LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi II a parte LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi II a parte

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LE RICORDANZELE RICORDANZE

di Giacomo Leopardidi Giacomo Leopardi

IIIIaa parte parte

LE RICORDANZELE RICORDANZE

di Giacomo Leopardidi Giacomo Leopardi

IIIIaa parte parte

Dolce per sé; ma con dolor sottentra Dolce per sé; ma con dolor sottentra il pensier del presente, un van desio il pensier del presente, un van desio

del passato, ancor tristo, e il dire: io fui..del passato, ancor tristo, e il dire: io fui..

Dolce per sé; ma con dolor sottentra Dolce per sé; ma con dolor sottentra il pensier del presente, un van desio il pensier del presente, un van desio

del passato, ancor tristo, e il dire: io fui..del passato, ancor tristo, e il dire: io fui..

Quella loggia colà, volta agli estremi Quella loggia colà, volta agli estremi raggi del dì; queste dipinte mura, raggi del dì; queste dipinte mura,

quei figurati armenti, e il Sol che nascequei figurati armenti, e il Sol che nasce

Quella loggia colà, volta agli estremi Quella loggia colà, volta agli estremi raggi del dì; queste dipinte mura, raggi del dì; queste dipinte mura,

quei figurati armenti, e il Sol che nascequei figurati armenti, e il Sol che nasce

su romita campagna, agli ozi miei su romita campagna, agli ozi miei porser mille diletti allor che al fianco porser mille diletti allor che al fianco

m'era, parlando, il mio possente errorem'era, parlando, il mio possente errore

su romita campagna, agli ozi miei su romita campagna, agli ozi miei porser mille diletti allor che al fianco porser mille diletti allor che al fianco

m'era, parlando, il mio possente errorem'era, parlando, il mio possente errore

sempre, ov'io fossi. In queste sale antiche, sempre, ov'io fossi. In queste sale antiche, al chiaror delle nevi, intorno a queste al chiaror delle nevi, intorno a queste

ampie finestre sibilando il ventoampie finestre sibilando il vento

sempre, ov'io fossi. In queste sale antiche, sempre, ov'io fossi. In queste sale antiche, al chiaror delle nevi, intorno a queste al chiaror delle nevi, intorno a queste

ampie finestre sibilando il ventoampie finestre sibilando il vento

rimbombaro i sollazzi e le festose rimbombaro i sollazzi e le festose mie voci al tempo che l'acerbo, indegno mie voci al tempo che l'acerbo, indegno

mistero delle cose a noi si mostramistero delle cose a noi si mostra

RENOIRRENOIR

pien di dolcezza; indelibata, intera pien di dolcezza; indelibata, intera il garzoncel, come inesperto amante, il garzoncel, come inesperto amante,

la sua vita ingannevole vagheggia,la sua vita ingannevole vagheggia,

RENOIRRENOIRRENOIRRENOIR

e celeste beltà fingendo ammira. e celeste beltà fingendo ammira. O speranze, speranze; ameni inganni O speranze, speranze; ameni inganni

della mia prima età! sempre, parlando,della mia prima età! sempre, parlando,

e celeste beltà fingendo ammira. e celeste beltà fingendo ammira. O speranze, speranze; ameni inganni O speranze, speranze; ameni inganni

della mia prima età! sempre, parlando,della mia prima età! sempre, parlando,

SARGENTSARGENTSARGENTSARGENT

ritorno a voi; che per andar di tempo, ritorno a voi; che per andar di tempo, per variar d'affetti e di pensieri, per variar d'affetti e di pensieri,

obbliarvi non so.obbliarvi non so.

ritorno a voi; che per andar di tempo, ritorno a voi; che per andar di tempo, per variar d'affetti e di pensieri, per variar d'affetti e di pensieri,

obbliarvi non so.obbliarvi non so.

TISSOTTISSOTTISSOTTISSOT

Fantasmi, intendo son la gloria e l'onor; Fantasmi, intendo son la gloria e l'onor; diletti e beni mero desio; non ha la vita diletti e beni mero desio; non ha la vita

un frutto, inutile miseria.un frutto, inutile miseria.

Fantasmi, intendo son la gloria e l'onor; Fantasmi, intendo son la gloria e l'onor; diletti e beni mero desio; non ha la vita diletti e beni mero desio; non ha la vita

un frutto, inutile miseria.un frutto, inutile miseria.

E sebben vòtiE sebben vòti son gli anni miei, sebben deserto, son gli anni miei, sebben deserto, oscuro il mio stato mortal, poco mi toglie oscuro il mio stato mortal, poco mi toglie

la fortuna, ben veggo.la fortuna, ben veggo.

E sebben vòtiE sebben vòti son gli anni miei, sebben deserto, son gli anni miei, sebben deserto, oscuro il mio stato mortal, poco mi toglie oscuro il mio stato mortal, poco mi toglie

la fortuna, ben veggo.la fortuna, ben veggo.

Ahi, ma qualvolta a voi ripenso, o mie speranze Ahi, ma qualvolta a voi ripenso, o mie speranze antiche, ed a quel caro immaginar mio primo; antiche, ed a quel caro immaginar mio primo;

indi riguardo il viver mio sì vileindi riguardo il viver mio sì vile

Ahi, ma qualvolta a voi ripenso, o mie speranze Ahi, ma qualvolta a voi ripenso, o mie speranze antiche, ed a quel caro immaginar mio primo; antiche, ed a quel caro immaginar mio primo;

indi riguardo il viver mio sì vileindi riguardo il viver mio sì vile

ee sì dolente, e che la morte è quello sì dolente, e che la morte è quello che di cotanta speme oggi m'avanza; che di cotanta speme oggi m'avanza; sento serrarmi il cor, sento ch'al tuttosento serrarmi il cor, sento ch'al tutto

ee sì dolente, e che la morte è quello sì dolente, e che la morte è quello che di cotanta speme oggi m'avanza; che di cotanta speme oggi m'avanza; sento serrarmi il cor, sento ch'al tuttosento serrarmi il cor, sento ch'al tutto

consolarmi non so del mio destino. consolarmi non so del mio destino. E quando pur questa invocata morte E quando pur questa invocata morte sarammi allato, e sarà giunto il finesarammi allato, e sarà giunto il fine

consolarmi non so del mio destino. consolarmi non so del mio destino. E quando pur questa invocata morte E quando pur questa invocata morte sarammi allato, e sarà giunto il finesarammi allato, e sarà giunto il fine

della sventura mia; quando la terra della sventura mia; quando la terra mi fia straniera valle, e dal mio sguardo mi fia straniera valle, e dal mio sguardo

fuggirà l'avvenir; di voi per certofuggirà l'avvenir; di voi per certo

della sventura mia; quando la terra della sventura mia; quando la terra mi fia straniera valle, e dal mio sguardo mi fia straniera valle, e dal mio sguardo

fuggirà l'avvenir; di voi per certofuggirà l'avvenir; di voi per certo

risovverrammi; e quell'imago ancora risovverrammi; e quell'imago ancora sospirar mi farà, farammi acerbo sospirar mi farà, farammi acerbo

l'esser vissuto indarno, e la dolcezzal'esser vissuto indarno, e la dolcezza

risovverrammi; e quell'imago ancora risovverrammi; e quell'imago ancora sospirar mi farà, farammi acerbo sospirar mi farà, farammi acerbo

l'esser vissuto indarno, e la dolcezzal'esser vissuto indarno, e la dolcezza

del dì fatal tempererà d'affanno. del dì fatal tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto E già nel primo giovanil tumulto di contenti, d'angosce e di desio,di contenti, d'angosce e di desio,

del dì fatal tempererà d'affanno. del dì fatal tempererà d'affanno. E già nel primo giovanil tumulto E già nel primo giovanil tumulto di contenti, d'angosce e di desio,di contenti, d'angosce e di desio,

SUGHISUGHI

morte chiamai più volte, e lungamente morte chiamai più volte, e lungamente mi sedetti colà su la fontana mi sedetti colà su la fontana

morte chiamai più volte, e lungamente morte chiamai più volte, e lungamente mi sedetti colà su la fontana mi sedetti colà su la fontana

pensoso di cessar dentro quell'acquepensoso di cessar dentro quell'acquela speme e il dolor mio. la speme e il dolor mio.

pensoso di cessar dentro quell'acquepensoso di cessar dentro quell'acquela speme e il dolor mio. la speme e il dolor mio.

musica:“ INTERMEZZO “da Manon Lescautdi Giacomo Puccini

musica:“ INTERMEZZO “da Manon Lescautdi Giacomo Puccini

elaborazione: marcello abbondielaborazione: marcello abbondi

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