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17Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 Teknoscienza - carie
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A che punto è la malattia più diffusa al mondo? Con questa pagina vengono richiamati alcuni aspetti del problema “carie” per mantenere alta la guardia. L’imperversare della crisi rende infatti l’annosa battaglia più difficile da combattere.
Con la crisi è boom tra i bambini (+15%)Negli ultimi cinque anni la carie è
aumentata di circa il 15% in età pedia-
trica. Un dato che chiama in causa la
lunga crisi economica del Paese con
i suoi effetti sulla prevenzione. Un
quadro sconfortante sul piano della
salute dei denti, che tra l’altro si allarga
includendo anche i ragazzi più gran-
di. Basti pensare alla costante crescita
della percentuale di venticinquenni
con problemi di carie. A ricordare i
dati è la SIOI (Società italiana odonto-
iatria infantile) che ha come obiettivo
principale proprio sensibilizzare l’opi-
nione pubblica sull’importanza della
prevenzione e delle terapie odontoia-
triche dei bambini. E per rispondere
al meglio a questa mission, la società
presieduta dalla Raffaella Docimo, nel
2015 ha proposto diverse iniziative.
«La II edizione del “Dental Baby Day” –
ricorda la società in una nota – ha avu-
to successo, così come l’alleanza con
Save The Children di cui SIOI è diven-
tata partner strategico unico a livello
nazionale. Un ampio programma di
informazione tra genitori, insegnanti,
medici e pediatri che acquisisce ancor
più significato in considerazione dei
dati che testimoniano la presenza in
Italia di 1.400.000 bimbi che vivono
in stato di povertà assoluta».
A incidere sul deficitario stato di pre-
venzione è sempre più la crisi econo-
mica, come confermato dal rapporto
ISTAT “Il ricorso alle cure odontoiatri-
che e la salute dei denti in Italia 2013”,
che certifica come nel 2013 il 12% degli
italiani non abbia potuto curarsi i den-
ti per motivi economici. In merito ai
dati rilevati dallo studio, che interessa-
no nello specifico le fasce più giovani
d’età, colpisce quello secondo cui oltre
il 75% dei bambini tra i 3 e i 5 anni non
è mai stato dal dentista. A partire dai
6 anni fortunatamente la statistica si
inverte.
«In questi ultimi anni – afferma Do-
cimo – la prevenzione odontoiatrica
infantile è entrata nei programmi di
governo dedicati alla salute pubbli-
ca e le iniziative in tal senso stanno
aumentando. Anche nel 2015, medici
chirurghi specializzati e odontoiatri
aderenti alla SIOI hanno reso possibile
una concreta risposta alle problema-
tiche odontoiatriche dei più piccoli,
grazie a un’attività svolta su tutto il
territorio nazionale».
«La SIOI» – ricorda la nota – «offre un
contributo che parte dalla fondamen-
tale prevenzione, ma si occupa anche
della cura clinica delle patologie più
frequenti come la carie e i traumi. Tut-
ti temi al centro del XVIII Congresso
nazionale della società, in programma
il 3 e 4 dicembre al Maxxi di Roma».
Fonte: Adnkronos
Contro la carie dalle battaglie alla guerra permanente
18 Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015Teknoscienza - carie
Considerazioni di Farronato dinanzi al dilagare della carie
Il Capitolo italiano in trincea nella battaglia avviata dall’ACFF nel mondo
L’incremento della carie nel mondo (vedi articolo a pagina 17) comporta alcune rifl essioni. Ne abbiamo parlato con il titolare della cattedra di Ortognatodonzia all’Università degli Studi di Milano.
L’incidenza della carie in Italia è in aumento. Le risulta? Sì, per due motivi: la ridotta disponibilità economica; e l’arrivo
dei migranti che in genere hanno diverse abitudini alimentari
(errate) e minor (nulla) attenzione alla prevenzione.
Secondo lei è a causa della crisi, oppure a causa di scarsa informazione e di conseguenza prevenzione, che possiamo dire che una dieta troppo ricca di zuccheri sia tra i maggiori imputati dell’aggravio? Gli zuccheri e le sostanze acide rappresentano la maggior cau-
sa dell’ insorgenza di carie, insieme ad abitudini di igiene orale
scarse o errate. Si consumano quotidianamente numerosi ali-
menti che contengono zuccheri (semplici o complessi), che ven-
gono trasformati in acidi dai batteri cariogeni presenti nella
placca dentale. Lo smalto dei denti di conseguenza si può de-
mineralizzare a causa dell’attacco acido formando delle lesioni
cariose.
Può dirci quali sono i rimedi più effi caci per vincere la battaglia?Gli acidi provocano l’attacco acido allo smalto dentario e pos-
sono essere:
– di origine alimentare; in questo caso la soluzione è: evitarli;
sciacquarsi la bocca subito dopo con l’assunzione di acqua;
non spazzolarsi i denti prima di 20 minuti per consentire la
rimineralizzazione da parte della saliva;
– prodotti dai batteri che degradano lo zucchero a partire dai
20 minuti successivi all’assunzione; la soluzione: eliminare i
batteri (impossibile); eliminare gli zuccheri (diffi cile) (gli zuc-
cheri ritornano nel cavo orale con la saliva !); spazzolarsi dopo
20 miuti con presidi (dentifricio e collutorio) per eliminare il
più possibile batteri e residui di zucchero e utilizzare presidi
che proteggano a lungo (tutta la notte) e siano in grado di im-
pedire ai batteri di produrre acidi utilizzando lo zucchero che
(immancabilmente) ritorna con la saliva.
La ricerca inoltre offre anche nuove tecnologie che sono in gra-
do di neutralizzare gli acidi provenienti dalla degradazione dello
zucchero grazie a una speciale combinazione di principi attivi
(arginina, calcio e fl uoro).
Iniziativa globale lanciata nel 2010 da
esperti che unirono le proprie forze
per fermare il progredire della carie,
la ACFF (Alliance for a Cavity-Free
Future) cui aderiscono Capitoli in
Cina, Colombia, Messico, Brasile, Ve-
nezuela, America Centrale, Africa del
Sud, India, Filippine, Russia, Turchia e
Australia, ha annunciato a luglio del
2013 il lancio di un nuovo Capitolo
europeo. Quello italiano si è costitui-
to a Roma il 30 aprile con un apposito
incontro cui hanno aderito i maggio-
ri esperti nel campo di odontoiatria,
pediatria, nutrizione; promosso dalla
Colgate-Palmolive, azienda che sup-
porta progetti di salute orale tramite
partnership con professionisti denta-
li, associazioni e istituzioni pubbliche,
collaborando contro le ineguaglianze
nella prevenzione e nel controllo
della carie. Tra gli obiettivi del board
italiano ACFF: educare la popolazione
sulla prevenzione e sull’importanza
della diagnosi precoce, in osservanza
alle nuove linee guida dell’Organizza-
zione mondiale della sanità sul con-
sumo dello zucchero. Se le linee guida
dell’OMS raccomandano di mantene-
re il consumo giornaliero di zucchero
al di sotto del 10%, fondamentale tut-
tavia appare il ruolo della dieta nella
prevenzione della malattia cronica,
la più diffusa al mondo, che colpisce
l’80% della popolazione.
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Odense, Danimarca/Valencia,
Spagna – Per individuare poten-
ziali biomarcatori della carie, un
team internazionale di ricerca-
tori ha analizzato in dettaglio il
metaproteome, la proteina più
diffusa nel biofilm orale. Le loro
risultanze potrebbero portare
allo sviluppo di un test diagnosti-
co della carie.
I ricercatori del Dipartimento di
Biochimica e Biologia molecola-
re della University of Southern
Denmark di Odense e dalla Fon-
dazione FISABIO di Valencia,
sono impegnati nell’individua-
zione di un insieme minimo di
proteine che consentano di di-
scernere tra i campioni di placca
dentale sani e quelli colpiti da
carie: in 17 individui sono stati
finora identificati 7771 batteri e
853 proteine umane.
I ricercatori dicono che l’analisi
dei “metaproteomic” del biofilm
orale ha portato alla prima indivi-
duazione di proteine della placca
batterica umana. Utilizzando dif-
ferenti approcci di spettrometria
di massa, si sono anche quantifi-
cati singoli peptidi in individui
sani e in quelli affetti da carie.
I loro risultati hanno mostrato
che i sani sembrano avere quanti-
tà significative di enzimi con alta
tolleranza all’acido. Altre protei-
ne presenti a livelli più elevati in
individui senza carie sono stati
coinvolte nella sintesi degli eso-
polisaccaridi, del metabolismo
del ferro e nella risposta immu-
nitaria.
Interpretando nell’insieme i po-
tenziali biomarcatori, gli scien-
ziati hanno determinato lo stato
di salute orale degli individui
presi in esame con un’approssi-
mazione di oltre il 96%. Anche se
occorre convalidare i risultati su
campioni di più ampie dimensio-
ni, ciò che si è evinto – dicono i
ricercatori – potrebbe rivelarsi
utile per lo sviluppo di future
proiezioni sul rischio di carie.
I risultati dello studio sono stati
pubblicati online il 14 agosto pri-
ma di essere stampati sul PRO-
TEOMICS Journal in un articolo
intitolato “The human oral me-
taproteome reveals potential bio-
markers for caries disease”.
Dental Tribune International
La ricerca ha quantificato singoli peptidi in individui sani e in por-tatori di carie (Foto: ©lightpoet/Shutterstock).
Scoperti dalla ricerca biomarcatori potenziali della carie
Dental Tribune Italian Edition - Ottobre 2015 19Teknoscienza - carie
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