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Etiamsi daremusnon esse Deum

La questione di Dio nella cultura dell'età modernatra secolarizzazione e teodicea

Secolarizzazione

In generale, «designa il processo attraverso cui la religione perde la sua influenza nelle varie sfere della vita sociale» (A. Giddens, Sociologia, 1989, tr. it., il Mulino, Bologna 1991, p. 384).

SecolarizzazioneSul piano storico, «designa il processo visibile dopo la fine del Medioevo che vede attività o dimensioni della vita umana legate alla sfera religiosa come l'arte, l'etica, la morale o la politica separarsi da ogni riferimento al sacro o alla trascendenza. La secolarizzazione, nel senso in uso oggi, definisce un processo nel quale il mondo e la storia umana possono comprendersi a partire da se stessi, in modo propriamente immanente» (voce Sécularisation in Wikipédia).

Secolarizzazione

Max Weber, all'inizio del Novecento, parlava in proposito di «disincantamento del mondo» e lo considerava un carattere saliente della modernità.

Uomo e Dio nella Riforma

Come già sappiamo, nella Riforma protestante:L'uomo è predestinatoIl fedele è solo davanti a Dio. Non c'è la mediazione della Chiesa

Ciò implica una responsabilità diretta delle proprie azioni

Per Lutero, le opere non possono condurre alla salvezzaMa l'uomo è comunque tenuto a essere giusto dinanzi agli altri uomini.

Uomo e Dio nella Riforma

Ciò implica:Autonomia della vita morale rispetto alla religioneAutonomia del potere politico rispetto a quello religiosoPer Lutero, tuttavia, anche l'autorità politica ha origine divina.

La teoria politicaNiccolò Machiavelli (1469-1527):«Ma sendo l'intento mio scrivere cosa utile a chi l'intende, mi è parso più conveniente andare drieto alla verità effettuale della cosa, che alla immaginazione di essa.[...] perché uno uomo, che voglia fare in tutte le parte professione di buono, conviene rovini infra tanti che non sono buoni. Onde è necessario a uno principe, volendosi mantenere, imparare a potere essere non buono, e usarlo e non l'usare secondo la necessità» (Il Principe, cap. XV).

La teoria politica

Ernst Cassirer, nella prima metà del Novecento, ha scritto:«Se Il principe non è niente affatto un trattato di morale o pedagogico, non ne segue che, per questa ragione, sia un libro immorale. Entrambi i giudizi sarebbero egualmente errati».

La teoria politica

«Il principe non è né un libro morale, né un libro immorale: è semplicemente un libro tecnico. In un libro tecnico non andiamo certo a cercare norme di condotta etica, del bene e del male. Basta che ci venga detto ciò che è utile o inutile. Ogni parola del Principe dev'essere letta e interpretata in questo modo».

La teoria politicaPer Machiavelli, il principe mira:

a conservare lo statoa conservare il proprio potereservendosi dei mezzi più opportuni

anche delle «medicine forti» (spergiuro, violenza, uccisione)

Ciò implica:Autonomia della politica dalla morale e dalla religioneNon serve essere buoni o confidare in Dio quando si deve conservare il potere.

Il diritto naturale

Giusnaturalismo:Il diritto ha un fondamento naturaleSi fonda sulla natura umana, cioè sulla ragione

Il giusnaturalismo distingue tra:diritto naturale

norme di diritto comuni a tutto il genere umanodiritto positivo

diritto dei singoli stati, emanato dall'autorità politicache dovrebbe basarsi sul diritto naturale.

Il diritto naturale

Il diritto naturale:è indipendente dall'autorità politica e dal diritto positivo(semmai è il diritto positivo a dover dipendere da quello naturale)

Il giusnaturalismo, pertanto:dà fondamento umano al poterevincola il legislatore ad alcuni principi fondamentali

al di fuori dei quali non c'è legge, ma arbitrio.

Il diritto naturaleHuig van Groot (Ugo Grozio: De iure belli ac pacis, 1625):«Et haec quidem, quae iam diximus, locum aliquem haberent, etiamsi daremus, quod sine summo scelere dari nequit, non esse deum, aut non curari ab eo negotia humana» (Prolegomena, § 11).(“Queste cose poi, che abbiamo già detto, avrebbero luogo anche se concedessimo – cosa che non può essere concessa senza la più grave empietà – che Dio non esiste o che non si occupa degli affari degli uomini”).

Il diritto naturaleGrozio:

ha secolarizzato il diritto naturaleha svincolato, nel diritto, la sfera profana dalla sfera religiosa.

In Grozio, il diritto e la morale:trovano una giustificazione razionale autonomanon hanno più bisogno di un fondamento teologico

Per lui, tuttavia:non vi è divergenza tra ragione umana e volontà divinal'inesistenza di Dio è pertanto una pura ipotesi.

Il diritto naturale

Samuel Pufendorf (De iure naturae et gentium, 1672) distingue tra:

diritto perfettoha carattere coercitivosi traduce nelle leggi dello stato

diritto imperfettoè la norma moraleche deve essere realizzata dalla coscienza

In tal modo, Pufendorf:comincia a separare diritto e morale.

I diritti umani

Dal giusnaturalismo consegue la convinzione:che l'uomo in quanto tale è portatore di diritti universali e inalienabilitali diritti hanno fondamento umano e non divino.

I diritti umani

John Locke (Secondo trattato sul governo, 1690):L'uomo ha tre diritti naturali specifici:

vitalibertàproprietà

I diritti umani

Déclaration des droits de l'homme et du citoyen (1789):«1. Les hommes naissent et demeurent libres et égaux en droits. Les distinctions sociales ne peuvent être fondées que sur l'utilité commune».(«Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali possono essere fondate solo sull'utilità comune»).

I diritti umaniDéclaration des droits de l'homme et du citoyen (1789):«2. Le but de toute association politique est la conservation des droits naturels et imprescriptibles de l'homme. Ces droits sont la liberté, la propriété, la sûreté et la résistance à l'oppression».(«2. Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressore»).

La ricerca scientifica

Come già sappiamo, per Giordano Bruno e per Galileo Galilei:

la conoscenza scientifica e filosofica e le Sacre Scritture

hanno funzioni diversesi rivolgono a un pubblico diverso

Ciò significa:Autonomia della ricerca scientifica dalla religione.

La ricerca scientifica

Isaac Newton (1642-1727):La ricerca scientifica deve cominciare:

dall'esperimentodall'induzione«Hypoteses non fingo»

Newton fa dunque professione di empirismoTuttavia, non rinuncia a elaborare una metafisicain cui Dio è concepito come «perfetto architetto del mondo».

La ricerca scientifica

Pierre Simon Laplace (1749-1827):Si racconta che Napoleone, dopo aver letto l'Exposition du système du monde, avesse invitato Laplace e gli avesse chiesto:

«Citoyen, j'ai lu votre livre et je ne comprends pas que vous ne fassiez pas de place à l'action du Créateur»(«Cittadino, ho letto il vostro libro e non capisco come mai non abbiate lasciato spazio all'azione del Creatore»).

La ricerca scientifica

Laplace avrebbe risposto:«Citoyen Premier Consul, je n'ai pas eu besoin de cette hypothèse»(«Cittadino Primo Console, non ho avuto bisogno di questa ipotesi»).

Dio nella storia

Giambattista Vico (Scienza Nuova, 1725, 1730, 1744):

Solo ciò che è opera dell'uomo può essere conosciutocampi della conoscenza sono dunque:

la matematicala storianon la natura (opera di Dio).

Dio nella storia

Giambattista Vico:Verum ipsum factum

«Questo mondo civile egli certamente è stato fatto dagli uomini, onde se ne possono, perché se ne debbono, ritruovare i principi dentro le modificazioni della nostra medesima mente umana» (Scienza nuova, 1725, I, III).

Dio nella storia

Per Vico:La storia è retta dalla provvidenza divinaLa Scienza Nuova è una «teologia civile ragionata della provvidenza divina»

teologia: in quanto scienza di Dio e della sua provvidenzacivile: in quanto studia gli effetti della provvidenza nel “mondo civile”ragionata: perché la provvidenza opera secondo ragione, in base ai «naturali costumi umani».

La teodicea

Il termine è stato coniato da Gottfried W. Leibniz:Saggi di Teodicea (1710)

Etimologicamente significa:“dottrina del diritto e della giustizia di Dio”

ma lo stesso Leibniz lo impiega nel senso di:dottrina della giustificazione di Dio rispetto al male presente nel mondo.

La teodicea

Per Leibniz:nel nostro mondo c'è il male(nessuno lo può negare)tuttavia, Dio è infinita bontàquindi era moralmente necessitato a scegliere di creare il mondo con la massima quantità di bene e la minima quantità di maleil nostro, dunque, è il migliore dei mondi possibili

Ciò implica:una concezione ottimistica.

Il deismo

Per i deisti:Dio è pensabile nei limiti della ragionesi deve dunque prescindere da qualsiasi rivelazionesi deve rifiutare dalle religioni storiche tutto ciò che non si accorda con la ragione

in primo luogo i miracoli.

Il deismo

I deisti distinguono tra:religione naturale

si accorda con la ragionereligioni positive

le religioni storicheNella loro concezione, la divinità è intesa come:

autore e ordinatore dell'universo.

Il deismo

John Locke (Ragionevolezza del cristianesimo, 1695):

Nella sua essenza, la religione non è contraria alla ragionema mostra la sua ragionevolezzaEssa non fa che attribuire la forza della rivelazione a contenuti morali accessibili con la ragione.

Il deismo

John Toland (Cristianesimo senza misteri, 1696):bisogna eliminare dalla religione tutto ciò che è irriducibile alla ragionenon esistono verità «al di sopra della ragione» che siano anche «contrarie alla ragione».

Il deismo

Matthew Tindal (Il Cristianesimo antico come la creazione, 1730):

le verità razionali della religione non avevano bisogno della rivelazioneciò che non è razionale nella religione cristiana è più rozzo e superstizioso dei contenuti delle altre religioni positive.

Il deismo

Voltaire (Lettere filosofiche, 1734):Dio è causa e ordinatore del mondola sua esistenza è razionalmente dimostrabilela provvidenza divina si limita a garantire l'ordine e la necessità delle leggi naturali.

Il deismo

United States Declaration of Independence (1776):«When in the course of human Events, it becomes necessary for one People to dissolve the Political Bands which have connected them with another, and to assume among the Powers of the Earth, the separate and equal Station to which the Laws of Nature and of Nature’s God entitle them, a decent Respect to the Opinions of Mankind requires that they should declare the causes which impel them to the Separation».

Il deismo

United States Declaration of Independence (1776):«We hold these Truths to be self-evident, that all Men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty, and the pursuit of Happiness».

Il deismo

United States Declaration of Independence (1776):«Quando nel corso di eventi umani, sorge la necessità che un popolo sciolga i legami politici che lo hanno stretto a un altro popolo e assuma tra le potenze della terra lo stato di potenza separata e uguale a cui le Leggi della Natura e del Dio della Natura gli danno diritto, un conveniente riguardo alle opinioni dell'umanità richiede che quel popolo dichiari le ragioni per cui è costretto alla secessione».

Il deismo

United States Declaration of Independence (1776):«Noi riteniamo che sono per se stesse evidenti queste verità: che tutti gli uomini sono creati eguali; che essi sono dal Creatore dotati di certi inalienabili diritti, che tra questi diritti sono la Vita, la Libertà, e il perseguimento della Felicità».

Il deismo

Déclaration des droits de l'homme et du citoyen (1789):«Préambule. [...] En conséquence, l'assemblée nationale reconnoit et déclare, en presence et sous les auspices de l'Être suprême les droits suivants de l'homme et du citoyen».(«In conseguenza, l'assemblea nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell'Essere supremo, i seguenti diritti dell'uomo e del cittadino»).

La critica alla religione

Pierre Bayle (1647-1706):La religione si sottrae alla ragionei contenuti della religione cristiana (libero arbitrio, trinità, peccato originale...) sono, dal punto di vista razionale, incooncepibiliogni tentativo di spiegare ciò che è materia di fede dà luogo a dottrine assurde.

La critica alla religione

Per Bayle:la religione non rende gli uomini necessariamente migliori

anzi, spesso ha coperto orrendi misfattianche gli atei possono essere moralmente giustiperché esiste una morale naturale

basata sul controllo delle passioniquindi può esistere una società di atei

bisogna invece stare attenti ai credenti fanaticiche sono intolleranti.

Il libertinismo

Theophrastus redivivus (anonimo, c. 1660):Dio non esistele religioni derivano dal timore dei popolie dall'impostura dei governanti

che se ne servono per sottomettere i popoli.

L'ateismo

Jean Meslier (Testamento, 1729):è un curato di campagnanel Testamento chiede scusa ai propri fedeli per tutte le falsità che ha predicato in vitae si dichiara ateo e materialista.

L'ateismo

Il Testamento di Meslier è diviso in otto parti:1. [Le religioni] non sono che invenzioni umane2. La fede, “credenza cieca”, è un principio di errori, di illusioni e di raggiri3. Falsità delle presunte visioni e rivelazioni divine4. Vanità e falsità delle presunte profezie dell'Antico Testamento.

L'ateismo

5. Errori della dottrina e della morale della religione cristiana6. La religione cristiana autorizza le prepotenze e la tirannia dei grandi7. Falsità della presunta esistenza della divinità8. Falsità dell'idea della spiritualità e dell'immortalità dell'anima.

L'ateismo

Paul-Henri Thiry barone d'Holbach (Sistema della natura, 1770):

l'idea di Dio nasce dalla sofferenza del bisogno inappagato e dalla paura che ne derivale “verità” della religione (l'esistenza di Dio, l'immortalità dell'anima) sono superstizioni

tenute in vita dagli interessi del clerol'ateismo è il primo gradino verso la virtù.

«La vera virtù è incompatibile con la religione».

L'ateismo

Donatien-Alphonse-François de Sade (1740-1814)Dialogo tra un prete e un moribondo (1782):

l'idea di Dio è inconcepibile per la mente umanaè impossibile credere in qualcosa di inconcepibilel'idea di Dio, dunque, anziché servire a spiegare i misteri della natura, aggiunge un problema supplementare.

L'ateismo

Donatien-Alphonse-François de Sade (1740-1814)Justine, ovvero le disavventure della virtù (1791):

l'immortalità dell'anima è frutto dell'orgoglio umano e dell'utilità political'idea di un destino diseguale nell'aldilà legittima, come decretata da Dio, la diseguaglianza su questa Terral'uso politico del cristianesimo era finalizzato al dominio della nobiltàil deismo è il nuovo strumento ideologico elaborato dalla borghesia per gli stessi scopi.

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