Il mondo in città

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“IL MONDO IN CITTA’ | Volti e voci della Venezia che cambia” è il titolo di una raccolta illustrata di fiabe che ci sono state narrate da persone che provengono da diversi luoghi del mondo e, attraverso svariati percorsi esistenziali, si sono trovati a vivere a Venezia. Il libro è ancora in fase di realizazione, ma ve ne diamo un'anteprima...

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La storia dell’umanità attraversa tempi e luoghi accompagnata da un inesauribile de-

siderio di narrare.

In questo modo la trasmissione orale riesce a mantenere in vita memorie storiche e

motivi antichissimi e ad accomunare generazioni e popoli. In questa visione la me-

moria e la voce del narratore costituiscono il punto d’incontro fra ognuno di noi ed

il mondo intero.

La passione per le fiabe e la curiosità di scoprire quelle appartenenti ad altre cul-

ture presenti qui in città hanno fatto nascere l’idea di realizzare un libro che possa

raccogliere tutte queste voci diverse insieme. Mentre il clima di razzismo e di “paura

del diverso” aumentano la loro influenza sui media e si insinuano subdolamente nel

nostro vivere quotidiano, la proposta di un libro che invece possa dare voce ad altre

tradizioni ci sembra una prima risposta/affermazione necessaria ed efficace. Se la

patria delle fiabe è il mondo, la conoscenza reciproca è il primo passo verso quella

multiculturalità che, tenuto conto delle differenze, dia risalto alle somiglianze e si tra-

duca in un invito alla comprensione e alla solidarietà al fine di far ritrovare nel diverso

una parte di noi stessi.

Poter condividere i racconti e scoprirne somiglianze e analogie ci aiuterà a far sì che le

differenze non pregiudichino la comprensione e la solidarietà reciproche. E’ necessa-

rio, a nostro avviso, superare il concetto di semplice “tolleranza”, bensì spingersi oltre,

verso quello che ci piace pensare sia la condivisione culturale.

La città di Venezia mantiene testimonianza nella sua toponomastica della presenza di

popolazioni di varia provenienza: ci sono calle degli Albanesi, l’isola degli Armeni, il

campo dei Mori... Da sempre la città è stata crocevia di commerci e vicende storiche

ed umane, così come di religioni e di lingue diverse. Proprio in virtù di questo passato

vivace e stimolante ci sembra giusto porre attenzione alla presenza di altre tradizio-

ni. Malgrado la stretta vicinanza quotidiana spesso ignoriamo quasi tutto dei nostri

concittadini provenienti da altri paesi. Una raccolta di fiabe illustrate può essere un

modo semplice e immediato per condividere anche con i più piccoli altre tradizioni,

affinché possano crescere lontani da pregiudizi e liberi di sentirsi cittadini del mondo

a tutti gli effetti.

Moulaye è nato in Senegal ed è cresciuto a Parigi. Da ragazzino si è innamorato perdutamente di Venezia ed è proprio quiche ha deciso di vivere aprendo una graziosa bottega dove c’è sempre l’occasione per scambiare quattro chiacchiere. Nei suoi coloratissimi gioielli in vetro mescola le sue radici africane con la tradizione veneziana. Rivendica il titolo di Nuovo Moro di Venezia e se fosse un animale vorrebbe essere una vecchia tartaruga saggia e anche un po’ rompiscatole.

Niang Moulaye

In un tempo lontano, prima dello schiavismo, in Senegal era usanza comune fare sposare i figli dei capi villaggio. In questo modo i nuovi legami di parentela fra le tribù potevano garantire la pace ed evitavano l’insorgere di guerre. Così dettava la tradizione e nessuno si sarebbe mai sognato di cambiare tale usanza.

La storia di Nina raccontata da Niang Moulay, Senegal

In quei tempi lontani viveva un re che aveva una figlia che amava moltissimo. La ragazza si chiamava Nina. Era una giovane bella e intelligente e l’affetto che il padre nutriva per lei era veramente immenso, tanto che continuava a ripeterle:

“Mia cara

dolcissim

a Nina,

per la tu

a felicità f

arò qualsiasi c

osa

tu mi chieder

ai”.

Gli anni passarono e Nina cresceva felice. Diventata ormai una donna, Nina siinnamorò perdutamente di uno dei valorosi guerrieri che lavoravano alla corte di suo padre.

Il loro affetto cresceva forte di giorno in giorno.

Le antiche tradizioni però avevano ancora la loro importanza e giunse il momento in cui alla ragazza fu proposto comemarito il figlio del capotribù di un altro villaggio. Ovviamente Nina non voleva saperne di sposarlo, non ne era innamorata, il suo cuore era pieno d’amore per il valoroso guerriero.

“N

on lo sposerò, perché non lo amo”

Il padre tentava in ogni modo di dissuadere lafiglia, cercava di convincerla che il matrimonio con quest ’uomo avrebbe garantito la pace a tutti. Più il padre insisteva e più Nina era decisaa non sposare un uomo che non amava.

“Padre mio, hai sempre detto che per

la mia felicità avresti fatto qualsiasi co

sa!

Ti prego cambia la tradizione

,

non voglio sposare quell’uo

mo,

voglio seguire il mio cuore”.

Il padre era molto rattristato e decise di parlare con gli anziani del villaggio. Purtroppo la decisione del consiglio degli anziani fu netta: non era possibile cambiare la tradizione. Nina avrebbe dovuto scegliere se restare al villaggio e quindi sposare l’uomo che era stato scelto per lei oppure andarsene via per sempre e disobbedire alla tradizione.

“E’ ora di c

ambiamento,

ho fatto

la mia scelta

e la mia scelta è l

a strada del cuore

insieme a colui che ve

ramente amo”.

Nina se ne andò insieme al suo amato, abbandonando il villaggio dove era nata e il padre che tanto amava.

Aveva scelto la strada

del cuo

re.

Mrika è giunta a Venezia grazie ad una borsa di studio vinta quasi inaspettatamente. Era convinta che vivere qui sarebbe stata solo un’esperienza passeggera ma a poco a poco la città l’ha stregata e le ha rapito il cuore.Se fosse un animale Mrika vorrebbe essere un piccolo pesciolino rosso curioso.

Mrika

C’erano una volta un vecchio e una vecchia che vivevano in una capanna fra le montagne dell’Albania. Questi due vecchietti qui erano due tipetti mica male: litigavano praticamente tutto il giorno! Coltivavano un piccolo orto e avevano qualche animale da cui ricavavano di che vivere. Avevano un bel maialino e da tempo il vecchio, ghiottissimo di carne, cercava di convincere la vecchia ad ucciderlo per farsi una bella scorpacciata.

Il vecchio e la vecchia raccontata da Mrika, Albania

“Assolutamente no! Non è ancora pronto!” ribatteva seccata la vecchia.

“Lo uccideremo solo quando gli uscirà un filo di grasso dal sedere!”.

Ogni giorno il vecchio insisteva che dovevano macellare il porco.

Ormai sognava tutte le notti di mangiare carne di maiale!

Il vecchio, che si credeva astuto, pensò ad un sistema per far sì che la

vecchia credesse che quel filo di grasso fosse spuntato dal sedere del

maiale.

Mise una specie di bastoncino di metallo riscaldato fra le chiappe del povero animale tanto da provocarne una piccola ferita che avrebbe potuto apparire come un filo di grasso agli occhi della vecchia.Il vecchio chiamò subito la vecchia urlando: “Ecco vedi! E’ pronto bisogna macellarlo subito!”.

Il vecchio era così avido che in cuor suo desiderava mangiare il maiale tutto da solo, senza dividerlo con la vecchia. Così, mentre l’anziana era intenta a preparare la legna per il fuoco,il vecchio uccise anche il cane per attuare il suo piano malefico!

I due arrostirono tutti i pezzi di

carne e si misero a tavola.

Il vecchio, in maniera stranamente premurosa, chiese alla vecchia se preferisse carne magra o carne grassa. La vecchia preferì quella magra, come si aspettava il vecchio furbo.Quella era la carne del povero cane!Dopo aver pranzato la vecchia uscì a chiamare il suo fedele amico a quattro zampe che, ovviamente, non c’era.

Il vecchio ridacchiando rivelò alla vecchia quello che aveva fatto e che la carne magra che si era mangiata era proprio quella del suo amato cagnetto!La vecchia si disperò infuriandosi con il vecchio avido, prese le sue cose e decise di andarsene di casa, il più lontano possibile da quell’uomo crudele e senza scrupoli.Cammina cammina la nostra vecchietta attraversò boschi e colline finché incontrò un gregge di capre selvatiche. Si sedette su un mas-so e cominciò a canticchiare una strana melodia e come per magia le capre le vennero vicine, divenute in un istante docili.

Da quel momento l’anziana si dedicò alle capre: le allevava, le curava e con il loro latte produceva ottimi formaggi e abbondante yogurt .Passò molto tempo finché, trascorso l’inverno, le tornò alla mente il vecchio. Mossa dalla curiosità decise di andare a trovare il vecchio portandogli un po’ del formaggio che produceva.Giunta alla casupola trovò il vecchio in fin di vita, senza più nulla da mangiare! Il vecchio quasi si commosse vedendo la vecchia. Chiacchierando la vecchia gli raccontò della sua nuova e fortunata attività con le capre. Sentite le fortune dell’anziana il vecchio la supplicò di tornare a vivere insieme, di prenderlo a lavorare con lei.La vecchia ci pensò un po’ su e, dato il suo buon cuore, accettò la proposta alla condizione che il vecchio fosse sempre silenzioso e tranquillo con le caprette, poiché avrebbero potuto tornare ad essere selvatiche.

Dopo un po’ di tempo che il vecchio lavorava con le caprette della vecchia, gli tornò quella voglia incontenibile di mangiare carne e iniziò ad insistere con la vecchia che bisognava uccidere una capretta. Alla fine, tanto era petulante, la vecchia cedette ed ammazzarono una capretta da fare arrosto. Dopo il lauto pranzetto al vecchio ghiottone scappò una rumorosissima puzzetta!

Non l’avesse mai fatto! In pochi secondi le caprette spaventate tornarono ad essere selvatiche e fuggirono via!A nulla servì la melodia della vecchia, purtroppo le caprette non tornarono e rimasero selvatiche.

Fu così che il vecchio e la vecchia, quei tipetti, ricominciarono a litigare come matti!

“IL MONDO IN CITTA’ - Volti e voci della Venezia che cambia” è il titolo di questo libro illustrato di fiabe, narrate da persone che abitano a Venezia e provengono da diversi luoghi del mon-do. La passione per le fiabe ha fatto nascere l’idea di realizzare un libro che possa raccogliere queste voci diverse insieme. “La storia di Nina” e “Il vecchio e la vecchia” sono le prime due fiabe trascritte, che presentiamo qui nella forma illustrata. Questo è ‘inizio di un percorso che porterà alla realizzazione finale del libro con una raccolta più ricca di storie per bambini, ma anche per tutti quelli che, che come il nostro pesce, sono curiosi di ascoltare voci nuove.

Il team di lavoro è composto da Elisa Pantano, storica dell’arte e restauratrice, che si occuperà della raccolta e trascrizione delle fiabe, e dai due artisti Valeria Cozzarini per la realizzazione delle illustrazioni ed Estevan Bruno che gestirà la veste grafica del progetto.

Per informazioni e per chi volesse contribuire alla riuscita del progetto:mondoincitta.blogspot.com email: ilmondoincitta@gmail.com

Grazie per la lettura!

Valer ia Cozzar in iE l i sa PantanoEstevan Bruno

i lmondoinc i tta@gmai l . comProgetto a cura d i : Per in fo :

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