View
235
Download
0
Category
Preview:
Citation preview
FISIOLOGIA DEL SONNO
M. CRISTINA SPAGGIARICentro di Medicina del Sonno
Università di Parma
Bomarzo (VT), 27 maggio 2009Bomarzo (VT), 27 maggio 2009Parma, 9 ottobre 2009Parma, 9 ottobre 2009
1
IL PROBLEMA DELLA SONNOLENZASONNOLENZA
NEL MONDO DEL LAVORONON PUO’ ESSERE IGNORATO
EE’’ FONDAMENTALE PERFONDAMENTALE PERGARANTIREGARANTIRE
SICUREZZASICUREZZANEGLI AMBIENTI DI LAVORO
2
Il medico del lavoro è interessato al problema della sonnolenza quando deve
decidere per:
• Idoneità per mansione• Idoneità per orari particolari e/o turni
3
Nel mondo del lavoro la sonnolenza rappresenta un importante fattore di rischio
per:
• Errori sul lavoro• Incidenti sul lavoro• Incidenti in itinere
4
Medicina del Sonno
E’ una medicina delle 24 ore perché valuta tutti gli aspetti della vigilanza:
qualità e durata del sonno notturno e qualità e caratteristiche della veglia diurna.
5
Medicina del Sonno
E’ una medicina interdisciplinare: oltre alla neurologia,
molte sono ormai le specialità coinvolte.
6
Medicina del Sonno
E’ una medicina di tutto l’organismo: ciò che si verifica durante il sonno è strettamente connesso
all’equilibrio fisico e psicocognitivoe
lo stato di vigilanza è in relazione con il funzionamento dell’organismo
7
Associazione Italiana di Medicina del Sonno
(AIMS)
Sito Web:
www.sonnomed.it
8
L’AIMS promuove la medicina del sonno su diversi fronti
• Attività di ricerca (fisiologia e patologie del sonno)
• Attività clinica (diagnosi e terapia delle patologie del sonno, al fine di migliorare la salute individuale e pubblica)
• Prevenzione sul territorio (delle patologie della vigilanza e delle loro conseguenze)
9
I DISTURBI DEL SONNO POSSONO ESSERE TRATTATI
• TERAPIA RISOLUTIVA (permettono una effettiva guarigione del paziente), quale ad esempio:
- intervento chirurgico e dimagrimento (OSAS)- cronoterapia (disturbi del ritmo circadiano)
• TERAPIA SINTOMATICA (che consente un buon controllo dei sintomi), come:
- farmaci favorenti il sonno - farmaci favorenti la veglia- C-PAP (terapia ventilatoria per l’OSAS)
10
L’esistenza di possibilità terapeutiche ha ripercussioni positive anche
nel mondo del lavoro
*Riduzione degli esoneri*Aumento delle idoneità*Aumentata responsabilizzazione del lavoratore
11
Come si studia il sonno
Anamnesi accurata: primo step indispensabile che spesso consente di porre subito la diagnosi e di impostare la terapia
Diario del sonno (sleep log):strumento di supporto molto utile per la diagnosi e anche per monitorare gli effetti della terapianel tempo. Viene compilato dal paziente al proprio domicilio per diverse settimane. Devono essere indicati i momenti di veglia, di sonno, di sonnolenza o gli eventuali colpi di sonno, oltre agli orari di assunzione di sostanze psicotrope.
12
13
Come si studia il sonnoIndagini di laboratorio
Permettono una esplorazione OGGETTIVA della vigilanza
Actigrafia: un semplice sensore di movimento posizionato al polso fornisce un tracciato in cui viene indicato il ciclo di riposo-attività nelle 24 ore. Trova indicazione solo in alcune patologie.
Polisonnografia: è l’esame in assoluto più completo. Ne esistono due tipi:-polisonnografia ambulatoriale, eseguita con apparecchi portatili di diversa
complessità. E’di elezione nei disturbi del sonno in cui i pazienti deambulano e compiono azioni complesse in sonno.
-polisonnografia in laboratorio. E’il gold standard: permette un alto numero di derivazioni (quindi di informazioni) e implica un controllo video oltre alla presenza costante di personale alla consolle di registrazione.
14
Polisonnografia• EKG• Respiro Oro-Nasale e
Toraco-Addominale• Rumore Respiratorio• Saturazione di O2• Movimenti degli Arti• Posizione corporea
• Attività Cerebrale (EEG)• Movimenti Oculari• Tono Muscolare(derivazioni minime indispensabili per
la stadiazione del sonno)
15
Struttura del Sonno
La Polisonnografia permette di riconoscere l’organizzazione del sonno in stadi (macrostruttura):
- sonno NREM (esistono 4 stadi di diversa profondità) caratterizzato da- attività cerebrale sempre più lenta- frequenza cardiaca e respiratoria lente e regolari- tono muscolare ridotto un poco- movimenti oculari assenti
- sonno REM- attività cerebrale rapida- frequenza cardiaca e respiratoria più rapide ed irregolari- tono muscolare assente (atonia muscolare, che permette al soggetto di rimanere immobile nonostante
l’intensa attività cerebrale)- movimenti oculari rapidi tipici
16
IPNOGRAMMA: tracciato grafico che rappresenta la comparsa dei diversi stadi in una notte di sonno
ciclodi sonno
L’ordine di comparsa dei diversi stadi non è casuale: nell’adulto sano, normalmente il sonno inizia in sonno NREM e per circa 90 minuti prosegue con stadi NREM
sempre più profondi e ristoratori17
IPNOGRAMMA: tracciato grafico che rappresenta la comparsa dei diversi stadi in una notte di sonno
ciclodi sonno
La comparsa del sonno REM si verifica ogni 60-120 minuti, in episodi di durata sempre maggiore lungo la notte.
Pertanto il sonno NREM (specie il più profondo) viene piùrappresentato nella prima metà del sonno mentre il sonno REM èpiù rappresentato nella seconda metà.
18
IPNOGRAMMA: tracciato grafico che rappresenta la comparsa dei diversi stadi in una notte di sonno
ciclodi sonno
Quando si crea una condizione di sonno disturbato
questa organizzazione si altera19
La PSG permette di valutare anchel’organizzazione microstrutturale del sonno
All’interno dei singoli stadi di sonno NREM, il sonno si può svolgere in due modi diversi:
un modo “dinamico” ed un modo “tranquillo”20
La PSG permette di valutare anchel’organizzazione microstrutturale del sonno
I periodi di sonno “dinamico” sono definiti CAP (Cyclic AlternatingPattern): sono costituiti da un susseguirsi di oscillazioni del tracciato
poligrafico, della durata di alcuni secondi, tra livelli di maggiore profondità del sonno e livelli di alleggerimento del sonno
(durante i quali l’attività vegetativa aumenta e che in qualche caso possono configurare veri e propri microrisvegli non percepiti dal
soggetto)21
La PSG permette di valutare anchel’organizzazione microstrutturale del sonno
I periodi di sonno “tranquillo” non CAP (NCAP) sono caratterizzati da un tracciato che scorre omogeneo e
da un livello di profondità del sonno costante
22
IL CAP È FISIOLOGICO-----------------------------------la sua valutazione integra la
macrostruttura e
contribuisce a dare indicazioni sul tipo e sulla qualità del sonno che si
analizza23
TUTTO DIPENDE DALLA SUA QUANTITÀ
Un suo valore troppo alto indica un sonno disturbato, quindi instabile e con ridotto
potere riposante
24
PERCENTUALE DI CAP
INDICALA QUALITÀ E LA STABILITÀ
DEL SONNO:E’ TANTO PIU’ ALTA
QUANTO PIU’ IL SONNO E’ DISTURBATO
25
PERCENTUALE DI CAP (%)
INDICENUMERICO
DI QUALITA’ DEL SONNO
26
Pertanto la PSG ci consente di valutare i due livelli di
organizzazione del sonno:
• Macrostruttura- sonno leggero NREM- sonno profondo NREM- sonno REM
• Microstruttura(CAP)
27
Prima Legge della fisiologia del sonno
Sonno e veglia sono due facce della stessa medaglia e si influenzano a
vicenda.Il sonno non è fine a se stesso ma si correla
con la qualità della veglia in un rapporto di reciprocità.
28
A questa prima legge della fisiologia,si riallaccia quello che viene chiamato il
Processo Omeostaticodi regolazione del ritmo sonno-veglia
29
Processo Omeostatico: “l’accumularsi della sonnolenza
(e quindi della propensione al sonno)
dipende dalla durata della veglia”--------------------------------------------
quanto più si resta svegli,tanto più forte sarà la pressione della
sonnolenza
30
Seconda Legge della fisiologia del sonno
(aspetti circadiani della regolazione del sonno)
Il nostro cervello è programmato per il riposo notturno
31
Il Processo Circadiano di regolazione del ritmo sonno-veglia
programma il nostro cervello per vegliare nelle ore diurne e per dormire di notte.
32
Il Processo Circadiano è regolato a livello ipotalamico:
nel nucleo soprachiasmatico si trovall’’orologio endogenoorologio endogeno
che governa buona parte dei ritmi del nostro organismo
33
L’ « orologio endogeno »
34
Il Processo Circadiano interagisce con il Processo Omeostatico:
in condizioni normali essi lavorano in armonia
e contribuiscono insieme a determinare sia la sonnolenza serale, che conduce al sonno notturno, sia la maggior propensione alla
veglia delle ore diurne.
35
CRONOTIPO(collocazione oraria)
Il cronotipo di un soggetto definisce il rapporto tra lIl cronotipo di un soggetto definisce il rapporto tra l’’orario orario delldell’’orologio endogeno e lorologio endogeno e l’’orario esterno.orario esterno.
Se i due orologi sono “in fase”: cronotipo normalecronotipo normale
(tipico dei soggetti che dormono negli orari canonici, 23-24/7-8)
Se l’orologio interno è in ritardo rispetto all’esterno: cronotipo gufocronotipo gufo
(soggetti serotini)
Se invece è l’orologio esterno ad essere in ritardo rispetto all’interno: cronotipo allodolacronotipo allodola
(soggetti mattutini)36
Cronotipo(collocazione oraria)
Allodola(soggetto mattutino)
Gufo(soggetto notturno)
37
Il cronotipo è una caratteristica individuale geneticamente
determinata
Però:se lo shift dell’orologio ipotalamico rispetto all’ora
esterna è molto significativo in termini di ore, ci si trova di fronte ad una vera e propria
condizione patologica
e non più solo ad una caratteristica individuale(“sindrome da ritardata o anticipata fase di sonno”)
38
IMPORTANZA DELL’IDENTIFICAZIONE DEL
CRONOTIPO
Diagnosi Differenziale(con insonnia, depressione, ipersonnie)
-Idoneità per Turni
(attribuire turni in contrasto franco con il cronotipo del lavoratore può creare importanti problemi di sonnolenza)
39
TERZA LEGGE della FISIOLOGIA DEL SONNO
se non si rispetta il bisogno quantitativoe qualitativo di sonno
si crea una condizione diDEPRIVAZIONE DI SONNO
40
Deprivazione di SonnoDeprivazione di Sonno(in Quantit(in Quantitàà e/o in Qualite/o in Qualitàà))
Concetto Portantenella medicina del sonno
41
La deprivazione può consistere in una riduzione dellaQuantità
di sonno
42
Il concetto di deprivazione quantitativa di sonno è però di per sé
relativorelativoNon tutti i soggetti devono dormire la stessa quantità di
ore per essere riposati:esiste una notevole
VARIABILITA’ INTERINDIVIDUALE(geneticamente influenzata)
sia per il numero di ore di sonno di cui si ha in genere bisogno
sia nella capacità di tollerare deprivazioni di sonno anche importanti 43
Ipnotipo(necessità di sonno in quantità)
• Bisogno medio: 7-8 h• Brevi dormitori
– durata totale <75% della media (< 6 hr)– tempo totale di sonno profondo ≥ a quello dei
lunghi dormitori
• Lunghi dormitori– durata totale ≥ 10 h– molto sonno leggero e aumento del sonno REM– se riescono a dormire tutte le ore di cui hanno
bisogno, non hanno sonnolenza diurna 44
IMPORTANZA DELL’IDENTIFICAZIONE
DELL’IPNOTIPO
Diagnosi Differenziale(con le insonnie, per i brevi dormitori,
e con le ipersonnie, per i lunghi dormitori)
-Idoneità per Turni
(i lunghi dormitori hanno esigenza di dormire di più e quindi risentono maggiormente della decurtazione del tempo di riposo causata dai turni)45
La deprivazione può consistere in una riduzione della
Qualitàdel sonno
46
Grazie alla PSG si può valutare la qualità del sonno
La presenza di anomalie della macro e/o della microstruttura indica una condizione di
alterata qualità del sonnoanche in assenza di
riduzione quantitativa del sonno
47
Cause di Sonno Perturbato
Disturbi del sonno Endogeni
Disturbi Fisici
Disturbi Psichici
Sostanze Psicotrope
Disturbi Ambientali
Problemi Circadiani
48
Cause di Sonno Perturbato(esempio)
Disturbi Ambientali
Problemi Circadiani
Di interesse per il medico del lavoro, è il sonno del turnista notturno che recuperadormendo al mattino:il sonno sarà più corto, più instabile,più frammentato e meno riposante(quindi di cattiva qualità)sia per motivi circadianisia a causa dei disturbi ambientali
49
Sonno Perturbato
Alterazioni Microstutturali(> CAP Rate)
Alterazioni Micro (> CAP Rate) e Macrostrutturali (stadi di sonno)
Frammentazione e ridotta durata del sonno
50
Sonno Perturbato
Quando il sonno viene disturbato da qualche elemento perturbatore, si destruttura in modo progressivo
secondo un ordine gerarchico.
Il primo ad alterarsi è l’indice CAP (anche con macrostruttura conservata):
il CAP Rate aumenta, segno di incremento dell’instabilità del
sonno51
Sonno Perturbato
Proseguendo con la perturbazione, il CAP Rate aumenta ulteriormente e si associa alla comparsa di
alterazioni della macrostruttura(in genere il primo a farne le spese è il sonno NREM profondo)
e successivamente alla
frammentazione del sonno(con la comparsa di diversi risvegli più o meno lunghi)
con una complessiva riduzione della durata del sonno.Si configura così la comune
forma “mista” di deprivazione(peggioramento della qualità associato a riduzione di quantità)52
Soggetto con sonnolenza diurna:cosa chiedere?
• QUANTO dorme (quantità di sonno)
• QUANDO dorme (aspetti cronobiologici)
• COME dorme (qualità del sonno)
53
Studiare il sonno significa anche studiare la veglia
54
Si può oggettivare la sonnolenza?
SI!!
55
La valutazione della sonnolenza èuna procedura complessa
Infatti la qualità della veglia è un fenomeno multidimensionale
• Sonnolenza SoggettivaRiflette il bisogno di sonno ma anche il desiderio di sonno Va in sovrapposizione con la sensazione di asteniaE’ influenzata dal tono dell’umore
• Sonnolenza OggettivaFortunatamente esistono medotiche oggettive di valutazione della veglia
(se pur con molti limiti)
Indici ComportamentaliIndici ElettrofisiologiciIndici di Performance
56
Metodiche Oggettive per valutare la sonnolenza
• MSLT (Multiple Sleep Latency Test)
• MWT (Maintenanceof Wakefulness Test)
• PSG dinamica ambulatoriale 24h
• Test di performance• Test di simulazione di guida
57
Metodiche Oggettive per valutare la sonnolenza
• MSLT (Multiple Sleep Latency Test)Si esegue in laboratorio: si valuta strumentalmente il tempo che
il paziente impiega ad addormentarsi, quando messo (ogni 2 ore durante la giornata, in genere dalle 10 alle 18) in condizioni idonee e favorenti il sonno e invitato ad addormentarsi.
• MWT (Maintenance of Wakefulness Test)E’ simile come modalità ma prevede che al paziente venga
impartita la consegna di restare sveglio, quindi di “resistere”alla voglia di dormire. E’ impiegato soprattutto per valutare l’efficacia delle terapie per contrastare la sonnolenza. 58
Metodiche Oggettive per valutare la sonnolenza
PSG dinamica ambulatoriale 24 h
Anche con questa metodica si ottengono dati polisonnografici.
Il paziente viene valutato nelle 24 ore (in genere al proprio domicilio e quindi durante attività normale):
questo consente di esplorare sia l’andamento del sonno notturno sia la vigilanza del giorno successivo
59
Metodiche Soggettive per valutare la sonnolenza
(si basano comunque su quanto riferito dal paziente, quindi sono soggette ad interferenze di vario tipo)
AnamnesiDiario del sonno
60
Metodiche Soggettivestandardizzate
per valutare la sonnolenza
Epworth Sleepiness Scale (Johns, 1991)
61
Scala di Epworth(Johns M, 1991)
Da’ una misura della sonnolenza media attraverso l’autovalutazione della propria propensione al sonno in
otto situazioni comuni della vita quotidiana
Utile nelle valutazioni di sonnolenza persistente
62
Versione Italiana della Scala di Epworth(L. Vignatelli et al 2003)
Usi la seguente scala per scegliere il punteggio piu’ adatto ad ogni situazione0= Non mi addormento mai; 1= Ho qualche probabilità di addormentarmi; 2= Ho una discreta probabilità di
addormentarmi; 3= Ho un’alta probabilità di addormentarmi
Che probabilità ha di appisolarsi o di addormentarsi nelle seguenti situazioni,indipendentemente dalla sensazione di stanchezza?
Seduto mentre leggoGuardando la TVSeduto,inattivo,in un luogo pubblico(a teatro,ad una conferenza)Passeggero in automobile,per un’ora senza sostaSdraiato per riposare nel pomeriggio,quando ne ho l’occasioneSeduto mentre parlo con qualcunoSeduto tranquillamente dopo pranzo, senza aver bevuto alcoliciIn automobile, fermo per pochi minuti nel traffico
63
Epworth Sleepiness Scale
SCORE
0-10normale
11-15sonnolenza moderata
16-24sonnolenza marcata
64
Epworth Sleepiness Scale
Correla con i dati ottenuti con MSLT!
65
Conseguenze della deprivazione cronica
di sonno
66
Conseguenze della deprivazione
• Sonnolenza(gravata dal rischio accidentale, sia per incidenti della strada che per incidenti sul lavoro)
67
Connor J., BMJ 2002
Il rischio di incidente stradale grave (“injurycrash”) aumenta significativamente in chi:
• è sonnolento poco prima dell’incidente (sonnolenza acuta)
• ha dormito solo < = 5 h nelle 24 ore precedenti
• guida tra le 2 e le 5 del mattino
68
Conseguenze della deprivazione
• Deficit cognitivi (soprattutto a carico della memoria di lavoro)
69
Deprivazione e performancescognitive
(PSD)
calo delle performances cognitive (attenzione, working memory)
diverso grado di vulnerabilità individuale (tratto costituzionale)
70
Conseguenzedella deprivazione
•Prezzo Biologico
71
Deprivazione e conseguenze biologiche
La deprivazione di sonno ha un impatto negativo importante su:
- funzioni endocrino-metaboliche (causa potenzialmente un “invecchiamento precoce” e favorisce le patologie croniche età-relate)
- attività immunitaria
72
Conseguenze biologiche (1)
• ridotta tolleranza glucidica e ridotta sensibilitàall’insulina (> rischio diabete)
• aumentata produzione di ghrelina e ridotta produzione di leptina (> appetito e BMI): alterazione della loro capacità di segnalare il corretto fabbisogno calorico.
• ridotta concentrazione di TSH• aumentata concentrazione di cortisolo serale• incremento dell’attività simpatica• altro (melatonina, prolattina e GH)
73
LINK
• OSAS (l’ipossia intermittente e la frammentazione del sonno alterano il metabolismo glucidico= > rischio diabete e obesità)
• DIABETE 2 (buona parte dei pazienti diabetici ha una OSAS)
• OBESITA’ (fattore di rischio per OSAS)
74
SINDROME METABOLICA(insieme di fattori di rischio metabolici correlati tra loro
e che aumentano il rischio vascolare)
Ipotesi di rapporto causa/effetto bidirezionale tra sindrome metabolica e disturbi del sonno ( specie: DEPRIVAZIONE DI SONNO, OSAS, SHIFT-WORK S.)
Trattare i disturbi del sonno può contribuire al controllo delle patologie
cardiovascolari e metaboliche.
75
Van Cauter E., Eur J Endocrinol2008 (review)
• “Il sonno è un importante modulatore delle funzioni neuroendocrine e del metabolismo glucidico, sia nell’adulto che nel bambino”
• “Studi epidemiologici e di laboratorio evidenziano come una deprivazione cronica possa aumentare il rischio obesità”
76
Conseguenze biologiche (2)
• attivazione immunitaria (aumento di citochine, Ig, neutrofili, frazioni del complemento)
• flogosi, infezioni, (speriment= setticemia)
77
IPOTESI
sonno come processo ristorativo importante per il buon funzionamento
del sistema immunitario
78
Dati sui pazienti insonni
79
Quante risorse sanitarie utilizza l’insonne?
Consumo di risorse sanitarie (nelle 8 settimane precedenti)
VisiteMMG
80
70
60
50
40
30
20 Farmaciprescritti
Esamidi lab./strum.
TelefonateMMG
55
69 69
52
66 67
37
46 46
28 30
39
Livello 1Livello 2Non insonni
% so
gget
ti
Terzano et al, Sleep Medicine, 2004
80
Ozminkowski R.J., Sleep 2007
Il costo sociale (diretto e indiretto) èsignificativamente più alto negli insonni rispetto ai buoni dormitori, indipendentemente dall’età (anche negli > 65)
81
Soggetti occupatiGiorni di malattia(nelle 8 settimane precedenti)
Soggetti occupatiGiorni di malattia(nelle 8 settimane precedenti)
Insonnia NOInsonnia NO
33
1,51,5
00
N. giorni malattia - medie e I.C. al 95%
2,68
Insonnia SIInsonnia SI
11
22
1,60
2,14 1,95
0,79
1,37
82
Godet-Cayrè V., Sleep 2006
Significativo aumento dell’assenteismo sul lavoro (> costo sociale, < produttività) nei pazienti che lamentano insonnia: gli insonni si assentano circa un numero doppio di giorni rispetto ai buoni dormitori.
83
Daley M., Sleep Medicine 2008(953 soggetti)
L’insonnia si associa significativamente a:- aumentati problemi di salute- aumentato impiego di strutture sanitarie- aumentato assenteismo sul lavoro- calo produttività
84
Conseguenze biologiche
QUINDI:IL SOGGETTO DEPRIVATO DI SONNO
SI AMMALA DI PIU’
85
IL SONNO E’ DI IMPORTANZA FONDAMENTALE PER LA SALUTE DEL SOGGETTO
86
COSA SUCCEDE NEL LAVORATORE
87
Orari di lavoro Anomali(sconvolgimento dei normali ritmi ed orari di sonno)
eFisiologia del Sonno
non vanno d’accordo!!!
88
Orari di lavoro Anomali
Turni Tipici(con o senza notte)
89
Orari di lavoro Anomali
Ma anche:
Orari ProlungatiNotte Fissa
Lavoro Serale/Notturno FissoLavoro Notturno/Mattutino Fisso
90
Orari di lavoro Anomali significano DEPRIVAZIONE DI SONNO
• Deprivazione perché si dorme MENO1) turno di notte2) turno del mattino(3) turno pomeridiano)• Deprivazione perché si dorme MALE(sonno diurno, ansia per “on-call”, ansia per
risveglio precoce)91
LA MANCANZA DI SONNO(orari di lavoro anomali)
CREA:• SONNOLENZA
(DIURNA/ IN TURNO)
ma anche• DISTURBI
COGNITIVI• MAGGIORE
FACILITA’ AD AMMALARSI
92
QUAL’E’ IL RUOLO DEL MEDICO DEL LAVORO?
1) INTERVENTO PRE-DIAGNOSTICO
93
QUAL’E’ IL RUOLO DEL MEDICO DEL LAVORO
INTERCETTARE!!!
94
CHI DEVE INTERCETTARE?
1) PAZIENTE GIA’ PATOLOGICO (non riconosciuto), impiegato in turni e/o in mansioni non idonei
2) SOGGETTO CHE DIVIENE PATOLOGICO, come conseguenza di orari di lavoro anomali
95
COME DEVE INTERVENIRE IL MEDICO DEL LAVORO?
• VALUTARE IL SOGGETTO (anamnesi generale, questionario specifico)
• Se necessario, INVIARE A CENTRO SPECIALISTICO
96
QUAL’E’ IL RUOLO DEL MEDICO DEL LAVORO?
2) INTERVENTO POST-DIAGNOSTICO
97
QUAL’E’ IL RUOLO DEL MEDICO DEL LAVORO
VIGILARE!!!
98
SU CHI DEVE VIGILARE?
PAZIENTE GIA’ DIAGNOSTICATO E CHE NECESSITA DI:
- PIU’ STRETTA SORVEGLIANZA SANITARIA
- EVENTUALI ESONERI (temporanei o definitivi) DA TURNI O MANSIONI PARTICOLARI
ATTENZIONE AI SOGGETTI IN TERAPIA FARMACOLOGICA!!!!99
QUALQUAL’’EE’’ IL RUOLO DEL IL RUOLO DEL SONNOLOGO?SONNOLOGO?
Fare diagnosiDare indicazioni su idoneità
Impostare terapiaSeguire in follow-up
Lavoratori francamente patologici
(ex OSAS, PLM, narcolessia)
100
QUALQUAL’’EE’’ IL RUOLO DEL IL RUOLO DEL SONNOLOGO?SONNOLOGO?
Dare norme di igiene del sonnoIndicare strategie di compenso
(Stili di Vita)
(Attività educazionale)
Lavoratori patologiciLavoratori non patologici
Turnisti e non turnisti
101
Qual Qual èè il ruolo del il ruolo del sonnologosonnologo??
ZONA GRIGIA(simulatori, reticenti, borderline etc)
Fornire un parere specialistico
“aperto”
102
Recommended