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Elementi essenziali del progetto
TUTTI I COLORI DELL’INFORMAZIONE
Settore e area di intervento
Educazione e promozione culturale – Sportelli Informa…
Descrizione dell’area di intervento
L’immigrazione è uno dei fenomeni più problematici e controversi, dal punto di vista delle
cause e delle conseguenze nella società moderna. Quando si parla di immigrazione ci si
riferisce ad uno degli aspetti del più generale fenomeno delle migrazioni: il movimento di
singoli o di gruppi che si spostano dal paese di nascita e/o di cittadinanza per raggiungere un
altro in cui si insediano in modo più o meno duraturo. L’autore Marcel Mauss (Essai sur le
don del 1924),ha proposto di considerare la migrazione come un fatto sociale totale, in cui è
coinvolta la totalità della pratica umana, che si articola nell’interazione con l’universo
economico, sociale, politico, culturale e religioso in cui vive l’uomo, e con le sue
rappresentazioni del mondo. Lo stesso percorso migratorio, e il conseguente inserimento più
o meno transitorio in una società diversa da quella in cui il migrante ha conosciuto la sua
socializzazione e formazione, lo costringono a rielaborare le sue rappresentazioni del mondo
in termini di discontinuità, ambivalenze e innovazione.
Un elemento analitico da cui partire per parlare di migrazione è di distinguere due aspetti
complementari: da un lato, l’emigrazione che pone l’attenzione al paese di partenza e,
dall’altro, l’immigrazione che invece focalizza l’attenzione sul paese di arrivo o di approdo.
Quando si parla, a vario titolo di “immigrati”, si dimentica, spesso, che sono anche degli
“emigrati” dal loro paese, accomunando sotto una medesima categoria persone che
provengono da storie diverse e che hanno difficoltà a comprendere e interagire in altri
contesti territoriali. Dunque sono molti gli aspetti analitici che si intrecciano, rendendo il
fenomeno migratorio particolarmente complesso. E’ in questa complessità che bisogna
comprendere i reali bisogni degli immigrati nei paesi d’approdo, rendendo fruibili e
accessibili le informazioni sui loro diritti e sulle attuali normative vigenti. Se ciò avviene, si
attivano delle relazioni continuative con i servizi che rendono disponibili una sorta di
capitale sociale istituzionale non solo a livello individuale, ma anche a livello collettivo. E’
possibile che il servizio promuova, attraverso il suo intervento, un grado di fiducia
relazionale ritenuto un principio idoneo da singoli individui per la ricerca di soluzioni, il
quale successivamente attraverso il circuito informale si estende al gruppo di appartenenza
più ampio. Questo tipo di capitale presenta un altro aspetto interessante, in quanto può anche
in una certa misura arginare gli aspetti negativi di chiusura e di cattura che possono
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presentare le reti etniche.
L’immigrazione s’inscrive in un contesto internazionale legato a dei persistenti squilibri
economici, sociali e politici, che accomunano i paesi ricchi e quelli poveri. Nello stato attuale
un po’ tutti i paesi del mondo si trovano a confrontarsi con questo fenomeno.
Rimanendo nei limiti di un discorso giocoforza sintetico, si può comunque ricordare che
l’analisi dei flussi migratori a livello internazionale, e rispetto ai quali anche le dimensioni
nazionale e locale assume significato, debba essere contestualizzata rispetto ai fenomeni
della globalizzazione. Non a caso, c’è chi considera la nostra come l’era delle
migrazioni (Castels e Miller, 2009), proprio per sottolinearne le dimensioni globali. In
quanto azione collettiva, la migrazione può essere considerata una globalizzazione dal
basso che si ripercuote nei diversi sistemi geopolitici: progettando il loro futuro in un paese
diverso da quello di nascita, i migranti dimostrano un atteggiamento cosmopolita. Un
fenomeno che si evidenzia con particolare chiarezza è quello della proliferazione delle
transizioni migratorie per cui alcuni paesi tradizionalmente di emigrazione, come l’Italia o la
Polonia (per rimanere ai soli esempi europei), sono a loro volta diventati paesi di transito o di
immigrazione stabile.
Dagli anni ’90 in Italia si è iniziato a parlare di immigrazione stabilmente insediata.
Parallelamente, si è cominciato a parlare di famiglie di immigrati. Un indicatore del profondo
cambiamento del volto demografico della società italiana che consiste nell’aumentata
propensione degli immigrati a orientare il proprio progetto migratorio alla stabilizzazione
insediativa deducibile dall’aumento delle richieste di permessi di soggiorno per
ricongiungimenti di coniugi, figli o genitori, reso possibile dal raggiungimento di reddito
sufficiente a soddisfare i requisiti richiesti dalla legislazione italiana. Strategie migratorie
volte alla stabilizzazione si osservano con particolare diffusione in aree territoriali italiane
caratterizzate da sistemi economici locali basati sulla piccola e media impresa, da una
particolare ricchezza di tessuto produttivo e dei servizi (particolarmente presenti nel Centro
e del Nord) e da inserimenti lavorativi che permettono agli immigrati di orientare il progetto
migratorio in direzione della stabilizzazione insediativa, almeno nel medio-lungo periodo. A
tal proposito, si è parlato di “inserimenti lavorativi stabili”, di lavoratori stranieri, in termini
di possibilità di poter trovare comunque un lavoro.
Secondo i dati più recenti forniti dall’Istat (anno 2015), in Italia si è assisto ad un costante
incremento della popolazione straniera residente, raggiungendo 1° gennaio 2016 i 5.026.153,
ovvero l'8,3% della popolazione totale residente.
Grafico Popolazione straniera residente in Italia.
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Fonte: Elaborazione Istat 2015.
Dai dati esaminati dall’Istat si rileva che l’incremento registrato negli anni, è dovuto
principalmente all’apporto dato dalle donne straniere in età feconda. Infatti, di pari passo con
l’aumento degli immigrati che vivono in Italia, anche l’incidenza delle nascite di bambini
stranieri sul totale dei nati ha avuto una notevole crescita. Con riferimento al genere, l’Istat
ha rilevato una costante crescita della componente femminile sul totale dei cittadini non
italiani. Oggi le donne costituiscono il 53,7% degli oltre 5 milioni stranieri residenti in Italia
anche grazie alle varie regolarizzazioni che hanno certamente favorito l’emersione di una
rilevante quota di lavoratrici impiegate nel settore domestico, di cura e infermieristico.
Parallelamente, le dinamiche del mercato del lavoro italiano hanno fatto registrare un calo
dell’occupazione permanente a tempo pieno, con una parallela crescita del lavoro atipico,
soprattutto nel 2010. Si può affermare quindi che la flessione dell’occupazione e in generale
la crisi economica che ha investito i paesi europei e il nostro paese, hanno inciso
profondamente sulla dinamica d’inserimento dei lavoratori stranieri rafforzandone l’impiego
soprattutto in attività non qualificate (manovale edile, addetto nelle imprese di pulizie,
bracciante agricolo) e nei servizi domestici e di cura alla persona (soprattutto per le donne).
In sintesi, l’occupazione straniera negli ultimi anni si è posizionata proprio nei settori dove
era già maggiormente presente accentuando le disparità del mercato del lavoro, con gli
immigrati concentrati nei lavori meno qualificati e a bassa specializzazione (dovuta ad una
bassa scolarizzazione delle persone immigrate), che hanno risentito in misura più ridotta
della crisi economica.
Comunque, in tale contesto, le strategie migratorie sono da porre in relazione alla percezione
di una stabilità che riguarda sia la continuità del rapporto di lavoro, sia una serie di elementi
esterni alla mera relazione di lavoro quali, ad esempio, l’esistenza di servizi sociali che
possano in qualche modo permettere al lavoratore di ricongiungersi con la propria famiglia.
È pur vero che individuare gli inserimenti lavorativi e i ricongiungimenti familiari come
indicatori significativi delle caratteristiche e delle direzioni che il processo d’immigrazione
assume nelle aree cui ci stiamo riferendo, non equivale ad affermare che essi siano sufficienti
a garantire un decorso privo di difficoltà delle traiettorie di inserimento dei nuovi cittadini
nei contesti locali d’approdo. Tale sottolineatura è importante per comprendere le modalità
di organizzazione del tessuto sociale indotte dall’immigrazione in queste realtà locali,
soprattutto per la caratterizzazione delle relazioni tra immigrati e autoctoni e del profilarsi di
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una società multietnica, costituita dalla differenziazione socio demografica, di cui si è detto
prima.
La presenza straniera in Italia ha indotto un processo di cambiamento demografico che
comporta nuove sfide relative alle possibili forme di sperimentazione della convivenza
interculturale, la cui difficoltà principale consiste nel delicato e necessario equilibrio tra il
diritto alla differenza e il dovere all'integrazione.
La distribuzione regionale conferma un dato ormai storico, che vede il 61,8% degli immigrati
nel Nord, il 24,2% nel Centro e il 14% nel Sud e nelle Isole (grafico.1)
Grafico Cittadini stranieri. Popolazione residente per Regione
Fonte: Caritas e Migrantes. XXIII rapporto immigrazione 2013. Elaborazione sui dati Istat
La Commissione per le politiche di integrazione degli immigrati considera che l’integrazione
delle persone e delle collettività coinvolte in tale processo (immigrazione), sia costituita da
un’informazione dettagliata sui propri diritti e da un’interazione positiva e di pacifica
convivenza tra tutte le comunità, compresa ovviamente quella autoctona [Zincone 2000]. Ciò
nonostante, è sempre più frequente assistere a fenomeni di vera e propria disinformazione
generalizzata, che colpisce la maggior parte degli immigrati sul territorio nazionale e che
sembrano non avere gli strumenti informativi ed operativi necessari, non sapendo a chi
rivolgersi in caso di reclami, richieste, consulenza e informazione, quale iter seguire e che
tipo di documentazione produrre per soddisfare i propri bisogni ed esigenze.
Per poter applicare tale modello occorre riconoscere e rispettare le esigenze e le
differenze dei diversi gruppi, dare assistenza e informazioni dettagliate e fruibili, sui
diritti, leggi vigenti e azioni da intraprendere, per risolvere problemi e poter
integrarsi nel tessuto sociale.
È importante che vi sia una piena consapevolezza, da parte di tutti gli attori in gioco,
immigrati in primis ma anche dei cittadini italiani, circa la portata e l’indisponibilità di alcuni
diritti di carattere generale. Appare ovvio che l’azione propedeutica a tal fine risulta essere
quella di una corretta e completa informazione.
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Obiettivi del progetto
Obiettivo generale
Il progetto nasce con l’intento di porre l’attenzione necessaria sui diritti, gli interessi ed i
bisogni degli stranieri residenti in Puglia che necessitano di informazione, consulenza ed
assistenza logistica e/o pratica specifica, utile non solo alla prima accoglienza, ma anche
all’esercizio di diritti fondamentali quali il lavoro, la cittadinanza, la salute e l’istruzione.
Dai dati emersi dall’analisi territoriale, visto l’aumento dell’affluenza migranti e l’esperienza
attivata dall’Adoc di Bari e Foggia, realizzando in via sperimentale degli incontri
informativi rivolti agli stranieri per favorire il loro accesso ai servizi, emerge la necessità
di migliorare, potenziare e attivare tali offerte.
Obiettivo generale del progetto sarà quello di ottimizzare la proposta globale degli interventi
rivolti agli stranieri, attraverso un’adeguata assistenza, logistica e/o pratica, supporto,
sostegno ed integrazione, mediante la valorizzazione e l’incremento dell’informazione,
coordinamento, supervisione e comunicazione tra le parti coinvolte afferenti alle attività
dello sportello informativo nella Regione Puglia.
L’obiettivo che l’Adoc si prefigge di raggiungere è la creazione e l’implementazione di un
servizio di assistenza e accompagnamento dei cittadini stranieri per la comprensione delle
opportunità e delle procedure di accesso al sistema dei servizi al fine di:
Avere informazioni complete in merito ai diritti, alle prestazioni, alle modalità di
accesso ai servizi;
Conoscere le risorse disponibili sul territorio che possono risultare utili per affrontare
esigenze e bisogni legate alla condizione di difficoltà in cui versano;
Avere maggiore supporto circa le modalità di accesso;
Segnalare e trasmettere direttamente ai servizi competenti eventuali irregolarità in
materia di trattamenti lavorativi;
Estendere le informazioni e l’assistenza ad un maggior numero di soggetti, mediante
una capillare diffusione;
Promuovere interventi di sensibilizzazione territoriale, volti a restituire agli stranieri
uno spazio di accoglimento, orientamento ed integrazione
Questo progetto vuole essere una proposta concreta per rispondere alle esigenze del
territorio, attinenti essenzialmente alla promozione dell’inclusione sociale della popolazione
immigrata nel contesto considerato, nonché il rispetto, la tutela e la valorizzazione dei diritti
degli stranieri, al fine di sensibilizzare alla realizzazione e al consolidamento di buone prassi,
attraverso la condivisione circolare delle informazioni.
L’obiettivo dichiarato si definisce meglio in una serie di obiettivi specifici, di seguito
elencati:
Obiettivo specifico 1. Ampliare le opportunità di conoscenza degli immigrati sui propri
diritti e sulle loro modalità di esercizio e tutela.
Come rilevato nell’analisi del territorio, uno dei bisogni riscontrati è rappresentato dalla
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richiesta di maggiori informazioni circa i diritti e i servizi di cui poter usufruire da parte degli
immigrati, nonché la circolazione delle stesse, al fine di soddisfare richieste ed esigenze di
informazione, assistenza e consulenza degli stranieri, assumendo consapevolezza e coscienza
circa i propri diritti.
Si intende realizzare, quindi, un tipo di comunicazione facilmente usufruibile da tutte le
persone immigrate, che consenta di dare risposta in maniera immediata alle domande,
problemi e difficoltà che devono affrontare giorno dopo giorno. Tale intervento fa si che il
soggetto possa sentirsi accolto, supportato nei suoi interessi, e più integrato nel tessuto
sociale, sviluppando un senso di fiducia per il quale sente di potersi affidare ad enti preposti
in grado di erogare le informazioni ed i servizi di cui necessita.
Attraverso:
La riorganizzazione e il potenziamento di sportelli informativi
Ricerca sulle nuove disposizioni legislative in materia di tutela delle persone
immigrate
Divulgazione del materiale informativo proposto da Adoc
Obiettivo specifico 2: Promuovere la sensibilizzazione territoriale
Ampliare tale area di intervento, determina la realizzazione di attività specifiche relative
all’organizzazione di servizi ed eventi di sensibilizzazione territoriale, volti alla diffusione di
materiale informativo, a livello territoriale, di natura culturale/ sociale e di attività di
formazione in ambito legale e commerciale. Tale obiettivo mira, pertanto, a sostenere la
valorizzazione sul territorio dei diritti degli stranieri e dei servizi di cui poter usufruire in
caso di necessità, al fine di determinare dinamiche di tutela, rispetto e considerazione circa
l’importanza che tale aspetto assume nella gestione e promozione della cittadinanza attiva
esercitata dalla comunità (es. informazioni sulle sanzioni amministrative, contratti
commerciali, contratti di lavoro, ecc.).
A tal fine, sarà utile la pianificazione e realizzazione di interventi di animazione culturale
volti a sensibilizzare la comunità tutta, residente e non, su tematiche di interesse comune
dedicati alla tutela, valorizzazione e promozione dei diritti degli stranieri in quanto fruitori di
beni materiali e di servizi del territorio.
In particolare saranno realizzati:
Intervento mensile (per 11 mesi) di animazione di strada con sede nelle piazze
centrali e periferiche della provincia della Puglia, volti a determinare un significativo
coinvolgimento della comunità tutta, con particolare attenzione alle perone immigrati,
con distribuzione ad ampio raggio di materiale informativo relativo non solo alle
attività predisposte dall’associazione Adoc, ma anche alle iniziative previste da altre
associazioni di terzo settore o enti locali.
cinque incontri informativi sui diritti e doveri di un cittadino straniero presso le sedi
adoc
Elemento fondamentale per il successo di un’offerta di servizi e attività volti ad implemento
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della sensibilizzazione territoriale, sarà rappresentato dalla collaborazione fra istituti o
associazioni culturali, esperte dei temi e dei territori specifici, gli operatori di eventi, in senso
ampio.
Obiettivo specifico 3: Ideazione e implementazione di corsi o seminari di
approfondimento e aggiornamento per gli immigrati
Con tale obiettivo si vuole colmare il divario di conoscenze derivante dalla specifica
condizione di straniero (conoscenza della lingua, accesso all’istruzione, ai servizi sanitari, alla
formazione professionale, in materia di tutela legare ecc.) che penalizza rispetto ai cittadini
italiani in condizioni economiche sociali comparabili, e includendo quindi gli immigrati
nell'ambito di politiche volte a risolvere problemi di segmenti specifici che la popolazione
presenta sul territorio (in particolare persone a basso reddito) della quale spesso gli
immigrati sono una parte importante. È fondamentale pertanto potenziare e prevedere
un'attività formativa, con i diversi mezzi disponibili, per garantire l’attivazione reale dei
diritti di cittadinanza e una migliore consapevolezza degli stessi.
In particolare saranno realizzati:
Cinque corsi di primo soccorso giuridico
Cinque corsi di lingua italiana
Si tratta di un servizio da potenziare nelle sedi di attuazione del presente progetto (Adoc di
Bari, Foggia, Taranto, Lecce e Brindisi), dove già sono stati realizzati degli incontri
informativi (Adoc di Bari e Foggia) rivolti agli stranieri, per favorire il loro accesso ai servizi
rimuovendo gli ostacoli che ne impediscono la fruizione, legati soprattutto alle difficoltà di
comprensione linguistica e alla mancanza di informazioni accessibili.
L’Adoc si pone, dunque, l’obiettivo di offrire un concreto sostegno agli immigrati nei territori
di attuazione del presente progetto, un servizio che li renda consapevoli delle opportunità
offerte loro dal territorio e che concretamente li “accompagni” nell’accesso ai loro diritti. Una
piena integrazione, il senso di appartenenza ad una comunità che accoglie passa anche dalla
conoscenza delle regole e dalla possibilità per tutti di pretenderne una corretta applicazione.
Si rende necessario, quindi, fornire servizi informativi e di orientamento legale atti a rendere
l’immigrato consapevole dei propri diritti, doveri e responsabilità civili, mettendolo in
condizione di poterli attuare.
Tabella Indicatori di progetto_situazione di arrivo
Indicatore Valore relativo alla
situazione di partenza
Valore relativo alla
situazione di arrivo
n. di campagne si sensibilizzazione
n. interventi di incontri
informativi
5
8
2
(Foggia e Bari).
n. di interventi di
sensibilizzazione territoriale 0 5
n. di corsi rivolti agli immigrati
nell’ambito legale 0 5
n. di corsi di lingua italiana rivolti
agli immigrati 0 5
n. . di brochure distribuite 300
(Foggia e Bari)
1.500
n. di ore settimanali erogate 16 24
Incontri informativi sui diritti e doveri di un cittadino straniero
n. di soggetti immigrati coinvolti
in incontri informativi nella
provincia di Bari 200 500
n. di soggetti immigrati coinvolti
negli incontri informativi in
provincia di Foggia 150 500
n. di soggetti immigrati coinvolti
negli incontri informativi presso
la provincia di Taranto 0 500
n. di soggetti immigrati coinvolti
negli incontri informativi presso
la provincia di Lecce 0 500
n. di soggetti immigrati coinvolti
negli incontri informativi presso
la provincia di Brindisi 0 500
n. di soggetti coinvolti presso gli sportelli dei territori analizzati
n. di soggetti coinvolti presso agli
sportelli adoc di Bari 56 500
n. di soggetti coinvolti presso gli
sportelli adoc Foggia 62 500
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n. di soggetti coinvolti presso gli
sportelli adoc Taranto 0 500
n. di soggetti coinvolti presso gli
sportelli adoc di Lecce 0 500
n. di soggetti coinvolti presso gli
sportelli adoc di Brindisi 0 500
n. di cittadini coinvolti e informati attraverso la distribuzione di brochure
n. di brochure distribuite 300 1500
n. di brochure distribuite in
provincia di Bari 150 300
n. di brochure distribuite in
provincia di Foggia 150 300
n. di brochure distribuite in
provincia di Taranto 0 300
n. di brochure distribuite in
provincia di Lecce 0 300
n. di brochure distribuite in
provincia di Brindisi 0 300
Attività d’impiego dei volontari
Obiettivo specifico 1. Ampliare le opportunità di conoscenza degli immigrati sui propri
diritti e sulle loro modalità di esercizio e tutela.
AZIONE A. INTERVENTI DI INFORMAZIONE
Attività A1 Riorganizzare e potenziare gli sportelli informativi
Collaborare per la riorganizzazione delle attività di Front Office degli sportelli
Supportare l’esperto per la definizione delle modalità di creazione del materiale
informativo sulle iniziative organizzate dall’associazione (brochure, locandine,
volantini tradotti in diverse lingue) in cui siano elencati i servizi offerti e gli orari di
apertura con le indicazioni di numeri telefonici
Supportare l’esperto nella riorganizzazione delle attività proposte in fase di back-
office.
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Supportare l’esperto per la disposizione di strumenti adatti a raccogliere e catalogare
le richieste di aiuto e di sostegno presentate agli sportelli. Per l’ideazione di un piano
di risposta alle varie esigenze
Attività A 2: Incremento delle attività di raccolta e selezione delle informazioni
Collaborare per l’organizzazione dell’espletamento delle attività
Supportare l’esperto nella fase di contatto con gli organismi di terzo settore che si
interessano e operano per l’integrazione dell’immigrato
Collaborare con l’esperto per la creazione di una lista dei recapiti degli enti e
strutture, con specifiche dei servizi offerti per gli immigrati
Supportare l’esperto nella ricerca di nuove disposizioni legislative in materia di tutela
delle persone immigrate
Attività A 3: Disposizione del materiale informativo
Supportare l’espero nell’organizzazione dell’espletamento delle attività
Collaborare con l’esperto per la predisposizione di un documento per la raccolta dei
dati
Collaborare con l’esperto per la gestione ed aggiornamento periodico della banca dati
in materia di tutela dei diritti del cittadino
Supportare l’esperto nella predisposizione di schede informative sulle attività e sui
servizi erogati
Supportare l’esperto nella predisposizione di dossier/bacheche per un veloce
reperimento delle informazioni in evidenza
Supportare l’esperto nella rielaborazione dei contenuti del materiale informativo
Supportare il grafico nell’elaborazione di una bozza grafica di opuscoli, volantini e
locandine (scritte in diverse lingue)
Supportare l’esperto nella realizzazione di contenuti da inserire nella bozza
Collaborare con l’esperto nell’inserimento dei contenuti e completamento del
materiale informativo
Supportare l’espero per la stampa del materiale informativo
Collaborare per la distribuzione del materiale informativo prodotto
Obiettivo specifico 2: Promuovere la sensibilizzazione territoriale
AZIONE B. SENSIBILIZZAZIONE TERRITORIALE
Attività B 1: Interventi di animazione di strada
Seguire le riunioni di concertazione
Supportare l’esperto nel confronto con altre figure di riferimento (organismi di terzo
settore, Enti locali, ecc.)
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Collaborare nell’organizzazione logistica degli eventi
Collaborare nella calendarizzazione degli eventi
Supportare l’esperto nella realizzazione degli eventi presso le piazze principali e
periferiche
Supportare l’esperto nell’individuazione di sedi, mezzi ed ospitalità
Supporto nella redazione e predisposizione dei materiali divulgativi (materiali
stampa, manifesti, presentazioni, ecc.)
Supporto nella realizzazione e diffusione di riprese degli eventi mediante social
network
Attività B 2: Incontri informativi sui diritti e doveri di un cittadino straniero
Supportare l’esperto nell’individuazione degli argomenti da esemplificare
Collaborare con l’esperto nell’organizzazione e pubblicizzazione degli incontri
informativi
Supportare l’esperto nella preparazione e somministrazione delle schede di primo
contatto
Collaborare con l’esperto nella preparazione di registri per le presenze dei
partecipanti
Supportare l’esperto nell’attivazione di incontri informativi sui diritti e dovere
Supportare l’esperto nella redazione di una relazione finale
Obiettivo specifico 3: Ideazione e implementazione di corsi o seminari di
approfondimento e aggiornamento per gli immigrati
AZIONE C: SUPPORTO ALL’APPRENDIMENTO
Attività C 1: Corso di primo soccorso giuridico e di tutela
Collaborare con l’esperto nell’individuazione degli spazi adeguati allo svolgimento del
corso
Collaborare con gli esperti nell’individuazione degli argomenti da esemplificare
Supportare l’esperto nella fase di organizzazione degli incontri
Collaborare con l’esperto nella fase di promozione territoriale del corso da
implementare
Collaborare con l’esperto per la preparazione di dispense, filmati in diverse lingue
(per rendere il corso di facile comprensione alle varie realtà etniche che
parteciperanno al corso
Collaborare per la preparazione di registri per le presenze dei partecipanti ( per
creare un banca dati e informare periodicamente la persone immigrate sullo stato di
avanzamento delle normative vigenti in tema di tutela)
Collaborare per la realizzazione del corso
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Supportare l’esperto nella fase di valutazione finale: somministrazione di questionari
specifici
Attività C 2: Corso di lingua Italiana
Collaborare con l’esperto nella fase di Individuazione degli spazi adeguati allo
svolgimento del corso
Collaborare con l’esperto nella fase di Individuazione del materiale didattico
Supportare l’esperto nella fase di redazione e predisposizione dei materiali
divulgativi (materiali stampa, manifesti, presentazioni, ecc)
Collaborare con l’esperto nella fase di organizzazione logistica
Supportare l’esperto nella fase di pubblicizzazione territoriale degli eventi
Supportare di esperti nella fase di individuazione di metodologie da implementare
per coinvolgere gli immigrati
Supporto nella stesura di un report finale
Criteri di selezione
CONVOCAZIONE La convocazione avviene attraverso il sito internet dell’ente con pagina dedicata contenente il calendario dei colloqui nonché il materiale utile per gli stessi (bando integrale; progetto; procedure selettive, etc.); Presso le sedi territoriali di ADOC è attivato un front office finalizzato alle informazioni specifiche ed alla consegna di modulistica, anche attraverso servizio telefonico e telematico. SELEZIONE Controllo e verifica formale dei documenti; Esame delle domande e valutazione dei titoli con le modalità di seguito indicate e con i seguenti criteri di selezione che valorizzano in generale:
- le esperienze di volontariato; - le esperienze di crescita formative - le capacità relazionali; - l’interesse del candidato.
Valutazione dei titoli massimo MAX 50 PUNTI
Precedenti esperienze MAX 30 PUNTI
Titoli di studio, esperienze aggiuntive e altre
conoscenze MAX 20 PUNTI
ESPERIENZE
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Precedenti esperienze di volontariato max 30 punti
L’esperienza di attività di volontariato costituisce un titolo di valutazione.
Sono valutate le esperienze per mese o frazione di mese superiore o uguale a
15 gg; il periodo massimo valutabile è di 12 mesi per ogni singola tipologia di
esperienza svolta.
Le esperienze sono cumulabili fino al raggiungimento del punteggio massimo
previsto.
ITEM PUNTEGGIO
Precedenti esperienze di volontariato presso lo
stesso Ente che realizza il progetto nello stesso
settore
1 punto
(per mese o fraz.
≥15gg)
Precedenti esperienze di volontariato nello stesso
settore del progetto presso Ente diverso da quello
che realizza il progetto
0,75 punti
(per mese o fraz.
≥15gg)
Precedenti esperienze di volontariato presso lo
stesso Ente che realizza il progetto ma in settore
diverso
0,50 punti
(per mese o fraz.
≥15gg)
Precedenti esperienze di volontariato presso Enti
diversi da quello che realizza il progetto ed in settori
diversi
0,25 punti
(per mese o fraz.
≥15gg)
Esperienze aggiuntive non valutate in
precedenza:
max 4 punti
Si tratta di esperienze diverse da quelle valutate al punto precedente (per
esempio: stage lavorativo, animatore di villaggi turistici, attività di assistenza
ai bambini durante il periodo estivo, etc.).
L’esperienze sono cumulabili fino al raggiungimento del punteggio massimo
previsto.
ITEM PUNTEGGIO
Esperienze di durata superiore od uguale a 12 mesi 4 punti
14
Esperienze di durata inferiore ad un anno 2 punti
TITOLI DI STUDIO
Titoli di studio: max 8 punti
Sono valutabili i titoli rilasciati da scuole, istituti, università dello Stato o da
esso legalmente riconosciuti. Viene valutato solo il titolo più elevato.
ITEM PUNTEGGIO
Laurea (magistrale, specialistica, vecchio ordinamento) 8 punti
Laurea triennale 7 punti
Diploma scuola superiore 6 punti
Per ogni anno di scuola media superiore concluso (max
4 punti)
1 punto/anno
Titoli di studio
professionali:
max 4 punti
I titoli professionali sono quelli rilasciati da Enti pubblici o Enti accreditati
(valutare solo il titolo più elevato).
ITEM PUNTEGGIO
Titolo completo 4 punti
Titolo non completo 2 punti
N.B.: in caso di qualifica professionale afferente il triennio della scuola
media superiore, essa non và valutata se è presente il diploma; in caso
contrario il titolo viene riportato solo in questa sezione e non anche
nella precedente
ALTRE CONOSCENZE
Altre conoscenze in possesso del
giovane
max 4 punti
Si valutano le conoscenze dichiarate e/o certificate riportate dal giovane (es.
15
specializzazioni universitarie, master, conoscenza di una lingua straniera,
conoscenza del computer). Per ogni conoscenza riportata è attribuito 1
punto fino ad un massimo di 4 punti
ITEM PUNTEGGIO
Attestato o autocertificati 1
punto/conoscenza
I candidati effettueranno, secondo apposito calendario pubblicato sul sito web dell’ente, un colloquio approfondito sui seguenti argomenti: 1. Il servizio civile nazionale 2. Il progetto 3. Le pregresse esperienze sotto l’aspetto qualitativo (con particolare riguardo alle precedenti esperienze di volontariato e lavorative nel settore specifico del progetto e non) 4. La motivazione e l’idoneità del candidato al fine di avere un quadro completo e complessivo del profilo del candidato, delle sue potenzialità, delle sue qualità e delle sua attitudini.
COLLOQUIO MAX 60 PUNTI
La somma di tutti i punteggio assegnati al set di domande diviso il numero delle domande dà come esito il punteggio finale del colloquio.
L’idoneità a partecipare al progetto di servizio civile nazionale viene raggiunta con un minimo di 36 PUNTI al colloquio
REDAZIONE E PUBBLICAZIONE DELLA GRADUATORIA FINALE Al termine delle selezioni si procederà alla pubblicazione on-line della graduatoria.
Condizioni di servizio ed aspetti organizzativi
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
30
5
16
Realizzazione (eventuale) delle attività previste dal progetto anche in giorni festivi e
prefestivi, coerentemente con le necessità progettuali.
Flessibilità oraria in caso di esigenze particolari
Disponibilità alla fruizione dei giorni di permesso previsti in concomitanza della chiusura
della sede di servizio (chiusure estive e festive)
Partecipazione a momenti di verifica e monitoraggio
Frequenza di corsi, di seminari e ogni altro momento di incontro e confronto utile ai fini del
progetto e della formazione dei volontari coinvolti, anche nei giorni festivi, organizzati anche
dagli enti partner del progetto.
Eventuale realizzazione dei momenti di verifica al di fuori dell’Ente.
Partecipazione a supporto di attività dell’Ente e degli enti partner, anche in giorni prefestivi e
festivi.
Disponibilità ad effettuare il servizio al di fuori della sede entro il massimo di 30 gg previsti
Osservanza della riservatezza dell’ente e della privacy di tutte le figure coinvolte nella realizzazione del progetto Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.
E’ titolo di maggior gradimento:
diploma di scuola media superiore;
pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;
pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;
spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo
capacità relazionali e dialogiche
studi universitari attinenti
Sedi di svolgimento e posti disponibili
Numero dei volontari da impiegare nel progetto: Numero posti con vitto e alloggio: Numero posti senza vitto e alloggio: Numero posti con solo vitto:
8
0
8
0
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Caratteristiche conoscenze acquisibili
Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di
questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:
competenze tecniche
o specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare
attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale dell’ente
coinvolto; capacità di accoglienza di front office e organizzazione di back office.
Nozioni di comunicazione interpersonale
competenze cognitive
o funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa, quali: capacità
di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di iniziativa
nella soluzione dei problemi (problem solving);
competenze sociali e di sviluppo
o utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche di se
stessi, quali: capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e propositive,
18
creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un gruppo,
capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di creatività;
competenze dinamiche
o importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della propria
professionalità, quali: competitività come forza di stimolo al saper fare di più e
meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro, ottimizzazione delle
proprie risorse.
ADOC, nell’ambito del comune impegno a far interagire l’impresa e la “Business Excellence” con il mondo del volontariato e della solidarietà, s’impegna a implementare, nell’ambito dell’elaborazione e dell’attuazione dei propri progetti di Servizio Civile, gli skills relativi alla professionalizzazione dei volontari, mediante la condivisione con O.P.E.S. Formazione del disegno del percorso formativo e professionalizzante contenuto nel presente progetto. O.P.E.S. Formazione riconosce la validità formativa ed esperienziale che deriva ai giovani dalla partecipazione al presente progetto, in particolare impegnandosi a certificare le competenze e le professionalità sopra esplicitate e a partecipare alla valorizzazione delle stesse, anche attraverso la realizzazione di una apposita banca dati contenente i curricula vitae dei giovani da mettere a disposizione dei propri aderenti.
Formazione specifica dei volontari
Argomenti della formazione specifica: In aula:
I APPROFONDIMENTO:
Modulo I: Diritto dell’immigrazione: salute, famiglia e patto di integrazione; Casi pratici su
immigrazione, lavoro e previdenza; Protezione internazionale: il migrante nella
giurisprudenza;
Modulo II: La relazione comunicativa con l’utente; Analisi della domanda di aiuto e modalità
operativa; Ingresso, espulsione, tutela della popolazione immigrata (minori e adulti);
II APPROFONDIMENTO:
Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36).
Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro
Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza
Organigramma della sicurezza
Misure di prevenzione adottate
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Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1, lett.b
e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011).
Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro
Rischi meccanici ed elettrici generali
Rischio biologico, chimico e fisico
Rischio videoterminale
Movimentazione manuale dei carichi
Altri Rischi
Dispositivi di Protezione Individuale
Stress lavoro correlato
Segnaletica di emergenza
Incidenti ed infortuni mancati
Corso e-learning:
Educazione e promozione culturale
• Gli sportelli Informa: requisiti, funzioni ed obiettivi
• La condizione degli immigrati in Italia
• Nuove disposizioni normative sulla accoglienza dei migranti
• I nuovi analfabetismi
• Relazioni con l’utenza
• Composizione dei servizi
• Il sistema di erogazione
• L’ambiente di erogazione
• Approfondimento sugli strumenti giuridici di tutela dei diritti del cittadino
• La ricerca in campo socio- assistenziale
• La valutazione della qualità dei servizi
Comunicazione interpersonale
• Comunicazione interpersonale
• Ascolto attivo
• Feedback
• Empatia
• Stili di comunicazione
• Tecniche dell’assertività
• Regole di comportamento
Contenuti della metaformazione: Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista
in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-
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competenze quali:
capacità di analisi e sintesi
abilità comunicative legate alla comunicazione on line
abitudine al confronto e alla discussione
L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base legate all'uso delle TIC e di Internet.
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