D’ Diversità? La parola - rassegnaistruzione.it · naturalezza, senza tutti i nostri tabù? Per...

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ra i tanti temi difficili da trattare, pernoi adulti, c’è senz’altro quello delladiversità, ancor più se intesa come pre-senza di un handicap. E ci sentiamotanto a disagio nell’affrontarlo cheabbiamo anche coniato nuovi termini,socialmente e politicamente più corret-ti, per intendere una persona “portatri-ce” di un qualche handicap: “diversa-mente abile” che va a sostituire il vec-chio termine di “disabile”. Serena, la protagonista della mia storia(Anna Genni Miliotti e Cinzia Ghiglia-no, Serena, la mia amica, EditorialeScienza), è appunto una persona conquesti limiti, con queste diverse abilità. Èuna bambina Down e quindi la suadiversità è, nel suo caso, anche ben visi-bile. Ma nel comporre il libro intornoalla sua storia, ho cercato di mettermidalla parte dei bambini e di guardare coni loro occhi. Così ne è nato un racconto alcontrario, in cui gli elementi di diversità

sono sottolineati come risorse che arric-chiscono quanti, come Chiara, l’amica diSerena, ne è a contatto quotidiano.Infatti la domanda che dovremo porci è:come percepiscono i bambini il temadella diversità? Con le stesse modalità dinoi adulti? O forse con più semplicità enaturalezza, senza tutti i nostri tabù?Per scoprirlo, insieme al direttore dellabiblioteca di Roccastrada, MassimilianoMarcucci, e alla direttrice scolastica,Loretta Borri, abbiamo immaginato unconcorso da proporre ai bambini dellascuola primaria. Abbiamo chiesto aibambini di sviluppare il tema delladiversità, raccontando anche le loroesperienze, i loro incontri ed amicizie. Molti piccoli allievi hanno accolto lanostra proposta e quello che hanno pro-dotto, con la guida dei loro insegnanti,ha veramente superato le nostre aspet-tative. Ci hanno inviato racconti, rifles-sioni, composizioni grafiche, disegni,

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DI ANNA GENNI MILIOTTIIn primo piano

Diversità? La parola ai bambini

Il progetto Serena, dal libro al concorsoT

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lavori di gruppo e individuali, tutti por-tati a termine con la freschezza propriadella loro età, con lucidità e tenerezzainsieme. E, soprattutto, svolti senzaalcun timore nel chiamare le cose con illoro nome, ma anzi aprendoci il loromondo più profondo e vero.Come intendono i bambini la diver-sità? E cosa intendono per diversità?Dai loro lavori emerge un piccolo uni-verso dove si è diversi, e ci si può sen-tire a disagio, per molte cose. Non soloper una disabilità fisica o mentale,come nel caso del nostro racconto. Cisi può sentire diversi, ci insegnano inostri bambini, anche solo perché si èpiù piccoli degli altri, come i fratelliniminori, o se non si sa parlare bene la

lingua del Paese in cui si è venuti adabitare, come i tanti figli di immigratipresenti a scuola. Così può capitare digiocare a pallone con un macedone, odi giocare sulla spiaggia con una ragaz-zina tedesca… ma tutto è tanto più dif-ficile quando non ci si comprende! E quando si ha una diversa religione checi porta anche a mangiare cose diverse?Anche questo ci fa apparire e sentirediversi. E occorre allora che l’insegnanteci spieghi come stanno le cose, e perché.Poi c’è la malattia, che rende diversi perun certo periodo di tempo, come quelladei bambini che capita di incontrare inospedale. E c’è un handicap fisico chepuò avere invece carattere permanente.E si vorrebbe aiutare quel bambino, di

cui si comprende bene il disagio, e certigli si offre la propria amicizia.I valori dei nostri bambini? Solidarietà,amicizia, tolleranza. Sono parole cheanche noi spesso usiamo, per denun-ciare valori che spesso non fanno piùparte della nostra vita sociale e civile. Allora ascoltiamo le parole dei nostribambini e… impariamo da loro. Ilmondo, visto con i loro occhi, non èsolo più innocente. È migliore.Riguardo al concorso: visti gli esiti piùche positivi dell’esperienza, abbiamodeciso di proporre il concorso “Anch’ioho incontrato Serena”, di cui abbiamochiesto il patrocinio ministeriale, suscala nazionale per la scuola primaria,per l’anno scolastico 2008-2009.

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Diversità? La parola ai bambini

IN PRIMO PIANO

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IN PRIMO PIANODiversità? La parola ai bambini

“Anch’io ho incontrato Serena”

Concorso nazionale per la scuola primaria sul tema della diversità e della disabilità

“Lo so bene che lei è diversa da me. Per esempio io qualche volta sonoarrabbiata e anche triste. Invece lei è sempre allegra e sorridente. Io qualchevolta litigo con i miei compagni, e dico pure le parolacce se mi gira storto, e

rispondo male ai miei genitori. Lei invece mai. È buonissima”Anna Genni Miliotti, da: Serena, la mia amica

,Concorso riservato agli studenti della scuola primaria

L’accoglienza verso i cosiddetti “diversi” e ancor più verso i “disa-bili”, nella nostra società, non è sempre facile né scontata. La scuo-la ne affronta la sfida ogni giorno, educando i giovani a sviluppa-re sentimenti di comprensione, amicizia e solidarietà. Per questo ènato il progetto “Serena”, che prevede un libro ed un concorso pertutte le scuole primarie del territorio nazionale, intorno al temadell’“amicizia” e dell’“accoglienza” nei confronti di un bambinodisabile, ispirato al personaggio di Serena, una bambina Down,ed alla sua amica Chiara.L’iniziativa offre ai giovani studenti l’occasione per promuoverela propria creatività e immaginazione, attraverso la scrittura, ildisegno, o altre forme espressive, attraverso un elaborato chesia di riflessione, testimonianza o racconto, sul tema della diver-sità e della disabilità, sulla traccia del libro Serena, la miaamica di Anna Genni Miliotti e Cinzia Ghigliano (EditorialeScienza, Trieste).

Il concorso, riservato a tutti gli allievi della scuola primaria, di ogniclasse, prevede il seguente regolamento:

■ il concorso prevede due sezioni:

■■ opere individuali, per i bambini dalla classe terza alla quinta;■■ opere collettive, per i bambini della classe prima e seconda;

■ le opere, su cui saranno indicati i dati dell’autore o degli autori,classe e scuola di provenienza, e dell’insegnate/i devono esse-re inviate in originale in materiale cartaceo all’editore EditorialeScienza, Via Romagna, 30 – 34134 Trieste;

■ termini del concorso: il concorso è riservato all’anno scolastico2008-2009. Il termine ultimo per l’invio degli elaborati è il 28febbraio 2009;

■ giuria: la giuria sarà composta dagli autori Anna Genni Miliotti(scrittrice) e Cinzia Ghigliano (illustratrice), oltre ad un rappre-sentante del Ministero della P.I., da un bibliotecario scolastico,dall’editore;

■ selezione: la giuria selezionerà le tre operemigliori per ogni livello di classe, in due sezionidistinte, scrittura e disegno;

■ agli autori delle opere selezionate verrà inviatomateriale librario didattico/divulgativo;

■ la premiazione verrà fatta nel corso della Fiera delLibro di Torino, edizione 2009, nel giorno riserva-to alle scuole;

■ le opere migliori saranno raccolte in un DVD, acura di Editoriale Scienza, e le opere premiatesaranno pubblicate sul sito dell’editore e dell’au-trice;

■ le opere inviate non saranno restituite;

■ per le scuole partecipanti al concorso, il libroSerena, la mia amica può essere richiesto diret-tamente (Editoriale Scienza, via Romagna, 30– 34134 Trieste – tel 040 364810 – fax 040364909 – e-mail: info@editorialescienza.it) everrà spedito in offerta speciale.

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