DALLE INDICAZIONI NAZIONALI AL CURRICOLO PER LA … · usare conoscenze, abilità e capacità...

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INDICAZIONI Indicare; indicazione = mostrare, segnalare, suggerire,

consigliare; cenno, informazione, notizia, “prescrizione di un rimedio”.

Rispetto a …

RACCOMANDAZIONI Raccomandare; raccomandazione = affidare alla protezione e alle

cure altrui persone o cose molto care, consigliare con insistenza; consiglio, esortazione insistente.

ORIENTAMENTI Orientare, orientamenti = situare in una certa posizione o direzione

rispetto ai punti cardinali, avviare a determinate scelte; indirizzi.

Ovvero …

Valide su tutto il territorio nazionale per

tutte le scuole pubbliche statali e pubbliche paritarie.

Ovvero … Prescrittive, nel senso che i “traguardi per lo sviluppo

delle competenze” fissati al termine della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di 1°grado costituiscono riferimenti ineludibili, piste culturali e didattiche per finalizzare l’azione educativa e lo sviluppo integrale della persona e impegnano le istituzioni scolastiche al loro conseguimento a garanzia dell’unità e della qualità del servizio nazionale di istruzione.

LE SCUOLE SONO LIBERE NELLE SCELTE

– PERCORSI - PER PERSEGUIRLE

Curriculum è sostantivo latino che deriva dal verbo curro (correre) e significa CORSA CORSO PISTA.

Nella lingua italiana ha assunto il significato di

1. carriera scientifica, accademica o burocratica.

2. resoconto biografico per usi amministrativi.

3. principali vicende di una vita.

In pedagogia:

Processo educativo mirante a conseguire degli obiettivi formativi mediante l’integrazione continua degli stessi con contenuti, metodi e tecniche di valutazione.

Quindi il CURRICOLO è il cammino,

la strada, il viaggio, sono le scelte, che noi come scuola intendiamo percorrere per far raggiungere ai nostri bambini , i traguardi, previsti per lo sviluppo di identità, autonomia, competenza, cittadinanza.

Dicono le Indicazioni: “Il curricolo […] esplicita le scelte della comunità

scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa. Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee …”

Si deve tener conto quindi:

Degli “obiettivi minimi” proposti dalle Indicazioni per la fascia 3-6 anni (traguardi per lo sviluppo delle competenze, profilo in uscita del bambino).

Profilo dello studente al termine del primo ciclo.

Delle “competenze-chiave” per l’apprendimento permanente definite dal parlamento europeo nel 2006.

Del nuovo scenario socio-culturale globale, nazionale e territoriale.

Del nostro specifico Progetto Educativo di scuola cattolica o di ispirazione cristiana.

Il CURRICOLO che noi proponiamo e andiamo a porre in

opera, non è “neutro”, proprio in forza di essere esplicitamente scuole cristiane, risponde ad una precisa idea di UOMO e SOCIETA’, è una scelta CULTURALE ETICA FILOSOFICA PEDAGOGICA POLITICA.

Ha un orizzonte più ampio, risponde alla VOLONTA’ DI

CAMBIARE IL MONDO o almeno alla CAPACITA’ DI IMMAGINARE CHE QUESTI BAMBINI CHE CI VENGONO AFFIDATI PER UN BREVE MA FONDAMENTALE TRATTO DEL LORO CAMMINO DEVONO AVER PRONTI TANTI STRUMENTI PER POTER COSTRUIRE UN MONDO MIGLIORE DI QUELLO IN CUI SONO NATI.

CAPACITA’

CONOSCENZA

ABILITA’

COMPETENZA

“Idoneità, possibilità propria di un soggetto di fare qualcosa”

(Devoto-Oli)

Sono il patrimonio con il quale ogni persona viene al mondo; sono le risorse di cui ognuno è dotato in quanto persona non in quanto allievo e che vanno quindi attivate. Le capacità sono potenzialità da

PROMUOVERE SVILUPPARE ESERCITARE

CONSOLIDARE

Compito della scuola è portare avanti lo sviluppo di queste “capacità potenziali”, ma dato che sono innumerevoli siamo chiamati a scegliere su quali lavorare, quindi quando decidiamo le attività di una unità di apprendimento dobbiamo pensare quale/i capacità aiutiamo a sviluppare.

Questa è la responsabilità educativa che condividiamo con tutti gli altri adulti.

AGIRE SULLE CAPACITA’ PER SVILUPPARE LE COMPETENZE

“Apprendimento, consapevolezza, nozione, acquisizione sul piano logico e dell’ esperienza.” (Devoto-Oli)

“Acquisizione intellettuale o psicologica di qualunque aspetto della realtà”

(Il Nuovo Zingarelli)

Indica il risultato dell’assimilazione di informazioni attraverso l’apprendimento. È l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche e/o pratiche.

(Raccomandazione Parlamento Europeo e Consiglio

2008 – Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli)

CONOSCENZA = SAPERE “Conoscenze codificate, attinenti a determinate discipline”

“Capacità funzionale di fronte a compiti determinati” (Devoto – Oli)

“Capacità di fare molto bene qualcosa”

(Il Nuovo Zingarelli)

LIVELLO SUPERIORE di capacità ( “molto capace”)

Sono dei gradini di sviluppo delle capacità/potenzialità.

Indicano la capacità di applicare conoscenze e di usare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali, strumenti). (Raccomandazione Parlamento Europeo e Consiglio

2008 – Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli)

ABILITA’ = SAPER FARE “conoscenza operativa e procedurale”

Il termine deriva dal latino tardo “COMPETENTIA” che a sua volta deriva dal verbo latino COMPETERE concordare , cercare di ottenere, essere padrone di sé

“Piena capacità di orientarsi in determinati campi” (Devoto – Oli)

Il significato dell’aggettivo competente, riferito a colui che ha autorità in un certo ambito, deriva dal diritto romano (dal latino competens –entis) e lo ritroviamo ancora oggi nel diritto e sta ad indicare la qualità di un individuo che è responsabile, autorizzato, qualificato e quindi abilitato.

Secondo il Dizionario etimologico della lingua italiana di Cortellazzo e Zolli (1994), competente significa essere conveniente, congruo e appropriato.

Competente è dunque chi agisce in maniera volutamente responsabile, secondo criteri relativi (quindi adattabili alle illimitate esigenze) e variabili.

Indicano la comprovata capacità di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

(Raccomandazione Parlamento Europeo e Consiglio

2008 – Quadro Europeo delle Qualifiche e dei Titoli)

In altri termini…

Sono le capacità portate a compimento, sono l’impiego formativo delle conoscenze e delle abilità, si manifestano nell’interazione in situazione e nell’affronto di problemi

=

AFFRONTARE UN PROBLEMA IN SITUAZIONE

Ancora …

È qualcosa di diverso da sapere un certo numero di cose o dal saper fare. Sono un modo individuale, originale di porsi nelle situazioni.

Il bambino “è competente” non quando esegue una consegna data ma quando posto in “una situazione problematica” cerca la soluzione da sé.

Sviluppare le competenze significa lasciare il bambino ad affrontare i problemi ma non lasciarlo solo perché l’azione dell’insegnante è volta a costruire l’autoefficacia cioè la capacità di attingere alle risorse personali dando significato alle attività.

COMPETENZA = SAPER ESSERE “capacità di comprendere il contesto, adottare di conseguenza comportamenti

adeguati”

Centralità del bambino/alunno/studente e del processo di apprendimento;

Docente come mediatore e facilitatore;

Assunzione di responsabilità educativa del docente/educatore;

Flessibilità didattica: utilizzo di mediatori diversi e flessibili (attivi, iconici, analogici, simbolici)

Apprendimento sociale: peer-tutoring , laboratorialità, approccio collaborativo, contesto significativo, discussione;

Valorizzazione dell’esperienza attiva, concreta, in contesti significativi veri o verosimili

Attenzione ai processi metodologici e strategici e alla dimensione relazionale e alle capacità del bambino/allievo/studente;

Acquisizione di una modalità riflessiva per rappresentare l’esperienza, attribuirle significato, acquisire metacognizione;

Attenzione agli aspetti affettivo-emotivi dell’apprendimento;

Attribuzione di autonomia e responsabilità dell’allievo attraverso i compiti significativi e le unità di apprendimento;

Nella quotidianità e nella “didattica ordinaria” problematizzare, coinvolgere gli allievi, contestualizzare nell’esperienza, dare senso all’apprendimento.

“Al termine della scuola dell’infanzia … vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza… Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’allievo.”

Per la scuola dell’infanzia non ricorre obbligo di certificazione delle competenze, ciò non toglie si debbano prevedere dei “livelli di padronanza” da prendere come riferimento evolutivo per l’osservazione dei bambini e l’impostazione del curricolo.

Il processo di valutazione va considerato nella sua complessità e delicatezza.

L’alunno, che deve sempre rimanere al centro del processo valutativo, come della progettazione curricolare, ed essere considerato nella complessità della sua condizione personale e nella completezza delle sue relazioni.

Azione prioritaria è quella di individuare descrittori di conoscenze, abilità e competenze, per valutarle con le opportune distinzioni.

La valutazione, inoltre, concorre ai processi di autovalutazione degli alunni stessi nell’intento di favorire la loro crescita personale mediante l’attivazione di processi riflessivi e metacognitivi.

La rilevazione degli apprendimenti può essere una componente rilevante ma non esclusiva della qualità del servizio scolastico, secondo una prospettiva che, oltre agli alunni, rende oggetto di valutazione anche i docenti, la qualità del servizio offerto dalla singola scuola e dal sistema nazionale di istruzione (DPR 25 marzo 2013, n. 80), introducendo “modalità riflessive sull’intera organizzazione dell’offerta educativa e didattica della scuola, per svilupparne l’efficacia, anche attraverso forme di rendicontazione sociale o emergenti da valutazioni esterne” (dalle Indicazioni nazionali, p. 13).

In particolare nella scuola dell’infanzia:

“L’attività di valutazione risponde ad una funzione di carattere formativo, che riconosce, accompagna, descrive e documenta i processi di crescita, evita di classificare e giudicare le prestazioni dei bambini, perché è orientata a esplorare e incoraggiare lo sviluppo di tutte le loro potenzialità. Analogamente, per l’istituzione scolastica, le pratiche dell’autovalutazione, della valutazione esterna … sono volte al miglioramento continuo della qualità educativa.”

OSSERVARE DOCUMENTARE

Primo paragrafo delle Indicazioni, è il modello di riferimento, termine di paragone, premessa, sfondo dei nostri curricoli

PARADIGMA DELL’APPRENDIMENTO

Le parole chiave:

PERSONA

CITTADINANZA-COMUNITA’

NUOVO UMANESIMO

Società caratterizzata da continui, molteplici cambiamenti e discontinuità (liquida e complessa); saperi divengono velocemente obsoleti;

Pluralità delle culture; Globalizazione delle informazioni.

Mettere in relazione la complessità; Formare ogni persona sul piano cognitivo e culturale

per poter affrontare incertezza, mutevolezza degli scenari sociali;

Modello interculturale: riconoscimento reciproco e dell’identità di ciascuno, pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze.

Apprendimento scolastico è una delle tante esperienze di formazione compito della scuola è dare senso alla varietà delle esperienze

Mutate le forme di socialità spontanea la scuola deve anche “insegnare” a “saper stare al mondo”

Attenuazione delle capacità adulta di dare regole e senso del limite faticoso compito della scuola in quanto luogo dei diritti di ognuno e delle regole condivise

L’intesa tra adulti non è più scontata faticosa costruzione di alleanze educative

Le finalità della scuola devono essere definite a partire dalla PERSONA CHE APPRENDE posta al CENTRO dell’azione educativa in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi

PROGETTI PER PERSONE CHE VIVONO QUI ED ORA, CHIAVI PER APPRENDERE AD APPRENDERE

Insegnare le regole del vivere e del convivere.

Alleanza educativa con le famiglie.

Insegnare ad essere.

Formare cittadini in grado di partecipare consapevolmente alla costruzione della collettività nazionale, europea e mondiale.

Educare ad una cittadinanza unitaria e plurale (identità nazionale ed europea).

Non solo convivere nella società ma creare la società

INTRECCIO TRA PASSATO E FUTURO, MEMORIA E PROGETTO.

E’ una PROSPETTIVA, da qui parte la costruzione del CURRICOLO DI SCUOLA dove i CONTENUTI sono da “pescarsi” in quel che accade nel mondo e nella loro ricomposizione

“… bisogno di conoscenze […] non si soddisfa con il semplice accumulo di tanti informazioni in vari campi, ma solo […] con l’elaborazione delle loro molteplici connessioni.”

Benedetto XVI in un’intervista parlò delle scuole cristiane come luoghi dove “anzitutto si può imparare, acquisire vera conoscenza, capacità professionale, e con ciò raggiungere autonomia e libertà. Ma in queste scuole noi cerchiamo non solo di comunicare know-out, ma di formare persone umane, che vogliono riconciliarsi, che sappiano che dobbiamo costruire e non distruggere, e che abbiano i riferimenti necessari per saper convivere…”

Se vogliamo formare persone umane è necessario prestare attenzione al lessico pedagogico di chi ha responsabilità educativa, ovvero recuperare parole che favoriscono nei bambini la formazione di atteggiamenti e qualità morali che sono il presupposto per una vita buona e felice.

(vd. A.Basso, Parole per un nuovo umanesimo, in PIB 213 giu 2013).

“ … sviluppo armonico e integrale della persona, all’interno dei principi della Costituzione italiana e della tradizione culturale europea, nella promozione della conoscenza e nel rispetto e nella valorizzazione delle diversità individuali con il coinvolgimento attivo degli studenti e delle famiglie.”

“ La scuola italiana, statale e paritaria, svolge l’insostituibile funzione pubblica assegnatale dalla Costituzione della Repubblica, per la formazione di ogni persona e la crescita civile e sociale del Paese. [contribuisce] all’elevazione culturale, sociale ed economica del Paese, [rappresenta] un fattore decisivo di sviluppo e di innovazione.”

“Le scuole sono chiamate a elaborare il proprio curricolo […] lo Stato stabilisce le norme generali cui devono attenersi tutte le scuole, siano esse statali o paritarie.”

“ Con le Indicazioni Nazionali s’intendono fissare gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e ragazzi per ciascuna disciplina o campo di esperienza.”

Orari obbligatori, standard qualità, valutazione e controllo servizio

COMPETENZE - CHIAVE EUROPEE

Orizzonte a cui tendere

PROFILO DELLE COMPETENZE DELLO STUDENTE AL TERMINE DEL PRIMO CICLO DI ISTRUZIONE

Obiettivo generale del sistema educativo e formativo italiano

FINALITA’ GENERALI:

1. Identità

2. Autonomia

3. Competenze

4. Cittadinanza

PROTAGONISTI

1. Bambini

2. Famiglie

3. Docenti

4. Ambiente di apprendimento

L’ambiente di apprendimento non coincide più, come nella concezione tradizionale, solo con lo spazio fisico dell’aula, ma si costruisce sulla base dei fattori che intervengono nel processo di apprendimento: l’insegnante, i compagni, lo stile cognitivo e l'intelligenza emotiva dell'alunno, le relazioni interpersonali e affettive, le strategie didattiche …

Un efficace ambiente di apprendimento è caratterizzato dal policentrismo, dalla flessibilità dei ruoli propria dell'apprendimento cooperativo, dalla fitta rete di interazioni all'interno della scuola e con il territorio e promuove quindi lo sviluppo di competenze cognitive, sociali, affettivo-relazionali e metacognitive.

SPAZI E TEMPI SONO OGGETTO DI ESPLICITA PROGETTAZIONE E VERIFICA

CAMPI DI ESPERIENZA

1. Il sé e l’altro

2. Il corpo e il movimento

3. Immagini suoni e colori

4. I discorsi e le parole

5. La conoscenza del mondo.

INCLUSIONE

Oggi si è molto più consapevoli di come l’area dello svantaggio scolastico sia molto più ampia di quella della disabilità e che in ogni classe “ci sono alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e delle lingua italiana perché appartenenti a culture diverse” (Direttiva 27/12/2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”).

Ogni insegnante sa che le modalità di apprendimento degli alunni sono diverse, così come sono diversi i loro stili, i loro vissuti, i contesti della loro vita.

La diversità è la cifra con la quale ogni docente si deve quotidianamente confrontare e “questo comporta saper accettare la sfida che la diversità pone innanzi tutto nella classe, dove le diverse situazioni individuali vanno riconosciute e valorizzate, evitando che la differenza si trasformi in diseguaglianza” .

La prospettiva che le Indicazioni assumono è quella del riconoscimento e della valorizzazione delle forme di diversità, che vanno viste come risorsa e occasione di innovazione della didattica.

Per far sì che la scuola sia veramente di tutti e di ciascuno, diventano essenziali la costruzione di percorsi attenti all’individualizzazione degli obiettivi e alla personalizzazione degli apprendimenti e la ricerca di strategie efficacemente inclusive.

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