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Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 1

Diffrazione dei raggi X

Marco Milanesio

Università del Piemonte OrientaleE-Mail: marco.milanesio@mfn.unipmn.itURL: http://www.mfn.unipmn.it/~marcomi

Tratta dai lucidi e dalle dispense ( libro SNLS pag. 345) delle lezioni del Prof. Davide Viterbo

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 2

Perché diffrazione di raggi X?

Struttura 3DDiffrattogramma

Raggi X

Cristallo

I cristalli diffrangono, oltre ai raggi X, anche neutroni ed elettroni

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 3

Diffrazione da cristalli di molecole “enormi”…..

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 4

Brevi cenni storiciRaggi X scoperti da Röntgen nel 1895Sommerfeld (1904) dimostra che λ ∼ 0.4 Å

Laue e Ewald (1912): i cristalli possono diffrangere i raggi X (dimostrato speri-mentalmente da Friedrich e Knipping )Bragg (1913) determina le prime strutture (NaCl, KBr, KCl, KI)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 5

La diffrazione

Raggio incidente

λ

Interferenza

Figura di diffrazione

d

Reticolo periodico con fenditure a distanza d ~ λ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 6

Quale è stata la grande intuizione di Laue ed Ewald?

Distanze interatomiche circa 1Å (Teorie atomiche)

Raggi X hanno λ ∼ 0.4 Å

(Sommerfeld)

I cristalli sono “reticoli” con “fenditure” (gli atomi diffondenti) poste a distanze adatte a dare una figura di diffrazione che contenga memoria della struttura atomica del cristallo

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 7

Sommario

Basi matematiche e concetti di base

Interazione raggi X-materia

Diffrazione dei raggi X da un singolo cristallo

Fattore di struttura e densità elettronica

La legge di Bragg e le applicazioni pratiche

Introduzione alla diffrazione da polveri

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 8

Basi matematiche e concetti di base

Sapreste definire un “reticolo periodico”?

Che cosa è la δ di Dirac?

Sapreste definire la trasformata di Fourier?

Sapreste definire la convoluzione?

Sapreste dire perché sono qui a parlarvi di δ di Dirac, trasformata di Fourier, convoluzione PRIMA di parlarvi in dettaglio della diffrazione dei raggi X?

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Reticoli 2DCella unitaria

T = ua + vb

u, v interib

a

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 10

Reticoli 3D

Cella unitaria

a, b, c, α, β γ

costanti reticolariparametri di cella

Assi cristallografici

T = ua + vb +wc

u, v, w interi

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 11

Piani cristallini

(1 0)

(0 1)

(1 1)(2 1)

Si definiscono “piani cristallini” i piani passanti per i nodi

reticolari. Essi sono definiti dagli indici di Miller h k l

h: numero di parti in cui il piano più vicino al nodo scelto come

origine taglia il vettore a

k: idem per b

l: idem per c (per il caso 3D)

ba

Caso 2D

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 12

Funzione δ di Dirac

δ(x - x o)= 0 per x ≠ x o

= ∞ per x = x o

Caso monodimensionale (1D)

Esempio: limite di una funzione Gaussiana

⎪⎪⎭

⎪⎪⎬

⎪⎪⎩

⎪⎪⎨

⎥⎥⎥⎥

⎢⎢⎢⎢

=−

−− 2

2

)2

)(exp2

1lim(σπσ

δ oo

xxxxσ 0

Caso 3D Vettore czbyaxr ++=)()()()( oooo zzyyxxrr −⋅−⋅−=− δδδδ

0 xo

1)( =−∫∞

∞−

dxxx oδ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 13

Funzione δ di Dirac Proprietà

∫ =−S

o Orfrdrrrf )()()( δ

∫ −=−−S

rrrdrrrr )()()( 2112 δδδ

)()()()( ooo rrrfrrrf −=− δδ

)()( rrrr oo −=− δδ

Perché ci serve definire la δ di Dirac?

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 14

∑∞

−∞=

−=n

nxxxL )()( δxn = nan intero

a costante

L(x) ≠ 0 per x = na n: -∞ ∞

Esempio: reticolo monodimensionale di

periodo a

Funzione reticolo L – Caso monodimensionale (1D)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 15

Funzione reticolo L – Caso tridimensionale (3D)

a, b, c periodi di identità del reticolo

∑∑∑∞

∞−

−=u v w

wvurrrL )()( ,,δ

cwbvaur wvu ++=,, u, v, w interi

Vettori che individuano i nodi dove la funzione reticolo L(r) ≠ 0

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 16

Trasformata di Fourier - Definizione

Data una funzione ρ(r) la sua trasformata di Fourier è:

∫ ⋅=S

rdrrirrF )*2exp()()*( πρ

r* è un vettore dello spazio in cui è definita la trasformata di Fourier

In altre parole la trasformata di Fourier è un operatore che collega uno spazio definito dal vettore r ad

un altro spazio definito da r*

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 17

Trasformata di Fourier

Si può dimostrare che vale la relazione di trasformata inversa per cui:

∫ ⋅−=*

*)*2exp()*()(S

rdrrirFr πρ

In forma abbreviata:

[ ])()*( rTrF ρ=TdF da spazio r

a spazio r*

[ ])*()( 1 rFTr −=ρ AntiTdF da spazio r* a spazio r

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 18

Trasformata di Fourier - continua

∫ ⋅=S

rdrrirrF )*2exp()()*( πρ

In generale F(r*) è una funzione complessa

)*()*()*( riBrArF +=

∫ ⋅=S

rdrrrrA )*2cos()()*( πρ

∫ ⋅=S

rdrrsenrrB )*2()()*( πρ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 19

Trasformata di Fourier di una gaussiana

Funzione Gaussiana ⎟⎟

⎞⎜⎜⎝

⎛−== 2

2

2exp

21)0,()(

σπσρρ xNx

∫∞

∞−

= dxxixxxF )*π2exp()(*)( ρ

[ ] 222 *2exp*)()( xxFxT σπρ −==Che è sempre una funzione gaussiana, ma con

larghezza inversamente proporzionale a σ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 20

Trasformata di Fourier – Gaussiana BIS

ρ(x) T[ρ(x)]σ = 1 è + stretta σ = 1 è + larga

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 21

Trasformata di Fourier di una δ di Dirac

ρ(x)

ρ(x) è infinitamente stretta

T[ρ(x)]F(x*)=T[ρ(x)] è

infinitamente larga

ρ(x) = δ(x)

∫∞

∞−

== 1)*2exp()(*)( dxxixxxF πδ

*)2exp(*)( iaxxF π=ρ(x) = δ(x-a) 0

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 22

Trasformata di Fourier di un reticolo 1D finito

∑−=

−=p

pnnaxx )()( δρ

Con N = 2p + 1 nodi

*)π(*)π(*)π2exp(*)(

-n axsenaxNseninaxxF

p

p∑=

==

Funzione con max/min principali di altezza ± N centrati in ax* = h (h intero) e larghezza 2/N

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 23

…….T[reticolo finito] graficamente

∑−=

−=p

pnnxxxL )()( δ

T[Reticolo in x che tende a infinito] Reticolo in x*

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 24

Trasformata di Fourier – Reticolo 1D infinito

N ∞

∑∞

−∞=

−==n

naxxLx )()()( δρ

*)(*)(lim*)(

axsenaxNsenxF

N ππ

∞→=

( )∑∑∞

−∞=

−∞=

−=⎟⎠⎞

⎜⎝⎛ −=

hhhax

aahx

axF *1*1*)( δδ

è un fattore di normalizzazionea1

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 25

Trasformata di Fourier – Reticolo 3D finito

∑ ∑ ∑−= −= −=

−=1

1

2

2

3

3

)()( ,,

p

pu

p

pv

p

pwwvurrr δρ

N1 = 2p1 + 1 N2 = 2p2 + 1 N3 = 2p3 + 1

)*()*(

)*()*(

)*()*(*)( 321

rcsenrcNsen

rbsenrbNsen

rasenraNsenr

⋅⋅

⋅⋅

⋅=

ππ

ππ

ππ

sono i vettori base del reticolo DIRETTO:

F

cba ,,

h, k, l interi

Con max/min a: ,* krb =⋅ lrc =⋅ *,* hra =⋅

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 26

Trasformata di Fourier – Reticolo 3D finito

I vettori base del reticolo (DIRETTO) sono: cba ,,Vi associamo un altro reticolo

(RECIPROCO) con vettori base: *,*,* cba

1*0*0*0*1*0*0*0*1*

=⋅=⋅=⋅=⋅=⋅=⋅=⋅=⋅=⋅

ccbcaccbbbabcabaaa Condizioni di

reciprocità e ortogonalità

Perciò i max di F(r*) sono agli estremi del vettore:

**** clbkahr H ++= ),,( lkhHT=

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 27

Trasformata di Fourier – Reticolo 3D infinito

(N1, N2, N3) ∞

( )∑ ∑ ∑∞

−∞=

−∞=

−∞=

−=u v w

wvurrr ,,)( δρ

∑ ∑ ∑∞

−∞=

−∞=

−∞=

⎟⎠⎞⎜

⎝⎛ −=

h k llkhrr

VrF ,,

**1)*( δ

( )∑ ∑ ∑∞

−∞=

−∞=

−∞=

−=h k l

HrrV

**1 δ

Che è ancora un reticolo 3D infinito definito dai nodi del R.R.

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 28

Convoluzione (C) – Simbolo *

Operazione che si effettua su 2 funzioni ρ(r) e g(r)

)(*)()(*)()( rrgrgruC ρρ ==

)]([)]([)](*)([ rgTrTrgrT ×= ρρ

Teorema della convoluzione

)]([*)]([)]()([ rgTrTrgrT ρρ =×

e viceversa

∫ −==S

rdrugrrgruC )()()(*)()( ρρ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 29

Convoluzione – Che operazione esegue?ρ(r)g(r)

ρ(r) e g(r)

rdrugr )()( −ρ

è la parte in grigio

g(u-r) inversa di g(r) rispetto a u

)(*)()( rgruC ρ=

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 30

Convoluzione con funzioni “strette”

Quale è il risultato di se la g(r) è una funzione

infinitamente stretta?

ρ(r)*δ(r) = ρ(r) iniziale MA ρ(r) CENTRATA

sulla δ di Diracρ(r) δ(r) ρ(r)*δ(r)

Se g(r) è “stretta”:ρ(r)*g(r) assomiglia molto a ρ(r) ρ(r)

δ(r)

ρ(r)*δ(r)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 31

Convoluzione con una δ di Dirac g(r)= δ(r-ro)

)()(*)( oo rrrrr −=− ρρδTraslazione di ρ(r) di un vettore ro

ρ(r) δ(r) ρ(r)*δ(r)

……mi posiziona la funzione ρ(r) nel punto r = a

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 32

Convoluzione con un reticolo 1D infinito L(x)

( ) )()(*)( rnarfrfrLn

ρ=−= ∑∞

−∞=

funzione definita nell’intervallo 0 ≤ r ≤ a)(rf

Si ottiene la funzione ρ(r) che è laripetizione periodica di f(r)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 33

……ρ(r)*L(r) graficamente

ρ(r) δ(r) ρ(r)*δ(r)

……mi ripete la funzione ρ(r) in ogni nodo del reticolo 1D

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 34

Convoluzione di una funzione con un reticolo 2D

……mi ripete la funzione “toluene” ρ(r) in ogni nodo del reticolo 2D

Analoga cosa (solo più difficile da visualizzare) se uso un reticolo 3D

δ(r) ρ(r)*δ(r)ρ(r)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 35

Convoluzione di un reticolo 3D

( ) )()(*)(,,

,, rrrfrfrLwvu

wvu ρ=−= ∑∞

∞−

0 ≤ x ≤ a, 0 ≤ y ≤ b, 0 ≤ z ≤ c ),,()( zyxfrf =

Si ottiene la funzione ρ(r),

ripetizione periodica 3D di f(r)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 36

Interazione raggi X - materia

DiffusioneElastico (Thompson)

∆λ=0, ∆Φ=π

Inelastico (Compton) ∆λ≠0

AssorbimentoSenza fotoemissione

Con fotoemissione

Teoria cinematica della diffrazione dei raggi X

Teoria dinamicaSi trascurano: interferenza tra raggio diffuso e diretto,

diffrazione multipla ed assorbimento

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 37

Raggi X

Raggi X Radiazione elettromagnetica

Elevata energia, indice di rifrazione ≈ 1 (per la precisione <1) in tutti i mezzi, v = c = 3 108 m s-1

λ(Å)

E(keV)

UVγ Raggi X 1000.1

∼150 ∼ 0.1

E’ complicato costruire “lenti” per i raggi X, analoghe a quelle disponibili per la radiazione

UV-Vis e per gli elettroni

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 38

Diffusione dei raggi X senza perdita di energia (coerente) Scattering Thompson con ∆λ=0

Intensità diffusa:

22cos1eII

2

42

4

iThθ+

⋅=⎥⎥⎥

⎢⎢⎢

cm

Ii = Intensità raggi incidentie = carica della particellam = massa della particella2θ = angolo di diffusioner = distanza a cui si misura

Fattore di polarizzazione per

raggi X non polarizzati

A causa del fattore 1/m2 diffondono solo gli elettroni

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 39

La polarizzazione della luce di sincrotrone

2)2cos(1 θ+

=oPLuce non polarizzata tubo a raggi X convenzionale)2()2cos(

2' 2 θψτ senPo ⋅= Luce parzialmente

polarizzata: sincrotroneψ angolo azimutale sul rivelatore

)1()1()1()1('

τταττατ

−++−−+

=α dipende dal cristallo monocromatore: α =

cos2θM con θM angolo di Bragg del

monocromatore

+−

=IIII

||

||τ

τ grado di polarizzazione con τ = 0 per sorgente convenzionale (tubo raggi X), τ ≠ 0 per sincrotrone

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 40

Diffusione dei raggi X con perdita di energia (incoerente) Scattering Compton

Urto elastico tra fotone ed elettrone, che non oscilla solo ma si mette in movimento

∆λ = 0.024 (1-cos2θ)

Thomson >> Compton poiché Thomson ∝ (n. e-)2

mentre Compton ∝ (n. e-)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 41

Interferenza delle onde diffuse

Raggio incidente

λ

Interferenza

Figura di diffrazione

Reticolo periodico con aperture a distanza d ~ λ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 42

Interferenza delle onde diffuse

( ) rrrSS o ⋅=⋅−= *22 πλπδ

Ampiezza diffusa da O AoAmpiezza diffusa da O’ Ampiezza diffusa da elettrone libero ATh

)*2exp(' rriAo ⋅π

fj=Aj/ATh fattore di diffusione no. elettroni nel punto j

λϑsenr 2|*| =

λoSSr −

=*

S, So versori Diff. di fase δ funzione della diff. di cammino ottico (d.c.o.)

2π : λ = δ : d.c.o

kr =*Momento trasferito

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 43

Se i punti diffusori sono N:

Ampiezza risultante (rispetto a quella che sarebbe diffusa da un elettrone libero posto all’origine)

( ) ( )j

n

jjj

n

j Th

j rrifrriAA

rF ⋅=⋅= ∑∑==

*π2exp*π2exp)*(11

Diffusore continuo: descritto da una funzione continua di densità elettronica (o di carica) ρ(r) da cui dipende

l’ampiezza diffusa

)*2exp()( rrirdr ⋅πρ

L’elemento di volume dr in r contiene ρ(r)dr elettroni e

diffonde con ampiezza:

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 44

Ampiezza totale diffusa è l’integrale su tutto il volume vdel diffusore continuo descritto da ρ(r):

( ) [ ])(*2exp)()*( rTrdrrirrF jv

ρπρ =⋅= ∫

( ) [ ])*(**2exp)*()( 1

*

rFTrdrrirFr jv

−=⋅−= ∫ πρ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 45

Consideriamo diversi tipi diversi di diffusori ρ(r)

Elettrone in un atomo.....

Si assume una simmetria sferica:

drrr

rrsenrrfe ∫∞

=0

e*2

*)2()(U*)(ππ |)|( rr =

)(4)(U 2e rrr eρπ=

Funzione radiale di densità elettronica

2)()( rre ψρ =

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 46

….Atomo “fermo” con più elettroni.....

Si assume una simmetria sferica:

∑∫=

==Z

ja dr

rrrrsenrrf

10a *2

*)2()(U*)(ππ

)(4)(U 2a rrr aρπ=

Z=n. di elettroni (numero atomico)

e jf

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 47

….Atomo “con moto termico” isotropo.....

⎟⎟⎠

⎞⎜⎜⎝

⎛−= 2

2

exp*)(*)(λθsenBrfrf a

oa

T

28 uB π= Fattore di temperatura, ADP, DW

u2 spostamento quadratico medio

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 48

Fattori di diffusione atomici vs. angolo di diffusione

Atomo “fermo”

Atomo con moto termico

Angolo di diffusione crescente

Decadimento con 2θdovuto al fatto che gli

atomi non sono puntiformi e TdF non

retta orizzontale

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 49

….Atomi o molecole in una cella elementare

N atomi in posizioni Njrj ,1, =

Ogni atomo ha densità elettronica )( jj rr −ρTrascurando la densità elettronica di legame

(Indipendent Atom Approximation- IAM)

)()(1

j

N

jM rrr ∑

=

−= ρρ

)*π2exp()*()*(1

rrirfrFN

jjM ⋅= ∑

=

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 50

….diffrazione dei raggi X da un cristallo infinito….

Cella elementare ripetuta in un reticolo infinito )()()( rLrr M ∗=∞ ρρ

∑∞

∞−

∞ −=lkh

HM rrV

rFrF,,

)**(1)*()*( δ

**** clbkahrH ++=

Ampiezza diffusa

???)]([)]([)*( =×=∞ rLTrTrF Mρ∼

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 51

QUINDI:

∑∞

∞−

∞ −=lkh

HM rrHFrF,,

)**()()*( δ

Diverso da zero solo ai nodi del reticolo reciproco dove viene campionata la

funzione continua

)*∼

(rF∞

)*r(FM

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 52

Equazioni di Laue

**** clbkahrH ++=

λ

λ

λ

lSSc

kSSb

hSSa

o

o

o

=−⋅

=−⋅

=−⋅

)(

)(

)( Valori discreti di S per cui si hanno raggi

diffratti

Moltiplicando rH* = (S-So)/λ per a, b, c si Laue per la diffrazioneottengono le condizioni di

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 53

.

)()()( rrrcr Φ×= ∞ρρFunzione di forma )(rΦ

=1 nel cristallo

=0 fuori dal cristallo

)(*)()]([*)]([)( *** rDrFrTrTrFcr ∞∞ =Φ= ρ

∫Ω

⋅= rdrrirD )2exp()( *π

∑∞

∞−

−=lkh

cr HM rrDHFV

rF,,

*** )()(1)(

….Cristallo finito di volume generico Ω

∑∞

∞−

∞ −=lkh

HM rrHFrF,,

)**()()*( δ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 54

*

*3

*

*2

*

*1* )()()()(

zzAsen

yyAsen

xxAsenrD

ππ

ππ

ππ

⋅⋅=A1

A3

A2

Massimi con ampiezza (A1-1)•(A2

-1) •(A3 -1)

I nodi del reticolo reciproco diventano domini con larghezza Aj

-1 (j=1,2,3) nelle tre direzioni x, y, z

….Cristallo finito di volume Ω: un parallelepipedo con A1 celle lungo a, A2 celle lungo b e A3

celle lungo c.

!!! Anche il setup sperimentale concorre poi alla dimensione fisica del picco!!!

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 55

Le funzioni di tipo (senNx)/x si comportano come la T[reticolo finito]

∑−=

−=p

pnnxxxL )()( δ

T[Reticolo in x che tende a infinito] Reticolo in x*

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 56

Un paio di casi reali “estremi” di T[reticolo]Se ho UN DOMINIO ORDINATO, con un numero di celle elementari A1, A2, A3, > 100 ÷ 1000 la larghezza del picco, in teoria, tende ad una δ di Dirac

nel caso reale: la larghezza del picco dipende quasi esclusivamente dal setup sperimentale.

Caso proteine: lati di cella a,b,c ∼ 10 nm:per avere un pattern di diffrazione (da cristallo singolo) devo avere domini ordinati con dimensioni dell’ordine di 1÷10 µm

Caso metalli ed ossidi inorganici, lati di cella a,b,c, ∼ 0.5 nm: cristalliti di 50 ÷ 100 nm forniscono già un buon pattern di diffrazione (da polveri) e particelle di 5÷10 nm presentano ancora picchi di diffrazione molto larghi ma ancora rilevabili ( si puòcalcolare la dimensione dei cristalliti in base alla FWHM)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 57

Figura di diffrazione di un cristallo reale 1D e 2D.

1D

2D

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 58

Quasi-1D chains of alkali metal atoms (K o Cs)

K-InAs(110): supercella 2x6 rispetto alla cella originale di In-As

4 nm x 4 nm

Local order by STM

Immagini gentilmente concesse da prof. Mariani20 nm x 20 nm

long-range order

Figura di diffrazione di un filare (1D) su una superficie 2D: un esempio reale

InAs K disordinato K ordinato

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 59

Figura di diffrazione di un cristallo 3D

Posizione picchi cella elementareIntensità picchi posizione atomiLarghezza picchi forma/dim. cristallo

N.B.: Pos. Picchi, I, FWHM setup sperimentale

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 60

Fattore di struttura e densità elettronica

∑∞

∞−

−==lkh

HMcr rrDHFV

rFrF,,

**** )()(1)()(

Fattore di struttura)(HFM

Vettore (matrice 1 x 3) il cui trasposto vale)(H ),,( lkhH

T=

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 61

Reciprocità tra (h,k,l) e (x,y,z)

ANALOGAMENTE

Vettore (matrice 1 x 3) il cui trasposto vale)jX

(,,( jjj zyxX

T

=

Componenti del vettore rH* (spazio reciproco)

Componenti del vettore rj (spazio diretto)

Vettore (matrice 1 x 3) il cui trasposto vale)(H ),,( lkhH

T=

)j

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 62

Utilizziamo i due vettori per rappresentare FH

jjjj

T

jH lzkyhxXHrr ++=⋅=⋅*

∑=

⋅=N

jj

T

j XHifHF1

)π2exp()( HH iBA +=

)2cos(1∑=

⋅=N

jj

T

jHXHπfA

)2(1∑=

⋅=N

jj

T

j XHsenfB π

)*2exp()*()*(1

Hj

N

jHjHM rrirfrF ⋅= ∑

=

π)*π2exp()*()*(1

rrirfrFN

jjM ⋅= ∑

=

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 63

…..GRAFICAMENTE

H

H

ABtg

H=ϕ

)exp(||HHH iFF Φ=

( )[ ] [ ]∑∑==

=++==N

jjj

N

jjjjjhkl iflzkyhxifHFF

11exp2exp)( απ

21

22|| ⎟⎠⎞

⎜⎝⎛ +=

HBAF HHAH

BH

AMPIEZZA DIFFRATTA STRUTTURA?

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 64

Sintesi di Fourier

∫ ⋅−=*

*)*2exp()*()(S

rdrrirFr πρ

)*(rF Campionato ai soli nodi del reticolo reciproco

)π2exp(1)(,,∑∞

∞−

⋅−=lkh

T

HXHiF

Vrρ Serie di Fourier

( )[ ]∑∞

∞−

++−==lkh

lzkyhxiFV

zyxr,,

hkl π2exp1),,()( ρρFunzione

reale( )[ +++= ∑∑∑∞

=

=

=

0 0 0hkl 2cos2)(

h k llzkyhxA

Vr πρ

( )]lzkyhxsenB +++ ⋅ π2hkl

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 65

Problema della fase

( )[ ]∑∑∑∞

=

=

=

−++=0 0 0

hkl 2cos2)(h k l

hkllzkyhxFV

r ϕπρ

|Fhkl|∝Ihkl1/2 che si ottiene

dalla misura dell’intensità

Manca invece la fase φhkl(Problema della fase)

Poiché la funzione è reale e il sen è una funzione dispari i termini in sen si elidono essendo (legge di Friedel)hklhkl FF =

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 66

Problema della fase – in pratica

Non si può ricavare la struttura in maniera immediata dai valori di Ihkl misurati

Lezione M. Nardini

Pattern di diffrazione

Spazio reciproco

Struttura 3D

Spazio diretto

Mancano le fasi

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 67

dH

Differenza di cammino ottico=??

Legge di Bragg e le applicazioni pratiche

Piani cristallografici di

indici hkl

Raggio incidente Raggio

“riflesso”

Raggi X “riflessi” da piani in fase se:

??=+ BCAB ??2 =ϑsendH λ

Hdsenr 12|*| ==λϑ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 68

Sfera di riflessione e sfera limite

λϑϑ senIOsen

drOP

H

H21* ====

Sfera di raggioλ1

Se un punto P (del R. R.) è sulla sfera di riflessione allora

“riflessione” lungo AP

Se OP > , P non può maiessere sulla sfera di

riflessione: sfera limite di raggio λ2

λ1

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 69

Risoluzione

minmax d1

=⎟⎠⎞

⎜⎝⎛

λϑsen dmin: risoluzione

dmin: “cosa più piccola” che posso distinguere con una determinata λ

Alti θ alti hkl dmin piccolo

hx+ky+lx

Sensibili a errori su x,y,z e ai particolari più

dettagliati della ρ(r)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 70

Risoluzione - EsempioPer Cu(Kα): λ = 1.54 Å

λϑ =sendH2 1max =ϑsen

5.0max =ϑsen Å54.15.02min =

⋅=

λd

Risoluzione atomica??2

=⋅

=MAXsenϑ

λ Å77.0mind

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 71

Risoluzione – Casi reali

Risoluzione di 2-5Å è la norma, <1.0Å il limite

Proteine

Materiali Risoluzione di 0.9-1.0Å èla norma, <0.8Å il limite

Raggi X “meno energetici”, λ usata: 0.8-1.6Å

Raggi X “più energetici”, λ usata: 0.4-0.9Å

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 72

Dal punto di vista operativo:

( )[ ]∑∑∑∞

=

=

=

−++=0 0 0

hkl 2cos2)(h k l

hkllzkyhxFV

r ϕπρ

Per ottenere una buona rappresentazione della ρ(r) occorre misurare i fattori di struttura Fhkl e le fasi ϕ

Misura delle intensità del maggior numero di

riflessi (Ihkl)

Muovere un cristallo singolo in un fascio di raggi X monocromaticiPolvere in un fascio di raggi X monocromaticiCristallo singolo in un

fascio di raggi X policromatici (metodo

di Laue)

M. Nardini, 18 ottobre

G. Artioli, 13 ottobre

Modulo quadro

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 73

Detector per i raggi diffratti (Ihkl) BM01 a ESRF

Ihkl=K |Fhkl|2K comprende vari fattori tra cui L, P, λ3, Io, e Vcr

( )[ ]∑∑∑∞

=

=

=

−++=0 0 0

hkl 2cos2)(h k l

hkllzkyhxFV

r ϕπρ

Detector puntuali

Detector bidimensionali (Image plate o CCD)

Detector (pseudo-)monodimensionali

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 74

Tecniche che sfruttano la diffrazione:Diffrazione di

superficiA. Ruocco 13 ottobre

Small Angle X-ray Scattering

P. Riello 13 ottobre

DAFS (EXAFS + XRPD)

A. Balerna 19 ottobre

Diffrazione risonante

S. Di Matteo 20 ottobre

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 75

Perché è utile il sincrotrone? Nardini e QuartieriSorgente convenzionale Sincrotrone

Campioni policristallini: Bassa risoluzione alta risoluzione

Pattern in 10 ÷ 1000 minuti 10 ÷ 1000 µs, TR-WAXS

Cristallo singolo: cristalli100 µm 5 µmCristalli “belli” Cristalli “brutti” (proteine)

DAFS: impossibile da realizzare realizzabileGuinier: “Abbiamo creato una fantastica teoria sul SAXS,

ma ci servirebbero raggi X con brillanza 1000 volte >”Informazioni qualitative su film sottili Diffrazione

di superfici (GIWAXS)

Diffrazione “normale Diffrazione risonante, metodo di Laue (TR-Single crystal diffraction)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 76

Diffrazione da materiali policristallini

Polvere cristallina

Campione formato da un grandissimo numero di cristalli (cristalliti) orientati casualmente

Grandissimo ( infinito) numero di reticoli reciproci orientati casualmente con l’origine in comune

T[polvere cristallina]

Inoltre tutti i riflessi sono in condizioni di riflessione in ogni istante dell’esperimento

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 77

Cosa comporta ciò:

Ogni vettore di reticolo reciproco assume tutte le possibili orientazioni con un origine in comune

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 78

Quindi:Nodi di R.R. giacciono su una sfera di raggio |rH*| che

taglia la sfera di riflessione in un cerchio

I riflessi sono su un cono assiale ai raggi X con apertura 4θ

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 79

Misurando l’intensità delle linee su film:

Caratteristiche del pattern:

dH posizione della linea (2θ, senθ/λ, Å)

IH : Intensità della linea (conteggi, colpi…. A.U.)

∝2θ

0

10

20Camera di Debye-Scherrer

(film, ormai obsoleta) e campione in capillare cilindrico che ruota

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 80

…..versione moderna della geometria Debye-Sherrer al sincrotrone (ID31 a ESRF)

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 81

Geometria Bragg-Brentano - parafocalizzante

Campione piatto, con polvere schiacciata su un

supportoPosition sensitive detectors

permettono di registrare contemporaneamente i massimi di diffrazione entro un dato intervallo

angolare

Poco usata al sincrotrone, dove i raggi sono già focalizzati

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 82

ANALISI DEI DIFFRATTOGRAMMIRiconoscimento fasi presenti

Ogni fase cristallina ha il suo pattern di diffrazione caratterizzato da dH e IH

per ogni riflesso H=(h k l)Banca dati ICDD

(PDF2,3,4) permette di confrontare dH, IH EXP

con dH, IH ICPD per riconoscere le fasi

Metodi di aff. di profilo (Rietveld) An . quantitativa

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 83

Studio transizioni di fase

Quando una sostanza cristallina subisce una

transizione di fase il suo diffrattogramma cambia

Si usano dispositivi per variare la temperatura del campione in situ, durante

la misura XRPD

(a)

4 6 8 10 12

(b)

(040)(202)

(301)(102)

(002) (053)(352)(133)

(303)(501)

(200)(011)

Cou

nts

(a.u

.)

T(K)

2θ(°)

973

573

1÷1000 per pattern XRPD, possibile solo al sincrotrone

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 84

Analisi ed affinamento strutturale

Risoluzione di strutture ab initio (se si risolve il problema della fase)

Affinamento “Rietveld” per analisi di tipo

strutturale

min2

∑ ⎯→⎯−=i

Ci

Oii yywSCurva

viola

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 85

Dimensioni dei cristalliti e deformazioni …..

Cristallo “perfetto” Infinito e senza difetti

Cristallo “reale” Finito e con difettiEsistono relazioni tra larghezza del picco a

mezza altezza (FWHM) ∆(2θ) e

dimensione media dei cristalliti (D). Ad es.:

)2(cos9.0

θθλ∆⋅

=D

Massimi di diffrazione allargati

Dalle variazioni dei parametri di cella sotto stress si può ricavare il tensore di deformazione

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 86

…… orientazioni preferenziali

Cristalliti non orientati a caso intensità non uniforme lungo il cono di diffrazione Figure polari direzioni di orientazione preferenziale

Alluminio con orientazioni preferenziali

Olivina sintetica senza deformazioni

Marco Milanesio Diffrazione di Raggi X 87

Grazie per l’attenzione

Buon divertimento

con le tecniche di diffrazione

ed il sincrotrone!!!

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