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56 II Giornale delle Mostre IL GIORNALE DELL'ARTE Numero 346, ottóbre 2014
Fotografìa
Per SI Fest la foto è collettivaSavignano sul Rubicone (Fc). Calamita/à, LAB, 3 /3 , Punto di svista, sono alcuni dei
trentacinque collettivi italiani coinvolti in atlante.lt, rassegna cardine del SI Fest #23, XXIII
edizione (3-5 ottobre) del Festival di Savignano sul Rubicone che ha per tema «LaboratorioItalia». Trentacinque modi di fare fotografia e tradurre le ricerche in progetti che, oltre a
fornire una mappatura della giovane produzione nel nostro Paese, dimostrano che il lavoro
collettivo sta diventando sistema prevalente. La scelta di Stefanla Róssi e Massimo Sordi di
metter l'Italia al centro del SI Fest prosegue con «Any urban space garden», dove VincenzoCastella espone il lavoro di quattro allievi; con Italo Zarmler che ripropone l'itinerario
del Friuli caro a Pasolini e ripreso, tra gli altri,
da Gabriele Basilico, Guido Guidi e Ferdinando
Scianna; con le oltre 50 immagini e album
ottocenteschi del Grand Tour; e con lo sguardo
rivolto all'Italia da Max Pam, Seba Kurtis e Gerry
Johnsson (nella foto il suo «Along some roads») per
«Adriatic Coast to Coast». Per l'editoria, si segnala
Italian photobooks now. The SI Fest selection 2000-
2014, a cura di MiCamera che presenta 70 volumi
di autori italiani contemporanei. Molte le iniziative
collaterali in programma nelle giornate inaugurali,
mentre le mostre sono aperte fino al 19 ottobre(info; www.sifest.net). • C.Co.
Lucerna (Svizzera). Il Kunstmuseum dedica
a Gabriele Basilico una grande mostra
fondata su due linee portanti: la ricerca
iniziale, sviluppatasi negli anni Settanta, e
la maturità, incarnata dai paesaggi urbani
che ne hanno caratterizzato la poetica fino
alla prematura scomparsa dello scorso anno
(«Gabriele Basilico. Urbanscapes», a cura di
Marco Meier, fino al 23 novembre, catalogo
Skira). Il percorso si apre con i tre grandi cicli che hanno segnato gli esordi, quello dedicato
ai «Dancing In Emilia», quello concentrato sulla città di Glasgow e la celebre serie «Milano.Ritratti di fabbriche», portata a termine nel 1981 e subito diventata un testo fondamentale
per la fotografia non solo italiana. Da lì, la mostra si apre su quel giro del mondo nei
paesaggi urbani iniziato negli anni Ottanta che ha portato Basilico a riprendere, tra le tante,
Milano e Parigi (nella foto), Mosca e San Francisco, Roma e Istanbul, alla ricerca delle
forme e del senso di quegli spazi e di quelle architetture che per lui sono state la ragione
primaria dell'atto fotografico. Come ricorda Giovanna Calvenzi in un testo in catalogo,
Basilico aveva espresso la centralità del suo rapporto con il paesaggio urbano in una serie
di scritti, dai quali traspariva anche la sottesa progettualità complessiva di ogni scatto:
'Prende forza, in questo dialogo sottile e privato con le architetture e con /e forme dello
spazio di Paesi differenti, l'idea di un luogo globale come somma di luoghi diversi'. • W.O.
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RutasMundo TOURING
Le foto UniCredrtMosca. Novanta fotografie, selezionate tra le
oltre 4mila del patrimonio della UnICredrt ArtCollectlon, saranno esposte al MultimediaArt Museum di Mosca dal 19 ottobre al
9 novembre. La rassegna s'intitola «Factsand Flctions» per un preciso riferimento alla
'doppia natura della fotografia», soprattutto di
quella contemporanea, capace di raccontare
la realtà come di reinventarla. «DocumentlngRealrty», la prima delle tre sezioni in cui si
articola, presenta gli sviluppi della tradizione
documentaria, riunendo esempi della
Scuola di Dùsseldorf, della scuola italiana
di paesaggio, gli eredi dei New Documents
statunitensi e gli autori del ritratto diretto. In
Transformlng Realrty» confluiscono artisti
che muovendo dal dato oggettivo arrivano a
modificarne i contorni, filtrandolo in operazioni
interpretative che prediligono come campo
il corpo umano. La conclusiva «InventlngRealrty» si spinge sul versante della messa
in scena e della manipolazione, dando conto
del potere persuasivo diffuso in tutta la storia
della fotografia, specie dopo l'introduzione del
digitale. Tra i nomi coinvolti, anche quelli di
Gabriele Basilico, Francesco e Mimmo Jodice,
Andreas Gursky, Vanessa Beecroft, Karen
Knorr e Vincenzo Castella. • C.Co.
Le mostre che hannofatto storiaRoma. Alessandra Mauro ha curato un
volume intelligente e utile, che ripercorre
la storia della fotografia attraverso alcune
delle mostre che ne hanno segnato
l'evoluzione dalle origini ai giorni nostri.
In effetti, una delle caratteristiche della
fotografia è sempre stata quella di essere
insieme oggetto privato e oggetto pubblico,
e di avere un destino sulle pagine dei
libri e dei giornali, ma anche sulle pareti
dei più diversi luoghi espositivi. Ciò che
emerge dalle pagine di «Photoshow. Lemostre che hanno segnato la storia dellafotografia» (272 pp., Contrastobooks, Roma
2014, € 45,00) e dai diversi saggi che la
compongono, è il cammino compiuto dalla
fotografia e dai fotografi per affrancarsi
dalla situazione di subalternità nei confronti
delle arti storicamente codificate, anche
attraverso la conquista degli spazi espositivi.
La lotta per gli spazi all'interno dei Salons,
la nascita delle gallerie private a partire
dalla storica 291 di Stieglitz, lo sviluppo
dei dipartimenti di fotografia all'interno dei
musei, le nuove pratiche installative tra
concettuale e interattività: tutto questo si
ritrova nei saggi di Paul-Louis Robert, Gerry
Badger, David Spencer, Francesco Zanot,
Messia Tagliaventi, Michel Frizot, nonché
nelle interviste della curatrice a Quentin
Bajac e Charles Traub. Accompagnato da un
buon apparato iconografico, il libro si rivela,
oltre che uno strumento di studio, anche una
piacevole lettura. • W.G. , ;
II lucido Battz
/aeazione e urganizzazione Leader sii • 089.253170 • info@bmta.it
Volume imperdibile non solo per gli
appassionati di fotografia e non solo per
chi ama l'autore, l'edizione italiana degli
scritti di Lewls Baltz è un concentrato
di lucidità e di passione, di capacità
di lettura di se stessi e del mondo nel
quale ci si muove (Scritti, di Lewis Baltz,
a cura di Antonello Frangia, traduzione
di Emilia Sala, 160 pp., Johan & Levi,
Monza 2014, € 16,00). Nato nel 1945,
grande protagonista della stagione dei
«New Topographics» negli anni Settanta,
il fotografo guarda e legge non solo la
fotografia propria, quella del proprio tempo
e del più recente passato, ma anche il '
lavoro di artisti come Chris Burden o Félix
Gonzàlez-Torres, evidenziando sempre
le ragioni linguistiche, storiche ed etiche
delle opere in questione. Con quel tanto di
parzialità e dì coraggio nelle scelte che ci
si attende da un artista che si misura con i
suoi colleghi. • W.G.
Oppressi senza dirittiPordenone. La Galleria comunale HarryBertela propone fino a l l ' l l gennaio la
personale di Pierpaolo Mrttica dal titolo
«Ashes/Cenerl», curata da Angelo Bertani.
Un titolo che fa riferimento agli effetti
devastanti dello sfruttamento degli uomini
e del territorio. Mittica (nato a Pordenone
nel 1971) viene definito «fotografo
umanista», da sempre occupato a dar
voce agli oppressi, alle persone che nel
terzo mondo non hanno alcun diritto. Le
sue 150 immagini in mostra documentano
dieci «ordinarie emergenze»: «Balcani: dalla
Bosnia al Kosovo, 1997-99», «Incredibile
India, 2002-05., «Chernobyl, l'eredità
nascosta, 2002-07», «Vite riciclate, 2007-
08», «Kawah Ijen-lnferno, 2009», «Piccoli
schiavi, 2010», «Fukushima No-Go Zone,
2011-12», «Karabash, Russia, 2013»,
«Mayak 57, Russia, 2013», «Magnitogorsk,
Russia, 2013». Il catalogo, edito dal
Comune di Pordenone, contiene un
intervento di Luis Sepùlveda e testi di Naomi
Rosenblum e Charles-Henri Favrod. • D.V
Attori, attriciGenova. «Nlckolas Muray. Doublé Exposure»,dal 18 ottobre all'8 febbraio a PalazzoDucale, è la prima monografica italiana
mai dedicata all'americano, ungherese
d'origine, famoso per aver dato negli anni
Venti e Trenta un volto colorato alla stagione
glamour degli Stati Uniti. Sono circa 200
fotografie, selezionate da Salomon Grimberg
tra i suoi diecimila ritratti di attori, ballerini,politici e scrittori: Mariiyn Monroe, Greta
Garbo, Charlie Chaplin, Elizabeth Taylor,
per citarne alcuni. E poifrida Kahlo,protagonista negli stessi mesi della grande
mostra del Ducale. Ampio spazio è dato
alle Immagini pubblicitarie, in cui Muray,
il primo a utilizzare il colore per i servizi,
ottiene efficacia adottando la tecnica Carbro,
con pigmenti di colore al carbone, in cui
perfeziona quanto aveva appreso a Berlino
per la fotoincisione. J Anna Orlando
Queste foto sono eticheLodi. Quinta edizione, a Lodi, del Festivaldella Fotografia Etica, realizzato dal
Gruppo Fotografico Progetto Immagine: dal
17 al 19 e dal 24 al 26 ottobre vanno in
scena nell'intera città mostre fotografiche,
dibattiti, incontri, workshop, letture portfolio,
videoproiezioni e altro, tutti dedicate alle
donne. Nella sezione Spazio Tematico, le
personali di Olivia Arthur, Jan Grarup, Meeri
Koutaniemi, Laerke Posselt, Ann-Christine
Woehrl indagano la violenza sulle donne nel
mondo; Spazio Approfondimento propone
Mare Asnin e Krisanne Johnson; Spazio
Ong riunisce progetti di noti fotoreporter
promossi da Ong, mentre Spazio World.
Report Award è riservato ai vincitori
dell'ultima edizione di questo Premio
Italiano di Fotogiornalismo. Completano la
rassegna lo Spazio Libri e Lo sguardo dei
fotografi italiani sul mondo. • Ad.M.
Marco, figlio di MarioMilano. Ai geni non si sfugge e MarcoSchifano (Roma, 1985), figlio di Mario, non
ha saputo resistere al richiamo dell'arte
visiva, che ha declinato scegliendo sin
dall'infanzia la fotografia. Lo StudioGlangaleazzo Visconti presenta (dal primo
ottobre al 16 gennaio, con testo di Gianluca
Ranzi) 35 sue immagini, da cui emerge
la suggestiva cifra stilistica del giovane
artista, che nelle studiatissime, laboriose
composizioni (non ama ricorrere alla
postproduzione), al confine tra fotografia
e montaggio filmico, pittura e messa in
scena teatrale, accosta animali da cortile
e rari, vegetali e suppellettili: ne scaturisce
un intreccio tra realtà e finzione colto ed ^
evocativo, del tutto personale. • Ad.M.
La più fotografataMilano. Da Carla Sozzani a Milano prosegue
fino al 2 novembre l'omaggio a quell'icona
dello chic che negli anni Quaranta e
Cinquanta che è stata la modella Bottina,fotografata da Erwin Blumenfeld, Henri
Cartier-Bresson, Jean-Philippe Charbonnier,
Jean Chevalier, Henry Clarke, Robert
Doisneau, Martin Dutkovitch, Nat Farbman,
Milton Green, Gordon Parks, Irving Penn, Willy
Rizzo, Emile Savitry, Maurice Zalewski. Musa
di Fath e di Givenchy, Bettina ha indossato
con charme ineguagliabile le creazioni dei
maggiori couturier, diventando «la francesepiù fotografata di Francia». Nel 1955 si
è ritirata ma è rimasta protagonista della
moda, tanto da ricevere, nel 2010, il titolo di
Chevalier des Arts et des Lettres. • Ad.M.
Il mondo negli anni '50Port Hercule (Principato di Monaco). A PortHercule, nel cuore del Principato di
Monaco, è stata da poco inaugurata la
prima retrospettiva dedicata al lavoro che
Fabrlzio La Torre ha realizzato negli anni
Cinquanta e Sessanta tra Italia, America
e Asia. Con il titolo di «Le Monde desAnnées 50» nello spazio al numero 4 di
quai Antoine l e r sono esposte fino al 19
ottobre duecentoventi immagini, di cui
molte inedite: dalla Roma del boom edella Dolce Vita, all'America minore, agli
esotismi della penisola indocinese.
S'io fossi HopperMilano. Sono Luca Campigotto, GregoryCrewdson e Richard Tuschman i protagonisti
di «Hoppertana», l'omaggio che Photoiogy,a Milano, dedica fino al 28 novembre
all'artista americano che con la sua pittura
fatta di solitudini metropolitane, di silenzi
e di atmosfere sospese, ha modellato
l'immaginario degli Stati Uniti agli occhi del
resto del mondo. Anche i tre fotografi ci
consegnano un universo costruito, come
quello di Hopper, da una luce ferma e
segnato dallo stesso inquietante realismo
che, spiega Daniele Galllano, «ospite» della
mostra con un dipinto più che hopperiano
del 2012, diventa «paradigma estetico e
simbolico della condizione primaria del viaggio
delle anime sulla Terra-. • Ad.M.
V
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