View
218
Download
2
Category
Preview:
Citation preview
PER NON DIMENTICARE23 maggio 1992 - 23 maggio 2014
23 maggio 1992 Strage di Capaci
LA MAFIA NON DIMENTICA MAI,HA INTERESSE PERO’
CHE SIANO GLI ALTRI
A DIMENTICARE
Giovanni Falcone
23 maggio 1992, ore 17:58
Dottor Falcone chi glielo fa fare?
Quei valori molto tradizionali, e che finisci sempre col
ritrovarti, ereditati da mio padre.
In cosa credo? Sembra sciocco. Una frase di Kennedy
che diceva così : “0ccorre compiere fino in fondo
il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare,
costi quel che costi. In ciò sta
l’essenza della dignità umana”
ATTENTATO A GIUDICE FALCONE, MORTI UOMINI DELLA SCORTA (ANSA) -
ROMA 23 MAG, ORE 18.53 –
Il giudice Giovanni Falcone, direttore generale del Ministero di Grazia e
Giustizia, è rimasto gravemente ferito in seguito ad un attentato mentre percorreva
l'autostrada Trapani-Palermo ed è stato ricoverato in ospedale. Alcuni uomini della
sua scorta sarebbero rimasti uccisi.
Il giudice e i ragazzi della scorta
VITO, 27 anniROCCO, 30 anniANTONIO, 30 anni
ATTENTATO A GIUDICE FALCONE, MORTI UOMINI
DELLA SCORTA (ANSA) - PALERMO 23 MAG, ORE 19.09 -
Secondo quanto si è appreso da fonti investigative, il giudice
Falcone sarebbe "clinicamente morto". La moglie è in gravissime condizioni.
MORTO IL GIUDICE FALCONE
(ANSA) - ROMA 23 MAG, ORE 19.44 -
Il giudice Giovanni Falcone è morto.
23/5/1992, ore 17:58Strage di Capaci
Insieme a Falcone, persero la vita la
moglie Francesca Morvillo,
magistrato, e gli agenti di scorta Rocco Di Cillo, Vito Schifani e
Antonio Montinaro.
PALERMO - E' morto, è morto nella sua Palermo, è morto fra le lamiere di un'auto blindata, è morto dentro il
tritolo che apre la terra, è morto insieme ai compagni
che per dieci anni l'avevano tenuto in vita coi mitra in mano.
E' morto con sua moglie Francesca. E' morto, Giovanni Falcone è morto.
Ucciso dalla mafia siciliana alle 17,58 del 23 maggio del 1992.
La più infame delle stragi si consuma in cento metri di autostrada che portano all'inferno. Dove mille chili di tritolo sventrano l'asfalto e scagliano in aria uomini, alberi, macchine. C'è un boato enorme, sembra un
tuono, sembra un vulcano che scarica la sua rabbia. In trenta, in trenta interminabili secondi il cielo rosso
di una sera d'estate diventa nero, volano in alto le automobili corazzate, sprofondano in una voragine,
spariscono sotto le macerie. Muore il giudice, muore Francesca,
muoiono tre poliziotti della sua scorta.Un bombordamento, la guerra.
(A.Bolzoni, La Repubblica, 24 maggio 1992)
"Il vigliacco muore più
volte al giorno.
Il coraggioso solo una
nella vita" Giovanni Falcone
GIOVANNI FALCONE Nasce a Palermo il 18 maggio 1939. Si laurea in Giurisprudenza nell'Università di Palermo nel 1961. Dal 1980 è con Paolo Borsellino nel Pool Antimafia, il team di magistrati che indaga su reati e attività di ordine mafioso.
.
16 dicembre 1987 Sentenza di condanna a Cosa nostra nel primo maxiprocesso, emessa dalla Corte di assise di
Palermo,dopo ventidue mesi di udienze e trentasei giorni di riunione in camera di consiglio.
L'ordinanza è di rinvio a giudizio per i 475 imputati.
Francesca Morvillo e Giovanni Falcone
" Si muore generalmente perché si è soli o
perché
si è entrati in un gioco troppo grande.
Si muore spesso perché non si dispone delle necessarie alleanze,
perché si è privi di sostegno.
In Sicilia la mafia colpisce i servitori dello Stato
che lo Stato
non è riuscito a proteggere."
Giovanni Falcone
Funerali di stato di Giovanni Falcone, della moglie
e degli agenti della scorta- Cattedrale di Palermo, 25 maggio 1992-
Il magistrato Paolo Borsellino
ai funerali
«Io, Rosaria Costa, vedova dell'agente Vito Schifani, a nome di tutti coloro che hanno dato la
vita per lo Stato, lo Stato... chiedo
innanzitutto che venga fatta giustizia, adesso.
Rivolgendomi agli uomini della mafia, perché ci sono qua dentro, ma
certamente non cristiani. Sappiate che anche per voi c'è la possibilità di perdono: io vi perdono,
però vi dovete mettere in ginocchio, se avete il
coraggio di cambiare... Ma loro non cambiano,
loro non vogliono cambiare»
"Io ho poco
tempo,molto poco
tempo"
Paolo Borsellino
"È normale che esista la paura, in ogni uomo,
l'importante è che sia accompagnata dal coraggio.
Non bisogna lasciarsi sopraffare dalla paura,
altrimenti diventa un ostacolo che impedisce di andare avanti.”
Paolo Borsellino
19/7/1992, ore 16:58, via D’Amelio, Palermo
19/7/1992, ore 13:45
Strage di via D’Amelio
Muoiono il giudice Paolo Borsellino e gli
agenti di scorta Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli,
Walter Cosina, Claudio Traina ed Emanuela
Loi, prima donna poliziotto ad aver perso la vita in un
attentato della mafia.
PAOLO BORSELLINONasce a Palermo il 19 gennaio 1940.
Si laurea in Giurisprudenza all'Università di Palermo nel 1962. Dal 1980 è con Giovanni Falcone nel Pool Antimafia, il team di magistrati che
indaga su reati e attività di ordine mafioso
.
“Sono ottimista, perché vedo che verso la criminalità mafiosa i giovani, siciliani e
non, hanno oggi un’attenzione ben diversa da quella colpevole indifferenza che io
mantenni sino ai quarant’anni.
Quando questi giovani saranno adulti avranno più forza di reagire di quanta io e
la mia generazione abbiamo avuto”
Paolo Borsellino,dalla lettera a una professoressa di Padova
scritta la mattina del 19 luglio 1992
“ Ecco, questo grido di ottimismo che mio padre, poche ore prima di essere
dilaniato in via D’Amelio, esprime rivolto ai giovani
penso rappresenti quanto di più bello ed emozionante quest’uomo abbia
potuto donare alla sua terra ed a coloro che la
abitano”Manfredi Borsellino,
oggiCommissario di Polizia presso la Questura di Palermo,
figlio di Paolo
19/7/1992, ore 16:58 via D’Amelio, Palermo
Che cosa vi diceste con sua madre subito dopo l’attentato?
…Fu lei a parlare. E mi sconvolse. Mi disse: “Sai cosa è successo? Sai che con Paolo sono morti i suoi ragazzi
della scorta? Vai a cercare le madri e ringraziale
per il sacrificio dei loro figli”. Furono queste le sue parole. Dopo lo scoppio. Dopo l’incendio. Dopo essere stata portata via da casa. Quella frase avrebbe condizionato le mie scelte, la mia vita successiva. Mia madre aveva trovato il modo giusto: non pensare
solo a se stessa, ma anche agli altri...Rita Borsellino, sorella di Paolo
IL GIUDICE E I RAGAZZI DELLA SCORTA
Emanuela, 24 anni Agostino, 43 anni Walter, 30 anni Vincenzo, 22 anni Claudio, 26 anni
EMANUELA, 26 anni
VINCENZO, 22 anni
CLAUDIO, 27 anni
WALTER, 31 anni
AGOSTINO, 43 anni
19/7/1992, ore 16:58, via D’Amelio, Palermo
Li hanno uccisi perché
non siamo stati abbastanza
vivi.Giancarlo Caselli, Procuratore Generale, Torino, 2006
PER NON DIMENTICARE
23/5/1992 19/7/1992
L’albero di Falcone
Ai piedi del grande ficus che si erge davanti alla
casa di Giovanni Falcone a Palermo,
molta gente ha sostato, lasciandovi fogli di
quaderno, fiori, disegni, per testimoniare la
rabbia, lo sgomento,
il dolore, ma soprattutto la speranza
La sua chioma ricca di foglie
sempreverdi
è un’immagine
che infonde
forza e coraggio:
il coraggio
di percorrere insieme,
fino in fondo,
la via
per conquistare la dignità .
“Quando qualcuno muore, bisogna
continuare i suoi sogni; anche se la mafia ha
ucciso Giovanni Falcone, c’è gente che continua i suoi sogni”
( Giuseppe, IV elementare, Palermo )
23/5/1992, ore 17:58Capaci , Palermo
19 luglio 1992, ore 13.45via D’Amelio - Palermo
“Ora che è morto Borsellino, nessuno può capire che vuoto ha lasciato nella
mia vita … Prima di combattere la mafia devi farti un auto-esame di
coscienza e poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici; la mafia siamo noi e il nostro modo
sbagliato di comportarci. Borsellino sei morto per ciò in cui
credevi, ma io senza di te sono morta “
Rita Atria,26 luglio 1992
Rita Atria, (4 settembre1974 – 26 luglio 1992) è stata una testimone di giustizia italiana.
"A questa città vorrei dire:
gli uomini passano, le idee restano, restano le loro tensioni morali,
continueranno a camminare sulle gambe
di altri uomini" Giovanni Falcone
"Se la gioventù le negherà il consenso,
anche la onnipotente, misteriosa mafia
svanirà come un incubo"
Paolo Borsellino
IL CORRIERE DELLA SERA, 23 novembre 1993
Scuola intitolata a Falcone
Con un referendum fra gli alunni e gli insegnanti e'stato deciso di intitolare
al giudice Giovanni Falcone l' istituto superiore a indirizzo linguistico
di via Dunant, a Bergamo. La cerimonia ufficiale si terra' sabato 27 novembre mattina,
con un dibattito al quale interverra' il magistrato Armando Spataro,
della Procura di Milano, che collaboro' con Falcone a Palermo.
Armando Spataro, oggi procuratore aggiuntopresso il Tribunale di Milano,
al Liceo Falcone nel 1993 e nel 2009.
“Io vi ringrazio per questa bella mattina…e voglio dirvi che,
anche se Giovanni Falcone potrebbe sembrare un eroe sconfitto,
la sua morte non è stata inutile… Quando l’impegno civile di pochi
si trasformerà in coscienza collettiva di tutti,
allora la mafia sarà definitivamente vinta”27 novembre 1993, Armando Spataro
agli studenti del Liceo Giovanni Falcone
"Vale la pena," gli avevo chiesto durante un'intervista televisiva del gennaio 1988 "vale la pena di rischiare la propria vita per questo Stato?"E lui rispose, un po' sconcertato: "Che io sappia, c'è soltanto questo Stato, o più precisamente questa società di cui lo Stato è l'espressione."Non eroe per vocazione, ma servitore dello stato: questo era il giudice Falcone."( Marcelle Padovani, Nota introduttiva all'edizione 1995 di COSE DI COSA NOSTRA)
“Giovanni era un magistrato che voleva fare soltanto il suo dovere.
Per voi, ragazzi e studenti, che quel lontano 23 maggio del 1992
non l'avete vissuto: scegliete la strada del dovere,
non quella più facile dell'illegalità,
del disimpegno, del disinteresse,
dove la mafia prospera. Per fortuna siamo in tanti,
magistrati, forze dell'ordine, semplici cittadini,
a non arrenderci”Maria Falcone, sorella di Giovanni.
700 i nomi
delle vittime innocentiassassinate dalle mafie
dal 1893 ad oggi in Italia.
Bambini e giovani, uomini e donne,
magistrati, giornalisti,
poliziotti e carabinieri, sacerdoti,
imprenditori e commercianti, sindacalisti ed esponenti politici
mortisolo perché,
con rigore e coerenza, hanno compiuto
il loro dovere di cittadini.
9 maggio 1978PEPPINO IMPASTATO
attivista politico e giornalista- Cinisi(Palermo)
Lunga è la nottee senza tempo.
Il cielo gonfio di pioggianon consente agli occhi
di vedere le stelle.Non sarà il gelido vento
a riportare la luce,né il canto del gallo
né il pianto di un bimbo.Troppo lunga è la notte,
senza tempo,infinita.
Da POESIE, di Peppino Impastato
3 settembre 1982Carlo Alberto Dalla Chiesa
Emanuela Setti CarraroIl Prefetto di Palermo e la giovane moglie
12 settembre 1993Don Peppino Puglisi
Parroco a San Gaetano – Brancaccio (Palermo)
"E‘ importante parlare di mafia,
soprattutto nelle scuole, per combattere contro la
mentalità mafiosa, che è poi qualunque ideologia
disposta a svendere la dignità dell'uomo
per soldi.”
Padre Peppino Puglisi(Don Treppì per i suoi ragazzi)
“Si uccide anche con il silenzio. E noi non possiamo tacere”.
Don Luigi Ciotti, Presidente di Libera
Il nostro grazie a tutti coloro che,
in questi 20 anni, hanno incontrato i nostri studenti
sui temi dei diritti umani,
della legalità e della pace.
Rita Borsellino
“Quando Paolo è morto ho capito
che dovevo uscire dalla nicchia.
L'occasione me la offrì una maestra
che mi invitò a parlare ai bambini
di una classe elementare”
Don Fausto ResminiComunità Don Milani di Sorisole
“Perdere la memoria del
proprio essere è il problema del nostro tempo”
Emergency e Medici Senza Frontiere
Moni Ovadia
attore teatrale e musicista
“La diversità è la base su
cui si costruisce
la vera
uguaglianza”
“PARENTSCIRCLE”
Associazione arabo-israelianadi genitori delle
vittime di guerra
«Ponti, non muri»
Riccardo Iacona giornalista
“La guerra infinita…”
Ambasciatori dell’ONU dei
Popoli
“Un altro mondo
è possibile se promuoviamotutti i diritti umani per
tutti”
Piero Grasso, Procuratore Nazionale Antimafia
2009
I ragazzi di ADDIOPIZZO“Un intero popolo che paga il
pizzo è un popolo senza dignità”
Don Luigi Ciotti« Sono felice di spendere la mia vita
a saldare la terra con il cielo »
23 maggio 2008
A Palermo con la Nave della legalità
“Falcone era scomodo, scomodo a tanti. Non solo ai mafiosi, a tutti coloro che erano
corrotti, a coloro che facevano
del compromesso
la loro ragione di vita.
Allora facciamo che Falcone,
che la memoria di Falcone
continui ad essere scomoda
per tutti costoro.
Grazie”Piero Grasso
"Se mai un giorno un solo brandello di queste piccole
verità venisse detto da voci consacrate,
nelle piazze, nelle assemblee di governo, allora quella voce diventerà rombo, si moltiplicherà sempre più in alto
fino a nomi impronunziabili.Così i vostri morti avranno sepoltura
e la terra fresca della verità coprirà finalmente i loro corpi.
Poi si leverà il vento e il contagio della menzogna sparirà“
Sofocle, ANTIGONE
LICEO LINGUISTICO“GIOVANNI FALCONE”- Bergamo
“La mafia non è affatto invincibile, è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una
fine”
Giovanni Falcone
23 maggio 1992 23 maggio 2012
Recommended