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Terreno fertile: strategie multisettoriali

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Quality PAAttività Diritto del bambinoal gioco

motoria di qualità

Metodi e didattiche delle attività motorie e sportivePerché diversificare è utile:

La variabilità è il cuore del metodo educativo

8° LezioneApprocci prescritto e euristico

Stili d’insegnamento

VARIABILITÀ DELLA PRATICA

VARIAZIONE VARIABILITÀ

Repertorio di comportamenti

motori

Selezione della migliore strategia

motoria

La variabilità: concetto fondamentale per le attività motorie in età evolutiva

APPROCCIO PRESCRITTIVO (COGNITIVO)

APPROCCIO EURISTICO

(ECOLOGICO)

Osservazione ed imitazione

(Schmidt e Wrisberg, 2008)

Esplorazione e scoperta

(Corbetta e Vereijken, 1999; Vereijken e Bongaardt, 1999)

Approccio prescrittivoDalla ripetizione al cambiamento

Pratica variata:Esecuzione alternata di diverse varianti

dello stesso compito (es. varianti di lanci a diverse velocità e/o ampiezza)

Pratica costante:Esecuzione di una sola variante di un

compito motorio (es. lancio mano destra)

Pratica randomizzata:Esecuzione di compiti motori diversi

in sequenza randomizzata (es. passaggi – palleggio – corsa)

Pratica per blocchi:Esecuzione ripetuta della stessa abilità motoria (es. passaggio)

Approccio prescrittivoDalla ripetizione al cambiamento

Pratica randomizzata:Esecuzione di compiti motori diversi

in sequenza randomizzata (es. passaggi – palleggio – corsa).

Interferenza contestuale

Ipotesi dell’elaborazioneIpotesi della ricostruzione

del piano d’azione

Memorizzare caratteristiche di compiti diversi da selezionare

ogni volta

Inibizione verso un compito e attenzione verso un altro

compito

La montagna dello sviluppo motoriodallo sviluppo degli schemi motori di base

all’apprendimento di abilità motorie (Clark & Metcalfe, 2002)

Pratica variata - Pratica randomizzata

Stadio ‘cognitivo’ di apprendimentoUn modo per passare dalla ripetizione al cambiamento e mantenere impegnocognitivo nella fase iniziale di apprendimento è quello di introdurre nuoverichieste coordinative e ricondurre così ilbambino ‘sulla curva di apprendimento’

Stadio della ‘disponibilità variabile’Un altro modo per passare dalla ripetizioneal cambiamento e mantenere impegnocognitivo nella fase finale di apprendimentoè quello di far eseguire i movimentiautomatizzati in condizioni variabili.Interferenza Contestuale (I.C.): Ripetere più volte lo stesso movimento in condizioni stabili porta a risultatiinizialmente migliori, ma l’Interferenza Contestualeporta ad un migliore apprendimentoa lungo termine.

Stadi di apprendimento e impegno mentale

Facilitare la variabilità: alla ricerca di soluzioni per ‘ripetere senza ripetere’

Principi:2. NON enfatizzare la ripetizione

1. NON enfatizzare l’apprendimento osservativo

1. “L’insegnamento di una nuova abilità motoria non deve enfatizzare l’imitazione o la RI-produzione di un dato risultato finale, ma dovrebbe focalizzarsi sul processo di transizione tra diversi modi di coordinare i movimenti che conduce gradualmente il sistema verso il risultato”

2. “L’insegnamento non deve enfatizzare la RI-petizione come il mezzo principale per migliorare la prestazione, ma si deve invece offrire al discente una larga gamma di situazioni ed esperienze che modificano le dinamiche intrinseche del sistema e conducono alla scoperta di nuovi risultati”

Core-based motor teaching-learning: modello di insegnamento-apprendimento motorio ‘che va al nocciolo’ (‘core-based’): i bambini devono risolvere problemi motori stimolanti, che portano a riflettere e a focalizzarsi sulla pratica e sul processo di apprendimento, anziché sul suo risultato finale.

Approccio euristicoInterazione con ambiente

Strategie euristiche di insegnamento motorio

Riduzione dei gradi di libertàEsplorazione dei gradi di libertà

Capitalizzazione dei gradi di libertà

‘Ripetizione senza ripetizione’ (Bernstein):esercitarsi non significa ripetere sempre la stessa soluzione di un dato

compito, ma ripetere il processo di soluzione del compito stesso

Gradi di libertà percettivo-motori e progressione verso la variabilità

Compiti di flessibilità cognitiva:‘Response & attention shifting’

(adattato da: Savelsberget al., 2007)

“Regina reginella, quanti passi devo fare..?”La via dell’ingegnosità motoria conduce alla destrezza, regina delle capacità coordinative

Back to the future…la monografia sulla destrezza di Bernstein, scritta negli anni ’40, pubblicata nel 1991

La destrezzaÈ la capacità di trovare una soluzione motoria per ogni problema emergente

Caratteristiche della destrezza

adeguatezza all’obiettivocorrettezza

rapidità

razionalità

ricchezza di risorse

precisione (percettivo-motoria)

rapidità assoluta (di azione)

rapidità relativa (rapporto velocità/precisione)

pertinenza (aspetto qualitativo)

economicità (aspetto quantitativo)

stabilità rispetto a perturbazioni esterne

adattabilità attiva agli eventi e anticipazione

“Regina, reginella, quanti passi devo fare

per arrivare al tuo castello?”

dobbiamo farne molti,

correttamente ma anche rapidamente,

con razionalità ma anche con ingegnosità,

perché “lunga è la strada”

che porta alla destrezza

e “stretta la via” per passare fra Scilla e Cariddi

La variabilità nell’uso degli stili di insegnamento

PRODURRERIPRODURRE

La variabilità nell’uso degli stili di insegnamento

Stile d’insegnamentointerazione che si genera tra l’educatore e il bambino, in cui i

comportamenti dell’uno influenzano quelli dell’altro e consentono di perseguire determinati obiettivi.

Flessibilità deliberatamodo sistematico e intenzionale di passare dall’uso di uno stile di insegnamento all’uso di un altro a seconda del tipo di compiti di

apprendimento e delle loro finalità.

INSEGNANTE BAMBINO OBIETTIVI

Riprodurre il noto o…

La variabilità

degli stili di insegnamento

…produrre l’ignoto?

Una classificazione degli stili di insegnamento:dagli stili centrati sull’insegnante…

(Mosston & Ashwort, 2008; Salvara et al., 2006)

Stile riproduttivo

• Stile di comando: l’allievo fa ciò che gli prescrive l’educatore e copia ciò che gli dimostra

Stili di assimilazione

• Stile della pratica: stimola gli allievi a gestire il tempo dato per esercitarsi• Stile di autovalutazione: stimola gli allievi a monitorare autonomamente

il proprio progresso • Stile reciproco: stimola gli allievi ad esercitarsi e monitorare il proprio

progresso anche a coppie • Stile per livelli di difficoltà: stimola gli allievi a selezionare, tra più compiti

e livelli di difficoltà, quelli che ritengono più idonei in base alle loro capacità e abilità attuali

•DEDUTTIVO

•INDUTTIVO

•PRESCRITTIVO

•EURISTICO

•ANALITICO

•GLOBALE

•SOCRATICO

•COOPERATIVO

• COMANDO

• PRATICA

• AUTOVALUTAZIONE RECIPROCA

• PER LIVELLI DI DIFFICOLTA’

• SCOPERTA GUIDATA

• SCOPERTA CONVERGENTE

• SCOPERTA DIVERGENTE

• DISEGNATO/INIZIATO DALL’ALLIEVO

• AUTOAPPRENDIMENTO

STILEMETODO

(Mosston & Ashwort, 2008)

prod

utti

vo…

……

……

……

……

.……

…ri

prod

utti

vo

Una classificazione degli stili di insegnamento:…agli stili centrati sull’allievo

(Mosston & Ashwort, 2008; Salvara et al., 2006)

Stili di scoperta

• Scoperta guidata: l’educatore aiuta gli allievi a scoprire ‘la’ soluzione giusta, facendo domande

• Scoperta convergente: l’allievo arriva autonomamente a trovare ‘la’ soluzione giusta per prove ed errori

• Scoperta divergente: il compito non prevede una sola soluzione pertinente e l’allievo viene stimolato a trovare soluzioni nuove e diversificate.

Stili produttivi

• Stili disegnati o iniziati dall’allievo: l’educatore dà consulenza, o si limita a fungere da mentore

• Stile dell’autoapprendimento: l’educatore non entra affatto in gioco nel processo decisionale.

•DEDUTTIVO

•INDUTTIVO

•PRESCRITTIVO

•EURISTICO

•ANALITICO

•GLOBALE

•SOCRATICO

•COOPERATIVO

• COMANDO

• PRATICA

• AUTOVALUTAZIONE RECIPROCA

• PER LIVELLI DI DIFFICOLTA’

• SCOPERTA GUIDATA

• SCOPERTA CONVERGENTE

• SCOPERTA DIVERGENTE

• DISEGNATO/INIZIATO DALL’ALLIEVO

• AUTOAPPRENDIMENTO

STILEMETODO

(Mosston & Ashwort, 2008)

prod

utti

vo…

……

……

……

……

.……

…ri

prod

utti

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Evoluzione di contenuti e metodi nella pratica dei giochi

Contenuti: dal prossimale al distale dall’efficienza fisica alle abilità di vitaStili e metodi di insegnamento: dal riproduttivo al produttivo dal metodo di istruzione diretta al metodo di esplorazione e scoperta, che ‘va al nocciolo’

Una classificazione dei metodi di insegnamento

Metodo di Istruzione Diretta

1) ripasso iniziale, 2) presentazione di nuovi contenuti ed abilità da imparare mediante

istruzioni e/o dimostrazione, 3) pratica iniziale dell’allievo, 4) feedback e correzioni,5) pratica autonoma dell’allievo, 6) richiami periodici di ciò che è stato appreso.

Metodo di insegnamento-apprendimento motorio ‘che va al nocciolo’ (‘core-based’) offrire ai bambini numerose situazioni in cui devono risolvere problemi motori stimolanti, che portano a riflettere e a focalizzarsi sulla pratica e sul processo di apprendimento,anziché sul suo risultato finale. compiti semi-definiti per stimolare le diverse dimensioni della creatività: fluidità, flessibilità, originalità, elaborazione.

Interdisciplinarietà e Transdisciplinarietà

Interdisciplinarietà: relazione tra i contenuti appartenenti ad ambiti disciplinari diversi.

Transdisciplinarietà: modello didattico orientato alle competenze trasversali.

Clima motivazionale: clima nell’ambiente sociale del bambino che influenza il suo orientamento motivazionale.

1. Performance approach2. Performance avoidance3. Learning & enjoyment

Clima motivazionale generato dall’insegnante

Stili d’insegnamento e bisogni fondamentali

Soprattutto gli stili produttivi e cooperativi possono contribuire a soddisfare i bisogni fondamentali di autonomia, competenza e

relazionalità…per imparare a donare e donarsi

Materiali di studio lezione 8:

Cap. 2: pp. 78-91Cap. 3

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