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28 MAGGIO
20121 9
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NUOVA INSEGNA IDEATA DA UNICOOP FIRENZE
IMMOBILIARE
WESTFIELDLe strategie internazionali del Gruppo: lo sbarco a Milano
INTERVISTA
LUCA COLOMBOCome usare Facebook, parla il country manager italiano
INDUSTRIA
BRANDINGIl fenomeno delle campagnedidattiche
SERVIZI
PACKAGINGLa rivoluzione sostenibile avviatadalle bioplastiche
“in
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Una croccante novità tutta da scoprire nello scaffale delle barrette di cereali
Grano, mandorle e semi di zucca: l’energia dei cereali diventa gustosa!
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28 maggio 2012 3
E D I T O R I A L E
condivisibili senza dubbio, rimane il fatto che
ancora una volta osserviamo uno spariglia-
mento dei ruoli e quindi la banca si candida
ad advisor, mentre il manager si trasforma in
banca, qualcosa mi sfugge ...
Nuovi linguaggi anche per la selezione dei
presenti, a cominciare da Maria Latella, vol-
to televisivo e direttrice di un femminile, che
introduce uno sguardo diverso al mondo che
molti degli astanti conoscono fin troppo bene.
Un po’ di qualunquismo non fa male se fatto
con intelligenza e poi, diciamolo, sui rapporti
industria e distribuzione c’è poco (ancora) da
dire, mentre è tutto da fare.
Ben ci stanno quindi giornalisti di mondi altri,
un Severgnini un po’ dimesso e un Calabresi
in gran forma, manager fuori dal coro, Sta-
raci, Enel Green, Guglielmo Fiocchi di Pirelli
Tyre. La nuova economia di Becchetti, wise,
saggia, come ci piace definirla sulle pagine
di questo giornale. Senza dimenticare Carlo
Alberto Carnevale Maffè, che, sempra a pro-
posito di linguaggi, propone anche una nuova
(almeno per questo mondo) dialettica, che un
po’ stupisce, ma almeno scuote. In questo
altro, ormai visibilmente sovrapposto, spunta
un Farinetti avvincente e trascinatore, che al-
la crisi risponde con aforismi sul fare che av-
vincono tutti, lui che, tutti lo ricordiamo iniziò
con l’era dell’ottimismo, oggi si definisce un
“catastrofista proattivo”, un atteggiamento
che “compriamo” e condividiamo.•
educe da Linkontro Nielsen 2012,
ecco alcune riflessioni, istantanee
rimaste impresse nella memoria.
Primo, l’attenzione ai media digitali e ai social
network, non solo da parte del programma
convegnistico, che a questi temi ha dedicato
molti interventi, ma anche a livello pratico
-la scelta (coraggiosa) dell’organizzazione di
veicolare con lo smartphone informazioni di
servizio, così come di fare un twitter-cronaca
dell’evento ha sicuramente stuzzicato molti
manager dell’industria e della distribuzione
a “guardare” dentro al mezzo, da tutti o dalla
gran parte posseduto, ma utilizzato ad un de-
cimo del suo potenziale.
Secondo fotogramma. I linguaggi. Nei periodi
di forte cambiamento come questo si verifica-
no i fenomeni definibili “torre di Babele”, in cui
nel mix generazionale e lessicale si incrociano
culture molto diverse tra loro, che si mixano
e remixano alla ricerca di un’assonanza, sto-
nando platealmente senza alcun disturbo. Se
da un lato, abbiamo il linguaggio social a base
di retwitt e hashtag, non manca il linguaggio
finanziario, creditizio dell’economista che,
guarda caso, in quest’edizione arriva da una
Banca, San Paolo per la precisione, che bac-
chetta la scarsa patrimonializzazione di mol-
te imprese italiane e le invita a porre riparo
alla situazione, mentre alle aziende che già
sono patrimonializzate indica la strada delle
startup come possibili investimenti. Concetti
cristina.lazzati@ilsole24ore.com
28 maggio 2012 5
20121 9
18 Limoni Group
20 Mercatone Uno
22 Oral care
36 Nivea
38 Unilever
39 Disney
40 Profit No Profit
42 Acqueminerali
50 Corner legali in gdo
La torre di Babeleporterà al nuovo
Cala il numero dei lettorila crisi entra anche in libreria
Westfield, centri commercialiimprontati agli stili di vita
Il paniere prezziLa borsa della spesaA confrontoIpercoop e Eurospin
Le aziende su Facebook?“Coinvolgano i consumatori”
Prodotti freschi e convenienza,tutto da Coop.fi
Si ottimizzano le sinergie tra Limoni e La Gardenia
Mercatone Uno si rilancia, il nuovo format è vincente
RepartiOral care, non c’è spazioper i primi prezzi
Sviluppo reti
L’azienda sui banchi di scuolavalorizza il ruolo della marca
Nivea: la bellezzaè da democratizzare
Positivi i primi risultati dell’eco-piano Unilever
Disney diventamarchio ombrello
Brand e beneficenza: l’evento Profit No Profit
MercatiNell’acqua minerale la liscia va bene, meglio se sostenibile
03
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ED ITOR IALE
OSSERVATORIO
INTERV ISTA
COVER STORY
RETA IL
INDUSTR IA
SERV IZ I
CULTURE
48
50
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54
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57
Ikea nel consumer electronics. Con un approccio virale, ecco la descrizione dell’offerta Ikea che ha spiazzato i retailer di elettronica di consumo: in arrivo la Tv led flatscreen con hard disk Divx e con audio 2+1. Un sistema disegnato per inserirsi negli ambienti Ikea e abolire i cavi.
Strategia anticrisi di Tesco. Il punto sul retailer illustrato in modo franco e chiaro dal Ceo Clarke. Temi come: l’investimento da 1 miliardo di sterline, come cambia Tesco, i sei punti chiave per lo sviluppo, come localizzare l’offerta, l’internazionalizzazione, il problema Fresh&Easy, il multichanneling.
V ideo P resen ta z i one
V ideo I n te r v i s ta
Inaugurazione concept Milano. Aperto a fine marzo anche a Milano. Molto più di un brand, molto più di un negozio. Molto più di uno stile. Playlife è un modo di “sentire” il mondo, di andare al cuore autentico delle cose. Playlife è una storia nuova nata da un’idea di Alessandro Benetton.
Video Tour
Pack alimentare e bevande,la svolta delle bioplastiche
L’avvocato ti difende da un corner della gdo
Talenti in azienda contro la crisi
Col modello Saasil retail diventa globale
OpinioneContratti a partita Iva,un’eliminazione di fatto
LibriLa geosociologia formulata da Maffesoli
28 maggio 20126
O S S E R V A T O R I O
di Gino Pagliuca
a lettura arricchisce lo spirito, ma se non si
è anche ricchi da un punto di vista materia-
le si finisce per leggere meno. Il prezzo dei
libri infatti, anche se gli editori si guardano
bene dal dirlo, è uno dei motivi della disaffezione
degli italiani per la lettura o, perlomeno, per la
frequentazione delle librerie. Ma se sui motivi si
può discutere, sui numeri della crisi lo si può fare
assai meno, partendo dal rapporto L’Italia dei libri
commissionato a Nielsen dal Centro per il libro e
la lettura. Dal 2010 sono state perse 1,7 milioni
di copie, pari a un calo degli acquisti del 10%: si è
passati dal 33% degli acquirenti di almeno un libro
nel periodo al 29% degli acquirenti di almeno un
libro nello stesso periodo nel 2011. Anche i lettori
sono calati: dal 32 al 30%, facendo calare il tasso
di lettura del 6% dal 2010 al 2011. Solo il 7% della
popolazione è composta da persone che compra-
no almeno nove libri all’anno e a loro va ascritta
quasi la metà degli acquisti: 63 milioni di copie su
135 milioni complessive. I libri letti nell’insieme
sono stati 169 milioni, 34 dei quali non derivanti
da atti di acquisto. Quanto ai canali d’acquisto la
preferenza va alla libreria dove viene acquistato il
42% dei libri, mentre il 16% viene acquistato nei
canali della grande distribuzione, il 12% in edicola
e il 9% su internet. Quasi un libro su tre letto nel
2011, dunque, non è frutto di un atto di acquisto.
La spesa effettuata, in media da ogni acquirente lo
scorso anno ha toccato i 28,97 euro, ogni italiano
adulto ha speso 7,17 euro: la spesa totale degli
italiani per i libri nel 2011 è di 1,5 miliardi di euro.•
Calo acquirenti di almeno
un libro al mese
-20%
Quota copie con prezzo superiore
a 20 euro
10%
Prezzo medio
Prezzo mediomese preced.
Diff. Var % Periodo Citta
1054 1336 -282 -21% 01/03/2012 Bari
1199 1054 -144 -13% 01/04/2012 Bari
1355 1199 -156 -13% 01/05/2012 Bari
565 1338 772 57% 01/03/2012 Bologna
1249 0 0 -- 01/05/2012 Bologna
954 1418 464 32% 01/03/2012 Cagliari
1404 0 0 -- 01/05/2012 Cagliari
449 1710 1261 73% 01/03/2012 Firenze
754 1331 576 43% 01/03/2012 Napoli
979 0 0 -- 01/05/2012 Napoli
954 1491 537 36% 01/03/2012 Palermo
1301 0 0 -- 01/05/2012 Palermo
754 1331 576 43% 01/03/2012 Roma
979 0 0 -- 01/05/2012 Roma
SMART TV: PREZZI CHE DISORIENTANO IL POTENZIALE ACQUIRENTE IN COLLABORAZIONE CON
Rilevazione su prodotti presenti in offerta sul sito RisparmioSuper tra marzo e maggio
Fonte: RisparmioSuper
Valori in aumentoL’analisi è stata effettuata calcolando un prezzo medio in un ampio panel di prodotti conteggiando, senza distinzione di pollici, il solo prezzo medio per città delle smart tv in offerta, effettuando una comparazione con il mese precedente (febbraio nel caso dei prodotti che hanno come visibilità solo marzo), e per i mesi in cui i prodotti erano in offerta, è stata individuata una graduatoria delle città più convenienti per comprare una smart tv. La classifica è guidata da Roma, seguita da Napoli.Nella comparazione tra singole città, in tutte indistintamente dal mese di marzo a quello di maggio c’è stato un sostanziale aumento. A febbraio si sono registrati i prezzi più alti in assoluto, ma il risultato è dipeso dalle tipologia dei prodotti in offerta.
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O S S E R V A T O R I O _ immob i l i a re
28 maggio 20128
Intervista a Bill Giouroukos, Director of Operations in Gran Bretagna. Le strategie del Gruppo e il prossimo sbarco a Milano con un’innovativa lifestyle destination
on le sue 118 strutture in tutto
il mondo, Westfield è oggi non
solo uno dei più importanti ge-
stori internazionali di shopping
center per dimensioni economiche, ma
ha anche una leadership riconosciuta
per la qualità dell’innovazione nei suoi
concept.
L’azienda è stata fondata da Frank Lowy
in Australia nel 1960. Nell’oltre mezzo
secolo della sua storia la società ha
continuato a crescere, entrando anche
in nuovi mercati come gli Stati Uniti, la
Nuova Zelanda e il Regno Unito, dove
opera dal 2000. Lo scorso anno West-
di Irene de Gasparis
field ha annunciato nuove iniziative in
Brasile e in Italia, dove alle porte di Mi-
lano, nello spazio dell’ex dogana di Se-
grate, dovrebbe nascere una struttura
del tutto nuovo per il nostro Paese, non
tanto per le imponenti dimensioni quan-
to per il suo mix tra merceologie di alta
gamma e spazi leisure.
Spiega a Gdoweek Bill Giouroukos, Di-
rector of Operations di Westfield UK: “Il
progetto milanese per Westfield rappre-
senta la testa di ponte per uno sviluppo
ulteriore nell’Europa continentale. Per lo
sviluppo dell’area il Gruppo ha messo
in campo risorse tra 1 e 1,25 miliardi
di investimento e l’obiettivo è quello di
creare la più importante lifestyle desti-
nation per Milano e dintorni”.
Westfield come gestisce il proprio portafoglio di centri commerciali e pianifica nuovi sviluppi? L’approccio è diverso in Europa rispetto a quello nel resto del mondo? Ogni nuovo progetto è tagliato sull’am-
biente in cui opera anche se ci sono al-
cune caratteristiche comuni a tutte le
strutture
Westfield Londra e Stratford si caratte-
immob i l i a re _ O S S E R V A T O R I O
28 maggio 2012 9
rizzano per la forte presenza di attività per il tempo libero e sembrano più degli “Entertainment hub” che centri com-merciali. È intenzionale?La vendita al dettaglio è un settore dina-
mico e i bisogni e le esigenze di rivendi-
tori e consumatori sono sempre in evo-
luzione. I nostri centri, di conseguenza,
rispondono alle esigenze del mercato e
anticipano i modelli di comportamento e
le abitudini dei consumatori che sono in
continuo cambiamento.
Come scegliete il mix di prodotti/rivenditori all’interno del centro com-merciale? Mentre il mix specifico varia da un centro
all’altro, creare una “lifestyle destina-
tion” globale sta alla base di tutti i nostri
nuovi progetti e della gestione di quelli
esistenti. I consumatori vogliono fare
shopping, mangiare e bere, socializzare
e divertirsi e questo è quello che trovano
nei nostri centri. Allo stesso modo, con
l’introduzione di iniziative a
breve termine come negozi
pop-up, eventi di moda,
manifestazioni musicali,
attività promozionali, ci as-
sicuriamo che i consumatori
siano stimolati con novità e
nuove esperienze ad ogni
loro visita.
Westfield tende ad avere centri commerciali di gran-di dimensioni. Qual è l’importanza della scala? Negli ultimi anni Westfield ha conferma-
to la sua intenzione di concentrarsi su
progetti di prestigio e di larga scala, che
offrono l’opportunità di un rilancio socio-
economico dell’area interessata, perché
presentiamo progetti destinati non solo
a diventare importanti mete per shop-
ping e svago, ma anche a trasformare
l’ambiente in cui sono presenti.
In generale, come scegliete le zone in cui investire per nuovi progetti? Monitoriamo con attenzione il mercato
per esplorare nuove opportunità, sia do-
ve siamo già presenti sia in nuovi merca-
ti. Valutiamo le prospettive a lungo ter-
mine basandoci su una serie di criteri. In
questo momento, stiamo lavorando per
sviluppare piani dettagliati con il Gruppo
Stilo, nostro partner nella joint venture
per Milano Westfield, che sarà il nostro
primo progetto in Europa continentale.
Westfield ha recentemente venduto le sue partecipazioni nei tre centri com-merciali “non-core” nel Regno Unito. Come sta andando Westfield UK? La vendita dei nostri centri più piccoli e
di secondaria importanza è in linea con
progettiamo per trasformare
l’ambiente circostante ai nostri centri
la strategia aziendale del
gruppo di concentrarsi su
strutture di prestigio e di lar-
ga scala. Il Regno Unito sta
andando bene con un au-
mento del 7,6% del reddito
operativo netto per il 2011.
In particolare sono ottime le
performance di Londra, dove
il nostro più recente proget-
to, Westfield Stratford City,
ha avuto un traffico di 13,6
milioni di persone nelle prime 14 setti-
mane, superiore a tutte le aspettative.
I due centri di Londra sono sulla strada
giusta per raggiungere vendite combinate
di 2 miliardi di sterline e un traffico di 60
milioni di persone all’anno.
Le Olimpiadi sono in arrivo e Westfield Stratford City è l’ingresso al Parco Olimpico. Quali sono le speranze e le preoccupazioni per l’evento? Siamo entusiasti dell’arrivo dei Giochi
Olimpici a Londra quest’estate. La no-
stra posizione unica come porta d’ac-
cesso al Parco significa che il 70% di
tutti gli spettatori passeranno attraverso
Westfield nel loro tragitto verso le varie
sedi olimpiche, il che fornisce un’op-
portunità senza precedenti per noi e i
nostri rivenditori. Abbiamo collaborato
strettamente con le varie organizzazio-
ni in tutti questi anni per garantire che
tutte le necessarie misure siano in atto
per consentire questo livello di traffico
senza precedenti e siamo felici di dare il
benvenuto al mondo quest’estate.
Come vede il centro commerciale del futuro ? Diciamo in 15-20 anni? La vendita al dettaglio è un settore sem-
pre in evoluzione e i rivenditori sempre in
costante movimento, con l’introduzione
di novità e innovazioni nell’ambito del
design del pdv, dell’ambiente, del servi-
zio al cliente. I rivenditori e i proprietari
dei centri stanno utilizzando molto i me-
dia digitali e i social network e questo
probabilmente rimarrà uno dei fattori di
maggior influenza nello sviluppo della
vendita al dettaglio nei prossimi anni.•
BILL GIOUROUKOS, Director
of Operations di Westfield UK
28 maggio 201210
O S S E R V A T O R I O _ i l pan ie re p rezz i
a cura di Lu. Ca
I quattro panieri sono tutti in aumento: da
Ipercoop l’incremento maggiore è dei pri-
mi prezzi (+13,6%), seguiti dalle marche
(+8,6%) mentre la private label è pratica-
mente invariata (+0,4%) grazie anche ad
un numero più elevato di promozioni; il
discount Eurospin mostra un aumento del
6,8%, ma rimane ancora meno competitivo
di Ipercoop nella linea dei primi prezzi.
La situazione è confermata dal numero di
prezzi cambiati, che vede una netta preva-
lenza di aumenti (62% del totale prezzi), e
pochi ribassi, superati nel numero dai prezzi
invariati.•
Private label Primo prezzo
prodotto marca euro var euro var euro var euro varlatte UHT p.s. lt 1 Parmalat 1,19 ▲ 0,99 ▲ 0,59 ▲ 0,59 ▲
yogurt frutta 125 g. cad. Yomo 0,65 ▼ 0,50 ▲ 0,25 ▲ 0,20 ■
mozzarella 125 g. cad. S. Lucia 1,25 ▲ 0,99 ▲ 0,69 ▲ 0,59 ▲
formaggio grattugiato 100 g. Biraghi 1,60 ▲ 1,25 ▲ 0,72 ▲ 0,73 ■
burro 250 g. Prealpi 2,75 ▲ 1,68 ▲ 1,25 ▲ 1,15 ▼
tortelloni ricotta e spinaci 250 g. Rana 3,23 ▲ 1,30 ▼ 0,85 ▼ 0,85 ■
crackers 500 g. Mulino Bianco 1,39 ▼ 1,12 ■ 0,70 ■ 0,79 ▲
pasta 1 kg Barilla 1,51 ▲ 1,18 ▲ 0,72 ▲ 0,74 ▲
riso arborio 1 kg Gallo 3,15 ▲ 1,70 ▲ 1,29 ▲ 1,45 ▲
pomodori pelati 400 g. lordo Cirio 1,38 ▼ 0,53 ▲ 0,34 ▼ 0,39 ▲
passata di pomodoro bott. 700 g. Pummarò 1,09 ▲ 0,76 ▲ 0,59 ▲ 0,55 ▲
polpa di pomodoro 400 g. cad. DeRica 0,66 ▲ 0,42 ▲ 0,45 ▲ 0,39 ▲
fagioli borlotti sc. 400 g. lordo cad. Valfrutta 0,83 ▼ 0,36 ▼ 0,30 ▲ 0,29 ■
piselli medi scat. 400 g. lordo cad. Valfrutta 0,80 ▲ 0,48 ■ 0,50 ▲ 0,55 ▲
tonno all'olio d'oliva 160 g. Rio Mare 2,00 ▲ 1,50 ▲ 0,99 ▲ 0,99 ▲
olio extra vergine 1 lt Carapelli 4,25 ▼ 3,86 ▼ 2,98 ▼ 2,99 ▲
olio di mais 1 lt Maya 2,10 ▼ 1,89 ▲ 1,39 ■ 1,29 ▲
olio di semi vari 1 lt Olita 2,19 ▲ 1,99 ▲ 1,29 ▲ 1,19 ▲
biscotti frollini 800 g. Mulino Bianco 3,09 ▲ 1,99 ▲ 0,95 ▲ 0,92 ■
merendine croissant lisci 400 g. Bauli 3,40 ▼ 2,39 ▲ 1,49 ▲ 1,50 ▲
cioccolato tavol. 100 g. Milka 1,35 ▲ 0,69 ■ 0,69 ▲ 0,49 ▲
confettura albic. 400 g. Santa Rosa 2,27 ▲ 1,25 ▲ 1,25 ▲ 1,15 ▲
caffè 250 g. miscela class. cad. Splendid 2,45 ▲ 1,10 ▼ 1,19 ▲ 0,85 ■
minestrone surg. 1 kg Findus 2,76 ▲ 0,98 ▼ 1,45 ▲ 1,00 ■
spinaci in foglia surgelati 1 kg Orogel 3,32 ▲ 2,19 ▲ 1,39 ▲ 1,48 ■
pizza margherita surg. 600 g. Bella Napoli 3,54 ▼ 3,60 ■ 2,93 ▲ 1,69 ▲
acqua min. nat. 1,5 lt Ferrarelle 0,43 ▲ 0,29 ■ 0,15 ▲ 0,13 ■
cola 1,5 lt Coca Cola 1,69 ▲ 0,84 ■ 0,39 ■ 0,35 ■
succo arance 1 lt Skipper 1,55 ▲ 1,20 ▲ 0,83 ▲ 0,99 ▲
vino brik 1 lt- 10° Tavernello 1,59 ■ 0,99 ■ 0,99 ▲ 0,85 ▲
cibo per gatti 400 g. cad. Friskies 0,73 ▼ 0,47 ▼ 0,41 ■ 0,29 ▼
cibo per cani 1.250 g. cad. Friskies 2,39 ▲ 1,32 ■ 0,99 ▲ 0,89 ■
candeggina 2,5 lt Ace 2,08 ▼ 1,04 ■ 1,04 ▲ 0,69 ▲
detersivo liquido 30 lavaggi Dash 9,23 ▲ 4,50 ▲ 2,59 ■ 2,79 ■
ammorbidente 2 lt Vernel 3,09 ▲ 2,05 ■ 0,79 ■ 0,99 ▲
detergente piatti conc. 1,250 lt Svelto 2,49 ▲ 1,29 ■ 0,86 ▲ 0,99 ▲
detergente casa 1,5 lt Aiax 2,99 ▲ 1,80 ■ 0,60 ▼ 1,19 ▲
carta igienica x 10 rotoli Scottex 3,66 ▼ 2,34 ▲ 0,98 ■ 1,55 ■
asciugatutto x 4 rotoli Scottex 2,83 ▼ 1,39 ▼ 1,09 ■ 1,29 ▲
pellicola metri 30 Cuki 1,44 ▲ 1,44 ▲ 0,49 ■ 0,59 ■
Totale panieredifferenza assolutadifferenza %Indice di convenienza (marca = 100)paniere 9/1/2010differenzaEuro%prezzi diversi numero offerte specialidifferenza 2010
90,38
100
83,247,148,6
27/ 12/114
57,6532,7336,2163,79
57,400,250,4
21/ 7/1252
39,4350,9556,3743,63
34,704,7313,6
27/ 4/900
38,3852,0057,5442,46
35,922,466,8
24/ 2/1420
I prezzi sono riferiti ad unità di vendita dello stesso tipo, peso e multiplo, ma ove ciò non è stato possibile, sono stati parametrati alle unità di misura del prodotto di base. A tutti i prodotti, anche se non presenti, è stato comunque attribuito il miglior prezzo di riferimento. Si è inoltre tenuto conto dei prezzi promozionali.
Prezzo aumentato Prezzo diminuito Prezzo invariato Offerte speciali Prezzo mancante (attribuito)
Rilevazioni del 2 maggio 2012 presso l’ipermercato Ipercoop di via Gozzoli (Mi)e il discount Eurospin di Noverasco (Mi)
28 maggio 201212
I N T E R V I S T A
Il social network più famoso del mondo rappresenta un’opportunità privilegiata di interazione con gli shopper per produttori e retailer, a patto di costruire una vera e propria community legata al brand
di Enrico Sacchi
Luca Colombo è country manager di Facebook Italia
dal novembre 2010 e guida un team tutto italiano,
basato a Milano, responsabile
della pianificazione e della gestione
delle attività per il nostro
mercato
Chi è
reannunciata dagli analisti finan-
ziari come l’Ipo senza precedenti
negli Usa. la quotazione di Fa-
cebook al Nasdaq (104 mld $
la valutazione dell’intero capitale) apre
un nuovo capitolo nella storia del social
network più diffuso nel mondo. Un fe-
nomeno globale, quello creato da Mark
Zuckerberg, per cui si stentano a trovare
aggettivi, che ha introdotto nuovi para-
digmi nel marketing. Per comprendere il
suo impatto sulla relazione tra imprese
e consumatori abbiamo incontrato Luca
Colombo, country manager di Facebook
Italia.
Qual è la realtà di Facebook in Italia? In Italia il numero d’utenti ha raggiunto
quota 21 milioni, di cui 13 milioni ac-
cedono a Facebook su base quotidiana.
Vengono effettuati 2 milioni di check-in
e 1,5 miliardi di “like” al mese.
Quanti degli accessi avvengono dal ca-nale mobile?Le connessioni a Facebook via mobile ri-
guardano 7,5 milioni d’utenti ogni mese.
Qual è stato inizialmente l’approccio delle aziende a questa piattaforma e come si è evoluto?L’approccio delle aziende alla piattaforma
Facebook è avvenuto in maniera graduale
e diversificata. Le aziende si muovevano in
28 maggio 2012 13
I N T E R V I S T A
un’ottica d’acquisizione di fan, rincorrendo
principalmente il maggior numero d’utenti.
Ora le aziende hanno capito che la costru-
zione di una community legata al brand è
fondamentale per avere il giusto approccio
alla piattaforma. I consumatori vogliono
informazioni dal brand, interazione con
la marca, offerte o promozioni dedicate,
condivisione con gli altri utenti con cui si
condivide la stessa passione. La semplice
creazione della Pagina non è sufficiente,
ma deve essere sviluppata con attività e
iniziative che coinvolgano appieno l’utente.
Come si colloca Facebook all’interno della dieta mediatica degli italiani? Internet sta rubando tempo alla te-levisione?
Secondo una ricerca che abbiamo com-
missionato a fine 2011 a Nextplora Inter-
net non ‘ruba’ tempo alla Tv, ma cambia le
modalità di fruizione del mezzo televisivo:
il 52% del campione quando guarda la
televisione usa anche il Pc e il 31% naviga
sui Social Network. Tra questi, il 96% è
iscritto a Facebook. Una tendenza al mul-
titasking che, oltre alle ovvie fasce 16-24
e 25-34, si sta allargando anche alle altre
età. È evidente come Facebook amplifichi
e rafforzi il messaggio televisivo. Sul fron-
te broadcaster basti pensare a commenti
e contenuti che animano Facebook prima,
dopo e durante la messa in onda di alcuni
programmi. Sul fronte advertiser, oltre alla
naturale amplificazione del messaggio,
si riesce a raggiungere audience e fasce
d’età con segmentazioni impensabili per
la Tv generalista. Si delineano quindi due
tendenze: per i broadcasters Tv i social
network appaiono oggi necessari per fide-
lizzare l’audience Tv, offrire forme di intera-
zione verso la televisione (voti, commenti,
video) e declinare il proprio contenuto
televisivo sul social network. I planner
pubblicitari invece saranno sempre più al
centro di una strategia di comunicazione
sinergica con la Tv.
Secondo le vostre osservazioni, come viene percepita dal popolo dei social network la presenza delle aziende in questo canale? Quali sono gli errori
da non commettere a vostro avviso?I consumatori dimostrano sempre più in-
teresse per le aziende che sono presenti
sulla piattaforma Facebook, sviluppando
il concetto di lovemark: i consumatori sono
coinvolti dai brand come in una relazione
affettiva e apprezzano quelli che sono stati
capaci di instaurare un senso di lealtà in
loro. Un consumatore diventa fan della
pagina di un brand perché è interessato
a instaurare un rapporto con la marca, a
ricevere e comunicare informazioni, rispec-
chiandosi nei valori della marca stessa.
Questa è la grande opportunità per le
aziende, che non devono di utilizzare la
piattaforma Facebook senza instaurare
una conversazione con gli utenti e senza
coinvolgerli in un’esperienza di condivisio-
ne reciproca.
Per moltissime aziende Facebook è un canale privilegiato di comunica-zione, in che misura può anche diven-tare un canale di vendita?Facebook rappresenta un canale da cui
partono processi d’acquisto, attraverso
gli elementi condivisi dalle aziende e dagli
utenti.
Quali nuovi servizi avete pensato per le aziende che vogliono entrare nella vostra piattaforma?Una delle ultime novità che Facebook
offre alle aziende è Facebook Offers,
una nuova opportunità per veicolare of-
ferte commerciali agli utenti. L’azienda
definisce l’offerta e la pubblica, l’utente
interessato, cliccando su ‘Ricevi l’offerta’,
riceverà un coupon via email con i dettagli.
Il consumatore potrà mostrare il coupon
direttamente al punto divendita dedicato
per usufruire dell’offerta. L’azienda può
monitorare l’andamento delle proprie
offerte, aumentandone la visibilità e la
condivisione, conteggiando e analizzando
la semplice creazione della pagina da sola
non basta
commenti e “I Like”. La condivisione delle
Offers tra utenti aumenta l’interazione e
la visibilità dell’offerta stessa, portando
anche utenti verso la pagina aziendale,
creando maggiori possibilità di aumentare
il proprio numero di “I Like”.
Su quali principi si fonda la vostra politica di tutela della privacy?Facebook è attenta e focalizzata
sull’aspetto privacy. Ogni utente iscritto
decide quali informazioni condividere e
con chi, potendo personalizzare nei minimi
dettagli le proprie impostazioni. Ogni ap-
plicazione che l’utente decide di utilizzare
inoltre richiede un’approvazione sulle infor-
mazioni che si vogliono condividere nella
piattaforma. Il nostro obiettivo è rendere le
indicazioni sulla privacy sempre più chiare
e semplici per gli utenti.
Dal punto di vista tecnologico, come vi siete attrezzati per gestire una massa così imponente di accessi e di upload?Facebook è un’azienda tecnologica
all’avanguardia che continua a investire
nello sviluppo e nella creazione di nuovi
server e codici, con sempre maggiore at-
tenzione alla sostenibilità e alla qualità. Il
progetto più importante è l’Open Compu-
ter Project: il centro d’elaborazioni creato
negli ultimi due a Prineville, nell’Oregon,
costrui-to da Facebook in collaborazione
con le grandi aziende del settore come
Intel, Amd, Hp e Dell. Il centro è nato
dall’esigenza, visto il crescente numero
d’utenti e quindi di dati condivisi, di avere
server sempre più potenti ed efficienti a
livello di costi, energia e impatto am-
bientale. Il nuovo data center utilizza il
38% d’energia in meno rispetto a quelli
attuali e riduce del 24% i costi. Altro dato
notevole è l’indice dell’utilizzo d’energia,
quantificato a 1,07, molto più basso ri-
spetto al valore di 1.5 ßdelle strutture
precedenti. La vera novità del progetto è
la sharing expertise: ogni documento con
progetti, dati e programmazione è pubbli-
co e può essere visualizzato da chiunque,
disponibile sul sito del progetto http://
opencompute.org/.•
28 maggio 201214
C O V E R S T O R Y
Unicoop Firenze lancia una nuova sfida: un supermercato a isole che evidenzia ovunque il suo legame con il territorio con un’offerta al servizio dei consumatori
28 maggio 2012 15
C O V E R S T O R Y
di Marina Bassi
na nuova insegna per sottoline-
are il legame con il territorio, un
nuovo format di supermercato,
fortemente incentrato sui fre-
schi e sulle eccellenze dei prodotti to-
scani con uno spazio soci per servizi,
degustazioni e incontri: queste le novità
inserite nel nuovo “mercato dei freschi”
che Unicoop Firenze ha aperto, il 14
maggio, a Firenze, realizzando un in-
casso molto interessante (superiore ai
100mila euro), che lascia ben sperare
anche per il prossimo futuro.
Al momento comunque non sono previste
ulteriori implementazioni del format. “Per
noi, si tratta di uno store-laboratorio, un
esperimento nel quale declinare i pro-
dotti del territorio, la convenienza e la
relazione con i nostri soci, i nostri asset
storici -spiega Golfredo Biancalani, pre-
sidente del consiglio di gestione di Uni-
coop Firenze-. In quest’ottica, l’insegna
da Coop tout court si trasforma in Coop.
fi, simbolo di filiera corta, prodotti del
territorio e qualità di radice toscana”. Lo
1-Lo spazio dedicato alla libreria ed all’area soci, con una visuale sull’area dei freschi, che classicamente apre lo store2-Ampie finestre si aprono sull’esterno, dando allo store non solo luce naturale, ma un’anima più da mercato3-L’isola del bio con ViviVerde e le specialità di FiorFiore4-La nuova insegna, simbolo di filiera corta
43
2
store, inserito nel c.c. Novoli, un’ex area
industriale, che già ospita H&M, Saturn,
Virgin e un Multiplex, è stato progetta-
to da Paolo Lucchetta di RetailDesign
(con Giovanni Frisan, Michela Tessari
e Miyako Noda) che ha voluto realizza-
re “un luogo ispirato e realizzato per le
persone, coniugando i concetti chiave
di commercio sostenibile, rigenerazio-
ne urbana e mercato contemporaneo, il
cui fascino è reso evidente, sia per chi
passa per strada sia per chi fa la spesa,
dalla presenza di due enormi finestre”.
28 maggio 201216
C O V E R S T O R Y
Il percorso si apre sulla grande piazza dei
freschi, con frutta e verdura (nostrana ed
esotica), proposta a giusta maturazione
per un consumo in giornata; a fianco, l’iso-
la del biologico con ViviVerde a sua volta
“circondato” dalla selezione FiorFiore. I
prodotti sono divisi in isole, di legno e me-
tallo, dalla forma arrotondata, presidiate
da un addetto specializzato in grado di
1
3 4
2
fornire suggerimenti; per chi preferisce la
velocità, i prodotti sono disponibili, nelle
stesse vasche, a libero servizio, con una
vasta scelta di referenze pronte e mono-
dose, per soddisfare le esigenze di una
clientela non solo di famiglie, ma anche
di anziani, dipendenti di uffici e studenti
del vicino polo universitario. Molto cura-
ta, in ogni banco, la complementarietà,
per suggerire gli accostamenti più adatti.
1-L’ortofrutta apre il percorso con prodotti nazionali ed esotici a giusta maturazione da consumare in giornata2-Il layout è diviso per isole a tema con evidenziazioni per i brand considerati marchi eccellenti3-Il bar interno posto dietro il banco di pane e pasticceria. A fianco la gelateria con prodotti FiorFiore4-Forme arrotondate per le isole, dotate anche di illuminazione a terra
C O V E R S T O R Y
28 maggio 2012 17
5
6 7
La valorizzare dei prodotti toscani viene
declinata in tutti i banchi grazie a una
comunicazione efficace su cartelli neri
con informazioni su prodotti e produt-
tori. Interessante l’enoteca, situata tra
formaggi, banchi pesce, carni e salumi,
e le birre artigianali, business in crescita,
Queste aree dove prevale legno e scaf-
fali neri dividono, in maniera armonica,
i freschi dal grocery, che, in continuità,
pone un’attenzione particolare ai prodotti
tipici. In testata di gondola, le promozioni
con video su cui scorrono promozioni e
info generali.
La relazione con clienti e soci viene de-
clinata con un presidio ristorativo. All’in-
terno, infatti, sono attivi bar e gelateria,
con prodotti FiorFiore, cui si aggiungerà,
nei prossimi mesi, anche un ristorante,
posto al piano superiore dell’edificio.•
5-Anche nell’area grocery è stata mantenuta un’offerta che privilegiai prodotti locali, in un ambiente in linea come atmosfera con il resto dello store6-Sugli scaffali perimetrali sono inseriti dei portali che evidenziano e spiegano prodotti del territorio, oltre che ospitare promozioni e prodotti di marca7-La scelta dei portali permette anche di spiegare meglio caratteristiche e plus di alcune pl Coop di nicchia, come Crescendo e Benesì
R E T A I L
28 maggio 201218
Previste nuove aperture e restyling per entrambe le insegne di Limoni group. In assortimento marchi esclusivi e privati e allo studio soluzioni espositive in grado di valorizzare al meglio l’offerta
a luglio 2011, il principale gruppo
italiano di profumerie è quello co-
stituito da La Gardenia e Limoni,
in seguito all’acquisizione da parte
del fondo di private equity Bridgepoint. Le
due insegne, pur facendo capo a investi-
tori privati diversi, sfruttano l’alleanza per
ridurre i costi ed essere presenti sempre più
capillarmente sul territorio italiano. “Per nu-
mero di negozi e fatturato, Limoni è la cate-
na numero uno in Italia, mentre La Gardenia
la numero due -spiega Richard Simonin,
amministratore delegato di Limoni Group-.
Dopo il riposizionamento dei pdv attuato
nel 2011 nella rete La Gardenia, quest’anno
Limoni riprenderà il proprio sviluppo”.
“L’espansione della rete La Gardenia proce-
derà al ritmo di 10-15 store l’anno, tra aper-
ture e restyling”, ha chiarito l’Ad di La Gar-
denia Fabio Pampani. Inoltre, quest’anno,
entrano a regime il nuovo format definito lo
scorso anno e il lavoro di riposizionamento
effettuato sull’assortimento.
I punti di vendita Limoni seguiranno lo stes-
di Barbara Trigari
so percorso: “Stiamo sviluppando anche un
nuovo concept per i nostri negozi prestige:
attualmente sono sessanta, che saranno
rinnovati al passo di una ventina l’anno. Per
il momento, per la fine del 2012, abbiamo
previsto due test, con il lancio del roll-out a
partire dal 2013”. Il progetto nasce con due
obiettivi: rispondere alle normali esigenze di
aggiornamento della rete e rendere coeren-
te l’appartenenza al medesimo gruppo di La
Gardenia e Limoni. “La rete Limoni è stata
edificata attraverso l’acquisizione di realtà
regionali molto diverse accanto a pdv con
un’offerta molto uniforme -spiega Simonin-.
Basandoci sull’esperienza passata di La
Gardenia, abbiamo deciso di specializzare
i negozi per cluster: in quest’ottica, pensia-
mo di puntare sui punti di vendita prestige,
un’opportunità interessante sotto l’aspetto
sia dell’immagine sia delle vendite”.
Questo concetto investe le scelte relative
sia allo sviluppo della rete di vendita sia
all’assortimento. “Limoni e La Gardenia so-
no reti complementari con poche sovrap-
posizioni di pdv -chiarisce Simonin-. In ogni
caso, per evitare una concorrenza frontale
R E T A I L
28 maggio 2012 19
e puntare su una presenza omogenea sul
mercato, abbiamo deciso di chiudere i ne-
gozi meno redditizi. Non è, invece, all’ordine
del giorno la fusione tra le due insegne, che
rimarranno due entità distinte con veicoli di
investimento diversi, in virtù della diversa
composizione degli investitori Bridgepoint.
Per quanto riguarda la caratterizzazione
delle due diverse insegne -continua Si-
monin-, a parte il Dna che le identifica e i
nuovi concept in fase di definizione, sotto
l’ombrello dello stesso fondo sarò incen-
tivato un lavoro di squadra che consiste
nell’edificare una for-
za comune e propor-
re assortimenti simili
per cluster analoghi di
negozi. Da ciò, deriva
lo sviluppo di una po-
litica comune relativa
a marchi privati ed
esclusivi, oltre a cam-
pagne pubblicitarie con la stessa testimo-
nial, Daniela De Virgilio”. In quest’ottica di
un cammino comune, a metà aprile Limoni
e La Gardenia hanno annunciato congiunta-
mente alcune novità relative all’inserimento
in assortimento di marchi esclusivi e privati
(rigorosamente made in Italy) per entrambe
le insegne: così, accanto a B byLimoni, la
linea a marchio di Limoni, e Maison Bion
(prodotto dall’italiana Bioearth) la pl de
La Gardenia, le due insegne propongono
in esclusiva brand quali Greenland, Kyoku,
Nip+Fab, Omum, Smashbox, The Balm e
Rodial, che rappresentano il frutto di due
anni di ricerca a livello internazionale su
marchi specializzati in specifici settori, an-
cora poco noti in Italia, a conferma della
vocazione selettiva delle due catene, defini-
zione che non deve limitare il raggio d’azio-
ne delle insegne, ma piuttosto evidenziare
l’ampiezza dell’offerta. Secondo Pampani,
infatti, due catene leader non possono li-
mitarsi a proporre una selezione di marchi
conosciuti, ma devono prendersi la respon-
sabilità di offrire prodotti a marchio in com-
plementarietà, con la necessaria garanzia
di qualità e in maniera coerente con lo slo-
gan comune “La bellezza in anteprima”. Del
resto, la risposta al
calo nella propensio-
ne al consumo pas-
sa per la capacità di
costruire una gamma
attraente, nella quale
novità ed esclusività
rappresentano i pa-
rametri più ricercati
dalla consumatrice target di entrambe le
insegne. Per questo, i marchi in esclusiva,
per ora appannaggio de La Gardenia, ver-
ranno progressivamente introdotti anche
da Limoni. L’obiettivo è di avere una pre-
senza significativa di questi prodotti, va-
lutata tra il 10 e il 20% dell’assortimento,
sempre con la logica della complementa-
rietà, ovvero senza cannibalizzare l’offerta
dei marchi commerciali. Nella logica di ot-
timizzare la valorizzazione di questi brand,
sono allo studio anche nuove soluzioni a
livello espositivo. “Oggi queste linee sono
esposte ciascuno nelle aree merceologiche
di competenza: ad esempio, Maison Bio nel
strategico il ruolo delle pl
nel costruiredistintività
FABIO PAMPANIamministratore delegato
La Gardenia
RICHARD SIMONINamministratore delegato
Limoni Group
biologico, Kyoku nelle fragranze maschili
ecc -chiarisce Pampani-. Ma il prossimo
passo sarà quello di riunirli in un’unica area,
per sottolineare il denominatore comune di
titolarità e garanzia che li caratterizza. Que-
sto, inoltre, richiederà un lavoro importante
sulla formazione della clientela attraverso il
personale di vendita”.
In questa costruzione di distintività, un
ruolo strategico spetta anche alle private
label. “B by Limoni, che ha già una quota
significativa nei pdv Limoni, è stata intro-
dotta anche in 50 pdv La Gardenia -dichia-
ra Simonin-. Soprattutto nel makeup, que-
sto brand viene identificato come un entry
price per la clientela giovane, con nostra
buona soddisfazione a giudicare dai primi
risultati”. Soddisfatto anche Pampani per
Maison Bio, che da aprile non solo è pre-
sente in tutti i pdv La Gardenia, ma è stata
inserita anche in una decina di pdv Limoni
con performance giudicate interessanti.
Tra gli annunci La Gardenia/Limoni c’è
anche quello del prossimo sviluppo di un
nuovo format che dovrà accogliere i prodot-
ti esclusivi e a marchio, all’interno sia dei
diversi pdv delle due insegne sia della gdo.
Una soluzione simile è già stata testata da
un paio d’anni da Limoni nel superstore
Tigros di Solbiate Arno (Va) con lo shop-
in-shop B Basic Beauty. “Al momento, si
tratta di un progetto in stand-by -conclude
Simonin-, per il quale stiamo valutando in-
sieme altre strade”. Lavori in corso, quindi,
in molte direzioni.•
28 maggio 201220
R E T A I L
catone Uno). La prima, importante sia
per fatturato che per marginalità, ha già
segnato cinque nuove aperture da inizio
2012. Borsari Sport invece è stato ricon-
vertito come shop-in-shop dedicato al
fitness casalingo. “Abbiamo riposiziona-
to lo sport in funzione di completamento
dell’arredamento -racconta Bandieri- co-
me home fitness. Con un decimo della
superficie occupata, la resa è doppia”.•
un ambizioso proget-
to di rilancio quello
tratteggiato dall’Ad
di Mercatone Uno
Ettore Bandieri in occasio-
ne del rinnovo del pdv di Ce-
sano Maderno (Mb). “Con-
tiamo di ristrutturare con il
nuovo concept -spiega Ban-
dieri- 60 dei 90 pdv Merca-
tone Uno”. I negozi rinnovati,
infatti, hanno dato risultati
molto positivi, sia in termini
di fatturato che di scontrino
medio, quasi forzando la
mano al Gruppo che ha pia-
nificato anche nuove aper-
ture (Bari a fine 2012), se
si presentano location favo-
revoli. “Ma non sarà questo
il nostro sviluppo primario”,
chiarisce Bandieri.
Dopo le prime ristrutturazioni due anni
fa a Navile (Bo), Rubiera (Re) e Castel-
franco Emilia (Mo), Cesano Maderno è
l’ultimo test, con un format ulteriormen-
te limato. Tutte le ristrutturazioni vengo-
no fatte a negozio aperto, con un inve-
stimento tra 2,5 e 3,1 mio euro a pdv.
“Pensiamo di procedere a ondate di 20
pdv all’anno -prosegue Bandieri-, quindi
siamo orgogliosi ma anche attenti alle
sfide poste dall’impegno finanziario; i
risultati ottenuti con i pdv ristrutturati
(+20-25% in fatturato) ci spingono ad
accorciare i tempi e a coinvolgere risor-
se esterne all’azienda per il
project management”. Pri-
ma di ampliare la superficie
espositiva, che per Merca-
tone Uno supera i 500mila
mq, il rilancio parte dai ne-
gozi di proprietà in location
importanti le cui potenzia-
lità non sono ancora com-
pletamente espresse.
La multicanalità è l’altra
faccia del progetto e punta
ad affiancare e-commerce,
sito, social network e ne-
gozio fisico in una logica di
permeabilità, coerenza e
supporto reciproco. “Stia-
mo lavorando con Accentu-
re per moltiplicare la nostra
presenza verso il cliente
-spiega Bandieri- anche
con proposte diverse a se-
conda del canale”. Se il negozio tradizio-
nale si presta meglio alla soddisfazione
dei sensi, il virtuale potrebbe ospitare
product line che non trovano spazio nel
pdv, “addirittura degli e-outlet -aggiun-
ge Bandieri- per le offerte proposte solo
online”.
Novità anche per le altre insegne del Grup-
po, E’Oro (81 corner in pdv Mercatone Uno
e 26 shop-in-shop in centri commerciali)
e Borsari Sport (un punto di vendita stand
alone e 39 shop-in-shop negli store Mer-
In base ai risultati ottenuti dai pdv ristrutturati, il Gruppo intende ridisegnare 60 store sui 90 complessivi della rete
di Barbara Trigari
ETTORE BANDIERIamministratore
delegato Mercatone Uno
SUSANNA CENNIdirettore sviluppo rete e customer
satisfactionMercatone Uno
FORMULA UNICA PER LA CASA
“Il nuovo format si esprime al meglio sulle superfici più importanti e mira a spostarsi da un concetto generalista a quello di ‘multispecializzato per la casa’ -come spiega Susanna Cenni, direttore sviluppo rete/customer satisfaction- con una formula solo nostra e unica che raccoglie sotto lo stesso tetto tutto quanto necessario per arredare la casa”. La direzione è quindi quella di “eliminare le categorie borderline che distraggono il cliente -prosegue Cenni- ed elaborare in maniera ampia e profonda quelle legate alla casa esponendole per mondi, in maniera più redditizia e puntuale”. I risultati si vedono sia nel consolidamento dei bacini d’utenza, che nell’acquisizione di nuova clientela: “confrontando le interviste fatte a Rubiera prima e dopo la ristrutturazione -conclude Cenni- i clienti che dichiarano di voler tornare e consigliano la visita a un amico sono passati dal 65% al 98%”.
28 maggio 201222
Confronto tra le soluzioni adottate da Acqua & Sapone, Conad ed Esselunga
a nostra rilevazione ha interessato
tre pdv di altrettanti format urbani:
un supermercato (Conad), un super-
store (Esselunga), uno specialista di
grocery non food (Acqua & Sapone). Nei
due pdv più grandi, il layout si presenta con
le classiche disposizioni a pettine e strutture
tradizionali con moduli standard di lineari.
In particolare, Esselunga si caratterizza per
la presenza di un’area centrale che raggrup-
pa due corsie ad originare uno spazio qua-
lificato interamente dedicato alle categorie
dei prodotti per toeletta, con attrezzature
e ambientazione particolarmente curate e
dove ai prodotti per la cura dei denti sono
riservati i primi quattro moduli di un lineare
laterale. Conad, invece, colloca la toeletta in
una delle prime corsie, dal lato delle casse,
su un intero lato di lineare, dove però non ci
sono i prodotti per l’oral care che si trova-
no raggruppati nella sola testata di banco
che dà sul passaggio centrale. A sua vol-
ta, lo specialista Acqua & Sapone sfrutta
in maniera molto intensiva gli spazi ristretti
del suo punto di vendita, dove i percorsi so-
di Lu.Ca.
no stretti e tortuosi e le attrezzature sono
adattate agli spazi, con moduli di lineare di
diverse dimensioni e di misure inferiori agli
standard e di profondità contenuta.
L’offerta appare quantitativamente simile
dal superstore Esselunga e dallo specialista
Acqua & Sapone, con circa 250 referenze,
ed anche la ripartizione nelle quattro fami-
glie nelle quali è stata suddivisa la ricerca è
abbastanza simile, con circa il 40% di den-
tifrici il 30/35% di spazzolini ed il 10/15%
sia per i colluttori che per i prodotti vari, nei
quali sono compresi sia gli accessori per la
pulizia dei denti, sia i prodotti per le den-
tiere. Nettamente inferiore è invece quella
del supermercato Conad, dove sono state
rilevate 77 referenze con una ripartizione
che vede una netta prevalenza di dentifri-
ci (54,5%) e poi di spazzolini (32,5%) con
colluttori e vari che si dividono esattamente
il restante 13%. La stessa differenza si os-
serva nella profondità della gamma offerta,
con un numero di marche che oscilla da 26
a 28 nei due punti di vendita più assortiti,
contro le 15 di Conad; questo però fa sì che
la concentrazione sia simile per tutti e tre:
circa 10 referefenze per marca.
In termini qualitativi, tuttavia, le marche si
possono suddividere in due gruppi: quelle
tipiche del grocery di largo consumo, che
sono presenti in tutte e tre le insegne, e
quelle più assimilabili alla parafarmacia,
che si trovano solo nelle due insegne più
fornite. Quanto ai prezzi, in tutti i gruppi che
compongono la categoria si possono iden-
tificare prodotti di marca e prodotti pre-
mium, ma non sempre è presente la marca
privata e, almeno in questo campione, non
si rilevano primi prezzi; inoltre, i formati pre-
valenti, che sono i tubetti da 75 o 100 ml per
i dentifrici e da 3/500 ml per i colluttori, non
sempre sono trattati allo stesso modo per
le varie marche; perciò è difficile individuare
delle scale di prezzo significative, anche se
le differenze tra i prodotti di minor costo, sia
tra i dentifrici che gli spazzolini, che sono i
prodotti più importanti, possono risultare
anche notevoli.•
R E T A I L _ repa r t i
28 maggio 2012 23
repar t i _ R E T A I L
parete di fondo
pare
te d
i fon
do
bagno - doccia - saponi
vari
ass
ortit
i
sham
poo
e ba
lsam
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vari igiene
dentifrici spazzolini detergenti
hair care pettiniecc
cosmeticisolari calze
tessili vari
colo
rant
i
casse
ingresso
blanx p.drops theram colgate colgate az listerineantica e colgate spin
colgate piave oral b oral b silver ccapitano denivit smokers genera biorep taumarin
blanx sanogyl biorepair colgate colgate az iodosan p drops tantumaquafr mentad benefit oral b oral b oral b oral b colgate colgate
sensod emoform elmex colgate colgate az durban sensod oral belmex meridol capitano
sensod emoform marvis colgate colgate capitano capitano rapident rigident oral b oral b sensod aquafr mentad capitano
cukident dentosan az colgate
sensod oral b mentad mentad mentad piaveiodosan polident polident juniorbenefit paradent algasiv oral b aquafr mentad aquafre silver c silver c
meridol aquafr mentad mentad mentad piave antica e antica e polidentsilver c elmex
marvel aquafr mentad mentad mentad pepsodelmex aquafr az jun oral b colgate mentad mentad benefit piaveoral b colgate mentad aquafr hello k
superette di viale Zara - Milano visitata il 20/1/2012 superficie mq 250
LAYOUTIl punto di vendita è una superette specializzata, interamente destinata a prodotti di grocery non food, integrati con alcuni prodotti accessori tessili e casalinghi. È allestita con moduli di dimensioni irregolari, da circa 1 m/1,20 m, più alti alle pareti e bassi al centro, con corsie molto strette. I prodotti per toeletta si trovano nell’area in fondo a sinistra ed a quelli per la cura dei denti è riservato un lato del lineare centrale, su cinque moduli, tre per i dentifrici lunghi circa 1,20 m e 2 m per gli spazzolini, lunghi circa un metro. Alcuni prodotti speciali si trovano poi su un solo ripiano nel lato alle spalle. L’altezza è di circa 1,60 m. Le corsie sono molto strette.
DISPLAYI cinque moduli sono poco alti (circa 1,60 m) e di dimensioni ridotte e diverse tra dentifrici e spazzolini: più lunghe per i primi (circa 1,20 m) e più corte i secondi (circa 1 m). I dentifrici, con i colluttori ed i prodotti per dentiere, sono esposti su 7 ripiani, con quelli in basso molto bassi in altezza e difficili da accedervi; gli spazzolini hanno invece cinque file di ganci per le confezioni appese. La sequenza espositiva appare mista, con alcuni allineamenti per marche in orizzontale, ma altre anche in verticale; ai prodotti junior sono riservati i ripiani in basso. Presente un ripiano con alcuni prodotti di marche di tipo parafarmaceutico.
ref. val. %
Numero referenze 259
Dentifrici 107 41,3
Spazzolini 91 35,1
Colluttori 27 10,4
Vari 34 13,1
di cui: private label 0
Numero marche 28
Concentrazione 9,3
OFFERTALe referenze presenti sono 259, così suddivise: 107
dentifrici (pari al 41,3%), 91 spazzolini (35,1%), 27 colluttori (10,4%), 34 prodotti vari (13,1%). Le
marche presenti sono 28 con una concentrazione di 9,3 referenze per marca; non è presente la pl. Nei
dentifrici e spazzolini, sono presenti complessivamente 23 referenze junior. Numerose le marche di tipo
parafarmaceutico, soprattutto nei dentifrici e colluttori. Alcune offerte speciali con confezioni multiple.
bio rep = bio repairparadont = paradontaxsensod = sensodyneantica e = antica erboristeriamentad = mantadentaquafr = aquafreshcurasep = curaseptcapitano = pasta del capitanohomeod = homeodentpepsod = pepsodentsilver c = silver carep drops = pearl dropshello k = hello kitty
dentifrici
spazzolini
colluttori
curativi e dentiere
28 maggio 201224
R E T A I L _ repa r t i
casse
entrata
igie
ne
casa
toel
etta
dete
rsiv
i
dete
rsiv
i
oral care
forn
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cons
erve
cons
erve
past
a
drog
heri
acapitano mentad oral bcolgate oral b polident
aquafr mentad conadoral b
listerine conad mentad
junior conad mentadaquafr oral baquafr colgate iodosancapitan mentadaquafr az antica esensodparadon az colgate
blanxaquafr colgate mentadcolgate
aquafr mentad mentad
supermercato di via Quaranta - Milano visitato il 2/5/2012 - superficie mq 1.000
LAYOUTÈ un supermercato di medie e regolari dimensioni, con doppie file di lineari
a pettine perpendicolari alla linea delle casse. I prodotti per toeletta si trovano in una delle prime corsie dal lato delle casse, ma ai prodotti per la
cura dei denti è riservata solo la testata di banco interna. Le dimensioni dei lineari sono quelle standard di m. 1,33 e l’altezza di presa supera i 1,70 m.
Le corsie hanno un’ampiezza di circa 2,20 m.
DISPLAYAlla categoria è riservato un solo modulo posizionato nella testata di banco interna, nel lineare dei prodotti per toeletta. L’esposizione è su sette ripiani e due file di ganci; sui primi sei ripiani dal basso sono presentati i dentifrici e sul settimo i colluttori; sulle file di ganci sono presenti gli spazzolini ed alcuni accessori. Considerato lo spazio alquanto ridotto, la sequenza espositiva è necessariamente mista -sebbene si cerchi di raggruppare i prodotti per marca- e con la collocazione privilegiata della private label nei ripiani ad altezza visiva.
ref. val. %
Numero referenze 77
Dentifrici 42 54,5
Spazzolini 25 32,5
Colluttori 5 6,5
Vari 5 6,5
di cui: private label 9 11,7
Numero marche 15
Concentrazione 5,1
OFFERTALe referenze presenti sono 77, così suddivise: 42 dentifrici (pari al 54,5%), 25 spazzolini (32,5%),
cinque colluttori (6,5%), cinque prodotti vari (6,5%). Le marche presenti sono 15 con una concentrazione di 5,1
referenze per marca; di queste, (pari all’11,7%) sono della marca privata Conad. Nei dentifrici e spazzolini,
sono presenti complessivamente cinque referenze junior. Assenti marche di tipo parafarmaceutico.
bio rep = bio repairparadont = paradontaxsensod = sensodyneantica e = antica erboristeriamentad = mantadentaquafr = aquafreshcurasep = curaseptcapitano = pasta del capitanohomeod = homeodentpepsod = pepsodentsilver c = silver carep drops = pearl dropshello k = hello kitty
dentifrici
spazzolini
colluttori
curativi e dentiere
28 maggio 2012 25
repar t i _ R E T A I L
ingresso
vini liquori
oral care barba saponi deodoranti creme
bagni schiuma maquillage
igienici
casse
capelli cura corpo
abbigliamento
gum gum esselun oral boral b oral b aquafr
esselu mentad mentadoral b aquafr
fittydent algasiv taumarin
colgate mentadgum dentosan meridol
polident polident rapidentgum esselu mentad
mentadoral b esselu
elmex paradont bio rep elmex meridol sensod colgate elmex
listerine listerine sensodmeridol
colgateparadon
pp esselu aquafr marvis colgatehomeod
bio rep sensod elmex
listerine tantum gum bio rep elmexparadon blanx
az mentad mentad colgatebio rep
sensod capitano
listerine antica e colgate homeod elmexsensod denivit
az mentad mentadcapitano
aquafrcapitano iodosan
mentad mentad capitano dentosancurasep
sensod aquafr mentad mentad colgateiodosan mentad
gum angelica aquafr
iodosan oral b durban aquafr smokers antica e antica e antica e mentad mentad colgate durbans
superstore di via Ripamonti - Milano visitato il 2/5/2012 - superficie mq 4.800
LAYOUTIl punto di vendita è un superstore di ampie dimensioni, disposto regolarmente, con lineari disposti a pettine e perpendicolari alle casse; due delle corsie centrali (le n° 14 e 15) sono riunite a formare un’area interamente dedicata alla toeletta ed ai prodotti igienici. I lineari laterali si allungano per 15 moduli standard e nei primi quattro di un lato ci sono i prodotti per la cura dei denti. L’ambientazione è particolarmente curata e l’ambiente è molto luminoso. Ampi anche gli spazi di percorrenza delle corsie (circa 2,50 m). L’altezza di presa è di circa 1,70 m.
DISPLAYL’oral care è presentato su quattro moduli consecutivi, con sette ripiani che per gli spazzolini e gli accessori diventano file di ganci ai quali sono appese le confezioni in blister. La sequenza espositiva vede appunto spazzolini e vari nei ripiani o ganci in alto, mentre lo spazio inferiore è distribuito tra colluttori, che occupano il primo modulo, e dentifrici, sugli altri tre; per questi la disposizione tende ad essere verticale, con la parte finale riservata ai prodotti per bambini (spazzolini e dentifrici). La marca privata ha spazi privilegiati nei ripiani centrali. Alcuni floor stand con prodotti in promozione.
ref. val. %
Numero referenze 243
Dentifrici 99 40,7
Spazzolini 72 29,6
Colluttori 34 14,0
Vari 38 15,6
di cui: private label 11 4,5
Numero marche 26
Concentrazione 9,3
OFFERTASono state rilevate 243 referenze, così suddivise: 99 dentifrici (pari
al 40,7%), 72 spazzolini (29,6%), 34 colluttori (14%), 38 prodotti vari (curativi dei denti e per dentiere, pari al 15,6%). Le marche presenti
sono 26 con una concentrazione di 9,3 referenze per marca; di queste, 11 referenze (pari al 4,5%) sono della marca privata Esselunga. Nei
dentifrici e spazzolini, sono presenti complessivamente 13 referenze junior. Presenti anche alcune promozioni con formati multipli. Ampia presenza di marche parafarmaceutiche in tutte le famiglie. Presente
anche una marca di dentifrici omeopatici.
bio rep = bio repairparadont = paradontaxsensod = sensodyneantica e = antica erboristeriamentad = mantadentaquafr = aquafreshcurasep = curaseptcapitano = pasta del capitanohomeod = homeodentpepsod = pepsodentsilver c = silver carep drops = pearl dropshello k = hello kitty
dentifrici
spazzolini
colluttori
curativi e dentiere
G D O S O L U T I O N S
sv i luppo re t i _ R E T A I L
28 maggio 2012 27
CONCORRENZA
Non ha competitor attivi in
zona.
LAYOUT
Come da tradizione.
OFFERTA
Sono 7.000 gli articoli in ven-
dita di cui 3.000 petfood e
4.000 petcare.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-20,00;
domenica 9,30-19,30. Il par-
cheggio scoperto ospita fino
a 30 posti auto.
ADDETTI E CASSE
Elena Pennati dirige tre addet-
ti full time e quattro part time.
In barriera due casse.
CALZATURE
Viale della Fonte Lunga, 1
Assago (Mi)
1.400 mq
Pittarello Calzature spa
DATA DI APERTURA
24 marzo 2012
LOCATION
Realizzato in zona periferi-
ca. All’interno del retail Park
MilanoFiori (alla periferia di
Milano), nelle vicinanze del
forum di Assago.
CONCORRENZA
Nello stesso centro sono pre-
senti Geox e Scarpe&scarpe.
LAYOUT
Si sviluppa su pianta rettan-
golare e segue il format tipico
dell’insegna.
OFFERTA
Sono in vendita 10.000 arti-
coli.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,30 – 20,30.
Presente all’interno del pdv il pun-
to mamma, spazio dedicato per
accudire i bambini, per permetter
loro di giocare e di divertirsi.
SUPERSTORE
Via Marconi 41
Musile di Piave (Ve)
1.773 mq
Sigma
DATA DI APERTURA
29 marzo 2012
LOCATION
Realizzato in zona centrale, a
poche decine di metri dal pa-
lazzo comunale.
CONCORRENZA
Nella stessa area insiste un
supermercato Billa.
LAYOUT
Non si discosta dal tradiziona-
le format dell’insegna.
OFFERTA
Numero referenze non dispo-
nibile.
SERVIZI
Orario: lun-dom 8,00-20,00.
ADDETTI E CASSE
Ha sette casse poste in bar-
riera.
SUPERSTORE
Via Peschiere 38
Casale sul Sile (Tv)
1.615 mq
Sigma
DATA DI APERTURA
15 marzo 2012
LOCATION
Ubicato in località Conscio,
zona periferica della cittadina.
CONCORRENZA
Nella stessa zona non sono
attivi competitor diretti.
LAYOUT
È in linea con la tradizione
dell’insegna.
OFFERTA
Non disponibile.
SERVIZI
Orario: lun-sab 8,15-19,30.
ADDETTI E CASSE
Attive cinque casse in barrie-
ra. Il team di lavoro è formato
da 24 persone.
CASH&CARRY
Via Ranuccio Bianchi
Bandinelli 130
Roma
800 mq
Brevi
DATA DI APERTURA
10 maggio 2012
LOCATION
È stato creato in zona Ciampi-
no, nel complesso polifunzio-
nale Palacavicchi.
CONCORRENZA
Non ci sono concorrenti diretti
nello stesso bacino di utenza.
LAYOUT
Segue fedelmente le direttive
dell’insegna.
OFFERTA
L’assor timento comprende
1.800 articoli in vendita.
SERVIZI
Orario: lun-ven 9,00-18,00.
ADDETTI E CASSE
Dato non disponibile.
PET STORE
Via Sorelle Ugazio 6
Galliate (No)
580 mq
Maxi Zoo Italia
DATA DI APERTURA
28 maggio 2012
LOCATION
Ubicato in zona periferica.
CONCORRENZA
Non insistono competitor in
zona.
LAYOUT
Come da tradizione dell’inse-
gna.
OFFERTA
Disponibili 7.000 referenze
di cui 3.000 petfood e 4.000
petcare.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-20,00.
Presente un parcheggio sco-
perto con 30 posti auto.
ADDETTI E CASSE
Sono impiegati due addetti
full time e quattro part time.
Presenti due casse.
PET STORE
Via Portico 12
Orio al Serio (Bg)
630 mq
Maxi Zoo Italia
DATA DI APERTURA
10 maggio 2012
LOCATION
Creato in periferia, ad angolo
con via Lombardia.
IPERMERCATI: 200
MQ 1.649.157
SUPERMERCATI: 1.831
MQ 1.649.157
ALTRI: 3.793
MQ 1.114.701
AREA NIELSEN 2
* Dati aree da: Guida Nielsen Largo Consumo, edizione gennaio 2012
di A. Bonaccorsi
NON FOOD
R E T A I L _ sv i luppo re t i
28 maggio 201228
di utenza stimato di un milio-
ne di potenziali clienti.
CONCORRENZA
Non sono presenti competi-
tor in zona.
LAYOUT
Rispecch ia la f i l o so f ia
dell’insegna. Il punto di ven-
dita a pianta rettangolare ha
l’ingresso sul repar to elet-
trodomestici.
OFFERTA
Conta 15.000 referenze.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,00-21,00.
C’è disponibilità di parcheg-
gio per 1.800 posti auto.
ADDETTI E CASSE
Vi lavorano 35 addetti alla
vendita, coordinati dal di-
rettore Gianluca Gianfelice
e da Michele Tortoriello. Ha
cinque casse.
ELETTRONICA DI CONSUMO
via Capitano Alessio, 102
Rosa (Vc)
1.800 mq
Unieuro
DATA DI APERTURA
3 maggio 2012
LOCATION
È in zona centrale, sulla strada
stradale 47.
CONCORRENZA
Non gravitano concorrenti nel-
lo stesso bacino di utenza.
LAYOUT
In linea con le direttive del
gruppo.
OFFERTA
Sono 8.000 le referenze in as-
sortimento.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,00-20,00.
ADDETTI E CASSE
Conta su 28 collaboratori e ha
12 casse.
ELETTRONICA DI CONSUMO
Via Feltrina 45
Pederobba (Tv)
2.000 mq
Unieuro
DATA DI APERTURA
3 maggio 2012
LOCATION
Realizzato in periferia, sulla
strada regionale 348.
CONCORRENZA
Non insistono concorrenti in
zona.
LAYOUT
Segue fedelmente il format
dell’insegna.
OFFERTA
Complessivamente sono pre-
senti in assortimento 8.000
articoli.
SERVIZI
Orario: lun-dom 9,00-20,00.
Sono disponibili tutti i servi-
zi della linea No Problem: la
gamma delle prestazioni per
semplificare il processo di
acquisto.
I servizi sono suddivisi nelle
seguenti quattro aree temati-
che: Configurazioni e Aggior-
namenti; Consegna e Installa-
zione; Assistenza e Protezione
Cliente; Finanziamenti.
ADDETTI E CASSE
Ha 22 dipendenti e dieci cas-
se poste in barriera.
ADDETTI E CASSE
Per i pagamenti sono attive cinque
casse. Dà lavoro a 12 persone.
CALZATURE
Via Po, 13
San Giuliano Milanese (Mi)
1.500 mq
Pittarello Calzature spa
DATA DI APERTURA
29 marzo 2012
LOCATION
Si trova in periferia.
CONCORRENZA
Non insistono competitor di-
retti nella stessa area.
LAYOUT
Creato su pianta quadrata,
è in linea con la tradizione
dell’insegna.
OFFERTA
L’assor timento dispone di
10.000 item.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,30–20,30:
domenica10,00-20,30.
ADDETTI E CASSE
Sono presenti quattro casse.
Sono impiegate 12 persone.
CALZATURE
Via Igino Garbini snc
Viterbo
1.500 mq
Pittarello Calzature spa
DATA DI APERTURA
29 marzo 2012
LOCATION
Aperto in zona periferica. La
via è parallela a via Cassia
Nord.
CONCORRENZA
Nella stessa via è presente
un punto di vendita Scarpa-
mondo.
LAYOUT
Si sviluppa su due piani e su
pianta rettangolare, in linea
con il format tipico dell’inse-
gna.
OFFERTA
Sono 10.000 gli ar ticoli in
vendita.
SERVIZI
Orario: lun-sab 9,00-21,00;
domenica 10,00-20,30.
ADDETTI E CASSE
La squadra di lavoro è com-
posta da 12 addetti. Attive
quattro casse.
ELETTRONICA DI CONSUMO
Strada Provinciale
2 Lungofino
Città Sant’Angelo (Pe)
3.000 mq
G.R.E (DML spa Trony)
DATA DI APERTURA
19 aprile 2012
LOCATION
Situato all’uscita Pescara
Nord della A14, ad angolo con
via della Scafa. Ha un bacino
I N D U S T R I A
28 maggio 201230
Si moltiplicano le campagne didattiche promosse a scuola dai brand. Iniziative che vedono realtà del settore pubblico e privato unire le forze, con il supporto di esperti
di Laura Brivio
utrirsi bene, rispettare le norme
stradali, preservare l’ambiente,
amare senza rischi, dire no alla
violenza. Se l’istruzione comincia
in tenera età, questo vale anche per l’edu-
cazione civica e i comportamenti responsa-
bilizzanti insegnati a scuola. Lo hanno ben
compreso le tante aziende che si legano
a operazioni educative per promuovere
tra le nuove generazioni stili di vita corret-
ti e sostenibili. Un fenomeno che riguarda
sempre più comparti industriali, impegnati
a promuovere, con il sostegno di esperti
nutrizionisti, pedagoghi, psicoterapeuti e
forze dell’ordine, progetti di matrice ludica
destinati a scolaresche di tutti i gradi. Per-
ché è soprattutto con la pratica del gioco
che si trasmettono efficacemente messag-
gi educativi a quei bambini e adolescenti
che sono anche i consumatori di domani.
In questo modo i giovani apprendono in pri-
mis l’importanza di una corretta alimenta-
zione, che passa attraverso il consumo di
prodotti sani, genuini e dal giusto apporto
calorico. Gli esempi non mancano: la pi-
ramide alimentare è il tema di quest’anno
del progetto di durata quadriennale “Best
food generation, la tribù dell’Expo”, frutto
della partnership tra Expo 2015 spa e Rio
Mare (Bolton Alimentari). L’operazione, cui
hanno aderito 3.000 scuole elementari ita-
liane per un totale di 8.000 classi, prevede
kit didattici con cui gli insegnanti possono
tenere lezioni a tema grazie ai contenuti svi-
luppati dal Prof. Michele Carruba, uno dei
massimi esperti di nutrizione in Italia, ma
i bambini sono anche invitati a realizzare
lavori creativi da sottoporre a una commis-
I N D U S T R I A
28 maggio 2012 31
sione incaricata di designare ogni anno la
classe vincitrice. Assolatte aderisce inve-
ce a “Scuola e cibo. Piani di educazione
scolastica alimentare”, il programma nato
dal protocollo d’intesa siglato dal Ministero
dell’Istruzione, dell’Università e della Ricer-
ca e da Federalimentare. Quest’anno circa
1,6 milioni di studenti di 77.000 classi del-
le scuole secondarie inferiori sono coinvol-
ti in lezioni interdisciplinari, secondo una
formula che prevede degli approfondimenti
dedicati alla cultura e ai saperi del cibo.
Inoltre, possono partecipare a laboratori
e visitare aziende alimentari del territorio.
Con il progetto europeo “Frutta nelle scuo-
le” promosso dalla Comunità Europea e dal
Ministero italiano delle Politiche Agricole e
Forestali, il marchio DimmidiSì (La Linea
Verde) anche quest’anno fornisce snack
di kiwi, mela, melone e carote a 200.000
studenti delle scuole primarie di Liguria,
Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Gra-
zie a un pack appositamente studiato per
il target di riferimento, il fine è “avvicinare
i più piccoli al consumo di frutta e verdura
fresca, aiutandoli così a sviluppare abitu-
dini alimentari corrette -dichiara Giuseppe
Battagliola, presidente di La Linea Verde-.
Un obiettivo importante che intendiamo
perseguire tramite il brand DimmidiSì con
questa e altre iniziative”.
Se è il binomio alimentazione-scuola ad
avere le radici più solide in virtù di partner-
ship strette anche con le istituzioni italiane
e la Comunità Europea, in aula entra però
anche l’importanza di trasmettere alle fu-
ture generazioni una coscienza sociale e
civile su altri temi essenziali, come quello
della sicurezza. In quest’ottica s’inquadra
“Sicuri insieme: Goodyear per l’educazione
stradale”, campagna educativa promossa
dal costruttore di pneumatici in collabora-
zione con la Polizia Stradale, con il patro-
cinio del Ministero dell’Interno e del Mini-
stero della Gioventù e destinata a più di
12.000 studenti di 465 classi di Lombar-
dia, Lazio e Puglia. Con appositi kit didat-
tici e professori d’eccezione rappresentati
dai poliziotti, in classe si tengono lezioni su
comportamenti stradali, valore della vita
e importanza dell’autonomia. Lanciato un
anno fa con il cartone animato Goodhero,
in cui quest’anno la bionda eroina è dop-
piata dall’attrice Claudia Gerini, e seguito
dal lancio di un omonimo sito e di un appli-
cativo ludico per Facebook, iPhone e iPad,
questo progetto scuole “ci sta dando tante
soddisfazioni -dichiara Luca Crepaccioli,
presidente e amministratore delegato di
Goodyear Dunlop Italia-. Siamo rimasti
colpiti dal numero di entusiastiche ade-
sioni ricevute, che hanno superato di gran
lunga le nostre previsioni. Crediamo mol-
to nell’educazione dei giovani tanto che
per il 2012 il numero delle scuole e degli
studenti è destinato a raddoppiare”. Oltre
2.500 alunni milanesi dagli 8 agli 11 anni
e i ragazzi della Fondazione Laureus Ita-
lia Onlus si divertono apprendendo lezioni
sulla mobilità grazie a “L’automobile agli
occhi dei bambini” di Mercedes-Benz Mi-
lano, mostra interattiva ospitata fino al 30
giugno nella sede meneghina del Brand
Center di Via Gallarate 450. Oggetti in-
terattivi, postazioni d’ascolto, un veicolo
sperimentale e un opuscolo sono alcuni
Promuovere con approccio ludico gli stili di vita corretti e sostenibili tra le nuove generazioni è il denominatore comune di iniziative come quelle approntate da Goodyear (Sicuri insieme), DimmidiSì (Frutta nelle scuole), Think safe (Durex)e L’automobile agli occhi dei bambini (Mercedes-Benz Milano)
I N D U S T R I A
28 maggio 201232
degli strumenti accattivanti che costella-
no il percorso studiato per i futuri utenti
della strada. “I bambini sono esploratori
nati -spiega Radek Jelinek, amministra-
tore delegato di Mercedes-Benz Milano-
e la mostra intende spiegare loro i valori
della sicurezza e del rispetto reciproco
sulle strade. Quest’iniziativa è la miglior
espressione di una strategia sostenibile
in grado di apportare benefici nel medio
e lungo periodo”. Il valore della sicurezza
è anche al centro del progetto “Think safe”
con cui Durex (Reckitt Benckiser) insie-
me ad Anlaids è nelle scuole medie supe-
riori italiane a educare 300.000 allievi di
12.000 classi sulle malattie sessualmente
trasmissibili e le gravidanze indesiderate.
Per il leader mondiale della contraccezio-
ne e del sesso sicuro, come spiega il brand
manager di Durex Alberto Ponchio: “la
scelta di promuovere un percorso formati-
vo è da attribuire al ruolo di crescita cultu-
rale che Durex riconosce alle scuole quale
contesto elettivo per sostenere iniziative di
educazione e prevenzione alla salute”. Per
comunicare agli adolescenti quest’iniziati-
va, di cui si è fatto ambasciatore la giovane
e irriverente “Iena” Niccolò Torielli, sono sta-
ti realizzati materiali da utilizzare in aula, un
sito dedicato, contenuti per i social media
Facebook, Twitter e YouTube e un concorso
a premi. È stato invece battezzato ‘Scuole
pulite’ il progetto promosso da Ajax (Colga-
te-Palmolive) che consta sia di un’indagine
nazionale per comprendere cosa i genitori
si aspettino dalla scuola sia di un concorso
a premi che fino al 31 maggio ha coinvolto
i bambini delle scuole elementari e medie
d’Italia, chiamati a esprimersi tramite ela-
borati creativi sul concetto letterale e meta-
forico di scuola pulita. “Ajax è la marca che
da sempre offre alle donne la possibilità
di avere una casa pulita e accogliente -af-
ferma Chiara Aluffi Pentini, responsabile
marketing di Ajax-. Ora s’impegna per offrire
ai loro bambini una scuola pulita, come la
propria casa”.•
“Siamo tutti Capitano” è il titolo della campagna di sensibilizzazione che Pasta del Capitano (Farmaceutici Dottor Ciccarelli) rivolge a oltre 4.000 classi italiane per prevenire il bullismo, fenomeno in crescita sia in termini di diffusione sia di gravità degli episodi e che riguarda anche i bambini più piccoli. Essendo la scuola uno dei luoghi dove questa forma di violenza si manifesta, in collaborazione con il Prof. Nicola Iannaccone, psicologo e curatore dei contenuti, l’azienda propone un percorso didattico basato su modelli di comportamento vincenti ma non aggressivi, a partire da quello del Capitano contrapposto al bullo. “Il progetto -afferma Marco Pasetti, presidente e amministratore unico di Farmaceutici Dottor Ciccarelli- rappresenta la volontà di Pasta del Capitano, che da oltre cent’anni fa sorridere gli Italiani, di essere al servizio del consumatore con un impegno che vada oltre i suoi prodotti e rappresenti i suoi valori di marca: affidabilità e garanzia di serietà. Da qui la scelta di affidare al nostro Capitano il ruolo di protagonista della campagna divenendo un alleato della famiglia nelle problematiche relative al bullismo”. Nell’anno scolastico in corso l’iniziativa prevede la distribuzione di circa 3.000 kit alle scuole primarie e un altro migliaio alle scuole dell’infanzia. Scaricabili anche dal sito www.siamotutticapitano.it, i materiali formativi vedono protagonisti dieci allegri animali con cui i bambini possono facilmente identificarsi e a conclusione del percorso di educazione socio-affettiva è previsto un concorso a premi. LB
Una campagna di sensibilizzazionecontro il bullismo a scuola
Il brand Ajax si è fatto promotore di un’indagine e di un concorso coinvolgendo sia i genitori sia i ragazzi delle scuole elementari e medie
Premiamo le marche migliori
ALCOLICI&BIRRA
ALIMENTARI CONFEZIONATI
ALIMENTARI FRESCHI
BEVANDE
DETERGENZA&CURA CASA
DETERGENZA&CURA TESSUTI
DOLCIARIO
IGIENE&BELLEZZA
PETCARES
E V
EN
DI CI
SEI
I N D U S T R I A
28 maggio 201236
forma al Fuorisalone 2012 perché con-
divide l’idea che l’emozione della bellezza
e del design debba essere avvicinata al
pubblico e resa democratica”, sottolinea
Andrea Mondoni, direttore marketing di
Beiersdorf Southern Europe. “Il nostro
è, da sempre, un marchio che si rivolge
alla famiglia e fa parte integrante della
quotidianità delle persone: l’attività pro-
posta non faceva altro che ribadirne la
brand equity in maniera particolarmente
singolare, avvincente, allargata”.
Famiglia, amore, competenza, fiducia,
vicinanza. Il mix di valori che la contrad-
distinguono rendono Nivea un marchio
rassicurante e prossimo ai consumatori.
“Non a caso, in una fase contrassegnata
da difficoltà economiche ed incertezze
sociali, stiamo registrando un consolida-
mento della nostra leadership di marca
nelle categorie skin care”, dichiara Mon-
doni. “In termini di totale consumer bu-
siness, nel primo trimestre 2012 Nivea
cresce, a valore, del 10,1% a livello mon-
diale e del 4% sul mercato europeo. In
Italia, grossomodo nello stesso periodo,
l’Household Panel ACNielsen riconosce a
Nivea la più elevata penetrazione presso
le famiglie (62,4%) ed una progressione
della cosiddetta “loyalty” dal 14,7% al
15,3% Ciò deriva dalla forza e dalla co-
ffrire un’esperien-
za di benessere
e di armonia alla
portata di tutti. È
l’obiettivo controcorrente
del progetto La Cura, che il
brand Nivea –in collabora-
zione con il Most e lo Studio
Toogood– ha recentemente
proposto come rimedio al-
la frenesia, al caos e alla
sovraesposizione al design
delle giornate consacrate
agli eventi della Milano Design Week.
Dal 17 al 22 aprile 2012, l’installazione
ha puntato a garantire una rigenerante
esperienza multisensoria-
le, estetica ed interattiva:
i visitatori, entrando in una
sorta di cilindro magico,
sono stati accolti da te-
rapeutici effetti sonori e
luminosi, rifocillati da uno
speciale elisir e blanditi da
un profumo finalizzato a ge-
nerare una sensazione ol-
fattiva associata al bianco
candido; sono stati, quin-
di, invitati a rilassarsi e ad
esprimere liberamente le proprie emo-
zioni manipolando sfere di creta. “Nivea
ha scelto di essere presente in questa
La marca di Beiersdorf ha intrapreso diverse azioni particolarmente incisive per ribadire la brand equity
di Patrizia Pagani
ANDREA MONDONI
direttore mktg Beiersdorf
Southern Europe
La Cura –installazione di Faye Toogood per il Fuorisalone 2012– ha ricreato una dimensione “altra”, protettiva e rassicurante, che lascia fuori stanchezza e febbrile agitazione
I N D U S T R I A
erenza con cui, da oltre 100 anni, espli-
citiamo i valori di marca, osservando e
rispettando le consumatrici, nonché of-
frendo loro risposte centrate”.
Sviluppare le vendite e, insieme, distin-
guersi quanto ad atteggiamento nei con-
fronti del mercato. In tale ottica la strate-
gia di marketing -al di là delle innovazioni
di prodotto e del continuo miglioramento
nel presidio distributivo- si traduce in pro-
getti che vanno ad interessare sinergica-
mente gli assi communication, packaging
e retail con l’intento di avvicinare e sor-
prendere i consumatori. Per questo dal
2006 è attivo, nelle tre aree sopracitate,
il Nivea Lab, un laboratorio creativo che
individua le differenti possibili strade di
sviluppo del brand . “Basti considerare,
in proposito, i nostri due nuovissimi Nivea
Shop, attivi da cinque mesi presso le sta-
zioni ferroviarie di Milano e Roma -precisa
Mondoni-, o l’attività di consulenza/sam-
pling che da alcuni giorni è in corso sui
treni Frecciarossa, mediante la quale pro-
poniamo un’esperienza di marca ancora
più forte e diversamente fruibile. Senza
dimenticare la forte presenza web (sito
istituzionale, facebook, twitter), con cui
Nivea intende favorire una comunicazione
realmente interattiva e, quindi, rendere
i consumatori i veri “padroni” dell’equi-
ty di marca”. Alcune iniziative in fase di
lancio promettono di continuare lungo la
via della prossimità e del crescente coin-
volgimento del pubblico. Fra queste, si
segnalano un progetto in collaborazione
con il sito www.alfemminile.it, che intende
favorire l’interazione con le donne, fornire
loro supporti concreti (psicologico, socio-
logico, ecc.), fino ad arrivare ad istituire
un vero e proprio osservatorio dedicato,
e l’attività denominata “Nivea Italia sulla
pelle”, che -facendo leva sulla percezione
di italianità del marchio- punta a stilare,
a seguito di un tour artistico lungo l’intera
penisola e della successiva votazione dei
relativi video da parte della community
Nivea, la top ten dei borghi più belli d’Ita-
lia, con la correlata possibilità di parteci-
pare -inviando una prova di acquisto- al
concorso che mette in palio dei weekend
in questi luoghi ameni.•
“Porta la tua pelle in prima classe”: sui treni Frecciarossa Nivea sta realizzando un sampling merceologico coordinato con un’attività di consulenza dermatologica
I N D U S T R I A
28 maggio 201238
Si fa concreto l’obiettivo del Gruppo di dimezzare entro il 2020 il proprio impatto ambientale, raddoppiando il fatturato
idotta del 20% la produzione di
CO2 nelle fabbriche e del 30% nei
trasporti. Il materiale utilizzato
per il pack è diminuito del 4%. Nel
frattempo l’olio di palma, presente in mol-
tissimi prodotti alimentari e non, è ormai
interamente sostenibile, salvaguardando
le foreste dell’Indonesia. Sono solo alcuni
dei risultati ottenuti in Italia dall’Unilever
Sustainable Living Plan, illustrati a Roma
nel corso di un incontro organizzato da Uni-
lever Italia in collaborazione con Gruppo
24 ORE. Cristina Lazzati, vicedirettore
area retail -Gdoweek, Mark Up, Business
Media-, ha coordinato l’evento invitando i
manager a far emergere i tanti aspetti di un
piano che si propone entro il 2020 di mi-
gliorare la salute o il benessere di un miliar-
do di persone, di ridurre l’impatto ambien-
tale complessivo della metà, raddoppiando
nello stesso tempo il business.
“Per proseguire ancora più efficacemente
nell’azione è però necessaria la collabo-
razione di tutti gli stakeholder e anche dei
competitor”, ha sottolineato James Hill,
executive vice president di Unilever Italia,
che ha presentato i successi del primo
anno di implementazione. “E da questo
punto di vista la gdo sarebbe il partner
ideale per dare vita a iniziative virtuose,
di Nadia Tadioli
a trasporto e magazzinaggio è
stata ottenuta principalmente
ottimizzando la rete logistica,
sfruttando meglio il carico dei
camion e utilizzando quando
possibile la rete ferroviaria. Il
nuovo deposito per il gelato a
Parma e l’installazione di un
impianto fotovoltaico sul de-
posito di Latina hanno fatto il
resto. Sul fronte pack l’azien-
da è impegnata in una politica che fa leva
sul lancio di prodotti concentrati e sulla so-
stituzione del polipropilene con il Pet e sta
lavorando a un progetto globale per inserire
plastica riciclata nei contenitori.
Se parlando di ingredienti la lotta per ap-
provvigionarsi di olio di palma sostenibile
è stato lo sforzo più significativo, il piano
comprende però tutte le materie prime agri-
cole che dovranno provenire entro il 2020
da fonti sostenibili e dove possibile certifi-
cate da enti terzi. “Già oggi il 100% del tè
Lipton Yellow Label venduto in Italia è certi-
ficato, così come l’85% del cacao dei gelati
Magnum -ha sostenuto Ugo de Giovanni,
category and brand building director Home
Care Unilever Italia-. Anche frutta e verdura
coltivate in Italia lo saranno: la filiera del po-
modoro sarà presto per il 70% sostenibile”.
È il sale invece il principale obiettivo in Italia
per migliorare la salute e il benessere. “Noi
italiani ne consumiamo troppo –ha detto
Patrizia Silvi, quality assurance manager
Unilever Italia– circa 10 grammi contro i 5
consigliati dall’Oms, ma il 67% del portfolio
Unilever soddisfa già questo target”.•
In Italia, Unilever dispone di quattro unità
produttive, a Caivano (Napoli, nella foto),
Sanguinetto (Verona), Casalpusterlengo (Lodi)
e Pozzilli (Isernia)
JAMES HILLvice president Unilever Italia
come quella messa in opera
con Walmart per cambiare
le abitudini nell’uso dell’ac-
qua degli americani”. Perché
la particolarità del piano è
quella di occuparsi dell’im-
patto ambientale anche in
fase di consumo, dal mo-
mento che i consumatori
sono responsabili del 68%
delle emissioni. I risultati so-
no stati ottenuti agendo su moltissimi fronti
a partire da quello ambientale e le perfor-
mance del nostro paese sono state di tutto
rispetto. “Se nel mondo il 20% dell’energia
utilizzata per la produzione proviene da
fonte rinnovabile, in Italia il 100% lo è -ha
spiegato Giuseppe Infantino, vice presi-
dent supply chain Unilever Italia-, se a livel-
lo world wide un terzo dei siti produttivi non
manda rifiuti in discarica, in Italia nel 2011
gli scarti si sono ridotti di 1.000 tonnellate”.
E dal marzo di quest’anno anche nel nostro
paese Unilever è diventata landfill free. Un
risultato ottenuto riducendo drasticamente
gli scarti in linea e inviando il rimanente alla
termovalorizzazione, ma anche riciclando i
prodotti alimentari di ritorno dal mercato per
la produzione di mangimi animali. La ridu-
zione di oltre il 33% delle emissioni dovute
I N D U S T R I A
28 maggio 2012 39
Non solo Topolino, ma anche eroi Marvel per un licensing che testimonia qualità
ibo buono e sicuro per tutta la
famiglia firmato Disney. La più
impor tante media company
del mondo, con una brand
equity elevatissima, spinge sull’acce-
leratore del licensing, evolvendo in una
sorta di “marchio ombrello” che può
dare garanzie al consumatore interna-
zionale in un ampio ventaglio di catego-
rie produttive, compreso molti mercati
food. Al Cibus di Parma, Francesca
Romana Gianesin, VP He-
ad of Licensing Consumer
Products e Head of Retail
canale grocery The Walt Di-
sney Company Italia ci ha
presentato l’impegno di Di-
sney sul mercato tricolore
e le ultime novità lanciate
dalle più importanti azien-
de alimentar i nazionali,
“controfirmate” dai perso-
naggi delle celebri strisce
di fumetti, da Topolino fino
ai supereroi Marvel.
“Presentiamo insieme tutti i prodotti
con le nostre licenze -spiega Giane-
sin- in modo che la distribuzione pos-
sa capire che al di là dell’azienda che
gli presenta il singolo prodotto, c’è una
filosofia Disney che è quella di offrire
prodotti buoni e sani alle famiglie. A
dif ferenza dei nostri competitor che
lavorano prevalentemente nel settore
dolciario, noi lavoriamo in settori mol-
to diversi, vogliamo offrire alle fami-
glie soluzioni per tutte le occasioni di
consumo”.
La filosofia Disney è stata codificata in un disciplinare? Come deve compor-tarsi un’azienda che voglia aderire a una vostra licenza?Le nostre linee guida nate negli Usa
poi sono state adattate per le singole
aree come l’Europa o i singoli paesi e
riguardano i valori nutrizionali secondo
un prototocollo rigidissimo. L’impegno
della Disney e il coinvolgimento dei suoi
personaggi è importante: il prodotto
deve essere di altissima
qualità, viene fatto un con-
trollo stringente di filiera.
Abbiamo tante richieste
per lavorare con noi ma
selezioniamo i produttori
in base alla scelte qua-
litative ef fettuate e alla
disponibilità di intervenire
sui prodotti per migliorarli
sotto il profilo nutrizionale.
In pratica vogliamo che
l’azienda abbia certificazioni Brc e Ifs
e devo dire che in Italia siamo ancora
un po’ indietro. Poi valutiamo le tabel-
le di riferimento in base a ciò che si
vuol fare (Kal per porzione, grassi, sale
ecc) e quali cambiamenti si possono
apportare per adattare il prodotto ai
nostri standard. Un prodotto nuovo si
può sviluppare insieme in un’ottica di
grande collaborazione perché entriamo
anche nel merito degli aspetti produtti-
vi e nutrizionali.
Le catene della distribuzione possono essere vostri clienti?
Si sta iniziando ora a fare una segmen-
tazione su linee di prodotti per bambini.
Noi siamo stati la prima azienda a con-
cludere accordi diretti con il distributo-
re, dagli Usa alla Germania alla Francia.
I distributori arrivano da Disney per ca-
pire come si fa, abbiamo passato anni
a costruire il nostro know how con ri-
cerche sul consumatore da 0 a 99 anni,
dal premaman ai gift givers, ai nonni.
E l’esperienza condotta in Gran Breta-
gna con Tesco ci ha elevato al rango di
consulenti.
Non esiste il rischio che il vostro disci-plinare appiattisca i prodotti secondo una percezione influenzata dai trend alimentari a stelle e strisce?Quando ci si confronta con catene inter-
nazionali ci si accorge spesso che il vis-
suto dell’alimentazione è molto locale.
Tesco, per esempio, propone la pasta
come contorno della carne, cosa che in
Italia è impensabile. I nostri protocolli
sono molto rigidi su ingredientistica e
valori nutrizionali ma per l’Italia molti
aspetti sono stati modificati, per adat-
tarsi alla nostra realtà alimentare.•
di Davide Bernieri
FRANCESCA ROMANA GIANESIN
The Walt Disney Company Italia
Solo prodotti di altissima qualità possono avvalersi dei “testimonial” provenienti dall’universo disneyano
28 maggio 201240
I N D U S T R I A
un’iniziativa che abbinasse alla vendita
anche momenti ricreativi e festaioli, che è
piaciuta molto al Gruppo 24 ORE ”. L’abbi-
namento con Fata è venuto naturalmente
in virtù del comune legame con la Fonda-
zione Milan, oltre che l’amicizia di lunga
data. “Il Gruppo 24 ORE vorrebbe farne un
appuntamento annuale -conclude Tesoro-
a dimostrazione dell’elevata sensibilità da
parte del mondo profit”.
Profit No Profit mette in campo diverse
modalità per raccogliere fondi, dalla ven-
dita a prezzo ridotto di articoli di marca
donati dai produttori (40 marchi), allestita
in spazi gestiti da volontari, alla vendita
attuata direttamente dai brand in propri
corner (in tutto 19), devolvendo una quota
(elevata) del ricavato ai progetti, fino ai
servizi, come le lezioni di golf. In più è sta-
to prodotto anche merchandising (borse,
t-shirt) ad hoc per l’evento.•
abbinamento tra
la professionalità
del mondo profit
agli intenti bene-
fici del no profit è la base
dell’evento organizzato a
fine maggio con la colla-
borazione de il Gruppo
24 ORE e PriceWaterhou-
seCoopers. Tre giorni per
raccogliere fondi a favore
di due progetti molto con-
creti sostenuti da altrettante onlus, Abn
e Fata, e da una terza società che per
prima ha incarnato -anche nello statu-
to, unicum italiano- l’abbinamento: Ne-
ar, presente con uno stand e partecipe
nell’organizzazione.
L’efficienza organizzativa spesso è un pro-
blema per le onlus, costituite su base vo-
lontaristica da professionisti specializzati
in ben altre attività, che non quelle di tipo
promozionale e amministrativo. “Il tempo
della beneficenza vecchio stile, a pioggia
-spiega Paolo Colonna che appartiene
sia a Near che a Fata nel consiglio diret-
tivo- sta per finire; nelle aziende si vede
uno sforzo per focalizzare il sostegno a
progetti chiari e sostenibili nel tempo”.
Di conseguenza, alle onlus le aziende
richiedono chiarezza ed efficienza nel
controllo di gestione, come farebbero con
un’azienda profit. “Servono sia le compe-
tenze di educatori e psicologi, che quelle
amministrative, organizzative e finanzia-
rie”, conclude Colonna. Braccio destro di
Colonna per Fata è Cate-
rina Gullo, che illustra le
finalità della onlus: “Fata
nasce nel 1999 sull’espe-
rienza di alcune famiglie
che avevano ospitato bam-
bini dalla Biellorussia, e
desideravano fare qualco-
sa anche per i bambini ita-
liani in attesa di affido”. Il
legame con Abn è chiaro: i
bambini in difficoltà, da qui
anche l’idea di unire le forze e presentarsi
al Gruppo 24 ORE con un progetto comu-
ne. “Crediamo fermamente che portare
ciò che di buono c’è nel profit, anche nel
no profit, sia la carta vincente -prosegue
Gullo- e lo dimostrano il sostegno di tante
aziende e del Gruppo 24 ORE”. A sua volta
Regi Tesoro, che lavora da 26 anni come
volontaria per Abn, l’Associazione per il
Bambino Nefropatico della quale è con-
sigliera, precisa: “L’idea era di organizzare
Marketing, comunicazione sociale e reale sostegno economico in una tre giorni nelle sede del Gruppo 24 ORE
di Barbara Trigari
PAOLO COLONNAmembro
consiglio direttivo di Near e Fata
Due progetti benefici da sostenere per bambini in difficoltà, e tre giornate di vendite, musica e festa organizzate presso la sede de il Gruppo 24 ORE a Milano: è Profit No Profit, programmato dal 28 al 30 maggio. Il denaro raccolto grazie alla disponibilità delle aziende, dei volontari e dei professionisti che hanno donato prodotti, tempo, performance e spazi, verrà destinato a sostenere il nuovo centro di nefro-urologia pediatrica Luigi Gallavresi d’Ayala Godoy (per Abn) e la casa di Fata per l’accoglienza di bambini in attesa di affido (per Fata). Nella sede del Gruppo 24 ORE saranno allestiti gli stand delle aziende e delle Associazioni, con la vendita degli articoli donati, oltre agli spazi per i momenti ludici e ricreativi. Tra gli artisti presenti gratuitamente, i clown dell’Associazione Veronica Sacchi, il mago Herni (per la merenda con i bambini offerta da Barilla), Joseph Sfregola per l’happy hour, Colorado Cafè per chiudere con un sorriso. L’accesso è gratuito previa registrazione in loco oppure online dal sito www.ilsole24ore.com/st/profit-noprofit.
Programma articolato, istruzioni per l’uso
I N D U S T R I A _ mercat i
28 maggio 201242
chiacciati dalla crisi economi-
ca e dalla flessione del pote-
re di acquisto, gli italiani non
rinunciano all’acqua minerale.
Anche se le preoccupazioni sul futuro
e le tensioni derivanti dal mondo del
lavoro si riverberano sulle motivazioni
d’acquisto del prodotto, oggi sempre
più orientate alla massima convenienza
possibile.
Il rapporto tra i connazionali e l’acqua
in bottiglia sembra, quindi, destinato a
durare anche se le campagne sul con-
sumo dell’acqua di rubinetto, suggella-
te anche dalla vittoria nel referendum
sul mantenimento dell’acqua pubblica
di qualche mese fa, oggi sta facendo
proseliti verso quei consumatori più
ecoattenti, facendo leva sul duplice
in collaborazione con
significato valoriale di questo sempli-
ce gesto, sia per ridurre l’impatto eco-
logico di questo bene essenziale per la
vita, sia per risparmiare sullo scontrino
del super.
Analizziamo con Riccardo Angoli di
Nielsen l’andamento del mercato delle
acque minerali in Italia, partendo pro-
prio dalle ripercussioni delle crisi eco-
nomica sui consumi e dall’impatto delle
campagne pro acqua del rubinetto sui
consumi complessivi. “È vero -spiega
Angoli–, negli ultimi anni c’è stata una
sensibilizzazione verso l’uso delle ca-
raffe filtranti ma è anche vero che ab-
biamo assistito, negli ultimi mesi, ad
LA DINAMICA DEL MERCATO
L’andamento degli ultimi tre anniTOTALE A.t. 28-2-2010 A.t. 27-2-2011 A.t. 28-2-2012
Famiglie Acquirenti (.000) 23.018 23.265 23.327
Acquisti in Volume (.000) 6.025.120 5.851.102 5.878.799
Spesa Media (€) 49,57 50,56 51,29
Numero Medio Atti 15,2 14,9 14,7Fonte: Nielsen
L’eco-pack segna questa fase insieme
alla ricerca di convenienza
mercat i _ I N D U S T R I A
28 maggio 2012 43
IL QUADRO DEL MERCATO: FRIZZANTI + NATURALI
Ripartizione per aree e per canali di venditaVOLUME S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %
Totale Italia 7.861.082 7.923.499 0,8
Area 1 2.252.965 2.316.022 2,8
Area 2 1.435.091 1.478.270 3,0
Area 3 2.096.203 2.093.320 -0,1
Area 4 2.076.824 2.035.887 -2,0
Iper + Super 4.782.708 4.827.590 0,9
Iper 1.842.815 1.875.141 1,8
Super 2.939.893 2.952.449 0,4
Liberi Servizi 1.108.359 1.116.895 0,8
Traditional Grocery 560.022 531.214 -5,1
Discount 1.409.994 1.447.801 2,7
VALORE S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %
Totale Italia 1.645.395 1.663.252 1,1
Area 1 487.635 503.659 3,3
Area 2 314.944 325.542 3,4
Area 3 446.315 449.846 0,8
Area 4 396.500 384.205 -3,1
Iper + Super 1.052.924 1.065.689 1,2
Iper 392.017 400.482 2,2
Super 660.907 665.207 0,7
Liberi Servizi 259.959 266.795 2,6
Traditional Grocery 149.259 142.972 -4,2
Discount 183.252 187.795 2,5
PREZZO MEDIO €/lt. S 03/04/11 S 01/04/12 Variazione %
Totale Italia 0,21 0,21 0,3
Area 1 0,22 0,22 0,5
Area 2 0,22 0,22 0,3
Area 3 0,21 0,21 0,9
Area 4 0,19 0,19 -1,2
Iper + Super 0,22 0,22 0,3
Iper 0,21 0,21 0,4
Super 0,22 0,23 0,2
Liberi Servizi 0,23 0,24 1,8
Traditional Grocery 0,27 0,27 1,0
Discount 0,13 0,13 -0,2
Fonte: Nielsen
articoli di denuncia sull’utilizzo di que-
ste caraffe da parte del Ministero della
Salute, che possono aver rallentato la
crescita e convinto i consumatori a ri-
tornare alle bottiglie. Sicuramente an-
che tutte le attività svolte dall’industria
hanno contribuito alla crescita della
categoria. L’ecosostenibilità è il punto
focale di questo cambiamento ed è un
trend che verrà sicuramente cavalcato
anche nell’immediato futuro: bottiglie
più leggere, imballi ecologici (fardelli
invisibili), tecnologia coating sono so-
lo alcune delle innovazioni che questo
mondo ha adottato e continuerà ad
adottare sempre di più. Viste le carat-
teristiche e le abitudini degli italiani,
è presumibile che l’acqua in bottiglia
non venga sostituita molto facilmen-
te e che quindi questa categoria non
risenta di particolari crisi, almeno nel
breve periodo”.
Secondo i dati Nielsen nell’anno termi-
nante a febbraio 2012, il numero del-
le famiglie acquirenti acqua minerale
è giunto a superare i 23,3 milioni, con
una spesa media di 51,29 euro e 14,7
come numero medio di atti di acquisto
per anno. Sempre secondo Nielsen,
nell’anno terminante ad aprile 2012,
le vendite di acqua minerale sono cre-
sciute dello 0,8% a volume e dell’1,1%
a valore, raggiungendo rispettivamente
i 7,9 milioni di litri per un controvalore
superiore agli 1,6 miliardi di euro. Tut-
tavia, segmentando gli acquisti su base
geografica, emerge come nel Mezzogior-
no, nonostante i cronici problemi con
la distribuzione idrica, le vendite siano
calate del 2%.
“Il fenomeno –prosegue Angoli– ha
colpito molte categorie grocery, quindi
non è un problema della categoria ma
delle regioni sud in generale. Non di-
menticando i disagi che il sud ha subito
a fine 2011 inizio 2012, con lo sciope-
ro dei Tir che ha notevolmente aggra-
vato la situazione. Del resto, l’attuale
momento economico (crisi, aumento
tassazione, inflazione) sta por tando
28 maggio 201244
sicuramente i consumatori verso un
canale distributivo che porti ad reale
ad effettivo risparmio”.
In questo senso va letta la crescita del
discount, mentre anche il canale iper,
forte del suo posizionamento di prezzo
conveniente e della sua promoziona-
lità, sta ottenendo buoni risultati con
l’acqua minerale. “Continua la crescita
del discount –spiega Angoli–, che co-
munque fa registrare trend molto po-
sitivi da parecchio tempo. L’industria
sta sicuramente cercando di entrare
in questo canale, ma nell’ultimo anno
abbiamo notato la tendenza della cate-
ne discount a ridurre la presenza della
marca, sia per valorizzare al meglio la
loro private label, sia per ritornare ad
un assortimento più in linea con il con-
cetto originale di discount. L’ipermer-
cato, invece, cresce soprattutto per un
aumento del numero medio referenze
e da una crescita della pressione pro-
mozionale; le crescita della promozio-
nalità è data, non dal taglio prezzo ma
da un aumento della communication
in-store”.
Secondo Nielsen, continua la dinami-
ca a differente velocità tra frizzante e
naturale, con la prima che perde terre-
no rispetto alla seconda. Un trend che
ormai dura da qualche stagione e che
si è ulteriormente accentuato alla luce
della spiccata sensibilità del consuma-
tore italiano nel confronto del prezzo.
“L’acqua frizzante –conclude Ango-
li– subisce una flessione a causa del
prezzo medio (mediamente un 10% più
cara della naturale): se poi andiamo
ad analizzare i sub segmenti, troviamo
che la effervescente naturale (che è il
segmento più importante) costa quasi
il 30% in più della media della catego-
ria. In un periodo di crisi come questo
si tende a risparmiare un po’ su tutto.
Questa dinamica è più accentuata nei
discount in quanto il divario di prezzo
tra naturale e frizzante è ancora più evi-
dente, quasi un 12% in più”.
Davide Bernieri
I PROFILI SOCIODEMOGRAFICI
Suddivisione per nucleo familiare, per disponibilità economiche e aree geografiche% Famiglie
Universo% FamiglieAcquirenti
Indice Alloc.Universo
LIFESTAGES
Pre-Family 10,3 10,4 101
New-Families 8,7 8,8 101
Maturing-Families 10,0 10,0 100
Estabilished-Families 9,1 9,1 100
Post Families 19,7 19,6 100
Older Couples 26,2 26,1 100
Older Singles 16,0 16,0 100
AFFLUENCY
Low Affluency 20,0 20,0 100
Below-Average Affluency 30,0 30,0 100
Above Average Affluency 30,0 30,1 100
High Affluency 20,0 19,9 100
AREE
Area 1 28,5 28,3 100
Area 2 19,8 19,8 100
Area 3 + Sardegna 22,5 22,6 100
Area 4 29,2 29,3 100Fonte: Nielsen
Fonte: Nielsen
NUMERO MEDIO REFERENZE
Gli assortimenti per aree e canali di venditaTOTALE S 03/04/11 S 01/04/12
Totale Italia 18,9 19,7
Area 1 17,5 18,2
Area 2 18,7 19,5
Area 3 21,0 21,4
Area 4 18,7 19,8
Iper + Super 48,8 50,8
Iper 70,3 73,7
Super 46,8 48,5
Liberi Servizi 32,1 33,2
Traditional Grocery 12,4 12,9
Discount 12,3 12,0
variazione (valore) annua delle naturali - aprile 2012
1,9%la variazione (valore) annua delle frizzanti - aprile 2012
-0,4%
I N D U S T R I A _ mercat i
I N D U S T R I A _ mercat i
28 maggio 201246
INVESTIMENTI NETTI PUBBLICITARI
I principali segmenti (dati in .000 €)
2008 2009 2010 2011 Var% 10-11
Totale acque minerali 110.315 83.910 78.793 62.904 -20,2
Fonte: Nielsen Media
MEDIA MIX %
Canalizzazione investimenti adv
2010 2011
Tv 81,2% 78,6%
Newspapers 7,5% 9,2%
Radio 5,3% 6,5%
Magazines 2,6% 2,2%
Outdoor 1,5% 1,3%
Cinema 1,1% 0,9%
Transit 0,2% 0,8%
Internet 0,2% 0,4%
Free/Pay Press 0,2% 0,1%
Direct Mail 0,0% 0,0%
Fonte: Nielsen Media
mo segnali sull’efficacia di questa attività,
che pure permette di targettizzare il mes-
saggio molto bene. Così come il prodot-
to acqua, anche la comunicazione ha ap-
procciato una targetizzazione più eviden-
te: pensiamo alla televisione satellitare,
con i suoi tanti canali tematici, permette
di andare a colpire focus target precisi,
con messaggi appositamente pensati per
loro (sportivi, donne, bambini).
In questi anni di calo degli investimenti le aziende hanno sperimentato nuove formule oppure hanno ricalcato i soliti clichè?Alcuni brand hanno saputo interpretare
molto bene il concetto di alto di gam-
ma, con una strategia di comunicazione
coerente. Vicinanza all’alta ristorazione,
abbinamento con piatti gourmet, i mes-
saggi hanno fatto leva sul contenuto emo-
zionale del prodotto. Altri brand, con un
posizionamento “di massa” hanno prefe-
rito usare la leva dell’ironia o l’utilizzo di
testimonial per colpire un pubblico molto
più vasto. Ma la tendenza che si sta affer-
mando trasversalmente è quella relativa
all’attenzione per l’ambiente: sostenibili-
tà, riduzione pack, riciclo delle bottiglie
sono temi entrati prepotentemente nella
comunicazione dei produttori di acqua
minerale”.•
li investimenti in comunicazione
sul mercato dell’acqua minerale
in Italia flettono dal 2008 a oggi.
Si tratta di un fenomeno stret-
tamente correlato con la crisi economica
in atto e l’andamento macroeconomico,
cui questo settore non è escluso visto che
ha chiuso il 2011 con un segno negativo,
-3,8%. “Occorre considerare -dichiara Al-
berto Dal Sasso, direttore divisione me-
dia di Nielsen– che gli investimenti in adv
che riguardano tutti i fast moving goods,
sia che si tratti di food che di beverage,
mostrano un’elevata elasticità, ossia ten-
dono a frenare più della media del LCC in
momenti difficili, ma hanno la capacità di
crescere di più. In particolare, nelle ac-
que minerali siamo di fronte a un mercato
pubblicitario molto concentrato, nel quale
i primi cinque-sei gruppi pesano per l’80-
85% del totale. Per questo le decisioni di
questi top spender incidono fortemente
sul mercato e sul suo andamento: il di-
sinvestimento da parte di uno di questi
gruppi porta flessioni molto rilevanti”.
Quotidiani e radio crescono rispetto alla tv nella canalizzazione degli in-vestimenti: è soltanto un problema di costi o esistono ragioni strutturali che determinano questo trend?La Tv monopolizza gli investimenti, copren-
do oltre l’80% del totale. Ha una base vie-
wers importante e comporta investimenti
elevati. I quotidiani e le radio mostrano
un andamento positivo a causa del loro
good value: offrono la possibilità di rag-
giungere il mass market con un investi-
mento minore.
In un solo anno internet ha raddoppiato la sua quota di investimenti, che tutta-via rimane esigua. La rete può essere uno strumento efficace per colpire de-terminati target?Internet è un canale molto importante
per il mondo delle acque minerali, per-
ché permette di allacciare un dialogo più
stretto con il consumatore e la marca e di
lavorare su una comunicazione più appro-
fondita. Lo sbarco di alcune aziende sui
principali social network è un segnale di
questo trend, anche se per ora non abbia-
Si sono ridotti gli investimenti da parte dei maggiori player. Tra i messaggi si fa largo la sostenibilità dei pack
di Davide Bernieri
S E R V I Z I
28 maggio 201248
Nel segno dell’eco sostenibilità aumentano gli investimenti sulle plastiche alternative e si moltiplicano le soluzioni tecnologiche valide a costi accettabili
er 50 anni la parola plastica è
stata sinonimo di prodotto petro-
lifero. Poi sono arrivate le prime
bioplastiche: difficilmente mac-
chinabili, con una resa estetica modesta e
con una stabilità dubbia. Oggi una rivolu-
zione silenziosa è cominciata e gli scaffali
dei supermercati cominciano a riempirsi di
confezioni con plastiche derivate dal mais,
dalla canna da zucchero, dalla cellulosa
indistinguibili dalle cugine petrolifere. A
investire nel settore sono i maggiori part-
di Nadia Tadioli
ner del retail, a partire da Coca-Cola che
già imbottiglia la celeberrima bevanda in
una ventina di paesi in bottiglie di bioPet,
un materiale che proviene per il 30% da
materie rinnovabili. Ma ha in cantiere un
progetto molto più ambizioso: sostituire
entro il 2020 tutto il Pet delle bottiglie con
alternative ecosostenibili. E per arrivare al
traguardo ha siglato accordi con Virent,
Gevo e Avantium. Le prime due dispongo-
no di tecnologie che potrebbero dare vita
a un bioPet totalmente derivato da materie
rinnovabili, la terza, invece, ha sviluppato
una tecnologia per produrre bottiglie in Pef
(Polyethylene Furanoate), un poliestere ri-
cavato da carboidrati estratti da biomasse
non adatte per uso alimentare, con carat-
teristiche simili al Pet.
Anche Danone ha recentemente siglato un
accordo analogo con Avantium per svilup-
pare una bottiglia in bioplastica per le sue
acque minerali. E anche il gruppo francese
non è nuovo alle bioplastiche: in Germa-
nia per esempio Danone ha scelto Ingeo,
un polimero derivato dallo zucchero, per
i vasetti dello yogurt Activia, riducendo il
carbon footprint dell’imballaggio del 25% e
utilizzando il 43% in meno di risorse fossili
Raffineria di zucchero
di canna della Braskem in Brasile
S E R V I Z I
28 maggio 2012 49
rispetto al packaging precedente. E per ren-
dere più sostenibile l’acqua minerale Volvic,
il gruppo francese ha scelto una bottiglia
che combina Pet vergine, Pet riciclo e bio-
Pet. In Italia ha fatto notizia la BioBottle di
Acqua Sant’Anna, che a sua volta ha scelto
Ingeo, la bioplastica di NatureWorks, ma
anche Nestlé sta collaborando con Tetra-
pak per sostituire i tappi dei cartoni del lat-
te con un polietilene ottenuto da canna da
zucchero, prodotto dalla società brasiliana
Braskem, per i brand sudamericani Ninho
e MolicoUHT. Anche i film stanno subendo
un’evoluzione continua: oggi possono es-
sere accoppiati a carta o alluminio, sono
saldabili, stampabili, macchinabili e si av-
viano a confezionamenti sempre più sofisti-
cati. È il caso di Hor-
tibiopack, il progetto
finanziato dalla Co-
munità europea per
il confezionamento in
atmosfera modificata
di frutta e verdura con
un film a base di Pla,
acido polilattico, che vede coinvolti l’uni-
versità di Atene, l’azienda produttrice Mac
Flexopackaging e un’azienda come Ingino,
una società di Avellino che esporta frutta
in tutto il mondo. NatureFlex, invece, il film
compostabile a base di cellulosa di Innovia
Films, avvolge le porzioni di frutta che sono
distribuite in Italia nel programma “Frutta
nelle Scuole” finanziato dall’UE (si veda in
questo numero a pagina 31).
Se i prodotti alimentari sono protagonisti
assoluti del cambiamento, anche i cosme-
tici non sfuggono all’appello: Procter &
Gamble utilizza già in alcuni paesi il po-
lietilene verde della Braskem, per i flaco-
ni dello shampoo Pantene, in particolare
nella linea Nature Fusion. Shiseido invece
ha scelto Ingeo per uno dei suoi shampoo,
mentre L’Oréal Usa vuole fare delle biopla-
stiche uno dei perni della propria strategia
ambientale.
Con i grandi player intenti a lambiccarsi il
cervello per ridurre la propria carbon foot-
print e i prezzi del petrolio ai massimi storici,
non stupisce che le previsioni nel mondo
delle bioplastiche siano più che rosee. Se-
condo la European Bioplastic Association
la produzione è destinata a raddoppiare en-
tro il 2015: dalle 700 mila tonnellate del
2011 a 1,4 milioni. “Con il termine biopla-
stiche si definiscono
una quantità di mate-
riali diversi: tutti deri-
vano da fonti vegetali,
ma non tutti sono fa-
cilmente biodegrada-
bili e solo alcuni sono
compostabili”, mette
in guardia Mariastella Scandola, docente
di chimica macro molecolare all’Università
di Bologna. “Alla base di questi materiali
c’è però sempre l’azione dei batteri. Sono
loro che trasformano la materia prima rin-
novabile, di origine agricola o animale: in
alcuni casi danno origine direttamente al
polimero, in altri al monomero, l’elemento
costitutivo dal quale poi per sintesi chimica
si potrà produrre il polimero”. Biodegrada-
bili o meno hanno comunque il pregio di
ridurre drasticamente la carbon footprint
di un imballaggio e con il crescere delle
economie di scala anche i prezzi stanno
scendendo rapidamente.•
LE PRINCIPALI BIOPLASTICHE
PLA acido polilattico, al momento è uno dei biopolimeri più utilizzati. Si ottiene dall’amido trasformato in zucchero e fatto fermentare. L’acido lattico viene poi separato dalla miscela e polimerizzato. Per essere biodegradabile ha bisogno di essere sottoposto a un procedimento di idrolisi. Ingeo di NatureWorks è un Pla, altri produttori sono Basf e Mitsui Chemical. Mater-Bi in Italia è la bioplastica più conosciuta. Prodotta dalla Novamont fa parte di una famiglia di bioplastiche prodotte a partire dall’amido, in questo caso di mais. È biodegradabile e compostabile. PHA i Poli-Idrossialcanoati potenzialmente hanno buone proprietà, ma ancora costi alti. Possono essere prodotti a partire da lipidi, saccaridi o glucosio attraverso un processo di fermentazione. PHB è simile al PHA e possiede caratteristiche simili a quelle del polipropilene, ma è piuttosto fragile e termicamente instabile. BioPE il bio-polietilene è prodotto a partire dall’etanolo e ha potenzialmente le stesse proprietà fisiche e meccaniche del polietilene derivato dal petrolio, non è quindi biodegradabile, ma è riciclabile. Dow e Braskem sono fra i principali produttori. BioPet è ottenuto solo in parte da risorse rinnovabili. Il glicole monoetilenico è ricavato dal bioetanolo, mentre l’acido tereftalico è quello tradizionale. Il materiale, prodotto dalla giapponese Toyota Tsusho, è comunque biodegradabile. Polimeri cellulosici sono i più antichi biopolimeri, come il cellophane e l’acetato di cellulosa, ottenuti dalla modificazione chimica della cellulosa naturale. Questi non sono biodegradabili, a differenza del più evoluto NatureFlex, di Innovia films, biodegradabile e compostabile
le grandi aziende
credono nei nuovi pack
L’impianto NatureWorks per la produzione di Ingeo in Nebraska
S E R V I Z I
28 maggio 201250
In Uk gli studi di consulenza legale all’interno dei supermercati sono già una realtà. La legge oggi lo permette anche in Italia
robabilmente ci vorrà ancora un
po’ di tempo per vedere i corner
legali all’interno degli iper italiani,
ma le innovazioni che arrivano dal-
la Gran Bretagna e l’apertura del mercato
dei servizi professionali disposta dal Go-
verno Monti stanno aprendo prospettive
inimmaginabili fino a poco tempo fa.
Partendo dall’esperienza anglosassone,
nelle scorse settimane la Solicitors Regu-
lation Authority ha concesso il via libera
alle prime tre Abs (acronimo che sta per
Alternative Business Structure), strutture
di Luigi Dell’Olio
societarie che potranno fornire servizi di
consulenza fin qui di esclusiva competenza
degli avvocati e al di fuori degli studi, pres-
so locali in cui normalmente si svolgono
altre attività di business. Un business che
guarda in primo luogo a investitori istituzio-
nali come aziende e fondi private, ma an-
che agli attuali studi legali, al mondo ban-
cario e a quello della grande distribuzione,
vale a dire attività già caratterizzate da un
contatto continuo con i cittadini-consuma-
tori, che potrebbero essere interessati ad
ampliare il proprio raggio d’azione.
A ottenere il via libera a operare -a fronte
di domande che si attestano ormai intorno
a quota 180, un terzo delle quali arrivate
alla fase finale della valutazione- sono stati
lo studio del Kent Lawbridge Solicitors e
quello di Oxford John Welch and Stam-
mers, oltre a Co-operative legal services,
ramo legale della catena di supermerca-
ti Co-operative. Quest’ultima, attiva dal
2006, conta già 520 dipendenti e un giro
d’affari intorno ai 25 milioni di sterline (cir-
ca 30 milioni di euro). L’obiettivo è crescere
puntando sugli altri canali di business della
rete di cooperative, in particolare quello
bancario, considerato che la sperimenta-
zione di servizi di consulenza in materia
immobiliare e testamentaria presso le filiali
di Co-operative Bank si è rivelata un suc-
cesso. I prossimi mesi diranno se ci sono
spazi di crescita nel settore, ma intanto
i big della gdo britannica -Tesco e Asda
su tutti- hanno fatto sapere di non esse-
re al momento interessati allo sbarco nel
mercato legale. Mentre law-firm di peso
come Eversheds e Simmons & Simmons
si sono dette interessate all’evoluzione del
I supermercati Co-operative sono i primi pdv che hanno aperto ai corner legali in Gran Bretagna
S E R V I Z I
28 maggio 2012 51
mercato, senza tuttavia precisare se inten-
dono entrare nel nuovo filone direttamente
o tramite accordi con operatori di altri set-
tori. Più diretto l’interesse mostrato da In-
vestec, gruppo finanziario sudafricano che
nelle ultime settimane ha avviato contatti
con diversi studi legali per studiare il lan-
cio di Abs, da far decollare presso sportelli
bancari o punti vendita della gdo.
Il Governo italiano, mosso dalla volontà
di favorire la concorrenza nel mercato dei
servizi, ha introdotto una nuova figura giu-
ridica, la Stp (Società tra professionisti),
che potrà vedere l’ingresso nell’azionariato
-con quote di minoranza- di soci di capi-
tale. Un’opportunità che in questa prima
fase potrebbe interessare più investitori
privati (a caccia di una diversificazione de-
gli investimenti), che aziende (attualmen-
te per lo più focalizzate sull’impiego della
liquidità a disposizione nel proprio core
business). Anche se l’obiettivo del legisla-
tore è di aprire questo mercato nel medio
periodo anche a banche, operatori della
gdo e investitori istituzionali come i fondi
di private equity. Per raggiungere questo
obiettivo occorrono, tuttavia, alcuni chia-
rimenti normativi, a cominciare dell’appli-
cabilità o meno a queste società di tutte le
relative norme del codice civile, fallimen-
tare e tributario. Oltre
che un salto culturale
da parte degli stessi
professionisti, che
dovrebbero accettare
di condividere le scel-
te gestionali con sog-
getti esterni. Quanto
ai big della grande distribuzione interpella-
ti, il “no comment” è l’atteggiamento pre-
valente. Evidentemente vogliono seguire
l’evoluzione della normativa e le mosse dei
concorrenti prima di prendere posizione in
un senso o nell’altro. Mentre Paola Caval-
lo, responsabile dell’ufficio legale di Ancc-
Coop, accetta di fare un’analisi di scena-
rio, con la premessa che nella sua realtà
non è stata nemmeno avviata una rifles-
sione in merito alla possibilità di entrare
in questo mercato. “Questa innovazione
normativa consente di fare un passo in
avanti in direzione di una modernizzazione
del mercato”, è il suo parere, “tuttavia il
quadro inglese è del tutto diverso da quel-
lo italiano. Da noi è impensabile, almeno
nel breve-medio termine, uno sbarco di-
retto degli operatori della gdo nel setto-
re legale, attraverso
propri dipendenti.
Semmai è ipotizza-
bile in astratto un
ingresso con quote
di minoranza nelle
Stp oppure, ragio-
nando come coope-
rative, si possono immaginare rapporti di
collaborazione con realtà attive in campo
legale per fornire condizioni migliori per i
propri soci”.
Vetrina esposta sulle strada come un
comune negozio. È il tratto distintivo
di Al Assistenza Legale, network che
a cinque anni dalla fondazione conta
17 presenze sul territorio nazionale.
“L’obiettivo è avvicinare gli avvocati ai
nel medio termine
è pensabile un impegno della gdo
Con l’introduzione del nostro ordinamento delle Stp (società tra professionisti) il Governo Monti ha abolito una norma che risaliva al 1939 ed era diretta emanazione delle leggi razziali: infatti il divieto della costituzione delle società serviva a impedire agli ebrei di nascondere la loro attività dietro un paravento societario. Incredibilimente il divieto è perdurato per oltre 70 anni, nel corso dei quali l’aggregazione tra professionisti è stata possibile solo con la formula dello “studio associato”, che non sempre si dimostra una scelta felice. Con le nuove regole possono essere Soci della Stp:
i professionisti iscritti ad ordini, albi e collegi (chi perde i requisiti per l’iscrizione all’albo viene immediatamente estromesso dalla società);
cittadini di Stati membri dell’Unione europea, purché in possesso del titolo di
studio abilitante alla professione nel paese di provenienza;
i soggetti non professionisti “soltanto per prestazioni tecniche”: questo è un aspetto della legge ancora tutta da chiarire, si può immaginare che possa rientrare in questa categoria chi si occupa di gestire e organizzare lo studio, ma di per sé la norma potrebbe prevedere che anche il personale di segreteria possa diventare socio.
soggetti non professionisti che diventino soci della Stp “per finalità di investimento”: si tratta dei soci di capitale e in questa veste le catene retail potrebbero entrare nel business. Le categorie professionali vedono con preoccupazione la novità: in particolare perché secondo un’interpretazione che solo un regolamento attuativo potrà confermare i professionisti potranno essere soci solo di una Stp, mentre le società di capitali non avranno questo limite. GP
Le regole per le società tra professionistiin attesa ancora di chiarimenti
cittadini, eliminando le barriere e la pra-
tica dell’appuntamento”, spiega il pre-
sidente della rete Cristiano Cominotto,
che accoglie positivamente gli esempi
internazionali: “In Inghilterra il mercato
legale sta cambiando molto velocemen-
te e gli studi legali si stanno facendo
avanti per cercare di capire chi sia inte-
ressato a investire sulla loro crescita”,
riflette. “Da una parte gli investitori vo-
gliono avere un’idea o un fatturato sul
quale scommettere, dall’altra gli studi
legali vogliono ottenere capitali per au-
mentare i loro servizi nell’interesse dei
consumatori e degli stessi associati, per
aumentare la competitività e anche per
espandersi al di fuori dei confini nazio-
nali”. Ma c’è una prospettiva di sviluppo
anche per il nostro Paese? “Per quan-
to ci riguarda, al momento siamo inte-
ressati a cercare alleanze strategiche a
livello internazionale con studi che ab-
biano la nostra stessa vision e imposta-
zione”, risponde. “In questo senso non
c’è quindi preclusione a valutare ipotesi
come quella di creare corner legali nei
supermarket”.•
P R O D O T T I E I M P R E S E
28 maggio 2012 53
S E R V I Z I
I risultati di una ricerca dell’Università di Trieste e di Infojobs.it su un campione di imprese medio grandi
na buona gestione dei talenti in
azienda innesca un circolo vir-
tuoso e segna un recupero del
suo livello di crescita nel mer-
cato. È la conclusione positiva alla quale
sono giunti Francesco Vernier, Direttore
Divisione Executive Education, MIB Scho-
ol of Management dell’Università di Trie-
ste e Vittorio Maffei, Managing Director
di InfoJobs.it che hanno coordinato una
survey realizzata su un campione di 106
aziende italiane medio-grandi (con oltre
mille dipendenti).
Talent Management L’indagine ha
messo in evidenza proprio in un perio-
do difficile –tra settembre e novembre
2011-una correlazione tra l’utilizzo di
pratiche esplicite di Talent Management
e le performance dell’impresa in termini
di tassi di crescita sui mercati. Questo
risultato è stato ottenuto attraverso una
valutazione dei questionari somministrati
ai capi d’azienda e altre figure del mana-
gement interno. “Le aziende con la mag-
di Loredana Oliva
giore valutazione del proprio sistema di
Talent Management hanno meno risentito
della crisi-sostengono Francesco Venier
e Vittorio Maffei- seguite dal gruppo di
quelle attualmente in fase di recupero,
che a loro volta presentano un punteggio
medio nettamente migliore di quello delle
imprese ancora in recessione.” Pare che
gli investimenti in capitale umano abbia-
no conseguenze concrete sul fatturato, e
rendano le imprese in grado di far fronte
alle sfide competitive in ambiti sempre
più imprevedibili.
Gestione dei talenti È la modalità
che fa la differenza: hanno ottenuto un
punteggio maggiore quelle imprese che
hanno attribuito il compito di gestire i
talenti in azienda ai capi diretti (38%
delle aziende intervistate) e ai respon-
sabili di funzione. “Riconoscere i talen-
ti in azienda non è più un incarico da
delegare alla funzione HR, ma diventa
priorità di tutto il management per ga-
rantire il successo e probabilmente la
stessa sopravvivenza delle realtà azien-
dali nei prossimi anni” continuano da
Mib e Infojob.
Potenzialità Tra le aziende intervistate
il 77% non ha un’idea elitaria del talen-
to -risorsa rara posseduta da pochissi-
mi eletti e predestinati- ma crede che
ognuno possieda un potenziale elevato
in determinati ambiti e il ruolo dei sistemi
di TM deve essere quello di individuarli e
creare le condizioni affinché i talenti si
sviluppino.
Identificare un talento La ricerca de-
finisce talenti coloro che hanno compe-
tenze tecniche e attitudini caratteriali e
di leadership, mentre restano in secondo
piano gli aspetti valoriali (16%) e le espe-
rienze professionali Un figura di talento
in azienda deve possedere un mix di atti-
tudine al cambiamento (29%), di leader-
ship e autorevolezza (36%) e competenze
e performance (35%).
Talent Gap La priorità attribuita
dall’azienda ai processi di TM è alta so-
lo per il 27% delle imprese intervistate.
Sarà più alta-dichiarano- fra tre o cinque
anni, nel 48% dei casi.
La ricerca dà conto della consapevolezza
delle imprese di non riuscire a evitare lo
skill shortage, la carenza di competen-
ze. Per oltre il 40% affermano di gestire
uno scarto negativo tra talenti necessa-
ri e quelli disponibili al loro interno (ta-
lent gap), determinato dalle fisiologiche
uscite di personale competente non fa-
cilmente rimpiazzabile.
Maggiori informazioni su InfoJobs.it: ht-
tp://www.infojobs.it/aziende/indagine-
gestione-dei-talent.•
Una caratteristica sviluppabile in tutti gli individui motivati
Una caratteristica innata che si ritrova in pochi individui eccellenti
Una caratteristica di qualsiasi dipendente in possesso delle specifiche competenze distintive utili alla nostra azienda
Caratteristica di alcuni nostri manager/capi legata al possesso di tutti o quasi i tratti fondamentali del leader secondo il modello di leadership aziendale
61
17
15
7
Fonte: MIB School of Management Università di Trieste - InfoJobs.it
PER LA SUA AZIENDA IL TALENTO È:
Definizione del talento in relazione alle figure aziendali. Valori in %
28 maggio 201254
S E R V I Z I
La capacità di gestione dei punti di vendita in tutto il mondo
è legata al software. La vision di Cegid e i casi di successo
egid è un produttore di business
software gestionale specializzato
in soluzioni dedicate al mondo
retail. Presente in Europa, Usa,
Africa del nord e Asia (Giappone, Cina e
Corea) dispone di un’offerta software dedi-
cata all’internazionalizzazione dei network
commerciali denominata Yourcegid Retail. Il
tema dell’internazionalizzazione è di grande
attualità, soprattutto nelle catene non food
a elevato valore aggiunto. Nella gestione
della filiera, assume un ruolo di primo pia-
no il punto di vendita che, in una catena
internazionalizzata, dovrebbe essere inte-
grato e gestibile in una logica sistemica. Un
obiettivo di non semplice raggiungimento
in quanto le operation di punto di vendita
sono però sottese a una gestione delle in-
formazioni complessa ed eterogenea e, so-
prattutto, diversa Paese per Paese. In altre
parole, uno dei fattori critici nell’espansio-
ne del network commerciale oltre i confini
nazionali, è la conoscenza e ottemperanza
di tutte le procedure agganciate alle nor-
mative e modalità gestionali locali. L’ap-
proccio Cegid, integra tutte le conoscenze
locali che consentono di ottenere tempi
di roll out particolarmente contenuti, ren-
dendo possibile rapidamente l’operatività
commerciale di un punto di vendita. Sono
due i fattori che giocano un ruolo primario:
la conoscenza delle pratiche e normative
nei Paesi di destinazione e l’utilizzo di un
particolare modello software.
La scelta del modello tecnologico su cui
Cegid ha basato la suite di soluzioni per il
punto di vendita sfrutta la filosofia “softwa-
re as a service”. Si tratta di una modalità
di utilizzo del software che lo interpreta co-
me un servizio accessibile attraverso una
normale connessione internet. Tutto ciò si
traduce nella possibilità di fruirne immedia-
tamente svincolandosi dalla gestione, dalla
sicurezza e dall’installazione. Un nuovo pdv
può essere reso operativo semplicemente
accedendo attraverso la rete ai server da
cui il software è erogato, sfruttando i mo-
delli (anche customizzabili) messi a dispo-
sizione da Cegid. Appare particolarmente
interessante l’acquisizione, oltre che alla
fruizione del software, anche delle procedu-
re in essere nel Paese in cui si è ampliato il
network che sono integrate nella soluzione
fruita come servizio. In particolare Yource-
gid Retail comprende la gestione del pdv
anche in mobilità, la gestione dell’inventa-
rio, ordine e ricezione merci, assortimento,
risorse umane, crm e altro.
Le case history più significative compren-
dono retailer appartenenti ai settori non
food, fashion, calzature e accessori, luxury
e sportwear. Un caso di studio è quello di
Longchamp, retailer francese di pelletteria
di alta gamma che ha internazionalizzato la
sua attività commerciale in Cina, Giappone
e Corea. Uno sviluppo favorito dalla dispo-
nibilità del software tradotto in 25 lingue e
in grado di gestire le pratiche legislative ed
economiche locali. L’integrazione a monte
dell’intera rete consente la definizione di
alcuni indicatori di performance che com-
prendono il fatturato per pdv e l’assorti-
mento. L’approccio Saas è riconosciuto dal
mercato per gli innegabili vantaggi come
confermano importanti brand che hanno
scelto questo tipo di soluzione: Brunello
Cucinelli, L’Erbolario, L’Occitane, Lovable,
Devanlay (Lacoste) e altri. Le ultime evolu-
zioni del software hanno permesso anche
l’operatività in locale nel caso di caduta
della connessione in modo trasparente.•
di Francesco Oldani
INTERNAZIONALIZZAZIONE: LE VARIABILI IN GIOCO
Fattori critici nell’espansione di un network commerciale
Fonte: Cegid
Comunicare con
l’ecosistema localeAssicurare
le transazioni
Gestire le regole fiscali
Integrare le particolarità culturali
Servire il clienteProteggere i d
ati
personali
WW best
practices
Localismi integratiNon solo questioni economiche ma fattori legali, sociali e culturali. Queste sono le variabili da tenere in considerazione su cui si giocano le possibilità di un retailer di espandersi oltre i propri confini naturali. Tecnologie software e know-how specifici sono abilitanti per la crescita.
AZIENDE PRESENTI ALLA MOSTRAMERCATOAZIENDE PRESENTI ALLA MOSTRAMERCATO6Birba, Acquachiara Collection, Alberto Aspesi, Alberto Guardiani, Alcantara, Antonio Marras, Antonio Riva, Armani Collezioni, Armani Jeans, Armani Junior, 6Birba, Acquachiara Collection, Alberto Aspesi, Alberto Guardiani, Alcantara, Antonio Marras, Antonio Riva, Armani Collezioni, Armani Jeans, Armani Junior, Artemide, Arval, Bagutta, Banana Republic, Blugirl Parfums, Blumarine Parfums Brioni, Brunello Cucinelli, Byblos, Caco Design, Calvin Klein, Camera Italiana Artemide, Arval, Bagutta, Banana Republic, Blugirl Parfums, Blumarine Parfums Brioni, Brunello Cucinelli, Byblos, Caco Design, Calvin Klein, Camera Italiana Buyer Moda, Camomilla Milano, Capellini Sabina, Catellani & Smith, Chanel, Citroën-DS5, Collistar, Costume National, De Padova, Diesel, Dolce & Gabbana, Buyer Moda, Camomilla Milano, Capellini Sabina, Catellani & Smith, Chanel, Citroën-DS5, Collistar, Costume National, De Padova, Diesel, Dolce & Gabbana, Dsquared2 Perfumes, EA7, Emporio Armani, Ermanno Scervino, Etro, Etro Home Collection, Femme by Michele Rossi, Fendi, Foscarini, Fratelli Rossetti, Gallo, Dsquared2 Perfumes, EA7, Emporio Armani, Ermanno Scervino, Etro, Etro Home Collection, Femme by Michele Rossi, Fendi, Foscarini, Fratelli Rossetti, Gallo, Giorgio Armani, Gucci, Guess, Hogan, Iceberg, Ied, Il Matrimonio dei Sensi, I’m Isola Marras, Jacopo Foggini, Ken Scott, Kreisicouture, La Maison D’Ivana, Giorgio Armani, Gucci, Guess, Hogan, Iceberg, Ied, Il Matrimonio dei Sensi, I’m Isola Marras, Jacopo Foggini, Ken Scott, Kreisicouture, La Maison D’Ivana, L’Erbolario, Luceplan, Luciano Barachini, Mac, Marina Yachting, Massimo Izzo - Gioielli, Mauro Gasperi, Mirabello, Missoni, Moncler, Moreschi, Moschino Cheap L’Erbolario, Luceplan, Luciano Barachini, Mac, Marina Yachting, Massimo Izzo - Gioielli, Mauro Gasperi, Mirabello, Missoni, Moncler, Moreschi, Moschino Cheap & Chic, Narciso Rodriguez Parfums, Nespresso, Nina, OVS - Eequal, Philosophy di Alberta Ferretti, Pinko, Prada, Pupi Solari, Rosenthal, Rubinia Gioielli, Sabrina & Chic, Narciso Rodriguez Parfums, Nespresso, Nina, OVS - Eequal, Philosophy di Alberta Ferretti, Pinko, Prada, Pupi Solari, Rosenthal, Rubinia Gioielli, Sabrina Fossi, Sambonet, S.E’.C. Sport & Health Club, Stefanel, Surcanapè, Sussi e Biribissi, Tod’s, Tucano, Uniqueness, White Box Factory, Valentino, VersaceFossi, Sambonet, S.E’.C. Sport & Health Club, Stefanel, Surcanapè, Sussi e Biribissi, Tod’s, Tucano, Uniqueness, White Box Factory, Valentino, Versace
_ op in ione
28 maggio 201256
rappresentato l’estremo baluardo per
tentare di far sopravvivere quei rapporti
di collaborazione veramente autonoma
che non avessero nulla a che vedere con
i famosi contratti a progetto per caratteri-
stiche, finalità e modalità di esplicazione
del rapporto.
Del resto, le complessità anche buro-
cratiche e formali insite nel ricorso al
contratto a progetto sono state spesso
considerate inaccettabili dagli stessi col-
laboratori, soprattutto da quelli con mol-
teplici committenti e con una attività che,
seppur magari coordinata e continuativa,
non era minimamente riconducibile alla
fattispecie disciplina-
ta dalla Legge Biagi.
Cer to, è vero che
delle p.iva si è abu-
sato non poco, ma è
altrettanto vero che
non si può condivi-
dere l’ormai diffuso
(mal)costume italico,
che si manifesta nella aprioristica demo-
nizzazione di quei malcapitati strumenti
contrattuali che, seppur assolutamente
leciti, vengano utilizzati dai soliti furbac-
chioni come “piede di porco” per le loro
ingiuste ruberie.
Ma è in ogni caso evidente che al redatto-
re del progetto di riforma del mercato del
lavoro le p.iva non sono piaciute, tanto
che le ha di fatto eliminate.
Se (e da quando) la riforma verrà appro-
vata nella sua attuale formulazione, in-
fatti, il ricorso alle p.iva sarà vietato lad-
dove ricorrano almeno due dei seguenti
presupposti: che i rapporti durino più di
sei mesi, che il compenso versato costi-
tuisca più del 75% del reddito percepito
dal collaboratore nell’anno solare e che
il collaboratore disponga di una posta-
zione di lavoro presso una delle sedi del
committente.
In caso di violazione del divieto sopra de-
scritto, la collaborazione a p.iva si “tra-
sformerà” in rapporto di lavoro subordi-
nato a tempo indeterminato fin dal suo
inizio (e ti pareva!)
Dalla (imminente? E chi può dirlo) ap-
provazione della riforma del lavoro, ci
saranno soltanto 12 mesi per eliminare
i contratti a p.iva irregolari, dopodichè
scatterà la mannaia della riqualificazione
del rapporto come subordinato.
Insomma, conside-
rato che i contratti
di collaborazione
autonoma scadono,
generalmente, a fine
anno, c’è ancora sol-
tanto un panettone
a disposizione degli
attuali collaboratori
a p.iva e, con l’arrivo del prossimo Nata-
le, le aziende che (senza esagerare e in
maniera lecita) stanno facendo uso dei
contratti in esame, finiranno … con le
p.iva nel sacco.
L’ingordigia del legislatore nei confron-
ti di qualunque reale forma di elasticità
nelle dinamiche contrattuali del lavoro
ha dunque mietuto un’altra vittima, alla
faccia dei proclami per un mercato del
lavoro più flessibile e meno ingessato;
una ingordigia che richiama all’orecchio
il ritornello finale della canzone popola-
re citata in apertura del presente breve
testo: “Piva Piva mazza l’òca, mazzala ti
che mi son zòppa, l’ho mazzada ier de
sìra, cont el ciar de la candìla, l’o met-
tuda in nel caldàr, per mangiàlla al dì de
Natàl”.•
l redattore della riforma del lavoro,
insaziabile (“mai sagòll”) come la pro-
tagonista della nota filastrocca di Na-
tale (in una delle tante versioni lasciateci
dalla tradizione popolare), si è divorato in
un sol boccone anche i tanto bistrattati
contratti a partita iva.
I cosiddetti “contratti a p.iva” hanno rap-
presentato, dalla approvazione della cd.
Legge Biagi (D.Lgs. 276/2003) a oggi, la
forma contrattuale più diffusa per disci-
plinare tutti quei rapporti di collaborazio-
ne autonoma che non potessero essere
ricondotti a un “progetto o programma
di lavoro o fase di esso” (come recita la
cd. Legge Biagi).
Non è questa la sede per analizzare i ri-
schi che già comportava il ricorso a tale
fattispecie contrattuale, che dalla cd.
Legge Biagi in poi ha galleggiato sul pe-
ricoloso crinale della elusione dell’obbli-
go del contratto a progetto per i rapporti
di collaborazione autonoma coordinata
e continuativa, ma che ha pur sempre
la riforma del lavoro
“divora” tale fattispecie
contrattuale
Aldo CalzaManaging PartnerhELP - tHe Employment Law Plant
“Piva Piva l’òli d’oliva, gnacca gnacca l’òli
che tacca, la mangiaa trii boeu e una vac-
ca e una sgòrba de scigoll, piva piva l’è
mai sagòll”.
28 maggio 2012 57
l i b r i _ C U L T U R E
vissuto, e al tempo stesso di “aderire” ad
esso, divenirne partecipe. La prospettiva
ecosofica che ne deriva consiste nel tenta-
tivo di tenere insieme le “cose” del mondo
in una compresenza complessa e articola-
ta. Una prospettiva che, sul piano dell’azio-
ne politica, economica, sociale o culturale,
prevede una strettissima dipendenza, una
sinergia tra diversi attori.
La necessità, dunque, di una visione capa-
ce di far convivere in modo organico svilup-
pi tecnologici e profitti economici, consumi
e innovazioni culturali, forme e sistemi po-
litici, territori e ambienti di riferimento. Una
strategia sempre fragile e precaria, ma tesa
ad inglobare di volta in volta tutte le singole
parti del sistema, dal cui sviluppo armonico
dipendono la crescita e il benessere delle
nuove generazioni.•
a anni Michel Maffesoli, professore
di sociologia alla Sorbonne di Pari-
gi, si adopera per distinguere i tratti
essenziali del tempo presente, i termini e
le nozioni di quella mutazione epocale che
definisce “postmodernità”.
In Matrimonium il tema della riflessione è
la diversa postura intellettuale che sem-
bra delinearsi oggi rispetto alla natura
e all’ecologia. La tentazione moderna è
sempre stata quella di educare i corpi, di
permettere all’uomo di erigersi, attraverso
la verticalità del proprio essere, a soggetto
dominante. Questa posizione segna un por-
tamento, che si esprime contro la natura,
tentando di indirizzarla esattamente come
l’uomo ha fatto e fa tutt’ora modificando i
corsi dei fiumi, arginando l’espandersi delle
foreste, sventrando montagne. Una volon-
MATRIMONIUMBREVE TRATTATO DI ECOSOFIA
di Michel MaffesoliBevivino Editorepagine 100 € 10,00
TUTTO BIO 2012
ANNUARIO
DEL BIOLOGICO
a cura di Achille Mingozzi, Rosa Maria BertinoEgaf Edizionipagine 336, € 16,00
SOSTENIBILITÀ
E RISCHIO
GREENWASHING
di Michele Crivellaro, Giampietro Vecchiato, Federica ScalcoLibreria Universitariapagine 224, € 15,00
tà di dominio in cui l’uomo cerca conforto
perché gli consente di porsi in opposizione
al resto del mondo, inteso in questo am-
bito come ambiente geografico, sociale e
spirituale. Come scrive Massimo di Felice
nella prefazione “dell’impatto ambientale
proprio alla civilizzazione occidentale e ai
suoi strumenti tecnologici e informativi, gli
umanisti e i sociologi hanno saputo dire ben
poco, limitandosi a intervenire contro l’epo-
ca contemporanea”. Qui, invece, Maffesoli
si occupa in maniera originale della natura,
dedicandosi ad una riflessione sull’ecolo-
gia del pensiero, sulla postura intellettuale
che conviene assumere per lasciar vivere la
terra consentendo così agli uomini di con-
tinuare ad essere. Una sorta di “geosocio-
logia” capace di esprimere in profondità le
dinamiche e le diverse caratteristiche del
Un’opera iniziata nel 1993 e aggiornata attraverso i censimenti diretti di migliaia di operatori. Gli archivi che la compongono sono delle vere e proprie mappe, indispensabili per scoprire l’Italia che cambia. Una banca dati che segue l’evoluzione del settore, registra i cambiamenti in atto, elabora le statistiche Bio Bank e alimenta l’annuario Tutto Bio e il portale biobank.it. Presi in rassegna ristoranti, mense, gruppi di acquisto, aziende e-commerce, fiere di settore, associazioni, periodici: oltre 9.500 operatori bio, di cui 3.800 impegnati nella vendita diretta. L’annuario quest’anno presenta due nuove realtà: fattorie didattiche e aziende di cosmesi e detergenza.
Studio che ha l’obiettivo di aiutare a generare programmi autenticamente sostenibili e a realizzare una comunicazione ambientale corretta, rivolgendosi a chi si occupa di sostenibilità e di comunicazione ambientale. Oggi, infatti, i consumatori e l’opinione pubblica vogliono sapere tutto delle aziende: se e quanto inquinano, se rispettano gli interessi degli stakeholder, se governano tutti gli impatti sul mondo esterno. E questo ha cambiato per sempre le regole del fare impresa. Infatti, come scrivono gli autori: “Essere sostenibili significa utilizzare un nuovo paradigma che aiuta a fare innovazione, a creare valore aggiunto, ad acquistare un nuovo vantaggio competitivo”.
Bio enciclopedico Verde autentico
di Fabio La Rocca
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N O M I
Abs 50; Acqua & Sapone 22/23; Acqua
Sant’Anna 49; Al 51; Amd 13; Ancc-Coop 51;
Angolo Riccardo 42/43; Anlaid 32; Asda 50;
Assolatte 31; Avantium 48; Bandieri Ettore 20;
Battagliola Giuseppe 31; Beiersdorf Southern
Europe 36; Bevivino Editore 57; Biancalani Gol-
fredo 15; Bioearth 19; Bolton Alimentari 30;
Borsari Sport 20; Brevi 27; Calza Aldo 56;
Carruba Michele 30; Cavallo Paola 51; Cegid
54; Cenni Susanna 20; Centro per il libro e la
lettura 6; Co-operative 50; Co-operative Bank
50; Coca-Cola 48; Colgate-Palmolive 32; Co-
lombo Luca 12; Colonna Paolo 40; Cominotto
Cristiano 51; Conad 22/24; Coop fi 15; Coop
tout court 15; Crepaccioli Luca 31; Dal Sasso
Alberto 46; Danone 48; De Giovanni Ugo 38;
De Virgilio Daniela 19; Dell 13; Egaf Edizioni
57;Esselunga 22/25; European Bioplastic As-
sociation 49; Eurospin 10; Eversheds 50; Fa-
cebook 12; Farmaceutici Dottor Ciccarelli 32;
Federalimentare 31; Fiorfiore 15; Gallavresi
Luigi 40; Gevo 48; Gianesin Francesca Roma-
na 39; Giouroukos Bill 8/9; Goodyear Dunlop
Italia 31; Gruppo 24 ore 38/40; Gullo Caterina
40; Hill James 38; Hp 13; Iannaccone Nicola
32; Infantino Giuseppe 38; InfoJobs.it 53; In-
gino 49; Innovia Films 49; Intel 13; Investec
51; Ipercoop 10; Jelinek Radek 32; John Welch
and Stammers 50; L’oreal Usa 49; La Garde-
nia 18; La Linea Verde 31; Lawbridge Solicitors
50; Legge Biagi 56; Libreria Universitaria 57;
Limoni Group 18; Longchamp 54; Lowy Frank 8;
Lucchetta Paolo 15; Mac Flexopackaging 49;
Maffei vittorio 53; Maxi Simply 27; Maxi Zoo
27; Mercatone Uno 20; Mercedes Benz 31;
Mondoni Andrea 36; NatureWorks 49; Nestle’
49; Nextplora Internet 13; Nielsen 6/43; Nivea
36/37; Noda Miyako 15; Novamont 49; Pam-
pani Fabio 18; Pantini Aluffi Chiara 32; Pasetti
Marco 32; Pittarello 27/28; Ponchio Alberto
32; PriceWaterhouseCoopers 40; Procter &
Gamble 49; Reckitt Benckiser 32; Scandola
Mariastella 49; Shiseido 49; Silvi Patrizia 38;
Simmons & Simmons 50; Simonin Richard 18;
Studio Toogood 36; Tesco 50; Tesco 39; Teso-
ro Regi 40; Tessari Michela 15; Tetrapak 49;
The Walt Disney Company Italia 39; Tigros 19;
Trony 28; Unicoop Firenze 14/15; Unieuro 28;
Unilever Italia 38; Università di Trieste 53; Uni-
versita’ di Bologna 49; Vernier Francesco 53;
Virent 48; Viviverde 15; Walmart 38; Westfield
8/9; Zuckerberg Mark 12
STAMPA: ROTOLITO LOMBARDA S.p.A. - Via Sondrio, 320096 Seggiano di Pioltello (Mi)
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Testata a diffusione nazionale volontariamente sottoposta dall’editore ad accertamento e riscontro della tiratura e diffusione per il periodo 01/01/2009-31/12/2009; tiratura media 21.022 copie, diffusione media 20.589 copie. Società di Revisione Fausto Vittucci & C. sas.
numero 19 - 28 maggio 2012www.gdoweek.it - www.gdoweektv.it
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COLLABORATORI: Davide Bernieri, Alessandra Bonaccorsi, Laura Brivio, Aldo Calza (hELP - tHe Employment Law Plant), Luigi Dall’Olio, Irene de Gasperis, Fabio La Rocca, Lu.Ca, Loredana Oliva, Patrizia Pagani, RisparmioSuper, Nadia Tadioli, Barbara Trigari
PROGETTO GRAFICO: Elisabetta Delfini, Walter Tinelli
CREDITI FOTOGRAFICI: Thinkstock, Fotolia
DIRETTORE EDITORIALE BUSINESS MEDIA: Mattia Losi
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