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Da questo incontro è nato il desiderio di scoprire l’iconografia della Madonna
dell’Umiltà.
Il Power Point è elaborato da: Anna LolloI testi e le immagini sono tratte liberamente da Internet
Papa Francesco ha donato un'icona della Madonna
dell'Umiltà al Papa emerito Benedetto XVI
Angelico
Madonna dell‘Umiltà
Washington
La Madonna dell'Umiltà è un tema iconografico
mariano in uso dall'inizio del XIV
secolo.Mostra la Vergine seduta in terra col
Bambino, a differenza della Maestà che la
raffigura in trono.
All'inizio tali scelte iconografiche erano legate al ruolo della
Chiesa (simboleggiata dalla Vergine), che gli
ordini mendicanti volevano umile e al livello della gente.
Rimase un tema apprezzato, soprattutto
nelle opere di devozione privata.
Donatello, Madonna delle
nuvole,Boston
La Madonna dell'umiltà, detta anche Madonna delle Nuvole, è
un'opera attribuita a Donatello o alla
sua bottega, conservata nel
Museum of Fine Arts di Boston. Si tratta
di un rilievo marmoreo
rettangolare databile agli anni
1430.
Donatello pone la Madonna tra le nuvole, in
qualità di Regina del Cielo. La tavoletta in questione era quasi
sicuramente destinata alla preghiera nel proprio domicilio di qualche ricco
committente. L'attribuzione a
Donatello o alla sua bottega è controversa,
per via della diversa qualità stilistica delle
figure: se la resa con lo stile "stiacciato" della
Madonna e del bambino, con i loro ampi mantelli che appaiono morbidi e naturali, è impeccabile, dall'altro lato gli Angeli
sono di qualità inferiore, con i volti resi con minore efficacia.
Il volto della Madonna è serio ed espressivo, sottolineato da un
rilievo leggermente più pronunciato (si parla comunque di pochi
millimetri), che genera un'ombra di contorno
che la stacca, per contrasto, dai soggetti
circostanti. La mancanza di sentimenti gioiosi dà un senso di malinconia, che filtra attraverso il senso di consapevolezza della Madonna della sorte
tragica del Figlio.Gli Angeli sono in tutto sette e sono disposti in varie posizioni attorno alle due figure divine.
Filippo Lippi
La Madonna Trivulzio (Madonna dell'Umiltà con Angeli e sSnti carmelitani) è una tempera su tavola trasportata su tela, (62x167,5 cm) di
Fra Filippo Lippi, databile al 1429-1432 e conservata nella Pinacoteca del Castello Sforzesco a Milano. Rappresenta uno dei capolavori della pittura di
transizione a Firenze verso il 1430.
Madonna Trivulzio
La tavola mostra una Madonna dell'Umiltà
(Madonna col Bambino seduta in terra),
circondata a esedra da sei Angeli "apteri" (senza ali) e privi di aureola, oltre a tre Santi carmelitani: a sinistra Angela di Boemia e a destra
Angelo di Licata (con il coltello in testa) e
Alberto di Sicilia (con il giglio). Questi ultimi due sono raffigurati
come fanciulli.
Tutti i personaggi attorno a Maria sono inginocchiati ed indossano ampie vesti. In particolare l‘Angelo in primo piano a destra ha una
tunica che disegna un'ampia corolla, con un panneggio ricco e articolato.
Potrebbe essere la prima Madonna del Quattrocento ad essere ambientata in uno sfondo azzurro-cielo invece che oro.
Madonna dell'Umiltà (Gentile da Fabriano
Pisa)
La Madonna dell'Umiltà è un
dipinto tempera su tavola (56x41 cm)
di Gentile da Fabriano, databile al 1420-1423 circa e conservata nel
Museo nazionale di San Matteo a Pisa.
La Madonna dell'Umiltà, cioè seduta in terra su un
cuscino, era un tema molto caro alla pittura del primo
XV secolo. Maria è raffigurata in adorazione del Figlio che tiene sulle
ginocchia, su un preziosissimo drappo
dorato, finemente decorato. Corrispondenze
stilistiche e tecniche, come la raffinata lavorazione
dell'oro nello sfondo e nei tessuti, rimanda al periodo
fiorentino dell'artista, pienamente confrontabile con la Pala Strozzi (1423),
mentre la posa del Bambino ricalca un'altra
opera di quegli anni, l'Adorazione del Bambino
del Getty Center.
Sul tema l'artista si era già cimentato almeno in
una tavola al Getty Museum di Los Angeles databile al 1420-1421
circa, dove però la Vergine è pienamente
frontale. Nella tavola di Pisa invece Maria è
disposta quasi di profilo ed emana una maggiore intimità e un più forte
raccoglimento nel gruppo sacro. Il
Bambino sembra quasi sorridere alla madre ed ha un gesto fanciullesco
di afferrarle l'orlo dorato del vestino mentre sgambetta.
Tipico dell'artista è il trattamento
morbidissimo degli incarnati.
La sontuosità dell'oro, mischiato a lacche rosse, fa passare in secondo piano gli accenni alla profondità
del cuscino e della tenda di sfondo. Lungo il bordo del manto della Vergine corre l'iscrizione "AVE M[A]T[ER] DIEGNA [D]EI". Sull'orlo del panno dov'è disteso Gesù
compaiono invece caratteri arabi, che sono stati letti
come il versetto del Corano che recita "Non c'è altro
Dio al di fuori di Allah" ( الالله إال Lā ilāha illa - إله
Allāh). La presenza di una tale iscrizione non è stata chiarita, forse si tratta di
una copia da un testo senza saperne il significato,
per dare un tocco di esotismo alla
rappresentazione.
Madonna dell'Umiltà (Masaccio) La Madonna dell'Umiltà
è un tema iconografico diffuso dall'inizio del XIV
secolo.Il pannello è in uno
stato di conservazione mediocre ed ha subito pesanti interventi di
restauro che ne impediscono un giudizio
definitivo circa la paternità.
Dalla lettura della composizione sembra
comunque più che probabile l'attribuzione
a Masaccio, come parrebbero confermare
alcuni dettagli sperimentali, come le gambe in scorcio della Vergine o le aureole in
prospettiva.
La Madonna dell'Umiltà di
Masolino è un dipinto tempera su tavola (96x52 cm), datato
su un'iscrizione sulla base 1423 e
conservato nella Kunsthalle di Brema. Si tratta della prima
opera datata con certezza dell'autore. Nel 2011 l'opera era in deposito nell'Alte
Pinakothek di Monaco di Baviera.
ed era l'opposto iconografico della Maestà, dove la
Vergine era ritratta in trono. Questo
tema, legato all'umiltà della
Chiesa (simboleggiata
dalla Vergine) fu molto popolare a Firenze tra la fine del Trecento e i
primi decenni del Quattrocento.
Questa opera è il più sicuro esempio di stile dell'artista
all'epoca dell'incontro con
Masaccio.
Si tratta di una Madonna dell'Umiltà, un pannello dove la
Vergine col Bambino è rappresentata seduta
in terra, su un sontuoso cuscino,
La scelta di pochi colori, stesi in
ampie campiture (blu del manto,
rosso della veste, fondo oro),
semplificano la composizione e la
rendono più concentrata sul
rapporto tra madre e figlio, senza
distrazioni.
La figura della Vergine col Bambino
trasmette un'impressione di
nobiltà e monumentalità.
Grande raffinatezza è prodigata nella
modellatura dei volti della Vergine e del
Bambino, con la delicata consistenza delle carnagioni resa con grande abilità e
sottigliezza. In questo senso la perfezione della Madonna la fa
assomigliare a una preziosa miniatura.
Madonna dell'Umiltà
(Masolino o Pesello Firenze)
La Madonna dell'Umiltà attribuita a Masolino o a Pesello è un
dipinto a tempera e oro su tavola (110,5x62 cm),
databile a prima del 1423 e
conservata nella Galleria degli
Uffizi a Firenze.
La pittura è di qualità altissima e in uno
stato di conservazione molto buono, se si esclude una ridipintura sulla
parte destra. La Madonna è
rappresentata con una postura
inclinata, ispirata ai gruppi scultorei delle
"Belle" Madonne allora molto diffuse.
L'opera, se assegnata a
Masolino, sarebbe emblematica della
produzione prima del sodalizio con
Masaccio.
Masolino
Madonna dell‘Umiltà
La Madonna dell'Umiltà attribuita a
Masolino è una tempera e oro su tavola (95,5x57 cm) databile al
1420 circa e conservata
nell'Alte Pinakothek di
Monaco di Baviera.
L'opera mostra la Madonna seduta su un
cuscino (da cui la tipologia "dell'Umiltà"), mentre scopre un seno per allattarlo, a cui il Bambino si protende
con un gesto naturalistico. Ai lati si trovano due coppie di
Angeli oranti, mentre in alto si trova una
rappresentazione della Trinità, con il Padre tra
Cherubini e Serafini, tenente in mano un
libro con l'alfa e l'omega ed indicante la colomba dello Spirito Santo, che discende
verso Maria.
Il morbido sfumato nel volto della Vergine, di
grande dolcezza, è tipico delle opere del maestro di
Panicale e alcune notazioni danno all'opera un tono di realismo, per
quanto lieve, ma pur sempre sufficiente per
facilitare, nel 1423 circa, l'incontro e l'inizio della
collaborazione con Masaccio, facendo di
Masolino il pittore attivo a Firenze più pronto a
coglierne le novità. Ciò si vede soprattutto nella figura del Bambino ben
tornito, che appare aggiornato a una certa
plasticità, e in dettagli più liberi come la posizione della sua gamba che si
intreccia col braccio della madre.
L'arte è saper trasfondere in un dipinto,
in una scultura, in una architettura, in una musica... qualcosa
di quel che nell'anima non muore. L'artista è il più vicino al santo.
Perché se il Santo è tale portento che sa donare Dio al mondo,
l'artista dona, in un certo senso la creatura più bella della Terra:
l'anima umana.
Chiara Lubich
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