. 16 2.1.4 I rischi massimi attesi pag. 19
2.2 Il Soccorso e i centri di coordinamento
2.2.1 Il Metodo Augustus pag. 26 2.2.2 La gestione delle emergenze pag. 29 2.2.3 Le procedure d’intervento pag. 31 2.2.4 Il Centro Operativo Comunale pag. 35
III LE RISORSE
3.1 Gli Enti Pubblici pag. 36 3.2 Il volontariato pag. 36 3.3 Altri pag. 37 3.4 Le aree sicure pag. 38
IV RIFERIMENTI NORMATIVI pag. 41 Allegati pag. 43
3
IL PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
Premessa:
Il presente Piano di Protezione Civile, è stato redatto in base alla vigente
normativa nazionale e regionale di seguito indicata, ha lo scopo di fornire a
tutti gli operatori dei vari Enti, impegnati direttamente e/o indirettamente sul
territorio, uno strumento di riferimento con una chiara linea procedurale
finalizzata a fronteggiare le più svariate problematiche e le emergenze di
varia natura;
“…La terra ci è data in prestito dai nostri figli.” Così cita un vecchio
detto indiano che, si spera, guidi sempre di più la coscienza di ognuno di noi
ogni qualvolta ci si rapporti con il territorio, sia come semplici cittadini, sia
come professionisti pianificatori, progettisti, fruitori di ogni genere. Con
questa speranza la Protezione Civile comunale si pone, al presente, con lo
spirito guida che la vede vigile nel “tutelare l’integrità della vita, i beni,
gli insediamenti e l’ambiente dai danni derivanti da calamità
naturali, da catastrofi e da altri eventi naturali o connessi all’attività
dell’uomo”.
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I - GENERALITA’
1.1 LA PROTEZIONE CIVILE.
1.1.1 Storia.
Con la legge n. 473 del 1925 il soccorso alle popolazioni colpite da eventi
calamitosi viene delegato al Ministero dei Lavori Pubblici, ed al suo braccio
operativo rappresentato dal Genio Civile, con il concorso delle strutture
sanitarie. Negli anni 1950, 1962 e 1967 vengono infruttuosamente presentati
progetti di legge specifici. La prima vera svolta si ha nel 1970: infatti vede la
luce la legge n. 996 dal titolo "Norme sul soccorso e l'assistenza alle
popolazioni colpite da calamità". Si hanno, così, per la prima volta,
disposizioni di carattere generale che prevedono un'articolata organizzazione
di protezione civile; ancora però non si parla di previsione e prevenzione.
Rovinosi terremoti avevano colpito e devastato nel 1976 il Friuli e nel 1980
vaste zone della Campania e della Basilicata. In tali occasioni il governo per
far fronte all'emergenza nominò un Commissario Straordinario, Giuseppe
Zamberletti, come previsto dalla legge n. 996 citata poco prima. Zamberletti
viene considerato come il padre fondatore dell'attuale sistema della
Protezione Civile italiana. Con il decreto legge n. 57 del 22 febbraio
1982 (convertito nella legge n. 187 dello stesso anno) Zamberletti viene
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nominato a capo del nuovo Ministero per il Coordinamento della Protezione
Civile, che nella sua attività si avvarrà del Dipartimento della Protezione
Civile, istituito con DPCM del 22 giugno 1982.
Con la Legge n. 225 del 24 febbraio 1992, dopo ventidue anni dalla
Legge del 1970, nasce il "Servizio Nazionale della Protezione Civile",
con la cui istituzione la struttura di Protezione Civile del paese subisce una
profonda riorganizzazione, realizzando molte delle prefigurazioni di
Zamberletti e dei suoi tecnici.
Con la Riforma Bassanini del D. Lgs. n. 300/1999, viene prevista
l'istituzione dell'Agenzia per la Protezione Civile, che non vedrà mai la
luce, e sarà formalmente abolita nel 2001, confermando i pieni poteri al
Dipartimento.
Il ciclo si chiude con la riforma del Titolo V° della Costituzione (L.
Costituzionale 3/2001), che ha inserito la Protezione Civile fra le materie
a legislazione concorrente e, recentemente, con la Legge n° 100/2012 che,
tra le varie modifiche alla legge 225/92 inserisce il comma 3bis all’art. 3,
definendo tempi e modi di approvazione dei paini comunale di protezione
civile.
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1.1.2 Attività e compiti
Si pensa spesso che la Protezione Civile si limiti ad intervenire in caso di
disastri e calamità per portare soccorso. Non è così, infatti la gran parte delle
attività è destinata alle attività di previsione e prevenzione. La Legge 225/92
prevede espressamente che le competenze della Protezione Civile si articolino
in maniera complessa non solo nella semplice "gestione del post-
emergenza", ma in una serie integrata di attività che coprono tutte le fasi
del "prima e del dopo", secondo i quattro versanti della Previsione -
Prevenzione - Soccorso - Ripristino.
Gli studi, le ricerche, la formazione rivolta agli addetti del sistema
(professionisti e volontari), l'attività di informazione rivolta alla popolazione, la
pianificazione della risposta all'emergenza e le attività esercitative
costituiscono la gran parte del lavoro della Protezione Civile.
Comunque il nucleo centrale dell'attività di Protezione Civile rimane
tradizionalmente costituito dalla "gestione dell'emergenza", e cioè dai
cosiddetti compiti di assistenza e soccorso delle popolazioni colpite da
calamità, anche se queste attività "eclatanti" e di alta visibilità sono solo la
punta dell'iceberg del lavoro di Protezione Civile.
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Quando un Ente Locale chiede e ottiene dal Governo la dichiarazione dello
stato di emergenza (ovvero, si riscontra una situazione in cui le capacità di
risposta dell'Ente Locale non sono in grado di far fronte ai problemi che si
sono presentati, e quindi bisogna ricorrere alle risorse proprie
dell'ordinamento territoriale superiore), chi gestisce i fondi per l'emergenza
può agire in deroga alle normative comunitarie e alla legge italiana in materia
d'appalto, oltre ad avere la possibilità di emettere ordinanze straordinarie
(sempre rispettando i principi generali dell'ordinamento giuridico). Per cause
di forza maggiore (l'urgenza dell'intervento) viene sospesa la procedura di
aggiudicazione delle opere pubbliche mediante gara d'appalto che ha
tempistiche lunghe. Chi gestisce i fondi può affidare i lavori a ditte scelta sua
discrezione. La dichiarazione dello stato d'emergenza comporta solitamente
anche lo stanziamento di fondi speciali da parte del Governo che, fra gli altri
soggetti, vengono gestiti in gran parte dalla Protezione Civile. Nella
maggioranza dei Paesi europei, la protezione civile è un compito assegnato
ad una sola istituzione o a poche strutture pubbliche. In Italia, invece, è
coinvolta in questa funzione tutta l'organizzazione dello Stato, centrale e
periferica, l'intero sistema degli enti locali, ed anche la società civile partecipa
a pieno titolo al Servizio Nazionale della Protezione Civile, attraverso le
organizzazioni di volontariato. Questo permette di garantire un livello di
coordinamento centrale unito ad una forte flessibilità operativa sul territorio,
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oltre a permettere un coinvolgimento esplicito degli enti locali che già
gestiscono il territorio anche "in tempo di pace". La forte enfasi sul
volontariato (formato, qualificato e inquadrato) permette inoltre di dirigere
nel comparto della protezione civile, in caso di necessità, molte risorse
professionali e umane della società civile. A livello qualitativo, negli ultimi anni
si è registrata una sempre maggiore crescita e standardizzazione dei livelli
addestrativi e delle tipologie di equipaggiamento di lavoro in dotazione ai
gruppi di volontari; a livello quantitativo, in Italia si stimano in circa 300.000 i
volontari operativi di PC, suddivisi ed organizzati in circa 2.500 gruppi
distribuiti su tutto il territorio nazionale. L'organizzazione è quindi, nel suo
complesso, orientata su principi di decentralizzazione territoriale e
funzionamento "sistemico", fattori che ne aumentano la flessibilità operativa,
la fluida scalabilità degli interventi e l'adattabilità ai diversi scenari possibili.
L'organismo che coordina la protezione civile in Italia è il Dipartimento
della Protezione Civile, alle dirette dipendenze della Presidenza del
Consiglio dei Ministri. Il Responsabile della Protezione Civile in un
Comune è il Sindaco, nella sua funzione di Autorità Comunale di Protezione
Civile (art. 15 della legge 225/92) e si avvale durante tutto l’arco dell’anno,
della struttura comunale di Protezione Civile, non più un optional per i comuni
più virtuosi, bensì un dovere organizzativo soprattutto dopo il D.M. 18/05/93
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che individua la Protezione Civile tra i servizi INDISPENSABILI dei comuni
italiani.
Il presente Piano è da considerarsi Parte Generale di un più articolato lavoro
di documenti e azioni previste nella Legge Regionale Toscana n° 67/03 art.
22. Infatti il documento definisce gli elementi generali di rischio e di
intervento in materia di Protezione Civile e relativi alle specifiche
caratteristiche del territorio del comune di Viareggio. A suo completamento il
Piano Generale trova attuazione in specifici Piani Particolareggiati
relativamente al tipo di rischio contemplato a livello locale. Tali Piani
Particolareggiati sono redatti dalle Autorità competenti (es. Capitaneria di
Porto per l’area portuale), e quando la competenza spetti all’Ente Comunale,
la loro redazione ed aggiornamento sono affidati con incarico (attribuito dal
dirigente competente ai sensi del Regolamento per gli affidamenti di incarichi
di studio o ricerca, di consulenze e di collaborazione a soggetti esterni
all’A.C., approvato con Del. n° 621/08). Nel Bilancio di previsione di ogni
anno, dal 2011, devono essere inseriti i necessari stanziamenti di spesa.
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1.1.3 Il Piano Comunale di Protezione Civile – Parte Generale
Il presente Piano proposto si articola in tre sezioni più alcuni atti specifici
finalizzati alla gestione degli scenari di rischio pianificabili annualmente in
quanto totalmente prevedibili.
1 Prima sezione:
si presenta la procedura seguita per la stesura del Piano, la realtà
territoriale con particolare riferimento ad eventuali criticità, la struttura
organizzativa del sistema comunale.
2 Seconda sezione:
si presentano le diverse FUNZIONI che coinvolgono anche altre strutture
pubbliche e private che, a diverso titolo, partecipano nella gestione delle
attività di Protezione Civile e le procedure attivabili secondo i diversi gradi di
criticità.
3 Terza sezione:
si descrivono le RISORSE sia umane che materiali e logistiche con le
specifiche indicazioni per la loro attivazione.
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II - IL RISCHIO ED IL TERRITORIO 2.1 PREVISIONE E PREVENZIONE
2.1.1 Il concetto di rischio
Lo strumento di pianificazione comunale in grado di individuare e disegnare le
diverse strategie finalizzate a ridurre il danno atteso, è rappresentato dal
PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE, che contiene i criteri di
massima ispirati dal METODO AUGUSTUS, elaborato dal Dipartimento
Nazionale di Protezione Civile e Ministero dell’Interno di cui alla Sezione 2.
Inoltre la redazione del Piano Comunale di protezione civile si è svolta
tenendo conto di quanto contenuto nelle “Linee guida per la
compilazione del Piano comunale di Protezione Civile” contenute nella
Del. Reg. n° 26 del 11/01/2000 come attuazione dell’art. 1 comma 4 del
Decr. 180/98 e succ. modifiche e integrazioni.
Un Piano di emergenza non puo’ permettersi di essere meramente un atto
documentale, un’azione pianificatoria definita “punto di arrivo”. Un piano di
emergenza quale è il Piano comunale di Protezione Civile deve essere ispirato
e garantito da funzionari responsabili che siano capaci di mantenerlo “vivo”,
attraverso fasi di coinvolgimento della popolazione, (mediante
campagne di informazione rivolte a scuole, comunità, quartieri) attraverso
l’aggiornamento (con l’ausilio dei responsabili delle funzioni e la struttura
comunale di Protezione Civile), attraverso il collaudo mediante
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l’organizzazione di periodiche esercitazioni che coinvolgano gli enti
preposti a fare sistema. Del resto la cittadinanza deve conoscere le
caratteristiche naturali e antropiche dei luoghi in cui abita; deve possedere la
consapevolezza del grado di pericolo presente sul territorio e conoscere i
giusti comportamenti da attivare in caso di necessità improvvise. Questo
concetto si ispira al convincimento che ogni cittadino è primo operatore di
protezione civile, per se stesso e per gli altri, se possiede il valore della
conoscenza.
Concetto di RISCHIO (R)
Il rischio correlato ad un evento calamitoso sia esso naturale o antropico, si
può riassumere nella seguente espressione:
R = P x Vu x Val
"P" = pericolosità dell'evento in analisi, ovvero la probabilità che un
fenomeno accada in un determinato spazio con un determinato tempo
di ritorno
"Vu" = vulnerabilità, ovvero l'attitudine di un determinato elemento
a sopportare gli effetti legati al fenomeno pericoloso (ad esempio nel
caso di rischio sismico la capacità di un edificio a resistere all'effetto
dello scuotimento)
"Val" = valore che l'elemento esposto al pericolo assume in termini di
vite umane, economiche, artistiche, culturali o altro.
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Per avere un ALTO indice di rischio occorrerà che i tre fattori che
compongono il prodotto presentino valori altrettanto alti, mentre se solo un
valore dei tre valori sarà lieve, il Rischio di una determinata area sarà
limitato; es. basso pericolo (evento che avviene raramente) oppure bassa
vulnerabilità (abitazioni con caratteristiche costruttive antisismiche) o ancora
valore basso (zona scarsa o povera di strutture). Solo la presenza di uno di
questi dati inficia la possibilità di ALTO RISCHIO.
Le diverse situazioni, in accordo a quanto suggerito dalle Linee guida della
Regione Toscana, sono state aggregate in quattro classi di rischio a gravosità
crescente, alle quali sono state attribuite le seguenti definizioni:
R1 (rischio moderato):
marginali danni al tessuto sociale, economico ambientale;
R2 (rischio medio):
danni minori ad edifici, infrastrutture, patrimonio ambientale, non
pregiudicando l’incolumità delle persone, l’agibilità degli edifici e la
funzionalità delle attività economiche;
R3 (rischio elevato):
possibili pericoli per l’incolumità delle persone, inagibilità degli edifici, danni al
patrimonio ambientale, interruzione delle attività economiche;
R4 (rischio molto elevato):
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possibile perdita di vite umane, gravi danni alle persone, agli edifici, alle
infrastrutture ed al patrimonio ambientale; distruzione attività economiche).
Con questi concetti di riferimento il territorio del comune di Viareggio,
considerato il suo sviluppo, la sua connotazione di mercato, la sua storia e le
notizie relative agli eventi degli ultimi 100 anni, risultano predominanti i
fattori di rischio moderato e medio (R1 – R2) ad esclusione del Rischio
Incendi Boschivi che, come previsto nel Piano Operativo della Regione
Toscana, il Comune di Viareggio assume un grado di rischio elevato (R3).
Il presente piano si è quindi focalizzato sulla previsione, prevenzione ed
intervento derivanti da queste predominanti tipologie di rischio tenendo conto
anche dei criteri dettati dalle linee guida della Delibera della Regione Toscana
n° 26/2000 “Linee guida per la compilazione del Piano comunale di
protezione civile”.
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2.1.2 Il territorio di Viareggio
Il territorio esaminato ha una superficie pari a 32 km/q per una popolazione
residente di circa 62.000 abitanti (che nel periodo estivo raggiunge oltre le
150.000 unità circa). Il territorio comunale di Viareggio ha un’unica frazione
denominata Torre del Lago Puccini di circa 11.000 abitanti (che nel
periodo estivo raggiunge circa 20.000 untità). Le caratteristiche geografiche
di Viareggio si caratterizzano particolarmente per:
La Costa
lunga circa 10 Km. di tipo sabbiosa, particolarmente antropizzata fatto
salvo 2.2 Km tra Viareggio e Torre del Lago totalmente libera da concessioni
e ricadente dentro i limiti amministrativi e vincolistici dell’Ente Parco
Migliarino San Rossore Massaciuccoli;
Il Bosco
Prevalentemente a carattere pinetato, si estende per 475 ha a sud (pineta
di Levante) e per circa 52 ha a nord (pineta di Ponente). Entrambe le zone
pinetate sono molto frequentate in specialmodo durante l’estate e sono
provviste di viabilità di accesso che permettono una facile mobilità dentro il
bosco.
Il Lago e L’area palustre
Area umida e depressa, caratterizzata da canali navigabili, fossi, chiaroni,
canneti. L’area è compresa tra i comuni di Viareggio, Massarosa e Vecchiano.
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L’area comprende il bacino del Lago di Massaciuccoli ed è caratterizzata da
viabilità solo perimetrale, profondità delle acque fino a mt. 2,5 per canali e
fossi, fino a mt. 4 per Lago di Massaciuccoli, fino mt. 20 per chiaroni (ex cave
estrattive di sabbia silicea). La Protezione Civile comunale ha posizionato
nelle acque lacustri un natante (tipo Manta) per le emergenze gestito dal
comando provinciale dei Vigili del Fuoco.
2.1.3 STRUTTURE DI COLLEGAMENTO:
Il Porto.
La città di Viareggio è sede di area portuale, prevalentemente a carattere di
diporto, con ubicazione in zona “Darsena”. La Capitaneria di Porto di
Viareggio per l’intera area portuale ha predisposto il Piano d’emergenza con
la collaborazione del Comune di Viareggio per quanto di competenza.
La Rete ferroviaria.
La città di Viareggio è attraversata (nord-sud) dalla rete ferroviaria principale
Torino/Roma e dalla rete ferroviaria secondaria Viareggio/Firenze. E’ sede di
stazione di transito con n° 6 binari attivi. Inoltre la Frazione di Torre del Lago
Puccini ha una stazione di transito con n° 2 binari attivi. Entrambe le stazioni
risultano a circa 2 km dalla costa.
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La Rete autostradale.
La città di Viareggio è attraversata dalla A11(Genova Livorno) e A12
(Viareggio Lucca) con unico casello d’ingresso e uscita posto a nord in loc.
Marco Polo. L’autostrada A11 attraversa parallelamente l’intero territorio
comunale in direzione nord-sud a monte della linea ferroviaria ed a circa 4
km dalla costa.
La Rete stradale principale.
La strada principale del Comune di Viareggio è la Statale Aurelia (SS1) che
attraversa tutta la città compreso Torre del Lago Puccini in direzione nord
sud, parallelamente alle assi autostradali e ferroviarie. Alla fine degli anni 60
è stata realizzata la variante Aurelia che corre lungo l’asse autostradale
collegando Torre del Lago con Viareggio Cotone, Viareggio Centro, Viareggio
Marco Polo e Lido di Camaiore, riducendo la vecchia SS1 a strada secondaria.
La Protezione Civile comunale ha in corso una convenzione con una società
specializzata (365 gg/anno con tempo di intervento 30 minuti) per la gestione
degli sversamenti sul manto stradale, compreso la bonifica e la gestione della
viabilità.
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L’Elisuperficie.
Il Comune di Viareggio ha proprietà di un’area attrezzata ad elisuperfice
“occasionale” dotata di manica vento, segnaletica orizzontale (H) e verticale,
recinzione, luce tradizionale. L’area è conforme al Decreto del Ministero
infrastrutture e trasporti del 1/2/06 art. 7. E’ sito in loc. Darsena, nelle
vicinanze del mare, del bosco, dei cantieri navali, del porto evidenziato in
allegata cartografia. Coord. Gauss Boaga 160 02 05 est 4856 708 nord
(sistema di riferimento Roma 40)
CARTOGRAFIE TEMATICHE COMUNALI.
Le cartografie parte integrante di questo piano, e finalizzate alla
quantificazione dei vari gradi rischio considerati, sono quelle relative al Piano
di bacino del fiume Serchio (realizzate dell’Autorità di Bacino Pilota del
Fiume Serchio) e quelle relative al Piano Strutturale del
Comune di Viareggio (realizzate dal settore Urbanistica del Comune di
Viareggio).
Sono state considerate inoltre informazioni contenute in varie indagini
geologico-tecniche di corredo al Piano Strutturale comunale e, per quanto
riguarda il rischio sismico, la carta sismica regionale.
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2.1.3 I RISCHI MASSIMI ATTESI
Sismico
Mareggiate –Trombe d’aria
Idraulico (Ristagni e allagamenti cittadini)
ALTRI SCENARI
Carnevale di Viareggio (allegato Piano specifico)
Incendi boschivi (allegato Piano specifico)
Gestione Foce Fosso dell’Abate (allegato Piano specifico)
Rischio merci pericolose (allegato Piano specifico)
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SISMICO
Il Territorio comunale di Viareggio è stato recentemente inserito in ZONA 3
dalla nuova normativa che classifica il territorio regionale secondo i criteri
dell’Ord. P.C.M. n° 3519 del 28/04/2006 e della Delibera di G.R.T.
n° 431 del 19/06/2006. Dai dati storici rilevabili non sono evidenziati
alcuni eventi che abbiano causato danni a strutture o persone. In ogni caso
visto la caratteristica sabbiosa del territorio comunale, si possono ipotizzare
cedimenti strutturali in caso di evento sismico prevalentemente per
“liquefazione”. Il nuovo Piano strutturale del Comune di Viareggio
recentemente approvato (Del. C.C. N° 27 del 29/06/2004) ha approfondito le
caratteristiche del territorio comunale in risposta ad un evento sismico
approntando uno studio specifico con diverse classi di rischio. Si allega
cartografia tematica. Nel 2010, durante l’esercitazione Terex con scenario
un forte sisma in Garfagnana come nel 1920, è stabilito che il Comune di
Viareggio deve:
1. Rendere disponibile l’area “Cittadella del carnevale” per trasformala in
sede di DI.COMA.C.;
2. Rendere disponibile l’ex circoscrizione Marco Polo per allestirvi la sede
del C.O.M. relativo ai comuni Viareggio, Camaiore, Massarosa.
3. Attivare il C.O.C. presso la sala operativa del comando di Polizia
Municipale.
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IDRAULICO
Il Comune di Viareggio ha particolarmente frequente il rischio allagamenti
dovuti a ristagni di acqua piovana in particolari zone cittadine. La causa
prevalente a tale vulnerabilità risulta essere la subsidenza mentre, la tesi
relativa al cattivo funzionamento della rete drenante sotterranea (fognature a
gravità e a spinta meccanica) non risulta più di grande valenza in quanto la
città di Viareggio ha completato tutto il rinnovo della rete di scolo. L’azione di
contrasto all’effetto allagamenti e ristagni viene pertanto particolarmente
imperniata su tre fronti:
1 il mantenimento al meglio della capacità di scolo della rete
fognaria;
2 la comunicazione alla popolazione;
3 criticità su F. Camaiore, F.so Farabola, Gora di Stiava, Can.
Burlamacca.
Sul punto 1 la Protezione Civile comunale ha stipulato un protocollo
d’intesa con una ditta specializzata (Operazione Caditoie) che si basa su
l’attivazione di una serie di procedure di così come alla Sezione 2 del
presente Piano. Il protocollo d’intesa è allegato al Piano;
Quanto al punto 2 la Protezione Civile di Viareggio utilizza tutte le fonti di
veicolo informativo locali (dirette e medianiche) al fine di avvisare la
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popolazione residente in alcune parti cittadine affinché possa conoscere
l’evento e comportarsi conseguentemente (messa in sicurezza di cose).
Il punto 3 riguarda le criticità sui corsi d’acqua classificati di III categoria e
considerati nel Piano di Gestione del rischio idraulico redatto dalla Provincia di
Lucca nell’anno 2007 e che, comunque, non presentano alcun evento
significativo recente. Il Fiume Camaiore rientra nei limiti amministrativi del
Comune di Viareggio nel suo tratto terminale, messo in sicurezza con tempi di
ritorno duecentennali. Il Fiume in questo tratto è pensile e riceve le acque
sollevate dal Consorzio di Bonifica e, dall’Aurelia alla Foce, per scolo le acque
meteoriche di parte di Lido di Camaiore. Su quest’ultima parte si allega piano
operativo per la gestione del rischio idraulico in caso di forti piogge elaborato
da Provincia di Lucca, comune di Viareggio e comune di Camaiore nell’anno
2008. In ogni caso, come emerge dal piano della Provincia di Lucca (pag.
89) il comune di Viareggio in caso di eventi meteo significativi monitorerà i
ponti della FFSS, S.S. 1 e di via Fratti non adeguati. A riguardo dei canali
Gora di Stiava, Farabola e Burlamacca (gestore Consorzio di Bonifica della
Versilia) le criticità, così come emerso dal Piano di gestione del rischio
idraulico della Provincia di Lucca, sono di lieve entità soprattutto da quando il
Lago di Massaciuccoli è stato alleggerito della portata con impianto idrovoro
sulla Fossa Bufalina.
23
In ogni caso la Protezione civile del Comune di Viareggio monitorerà questi
corsi d’acqua in caso di forti piogge così come evidenziato a pag. 91 del
suddetto Piano provinciale. Saranno monitorati i seguenti sistemi di controllo:
PLUVIOMETRO IDROMETRO
Torre del Lago Torre del Lago
Viareggio 1 Viareggio 1
Viareggio 2
Padule di Massaciuccoli
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MAREGGIATE – ALLAGAMENTI - TROMBE D’ARIA
Fronteggiare questo scenario di rischio è oggi molto più agevole di un tempo,
in particolare modo in ambito di sistemi revisionali e preventivi. Il comune di
Viareggio, in caso di criticità (moderata o elevata) conclamata dal C.F.R.
(Centro Funzionale Regionale) viene contattato sia telefonicamente che
via fax dalla Provincia di Lucca (Ce.Si.) al fine di non trovarsi impreparati di
fronte ad eventi meteo avversi. La Protezione civile comunale, in caso di
previsioni meteo che siano premonitrici di forti rovesci piovosi, mareggiate
dovute a forte vento di Libeccio e ipotesi di groppi di vento e/o trombe d’aria,
attiva un sistema di controllo e monitoraggio che comprende:
Corpo di Polizia Municipale;
Squadre comunali in reperibilità h24;
Associazioni volontarie convenzionate;
Aziende private Convenzionate.
Tutte le azioni relative all’attivazione del Corpo di Polizia Municipale e degli
operatori comunali in Reperibilità h24 avvengono mediante contatto diretto
del responsabile del servizio di Protezione Civile Comunale. Le Associazioni
volontarie e l’Azienda privata (a partecipazione pubblica) Versilia Servizi srl si
attivano mediante le procedure contenute negli specifici protocolli d’intesa
(allegato al presente piano).
25
Per quanto concerne l’attività relativa alla: - COMUNICAZIONE ALLA POPOLAZIONE - ORDINANZE COMUNALI Saranno prese a modello i contenuti della Del. R.T. n° 26/00 (da pag. 46 a pag. 92)
Si allega al Piano la composizione della squadra comunale di pronta reperibilità h24 come da art. 23 CCNL 14/9/2000 e succ.
26
2.2 Il Soccorso e i centri di coordinamento
2.2.1 Il metodo Augustus
“Il valore della pianificazione diminuisce con la complessità dello stato delle cose”.
Così duemila anni fa, con una frase che raccoglieva una visione del mondo
unitaria fra il percorso della natura e la gestione della cosa pubblica,
l’imperatore Ottaviano Augusto coglieva pienamente l’essenza dei concetti
che oggi indirizzano la moderna pianificazione di emergenza che si impernia
proprio su concetti come semplicità e flessibilità. In sostanza: non si può
pianificare nei minimi particolari, perchè l’evento per quanto previsto sulla
carta - al suo “esplodere” è sempre diverso. Il metodo Augustus nasce da un
bisogno di unitarietà negli indirizzi della pianificazione di emergenza che,
purtroppo, fino ad oggi ha visto una miriade di proposte spesso in
contraddizione fra loro, in quanto formulate dalle varie amministrazioni locali
e centrali in maniera tale da far emergere solamente il proprio “particolare”.
Tale tendenza ha ritardato di molto il progetto per rendere più efficaci i
soccorsi che si muovono in un sistema complesso tipico di un paese come il
nostro.
Le funzioni di supporto
L’organizzazione di base per rendere efficaci e vitali tutte e le parti di un
Piano (parte generale, lineamenti e modello di intervento) passa attraverso
27
l’attuazione delle funzioni di supporto. Le funzioni di supporto, all’interno di
un Piano di emergenza, sono l’organizzazione delle risposte che occorre dare
alle diverse esigenze presenti in qualsiasi tipo di evento calamitoso. Ogni
funzione, rispetto alle altre, acquisterà un rilievo differente a seconda degli
effetti causati dal singolo evento calamitoso. La differenziazione della risposta
sarà tanto più efficace quanto più il sistema del Piano sarà flessibile.
Attraverso l’attivazione delle funzioni di supporto si conseguono quattro
distinti obiettivi:
1° obiettivo:
Si individuano i responsabili per ogni funzione;
2° obiettivo:
I singoli responsabili mantengono vivo, e quindi efficace, il piano attraverso il
quotidiano aggiornamento dei dati e delle procedure relative alla propria
funzione di supporto.
3° obiettivo:
In caso di emergenza i singoli responsabili di funzione assumono la veste di
operatori specializzati nell’ambito della propria funzione di supporto.
4° obiettivo:
Si struttura la Sala Operativa a seconda delle di funzioni di supporto attivate.
Le funzioni di supporto sono 9 quelle individuate solitamente per i Centri
Operativi Comunali; ovviamente i numeri sono solo indicativi e, ogni singola
28
realtà, può adattare i principi del sistema Augustus come meglio ritiene per il
suo territorio colpito. Infatti Viareggio, ad esempio nella gestione dell’evento
Carnevale, ispira l’organizzazione della propria sala operativa al metodo
Augustus, basato su funzioni di supporto, ma essendo un evento ampiamente
prevedibile e programmabile, riduce da 9 a 4 le funzioni aperte (come
evidenziato nell’allegato Piano di Emergenza Carnevale).
Si elencano di seguito le 9 funzioni di supporto previste dal metodo Augustus:
1 TECNICO SCIENTIFICA, PIANIFICAZIONE 2 SANITÀ’, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA 3 VOLONTARIATO 4 MATERIALI E MEZZI 5 SERVIZI ESSENZIALI E ATTIVITÀ’ SCOLASTICA 6 CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE 7 STRUTTURE OPERATIVE LOCALI 8 TELECOMUNICAZIONI 9 ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Allegato al Piano si riporteranno i file con i responsabili delle Funzioni.
29
2.2.2 La gestione delle emergenze
Qualora, durante l'attività di previsione, supportati dalle comunicazioni
emanate dal Centro Funzionale Regionale sul territorio del Comune di
Viareggio, si prospetti l'ipotesi del verificarsi di un evento prevedibile sarà
fondamentale graduare una adeguata risposta del sistema complesso di
protezione civile. Il Sindaco quindi (quale autorità comunale di protezione
civile L. 225/1992), avvalendosi dell'operato della Struttura Comunale di
Protezione Civile, in questo caso oppure a seguito dell'adozione di uno
"stato di Allerta" da parte della Regione Toscana (sia di tipo "1" che di tipo
"2"), darà corso alle fasi di attivazione previste dal Piano Comunale di
protezione civile così come previsto nei lineamenti pianificatori del D.L.
180/98 approvato dalla G.R.T. con Del. N° 26/00:
1-Fase di Attenzione (controllo, monitoraggio)
Il personale del Servizio "Protezione civile" del Comune di Viareggio, al
momento del ricevimento di un "Avviso di criticità moderata o elevata"
da parte della Regione Toscana, relativamente alla previsione del verificarsi di
un evento prevedibile che possa arrecare danni e conseguenze calamitose,
dopo aver effettuato una preliminare valutazione del potenziale rischio
previsto, attiva questa fase e provvede a mettere in atto tutte le procedure
previste in questo specifico caso.
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2-Fase di Preallarme (attivazione, valutazione, controllo,
comunicazione)
Qualora si verifichino o persistano le condizioni negative che hanno
comportato l'attivazione della fase di Attenzione oppure se il Centro
Funzionale della Regione Toscana non dispone la cessazione dello stato di
criticità / allerta, accertato il potenziale pericolo sul territorio o qualora la
verifica dell'evolversi dell'evento lasci supporre la possibilità che il medesimo
metta a repentaglio la sicurezza delle persone, dei beni e delle cose, viene
attivata la fase di Preallarme. L'attivazione di questa specifica fase prevista
dal Piano comunale di protezione civile, oltre che a prevedere specifiche
direttive per il personale del Servizio "Protezione civile" del Comune di
Viareggio, comporta l'attivazione del Centro Operativo Comunale
(C.O.C.) convocando urgentemente l’Unità di Crisi composta da:
Sindaco
Dirigente Protezione civile (coordinatore)
Dirigente Polizia Municipale
Dirigente Lavori Pubblici
Dirigente Servizi Sociali
Dirigente Servizi alla persona
Dirigente Pubblica Istruzione
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3-Fase di Allarme (valutazione, controllo, comunicazione)
In caso del verificarsi di eventi che non abbiano una loro prevedibilità
(terremoti, incidenti industriali o legati al trasporto, incendi boschivi ecc.)
oppure qualora l'evento in corso, pur prevedibile, comporti un effettivo
pericolo derivante, ad esempio, dal superamento delle soglie di rischio
prefissate, oppure al verificarsi di particolari situazioni di disagio, viene
attivata la fase di Allarme. Durante questa fase il Centro Operativo Comunale
(già attivato ed operativo, come si è visto, nella precedente fase di
Preallarme - in caso di eventi prevedibili - oppure attivatosi immediatamente
al verificarsi di eventi senza segnali precursori) pone in essere tutte le
procedure necessarie a far fronte all'emergenza in corso e attiva tutte le
funzioni previste.
2.2.3 Le procedure di intervento Procedure di segnalazione in caso di stato di allerta La Regione Toscana, avvalendosi del C.F.R. (Centro Funzionale
Regionale) gestisce l’attività di previsione e monitoraggio meteorologico in
tutto l’ambito regionale. Vengono emessi bollettini meteo e avvisi di
criticità che, ai sensi del D.P.R.T. n° 6884/05, in caso di allerta i comuni
devono seguire determinate procedure di segnalazione delle criticità locali ed
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effettuare un monitoraggio mirato della situazione emergenziale in corso,
stabilendo un flusso informativo costante e ben definito.
Le procedure comunali
Secondo quanto previsto dalla D.G.R. n° 637/05 e 775/05, al momento della
dichiarazione dello stato di allerta i comuni devono eseguire determinate
disposizioni tra cui VERIFICA – CONTRASTO – COMUNICAZIONE. Tutto
ovviamente finalizzato alla tutela e salvaguardia della popolazione, dei beni e
dell’ambiente circostante. Nel momento di emissione dell’ALLERTA METEO a
livello comunale, vengono attivate telefonicamente le strutture ed i soggetti
in particolare referenti al servizio di Protezione Civile. Subito dopo sarà
seguito con scrupolo l’attività di elaborazione delle schede di segnalazione e
censimento danni in collaborazione con il CE.SI. provinciale (come da
Regolamento R.T. n° 24/2008).
33
LE PROCEDURE IN CASO DI ALLERTA METEO
AVVISO DI CRITICITA’
AZIONE 1 AZIONE 2 AZIONE 3 AZIONE 4
MODERATO
accedere on line sito C.F.R.
contatto telefonico referenti locali di p.c.
Attivazione azioni in convenzione
Costante controllo e
comunicazione tra Comune e
Strutture
operative di P.C. fino alla
chiusura evento COMUNICATO C.F.R. via CE.SI. PROVINCIALE
ELEVATO
accedere on line sito C.F.R.
contatto telefonico referenti locali di p.c.
Attivazione azioni in convenzione
Costante
monitoraggio. Diramazione
informazioni alla popolazione
e categorie professionali
via telefono
via fax via mass media
locali
Di seguito si riportano copia delle procedure d’intervento elaborate dal
servizio comunale di Protezione Civile relative a due scenari d’intervento:
forti piogge con rischio allagamenti (gestione foce f. Camaiore).
incidente grave in ambito di grande evento del carnevale.
Entrambe le procedure sono estratte dal piano specifico di emergenza
allegato al presente piano.
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Estratto dal Piano sul rischio allagamenti “operazione caditoie”.
PROCEDURA OPERATIVA TRA
UFF. PROTEZIONE CIVILE E VERSILIA SERVIZI srl PER INTERVENTI IN EMERGENZA METEO SU GRIGLIE DI SCOLO ACQUE METEORICHE
1
La Provincia invia al Comune avviso
di criticità emesso dal C.F.R.
(ore 9 – 13 – 17)
La Prot. Civile interpreta
l’avviso anche con
l’ausilio di tutte le risorse
locali disponibili
NO
Criticità
idropluviometrica locale
SI
Criticità
idropluviometrica locale
Nessun contatto diretto con
Patrimonio srl. Si mantiene lo
stato di attenzione.
Invio FAX a Consorzio di
Bonifica
0584/963201
e contatto telefonico 334/6677656 – 334/6736905
contatto telefonico
Volontariato locale e
Squadra H24
comunale
Consorzio Bonifica:
comunica immediatamente il
regolare funzionamento del
sistema di pompaggio
Conferma l’invio di un
mezzo pesante sulla foce
per eliminare barra di
sabbia
entro 30 MIN.
IN ORE DI SERVIZIO entro 1 ORA
FUORI SERVIZIO
SULLA GRIGLIA
VERIFICA DI OCCLUSIONI
ED EVENTUALE
INTERVENTO
SUI LUOGHI DEFINITI
A RISCHIO
ALLAGAMENTO
Invio squadra
monitoraggio foce
fiume Abate
Comunicazione alla
popolazione
Estratto dal Piano Grande evento Carnevale di Viareggio
LA PROCEDURA OPERATIVA:
ARRIVO AL C.O.C. AVVISO DI
INCIDENTE SUL CIRCUITO DEL
CARNEVALE
DAL C.O.C. SI ATTIVA
L’IMMEDIATA
IDENTIFICAZIONE DEL LUOGO
SE VICINO AL C.O.C. SE LONTANO AL C.O.C.
INVIO OPERATORI PER
VERIFICA
DIRETTAMENTE DAL
C.O.C.
IL C.O.C. ATTIVA VIA
RADIO L’OPERATORE PIU’
VICINO AL LUOGO
ESITO DEL CONTROLLO
NEGATIVO POSITIVO
CHIUSURA EVENTO
INVIO IMMEDIATO
STRUTTURE
OPERATIVE
ALLERTA IMMEDIATO
PIANTONI CANCELLI
SENSIBILI
INGRESSO – USCITA
MEZZI DI SOCCORSO
USCITE DI EMERGENZA
DEL FLUSSO UMANO SUL LUOGO
SE NON GRAVE SE GRAVE
GESTIONE ORDINARIA
SENZA INTERRUZIONE
DELL’EVENTO
CARNEVALE
DAL C.O.C.
INTERRUZIONE EVENTO
CARNEVALE
EVACUAZIONE AREA
CIRCOSTANTE EVENTO
AVVIO OPERAZIONI
DI SOCCORSO
2.2.4 Il Centro Operativo Comunale
La sede del C.O.C. è ubicata a Viareggio presso comando di Polizia Municipale
e si avvale della centrale operativa multifunzione.
Si sviluppa su due sale:
Sala Operative e centro decisioni.
Il Palazzo Municipale può ospitare l’alternativa al C.O.C. di P.zza S. Antonio,
allestendo la sala operativa al primo piano “sala di rappresentanza” così come
realizzato il 19 settembre 2005 per l’emergenza idrica cittadina e i giorni del
disastro ferroviario del 29 giugno 2009.
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III - LE RISORSE
Per la predisposizione di un Piano comunale di P.C. è necessario avere ben
chiaro quanto di disponibile vi sia sul territorio comunale in termini di
RISORSE. Il patrimonio di RISORSE, sia umane che materiali ed i tempi di
attivazione, sono il motore di un sistema di protezione civile che ambisce a
definirsi “funzionante”. Il Comune di Viareggio ha da anni consolidato
rapporti sia istituzionali che interpersonali ad altissima fiducia con:
3.1 Gli Enti Pubblici ENTI NAZIONALI E LOCALI POLIZIA DI STATO ARMA DEI CARABINIERI CAPITANERIA DI PORTO VIGILI DEL FUOCO POLIZIA MUNICIPALE POLIZIA PROVINCIALE GUARDIE PARCO MIGLIARINO SAN ROSSORE MASSACIUCCOLI 3.2 Il Volontariato STRUTTURE VOLONTARIE CROCE ROSSA ITALIANA CROCE VERDE – ANPAS MISERICORDIA VIAREGGIO MISERICORDIA TORRE DEL LAGO A.N.A. VIAREGGIO ASS. LIBECCIO CLUB VERSILIA S.E.R. RONDELLI R.O.R. VERSILIA
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3.3 Altri VIAREGGIO PATRIMONIO srl Viareggio COOP. POSEIDON Viareggio AUTOTRASPORTI MAGGI Pietrasanta SEBACH NICOLA PALAGI Pietrasanta MOVIMENTAZIONE TERRA POLLONI Viareggio Queste realtà sono in grado di essere attivate in tempi rapidissimi, mediante
un elenco “NUMERI UTILI” allegato al seguente Piano. Inoltre è allegato al
Piano un data base contenente tutte le risorse materiali per ogni singolo ente,
aggiornate in tempo reale e attivabili in tempi brevi. Bisogna però ricordare
che, al sistema di protezione civile concorrono, in caso Eventi che richiedano
determinate necessità specifiche, singoli cittadini e ordini professionali (art. 6
L.225/92) e, si sottolinea, che fanno parte delle strutture operative di
Protezione Civile anche Forze armate, di Polizia, Corpo Forestale etc. (art. 11
L. 225/92).
L’attività di Protezione civile, al fine di un coordinamento razionale e
funzionale, richiede l’istituzione in tempi brevi di una sala operativa C.O.C.
(Centro Operativo Comunale) che trova la sua collocazione all’interno del
Comando di Polizia Municipale in Piazza San Antonio. In caso di allarme, il
Sindaco essendo l’autorità di Protezione Civile che cura gli interessi della
collettività che egli rappresenta firmerà l’atto formale di apertura del Centro
Operativo Comunale. La Protezione Civile comunale, in caso di grandi eventi
come il Carnevale di Viareggio, istituisce un Centro interforze all’interno
dell’evento mediante un mezzo di tipo shelter, allestito per sala operativa con
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4 linee telefoniche, linea elettrica, riscaldamento e gruppo di continuità (come
da Piano specifico allegato).
Nel presente Piano sono individuate le Aree di Attesa della popolazione, le
Aree di Ammassamento soccorritori e risorse e le Aree di Ricovero per la
popolazione, le quali hanno caratteristiche di seguito indicate.
3.4 LE AREE SICURE
AREE DI ATTESA
Sono luoghi di prima accoglienza per la popolazione. Hanno il fine di
indirizzare la popolazione, attraverso percorsi individuati in sicurezza, ia aree
dove potranno essere tempestivamente assistite dalle strutture della
protezione civile. In tali aree la popolazione riceverà le prime informazioni
sull’evento e i primi generi di conforto, in attesa di allestimento di aree di
ricovero. In caso di grave evento meteo, le aree di attesa saranno al coperto,
privilegiando palestre, scuole etc.). Il loro tempo di utilizzo varia da qualche
ora (per quelle all’aperto) a qualche giorno (per i centri al coperto).
AREE DI AMMASSAMENTO SOCCORRITORI E RISORSE
Sono finalizzate ad accogliere in modo adeguato le risorse e i mezzi degli Enti
e colonne mobili gestori delle operazioni di soccorso e di assistenza alla
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popolazione in caso di emergenza. I Piani emergenziali dei comuni sede di
C.O.M. devono obbligatoriamente contenerne la loro individuazione. Il
comune di Viareggio, come da esercitazione europea Terex 2010, è stato
identificato dalla Provincia di Lucca come sede di C.O.M. (Centro Operativo
Misto), e sarà comune capofila dei territori di Viareggio, Camaiore e
Massarosa. Obiettivo primario sarà, per l’anno 2011, formalizzare gli atti
necessari per la definizione e l’organizzazione del C.O.M.
AREE DI RICOVERO DELLA POPOLAZIONE.
Le linee guida emanate dalla regione Toscana con la Del. N° 26/00 come
da D.L. n° 180/98 “Linee guida per la compilazione del Piano comunale di
protezione civile”, al punto 3.4 indica i criteri di scelta delle aree destinate a
ricevere il ricovero della popolazione per tempi che possono variare da alcuni
mesi a qualche anno. Le caratteristiche territoriali del comune di Viareggio e
le sue esposizioni al rischio, fanno si che si ritenga non efficace né efficiente
pianificare la parte del ricovero della popolazione su aree che abbiano le
caratteristiche così come citato in delibera R.T. n° 26/00. La città di
Viareggio ha un fitta rete alberghiera che, escluso le tipologie lusso ed extra
lusso, raggiunge complessivamente i seguenti posti letto:
Viareggio 1.345 posti letto (solo sistemazione alberghiera 1 – 2 stelle)
Torre del Lago 165 posti letto
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Inoltre, le strutture adibite a camping, complessivamente possono ospitare
fino a 1952 posti letto e 12.000 persone ospitate in posti tenda (si allega
al piano le specifiche per singolo camping cartografia d’insieme). La struttura
ricettiva dei camping, è particolarmente indicata per alloggio temporaneo
della popolazione, in quanto tutti i singoli campeggi sono provvisti di servizi di
ottima qualità, assumendo la fisionomia di veri e propri villaggi. Questa
risorsa si può includere tra le disponibilità di ricovero anche per altri comuni
in special modo su scenari di terremoto.
Il posizionamento dei luoghi che ospitano i camping a Viareggio, sconsigliano
l’uso degli stessi in ambito di Protezione Civile in caso di rischio incendi
boschivi.
Sarà cura di questo Comune avviare rapidi contatti con le Associazioni di
Categoria e le singole proprietà, per la stipulazione di accordi, convenzioni,
gemellaggi etc. che facilitino il reclutamento delle disponibilità ricettive.
Non si esclude di valutare anche convenienza d’uso dei poli scolastici
cittadini, liberi 2 mesi l’anno in estate, tutti a norma antisismica, e non
soggetti a rischio idraulico.
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IV RIFERIMENTI NORMATIVI
Statali Legge n° 183 del 18/05/89 Difesa del Suolo, istituzione delle Autorità di bacino Legge n° 225 del 24 febbraio 1992 Istituzione del Servizio Nazionale di Protezione Civile D.M. n° 18/05/93 I servizi indispensabili nei Comuni. D. Lgs. N° 112/98 Conferimento funzioni e compiti dello Stato e delle Regioni D. Lgs. 267/00 Testo Unico degli Enti Locali Legge 365/2000 Legge quadro in materia di incendi boschivi D.P.R. n° 194 del 08/02/2001 Regolamento del volontariato in ambito di Protezione Civile Legge n° 401 del 09/11/2001 Disposizioni urgenti per assicurare il coordinamento operativo in ambito di Protezione Civile D.P.C.M. n° 3274 del 20/03/2003 Nuova classificazione sismica del territorio nazionale D.P.C.M. 27 febbraio 2004 Indirizzi operativi per la gestione del sistema di allertamento nazionale e regionale per i rischi idraulico e idrogeologico
L. N° 3/01 art. 3 Modifiche costituzionali al Tit. V seconda parte
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L. n° 100 del 26/06/2012 “Riforma del sistema di Protezione civile” Regionali Del. R.T. n° 26/00 e allegati. Criteri per la redazione dei piani di p.c. comunali L.R. n° 39/00 e succ. Legge forestale Toscana L.R. n° 67 del 29/12/2003 Ordinamento del sistema regionale toscano di Protezione Civile Delibera R.T. n° 949 del 20/09/2004 Modalità di accesso ai contributi finanziari della regione Toscana ai sensi del Reg. emanato con D.P.G.R. n° 34/04 Legge R.T. n° 1/05 Rischio sismico: norme per il governo del territorio Decreto Dirigenziale n° 6884 del 13/12/2005 Monitoraggio in caso di allerta meteo e censimento danni da parte delle strutture locali competenti Decreto 719/05 Direttive Tecniche circa la caratterizzazione per l’individuazione delle aree di attesa e la conseguente dotazione di sistemi di cartellonistica di riconoscimento Decreto Presidente Giunta regionale Toscana n° 7/R del 03/03/2006 Regolamento del volontariato in ambito di Protezione Civile Regolamento R.T. n° 24/2008 Attività di segnalazione e di censimento dei danni
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Allegati:
A - Piani specifici:
A1 - Piano “Mare Sicuro”;
A2 - Piano “A.I.B.”;
A3 - Piano “Grande Evento Carnevale di Viareggio”
A4 - Piano “Gestione della foce del Fosso dell’Abate”
A5 - Piano Operazione Caditoie
A6 - Piano rischio merci pericolose trasportate
B - Elenchi
B1 - Elenco numeri d’eccellenza
B2 - Elenco numeri utili
B3 - Elenco risorse
B4 - Elenco reperibilità h24
C - Elaborati cartografici:
C1 - Carta della viabilità (ordinaria e in emergenza) 1:10.000
C2 - Carta delle risorse 1:10.000
C3 - Carta del rischio sismico 1:10.000
C4 - Carta del rischio idraulico 1:10.000
C5 - Carta del rischio merci trasportate 1:10.000
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