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09/12/2017
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Titolo modulo
GESTIONE DELLE EMERGENZE
Corso di formazione
SALUTE E SICUREZZA NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
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Il presente documento è di proprietà intellettuale dell’Ing. Livio Della Seta. Ne è vietato l'utilizzo non autorizzato, oltre a copiare, distribuire, ripubblicare, vendere, modificare, affiggere o integrare
qualsiasi parte del documento stesso, inclusi testi, immagini, video, veste grafica o loghi
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NORME GENERALI REGOLE TECNICHE ALTRE NORME
D. Lgs. 81/08Salute e sicurezza
DM 26/8/1992Norme di prevenzione incendi
per l'edilizia scolastica D.M. 37/08 ImpiantiD.M. 9/04/1994
Regola tecnica per attivitàturistico ricettive
D.M. 10/3/98Antincendio
D.M. 19/08/1996Regola tecnica per locali di intrattenimento e pubblico
spettacolo
D. Lgs. 152/06 Rifiuti
D. Lgs. n°139 8 marzo2006DECRETO 22/02/2006
QUADRO NORMATIVO
8 marzo2006Funzioni e compiti del Corpo Nazionale dei
Vigili del Fuoco
D.P.R. 151/2011C. P. I. e Gestione
Elenco attività soggette
DECRETO 22/02/2006 Regola tecnica edifici e/o locali
destinati ad uffici.
DM 28/2/2014Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e
l’esercizio delle strutture turistico -ricettive in aria aperta (campeggi,
villaggi turistici, ecc.)
D.M.16 FEBBRAIO 2007
Classificazione di resistenza al fuoco dei prodotti ed elementi
costruttivi di opere da costruzione
D.M. 03/08/15Codice di prevenzione
incendi
DM 16/7/2014Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli
asili nido
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DECRETO LEGISLATIVO 30 APRILE 2008 n° 81
1. Ai fini degli adempimenti di cui all’articolo 18, comma 1, lettera t), il datore di lavoro:
b) designa preventivamente i lavoratori addetti alla gestionedelle emergenze;
GESTIONE DELLE EMERGENZE
Articolo 43 – Disposizioni generali
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delle emergenze;
c) informa tutti i lavoratori che possono essere esposti a unpericolo grave e immediato circa le misure predisposte e icomportamenti da adottare;
DECRETO LEGISLATIVO 30 APRILE 2008 n° 81
2. Ai fini delle designazioni, il datore di lavoro tieneconto delle dimensioni dell’azienda e dei rischi
GESTIONE DELLE EMERGENZE
Articolo 43 – Disposizioni generali
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conto delle dimensioni dell azienda e dei rischispecifici dell’azienda o della unità produttivasecondo i criteri previsti all’articolo 46.
DECRETO LEGISLATIVO 30 APRILE 2008 n° 81
GESTIONE DELLE EMERGENZE
Articolo 43 – Disposizioni generali
3. I lavoratori non possono, se non per giustificatomotivo, rifiutare la designazione.Essi devono essere formati essere in numero
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Essi devono essere formati, essere in numerosufficiente e disporre di attrezzature adeguate,tenendo conto delle dimensioni e dei rischispecifici dell’azienda o dell’unità produttiva
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DECRETO MINISTERIALE 10 MARZO 1998
Esercitazioni antincendio
Nei luoghi di lavoro i lavoratori devono partecipare ad esercitazioni antincendio, effettuate almeno una volta l'anno, per mettere in pratica le procedure di esodo e
di primo intervento. 7
Esercitazioni antincendio
DECRETO MINISTERIALE 26 AGOSTO 1992
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12. NORME DI ESERCIZIO12.0. Deve essere predisposto un piano di emergenza e
devono essere fatte prove di evacuazione, almeno due volte almeno due volte nel corso dell'anno scolasticonel corso dell'anno scolastico
E se si viene a creare una situazione di
emergenza?
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COSA È UN EMERGENZA?
EMERGENZA?
Situazione negativa improvvisa cui far fronte con urgenza
Il termine “emergenza” deriva dal verbo EMERGERE
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• Pericolo• Difficoltà
• Necessità• Urgenza
I suoi sinonimi sono:
Termini e definizioniEMERGENZA
Situazione di pericolo grave e immediato che può provocare danno a persone, all'ambiente e a cose
SITUAZIONE DI EMERGENZA
Condizione nell'ambito della quale, per errore umano, guasto, calamità naturale, o altra
circostanza negativa, imprevista o imprevedibile, vengano a mancare parzialmente o totalmente, le
condizioni atte a garantire la sicurezza delle persone, a qualsiasi titolo presenti nella struttura e/o della
struttura stessa
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struttura stessa
STATO DI EVOLUZIONE
DELL'EMERGENZA
Condizione evolutiva dell'emergenza in funzione dell'impatto prevedibile sull'organizzazione interna
LUOGO SICURO
Luogo esente da pericoli, dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di una situazione
emergenziale. Può variare a secondo della tipologia di evento.
TIPOLOGIA
Lenta evoluzione ed entità limitata:possono richiedere l'evacuazione del personale di una porzione di edificio e/o di un reparto senza l'intervento di soccorsi esterni; ad esempio, piccolo incendio, limitato rilascio di sostanze tossiche, modesta rottura o riflusso di impianti e/o reti di scarico, ecc.;
Evoluzione ad escalation potenziale:richiedono l'evacuazione del personale dell'intero edificio e/o di più reparti con l'intervento di soccorsi esterni ma con a disposizione un lasso di tempo ragionevole per l'abbandono delle zone interessate;
CLASSIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE EMERGENZIALI
TIPOLOGIADI
EVOLUZIONE
lasso di tempo ragionevole per l abbandono delle zone interessate; ad esempio: incendio, allagamento, black out elettrico, fuga di gas
(combustibili e/o medicali) ecc.;
Evoluzione rapida per eventi improvvisi e/o catastrofici:è indispensabile l'intervento massiccio di soccorsi esterni e deve essere valutata con attenzione la possibilità di evacuazione, e
comunque occorre affidarsi ai comportamenti mitiganti precedentemente individuati e da adottarsi a seguito di preventiva e corretta istruzione di tutta la popolazione presente per raggiungere luoghi sicuri, ad esempio in caso di sisma, grossa esplosione, rilascio di gas o sostanze tossiche e formazione di nube in atmosfera, azioni
terroristiche, ecc.;
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Emergenza minore:situazione che necessita della mobilitazione
parziale dei lavoratori presenti, l'attivazione degli incaricati della gestione delle emergenze e
allertamento degli enti di soccorso esterni (es. VV.F., 118, Forze dell'ordine, ecc);
CLASSIFICAZIONE DELLE TIPOLOGIE EMERGENZIALI
GRAVITÀ Emergenza rilevante/importante:situazione che necessita della mobilitazione di gran parte (ovvero di tutti) i lavoratori presenti,
degli incaricati della gestione delleemergenze e l'intervento degli enti di soccorso
esterni (es. VV.F., 118, Forze dell'ordine, ecc).
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EMERGENZA DI MASSA
esistono due fattori principali che influenzano le emergenze di massa
LA VULNERABILITÀ L’INTENSITÀ DELLA
SORGENTE
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EMERGENZA DI MASSAL’INTENSITÀ DELLA SORGENTE L’intensità della sorgente
sta a identificare alcuni parametri dimensionali:
‐ Vastità di un incendio
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‐ Energia sviluppata da una scossa sismica
‐ Forza del vento
EMERGENZA DI MASSALA VULNERABILITÀ
La vulnerabilità è principalmente la
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principalmente la capacità di
reazione ad un evento imprevisto
EMERGENZA DI MASSALA FOLLA
La folla tende a comportarsi in modo strano:
È stupida, Irrequieta, Manipolabile, Impulsiva, Distruttiva.
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Problematiche durante l’emergenzaDurante le situazioni di emergenza, si verificano determinatecondizioni psicologiche che variano da soggetto a soggetto
Quelle prevalenti sono: TENDENZA A
SOTTOSTIMARE IL PERICOLO
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Problematiche durante l’emergenzaDurante le situazioni di emergenza, si verificano determinatecondizioni psicologiche che variano da soggetto a soggetto
Quelle prevalenti sono:
Tendenza ad allontanarsi dalla fonte di pericolo
d i
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seguendo i percorsi
abitudinari è più familiari, anche in
presenza di specifica
segnaletica
Problematiche durante l’emergenzaDurante le situazioni di emergenza, si verificano determinatecondizioni psicologiche che variano da soggetto a soggetto
Quelle prevalenti sono:
Perdita della propria individualità e coscienza propria individualità e coscienza per un comportamento imitativo e gregariocomportamento imitativo e gregario in cui le reazioni del gruppo finiscono per condizionare
le proprie azioni o scelte
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Problematiche durante l’emergenzaDurante le situazioni di emergenza, si verificano determinatecondizioni psicologiche che variano da soggetto a soggetto
Quelle prevalenti sono:
Ritardo nella fuga, causatodall’attaccamento a persone ocose
Reazione di panico p
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Problematiche durante l’emergenzaCOSA E’ IL PANICO
È la sensazione acuta che stia accadendo qualcosa di spaventoso da
cui possiamo essere gravemente danneggiati
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Problematiche durante l’emergenzaCOSA PROVOCA IL PANICO
Aumento o caduta della pressionearteriosa Accelerazione del battito cardiaco Tremore alle gambe Difficoltà respiratorie Gi i di i i i
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Giramenti di testa e vertigini
Problematiche durante l’emergenzaCOME SI MANIFESTA IL PANICO
Coinvolgimento delle persone nell’ansia generale,
con invocazioni di aiuto, grida e atti di disperazione;
istinto dell’autodifesa con tentativi di fuga che
comportano l’esclusione degli altri, anche in forme
violente, con spinte, corse, affermazione dei posti
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violente, con spinte, corse, affermazione dei posti
conquistati verso la salvezza.
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Problematiche durante l’emergenzaCOME SI SUPERA IL PANICO
Essere preparati a situazioni di pericoloStimolare la fiducia in se stessiIndurre un sufficiente autocontrollo per
attuare comportamenti razionali e correttiControllare la propria emozionalità e saperreagire all’eccita ione colletti a
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reagire all’eccitazione collettiva
IL PIANO DÌ GESTIONE IL PIANO DÌ GESTIONE DELLE EMERGENZEDELLE EMERGENZE
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ELEMENTI DA TENERE IN
CONSIDERAZIONE
IL IL P.G.EP.G.E..CONOSCENZA DELL’AMBIENTE ESTERNO
• VIE DI ACCESSO
• CARATTERISTICHE DELLA VIABILITÀ
• PRESIDI DI PRONTO SOCCORSO
• ZONIZZAZIONE SISMICA
• PRESENZA DI ATTIVITÀ PARTICOLARI
• PRESENZA DI INDUSTRIE A RISCHIO
DI INCIDENTE RILEVANTE
• CONTESTO TERRITORIALE
E IDROGEOLOGICO28
IL P.G.E.IL P.G.E.
CONOSCENZA DELL’AMBIENTE INTERNO
• VIE VIE DIDI ESODOESODO
•• USCITE USCITE DIDI EMERGENZAEMERGENZA
•• LUOGO LUOGO DIDI RACCOLTA ASSEGNATORACCOLTA ASSEGNATO
•• MEZZI MEZZI DIDI ESTINZIONEESTINZIONE
•• PRESIDI MEDICIPRESIDI MEDICI
•• LUOGHI SICURILUOGHI SICURI
•• LUOGHI CALMILUOGHI CALMI 29
DISTANZE DI PERCORRENZADistanza massima percorribile durante le fasi di deflusso (esodo)
Rischio alto15 ÷ 30 metri Tempo di percorrenza 1 minuto
Ri hi diRischio medio30 ÷ 45 metri Tempo di percorrenza 3 minuti
Rischio basso45 ÷ 60 metri Tempo di percorrenza 5 minuti
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• COORDINATORE GENERALE DELL’EMERGENZA
• COORDINATORE DI PIANO O DI SETTORE
• PERSONALE INCARICATO DELLA DIFFUSIONE
DELL’ALLARME
• PERSONALE INCARICATO DEL DISTACCO DELLE
CONOSCENZA DEGLI INCARICHICONOSCENZA DEGLI INCARICHI
IL P.G.E.IL P.G.E.
• PERSONALE INCARICATO DEL DISTACCO DELLE
UTENZE
• PERSONALE INCARICATO DELLA SQUADRA
ANTINCENDIO
• PERSONALE INCARICATO DELLA SQUADRA DI PRIMO
SOCCORSO
• PERSONALE INCARICATO DELLE VERIFICHE PERIODICHE
• PERSONALE INCARICATO DELL’ASSISTENZA AI DISABILI
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Comportamenti dei soccorritori
NNELEL CORSOCORSO DEGLIDEGLI INTERVENTIINTERVENTI ININ
SITUAZIONISITUAZIONI DIDI EMERGENZAEMERGENZA, , II SOCCORRITORISOCCORRITORI
DEVONODEVONO TENERTENER CONTOCONTO DIDI ALCUNIALCUNI FATTORIFATTORI
LA PIRAMIDEDELLA
SOPRAVVIVENZAIO
SQUADRA
VITTIMA32
Comportamenti dei soccorritori
NNELEL CORSOCORSO DEGLIDEGLI INTERVENTIINTERVENTI ININ
SITUAZIONISITUAZIONI DIDI EMERGENZAEMERGENZA, , II SOCCORRITORISOCCORRITORI
DEVONODEVONO TENERTENER CONTOCONTO DIDI ALCUNIALCUNI FATTORIFATTORI
LA PIRAMIDEDELLE
PRIORITÀVITA
MESSA IN SICUREZZA
CONSERVAZIONE DEI BENI
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• trasmissione dell’allarme e del segnale di evacuazione• organizzazione interna alla classe o
CONOSCENZA DELLE PROCEDURE
IL P.G.E.IL P.G.E.
gstanza
• organizzazione di piano o di settore
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CONOSCENZA DELLE PROCEDURE
Segnale di preallarmeIl segnale acustico che attiva il preallarme viene azionato a carico del personale designato, tramite l’utilizzo della campanella di servizio ( o sistema alternativo). Il segnale sarà formato da due squilli ravvicinati, breve intervallo, altri due due squilli ravvicinati, breve intervallo, altri due squilli, intervallo, altri due squilli e finesquilli, intervallo, altri due squilli e fine.
IL P.G.E.IL P.G.E.
Segnale per allarme generaleIl segnale acustico che attiva l’allarme generale viene azionato a carico del personale designato, tramite l’utilizzo della campanella di servizio ( o sistema alternativo). Il segnale sarà Il segnale sarà formato da tre squilli ravvicinati, breve intervallo, altri tre formato da tre squilli ravvicinati, breve intervallo, altri tre squilli, intervallo, e così via per almeno un minutosquilli, intervallo, e così via per almeno un minuto.
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• trasmissione dell’allarme e del segnale di evacuazione
• organizzazione interna alla classe o stanza
CONOSCENZA DELLE PROCEDURE
IL P.G.E.IL P.G.E.
• organizzazione di piano o di settore
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INDIVIDUARE GLI ALUNNI APRI FILA
E CHIUDI FILA
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ILLUSTRARE LE PROCEDURE RELATIVE ALLA GESTIONE DELLE
EMERGENZE
FAR EFFETTUARE LE PROVE DI
EVACUAZIONE, IN FORMA SINGOLA
Verificano che gli allievi apri-fila e chiudi-fila eseguano correttamente i compiti
assegnati;Seguono la classe tenendosi
fuori della fila e posizionandosi nella parte terminale;
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p ;Giunti al punto di raccolta assegnato,
fanno sistemare gli alunni secondo il sistema previsto dal PGE;
Subito dopo fanno l’appello e compilano il modulo di evacuazione,
da consegnare subito dopo al coordinatore dell’emergenza;
COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI
interrompono immediatamente ogni attività
tralasciano il recupero di oggetti personali (libri, cartelle, abiti, etc.)
si dispongono in fila indiana accodandosi dietro i due compagniaccodandosi dietro i due compagni apri-fila e davanti i due compagni
chiudi-fila
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COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI
rimangono collegati tra di loro SE POSSIBILE
tenendo per mano il compagno che li tenendo per mano il compagno che li precedeprecede,, camminando in modo sollecitocamminando in modo sollecito
senza soste preordinate e senza spingere gli lt i ialtri compagni
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COMPORTAMENTO DEGLI ALUNNI
Evitano il vociare confuso, grida e richiami inutili
Se fuori dalla propria classe, si accodano dietro quella più vicina Si recano nell’area di raccolta
attenendosi strettamente alleattenendosi strettamente alle disposizioni impartite dal docenteGiunti all’area di raccolta,
rimangono uniti secondo le indicazioni ricevute, evitando
assolutamente di allontanarsi dal assolutamente di allontanarsi dal gruppogruppo;
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SISTEMA SISTEMA DIDI DISLOCAZIONE DEGLI STUDENTI DISLOCAZIONE DEGLI STUDENTI NELLE AREE NELLE AREE DIDI RACCOLTARACCOLTA
Nelle aree di raccolta gli alunni si dovranno disporre compattati su tre file frontali per otto file in profondità,
formando un rettangolo
42QUESTA ISTRUZIONE DEVE ESSERE QUESTA ISTRUZIONE DEVE ESSERE ASSOLUTAMENTE RISPETTATAASSOLUTAMENTE RISPETTATA
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QUALORA LA SITUAZIONE DI EMERGENZA SI VERIFICHI DURANTE GLI ORARI DI INTERVALLO O DI RICREAZIONE VANNO ADOTTATE LE SEGUENTI
PROCEDURE:tutto il personale specificatamente incaricato si attiva sulla base delle direttive ricevute;in caso di emanazione del segnale di evacuazione,
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tutti i presenti si devono recare nell’area di raccolta assegnata;qualora non siano diffusi codici di allarme e/o evacuazione, possono essere proseguite le normali attività in corso.
QUALORA LA SITUAZIONE DI EMERGENZA SI VERIFICHI DURANTE GLI ORARI DI INTERVALLO O DI RICREAZIONE
VANNO ADOTTATE LE SEGUENTI PROCEDURE:
i docenti devono supervisionare affinchè tutti gli alunni seguano le corrette proceduregli alunni devono accodarsi alla classe piùgli alunni devono accodarsi alla classe più vicina, se organizzata;in caso di mancanza di flussi organizzati, gli alunni devono recarsi presso l’area di raccolta assegnata alla propria classe, seguendo i percorsi di esodo;
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Vediamo ora…..
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LE PROCEDURE PIÙ CORRETTE DURANTE LA FASE DISCOSSA SONO:
Solo se ci si trova al piano terra e in immediata prossimità di un'uscita
(diciamo indicativamente ad una distanza non superiore
a 1 metro di percorso effettivo) dirigersi rapidamente verso essa
ed uscire in luogo sicuro
COSA FARE IN CASO DI: TERREMOTO TERREMOTO
ed uscire in luogo sicuro (stando lontani dall'edificio stesso
ed in particolare da cornicioni e terrazzi) In alternativa: Abbassarsi (non rimanere in piedi) e possibilmente proteggersi (se non completamente almeno la testa) sotto un tavolo o una scrivania.
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Non sostare accanto ad oggetti o altro materiale pesante che può cadere (ad esempio vicino ad una libreria o al di sotto di un lampadario) Non sostare vicino a finestre o altre superfici vetrate
COSA FARE IN CASO DI: TERREMOTO TERREMOTO
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Se si conoscono i muri e le strutture portanti è preferibile sostare vicini ad essi (a volte si può riconoscere più facilmente una colonna o pilastro portante, o una trave portante)
COSA FARE IN CASO DI: TERREMOTO TERREMOTO
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INTERSEZIONE TRA TRAVI E PILASTRI
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INTERSEZIONE TRA TRAVI E PILASTRI
Altrimenti posizionarsi sotto gli architravi delle porte Tenere le mani dietro la nuca ed abbassare la testa tra le ginocchia (sempre per la sua protezione) Rimanere nella posizione rannicchiata, magari con gli occhi chiusi, finché non termina la scossa
COSA FARE IN CASO DI: TERREMOTO TERREMOTO
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SI
NO
SOLO AL TERMINE DELLA SCOSSA, PROCEDERE CON L’EVACUAZIONE SOLO AL TERMINE DELLA SCOSSA, PROCEDERE CON L’EVACUAZIONE DEI LOCALI, DOPO CHE SIA STATO EMANATO IL SEGNALE DEI LOCALI, DOPO CHE SIA STATO EMANATO IL SEGNALE
CONCORDATOCONCORDATOCI SI DISPONE IN FILA INDIANA
ACCODANDOSI DIETRO I DUE COMPAGNI APRI-FILA E
DAVANTI I DUE COMPAGNI CHIUDI-FILA
PROCEDURE SUCCESSIVE ALLA SCOSSA:
IL PERSONALE INCARICATO PROVVEDE AL DISTACCO DELLE UTENZE, SE NECESSARIO
TUTTI SI RECANO NELL’AREA DÌ RACCOLTA CAMMINANDO IN MODO SOLLECITOCAMMINANDO IN MODO SOLLECITO
SENZA SOSTE PREORDINATE, SENZA SPINGERE GLI ALTRI COMPAGNI
SENZA URLARE
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PROCEDURE SUCCESSIVE ALLA SCOSSA: Se emanato il segnale di evacuazione, seguire i percorsi d'esodo
indicati dalla segnaletica e comunque dirigersi verso le uscite più vicine (meglio utilizzare in generale scale esterne di sicurezza ed uscite di emergenza)Non utilizzare mai gli ascensori e non sostare mai sulle scale
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PROCEDURE SUCCESSIVE ALLA SCOSSA:
NON PERDERE TEMPO PER RECUPERARE OGGETTI PERSONALI (COMPRESE GIACCHE, BORSE, OGGETTI DI VALORE, CELLULARI, ECC.) O PER TERMINARE LAVORAZIONI O ALTRO (AD ESEMPIO SALVATAGGIO DI LAVORI INFORMATICI)DURANTE L'ESODO CERCARE DI CONTROLLARE CHE TALI VIE DI
FUGA SIANO SICURE ED ACCESSIBILI (AD ESEMPIO PER LA POSSIBILE PRESENZA DI CALCINACCI O PER POSSIBILI FORMAZIONI DI CREPE SULLE SCALE)SULLE SCALE)
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RIENTRO NELLA STRUTTURARIENTRO NELLA STRUTTURA
TERMINATA LA SITUAZIONE DI EMERGENZA DOVUTA ALL’EVENTO SISMICO, IL COORDINATORE DELL’EMERGENZA –
UNITAMENTE AD I SUOI COLLABORATORI – PROVVEDE A VERIFICARE LO STATO DI CONSERVAZIONE DELLA STRUTTURA
E SE SIA STATA INTERESSATA DA DANNI EVIDENTI;
COSA FARE: DOPO IL TERREMOTO DOPO IL TERREMOTO
NON NON SI RIENTRA, SE NON DIETRO SPECIFICO ORDINE SI RIENTRA, SE NON DIETRO SPECIFICO ORDINE DEL COORDINATORE GENERALE ED IMPARTITO DEL COORDINATORE GENERALE ED IMPARTITO
TRAMITE L’USO DEL MEGAFONOTRAMITE L’USO DEL MEGAFONO
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PROCEDURE SUCCESSIVE ALLA SCOSSA: Verificare se le altre persone presenti hanno bisogno di aiuto
(chiamarsi, meglio per nome, e rassicurarsi a vicenda aiuta a mantenere la calma)Se la scossa è stata leggera (quindi non sono caduti oggetti, non
vi sono segni di cedimento strutturale, i superiori non danno istruzioni specifiche differenti, ecc.) tornare con calma in posizione normale e riprendere le attività (comunque confrontandosi con i colleghi e le altre persone presenti)
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Con l’evoluzione del clima…..
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PREMESSAI tornado o le trombe d’aria, in genere danno elementi di
preavviso e avvertimento. Sono comunque molto pericolosi e provocare gravi danni, a causa di oggetti o
altro trasportati dalla forza del vento. In ogni caso è importante e necessario conoscere le procedure di
emergenza: improvvisare è pericoloso e il panico può rendere la cosa ancor più difficile
COSA FARE IN CASO DI: TORNADO o TROMBA TORNADO o TROMBA D’ARIAD’ARIA
rendere la cosa ancor più difficile.
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PREVENZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO PREVENZIONE, FORMAZIONE e ADDESTRAMENTO Le procedure dipendono dal luogo in cui ognuno si trova,
dalla struttura dell'edificio, dalla presenza di luoghi o ambienti ove trovare rifugio e protezione
COSA FARE IN CASO DI: TORNADO o TROMBA TORNADO o TROMBA D’ARIAD’ARIA
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LE PROCEDURE PIÙ CORRETTE DURANTE L’EVENTO SONO:
NELLE STRUTTURE: dirigersi verso la sala più interna o in una stanza senza finestre in modo ordinato. Accucciarsi al pavimento, a testa bassa, e proteggere la parte posteriore della testa con le braccia. Stare lontano da finestre e ampie stanze aperte come palestre e auditorium
COSA FARE IN CASO DI: TORNADO o TROMBA TORNADO o TROMBA D’ARIAD’ARIA
auditorium.
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LE PROCEDURE PIÙ CORRETTE DURANTE L’EVENTO SONO:
NELLE AREE ALL'APERTO: se possibile, cercare rifugio in un edificio. In caso contrario, sdraiarsi a faccia in giù sul terreno, proteggendosi la parte posteriore della testa con le braccia. Tenersi il più lontano possibile da alberi e auto che possono esservi scagliati contro dalla furia del tornado
COSA FARE IN CASO DI: TORNADO o TROMBA TORNADO o TROMBA D’ARIAD’ARIA
contro dalla furia del tornado.
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GRAZIE PER L’ATTENZIONE
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