Monitoraggio degli Uccelli e della Biodiversità nei siti ... · L’Art 2 della Direttiva Uccelli...

Preview:

Citation preview

Monitoraggio degli Uccelli e della Biodiversità nei siti Natura 2000:

il volontariato….conta

Claudio Celada, LIPU-BirdLife Italia

Convegno “Il monitoraggio della biodiversità nella Rete Natura 2000”, Roma 14 dicembre 2012

1. BirdLife International e il monitoraggio2. Stato di conservazione: euro-burocrazia o

strumento di conservazione?3. Contributo delle Oasi LIPU al monitoraggio nei siti

Natura 2000 (esempi)4. Valore economico del volontariato5. Quale modello per il monitoraggio dei siti Natura

2000 in Italia?

Num

ber o

f pub

licat

ions 120

100

80

60

40

20

01985 1990 1995 2000 2005 2010

99 books68 countries

National IBA publications1987–2007

Num

ber o

f pub

licat

ions 120

100

80

60

40

20

01985 1990 1995 2000 2005 2010

99 books68 countries

National IBA publications1987–2007

115

Il progetto IBA in UE1979: la Commissione Europea chiede

la collaborazione di BirdLife/ICBP sulla Direttiva Uccelli“Member States shall classify in

particular the most suitable territories (for birds) in number and size as Special Protection Areas..”

1981 - primo inventario europeo (ICPB) e preparato per la Commissione Europea (9 Stati).

IBA ITALIA 1989, 2000, 2002..

IBA e servizi ecosistemici

1. BirdLife International e il monitoraggio2. Stato di conservazione: euro-burocrazia o utile

strumento di conservazione?3. Contributo delle Oasi LIPU al monitoraggio nei siti

Natura 2000 (esempi)4. Valore economico del volontariato5. Quale modello per il monitoraggio dei siti Natura

2000 in Italia?

Obblighi delle direttive EUL’Art 2 della Direttiva Uccelli stabilisce che “Gli Stati

membri adottano le misure necessarie per mantenere o adeguare la popolazione di tutte le specie di uccelli di cui all’articolo 1 ad un livello che corrisponde in particolare alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, pur tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative”.

L’Art 12 stabilisce che “Gli Stati membri trasmettono alla Commissione ogni tre anni, […]una relazione sull’applicazione delle disposizioni nazionali adottate in virtù della presente direttiva”.

Forma e sostanzaIn termini strettamente formali è discutibile se gli Stati membri siano tenuti a formulare uno stato di conservazione e il relativo Valore di Riferimento Favorevole per gli Uccelli.

Ma come è possibile ottemperare all’Art. 2 e 12 se non si hanno a disposizione le informazioni biologiche necessarie […per mantenere o adeguare la popolazione di tutte le specie di uccelli di cui all’articolo 1 ad un livello che corrisponde in particolare alle esigenze ecologiche, scientifiche e culturali, pur tenendo conto delle esigenze economiche e ricreative.]?

In pratica cosa occorre per formulare la diagnosi sullo stato di conservazione

di una specie?

• Trend di popolazione• Dimensione della popolazione• Parametri demografici • MVP• Informazioni sull’habitat della specie

(esigenze ecologiche)e sulle variabili più rilevanti

• Informazioni sull’areale di distribuzione

DEFINIZIONE DELLO STATO DI CONSERVAZIONE E DEL VALORE DI RIFERIMENTO FAVOREVOLE

PER LE SPECIE ORNITICHE ITALIANE. MOLTO PIU’ DI UNA PURA FORMALITA’

Progetto svolto su incarico del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare

Marco Gustin, Mattia Brambilla, Claudio Celada

Reporting Direttiva Uccelli

Reporting: Da “process oriented” a “result oriented” (status e trend delle specie)

Allineare e sincronizzare il reporting per la Direttiva Habitat con Direttiva Uccelli

Prossima scadenza fine 2013

Definizione del valore di Riferimento Favorevole

RISULTATIRisultati

Predire l’impatto dei cambiamenti degli habitat

• land-abandonment and Lanius collurio

1. BirdLife International e il monitoraggio2. Stato di conservazione: euro-burocrazia o utile

strumento di conservazione?3. Contributo delle Oasi LIPU al monitoraggio nei siti

Natura 2000 (esempi)4. Valore economico del volontariato5. Quale modello per il monitoraggio dei siti Natura

2000 in Italia?

31 oasi, 4.000 ha gestiti, in gran parte fanno parte di

Natura 2000

Cos

a fa

ccia

mo

Le O

asi

Falco della Regina

• 5 colonie nidificanti in Italia, 3 in Sardegna, 2 nelle isole circumsiciliane

• Una delle 5 colonie nidifica nell’Oasi LIPU di Carloforte

“Pareti di Nidificazione”

Evoluzione della popolazione nidificante dal 1998 al 2011° Carloforte – Sardegna

FASE CHIARA FASE SCURA

Successo riproduttivo della colonia di Falco della regina nell'isola di Carloforte - Sardegna

0

0,2

0,4

0,6

0,8

1

1,2

1,4

1,6

1,8

2

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

Succ

esso

ripr

odut

tivo

NB=2001 e 2008, informazioni insufficienti

Falco della Regina Falco eleonorae

• Popolazione sarda: è possibile calcolare unValore di Riferimento Favorevole (popolazioneche può persistere anche in condizionisfavorevoli)

• La PVA model utilizza un basso valore diproduttività (1.1)

• probabilità di estinzione < 1% in 100 anni apartire da 2200 individui

• FRV = 900 coppie (2200 individui)

Risultati specifici

Prima la diagnosi e poi la cura

La serie di dati dell’Oasi di Carloforte fornisce anche un forte contributo per la definizione dello Stato di Conservazione su scala nazionale.

Perché: Diagnosi sullo stato di conservazione e sulle cause di un eventuale stato di conservazione non soddisfacente. Intervenire per tempo

Su cosa ci focalizziamo: specie (e habitat) in allegato alle direttive

Come: metodi standardizzati.Modello stato-pressione-rispostaChi: volontariato e staff delle oasi o ricercatori

Riaffermare l’importanza della LIPU nellaraccolta dei dati ornitologici.

Gruppi Locali di Conservazione:uno strumento per:

Colmare parte delle lacune nei dati scientifici(e avere quindi dati per osservazioni allevalutazioni ambientali e alla perimetrazioni deisiti).Interagire con gli enti gestori dei siti Natura2000 ed essere coinvolti nei processipartecipativi della pianificazione territoriale.

Monitorare le potenziali minacce.

Coinvolgere le persone e fare Rete.Aggregare la gente attorno all’associazione edare un motivo in più per iscriversi alla LIPU.

difendere i siti della Rete Natura 2000!

ottenere dati scientifici riguardantipresenza/assenza, densità, distribuzione,status e trend delle specie;

OBIETTIVI dei GLC

accorgersi delle minacce e farvi fronte intempo utile;

aumentare la consapevolezza delle personeriguardo al valore delle IBA e della ReteNatura 2000 coinvolgendole nella tutela deisiti.

Sauli R.www.ilsalesullacoda.it

Yoram Shpirer

Massimiliano Balzarelli

CONTESTO INTERNAZIONALE

I GLC fanno parte del Progetto “IBAcaretakers” di BirdLife International

I dati relativi alle specie ornitiche confluirannoin un database internazionale, il World BirdsDataBase, gestito da BirdLife International

Di recente la Convenzione Biodiversità delleNazioni Unite ha riconosciuto le IBA e il WorldBird DataBase come contributi importanti allastrategia per la biodiversità. I dati raccoltinelle singole IBA potranno dunque avere unruolo concreto presso la ConvenzioneBiodiversità delle Nazioni Unite.

Sauli R.www.ilsalesullacoda.it

Yoram Shpirer

Massimiliano Balzarelli

PRIMO ANNO di ATTIVITÀPartiti ufficialmente nel 2010, oggi la LIPU puòcontare su 32 GLC.

Regione GLC  IBA monitorate

ZPS‐SIC monitorati

Piemonte 9 3 7Lombardia 4 2 5Veneto 3 3 12Emilia Romagna 3 1 7Marche 1 0 1Lazio 4 3 4Sardegna 1 1 2Molise 1 1 1Puglia 3 3 7Calabria 2 1 2Sicilia 2 1 3

totale 32 19 51

Nel complesso nel 2010 sono state monitorate:19 IBA, 37 ZPS e 10 SIC

19 IBA monitorate

39 ZPS12 SIC

monitorati

154 popolazioni monitorate solo nel 2010100 pop. nidificanti e 54 svernanti

1. BirdLife International e il monitoraggio2. Stato di conservazione: euro-burocrazia o

utile strumento di conservazione?3. Contributo delle Oasi LIPU al monitoraggio

nei siti Natura 2000 (esempi)4. Valore economico del volontariato5. Quale modello per il monitoraggio dei siti

Natura 2000 in Italia

Il valore del volontariatoORNITHO.IT: 2010-2012•Atlante uccelli nidificanti: 60.000 ore di rilevamenti•Atlante uccelli svernanti: 40.000 ore di rilevamenti•Validazione dati: 80 validatori•Superato 1 ml di dati

INANELLAMENTO: 1982-2010•5,7 milioni di dati, oltre 200.000 ricatture nella banca dati EPE CNI•340 inanellatori autorizzati•Validazione dei dati alla fonte

Verso un unico modello di monitoraggio?

• Best expert judgement ok per iniziare (specialmente per gli habitat) ma occorre basarsi sullo stato di conservazione

• Sarebbe interessante costituire un forum (anche telematico) su monitoraggio e gestione

• Il monitoraggio su larga scala necessità dell’apporto del volontariato

• Sostenerne l’azione tramite la dotazione di strumenti è un buon investimento (es ORNITHO)

• La componente professionale rimane importante ed è insostituibile per lavori di approfondimento.

• La governance del buon stare insieme è di fondamentale importanz

• Occorre rafforzare la cultura del monitoraggio (prevenzione) in particolare per la biodiversità

Ci potete contare!

Recommended