"Quasi per gioco: aperitivo poetico" Sabato 5 giugno ore 17 Centro Socio Culturale

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"Quasi per gioco: aperitivo poetico" Sabato 5 giugno ore 17 Centro Socio Culturale. lavori inviati inseguendo le ultime righe del libro "un po' di tutto un pò di niente di Alfredo Bettini. Improvvisamente la regia del sole di Alfredo Bettini. Ha zoccoli pesanti e fa rumore - PowerPoint PPT Presentation

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"Quasi per gioco: aperitivo poetico" Sabato 5 giugno ore 17Centro Socio Culturale

lavori inviati inseguendo le ultime righe del libro "un po' di tutto un pò

di niente di Alfredo Bettini

Improvvisamente la regia del soledi Alfredo Bettini

Senza titolo di

Angri BeatriceHa zoccoli pesanti chi mi cammina dentrol'uomo del mio pensieroche con grandi passi conta la distanza che ci separaio e te non saremo mai un "noi"guardo il profilo della tua schiena mentre ti allontani per andare da lei.Vorrei tenerti con me, essere io la ragazza dei tuoi sogni.

Senza titolodi Angri Beatrice

Ha zoccoli pesanti chi mi cammina dentrola pioggia scandisce questo ritmo, lento e inesorabileil cuore rallenta nel vedere gli alberi piegati dal ventocammino da sola in questa notte di tempestama in realtà non lo sono......un ticchettio di passi mi segue sempre.....ma non me ne ero mai resa conto.Ora lo sento, è innegabile...non sono sola! anche quando intorno a me c'è solo buiole persone che amo, mi seguono con il pensierose solo io lo desideririmbombano dentro di me pesanti i miei passima non è più un rumore angosciate, ma è diventata la melodiache da ritmo alla mia danza verso i miei sogni.

Monica Busetti

Ferita nell’animadi Daniele Ardigo

Ha zoccoli pesanti e fa rumore,chi mi cammina dentro.Mi trafigge ogni giorno, sempre nuovo è il dolore,come se mi lacerasse la pelle e il fuoco da me sprigionasse.Mi brucia la notte, mi tortura in sognoe, di nuovo, duole nella mia carne, ad ogni primo albore.Ti ho tradita:esistono parole che impugnano spade e che potrebbero trapassare una persona armata.

Incontrando l’alba in una giornata autunnale

di G. FontanaHa zoccoli pesantiE fa rumoreChi mi cammina dentro.Lascia impronte di pietraIncede grave, lento…Cosi’ che io sentaPieno, inesorabileLo scorrere del tempo. Eppur mi appaga l’animoChe tanto ebbe tormentoE in me, oggi ascolto muoversi,Lieve e contento, il vento.

Senza titolodi Lameri Antonio

Ho zoccoli pesanti e fa rumore:chi mi cammina dentro è una parte ingombrante di meche si chiama passato.Pronto in ogni momento a ricordarmiciò che ero, perché è solo ascoltando il rumore del passatoche vivo meglio il presente.

Amoredi Luisa Zuccotti

Amore, amore, amore, con sti tempi bui fa rima con orrore. Fame, guerre, gemiti e disperazione ci giungono da ogni nazione. Mi duole il cuore, il sol pensare, che in orrore, orrore, orrore si è tramutata la parola amore.

Orodi Marina Fusar Imperatore

Stasera “ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro” ed è nascosto fra i mille e diversi passi che hanno dato un senso al mio modo di essere. Chi mi cammina dentro è l’emozione di un gesto, è l’eco di una voce. «A suo marito – mi dice una signora in camice bianco – questo lo faccia lei ». E io, impaurita, passo la mano come una carezza intorno a quella lunga cicatrice, in mezzo a un intreccio di fili, con un farmaco che puzza, ma che farà bene al suo cuore. Un gesto che lega un bisogno di affetto e un desiderio di protezione. E tanto lega da diventare indimenticabile.

Quella signora ci osserva, e prima di uscire dalla camera: «Momenti d’oro» ci dice. Noi lo sentiamo che quello è oro vero. Ed è forse anche per il valore di questo, come di altri momenti importanti, che abbiamo la fortuna di saper riconoscere e scegliere ciò che è prezioso e indistruttibile, quando c’è bisogno di forza, di sicurezza e di amicizia.

Grande vuoto di Mario Fraschini

Luci piatte, grandi spazi. L’ambiente è intriso di personaggi che hanno lasciato qui il

loro profumo interpreti di vicende a volte non capite. Qua e là scorgo i resti di scenografie: una seggiola, un

drappo rosso, alcuni ceri,ombre inquietanti di rami secchi.Volto le spalle e scorgo poltrone nell’ombra e mi sento

osservato da tanti occhi.Cammino su e giù in questo vuoto, guardo in alto e scorgo

solo riflettori spenti… All’improvviso si accendono le luci, il palcoscenico si anima e

comincia a vivere una nuova storia, un'altra commedia: quella della mia vita.

Senza titolodi Mario Garassino

Senza treguadi Paola Ranalletti

Lo sguardo esplora, la mente rifletteLa domanda emerge da sola, sempre. Stanchezza e tregua inesistente Poi lenta l’immagine si compone, la risposta appare chiara ed il cuore, per un istante, può fermarsi a contemplare attimi di incantato riposo prima che lo sguardooltre la siepeTorni ad interrogarmi.Quanto galoppa questa mia insaziabile curiosità!

Senza titolodi Raffaella Lusvardi

Ha zoccoli pesanti e fa rumore chi mi cammina dentro … Mi fa domande senza confini, a cui, talvolta, so opporre solo i miei

limiti,mi fa domande antiche, a cui la risposta è il capo di un gomitolo

azzurro, nascosto nel cassetto della mia infanzia, che vorrei tenesse tra le sue dita e srotolasse piano piano negli anni,mi fa domande e domande a cui, talvolta, sento che non è

importante rispondere, ma di più ascoltare, volgere la mente e il viso verso quel viso, accorgersi di come i suoi occhi sono ormai capaci di incontrare i miei, fissarlo, e così amarlo. “Guardami”.

E nella muta domanda di mio figlio, e nello sguardo concesso, c’è ogni risposta senza confini.

Riparodi Rapuzzi Paola

Ci vuole, talvolta,un momento di silenziodietro una tendina leggera con merletto,in trasparenza un geranio sul terrazzo, mentre fuori… qualsiasi cosa capita.

Nonnadi Maria Luisa Rapuzzi

La sera arriva sempre inesorabile e il vento della notte mi porta lontano, scompiglia i ricordi e confonde le idee. Ero seduta sul divano di cucina con i lacrimoni che mi scendevano, e tu eri seduta all'atro capo e allungavi una mano per una carezza di conforto, ma io non la volevo e così respingevo la parte più dolce della mia infanzia. Era facile allontanarti, ora che eri più debole, ora che il tuo corpo già tanto esile si stava esaurendo. Poi arrivò la sera della tua vita, fuori il freddo avvolgeva ogni cosa, ma in casa no, le tue preghiere sommesse mi scaldavano il cuore, poi ore di silenzio, e la notte un vento improvviso ha portato la tua anima altrove. Un vento che durò tutta la notte. Tu non c'eri più quando tornavo a casa da scuola. Il tuo posto sul divano, vuoto. Io ti avevo respinta e ora cercavo invano quella carezza.... Ma per fortuna la mattina, dopo il vento, il cielo è più limpido, tutto è più chiaro, si possono vedere le montagne, possono ricomporsi i ricordi. Ero piccola e correvo sotto la tua protezione cullata dalla filastrocca che mi cantavi. Mi affido ancora a te, e a volte una brezza leggera mi riporta la tua carezza.

Rigeneradi Rapuzzi Paola

Ci vuole, ogni giorno,un momento di silenzio:intenso,dove tutto quello che fuori capitaconverge,operoso,ordinatore,calmo,accogliente,caricoe di dolore e pena,e di speranza e vigore, per ricominciare, di nuovo,fuori.

Camminodi Dino Cremascoli

Rumoredi Dino Cremascoli

• Rumore• • Ha zoccoli pesanti• e fa rumore• chi mi cammina dentro…• …fuori non si sente –• Neanche chi ti bacia• lo sente,• però gli occhi lo dicono• e chi ti ama lo vede –• Solo lei può• trasformarlo in musica.•

Senza titolodi Fabrizio Magnifico