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4 Febbraio
La giunta Pisapia ad oggi… LA GIUNTA E IL CONSIGLIO
COMUNALE • Metà assessori sono donne
• Il sindaco è presente per il 78,6% delle
sedute (Moratti 33,3%)
I COSTI DELLA POLITICA
• Ridotto il numero degli assessori (12
contro 14 della Moratti)
• Riduzione degli stipendi del 10-16% di
assessori e nuovi manager
• Finisce l’era delle auto blu (da 400 ore
mese a 28)
• Rinnovo dei consigli di amministrazione
nelle partecipate (meno soldi più
competenza)
SICUREZZA
• Aumento delle pattuglie dei vigili
• Ritorna il vigile di quartiere
• Presidio costante in 12 stazioni MM di
Polizia Locale, di Stato, Carabinieri
POLITICHE DEL LAVORO
• Apertura sportelli per il Microcredito
• Stanziati 4 milioni di € per l’occupazione
POLITICHE SOCIALI
• Adozione Convenzione ONU sui diritti
alle persone con disabilità
• Prima area giochi per bambini con
disabilità in L.go Marinai D’Italia
• Aggiunta ulteriori 2069 buoni spesa per
anziani disagiati
• Bando per il finanziamento alle aziende
sull’impegno ad adottare regole di
conciliazione tempo Lavoro-Famiglia.
PIANO DEL GOVERNO DEL
TERRITORIO – PGT
• Approvazione con più verde e meno
cemento
EDILIZIA E LAVORI PUBBLICI
• Recupero di edifici degradati. Fondi
recuperati dall’armonizzazione degli
affitti in centro
• Introduzione di un’addizionale IRPEF
che è la più bassa d’Italia con
l’esenzione più alta
• Riduzione degli affitti del 20% per gli
inquilini Erp con redditi ISEE inferiori a
35 ml € e del 15% dei servizi resi
all’ALER
AMBIENTE E MOBILITA’
• Fidelizzazione dei cittadini all’uso dei
mezzi pubblici attraverso
l’abbonamento che non è aumentato
• Servizio full time di 11 linee di
superficie durante il fine settimana
• Riapertura di Cascina Monluè e
apertura di 30 cascine agricole
• Piano d’intervento per eliminare
l’amianto da 30 scuole cittadine
• Messa a punto di un sistema d’allarme
per il bacino del Seveso
• 100 km di nuova piste ciclabili entro il
2016
• Istituzione area C e monitoraggio
“Black Carbon”
LEGALITA’
• Costituzione della Commissione
Antimafia del consiglio comunale
• Task force contro l’evasione fiscale e
maggior controllo sui cantieri ed il
lavoro nero
CULTURA
• Il 30 dicembre la giunta ha deliberato
finanziamenti per 4.162.540 €
SERVIZI
• 1200 accessi alla rete WiFi previsti a
partire dalle periferie.
• La giunta Pisapia ad oggi..
• PGT
• Meno cemento più verde
• PGT: scommessa vinta?
• Marchiondi: Una storia Infinita
• Cascina Linterno
• Progetti
• Le vie d’acqua a Milano
• Cultura
• Paul Auster: Moon Palace
Notiziario di BaggioX Pagina 2 di 6
Pgt
La Giunta approva il PGT: meno cemento più verde La città come bene comune - dal portale del comune di Milano
La “città come bene comune” è l’orizzonte
politico e culturale adottato dal Comune di
una visione moderna e aperta della
città, e nel contempo di confrontarsi con
i mutamenti già in corso e con le istanze
più urgenti, sia di piccola che di grande
scala.
Il lavoro è stato sostenuto da una fase di
ascolto che si è articolata in una fitta
serie di incontri pubblici, rivolti a
istituzioni (Comuni confinanti, Consigli di
Zona), operatori e associazioni
(ambientaliste, sinda-cali, professionali,
culturali). Questi incontri hanno
costituito un'impor-tante occasione per
individuare la praticabilità delle
soluzioni e delle scelte che emergevano
dalla lettura delle osservazioni.
Milano per riformare il governo della città e
rilanciarne lo sviluppo civile, economico,
sociale e ambientale. Il lavoro compiuto sul PGTt si ispira a questo
profilo, tiene conto della difficile condizione
economica, cerca di porre rimedio a
numerose ferite da tempo aperte nel corpo
della città e avvia una concreta risposta ai
referendum locali dello scorso giugno.
In questa prospettiva, la trasformazione e lo
sviluppo urbano sono espressione di una
concezione alta della regia pubblica: non
ideologica, ma realistica e perciò sobria,
ispirata unicamente al conseguimento
dell’interesse generale della comunità. Una
regia capace di generare e di condividere
PGT scommessa vinta? Di Riccardo Rocco - consigliere di zona Correggere uno scellerato Piano di Governo
del Territorio è stato un elemento di
coesione del centro sinistra ancor prima
della campagna elettorale. Associazioni,
comitati di cittadini, partiti si sono spesi
nello studiare documenti, ostici anche per i
tecnici, per correggere gli errori e cogliere i
possibili appigli per chiedere modifiche e
cercare di evitare una resa indistinta agli
speculatori edili le potenzialità della nostra
città.
Non tutte, ma certamente la gran parte
delle 4.800 osservazioni aveva per
obbiettivo sottolineare la necessità di un
piano più attento e rispettoso dei diritti dei
tanti.
Sin dalle primarie, ed in campagna
elettorale, tutti i candidati, i comitati e tutti
i partiti del centro sinistra hanno battuto sul
tema per creare consenso.
Come primo atto la nuova amministrazione,
nel rispetto degli impegni presi, senza
fermare il processo di sviluppo e
trasformazione della città, come
inevitabilmente avrebbe invece comportato
la riapertura del procedimento, ed allo
stesso tempo scongiurando il rischio di non
rispettare la scadenza del 13-12-2012 che
porterebbe direttamente al
commissariamento del comune per
inadempienza, ha assunto un
provvedimento di revoca della
deliberazione consiliare di approvazione del
PGT ed ha deciso di aprire il Piano alle
istanze inascoltate della città, valorizzando
pienamente il contributo collaborativo dei
cittadini, delle associazioni e degli Enti
interessati alla formazione dello strumento
urbanistico; convinta che avrebbe trovato
accogliere la soppressione dal Parco Sud degli
indici edificatori di scambio (perequazione),
porta ad evitare la caduta a pioggia sulla città
di circa 2.800.000 mq di potenzialità
edificatoria, - per capirci 35.000 villette mono
familiari- consentendo di abbattere
indistintamente l‘indice medio da 1 mq su
mq, a 0,75 mq/mq che vale a dire il 25% in
meno di consumo di territorio, che, abbinato
alla richiesta di eliminare l’idea di densificazione, attesta il carico insediativo
complessivo (nuovi residenti o nuovi addetti)
in valori decisamente più accettabili.
Non potremo dire che è il PGT che avremmo
scritto, ma l,’accoglimento delle diverse
osservazioni ( ridurre le aree soggette a
trasformazione Urbana, inserire elementi
correttivi al principio di indifferenza
funzionale urbana, ridurre gli indici territoriali
da 0,50mq/mq a 0,35, introdurre l’indice
massimo territoriale, ipotizzare una
premialità per efficienza energetica sul
recupero del patrimonio edilizio esistente,
rafforzare la disciplina di controllo di quanto
verrà costruito, incentivare il recupero
dell’edificato, inserire norme specifiche per la
bonifica dei suoli, superare lo schema a raggi
pel progetto di ciclabilità, valutare le
previsioni di opere infrastrutturali alla luce
degli indirizzi referendari ) ci restituirà un
Piano di Governo del Territorio più rispettoso
di noi cittadini e di questo possiamo essere
orgogliosi.
Ora la “palla” passa al Consiglio Comunale; a
noi il compito di assistere i Consiglieri nella
fatica di uno scontro certamente capzioso e
arrogante che l’opposizione ha già iniziato a
fare nelle sedute di Commissione.
sufficienti spunti per determinare modifiche
anche sostanziali e “rimediare” alle criticità più
evidenti che derivavano dagli aspetti ideologici
e tecnicamente meno solidi che hanno dettato
il piano Masseroli (estensore del piano) e nel
contempo rispondendo alle esigenze di un più
equilibrato sviluppo urbanistico-territoriale di
Milano.
Quanto sollecitato nel lavoro delle
“OfficineXMilano”, il laboratorio che durante
la campagna aveva dato indicazioni, ha trovato
di fatto risposta nel “Documento politico di
indirizzo per il governo del territorio” che ha
individuato un primo quadro di temi/obiettivi
in grado di orientare il lavoro di esame delle
osservazioni, superando la retorica del PGT
adottato e fornendo il “segno” della nuova
stagione che si è aperta e che si può
riassumere in:
• città come bene comune
• politica urbanistica a regia pubblica
• coinvolgimento della società locale allo
sviluppo della città
• sviluppo urbano equilibrato
• governo per accordi tra amministrazione
ed attori locali
Entrando nel merito possiamo dire che essere
passati da un po’ meno del 3% delle
osservazioni accolte a quasi il 45% tra accolte
in toto e parzialmente, raggruppate al fine
delle le contro deduzioni in aula, in 99 gruppi
omogenei contro i solo 8 gruppi della
precedente amministrazione, dimostra
l’attenzione che la Giunta Pisapia, pone nelle
richieste dei cittadini, senza perdere di vista il
rispetto delle regole e dei diritti acquisiti.
Cosi come, tra le indicazioni, chiedere di
Notiziario di BaggioX Pagina 3 di 6
La storia della cascina Linterno è complessa
ed affascinante allo stesso tempo. Anche per
la sua ristrutturazione la complessità e le
polemiche sembrano seguire questo corso
millenario che lo stabile agricolo si trascina
con sé: ma la strada per la sua
ristrutturazione comincia a vedere la luce.
Cascina Linterno non è solo una delle tante
cascine in stato d’abbandono: è un
monumento storico, sembra ormai assodato
fosse dimora di campagna di Francesco
Petrarca (“deliziosa solitudine” come amava
definirla), e tutelato nel marzo 1999 dal
Ministero dei Beni Culturali. E’ sopravvissuto
miracolosamente all' espansione urbanistica
del dopoguerra insieme al suo prezioso
territorio agricolo, di cui si hanno le prime
notizie documentate in una pergamena, la
«Carta Investiture» del 1154, conservata
nella Canonica di Sant'Ambrogio.
Un’altra presenza significativa, è quella
riassegnati, in comodato d’uso,
all’associazione Amici Cascina Linterno.
Per la sua attività, l’associazione ha ricevuto,
nel 2003 l’attestato di Benemerenza Civica in
occasione della consegna dell’”Ambrogino
d’oro”.
Dal Giugno 2010 la Cascina è stata
definitivamente acquisita dal Comune di
Milano.
Attualmente, per ragioni di sicurezza, l’intera
struttura è però nuovamente chiusa,
compresi gli spazi dell’Associazione, in attesa
dell’avvio dei lavori di consolidamento e di
restauro e le iniziative socio-culturali si
svolgono in spazi esterni, presso altre realtà
Associative o nel territorio del Parco delle
Cave. Vengono organizzate una ventina di
iniziative l’anno cha hanno lo scopo di
aggregare la cittadinanza attorno a temi di
carattere culturale e di conoscenza. Tra
questi si ricordano i convegni su Petrarca,
mistica che vede come protagonista, Dal
1924 al 1941, il “Pret da Ratanà”. Usava, in
quel periodo, recarsi alla Linterno per veder
trovare conforto alle proprie disgrazie. Da
ogni zona di Milano, i disperati, gli sfiduciati
dei medici, la gente semplice, erano accolti
da Don Giuseppe Gervasini, un energico
prete dalle maniere forse un poco rudi ma
dal cuore d’oro: Aveva fama di guaritore.
Per la sua rivalorizzazione, nel 1994 si è
costituita l’Associazione “Amici Cascina
Linterno” sorta anche con lo scopo di
arginare le mire speculative che
prevedevano di trasformare la cascina da
agricola a residenziale. Dal 2002 la cascina
cessa di funzionare come azienda agricola a
causa dell’allontanamento del fattore da
parte del gruppo Cabassi e dal 2005 al 2010,
grazie ad un accordo con il gruppo
Mangiarotti subentrato ai Cabassi, la
chiesetta ed alcuni locali sono stati
Marchiondi. Una storia infinita… Rosario Pantaleo – Consigliere comunale
La questione è nota a molti cittadini di
Baggio: l’Istituto Marchiondi, quel grande e
particolare edificio posto in Via Noale
rappresenta, da anni, una sorta di
pachiderma sempre sul punto di
soccombere all’incuria, alle intemperie,
alle promesse disattese, alle occupazioni
abusive. Se dovessimo mettere in fila tutti i
documenti che sono stati redatti su questo
tema (ed ai quali credo di avere
abbondantemente contribuito…)
riusciremmo a costruire un bel serpentone
di carte che, a vario titolo ed in differenti
momenti storici e politici si sono susseguiti,
alimentando speranze nei cittadini di
Baggio che a questo edificio hanno sempre
guardato con un misto di stupore e
diffidenza. Molte sono state le azioni,
soprattutto istituzionali in Consiglio di zona
7 ed in Consiglio Comunale, che hanno
cercato di indirizzare l’amministrazione
verso la soluzione di un problema lasciato
colpevolmente degradare. Una speranza
l’aveva data (e vogliamo sperare di non
dover mantenere questo tempo al passato)
la Delibera di Giunta Comunale che nel
novembre del 2007 aveva rappresentato la
piattaforma sulla quale porre l’accordo di
programma con l’intento di creare una
residenza universitaria con annesso un
centro socio-culturale. Una ipotesi sulla
quale si erano incontrate le volontà del
Ministero dell’Università e della Ricerca,
che avrebbe coinvolto il Politecnico di
Milano nella realizzazione di una residenza
universitaria con aree attrezzate per gli
studenti, con una palazzina destinata ad
attività artistiche e culturali. Annesso il
centro socio-culturale per assistenza alla
genitorialità, un centro di aggregazione
giovanile, degli spazi ad uso residenze per
adulti in difficoltà, studenti/lavoratori. Per
rendere possibile questo progetto si sono
impegnati il Ministero dell’Università e
della Ricerca, con un contributo di 12
milioni di euro. Alla Fondazione Cariplo è
stato chiesto di contribuire con
l’erogazione di un importo di 3.368.000
euro mentre un consorzio di cooperative
(SIR, SIS, CoopeRho) avrebbero dovuto
impegnarsi per 3 milioni di euro. Il Comune
avrebbe messo a disposizione l’immobile
dando una concessione di 35 anni per il
suo utilizzo. I soggetti indicati, quindi, gli
oneri della ristrutturazione e delle opere di
sistemazione secondo l’utilizzo previsto.
Nel maggio del 2009 il Marchiondi venne
finalmente sgomberato dai circa 300 rom
(e non solo…) che l’avevano occupato
creando non pochi problemi al territorio ed
alle sue strutture. Solo dopo questo
sgombero fu possibile operare per un
rilievo puntuale dello stabile che risultava
ammalorato nelle sue strutture ben oltre il
previsto. Queste attività, continuamente
stimolate, rappresentavano un segnale
importante ma…qualcosa non girava per il
verso giusto perché alle mie richieste di
informazioni sul progetto, sui tempi, sui
costi, sull’andamento dei lavori le risposte
da parte dei soggetti interpellati erano
sempre lacunose e distanti nel tempo.
Nonostante il bel documentario prodotto
sul Marchiondi e l’iniziativa dell’Hub Baggio
con il “Progetto Punto e Linea” che ha visto
anche la realizzazione della strepitosa
esperienza di Share Radio, i segnali sono
ancora flebili ed anche le mie più recenti
richieste sono rimaste inevase. Pertanto,
con un pizzico di orgoglio per il lavoro
svolto su questo tema in tanti anni,
prossimamente depositerò la richiesta di
Commissione Congiunta Decentramento e
Demanio alla quale chiederò la presenza
dei soggetti parti in causa del tema in
questione affinché vengano in
Commissione Consigliare Comunale a
“raccontarci” quali sono i problemi che
tengono al palo questo problema.
Sappiamo che mancherebbero 3 milioni di
euro all’appello in quanto i lavori previsti
sarebbero più onerosi di quelli preventivati
però ora è giunto il momento che chi ne ha
titolo si prenda le sue responsabilità
perché è necessario fare chiarezza sulla
vicenda. Lo chiedono i cittadini di Baggio,
lo chiede la città e, per ultimo, anche la
mia pazienza…
Cascina Linterno una storia di mille anni
Notiziario di BaggioX Pagina 4 di 6
sull’agricoltura storica, sul “Pret de Ratanà” ed eventi come la “lusirola” (la
scoperta delle lucciole) ed il falò di
sant’Antonio.
Particolare rilevanza viene data alla
specificità del territorio che presenta,
ancora funzionanti, due quadri di marcita,
forse gli ultimi sul territorio municipale.
Oggi, lo stato di conservazione della
cascina, soprattutto il lato nord, presenta
lesioni strutturali che necessitano, con
urgenza, di alcune opere di
consolidamento e di messa in sicurezza,
prima di intervenire con un intervento di
restauro.
Il progetto “Per un Distretto Agricolo e
Culturale Milanese”, di cui la cascina
dovrebbe diventare la porta d’accesso, ne
prevede il restauro e proprio per questo,
nell’ottica di ulteriore passo verso il suo
recupero, lo stabile rientra nel “Piano
Cascine Milano Expò” per il Settore Ovest
– Parco delle Vie d’Acqua”. In questo
contesto, ci racconta Gianni Bianchi
presidente dell’Associazione Cascina
Linterno, in accordo con l’assessorato alla
Cultura del Comune di Milano (Settore
Valorizzazione Patrimonio Artistico e
Sviluppo Servizi), ci sono proposte per la
valorizzazione del sito agricolo,
recuperando gli ambienti presenti e
aggiungendo elementi che possano in
qualche misura favorire lo spirito
aggregativo che nel passato la casina
incentivava. Le proposte riguardano: la
riattivazione della chiesetta (mini
auditorium), la casa dell’acqua, la casa del
latte, il forno per il pane (con accensione
una volta alla settimana per favorire la
cottura collettiva), il museo della “Fatica
Contadina” (diversamente dal solito
verranno mostrati gli attrezzi da lavoro
consumati dall’uso) e la biblioteca
tematica rivolta principalmente alle opere
petrarchesche nella sua visione più
bucolica di apprezzamento della natura,
nonché alla storia dell’agricoltura in zona.
Infine, si ricongiungerà, tramite il
costituendo percorso delle vie d’acqua
che lambirà il Parco delle Cave, alla
Esposizione Universale del 2015 nel
contesto del Parco Agricolo Sud Milano
che dovrebbe garantire nel tempo la
propria conservazione rispetto alle mire
degli speculatori senza scrupoli.
Un altro passo è stato compiuto il 12
dicembre scorso quando nell’assemblea di
villa Sheibler, l’assessore all’Urbanistica
De Cesaris ha confermato l’interesse della
Giunta di Milano per le osservazioni del
Comitato Salvaguardia Ambiente al PGT,
in particolare per l’attenzione riposta
verso la cascina Linterno. Il FAI (Fondo
Italiano per l’Ambiente) ha offerto al
Comune di Milano uno studio
propedeutico al progetto di restauro. Il
CSA ha anche promosso una petizione on
line
(http://www.partecipami.it/infodiscs/view/6
620) per cercare di accelerare i tempi per
prevenire il rischio di un veloce
deterioramento della struttura.
Ma al di là del valore storico e culturale della
cascina Linterno, sembra che gli attori in
campo vogliano preservare il luogo nella
accezione più ampia del termine. Ciò che
spaventa, nella società di massa, è che il
tempo possa essere considerato un orpello
fastidioso e privo di significato.
Chi ha a cuore la cascina Linterno ha anche
l’obiettivo primario di non disperdere un
tesoro che può essere consegnato integro ai
propri figli e nipoti e che va oltre la struttura
di mattoni: la consegna della storia.
Il significato che questo obiettivo porta con
sé è il tentativo di esportare un modello di
socialità che si basa sulla condivisione degli
elementi che stanno all’origine della
convivenza: terra, acqua, aria, pane, latte,
agricoltura. Senza la condivisione di questi
elementi vitali la società si inaridisce e riduce
tutto a spesa e ricavo. E’ chiaro che il valore
della cascina Linterno e delle antiche
strutture abitative del Parco Sud va ben oltre
il costo economico che la collettività deve
pagare per mantenerle vive e per mantenere
vivo lo spirito della polis.
Notiziario di BaggioX Pagina 5 di 6
Le via d’acqua di Milano che attraversano Baggio
Progetti
Percorsi ciclopedonali, aree verdi,
passeggiate lungo i canali, al riparo dalle
auto e dal traffico. Aree per bambini e
famiglie. Expo Milano 2015 ridisegna la città
e i suoi dintorni. Lo spettacolo “La Darsena
ritrovata. Le Vie d’Acqua”, andato in scena
domenica mattina, 5 febbraio, al Teatro Dal
Verme, ha tuffato i milanesi nel futuro della
loro città.
Expo Milano 2015 ha scelto la formula dello
spettacolo teatrale per spiegare ai milanesi
uno dei più grandi progetti di valorizzazione
ambientale che interesserà Milano e la
Lombardia. Le Vie d’Acqua e la
riqualificazione della Darsena saranno
l’eredità, il segno tangibile che l’Esposizione
Universale lascerà alla città e al territorio.
Dalle Dighe di Panperduto al Naviglio
Grande e alla Darsena, toccando Parco delle
Groane, Villa Arconati, Cascina Merlata,
Parco di Trenno, Parco delle Cave, Parco
Milano 2015 diventerà lo snodo di
un’innovativa rete di mobilità dolce e
sostenibile che lo collegherà a Milano e al
territorio.
Accanto al nuovo canale che unirà il Villoresi al
Naviglio Grande correrà un circuito ciclabile di
circa 125 chilometri: il nuovo anello verde-
azzurro partirà dalle Dighe di Panperduto e
arriverà, lungo il Villoresi, al Parco delle Groane
e al Naviglio Grande, per tornare indietro
seguendo l’alzaia.
La nuova Darsena sarà dunque il punto di
partenza e di approdo di un vasto progetto che
la farà tornare a uno dei più bei luoghi di
Milano. Oltre alla sistemazione degli argini, la
riqualificazione del porto cittadino prevede
alberature e passeggiate pedonali,
l’ampliamento della banchina destinata a
spettacoli e iniziative, la pedonalizzazione
dell’area e la conservazione e valorizzazione
delle mura spagnole e dei reperti archeologici.
Expo, Boscoincittà e Parco Parri. Sono le tappe
del viaggio simbolico raccontato attraverso le
riflessioni e le suggestioni di alcuni protagonisti
della vita milanese: Philippe Daverio, Gualtiero
Marchesi, Salvatore Veca, Piergaetano
Marchetti, Luca Doninelli, Livia Pomodoro,
Fedele Confalonieri, Carlo Tognoli, Umberto
Veronesi e Umberto Eco.
Sono intervenuti il Commissario generale
dell’Expo Milano 2015 Roberto Formigoni, il
Commissario straordinario del Governo Italiano
per Expo Milano 2015 Giuliano Pisapia e
l’Amministratore Delegato di Expo 2015 SpA
Giuseppe Sala.
Con 22 chilometri di piste ciclabili, percorsi
pedonali, verde e acqua, il progetto Vie d’Acqua
mira alla valorizzazione paesaggistica e
ambientale degli spazi aperti dell’Ovest
Milanese e della rete irrigua storica della città.
Grazie alla creazione di un nuovo canale (il
nuovo secondario Villoresi), il sito di Expo
Il Canale, con a fianco la pista ciclabile lunga 125 chilometri che conduce in prossimità del lago Maggiore, esce dal Naviglio Grande
all’altezza della chiesa di S. Cristoforo, ed attraversa il costituendo parco Parri, oggi parzialmente conosciuto come parco dei
fontanili. Successivamente, attraverserà l’area di nuova edificazione “MiWest”, il Parco delle Cave e, all’altezza del Bosco in città si
sdoppierà per raggiungere Pero e l’area di EXPO. Il vecchio ramo dello scolmatore dell’Olona, invece, percorrerà, come oggi, il tratto
che collega il Bosco in Città con Figino e con la Fiera di Milano.
Notiziario di BaggioX Pagina 6 di 6
Cultura
Libri Recensione: La scoperta della lentezza Moon Palace in Romanzi – Einaudi - Paul Auster a cura di Claudio Negrini
college che agli inizi della carriera si era
innamorato di una giovane studentessa.
Visto lo scandalo, egli era stato allontanato
dal college e non aveva avuto più notizie
della giovane studentessa.
Però, il libro ci riserva molteplici sorprese:
quando Barber Junior e Fogg decidono di
intraprendere un viaggio per ricostruire le
vicende di Effing/Barber senior, per caso, si
imbattono nella tomba della madre di Fogg
e Barber Junior la riconosce come la
studentessa amata in gioventù. In un
attimo capiscono di essere padre e figlio a
confronto e la vicenda da drammatica
diventa grottesca e parossistica.
Nel comunicarsi a vicenda la notizia, al
cimitero davanti alla tomba della
madre/compagna, Barber Junior mette un
piede in fallo e cade in una tomba ancora
aperta e muore. Ecco che comincia il
viaggio surreale di Fogg verso l’ignoto della
fine del mondo occidentale, a piedi, fino
alle coste sul pacifico per vedere la luna
che placida si posiziona nel buio della
notte.
Incredibile tutta la vicenda, incredibile il
finale. Un pugno in faccia a tutte le
sicurezze ed agli stereotipi occidentali
quali il lavoro, la famiglia, la morale.
Incredibile lo stile narrativo e la circolarità
della vicenda piena di colpi di scena e di
episodi surreali, come se il protagonista
fosse venuto e stesse dirigendosi verso la
luna. Auster sembra prigioniero delle
proprie fobie ed allucinazioni, traccia la
genesi e la fine del mondo attraverso un
personaggio dalle molteplici risorse che,
per istinto di autoconservazione, non
riesce a farla definitivamente finita. Anzi,
ad ogni evento, positivo o negativo che sia,
tende a ricominciare per sviluppare nuove
relazioni e creare nuove situazioni.
Appassionante fino alla fine… se fine ci può
essere.
cerca un lavoro ma, al contrario, tenta di
sopravvivere come può escogitando trucchi
degni di un maestro della sopravvivenza;
anzi, sopravvive a New York come se fosse
in cima all’Everest, quindi niente luce, gas,
acqua calda. Ben presto, però, anche
questa strategia non funziona e, senza più
soldi per pagare l’affitto, decide di
trasferirsi a Central Park. Dopo alcune
settimane, nelle quali rischia di morire di
malattia, viene salvato da un suo amico e
da una ragazza cinese che si innamora di
lui. Per inciso: non direi che è un caso che
un americano venga salvato da una cinese,
la storia recente, a livello monetario, ci
insegna che le profezie di uno scrittore si
trasformino in realtà, infatti, oggi, il debito
pubblico americano è salvato dalla Cina.
Ma a noi i riferimenti politici, in questo
caso, non interessano; ci interessano invece
le peripezie di Fogg che ripresosi dalla
brutta esperienza decide di trovarsi un
lavoro. Lavoro: non scherziamo! Il nostro
Fogg decide di diventare il badante di un
misterioso personaggio, ricchissimo, che in
modo sadico lo coinvolge nella scrittura del
proprio necrologio, o meglio un
“coccodrillo” , da inviare agli organi di
stampa alla morte programmata dello
stesso datore di lavoro.
A questo punto inizia una storia nella storia
che racconta le peripezie del suo assistito, il
sig.Thomas Effing, fino a rivelare che in
realtà egli ha preso le credenziali di una
persona deceduta, da lui seppellita all’inizio
del secolo (a proposito, tutta la vicenda
narrata si svolge attorno al periodo
dell’allunaggio), per far morire, a sua volta,
anagraficamente, il pittore Julian Barber.
Tutto questo per cambiare vita, per
abbandonare moglie e figlio perché, in
fondo, era un tipo bizzarro e megalomane.
Ma, in punto di morte, Effing/Barber gli
rivela in realtà chi è suo figlio e gli chiede di
rintracciarlo per lasciargli parte dell’eredità.
Barber junior, rintracciato, non crede a
tutta la vicenda, però gliene racconta
un’altra.
Barber Junior è uno stimato professore di
Marco Stanley Fogg è uno strano
personaggio che racconta in prima
persona le proprie vicende al limite della
normalità. Oggi si direbbe “borderline”
anche se, tecnicamente, in alcuni
frangenti, si comporta da “outer-line”;
ma a noi lettori accaniti poco importa,
anzi, più una storia è improbabile più ci
coinvolge ed appassiona (a parte le
cronache che, spesso, superano le più
fervide fantasie).
Egli crede di essere orfano di padre e ad
11 anni perde anche la madre per un
brutto incidente con un autobus
cittadino, attraverso il quale riceve un
lauto risarcimento, e si trasferisce a
vivere dallo squinternato zio materno.
Per un po’ di tempo tutto procede per il
meglio quando, improvvisamente, anche
lo zio muore d’infarto. Tutto solo, grazie
alle precedenti amorevoli cure dello zio,
che gli dona migliaia di libri che lui vende
per sopravvivere, e grazie al gruzzoletto
che parsimoniosamente si amministra, si
inscrive alla Columbia University e
procede negli studi. Ma, come si diceva
all’inizio, la storia prende una piega a dir
poco stupefacente: quando cominciano a
scarseggiare i soldi, il nostro Marco non
Claudio Negrini BaggioX
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