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COMUNE DI MONREALEProvincia di Palermo
VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE
IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA
N. 50/IE C O P I A
OGGETTO : Atto di citazione promosso dal Sig. Gnoffo Carmelo - Nomina LegaleAw. Giovanni Tamburello.
L'anno 2012, il giorno 27 del mese di FEBBRAIO in Monreale nella Saladestinata alle adunanze, si è riunita la Giunta Municipale con l'intervento deiComponenti i Signori:
Aw. Di Matteo Filippo Sindaco
Sig. Cardullo Giovanni Assessore
Sig.ra Giangreco Rosalia Assessore
Cav. Intravaia Marco Assessore
Sig. La Corte Giuseppe Assessore
Dott. La Fiora Giuseppe Assessore
Risultano Assenti:
Arch. Salamene Nazzareno Vice Sindaco
Partecipa il Segretario Generale, Dott. Ettore Sunseri.
Assume la Presidenza l'Avv. Filippo Di Matteo, in qualità di Sindaco, il quale,riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta ed invita la Giunta adeliberare sull'argomento indicato in oggetto.
IL DIRIGENTE
VISTO Tatto di citazione, introitato al protocollo di questo Ente in data 02.12.2011 al n.29239, promosso dal Sig. Goffo Carmelo, elettivamente domiciliato in Palermo, Via Ariosto n. 47,presso lo studio dell'Aw. Francesco Pepe, con cui si cita il Comune di Monreale, in persona delsuo legale rappresentante, a comparire all'udienza del 26.03.2012 innanzi al Tribunale di Palermo,per ottenere il risarcimento dei danni fisici, subiti dall'attore, quantificati in €. 19.123,30, oltreinteressi legali, rivalutazione, spese legali, IVA, CPA e spese generali, causati da un dissesto delmanto stradale esistente in Via Mulinello di Monreale;
RITENUTO, pertanto, opportuno, al fine di tutelare gli interessi del Comune, costituirsi nelgiudizio avverso l'atto di citazione sopra citato e affidare incarico legale a persona iscrittanell'elenco dei legali, approvato con determinazione dirigenziale AIG n. 30 del 16.01.2012, nellapersona dell'Aw. Giovanni Tamburello;
VISTA la parcella proforma del 23.02.2012, che si allega, inoltrata dall'Aw. G.Tamburello, con studio legale in Monreale, Via Archimede n. 20, con cui si comunica la spesa perl'espletanda opera professionale, pari ad €. 1.885,00, oltre spese generali, CPA e IVA;
VISTO l'art. 125 delD.L.vo 163/06 e s.m.i.;VISTA la L.R. 12/2011VISTO il D. L.vo n. 267/2000;VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE.LL.;
P R O P O N E
1 - AUTORIZZARE il Sindaco a costituirsi all'udienza del 26.03.2012, giusta atto di citazione inpremessa indicato, promosso dal Sig. Gnoffo Carmelo;
2 - AFFIDARE all'Aw. Giovanni Tamburello, nato a Palermo il 02.08.1976, l'incarico dirappresentare il Comune nel presente giudizio e negli eventuali gradi successivi;
3 - IMPEGNARE la complessiva somma di €. 2.668,60, spese generali, CPA e IVA incluse,occorrente per le spese di giudizio, all'intervento 1.01.02.03 - Gap. 1058 - del bilancio 2012,denominato "Spese per liti, arbitraggi, ecc." , con successiva determinazione dirigenziale
Monreale, lì 23.02.2012/o/ ;v--;>,,Y
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LA GIUNTA MUNICIPALE
VISTA la superiore proposta di deliberazione;
VISTI gli allegati pareri, espressi ai sensi dell'alt. 12 della L.R. n. 30 del 23.12.2000;
VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE.LL.;
Ad unanimità di voti favorevoli, espressi a scrutinio segreto, così come proclamato dal Sindaco;
DELIBERA
1 - APPROVARE e fare propria la superiore proposta deliberativa.
Su proposta del Sindaco
VISTA la L.R.n. 44/91;VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE.LL.;
Ad unanimità di voti favorevoli, espressi per alzata di mano, così come proclamato dal Sindaco;
DICHIARA
II presente provvedimento di IMMEDIATA ESECUZIONE.
P A R E R I
Proposta di deliberazione della GIUNTA MUNICIPALE avente per oggetto:
oni,
( (
Esperita l'istruttoria di competenza;
Visto l'ari. 12 della L.R. n. 30 del 23.12.2000;
Il Dirigente dell'Area esprime parere FAVOREVOLE, in ordine alla regolarità tecnica, sullaproposta di deliberazione sopraindicata.
Monreale
II Dirigente dell'Area Gestione Risorse esprime parere FAVOREVOLE, in ordine alla regolaritàcontabile, sulla proposta di deliberazione sopraindicata.
Data
II Dirigente
Allegato alla deliberazione N. DEL
Studio LegaleAw. Giovanni Tamburello
Via Archimede n.20Tei. 3283137605/Fax 0916403161
90046 Monreale (PA)
AL SIG. SINDACO DELCOMUNE DI MONREALE
PRO - FORMA DI PARCELLA
Per l'attività professionale svolta nell'ambito della causa civile COMUNE DI MONREALE d
avente ad oggetto : Azione di risarcimento danni
Calore : da € 5.200,01 ad € 25.900,00
SPESE DIRITTI
01) - Posizione e archivio
02) - Disamina
03) - Comparsa di risposta
06) - Autentica mandato
10) - Costituzione in giudizio
11)- Esame scritti difensivi di C/P (n° 2 x 32,00)1 2) - Esame documentaz. prodotta da C/P
13) - Redaz. scritti difens. (Memorie etc.) (n°3 x 65,00)
1 4) - Esame dispositivo sentenza
1 5) - Esame testo integrale sentenza
1 8) - Formazione fascicolo
65,00
. 16,00
65,00
16,00
16,00
64,0032,00
195,00
16,00
16,00
16,00
1 9) - Partecipaz. a n°4 ud/ze (4 x 32,00)
21) - Consultaz. con C/te
22) - Corrisp/za inf.va col detto
128,00
65,00
65,00
23) - Notificazione atti
24) - Esame rispettive "relate"
25) - Collaboraz. per la conciliazione giudiziale
26) - Intimazione ai testimoni
27) - Designazione del C.T.P.
28) - Assist.za atti istruzione probatoria
29) - Richiesta Certificati ad Uffici vari
30) - Richiesta in cancelleria copia di atti (verbali di causa)
31) - Depos. atti e documenti in Cancell. (n°2)
32) - Ritiro del fascicolo
36) - Esame delle prove testimoniali
37) - Esame relazione C.T.U.
38) -_Preeisaz. Delle conclusioni
39) - Esame conclusioni di ogni controparte
40)- Redaz. della presente Nota
Totale diritti
32,00
16,00
10,00
32,00
16,00
16,00
16,00
65,00
65,00
32,00
1.075,00
ONORAR!
12) - Studio della controversia
13) - Consultaz. C/te
105,00
55,00
14) - Ispezione dei luoghi
15) - Redaz. Comparsa di .Risposta
16) -Assistenza a n° 3 ud.ze trattazione (3 x 30,00)
17) -Assistenza a.n° 1 mezzo istrut. disposto dal G.ce (CTU)
85,00
90,00
85,00
1 8) - Memorie depositate (n ° 3 x 60, 00)
19) - Redaz. delle difese
Totale Onorari
RIEPILOGO
Totale somme imponibili (Diritti e Onorar!)
Spese borsuali (non imp.li)
TOTALE COMPLESSIVO Euro
180,00
210,00
810,00
1.885,00
1.885,00
oltre Spese gen.li, IVA e CPA come per legge sulle somme imponibili.-
Monreale, lì 23.02/12.-
Avv. G. Tt
\l un IM UI MUNKtALtPROTOCOLLO GENERALE
-2 DIC, 2011
N. Prot
Cat_2_*_C .Fase
STUDIO LEGALEAW. FRANCESCO PEPE
PATROCINANTE IN CASSAZIONE90144 PALERMO: VIA ARIOSTO,47 TEL.-091/341344
90044 MONREALE: OSO P. NOVELLICI TEL: 091/S40404S00162 ROMA: VIA STEVENSON,24 TEL:0«/900S001J
FAX:091/64fl2229 - 091/S252443CT:PPEFNC6SPOSG273R- PJVA: 042174»0«23
PALERMO: MERC-VEN. MONREALE: MART-GIOV 17,00-19,00ROMA: PER APPUNTAMENTO
e.mail:francesco@studiolegalefpepe.it
TRIBUNALE DI PALERMO
ATTO PI CITAZIONE
II Sig. Gnoffo Carmelo nato a Palermo il 07/10/1949 CF:
GNFCML49R07G273K e residente in Monreale nella Via Mulinello
n.42 ed elettivamente ivi domiciliato in Palermo nella Via Ariosto n°
47 presso lo studio dell' Aw. Francesco Pepe
CF:PPEFNC65P08G273R e P. Iva 04217480823, email pec:
francesco@pec.studiolegalefpepe.it - fax :091.6252443 dal quale è
rappresentato e difeso per mandato a margine del presente atto
CITA
II Comune di Monreale in persona del Sindaco prò tempore corrente
in Monreale nella Piazza Vittorio Emanuele, a comparire innanzi al
Tribunale di Palermo all'udienza che sarà tenuta il giorno 26.
Marzo.2012 alle ore 9 e seguenti nei locali di sue ordinarie sedute siti
in Palermo nella Piazza V.E. Orlando-Palazzo di Giustizia. Con invito
a costituirsi nel termine di 20 giorni prima della fissata udienza ai
sensi e nelle forme dell'art. 166 c.p.c., a comparire all'udienza indicata
dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168 bis c.p.c , con
avvertimento che,non comparendo, si procederà in loro contumacia e
che la costituzione oltre il predetto termine comporterà le decadenze
dei diritti di difesa previsti dall'art. 38 e 167 c.p.c. E ciò per ivi sentire
accogliere, facendovi diritto,le seguenti domande per l'intelligenza
delle quali si
PREMETTE
In data 02.02.2011, alle ore 23,00 circa, il Sig. Gnoffo Carmelo
percorreva, a piedi la via Mulinello in Monreale, allorquando veniva
Nomino a rappresentarmi edifendermi nel presentegiudizio, in ogni fase (inclusaquella esecutiva e diopposizione) e grado e con ognifacoltà ivi compresa quella ditransigere, conciliare, riscuotere,quietanzare, rinunziare,accettare rinunzie,chiamare terziin causa, intervenire in udienza,rappresentarmi nell'udienza ditrattazione, deferire ogni formadi giuramento, proporre quereladi falso, compiere e far compieretrascrizioni, annotazioni ed ognialtro atto soggetto a formalità dipubblicazione,eseguire e fareseguire sequestri conservativi egiudiziari,richiedereprovvedimenti d'urgenza ecautelari di ogni genere, farsisostituire in udienza, l'Aw.Francesco Pepe presso lo studiodel quale, in Palermo nella ViaAriosto n° 47, dichiaro dieleggere domicilio. Ai sensidell'art 4 , comma 3° del dee.Igs n° 28/10 dichiaro di esserestato informato della possibilitàdi ricorrere al procedimento dimediazione ivi previsto e deibenefici fiscali di cui agli ari 17e 20 del medesimo decreto Aisensi e per gli effetti della 1.675/1996 e succ. modifiche eintegrazioni dichiaro di esserestato informato oralmente dellefinalità e modalità di trattamentocui sono destinati i miei datipersonali; della naturaobbligatoria o facoltativa delconferimento dei dati e delleconseguenze dell'eventualerifiuto a comunicarli, deisoggetti e delle categorie ai qualipossono essere comunicati el'ambito di diffusione, i diritti dicui all'art. 13 1. 675/1996, legeneralità ed il domicilio deltitolare ed il responsabile deltrattamento, esprimo con lapresente sottoscrizione consensoal libero trattamento di tutti imiei dati personali oggetto ditutela, specificando che ilconsenso e' espresso in pienalibertà, in forma specifica edocumentata per iscritto quale èla presente, che mi sono staterese le informazioni di cuiall'art. 10 della citata legge
firmaoriutografa la superiore
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
letteralmente aggredito da alcuni cani randagi ( circa sette) lasciati
incustoditi da parte dell'Ente Comunale convenuto .
Detti cani che erano nascosti dietro alcune autovetture , al passaggio
del pedone, improvvisamente, lo assalivano; nel tentativo di darsi alla
fuga e di allontanarsi, il Sig. Gnoffo rovinava in terra a causa di una
grossa deformazione del manto stradale, nella medesima via lasciata
incustodita e non segnalata dal medesimo ente comunale.
Detta deformazione era peraltro non visibile perché ricoperta da
fogliame , detriti ed immondizia,
A seguito di ciò, il pedone, cadendo rovinosamente in terra, subiva
gravi lesioni.
In data 09.02.2011, il medesimo presentava per i fatti avvenuti
denuncia presso la Polizia Municipale di Monreale, che sarà prodotta.
In conseguenza di quanto sopra dedotto, il Sig. Gnoffo riportava danni
fisici per i quali veniva trasportato al Pronto Soccorso dell'Ospedale
Ingrassia di Palermo, ove gli veniva diagnosticato "Frattura
lussazione scapolo omerale sx con distacco del trochite omerale".
Per tali lesioni, il medesimo veniva trasferito la notte stessa, presso il
reparto di ortopedia dell'Ospedale Civico di Palermo, ove in urgenza,
ridotta in narcosi la frattura, veniva ricoverato dal 03.02.2011 al
07.02.2011.
Dopo un lungo periodo di degenza, allo stato il medesimo risente delle
lesioni subite e, per come evincesi dalla certificazione medica e dalla
relazione medico legale a firma del Dr. Rosaria Cappello ( che saranno
prodotte) presenta seri postumi invalidanti.
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
Quest'ultima professionista, ha quantificato per le lesioni subite una
invalidità permanente nella misura percentuale dell' 9%, una
invalidità temporanea assoluta nella misura di gg 40, una invalidità
temporanea parziale al 50% nella misura di gg 40.
In conseguenza di quanto sopra dedotto, il Sig. Gnoffo, ha subito
danni fisici di rilevante entità che possono quantificarsi nella misura
complessiva di € 19.123,30 così specificati:
€ 798,66 per spese mediche;
€ 1.726,40 per ITT (€43,16 per gg 40);
€ 863,20 per ITP (€ 21,58 per gg 40);
€ 11.153,88 per invalidità permanente nella misura dell' 9 % (
1674.77* 0.7500*9) ;
€ 4.581,16 quale sofferenza morale patita dalla vittima in
conseguenza delle lesioni riportate e quale ristoro della sofferenza
eziologicamente riconducibile alla commissione del delitto di lesioni
colpose stimata nella misura dell' 1/3 del Danno biologico + ITT e
ITP o in quella somma maggiore o minore che sarà accertata e che ci
si riserva di determinare dopo l'esito della CTU medico legale che
specificatamente si chiede di disporre.
Sussiste, certamente, meritevolezza di ristoro per la lesione della
integrità morale patita dal minore.
Invero in ordine alla voce "danno morale", che nella rinnovata
ermeneutica inaugurata dal Supremo Collegio costituisce una voce
(usata ai fini meramente descrittivi) dell'unitaria categoria del danno
non patrimoniale, non ci si può esimere dal tenere in debita
considerazione l'interpretazione che la Suprema Corte di Cassazione
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
ha fornito dei principi espressi in seno alla sentenza n. 26792/08, nei
mesi successivi al novembre 2008.
La Corte di Cassazione ha riconosciuto che il "danno morale" è
dotato di propria autonomia ontologica rispetto alla lesione del
diritto alla salute (danno c.d. biologico).
Ciò è facilmente intuibile ove si ponga mente alla diversità del bene
protetto, che pure attiene ad un diritto inviolabile della persona, ossia
la sua integrità morale (presidiato dall'art. 2 della Cost. in relazione
ali' art. 1 della Carta di Nizza, nonché al Trattato di Lisbona, ratificato
dall'Italia con L. 2 agosto 2008, n. 130, che tutela la Dignità umana
come la massima espressione della sua integrità morale e biologica).
(Cfr. Cass. civ. , sez. Ili, 28.11.2008, n. 28407; Cass. civ., sez. Ili,
12.12.2008, n. 29191; Cass.civ. ; sez. Ili, 20.05.2009, n. 11701).
A sancire e sottolineare la diversità tra danno morale e danno
biologico si è aggiunto il legislatore che con il D.P.R. 37/2009 art. 5
ha contribuito a sancire che il danno morale non può ritenersi
interamente assorbito in quello biologico c.d. omnicomprensivo.
E ciò posto che quest'ultimo riguarderebbe la salute (nel senso di
malattia nel corpo e/o nella mente), ex art. 32 Cost., mentre il primo la
dignità umana, ex artt. 2-3 Cost.
È dunque da escludere che la liquidazione di tale voce di danno possa
comportare il rischio di una duplicazione risarcitoria.
Nella sua valutazione occorre tener conto delle condizioni soggettive
della persona umana e della gravita del fatto, senza che possa
considerarsi il valore della integrità morale una quota minore del
danno alla salute e pervenendo ad una valutazione equitativa
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
autonoma e personalizzata. (Cass. 19 agosto 2003 n. 12124; Cass. 27
giugno 2007 n. 14846)".
Non v'è dubbio che il sinistro de quo si sia verificato per esclusivi
fatto e colpa del Comune convenuto che, in palese violazione delle
norme sulla custodia della res comune vi ha dato causa con il suo
comportamento imprudente e negligente.
Tale responsabilità risulta certamente, nel caso de quo, duplice, stante
un primo profilo attinente all'omessa custodia di cani randagi, ed un
secondo ( che potrebbe dunque essere anche considerato
autonomamente) relativo all'omessa custodia di una deformazione
stradale costituente insidia per tutti gli utenti della strada.
Analizziamo il primo profilo.
I cani randagi, lasciati vagare, totalmente incustoditi, per il territorio
ricadente sotto la visione, custodia e gestione di un ente comunale,
costituisce ipotesi di c.d. insidia e trabocchetto per qualsiasi utente
della strada (pedone o automobilista che sia).
La presenza di tali cani o di qualunque animale pericoloso per
l'incolumità dei cittadini, infatti , è in grado di creare gli estremi di
una situazione di "pericolo occulto" soprattutto ove, come nel caso
de quo, i cani randagi girovaghino per le vie cittadine indisturbati ed
aggrediscano improvvisamente i passanti , non potendo tale
aggressione essere in alcun modo prevista ed evitata .
La presenza di cani incustoditi, quindi, finisce per costituire pericolosa
insidia per la presenza del duplice requisito della imprevedibilità ed
inevitabilità.
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
Non v'è dubbio come l'ente convenuto, omettendo di provvedere
inerentemente al proprio territorio alla cattura, ricovero, cura, gestione
e custodia dei cani randagi e dunque alla prevenzione del fenomeno
del randagismo, abbia provocato un pericolo per la incolumità degli
utenti della strada , rendendo imprevedibile ed inevitabile la situazione
di pericolo testé narrata .
Invero il principio in base al quale imputare al Comune la
responsabilità per l'occorso è ritraibile sia dall'art 2043 cod civ che
dall'art. 2051 del c.c., applicabile senza alcun dubbio alla fattispecie
che ci occupa.
hi casi analoghi è stato confermato il suddetto principio ed è stato
statuito che la presunzione di responsabilità per il danno cagionato
dalle cose che si hanno in custodia, fissata dall'articolo 2051 del c.c. è
applicabile nei confronti della Pa anche con riguardo ai beni
demaniali, ivi compresi quelli del demanio stradale, pur se tali beni
siano oggetto di un uso generale e diretto da parte dei cittadini, qualora
la loro estensione sia tale da consentire l'esercizio di un continuo ed
efficace controllo che valga a impedire l'insorgenza di cause di
pericolo per terzi.
La nozione di custodia in senso tecnico-giuridico, non può tuttavia
riferirsi a una semplice potenziale disponibilità della cosa senza onere
di vigilanza, intendendo lo spirito e la lettera della norma significare
un effettivo, attuale potere fisico, un governo o un uso della cosa
stessa, cui sia collegato il dovere di badare a che essa, per sua natura o
per particolari contingenze, non arrechi pregiudizi ad altri.
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
Nel caso specifico, il "cane di quartiere", rappresenta un pericolo
sia per gli automobilisti che per i pedoni che spetta al comune
prevenire.
Rientra infatti nei poteri del Comune la vigilanza e il controllo del
fenomeno del randagismo, mentre la Asl è essenzialmente un
organo tecnico del comune, al quale viene affidata da quest'ultimo
un preciso compito di natura specialistica, con la conseguenza che,
non agendo in via autonoma, non può essere direttamente
responsabile nei confronti del cittadino.
Ne consegue, che la responsabilità per i danni cagionati ad un
pedone ovvero ad un automobilista da un cane randagio deve
ascriversi unicamente al Comune, il quale ha il potere di controllo
e di vigilanza sul territorio e deve provvedere alla cattura, al
ricovero, alla custodia e al mantenimento dei cani randagi sotto il
controllo sanitario del servizio veterinario dell'Asl. (Gir. Giudice di
Pace Pozzuoli, 28/06/2004).
Nello medesimo senso si Cfr. (Giudice di Pace Marigliano,
30/06/2004) ove è a chiare lettere affermato che "sussiste la piena ed
esclusiva responsabilità dell' ente proprietario e/o gestore delle
strade, per i danni causati a veicolo in transito, dall'invasione
improvvisa della carreggiata di un cane randagio che l'istante,
nonostante tutti i tentativi messi in atto, investiva.
L'Amministrazione Comunale, oltre a provvedere alla manutenzione
delle strade, deve difatti eliminare le situazioni di pericolo che non
siano chiaramente evitabili e percepibili dall'utente con l'uso della
normale prudenza; il principio del neminen laedere impone
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
all'amministrazione il dovere di tenere le strade in condizioni tali da
non costituire per l'utente, che regolarmente confida nello stato
apparente di transitabilità, un'insidia o trabocchetto (Cass. 24/1/95
n.809).
Il proprietario e/o gestore della sede stradale ha l'obbligo di manutenzione
della stessa, rete di protezione compresa, da svolgere secondo il criterio della
discrezionalità amministrativa, ma senza superare i limiti derivanti da norme
di legge, regolamenti, norme tecniche nonché da quelle di comune prudenza
e diligenza ed in particolare dal principio del neminem laedere
previsto dall'alt 2043 c.c.
L'ineccepibile responsabilità del convenuto ente pubblico, in uno con le
conseguenze che hi termini di responsabilità appaiono fissate dall'alt 2051
c.c., dovrà derivarsi dalla sua stessa condizione di ente pubblico tenuto alla
cattura, ricovero, custodia , gestione, cura e manutenzione dei cani randagi
che rientra a pieno titolo nel più ampio e generale compito dell'ente stesso,
di mettere hi atto ogni misura necessaria finalizzata ad impedire l'insorgenza
di cause di pericolo per la collettività.
In conclusione l'ente pubblico quale proprietario, custode del demanio
stradale, è tenuto a far sì che i beni demaniali facentivi parte, per
propria natura o per particolari contingenze, non arrechino pregiudizio
ad altri.
In questa prospettiva, essendo anche tenuto alla prevenzione del
fenomeno del randagismo, l'omessa adozione delle dovute misure di
sicurezza, consente al danneggiato il diritto al ristoro del danno per
effetto della semplice prova del fatto storico e della conseguenziale
colpa dell'ente data la sussistenza di una situazione di pericolo
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
occulto, esclusiva causa del sinistro, non prevenuta a mezzo di
specifiche misure di intervento, caratterizzantesi per il duplice
requisito oggettivo della non visibilità e soggettivo della non
prevedibilità dell'evento.
A*********************
Ma si è detto che il Sig. Gnoffo ha subito lesioni anche a causa di una
grossa buca presente sul manto stradale, lasciata incustodita e non
segnalata.
Tale insidia , valutata già di per sé autonomamente, è da sola
sufficiente al fine di un pieno ed assoluto riconoscimento di
responsabilità dell'ente comunale per omessa custodia ed omessa
manutenzione della strada testé citata, appartenente al territorio di
Monreale.
A maggior ragione, tale responsabilità viene certamente awolarata,
allorquando si valutino le circostanze in maniera unitaria.
Analizziamo dunque il secondo profilo di responsabilità
addebitabile interamente all'ente convenuto.
Si è difatti precisato che il pedone, nel tentativo di allontanarsi dagli
animali randagi che volevano assalirlo, rovinava in terra a causa di una
grossa deformazione posta sul margine della via Mulinello, lasciata
incustodita e non segnalata e peraltro non visibile in quanto ricoperta
da fogliame, detriti ed immondizia.
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
Ebbene, nella fattispecie de qua, non v'è chi non ravvisi nella presenza
di una grossa deformazione sul manto stradale (peraltro resa occulta in
quanto ricoperta da fogliame, detriti e immondizia), un grave e chiaro
sintomo di omissione da parte del Comune quale ente proprietario della
strada, nella dovuta cura ed attenzione nell'assolvimento del precipuo
obbligo di manutenzione, pulizia, gestione e custodia delle strade,
scaturente dall'art. 14 comma 1 lett. a) del codice della strada.
La P.A. e gli enti proprietari delle strade, devono essere considerati
custodi della strada e, come tali, devono rispondere di tutti i pregiudizi
che possano derivare a terzi, dovendo porre in essere tutte le misure
necessarie di propria competenza idonee a scongiurare qualsiasi tipo di
pregiudizio che possa derivare agli utenti del bene pubblico.
Premesso ancora una volta che in materia di strade pubbliche, è
configurabile una responsabilità ex art. 2051 c.c. della Pubblica
Amministrazione, laddove questa venga meno al suo dovere di vigilanza
e controllo sulla strada di sua proprietà, non apponendo segnali di
pericolo o comunque non adottando altre cautele idonee ad impedire
insidie per gli utenti, in forza di una precisa prescrizione normativa
ovvero quella di cui all'art. 14, comma 1, lett. a del C.d.s., l'ente
proprietario della strada, è obbligato, fra l'altro, alla cura e
manutenzione delle strade, ed è tenuta al risarcimento dei danni causati
agli utenti in ipotesi di mancato adempimento di tale obbligo.
Invero, si è già precisato in ordine al primo profilo ( v. sopra) , che la
Pubblica Amministrazione è obbligata a mantenere le strade in
condizioni tali che non derivi agli utenti , i quali fanno affidamento
10
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
sullo stato di apparente transibilità delle stesse, una situazione diversa
dall'apparenza.
La esclusiva responsabilità dell'ente pubblico, nella specie del Comune,
nella verificazione del sinistro è inconfutabile provata, dovendo inoltre
rimanere escluso, nel caso di specie, un ipotetico comportamento
colposo del danneggiato nell'uso del bene demaniale .
Invero l'attore non si trovava nella condizione di percepire o prevedere
con l'ordinaria diligenza, la situazione di pericolo in cui di lì a poco
sarebbe incorso, data l'assoluta anomalia della situazione in sé per sé
considerata.
In una zona residenziale quale quella ove ha avuto luogo l'evento
dannoso, facendo buon uso della normale diligenza, l'evento produttivo
del danno, non poteva in alcun modo essere previsto e dunque evitato
atteso che è lecito attendersi, in una comunità mediamente civilizzata,
che il manto stradale di una strada pubblica, abbia un andamento
(almeno tendenzialmente) regolare e non sia inficiata da elementi che
integrino situazioni di pericolo per gli utenti.
E tanto in forza del ragionevole affidamento sullo stato di apparente
transibilità in condizioni di sicurezza di cui l'ente proprietario deve farsi
garante (cfr In tal senso Cfh Trib. Palermo, Sez. Ili, 19/02/2008).
Per come anzidetto ,in materia di strade pubbliche, per assicurare la
sicurezza degli utenti, quale ente proprietario, la P.A., ai sensi dell'alt.
14 cod. strada, ha l'obbligo di provvedere alla manutenzione, gestione e
pulizia della sede stradale e delle sue pertinenze.
Ne consegue che dei danni sofferti dagli utenti per omessa o cattiva
manutenzione delle strade il Comune risponde sia ai sensi dell'ari 2043
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STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
cod civ avendo cagionato, con il proprio comportamento emissivo e/o
colposo, un danno ingiusto che rende legittima la richiesta di
risarcimento dei danni e sia ai sensi dell' art. 2051 c.c.avendo omesso di
custodire la strada e segnalare il pericolo .
Nel caso specifico, la grossa deformazione posta sul margine del manto
stradale della via Mulinello in Monreale, ancor più se ricoperta da
fogliame, detriti ed immondizia, rappresenta già di per sé e già da sola
oggettivamente un pericolo generico per i terzi ed in particolare per tutti
i pedoni, pericolo che spetta al Comune prevenire e soprattutto
segnalare adeguatamente.
La Suprema Corte di Cassazione, con pronunce a suo tempo innovative
ma che vengono ormai sistematicamente riconfermate, ha riconosciuto
(cfr ( Cass. civ., Sez. Ili, 20/02/2006, n.3651) il principio in virtù del
quale: "// danneggiato che invochi la responsabilità di cui all'art. 2051
c.c. contro una P.A. (o il gestore), in relazione a danno originatosi da
bene demaniale o patrimoniale soggetto ad uso generale e diretto della
collettività, non e' onerato della dimostrazione della verificazione del
danno in conseguenza dell'esistenza di una situazione qualificabile
come insidia o trabocchetto, dovendo esclusivamente provare - come
avviene di regola per le ipotesi di responsabilità per i danni cagionati
da una cosa in custodia - l'evento dannoso e l'esistenza del rapporto
eziologico tra la cosa e l'evento suddetto. Trattandosi di un'ipotesi di
responsabilità aggravata e non di responsabilità aggettiva, la P.A., per
liberarsi dalla presunzione gravante su di essa, deve dare la prova del
fortuito e quindi dimostrare mancanza di colpa, che emerge sul piano
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STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
del raffronto tra lo sforzo diligente necessario per prevenire ed evitare
l'evento e la condotta mantenuta ".
La ineccepibile responsabilità del convenuto ente pubblico, dovrà,
dunque derivarsi dalla sua condizione di ente pubblico tenuto alla
custodia e manutenzione della pubblica via, in uno con le conseguenze
che in termini di responsabilità appaiono fissate dalPart 2051 c.c.
L'origine lesiva del sinistro va certamente individuato nella condizione
di custode dell'ente pubblico convenuto, e nella responsabilità
aggravata - oggettiva conseguente alla derivazione del denunciato
sinistro originatosi da bene comunale soggetto ad uso generale e diretto
della collettività.
In altre parole, la specifica condizione del pubblico ente quale
proprietario, custode e dunque tenuto alla manutenzione della strada,
consente al danneggiato il diritto al ristoro del danno per effetto della
semplice prova del fatto storico con specifico riguardo alla derivazione
dei lamentati danni dalla cosa oggetto di custodia e dal suo stato di
manutenzione.
Nel caso di specie quindi la presenza di cani randagi lasciati
incustoditi in una via di pubblico transito, nonché la presenza di una
grossa deformazione posta sul margine del manto stradale non
custodita e non segnalata, e ricoperta peraltro da fogliame, detriti ed
immondizia, ha determinato la causazione dei gravi danni fisici del
pedone. Tale situazione di pericolo non poteva essere in alcun modo
avvistata né prevista dal pedone che non poteva da un lato, attendersi
l'aggressione improvvisa di cani randagi e dall'altra, che sulla
medesima via vi fosse nondimeno una grossa deformazione del manto
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STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
stradale, occultata peraltro da fogliame, detriti ed immondizia, lasciata
incustodita e non segnalata. La fattispecie così considerata finiva di
per sé anche per costituire pericolosa insidia per la presenza del
duplice requisito della imprevedibilità ed inevitabilità relativa ad
entrambe le gravi omissioni di custodia da parte dell'ente convenuto.
A nulla è valso l'invito bonario formulato all'ente convenuto con
raccomandata A .R. del 16.02.2011 (che sarà prodotta) onde ottenere
bonariamente il ristoro dei danni in favore dell' istante il quale si vede
costretto ad adire Codesta Giustizia per chiedere che
VOGLIA IL TRIBUNALE DI PALERMO
l)Ritenere e dichiarare il Comune di Monreale in persona del Sindaco
corrente per la carica prò tempore corrente, quale ente proprietario
della strada nonché quale ente tenuto alla custodia e alla prevenzione
del fenomeno del randagismo, unico ed esclusivo responsabile del
sinistro verificatosi in Monreale nella via Mulinello, in data
02.02.2011 e meglio in premessa descritto
2) Indi ritenere e dichiarare che detto incidente si è verifìcato a causa
della presenza di cani randagi lasciati incustoditi in detta Via nonché
a causa della presenza ivi non segnalata ed incustodita, di una grossa
deformazione stradale che ha creato una situazione insidiosa di
pericolo occulto, che avrebbe dovuto essere a priori, con apposite e
specifiche misure di intervento, prevenuto ed evitato;
3)Indi a che ritenere e dichiarare che detto incidente si è verificato per
esclusivi fatto e colpa del medesimo ente convenuto che vi ha dato
causa con il suo comportamento imprudente, negligente, inosservante
delle norme sulla sicurezza e quindi colposo ;
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STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
4) Conscguentemente condannare il Comune di Monreale in persona
del Sindaco prò tempore al risarcimento di tutti i danni fisici subiti dal
pedone Sig. Gnoffo Carmelo nella misura di € 19.123,30 e meglio in
premessa descritti o in quella somma maggiore o minore che sarà
accertata e determinata nel corso del giudizio e che sarà precisata, nel
suo ammontare, dopo l'espletamento della CTU; Ciò oltre gli interessi
legali dalla data del sinistro fino all'effettivo soddisfo e la
rivalutazione secondo gli indici ISTAT come per legge ;
5) Condannare il convenuto al pagamento delle spese, competenze ed
onorari del giudizio sia tecniche, che si renderanno necessarie, che
legali, oltre I.V.A. e CPA e spese generali ex art 15 TF nelle misure di
legge con distrazione in favore del sottoscritto procuratore che
dichiara di averle anticipate;
In via istruttoria :
1) Ammettere prova testimoniale con il teste Sig. Lorello Enzo
residente in Monreale nella Via Frassinelli e Mulini n. 10 , sui
seguenti articolati da ritenersi preceduti dalla frase "Vero è che":
a) "In data 02.02.2011, il sig. Gnoffo Carmelo percorreva a piedi la
via Mulinello in Monreale allorquando veniva aggredito e assalito da
sette cani randagi lasciati incustoditi da parte dell'Ente Comunale
convenuto";
b)"Detti cani che erano nascosti dietro alcune autovetture ed al
passaggio del pedone, lo assalivano";
e)" Nel modo di allontanarsi e di sfuggire all'aggressione di detti cani
il pedone cadeva rovinosamente in terra a causa di una deformazione
15
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
del manto stradale della medesima via lasciata incustodita e non
segnalata
d) "Detta deformazione era peraltro non visibile in quanto coperta da
fogliame e detriti ed immondizia;
e) " A seguito di tanto, il Sig. Gnoffo, rovinando in terra, subiva
lesioni.
f) " Riconosco i luoghi e la deformazione stradale dalle foto che mi
vengono esibite".
2) Ammettere CTU medico legale in capo al Sig. Gnoffo Carmelo ,
al fine di accertare la percentuale di invalidità permanente, il periodo
di inabilità temporanea totale e parziale, il danno biologico e
l'incidenza di quest'ultimo sulla capacità lavorativa.
Dare al nominando CTU ogni altro mandato ai fini di Giustizia.
Con salvezza di ogni altro diritto ed azione nella più ampia e generale
forma.
Palermo lì 23. 11. 20 11
- DICHIARAZIONE EX LEGGE 23/12/1999 n° 488 -
- CONTRIBUTO UNIFICATO PER L'ISCRIZIONE A RUOLO-
II sottoscritto Aw. Francesco Pepe in relazione alla Legge
23/12/1999 n° 488 dichiara che il valore della presente controversia
è di € 19.123,30 oltre interessi, rivalutazione e spese legali.
Aw. Frane Pepe
16
STUDIO LEGALE PEPEMO/29/2011
Relata di notifica .'L'anno 2011 il giorno del mese di
, istante il Sig. Gnoffo Carmelo, come sopra dom.to
rapp.to e difeso, io sottoscritto U.G. addetto all'Ufficio Notifiche del
Tribunale di Palermo ho notificato e dato copia del presente atto, per
averne scienza e conoscenza e per ogni effetto di legge al Comune di
Monreale in persona del suo legale rapp.te prò tempore corrente in
Monreale nella Piazza. Vittorio Emanuele ivi mediante consegna di
copia a mani d&J^CQ.
UFF l<" />
17
i I
1Si
c
?
Letto e sottoscritto
II Sindaco - F.to: Aw. F. Di Matteo
L'Ass. Anziano - F.to: Sig.raR. Giangreco
II Segr. Gen.le - F.to: Dr. E. Sunseri
Pubblicata ali'Albo Comunale dal 29.02.2012
Monreale, lì 29.02.2012.e —
ZIO
Ai sensi degli artt. 12/2 e 16 della L.R. n. 44/91, la presente deliberazione èImmediatamente Esecutiva.
Monreale, lì 27.02.2012
II Segr. Gen.le - F.to: Dr. E. Sunseri
COMUNE DI MONREALEProvincia di Palermo
VERBALE DI DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA MUNICIPALE
IMMEDIATAMENTE ESECUTIVA
N. 51/IE C O P I A
OGGETTO : Sentenza n. 334/11 - Atto di Appello del Sig. Carello Giovanni -Nomina Legale Aw. Antonio Rizzuto.
L'anno 2012, il giorno 27 del mese di FEBBRAIO in Monreale nella Saladestinata alle adunanze, si è riunita la Giunta Municipale con l'intervento deiComponenti i Signori:
Aw. Di Matteo Filippo Sindaco
Sig. Cardullo Giovanni Assessore
Sig.ra Giangreco Rosalia Assessore
Cav. Intravaia Marco Assessore
Sig. La Corte Giuseppe Assessore
Doti La Fiora Giuseppe Assessore
Risultano Assenti:
Arch. Salamene Nazzareno Vice Sindaco
Partecipa il Segretario Generale, Dott. Ettore Sunseri.
Assume la Presidenza l'Aw. Filippo Di Matteo, in qualità di Sindaco, il quale,riconosciuta legale l'adunanza, dichiara aperta la seduta ed invita la Giunta adeliberare sull'argomento indicato in oggetto.
IL DIRIGENTE
PREMESSO che con Sentenza n. 334/11 del 15.11.2011, il Giudice di Pace di Monreale, nelgiudizio civile R.G. n. 532/2011 promosso dal Sig. Carello Giovanni, difeso dall'Aw. F. Pepe, harigettato la domanda avanzata dal Sig. Carello nei confronti del Comune di Monreale, difeso dalVice Segretario Generale, per le motivazioni in essa evidenziate, ed ha disposto l'invio degli attialla Procura della Repubblica;
VISTO l'Atto di Appello, introitato al protocollo di questo Ente in data 27.01.2011 aln. 2240, promosso dal Sig. Carollo Giovanni, innanzi al Tribunale di Palermo, avverso la sentenzan. 334/11, con cui si cita il Comune a comparire all'udienza del 29.05.2012, al fine di accoglierel'appello, ritenere e dichiarare che il Comune di Monreale non aveva la capacità processuale diresistere in giudizio ed il difetto di jus postulandi del dott. Li Vecchi, riformulare e annullare lasentenza impugnata, dichiarare il Comune di Monreale unico ed esclusivo responsabile del sinistroverificatosi in Monreale nella Via Santa Liberata in data 18.01.2011 e conscguentementecondannare il Comune al risarcimento dei danni materiali e fisici per €. 1.789,00 ed al pagamentodelle spese, competenze e onorari dei due gradi di giudizio;
RILEVATO che, con riferimento all'importo della controversia, non sarebbeeconomicamente opportuno costituirsi in giudizio ma che, nella fattispecie, si contesta lo juspostulandi del Comune di Monreale, ritenendo illegittima la costituzione, previa delega del Sindaco,del Vice Segretario Generale nella controversia introitata davanti al Giudice di Pace di Monreale;
CONSIDERATO, quindi, che un eventuale esito negativo della controversia de quacomporterebbe pesanti conseguenze economiche per l'Ente, stante che il suddetto Dirigente difendeil Comune gratuitamente, laddove, per gli incarichi ai legali, occorrerebbe prevedere i relativiimpegni di spesa a carico del bilancio comunale;
RITENUTO, pertanto, opportuno, al fine di tutelare gli interessi del Comune, costituirsi nelgiudizio avverso l'atto di citazione sopra citato e affidare incarico legale a persona iscrittanell'elenco dei legali, approvato con determinazione dirigenziale AIG n. 30 del 16.01.2012, nellapersona dell'Aw. Antonio Rizzuto;
VISTA la nota dell'01.02.2012, che si allega, inoltrata dall'Aw. Antonio Rizzuto, constudio legale in Palermo, Via Gen.le Domenico Chinnici n. 14, con cui si comunica la spesa perl'espletanda opera professionale, pari ad €. 1.500,00, comprensiva di incidenze fiscali;
VISTO il vigente Statuto Comunale;VISTO l'art. 125 del D.L.vo 163/06 e s.m.i.;VISTA la L.R. 12/2011VISTO il D. L.vo n. 267/2000;VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE.LL.;
P R O P O N E
Per quanto in premessa indicato:
1 - AUTORIZZARE il Sindaco a costituirsi all'udienza del 29.05.2012, giusta atto di appelloavverso la sentenza del Giudice di Pace di Monreale n. 334/11, promosso dal Sig. CarolloGiovanni;
2 - AFFIDARE all'Avv. Antonio Rizzuto, nato a Palermo il 20.09.1982, con sede legale inPalermo, Via Gen.le Domenico Chinnici n. 14, l'incarico di rappresentare il Comune nellacontroversia sopra citata;
3 - IMPEGNARE la somma di € 1.500,00, comprensiva di incidenze fiscali, occorrente per lespese di giudizio, così come comunicato con la nota sopra citata, all'intervento 1.01.02.03 - Gap.1058 - del bilancio 2012, denominato "Spese per liti, arbitraggi, ecc.", con successivadeterminazione dirigenziale;
MONREALE, 23.02.2012
£t fff'J^ \VM* ' i;Ó3 ( ' !
LA GIUNTA MUNICIPALE
VISTA la superiore proposta di deliberazione;
VISTI gli allegati pareri, espressi ai sensi dell'art 12 della L.R. n. 30 del 23.12.2000;
VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE.LL.;
Ad unanimità di voti favorevoli, espressi a scrutìnio segreto, così come proclamato dal Sindaco;
DELIBERA
1 - APPROVARE e fare propria la superiore proposta deliberativa.
Su proposta del Sindaco
VISTA la L.R.n. 44/91;VISTO l'Ordinamento Amm.vo degli EE.LL.;
Ad unanimità di voti favorevoli, espressi per alzata di mano, così come proclamato dal Sindaco;
DICHIARA
II presente provvedimento di IMMEDIATA ESECUZIONE.
P A R E R I
Proposta di deliberazione della GIUNTA MUNICIPALE avente per oggetto:
/)W-
Esperita l'istruttoria di competenza;
Visto l'ari. 12 della L.R. n. 30 del 23.12.2000;
II Dirigente dell'Area esprime parere FAVOREVOLE, in ordine alla regolarità tecnica, sullaproposta di deliberazione sopraindicata.
Monreale J*&\ 'V \A '•- •' \1 ?. \7M
wN^O'J
II Dirigente dell'Area Gestione Risorse esprime parere FAVOREVOLE, in ordine alla regolaritàcontabile, sulla proposta di deliberazione sopraindicata.
Data
II Dirigente
Allegato alla deliberazione N. DEL
STUDIO LEGALE RIZZUTO
Aw. Girolamo Rizzuto
Aw. Luigi De Luca
Aw. Angelo Incardona
Aw. Antonio Rizzuto
Dott. Andrea Rizzo
Palermo, lì
AL RESPONSABILEDELL'UFFICIO LEGALEDEL COMUNE DI MONREALE
Oggetto: PROCEDIMENTO CIVILE CAROLLO GIOVANNI ci COMUNE DIMONREALE
In riferimento al procedimento in oggetto pregiomi comunicarLe che la
spesa presuntiva per l'opera professionale espletanda nel grado di appello innanzi il
Tribunale Civile di Palermo potrà ritenersi contenuta in € 1.500,00 comprensiva di
incidenze fiscali, di cui € 400,00 per spese non imponibili.
Cordiali saluti.
A-
90129 Palermo - Via GenJe Domenico Chinnici, 14 - tei. e fax 091.6683407
CITTÀ PI MONREALEPROTOCÒLLO'GENERALE
N. Prot
2 7 BEN. 2012
... Fase.-..
STUDIO LEGALEAW. FRANCESCO PEPE
PATROCINANTE IN CASSAZIONE90144 PALERMO: VIA ARIOSTO,47 TEL:091/34.13.44
90046 MONREALE: C.SO P. NOVELLICI TEL: 091/640.40.4500162 ROMA: VIA GIULIO DE PETRA, 16 TeL+39 06/90080018
FAX:091/640.22.29 - 091/625.24.43CF:PPEFNCSSP08G273R- P.IVA: 042174*0123
PALERMO: LUN-MERC - MONREALE: MART. - GIOV. 17,00-19,30ROMA: PER APPUNTAMENTO
e.mail:francesco@pec.studiolegalefpepe.it
—TR EBUNALE DI PALERMO
ATTO DI APPELLO
Il Sig. Carollo Giovanni nato a Palermo il 22.02.1965,C.F.-
CRLGNN65B22G273N residente in Palermo nella Via Aquino 21/D
ed elettivamente domiciliato in Palermo nella Via L. Ariosto 47
presso lo Studio delPAw. Francesco Pepe C.F.
PPEFNC65P08G273R e P.IVA 04217480823 e-mail:
firancesco@pec.studiolegalefpepe.it fax: 091/6252443 dal quale è
rappresentato e difeso per mandato a margine dell'atto di citazione
notificato 8/4/2011( valevole per ogni fase e grado), dichiara con il
presente atto, da valere ad ogni effetto di legge, di proporre, cosi come
in effetti, propone formale
A P P E L L O , ; ? •
avverso la sentenza n° 334/11 del 15/11/2011,depositata il 24/11/2041 'J-"'
resa dal Giudice di Pace di Monreale - Dott. Carlo Di Rosa -CnéT",, ..,,
giudizio civile RG: n° 532/2011 non notificata promosso da Carolles:,^
Giovanni rappresentato e difeso dall'Aw. Francesco Pepe contro fl.-i''r
Comune di Monreale rappresento e difeso dal Dott. Li Vecchi e con là'"r
quale l'indicato Giudice ha rigettato la domanda avanzata dal Carollo,..
nei confronti del Comune convenuto in quanto "l'attore non
dimostrato il suo accadimento anche sulla scorta della
testimoniale assunta durante l'istruzione probatoria della causa " e,
"poiché la dichiarazione fatta dal teste non coincide con quanto si
evince dal referto del P.S. , poiché rere dinanzi all'autorità
procedente , configurano astrattamente l'ipotesi di reato di cui al'art.
372 c.p. ", ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della
Repubblica.
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
All'esposizione dei motivi di gravame si
P R E M E T T E
Con atto di citazione notificato 1'8/4/2011 Carollo Giovanni conveniva
in giudizio,davanti al Giudice di Pace di Monreale,il Comune di
Monreale esponendo che, in data 18/01/2011, alla guida del motociclo
HONDA SH tg. DK18198 di sua proprietà, nel percorrere la Via
S.Liberata di Monreale in direzione di Aquino, a causa di una grossa
buca ricolma d'acqua, posta sul manto stradale, non opportunamente
segnalata e costituente insidia e trabocchetto ,perdeva il controllo del
mezzo.
A seguito di ciò cadeva rovinosamente a terra riportando lesioni
personali mentre il motociclo subiva danni alla carrozzeria per €
566,00 (preventivo del 27.1.2011) e danni all'impianto elettrico ed al
sistema antifurto per € 223,00 (preventivo a cura dell'elettrauto
Vincenzo Venezia) ammontanti così ad € 789,00.
Chiedeva, pertanto il ristoro dei danni fisici in € 1.000.00 da liquidarsi
in via equitativa e quelli materiali in € 789,00.
Nell'atto introduttivo del giudizio l'evento veniva, però, erroneamente
collocato alle ore 20,00 del 18.1.2011 e non con l'orario effettivo delle
ore notturne verosimilmente intorno alle 2,00.
Da qui la dichiarazione del rigetto della domanda e la compensazione
delle spese con la contestuale trasmissione degli atti alla Procura della
Repubblica per il falso che sarebbe stato commesso dal teste Spumato
Mirko.
II Comune di Monreale, sebbene regolarmente citato per l'udienza
dell' 11/7/2011, compariva tardivamente in giudizio con difesa affidata
al suo Vice Segretario Dott. Giancarlo Li Vecchi il quale con
STUDIO LEGALE PEPE- MO/33/2011
APPELLO
comparsa conclusionale, all'udienza del 3/10/2011, eccepiva
P improponibilità e la contraddittorietà della dinamica del sinistro
descritta dall'attore, l'insussistenza dei caratteri dell'insidia o del
trabocchetto e contestava sia nell'0n che il quantum oltre al
fondamento dell'avversa pretesa e, nella qualità di pubblico ufficiale,
invocava, la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica
essendosi, a suo dire, in presenza di \m"tentatìvo di truffa nei
confronti della pubblica amministrazione ".
All'esito dell'attività istruttoria compiuta con la produzione di
documentazione ospedaliera e con prova testimoniale con il Sig.
Mirko Spumato, discussa la causa, la causa veniva posta in decisione.
Con sentenza n° 334/11 del 15.11.2011, depositata il 24.11.2011, il
Giudice di Pace di Monreale, Dott. Di Rosa, rigettava la domanda
avanzata dal Carello nei confronti del Comune convenuto affermando
che "per quanto attiene all'evento lesivo si ritiene che l'attore non ha
dimostrato il suo accadimento anche sulla scorta della prova
testimoniale assunta durante l'istruzione probatoria della causa" e,
"poiché la dichiarazione fatta dal teste non coincide con quanto si
evince dal referto del P.S. , poiché rese dinanzi all'autorità
procedente , configurano astrattamente l'ipotesi di reato di cui al 'art.
372 c.p.", ha disposto la trasmissione degli atti alla Procura della
Repubblica, compensando altresì le spese di lite.
L'impugnata sentenza, appare ingiusta ed immotivata e la stessa va
pertanto riformata. E ciò per i seguenti
M O T I V I
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
I) Omessa, contraddittoria, illogica ed insufficiente motivazione;
violazione e falsa applicazione dell'art. 82 c.p.c.; errar in
procedendo in ordine allo jus postulandi del Comune dì Monreale.
Il Giudice di primo grado ha consentito al Comune di Monreale, nella
persona del Doti Li Vecchi, la cosiituzione,coltivazione e la
conclusione di un giudizio in cui lo stesso Ente aveva affidato la difesa
ad un suo dipendente sprovvisto di patrocinio.
Stando, infarti, alla dizione dell'art. 82 c.p.c. secondo cui: "Davanti al
giudice di pace le parti possono stare in giudizio personalmente nelle
cause il cui valore non eccede €516.45" si evince che il Comune di
Monreale, comparendo davanti al Giudice di Pace a mezzo di
procuratore non abilitato all'esercizio della professione legale per le
cause di valore superiore all'importo di cui sopra, ha posto in essere
atti privi dei requisiti di forma e considerato, fra l'altro, che la
domanda proposta dal Carollo è stata pari ad € 1.789,00 ne deriva che
la comparsa a firma del Dort. Li Vecchi,V.Segretario Generale del
Comune di Monreale, è affetta da nullità assoluta per violazione del
citato articolo codicistico, nullità che non è stata nemmeno sanata
con la proposizione di apposita istanza a cui avrebbe dovuto far
seguito un decreto autorizzatorio del Giudice a poter resistere in
giudizio.
Invero stando,infatti,alla dizione dell'art. 82 epe secondo cui:
"Davanti al giudice di pace le parti possono stare in giudizio
personalmente nelle cause il cui valore non eccede € 516.45" si
evince che il Comune di Monreale, comparendo davanti al Giudice di
Pace a mezzo di procuratore non abilitato all'esercizio della
professione legale per le cause di valore superiore all'importo di cui
4
L...
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
sopra, ha posto in essere atti privi dei requisiti di forma e
consideratola l'altro,che la domanda proposta dal Carello è stata
pari ad € 1.789,00 deriva che la comparsa conclusionale a firma del
Dott Li Vecchi-V:Segretario Generale del Comune di Monreale- è
affetta da nullità assoluta.
Giova pure precisare che il Giudice di Pace, sebbene sollecitato dal
sottoscritto procuratore che ha eccepito il difetto di jus postulandi,ha
omesso di emettere decreto che autoirizzasse il Comune a starle in
giudizio con il patrocinio del Dott Li Vecchi.
In mancanza di detta attività e in violazione delle norme imperative ed
inderogabili previste dalla vigente legislazione professionale (R.D.L.
27/11/1933 n. 1578) il Dott. Li Vecchi doveva ritenersi privo della
legittimazione processuale a rappresentare il Comune di Monreale
con la conseguenza che tutti gli atti dallo stesso compiuti (
erroneamente non rilevati, ma rilevabili dal Giudice di Pace)
dovevano e devono ritenersi radicalmente nulli e processualmente
inesistenti.
A corollario di quanto appena detto va ancora precisato che la
costituzione in giudizio del Comune appellato ha difettato di ulteriori
requisiti consistenti nella omessa indicazione del numero e della data
della delibera con la quale lo stesso Ente ha conferito al Dott. Li
Vecchi il mandato a resistere nel contenzioso di primo grado nonché
dell'elezione di domicilio (per cui oggi si è obbligati a notificare il
presente atto personalmente al Sindaco prò tempore).
L'omessa produzione di idonea documentazione non ha consentito,
fra l'altro, di ricavare il pur minimo elemento contrario a riguardo
essendosi parte avversa limitata solo a dire "COMPARSA
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
CONCLUSIONALE per il Comune di Monreale rappresentato e
difeso dal doti. Giuncarlo Li Vecchi —Vice Segretario Generale-
delegato dal Sindaco".
Se, dunque, è accettabile tale affermazione (delega del Sindaco),
sotto diverso profilo procedurale, la comparsa conclusionale avversa, è
nulla perché priva di mandato.
Stando così i fatti, sotto il profilo procedurale, non è chiaro perché il
Giudice di Pace, non sussistendone i presupposti, ha disposto la
trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica per avere lo
Spianato assertamente violato Part 372 cp e non ha provveduto
invece, in ordine alla violazione dell'art. 348 c.p., in base al quale
"nessuno può assumere il titolo né esercitare le funzioni di
avvocato se non è iscritto nell'albo professionale", a considerare il
Comune convenuto contumace e privo di difensore .
Nella fattispecie il Comune non poteva stare "personalmente in
giudizio" in quanto la causa supera il valore di € 516,00, limite
previsto dal'art. 82 c.p.c. che consente alla parte di stare in
giudizio personalemente.
E per di più, il Dott. Li Vecchi non poteva rappresentare il
Comune in quanto tale ultimo soggetto, dirigente del Comune non
ha indicato il numero e la data della delibera con la quale lo stesso
Ente gli avrebbe conferito il mandato a resistere nel contenzioso di
primo grado nonché dell'elezione di domicilio ( per cui oggi si è
obbligati a notificare il presente atto personalmente al Sindaco
prò tempore).
Infatti le S.U. (17 marzo 2004, n. 5463) nel confermare la spettanza
del potere di rappresentanza processuale del Comune soltanto al
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Sindaco e non ai dirigenti richiama precedenti sentenze delle Sezioni
unite (10 dicembre 2002, n. 17550, e la già citata 10 maggio 2001, n.
186) nonché univoca e copiosa giurisprudenza di Cassazione (Cass.
11 maggio 2001, n. 6546; Cass. 30 maggio 2000, n. 7190; Cass. 5
aprile 2002, n. 4845; Cass. 10 febbraio 2003, n. 1949; Cass. 20
febbraio 2003, n. 2583; Cass. 12 dicembre 2003, n. 19082).
Dello stesso avviso è stata la Cassazione ( cfr. Cass.7 giugno 2004, n.
10787) la quale ha ritenuto che nessuna deroga può essere attuata al
potere spettante al sindaco di conferire al difensore procura alle litL
Nemmeno il sindaco stesso "può derogare a tale riserva di
attribuzioni delegando ad altri (segnatamente ai Dirigenti) il potere
di rappresentanza processuale, atteso che il Testo Unico esige una
scissione tra detto potere, spettante esclusivamente al Sindaco, e la
sfera di attribuzioni dei Dirigenti delineata dal citato art 107".
Pertanto in via principale il Comune non poteva costituirsi
personalmente poiché la causa era di valore superiore ad € 516,00 e
pertanto poteva costituirsi solo a mezzo di soggetto abilitato
all'esercizio della professione legale.
Poi, più specificatamente, il Dott. Li Vecchi non aveva lo jus
postulandi non avendo prodotto idonea documentazione attestante
l'incarico allo stesso conferito per potere rappresentare l'Ente.
Lo stesso infatti non solo non ha indicato il numero e la data della
delibera con la quale l'Ente comunale gli ha delegato la capacità
processuale di resistere in giduzio , ma ha altresì omesso di produrre il
medesimo atto.
In tale senso la sentenza andrà sul punto integralemente revocata
e annullata.
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
******************
II) Omessa, contraddittoria, illogica ed insufficiente motivazione;
violazione e falsa applicazione artt. 115 e 116 c.p.c. errata o
quanto meno carente e/o insufficiente valutazione delle prove
raccolte in ordine all'an debeatur; violazione e falsa applicazione
degli artt. 2043 e 2051 c.c.
Il Giudice di primo grado, con motivazione approssimativa,
contraddittoria ed illogica, ha ritenuto che l'attore non ha provato
l'evento lesivo anche sulla scorta della prova testimoniale assunta
durante l'istruzione probatoria.
Il Giudice di Pace nell'avere rigettato la domanda del Carello
mettendo in evidenza che i "fatti descritti doli 'attore e confermati dal
teste (????) in sede di testimonianza non coincidono minimamente con
gli orari delle visite mediche [...]" e che "lo stesso, alle ore 20,00,
eseguiva RX alla caviglia [...]",ha. concluso nel senso che l'atto di
citazione abbia fatto riferimento ad un sinistro diverso e che quindi la
domanda risultava poco credibile.
La discordanza delle date è certamente da ricondurre ad un mero
errore di dattilografia e/o ad un vero lapsus calami che non appare
però in grado di avere inficiato il fatto che la data del sinistro doveva
essere ricondotta ed identificata nelle ore notturne del 18.1.2011.
Che si tratti, poi, di un mero errore materiale, suscettibile peraltro di
essere "emendato", si ricava dalla stessa documentazione sanitaria da
cui risulta che l'odierno appellante alle ore 13,22 del 18.1.2011 veniva
sottoposto alla prima visita presso il P.O. " G.F. Ingrassia " di Palermo
oltre ancora dalla deposizione del teste Spumato che, contrariamente
all'assunto del Decidente, "non ha confermato i fatti" descritti in
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
citazione, ma ha precisato che "l'incidente si è verificato nelle ore
notturne".
Infatti lo stesso teste ha, in sede di dichiarazione, confermato
l'articolato di cui al punto a) dell'atto di citazione, che non
menzionava affatto le ore 20.00 quali orario del sinistro; ha poi
precisato che il sinistro si è verificato nelle ore notturne e che la
strada era poco illuminata.
Orbene se per ore notturne del mese di gennaio può intendersi l'arco
temporale che va dalle ore 00,00 alle ore 5,00 dello stesso giorno
risulta evidente, per quanto appresso sarà chiarito, che i fatti descritti
dall'attore risultano attendibili ed accoglibili.
Alla luce delle superiori considerazioni non si capisce neppure perché
il Giudice dì Pace abbia inviato gli atti alla Procura della Repubblica
atteso che (al contrario di quanto rileva il Giudice ovvero che "le
dichiarazioni fatte dal teste non coincidono con quanto si evince dal
predetto referto") proprio il teste escusso ha chiarito l'orario
dell'incidente e le circostanze in cui i medesimo si è verificato.
Con il presente atto di appello Carello Giovanni intende,comunque,
procedere alla correzione dell'errore materiale hi cui è incorso nella
redazione dell'atto di citazione del giudizio di primo grado che, oltre a
contenere una serie di riferimenti e di documenti ospedalieri prodotti
nel fascicolo di parte, dimostra in maniera inequivoca la data esatta
del sinistro (18.1.2011), che l'ora riportata in citazione sia il frutto di
una mera svista e che in realtà l'attore (oggi appellante) intendeva fare
riferimento all'episodio dannoso del 18.1.2011.
STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Reieterando i fatti temporalmente verificati, per dare consistenza
giuridica e di fatto alle conseguenze giuridiche che si traranno, appare
opportuno ripercorrere a ritroso lo svolgimento degli stessi.
L'incidente, come anzidetto, è avvenuto nelle ore notturne del
18.1.2011. L'appellante si è recato al P.S. alle ore 13.22 dello stesso
giorno ed ivi accettato e visitato con il codice d'urgenza "bianco" per
cui è stato dimesso.
Giova precisare, che l'orario d'ingresso al P.S. ( 13,22) non è affatto
indicativo se si considera che i soggetti che si recano al P.S. e
vengono identificati con il codice "Bianco" devono dare la precedenza
a tutte le altre persone che hanno il codice d'urgenza "Verde" e
"Rosso" di guisa che è possibile che una persona infortunata con il
codice Bianco debba aspettare ore ed ore prima di essere visitata e
dimessa.
A seguito di un persistente dolore accusato l'odierno appellante vi
rimaneva per i successivi accertamenti che si sono protratti dalle ore
19,01 alle ore 21.01 dello stesso giorno.
Il referto medico, peraltro errato, è stato materialmente redatto alle ore
22,09 del 18/1/2011 .
In detto referto sono indicati tutti gli esami effettuati dall'appellante
nel corso della giornata .
Di detto decorso temporale dei fatti il Decidente nella sua schematica
e affrettata sentenza non spende nemmeno una parola e non ha saputo
trovare una soluzione al dubbio tra quanto emerso dalla
documentazione ospedaliera e la deposizione del teste, dando seguito
solo e soltanto alle conclusioni del Dott. Li Vecchi anche queste
assolutamente tendenziose e tediose.
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
La domanda del Sig. Carello doveva trovare accoglimento , per il
resto, anche alla luce delle dichiarazioni testimoniale rese dal teste
Spumato.
Infarti dall'esame delle emergenze probatorie per essere certi che la
responsabilità dell'occorso vada ascritta in linea esclusiva al
convenuto Comune di Monreale, per l'omessa manutenzione della
pubblica via, causa dell'evento lesivo del sinistro.
L'esclusiva responsabilità dell'Ente pubblico convenuto, pertanto,
potrà farsi derivare pacificamente oltre che dagli esiti della prova
testimoniale espletata nel corso della fase istruttoria del giudizio,
anche dai principi di diritto affermati dalla Corte di Cassazione e ad
oggi costantemente seguiti dalla giurisprudenza di legittimità e di
merito.
In punto di fatto, la dinamica del sinistro, così come narrata da parte
attrice in seno all'atto di citazione, ha trovato pieno e compiuto
riscontro nelle dichiarazioni di prova rese dal teste attorco,
Sig.Spinnato Mirko, escusso all'udienza del 3/10/2011.
L'onere probatorio gravante in capo al danneggiato-odierno
concludente, è stato pienamente ed esaurientemente assolto.
A tal proposito è d'uopo precisare che, secondo i più recenti approdi
giurisprudenziali (Cass. Civ., Sez. Ili, 24881/2008; Cass. Civ,
858/2008), il danneggiato che chiede il risarcimento dei danni
ingiustamente patiti in conseguenza dell'omessa o insufficiente
manutenzione delle strade o di sue pertinenze e che, a tal fine, invoca
la responsabilità della P.A., è tenuto, secondo le regole generali in
tema di responsabilità civile, a dare la prova del verificarsi dell'evento
dannoso e del suo rapporto di causalità con la cosa in custodia.
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Sul medesimo grava, cioè, l'onere di dimostrare che l'evento si è
prodotto come conseguenza normale della particolare condizione
potenzialmente lesiva, posseduta dalla cosa.
La relativa prova, invero, "può essere data anche mediante
presunzioni, giacché la prova del danno è di per sé indice della
sussistenza di un risultato anomalo e cioè dell'obiettiva deviazione dal
modello di condotta improntato ad adeguata diligenza che
normalmente evita il danno, non essendo il danneggiato viceversa
tenuto a dare la prova anche della presenza di un'insidia o di un
trabocchetto, estranei alla responsabilità ex ari. 2051 c.c.".
Secondo la giurisprudenza di legittimità, "facendo eccezione alla
regola generale dì cui al disposto degli arti. 2043 c.c. e 2697 e.e.,
l'art. 2051 c.c. determina infatti un'ipotesi caratterizzata da un
criterio di inversione dell'onere della prova, ponendo a carico del
custode la possibilità di liberarsi dalla responsabilità presunta a suo
carico mediante la prova liberatoria del fortuito, dando, cioè, la
dimostrazione che il danno si è verifìcato in modo non prevedibile né
superabile con lo sforzo diligente adeguato alle concrete circostanze
del caso".
Orbene nel caso de quo è stata raggiunta la prova del fatto storico del
verificarsi del sinistro e la sua riconducibilità alla presenza di una buca
sul manto stradale di una via comunale non segnalata e non visibile né
awistabile.
Il sicuro fondamento della richiesta risarcitorea di parte attrice trova
dunque, piena conferma nella dichiarazione testimoniale resa dal Sig.
Spinnato Mirko il quale, senza dubbi e sotto giuramento, ha
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
interamente confermato gli articolati di prova dedotti da parte
attrice.
Questi ha precisato di ricordare il sinistro in quanto si trovava dietro
il motociclo di parte attrice.
Ha poi dichiarato che il sinistro si è verificato nelle ore notturne, che
la strada era poco illuminata e che non e 'erano segnali di stradali di
pericolo.
Ha senza dubbi ricordato che il motore ha impattato nella buca con la
ruota anteriore ed è rovinato in terra unitamente al suo conducente
che ha riportato lesioni
Con riferimento alla presenza dell'insidia ha dichiarato che la buca nel
quale è caduto il motore era colma d'acqua.
Infine ha riconosciuto i luoghi in cui si è verificato il sinistro e i danni
riportati dal mezzo dalle foto che gli sono state esibite.
Grazie alle dichiarazioni del predetto teste escusso, è stato possibile
dimostrare la verificazione dell'evento dannoso e del suo rapporto
di causalità con la cosa in custodia, assolvendo l'onere probatorio
gravante ex art. 2051 c.c. in capo al danneggiato-attore.
Anche qualora si dovesse ritenere applicabile il diverso riferimento
normativo di cui all'art. 2043 c.c., l'onere probatorio gravante sul
danneggiato-attore risulterebbe altresì essere stato pienamente
soddisfatto.
Dall'esame delle dichiarazioni di prova appare, infatti, facilmente
desumibile la presenza, lungo la via Santa Liberata, teatro del sinistro,
di un buca costituente insidia e trabocchetto per tutti gli utenti della
strada in quanto non segnalata e incustodita.
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Tale deformazione anche in considerazione delle condizioni
atmosferiche, (il teste indicato da parte attrice, Sig. Spumato Mirko,
escusso all'udienza del 3/10/2011 ha confermato che aveva
precedentemente piovuto e dunque essendo la detta buca ricolma
d'acqua non era visibile e awistabile) nonché della scarsa
illumuiazione pubblica esistente sul luogo (anche quest'ultima
circostanza confermata dal teste attorco Spumato Mirko), non poteva
essere avvistato e dunque, non poteva essere in alcun modo prevenuto
il danno.
Sotto il profilo probatorio la convenuta Pubblica Amministrazione
invece, non è riuscita ad affrancarsi dall'onere probatorio su di essa
gravante.
Non è stata fornita la prova dell'espletamento della normale attività di
vigilanza e di manutenzione, esigibile in relazione alla specificità della
cosa da parte dell'amministrazione.
Non è stata altresì fornita la prova del preteso concorso di colpa
dell'attore, stante che la pioggia ha reso non visibile il dislivello
esistente sul manto stradale.
Poiché nessuna irregolarità risulta provata a suo carico, non
poteva riconoscersi alcun profilo di responsabilità in capo
all'attore, a nessun titolo e grado.
La responsabilità dell'amministrazione comunale doveva invece essere
pienamente riconosciuta ed il danno, conscguentemente risarcito.
E ciò alla luce altresì del fatto che è risultata peraltro semplicemente
allegata e non provata, l'impossibilità per il Comune di provvedere
alla manutenzione della sede stradale, in considerazione della sua
estensione territoriale.
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
In relazione alla circostanza inerente alle grandi dimensioni del
demanio stradale comunale, che presuntivamente dovrebbe costituire
un ostacolo ad un controllo ed ad una manutenzione costanti, occorre
contro dedurre che nel caso de quo, il tratto di strada interessato dal
sinistro costituice un importante snodo per il traffico che da Monreale
si dirìge verso Palermo o verso Aquino. In ragione di tanto essa non
può non rientrare nell'ambito di quelle strade principali che richiedono
un monitoraggio costante. Non si può dunque escludere che su di essa
debba essere esercitato un regolare controllo da parte dell'ente
comunale, vuoi con la presenza di vigili, vuoi con l'apposizione di
segnali che evidenziano la presenza di avvallamenti e buche.
La giurisprudenza afferma costantemente che il controllo continuativo
delle condizioni dei beni demaniali rientra negli obblighi (istituzionali)
di manutenzione ordinaria, dai quali l'ente locale non può esimersi, ciò
in quanto il progresso tecnologico predispone, oggi, gli strumenti di
verifica più idonei ad evitare insidie (Cfr. Cass. civ., 15 gennaio
2003, n. 488).
L'impossibilità da parte delle p.a. di esercitare, in concreto, la
necessaria vigilanza delle strade, si pensi a quelle versanti in uno stato
di abbandono o semi — abbandono, si risolverebbe in una formula
preconcetta e di mero stile, volta a creare una vera e propria
presunzione di irresponsabilità in capo all'ente locale.
Invero, a prescindere dalle ipotesi di insidia che si vengano a
creare improvvisamente, è molto più che prevedibile che su strade
che non siano oggetto di manutenzione, neppure periodica,
abbiano a verificarsi danni.
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
In definitiva nel caso di specie, l'ente convenuto avrebbe dovuto
essere ritenuto comunque responsabile dell'occorso.
In primo luogo risulta infatti provato un comportamento omissivo
della P.A. convenuta che ha costituito condizione determinativa del
processo causale che ha condotto all'evento dannoso. E ciò in quanto
in materia di strade pubbliche, per assicurare la sicurezza degli utenti,
la P.A, quale proprietaria, ha l'obbligo di provvedere alla relativa
manutenzione (art 16 Ig. 2248 del 1865 , ali. F; ari 14 cod. strada;
ari 28 Ig. n. 2248 del 1865, ali. F; per i Comuni art. 5 r.d. n.
2506/1923) nonché di prevenire e, se del caso, segnalare qualsiasi
situazione di pericolo o di insidia. L 'amministrazione convenuta è
venuta meno a tali specifici obblighi normativamente previsti.
In secondo luogo l'ente pubblico medesimo non ha fornito nel corso
del giudizio la prova del caso fortuito ovvero non ha dimostrato che
l'anomalia fosse conseguenza di una repentina e non specificamente
prevedibile alterazione dello stato della cosa (provocata dagli utenti
stessi del bene) che, nonostante l'attività di controllo e la diligenza
impiegata allo scopo dì garantire un intervento tempestivo, non si sia
potuta rimuovere o segnalare, per difetto del tempo strettamente
necessario a provvedere.
Posto invero il principio per cui: "Aifini della ripartizione dell'onere
della prova, il convenuto, ove contrapponga una difesa articolata su
fatti diversi da quelli posti a base della domanda, è tenuto a fornirne
la dimostrazione ai sensi dell'ari. 2697 e.e. con le relative
conseguenze in caso di prova non offerta o non raggiunta" (Cass.
civ., Sez.II, 20/04/1996, n.3775).
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Nel caso di specie parte convenuta, in violazione dell'onere imposto
dall'art. 2697 c.c., non è riuscita a fornire alcuna prova sufficiente a
sostenere le difese sollevate in seno alla comparsa di risposta e,
pertanto, esse dovranno ignorarsi al fine della decisione.
Ancora più di recente la Suprema Corte di Cassazione ( v. Cass. civ.
SS.UU. 6 giugno 2008, n. 15042) ha preso atto del problema della
responsabilità oggettiva di cui all'art. 2051 cod. civ., sotto il profilo
della delimitazione dei rischi di cui far carico l'ente gestore quale
"custode" ritenendo di potere escludere tale responsabilità
eventualmente soltanto nelle ipotesi nelle quali la causa del danno si
estrinseca alla struttura del bene demaniale e cioè creata
estemporaneamente da terzi (perdita d'olio ad opera del veicolo di
passaggio; abbandono di vetri rotti, ferri arrugginiti, rifiuti tossici od
altri agenti offensivi) e non anche quando per cause intrinseche alla
struttura del bene, sì da costituire fattori di rischio conosciuti o
conoscibili a priori dal custode (quali, in materia di strade, l'usura o il
dissesto del fondo stradale, la presenza di buche, la segnaletica
contraddittoria o ingannevole, ecc.).
Con riguardo ai beni demaniali, cioè, si presenterà presumibilmente
più spesso l'occasione di qualificare come fortuito (esimente da
responsabilità) solamente il fattore di pericolo creato occasionalmente
da terzi, che abbia esplicato le sue potenzialità offensive prima che
fosse ragionevolmente esigibile l'intervento riparatore dell'ente
custode.
Tale impostazione risulta in linea, fra l'altro, con il principio
giurisprudenziale sopra richiamato, per cui l'onere di fornire la prova
delle circostanze idonee ad esimere dalla responsabilità di cui all'art.
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
2051 cod. civ. grava sull'ente pubblico (Cass. civ., Sez. 3, 1 ottobre
2004 n. 19653).
Tale infatti è il principio in vigore con riguardo alla prova del caso
fortuito.
Facendo applicazione di tali principi al caso di specie, la buca
insistente sul manto stradale, per come affermato espressamente dalla
Corte di Cassazione costituisce incontrovertibilmente difetto
strutturale.
Orbene, alla luce di tali affermazioni è d'uopo osservare che nel caso
di specie, la causa dell'incidente occorso al Sig. Carello Giovanni, sia
indubbiamente ravvisatole in un difetto costruttivo, intrinseco alla
natura del bene demaniale di cui il Comune deve farsi carico proprio
perché nella sua veste di custode deve limitare nonché eliminare i
fattori di rischio e pericolo per gli utenti del bene.
Essa è quindi idonea, ove in concreto abbia determinato la caduta del
terzo utente del bene, (così come in effetti è stato), fondante una
responsabilità ex art. 2051 c.c.
Tutti gli elementi probatori acquisiti nel giudizio di primo grado,
nonché lo svolgersi delle dinamiche istruttorie ivi sviluppate,
avrebbero dovuto dunque consentire di riconoscere come provate,
fondate e meritevoli di accoglimento le pretese tutte avanzate
dall'odierno appellante in quanto legittime nelle ragioni in diritto
(processuale e sostanziale) poste a fondamento.
Da quanto sopra appare assolutamente esaustivo il quadro probatorio a
favore di parte attrice; numerosi, palesi e concordanti gli elementi
probatori acquisiti, tali da fondare in senso univoco la pretesa
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APPELLO
risarcitorea di parte attrice meritevole di pieno ed integrale
accoglimento.
*********************
III) Mancato ed errato riconoscimento del danno lamentato da
parte attrice; Errata liquidazione del quantum debeatur.
Violazione, mancata applicazione dell'art. 61 c.p.c. e art. 191 c.p.c.
In ordine al quantum debeatur per le sovrasvolte considerazioni è da
ritenere errata sotto ogni profilo fattuale e di diritto la sentenza
impugnata che ha ritenuto senza una sufficiente e plausibile
motivazione inaccoglibili le richieste del Carollo.
Pienamente fondata e sostenuta da adeguato riscontro probatorio deve
ritenersi,di contro, la pretesa risarcitoria per i danni subiti dal
motociclo incidentato documentalmente giustificata dal preventivi
prodotti in atti nel giudizio e che doveva essere risarcita
integralmente.
Anche su tale punto la sentenza impugnata andrà revocata e cassata
dovendosi affermare il pieno diritto del Carollo alla totale
liquidazione.***************
IV) Violazione e falsa applicazione dell'art. 91 c.p.c., errata
compensazione delle spese di giudizio.
Risultando pienamente fondata la pretesa azione spiegata
dall'odierno appellante, le spese di lite andavano poste a carico del
convenuto ente.
Rigoroso al riguardo il principio per cui "la condanna alle spese
processuali ex art. 91 C.p.c., trova il suo fondamento nell'esigenza di
evitare una diminuzione patrimoniale per la parte che ha dovuto
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APPELLO
svolgere necessariamente una attività processuale al fine di ottenere il
riconoscimento e l'attuazione del suo diritto" (Cass. 11803/93;
12803/93).
Per le sovra svolte argomentazioni poiché alla stringata motivazione
della sentenza ha fatto seguito,quindi, una errata decisione, Carollo
Giovanni ne chiede la totale riforma sussistendo validi e fondati
motivi in fatto e in diritto.
Per tutto quanto sopra dedotto ed argomentato Carollo Giovanni come
sopra domiciliato, rappresentato e difeso
C I T A
II Comune di Monreale ,in persona del suo legale rappresentante e
Sindaco prò tempore, domiciliato per la carica presso il Palazzo di
Citta sito in Monreale nella Piazza V. Emanuele n. 6 a comparire
innanzi il Tribunale di Palermo all'udienza che sarà tenuta il giorno
29. Maggio.2012 alle ore 9 e seguenti nei locali di sue ordinarie
sedute siti in Palermo nella P.zza Vittorio Emanuele Orlando-Palazzo
di Giustizia. Con invito a costituirsi nel termine di 20 giorni prima
della fissata udienza ai sensi e nelle forme dell'art. 166 c.p.c., a
comparire dinanzi al Giudice designato ai sensi dell'art. 168 bis c.p.c ,
con avvertimento che,non comparendo, si procederà in loro
contumacia e che la costituzione oltre il predetto termine comporterà
le decadenze dei diritti di difesa previsti dalFart.167 c.p.c. e 38 C.p.c.
E ciò per ivi sentire accogliere il presente gravame con il presente atto
formulato avverso la sentenza innanzi indicata e per la quale si sono
fatte le superiori premesse e formulati i riportati motivi e per cui
chiedesi che
VOGLIA IL TRIBUNALE DI PALERMO
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Dato atto di quanto sopra e del contenuto di tutti i documenti prodotti
nel fascicolo di 1° grado ,disattesa ogni contraria
istanza,azione,ragione e difesa:
1) Accogliere per la forma il presente appello.
2) Preliminarmente al tutto ritenere e dichiarare che il Comune di
Monreale non aveva la capacità processuale di resistere in giudizio e il
difetto di jus postulanti del Dott. Li Vecchi, stante la violazione
dell'ari. 82 c.p.c. ;
3) Riformando ed annullando la sentenza impugnata, ritenere e
dichiarare che, atteso che l'errore di orario in atto di citazione è frutto
solo di un lapsus calami, il sinistro si è verificato alle ore 2,00 c.a del
18.1.2011;
4) Riformando ed annullando la sentenza impugnata, ritenere e
dichiarare il Comune di Monreale in persona del Sindaco prò tempore,
quale ente proprietario della strada, unico ed esclusivo responsabile
del sinistro verificatosi in Monreale nella via Santa Liberata (altezza
civico n° 45) in data 18/01/2011 e meglio in premessa descritto;
5) Indi a che riformando ed annullando la sentenza impugnata ritenere
e dichiarare che detto incidente si è verificato a causa della presenza
non segnalata ed incustodita, in detta Via, di una buca costituente
insidia e trabocchetto nonché per esclusivi fatto e colpa del medesimo
ente convenuto che vi ha dato causa con il suo comportamento
imprudente, negligente, inosservante delle norme e quindi colposo,
omettendo di indicare, con apposita segnalazione stradale di pericolo ,
l'esistenza del manto stradale deformato e di una buca (colma
d'acqua) nonché per la conseguente omessa manutenzione e
riparazione degli stessi;
21
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APPELLO
6) Conscguentemente condannare il convenuto al risarcimento dei
danni materiali subiti e subendi dal concludente nella misura di €
789,00 e dei danni fisici nella misura di € 1.000,00 o in quella somma
maggiore o minore ritenuta equa dall'adito Tribunale. E così per un
totale di € 1.789.00. Ciò oltre gli interessi legali dalla data del sinistro
fino all'effettivo soddisfo e la rivalutazione secondo gli indici ISTAT
come per legge.
7) Condannare sempre l'odierno appellato al pagamento delle
spese,competenze e onorario dei due gradi di giudizio con l'IVA e la
CPA come per legge.
Emettere ogni altro provvedimento consequenziale e di legge.
In Via istruttoria: Ove necessario ai fini della decisione ammettere
prova testimoniale con il Sig. Spumato Mirko per chiarire lo stesso la
dinamica dell'incidente del 18.1.2011 verificatosi in Monreale lungo
laViaS.Lìberata.
Ove occorra, in caso di contestazione sul quantum debeatur ,
ammettere CTU tecnica, al fine di accertare i danni riportati al mezzo
attoreo, il fermo tecnico, la svalutazione, l'eventuale FRAM e
l'eventuale costo per l'acquisto di altro veicolo di pari livello.
Dare al nominando CTU ogni altro mandato ai fini di Giustizia.
Con riserva di ogni altra deduzione e richiesta; con riserva di produrre
ulteriori documenti; con riserva di indicare testi e articolare prova
diretta e contraria.
Il tutto in esito al comportamento processuale che parte avversa
assumerà nel corso del giudizio.
Salvo ogni diritto in ampia e generale forma.
Palermo Lì 25.01.2012
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STUDIO LEGALE PEPEMO/33/2011
APPELLO
Aw. Francalo PepeI
DICHIARAZIONE EX Legge 23/12/1999 n° 488-
CONTRIBUTO UNIFICATO PER L'ISCRIZIONE A RUOLO
II sottoscritto Aw. Francesco Pepe con studio in Palermo nella Via
L. Ariosto dichiara , ai sensi dell'ari 10 c.p.c , in relazione alla Legge
23/12/1999 n° 488 che il valore della presente controversia è pari
ad €1.789.00 oltre interessi, rivalutazione e spese.
Aw. Pepe
RELATA DI NOTIFICA: L'anno 2012 il giorno. del mese di
_ad istanza di Carello Giovanni ,come sopra dom.to,rapp.to e
difeso io sottoscritto AUG addetto all'Ufficio Notifìche presso il
Tribunale di Palermo Sez. distaccata di Monreale - ho notificato e
dato copia del superiore atto al Comune di Monreale, in persona del
suo Sindaco prò tempore, domiciliato per la carica presso il Palazzo di
Città sito in Monreale nella Piazza V. Emanuele n. 6 per averne
scienza e conoscenza e per ogni effetto di legge ivi mediante consegna
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Letto e sottoscritto
II Sindaco - F.to: Aw. F. DiMatteo
L'Ass. Anziano - F.to: Sig.raR. Giangreco
II Segr. Gen.le - F.to: Dr. E. Sunseri
Pubblicata all'Albo Comunale dal 29.02.2012
Monreale, lì 29.02.2012
\i sensi degli artt. 12/2 e 16 della L.R. n. 44/91, la presente deliberazione è
Immediatamente Esecutiva.
Monreale, lì 27.02.2012
Segr. Gen.le - F.to: Dr. E. Sunseri
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