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Il Geologo Dott. Geol. Rosario Tabbì ____________________ Il Progettista (geom. Massimo Polacci)
___________________ Il Responsabile del Procedimento
(Ing. Gianfranco Degl’Innocenti)
________________________
CONTROLLO DI GESTIONE DATA PROGETTO
Centro di costo REV N. DATA NOTE FIRMA
Voce di costo
Commessa C0621001
Codice POI/POT 383 – 2014/2017
CUP CIG
Comune di PIETRASANTA PROVINCIA DI LUCCA
COMPLETAMENTO RETE FOGNARIA DI VIA DEL BARCAIO
PROGETTO ESECUTIVO
2
RELAZIONE GEOLOGICA
1 – PREMESSA
La presente relazione geologica è redatta a supporto del progetto esecutivo relativo ad un nuovo tratto di fognatura nera
in località Barcaio del comune di Pietrasanta.
Il progetto prevede la realizzazione di 1.170m di condotta fognaria in area non ancora servita da pubblica fognatura.
Nel corso della presente indagine sono state esaminate le condizioni geomorfologiche ed idrogeologiche delle porzioni
di territorio su cui insisteranno gli interventi e le caratteristiche geotecniche dei terreni interessati dagli stessi. Ciò al fine
di individuare le più idonee modalità di scavo e di programmare l’eventuale adozione di particolari tecniche operative o
strutture atte a garantire la stabilità degli scavi.
2 – INQUADRAMENTO GEOMORFOLOGICO, GEOLOGICO ED IDROGEOLOGICO DELL’AREA
L’area di intervento si sviluppa in località Barcaio del comune di Pietrasanta; essa si inserisce in un contesto poco
urbanizzato (vedi Fig. 1).
Una buona parte del comune di Pietrasanta si sviluppa all’interno di quella più ampia fascia di pianura costiera, che si
estende dal Fosso Burlamacca (Viareggio) alla foce del Cinquale (Montignoso), che prende il nome di Pianura
Versiliese.
Da un punto di vista geomorfologico, la Pianura Versiliese, nel suo sviluppo generale, è suddivisibile longitudinalmente
in tre zone morfologiche ben precise:
1. Una fascia pedemontana posta al piede dei rilievi collinari, morfologicamente più alta dell’intera pianura;
2. Una fascia pianeggiante interna, con quote spesso sotto il livello del mare, identificabile dall’allineamento Lago
di Porta-Brentino-Lago di Massaciuccoli, che risulta generalmente bonificata;
3. Una fascia dunare costiera (larga circa 1Km), localizzata parallelamente alla linea di riva con quote del terreno
da 1,5 a 2,0 m sul livello del mare
Da un punto di vista geologico strutturale, la Pianura Versilese si inserisce in una depressione tettonica di forma
triangolare orientata NW-SE dalla foce del Magra ai dintorni di Pisa e Livorno. Questa depressione è delimitata verso
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oriente, per circa 80 Km, dal piede delle Alpi Apuane, dai Monti d’Oltre Serchio e dai Monti Pisani. Verso Sud, per circa
25 Km, dalla base delle Colline Pisane e dal terrazzo di Livorno; verso occidente, per circa 75 Km, è racchiusa dalla
«dorsale di Viareggio» sommersa dal mare.
I bordi orientali ed occidentali della depressione coincidono con gradinate di faglie dirette, a grande rigetto verticale, con
specchi inclinati verso l’asse del bacino mentre il bordo meridionale sembra coincidere con una faglia trascorrente di
impostazione precedente l’inizio dell’attività delle prime. L’impostazione delle faglie dirette si inserisce nel contesto della
fase tettonica disgiuntiva che ha interessato la Toscana a cominciare dal Miocene Superiore e che ha raggiunto il
massimo nel Pliocene Inferiore. Questo regime tettonico distensivo ha dislocato l’edificio a falde costituito nella
precedente fase tettonica a carattere compressivo protrattasi fino al Miocene Medio-Superiore (Tortoniano Sup.)
(BOCCALETTI, COLI, 1983).
L’attuale aspetto morfologico della pianura è il risultato dell’accumulo di sedimenti (marini e continentali) sul substrato
roccioso ribassato dal sistema di faglie di cui si è ampiamente discusso. L’origine e la provenienza dei componenti
litologici dei sedimenti è da ricercarsi nelle formazioni che costituiscono la Catena Apuana in senso lato, ivi compresi i
Monti Pisani e i Monti d’Oltre Serchio. Qui affiorano le diverse Unità tettoniche appartenenti al dominio toscano:
Autoctono, Parautoctono, Unità di Massa (successioni toscane metamorfiche) e la Falda Toscana.
Gli studi eseguiti (BLANC, MARCHETTI, MAZZANTI, FEDERICI, TONGIORGI) hanno permesso di ricostruire la storia
della formazione della pianura a partire dalla trasgressione Tirreniana del Pleistocene Superiore fino a tutto l’Olocene,
per giungere agli attuali lineamenti morfologici.
In questo ampio periodo geologico del Quaternario si è iniziata ed esaurita l’ultima grande glaciazione würmiana, al cui
interno si sono alternate oscillazioni climatiche che hanno determinato, di volta in volta, fasi trasgressive marine con
sommersione della pianura e fasi di regressione con denudamento ed innalzamento delle terre.
Durante l’ultima fase trasgressiva (che prende il nome di Trasgressione Versiliana), il mare caldo e poco profondo ha
invaso fino agli ampi sbocchi dei fiumi tutta la Pianura Versiliese, compresa l’area Nord fino ad allora emersa per la
presenza dei conoidi ghiaiosi sui quali le sabbie si dispongono in netta discordanza. Questi conoidi, la cui origine risale
alle prime fasi sopra citate, cessano a questo punto di essere attivi ed iniziano ad essere incisi.
Al termine della sedimentazione, il livello della pianura raggiunge praticamente quello attuale con già impostati gli attuali
lineamenti morfologici. Depositi sabbioso-eolici–dunari ricchi di reperti dell’industria paleolitica, completano il quadro
paleogeografico.
L’intervento oggetto della presente relazione interessa in particolare la fascia pianeggiante interna della parte Nord della
Pianura Versiliese. Con riferimento alla Fig. 1 (estratta dalla Carta Geologica del Piano Strutturale del Comune di
Pietrasanta del Dicembre 2003, redatta dal Geol. Francesco Ceccarelli), proseguendo dal mare verso l’interno, le
litologie che si ritrovano in affioramento sono le seguenti:
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- depositi di sabbie di costa attuali (s), costituiti da sabbie poco addensate di origine marina;
- depositi eolici e di spiaggia recenti (ds), tipici della fascia dunare, costituiti da sabbie a grana grossa con
evidenti segni di rimaneggiamento eolico e residui vegetali. Gli strati sottostanti hanno origine marina e
presentano grana più fine ed alto contenuto fossilifero; nella parte basale possono contenere blocchi di torba
spiaggiata. Questo livello, nel suo complesso, rappresenta la trasgressione marina Versiliana;
- depositi alluvionali attuali e recenti (al) costituiti da ghiaie eterometriche, sabbie e limi soggette ad evoluzione
con ordinari processi fluviali - Olocene;
- depositi alluvionali terrazzati (at) costituiti da ghiaie eterometriche, sabbie e limi in più ordini di terrazzi –
Quaternario;
- alluvioni ciottolose talvolta cementate a matrice sabbiosa limosa (ac) – Quaternario – attuale;
- torbe e depositi di lago (t).
Come si osserva nella carta geologica di Fig. 1, il tracciato delle condotte fognarie in progetto interessa esclusivamente i
depositi eolici e di spiaggia.
Per quanto riguarda l’idrogeologia, nella fascia di pianura in cui si inserisce la località Barcaio, è accertata la presenza di
una falda freatica circolante nell’acquifero superficiale costituito dal primo orizzonte di sabbie marine ed eoliche (sabbie
versiliane). Tali sabbie, che si estendono su quasi tutta la pianura al tetto delle argille lacustri, sono limitate verso
l’interno dalle ghiaie di conoide e costituiscono con queste ultime l’acquifero primario della pianura.
Le sabbie eoliche e di spiaggia hanno una permeabilità per porosità medio alta; essa decresce quando la granulometria
passa a depositi più fini (sabbie e limi). In corrispondenza delle aree di intervento, il coefficiente di permeabilità K
(conducibilità idraulica) dell’acquifero in sabbia ivi presente è dell’ordine di 10-4 m/sec.
La direzione principale del flusso è all’incirca NE – SW, direzione monti – mare (vedi Fig. 2 estratta dalla Carta
Idrogeologica del Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta dove sono riportate le isofreatiche di Aprile 2003).
Immediatamente a monte dell’area di intervento, si denota la presenza di un basso piezometrico, esteso a cavallo
dell’autostrada tra le località Bugneta I e Bugneta II, ben evidenziato dalle linee di flusso che convergono verso l’interno.
Tale depressione può essere imputata agli emungimenti effettuati nei numerosi pozzi esistenti in questa zona.
Il tetto della falda freatica è in genere prossimo al piano di campagna, con un andamento strettamente correlato alla
morfologia sia nel periodo estivo che in quello invernale.
In corrispondenza dell’area interessata dall’intervento (vedi ancora Fig.2 dove è riportato il tracciato della fognatura), il
livello freatico di morbida si localizza a profondità dal piano di campagna variabili tra 1,0 e 0,50m circa. Tali quote nel
periodo di magra possono essere più basse di circa 0,60 – 0,80m.
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3 – CARATTERISTICHE DELL’INTERVENTO
Il progetto in esame prevede la realizzazione di 3 nuovi tratti di fognatura, della lunghezza complessiva di 1.170m (vedi
Fig. 1). Le nuove condotte saranno tutte realizzate in PVC ed avranno un diametro di 200mm.
In particolare le condotte interesseranno le seguenti strade della località Barcaio di Pietrasanta:
- Tratto 1: Via Barcaio
- Tratto 2: Viale Apua (da incrocio Via Barcaio direzione monti)
- Tratto 3: Viale Apua (da incrocio Via Barcaio direzione mare)
Per i dettagli tecnici si rimanda per esteso agli elaborati grafici ed alla relazione redatta dal progettista Geom. Massimo
Polacci.
Le quote di scavo per la posa delle condotte variano da -1,50m a – 2,90m dal p.d.c.; solo in un breve tratto si prevede di
scavare meno di 1,50: gli ultimi 100 metri del tratto n° 2 (Viale Apua direzione monti).
4 – INTERFERENZE DEGLI SCAVI PREVISTI PER LA POSA DELLE CONDOTTE CON LA FALDA
Come ampiamente descritto nel paragrafo 2, le sabbie versiliane (interessate da tutti gli scavi previsti) costituiscono un
acquifero sede di falda freatica il cui livello è prossimo al piano di campagna.
In corrispondenza delle aree interessate dall’intervento, l’acqua di falda, specie nel periodo di morbida, si può rinvenire
già a profondità di 0,50m dal p.d.c.
Il tracciato della nuova fognatura corre lungo le strade (Via Barcaio e Viale Apua) il cui piano risulta pressoché pari a
quello della campagna circostante. Pertanto, la maggior parte degli scavi in progetto intercetterà l’acqua di falda: la
profondità di scavo prevista è infatti quasi sempre superiore a 1,50m ed in alcuni tratti essa raggiungerà quasi i 3,00
metri dal p.d.c. (si rimanda al profilo longitudinale contenuto negli elaborati progettuali). Dovranno pertanto essere
adottati idonei sistemi di abbattimento della falda quali impianti well point.
A proposito dell’interferenza degli scavi con la falda, si fa presente che tutte le zone interessate dal progetto in esame
rientrano tra quelle definite nel Piano Territoriale di Coordinamento (PTCP) della Provincia di Lucca come soggette al
fenomeno di salinizzazione dell’acquifero superiore. A disciplina degli emungimenti finalizzati all’abbassamento della
falda per l’esecuzione di scavi all’interno di tale perimetrazione, è stato emanato, dall’Amm.ne Provinciale di Lucca, un
apposito regolamento. In ottemperanza a tale regolamento, prima di procedere con gli scavi sotto falda, dovrà essere
presentata istanza “di autorizzazione ad effettuare abbassamenti artificiali della falda mediante impianti temporanei che
prevedano la reimmissione in falda dell’acqua prelevata”, corredata da specifica relazione idrogeologica.
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Al fine di discutere le problematiche connesse alla presenza della falda, è stato effettuato un incontro presso il Settore
Difesa del Suolo della Provincia di Lucca tra il responsabile del Settore Geol. Giorgio Mazzanti ed il progettista Geom.
Massimo Polacci. Nel corso del suddetto incontro, con riferimento al sopra citato regolamento provinciale, considerate le
difficoltà esistenti per una eventuale reimmissione in falda, è stato concordato che le acque di falda emunte per
abbattere il livello idrico al di sotto del piano di posa delle condotte potranno essere smaltite nella rete idrica esistente
(fossi e canali) a condizione che i lavori vengano eseguiti nel periodo compreso tra l'1 Ottobre ed il 31 Luglio e
che la portata emunta non superi i 5 l/sec.
Prima di procedere con gli scavi, dovrà comunque essere presentata in Provincia l'istanza autorizzativa di cui sopra.
Con riferimento alla suddetta prescrizione della Provincia, considerate le profondità di scavo previste nonché la quota
presunta del livello di falda, prossima al piano di campagna, si fa presente che gli scavi per la posa delle condotte
dovranno essere realizzati per tratti di breve lunghezza. Questo al fine di consentire all’impianto well point,
opportunamente dimensionato, l’abbattimento del livello di falda poco al di sotto del fondo della trincea con una portata
di emungimento inferiore ai 5 l/sec. Prima di procedere con la successiva, la precedente trincea di scavo dovrà essere
richiusa.
A titolo puramente orientativo, tenendo conto di tutte le approssimazioni fatte, per ottenere un abbassamento della falda
di poco al di sotto della quota di scavo nel rispetto delle prescrizioni della Provincia, si indica per i tratti di scavo una
lunghezza di circa 15 metri.
Il calcolo esatto della lunghezza delle singole trincee di scavo (sulla base della profondità prevista per la posa della
condotta nel singolo tratto e quindi dell’effettivo abbassamento della falda richiesto) ed il dimensionamento del relativo
impianto well point, atto a garantire il rispetto delle prescrizioni della Provincia di Lucca, dovranno comunque essere
oggetto di specifica relazione tecnica, redatta ai sensi del regolamento provinciale citato, che andrà allegata alla istanza
di autorizzazione da presentare in Provincia. Per la larghezza e la profondità degli scavi nei vari punti del tracciato si
rimanda ancora agli elaborati progettuali redatti dal Geom. Polacci.
Particolare attenzione dovrà essere posta affinché il cono di depressione indotto dagli emungimenti well point non
interessi il terreno di fondazione degli edifici esistenti a fregio degli scavi, al fine di scongiurare l’insorgenza di cedimenti
delle strutture.
5 – CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GEOTECNICO SUI TERRENI INTERESSATI
Come si può osservare nella Fig. 1, le trincee per la posa in opera delle condotte interessano esclusivamente i depositi
eolici e di spiaggia recenti (ds), costituiti da sabbie poco addensate. Dato che il tracciato della fognatura si sviluppa
lungo le strade di viabilità ordinaria il livello più superficiale del terreno (all’incirca i primi 0,60m) è invece costituito da
materiale rimaneggiato e/o di riporto.
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La natura del terreno è comunque sempre tale da non presentare difficoltà nelle operazioni di scavo: la trincea potrà
essere eseguita a mezzo escavatore meccanico.
Da un punto di vista geotecnico, le sabbie in oggetto sono caratterizzate da coesione nulla e angolo di attrito interno (φ’)
dell’ordine di 30°. Considerate l’assenza di coesione delle sabbie, la profondità prevista per gli scavi (quasi ovunque
superiore a 1,50m) e la presenza della falda, si ritiene sempre necessaria l’adozione di strutture di contenimento degli
scavi stessi.
Per i dettagli relativi alle strutture di contenimento degli scavi, si rimanda per esteso al piano di coordinamento e
sicurezza redatto dall’Ing. Alessandro Fanucchi.
6 – EFFETTI SISMICI
Secondo la nuova classificazione sismica del territorio nazionale, definita con Ordinanza P.C.M. n° 3274 del 20/03/2003,
e le successive Ordinanza P.C.M. n° 3519 del 28/04/2006 e D.G.R.T. n° 431 del 19/06/2006, il territorio del Comune di
Pietrasanta è considerato in Zona Sismica 3: a questa classe corrisponde un’accelerazione di picco orizzontale del
suolo (ag) compresa tra 0,05g e 0,15g, cioè una accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico
(ag/g) pari a 0,15.
In riferimento alle Nuove Norme Tecniche per le costruzioni in zona sismica, anch’esse definite dall’Ordinanza n° 3274
sopra citata, il profilo stratigrafico del suolo di fondazione a cui si può fare riferimento è il tipo D – “Depositi di terreni
granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti, caratterizzati da valori di VS30 <
180 m/sec”.
6 – CONCLUSIONI
Nella presente relazione si sono esaminati gli aspetti geologico – tecnici relativi alla realizzazione un nuovo tratto di
fognatura nera nel comune di Pietrasanta.
Tutte le aree interessate dall’intervento si presentano stabili da un punto di vista geomorfologico.
In ordine alla idrogeologia, è accertata la presenza di una falda freatica il cui livello è prossimo al piano di campagna, sia
nel periodo di magra che in quello di morbida. In particolare nel periodo di morbida, la soggiacenza della falda è di circa
0,50m dal p.d.c. Pertanto, durante le operazioni di scavo, quasi ovunque si intercetterà l’acqua di falda; sarà quindi
necessario adottare dei sistemi di abbassamento della falda tipo well point.
L’acqua emunta potrà essere smaltita nella rete idrica esistente (fossi e canali), previo rilascio dell’autorizzazione
della Provincia di Lucca prevista dal regolamento provinciale a disciplina degli scavi sotto falda, a condizione che i
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lavori vengano eseguiti nel periodo 1 Ottobre– 31 Luglio e che le portate emunte per l’abbattimento della falda
non superino i 5l/sec.
Considerate la profondità prevista per gli scavi ed il livello di falda nel periodo di morbida, gli scavi per la posa della
condotta dovranno essere realizzati per tratti di breve lunghezza (dell’ordine di 15 metri) e prima di procedere con
l’apertura di una nuova trincea, quella precedente dovrà essere richiusa. La lunghezza esatta dei vari tratti di scavo ed il
dimensionamento del relativo impianto well point atto a garantire il rispetto delle prescrizioni della Provincia di Lucca
saranno oggetto di specifica relazione tecnica, redatta ai sensi del regolamento provinciale “disciplina degli emungimenti
finalizzati all’abbassamento della falda per l’esecuzione di scavi”, che andrà allegata alla istanza di autorizzazione da
presentare in Provincia.
Al fine di scongiurare l’insorgenza di possibili cedimenti negli edifici prospicienti gli scavi, la depressione della falda
indotta dagli emungimenti well point non dovrà interessare il terreno di fondazione degli edifici stessi.
Per quanto concerne i rapporti terreno-opere previste, si fanno le seguenti considerazioni.
Gli scavi per la posa in opera delle condotte avranno quasi ovunque una profondità superiore a 1,50m. Tutti gli scavi
interesseranno per intero le sabbie poco addensate, presenti subito sotto allo strato superficiale di terreno rimaneggiato
e/o di riporto. Considerate l’assenza di coesione delle sabbie, la profondità relativamente elevata degli scavi e la
presenza della falda, si ritiene necessaria l’adozione di strutture di contenimento degli scavi stessi.
Stante quanto sopra esposto ed alle condizioni riportate, l’intervento di progetto risulta, dal punto di vista
geologico tecnico, fattibile.
Dr. Geol. Rosario Tabbì
______________________
Figura 1) Estratto dalla Carta Geologica del Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta (Dicembre 2003) - Scala grafica. In rosso è riportato il tracciato della nuova fognatura in progetto, suddiviso per comodità in 3 tratti.
Figura 2) Estratto dalla Carta Idrogeologica del Piano Strutturale del Comune di Pietrasanta (Isofreatiche Aprile 2003) - Scala grafica. In rosso è riportato il tracciato della nuova fognatura in progetto.
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