View
217
Download
0
Category
Preview:
Citation preview
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 1
Un’idea di racconto che dovrebbe essere scritto da un uomo di penna che non abbia
niente da fare
Monsieur Y non era un uomo di penna e
nemmeno uno di quelli che non hanno
niente da fare. Era un medico, ma non uno
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 2
qualunque. Era uno di quei medici che
avevano fatto del proprio mestiere una
ragion d'essere. Proprio così, una ragion
d'essere. Viveva asserragliato nel suo
studio dalla mattina alla sera e, quando
non era in studio, lo si vedeva in
ospedale e, se non era né in studio né in
ospedale, era in giro per il mondo a
qualche congresso. Doveva aggiornarsi,
diceva. Raramente raggiungeva il letto.
Non aveva tempo, lamentava. E ancora più
raramente gli capitava di afferrare una
forchetta. Non era necessario, sosteneva.
Perché non di cibo si nutriva Monsieur Y,
ma di pazienti. Se ne nutriva senza mai
saziarsi, concedendosi a ogni febbre e a
ogni angoscia, ascoltando racconti di
sofferenze e malanni. Con lo zelo e
l’arguzia di un investigatore, annotava
ogni particolare di quei racconti
riempiendo fogli e fogli di sintomi,
diagnosi e terapia di ogni “caso” gli si
presentasse davanti. Perché ogni
sofferenza era per lui un partita da
giocare, un "caso" da risolvere. E
esclusivamente di "casi" era scandito il
suo tempo: casi banali e ricorrenti,
grazie ai quali poteva fare sfoggio di
sicurezza ed esercitare il dispotismo
necessario a rinsaldare la sua fama; casi
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 3
insoliti e particolari, da utilizzare
come palestra per il suo intuito e
strumento per la sua civetteria.
Nulla sembrava potesse turbare le sue
abitudini finché un giorno non gli capitò
fra le mani un libro, uno strano libro
dato che non trattava di medicina,
popolato di immagini ben diverse dai
corpi senza pelle che balzavano fuori dai
voluminosi tomi della sua biblioteca. Si
vedevano solo mele, cappelli, pipe e
qualche raro essere umano, ma vestito.
L’avrà dimenticato un paziente, pensò. E,
quasi volesse trovare conferma
dell’inutilità del volume, lo sfogliò a
lungo con la curiosità e la diffidenza
che di solito si prova verso ciò che non
si conosce. Fu così che, suo malgrado, si
trovò a prestare attenzione a quella che
l'autore definiva "un'idea di racconto
che dovrebbe essere scritto da un uomo di
penna che non abbia niente da fare.”
Lesse: 1 “La commerciante di colori o
la fatica degli uomini. Un pittore va nel
negozio di Madame X e chiede una tela di
50x60 cm. Madame X gli chiede che cosa 1 René Magritte – Tutti gli scritti – Feltrinelli – In La destination , 1977, n.75 Magritte propone l’incipit di “un’idea di racconto che dovrebbe essere scritto da un uomo di penna che non abbia niente da fare” dal titolo “La commerciante di colori o la fatica degli uomini.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 4
vuol dipingere su quella tela e il
pittore risponde che non lo sa ancora,
che aspetta l’ispirazione; al che Madame
X: perché mi chiede una tela di questa
misura, non sapendo ancora se il formato
è adatto a dipingere l’idea che le verrà?
Ripassi, dunque, signore quando saprà
esattamente di cosa ha bisogno. Un altro
artista viene per comprare dei colori e
Madame X gli chiede per quale uso. Sono
per un ritratto e l’artista, interrogato
in proposito, dice che la modella è una
donna rossa dagli occhi verdi. Bene dice
Madame X, ecco i colori che le servono; e
glieli incarta. Il pittore dice: mi
servirebbe il verde veronese per gli
occhi e del vermiglione per il vestito.
Ma no, dice Madame X, le ho messo del
verde cinabro (verde giallastro) e con
quello lei dovrebbe riuscire a dare
l’idea degli occhi verdi attraverso
contrasti indovinati con gli altri
colori, e quanto al vestito trovo che il
rosso vermiglione non va bene; farebbe
meglio a dipingerlo in una tonalità di
grigio che si armonizza con i capelli
rossi……
Un'idea. Di racconto. Che parlava
della fatica degli uomini. E allora?
Nessuno stava male, nessuno si lamentava
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 5
e soprattutto nessuno doveva morire.
Bisognava solo che qualcuno si decidesse
a dipingere un quadro. Non sembrava poi
una gran fatica. Ma allora perché una
storia da continuare, e con quel titolo.
Chissà.
Nei giorni seguenti tornò spesso al
libro, e leggendo e rileggendo
attentamente ciò che gli era capitato di
leggere per caso, cominciò a sospettare
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 6
di trovarsi di fronte a un nuovo “caso”
da risolvere o, meglio, da inventare.
"La commerciante di colori o la
fatica degli uomini", ripeteva di
continuo e ascoltava le parole da lui
stesso pronunciate rimbalzargli nella
mente ossessive e incalzanti come
percussioni in un rito tribale. Di esse
riempiva, fra un paziente e un altro, o
meglio, fra un fegato e un rene, i fogli
del suo pregevole ricettario combinandole
fra loro, cercando la soluzione di quel
rompicapo nella loro forma oltre che nel
significato. E poi perché quella “o” li
nel mezzo. È forse questo il segreto? La
commerciante di colori e la fatica degli
uomini sono la stessa cosa. Bastava
capire chi fosse la commerciante di
colori e perché una commerciante e perché
proprio di colori. E la fatica degli
uomini in cosa consisteva. Restava ancora
da capire tutto.
Era domenica, una di quelle domeniche
grigie in cui occorre accendere la luce
fin dalle prime ore del mattino. Monsieur
Y si svegliò più tardi degli altri giorni
e come ogni domenica sua moglie gli portò
la colazione e i giornali a letto, gli
chiese se aveva riposato bene e lo chiamò
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 7
caro prima di dileguarsi. Ma quella
domenica tali attenzioni lo misero di
malumore. Infastidito da sé stesso e da
tutto ciò che lo circondava, si alzò
subito. Sarebbe uscito quella domenica,
decise.
Prese a camminare lentamente per le
strade sonnolente. Poche macchine,
qualche famigliola in bicicletta e
qualche anziano signore a piedi verso la
chiesa o il giornalaio. Le saracinesche
dei negozi erano abbassate, pochi i bar
aperti. La gente faceva colazione
chiacchierando e poi comprava le paste.
Era dunque quella la gente che si
ammalava, quella che comprava le paste,
ma solo la domenica, pensò Monsieur Y.
Passeggiando senza meta, gli venne in
mente una paziente che descriveva le
sensazioni del suo corpo con i colori.
Per lei il benessere aveva il colore
dell'alba sul mare e la stanchezza il
marrone grigiastro dei rami secchi.
Diceva di sopportare i dolori rossi, come
il mal di pancia, non tollerava i dolori
verdi, come il mal d'orecchio, aveva
paura dei dolori grigi, grigi come quella
domenica. Era una signora piccola e di
mezza età, con gli occhi vivaci.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 8
Ricordò con quanta albagia aveva
accolto le confidenze di quella donna
dolorante, con quanto fastidio e
disprezzo si era occupato di lei, quasi
non valesse la pena guarire una persona
che descriveva i suoi mali con i colori.
Un pittore avrebbe potuto dipingerla e
Madame X gli avrebbe venduto il colore
dell'amore e del mal di pancia, del mal
d'orecchio e della speranza, il colore
della terra e della stanchezza. E
continuava a camminare senza meta fra
famigliole in bicicletta, fra cani e
padroni, senza camice, senza carta
intestata, per la prima volta, forse,
solo con i suoi pensieri.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 9
Entrò in un bar. Si sedette a un
tavolino di formica con le gambe di
alluminio. Sul banco, accanto a
tramezzini e brioche c’erano le schedine
del totocalcio. Era uno di loro. Uno dei
suoi pazienti. Ordinò un panino al
prosciutto.
"E da bere?"
"Da bere...un bicchiere di vino.
Bianco."
Il cameriere gli servì il panino su
un piatto di spessa ceramica e il vino in
un bicchiere cilindrico non più
trasparente per l'usura. Monsieur Y lo
afferrò con il palmo della mano
lasciandosi bagnare dalle gocce d'acqua
catturate dalla superficie del vetro non
più liscia. Bevve un sorso assaporandolo
lentamente prima di deglutirlo. Era tanto
tempo che non sentiva più il gusto
semplice del vino da osteria, da partite
a carte fra uomini. Addentò il pane con
una voracità inconsueta per lui che fino
a quel momento aveva considerato la fame
una debolezza imperdonabile e il cibo un
insieme di proteine, grassi e
carboidrati. Masticava lentamente ponendo
attenzione al movimento ritmico e deciso
della mascella che pian piano trasformava
il piacere in nutrimento. Togliendosi una
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 10
mollica da un angolo della bocca si
ricordò di non essersi fatto la barba. Ne
ebbe conferma toccandosi la guancia e poi
il collo. Il cameriere, dal banco, lo
guardava incuriosito. Quando se accorse,
Monsieur Y rispose allo sguardo con un
sorriso.
Era ancora mattina di una domenica
grigia.
Riprese a camminare accompagnato dal
ritmo del suo respiro e a tratti
ripensava al titolo del racconto e alla
commerciante di colori che si era
rifiutata di vendere una tela al pittore
senza ispirazione e aveva consigliato, al
pittore che voleva dipingere la modella
dai capelli rossi di farle indossare un
vestito grigio. Immaginò questi due
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 11
signori entrare uno dopo l'altro nel
negozio di Madame X, annunciati da un
leggero scampanellio. E lui dietro di
loro, come in un sogno, vedeva le pareti
coperte da stigliature di legno scuro
sulle quali erano allineati, con cura e
armonia, migliaia di tubetti di colori,
di bottigline e di pastelli. E la
immaginava vestita di nero, con indosso
uno scialle rosso che le copriva le forme
appena arrotondate dall'età. Si muoveva
con armonia e eleganza maneggiando colori
e pennelli, con la grazia e la cura di
chi ha in mano una cosa preziosa. La
carnagione del volto era chiara, e chiari
gli occhi ancora impertinenti. I troppi
capelli non più neri, erano raccolti
sulla nuca; qualche ciocca più corta
finiva per sfiorarle il volto e lei,
paziente, con un gesto la ricacciava
dietro l'orecchio.
Ma una donna così esiste solo nel
racconto, e neanche quello esiste,
constatò rammaricato. E la fatica degli
uomini?
Era domenica e ormai non era più
mattina. Il grigio si era tinto dei
colori del tramonto e qualche lampione
era già acceso. Non riusciva a capire
dove fosse. Lontano da casa sicuramente.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 12
Si guardò intorno cercando di riconoscere
qualche insegna o qualche palazzo, ma
nessun indizio lo induceva a orientarsi.
Era stanco, fermò un taxi.
A casa trovò sua moglie che non si
mostrò particolarmente sorpresa della sua
assenza né gli chiese spiegazioni. La
cosa sulle prime gli dispiacque ma poi
pensò che non ne aveva motivo.
Il giorno dopo uscì di casa prima del
solito e andò in studio. Incaricò
l’infermiera di disdire ogni appuntamento
per quel giorno, di procurargli del vino
bianco e un panino col prosciutto e di
andarsene a casa o se preferiva in giro
per la città. Doveva preparare un lavoro
per un congresso, disse, e aveva bisogno
di tutta la giornata. La ragazza
incredula assentì e dopo aver provveduto
a fare quel che gli era stato ordinato,
gli chiese se si sentiva bene,
preoccupandosi che di fatto non avesse
bisogno di altro. Monsieur X la rassicurò
frettolosamente, desideroso com’era di
essere lasciato solo, e dopo averla
invitata ad andare cominciò a scrivere.
Il pittore ringrazia Madame X e
pensieroso esce dal negozio. La
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 13
commerciante di colori ha proprio
ragione, il verde cinabro é il colore che
ci vuole per dipingere i suoi occhi. E il
vestito, poi, avrei commesso un grosso
errore a ritrarla con quel vestito rosso.
La mia modella indosserà un vestito
grigio. Necessariamente grigio.
Per la strada vede una vetrina
ingombra di rigidi manichini che
sorreggono vestiti per signora. Nessuno
di loro ha indosso una parrucca rossa e
nemmeno un vestito grigio, ma il pittore,
con coraggio, entra lo stesso e chiede.
"Vorrei un vestito grigio per la mia
modella dai capelli rossi e dagli occhi
verdi che dipingerò con il verde cinabro.
Vorrei un vestito appena scollato che
metta in evidenza la sua carnagione. La
signora ha i capelli lunghi e ben vedrei
una ciocca di capelli adagiata sul
decolté nudo, o magari adornato da un
piccolo monile."
"Bene, signore. Sono sicura che in
questo negozio Lei troverà l'abito che
desidera. Che misura?"
"Come sarebbe a dire: che misura?
Misura di cosa?"
"Mi scusi signore, volevo dire che
taglia indossa la sua modella?"
"Non saprei proprio. Ha i capelli
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 14
rossi, gli occhi verdi e vorrei farle
indossare un vestito grigio come mi ha
consigliato Madame X."
"Ma io non posso aiutarla se non mi
dice qualcosa di più su questa donna."
"Io veramente non la conosco bene."
"Capisco signore. Ma io devo venderle
un vestito che ben si dovrà adattare al
corpo della sua modella. La inviterei, se
me lo consente, a descrivere il suo
corpo. Ci provi, la prego, altrimenti non
potrò aiutarla."
"Come faccio a descrivere il suo
corpo. Io sono un pittore. Potrei
dipingerlo, ma lo posso dipingere solo se
vestito con un abito grigio."
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 15
"Capisco signore. La prego, mi dica
almeno se la sua modella é alta come me,
o più o meno di me. E le sue forme
signore. Mi permetta, ma dovrei sapere se
le sue forme sono, come dire, timide o
prorompenti. Visto che lei desidera
dipingere la sua modella con un vestito
scollato, immagino che Lei vorrà farle
intravedere. E inoltre suppongo che il
vestito dovrà essere di stoffa setosa
come i suoi capelli e dovrà modellare
bene il suo corpo, se Lei vorrà dipingere
anche il suo corpo e non solo il suo
vestito..."
E non sapeva più cosa scrivere
Monsieur Y.
Quanti ricordi gli evocava quel
vestito di seta frusciante su forme di
donna. Ripensò ai voluminosi drappi
azzurri delle madonne che col piede
schiacciavano la testa del serpente,
rivide i grembiuli da cucina sempre
sdruciti di sua mamma, i suoi vestiti
buoni della domenica, sempre fuori moda,
lei che usciva sotto braccio a suo padre,
segno di appartenenza che legittimava il
suo essere donna e madre. Ricordò la
gonna a pieghe della bambina dagli occhi
nocciola che aveva popolato i suoi sogni
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 16
di bambino e i vestiti di sua moglie,
costosissimi vestiti della moglie
altrettanto costosa di un professionista
affermato, indispensabile alla sua
affermazione e forse inutile, come tutto
il resto. Pensò ai vestiti delle sue
pazienti, alle sottovesti di nylon,
ultimo baluardo delle loro miserie, e
alle sue mani impietose che le
sollevavano. Vedeva i loro occhi
questuanti e spauriti, occhi né di uomo
né di donna, solo occhi di malati in
attesa di verdetto. Riprese a scrivere.
Il pittore stordito compra il vestito
grigio scelto per lui dalla commessa e lo
mostra trionfante a Madame X.
"È bellissimo!" Esclama la donna.
"Come la mia modella dai capelli
rossi e dagli occhi verdi", replica il
pittore.
"La dipingerò sullo sfondo di un
cielo blu, come é il cielo nelle giornate
di ottobre o di primavera, e di una
collina verde come i suoi occhi e lei
sarà bella come un papavero in un campo
di grano."
"Dipingerà solo il volto o anche il
corpo?"
"Dipingerò il busto. Ho comprato un
vestito scollato proprio per dipingere il
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 17
busto. Non so ancora se dipingerò anche
il corpo. Ma sicuramente il busto sì’."
"Buon lavoro, signore."
"Grazie, Madame."
Bella come un papavero in un campo di
grano, aveva scritto. Quell’immagine gli
era affiorata alla mente con prepotenza e
con essa la stessa sensazione di caldo
che aveva fatto pulsare il corpo di lui
giovinetto ... quanti giochi nei campi di
grano con i papaveri dietro le orecchie e
le merende consumate di nascosto nei
fienili e le dita incrociate sulla bocca,
solenne impegno di omertà, prima di
lasciarsi in attesa dell'indomani...non
aveva i capelli rossi e gli occhi verdi
ma gli aveva fatto battere il cuore.
Uscito dal negozio di Madame X il
pittore va dalla sua modella per
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 18
mostrarle il vestito. La giovane donna,
curiosa e sorridente, si affretta a
indossare l'abito. Guardandosi allo
specchio compiaciuta, si lascia scivolare
la stoffa sui fianchi mentre si sistema
con le mani il limitare della scollatura.
Si tocca i capelli per aggraziarli
intorno al viso e sul decolté. Poi,
girandosi di scatto, si rivolge verso il
pittore cercando il suo assenso. Aveva
ragione Madame X, esclama lui incantato.
La sua modella era bellissima con quel
vestito, l’avrebbe dipinta su uno sfondo
di cielo azzurro e di colline verdi.
Ora insieme avrebbero dovuto
dirigersi verso la collina, forse
parlando, forse in silenzio e il pittore
avrebbe dovuto essere emozionato, molto
emozionato. Solo lui sapeva che stava per
compiere la sua fatica, lui da solo con
la sua modella che tutte le mattine si
sarebbe pettinata nel modo da lui voluto
e avrebbe indossato l'abito di seta
grigio, per seguirlo.
Così pensava Monsieur Y, con
rammarico, perché tutte le mattine quella
donna andava via con il pittore, e andava
via anche dai suoi pensieri. Non riusciva
a immaginarli insieme, non vedeva
l'espressione dei loro occhi. La donna
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 19
durante le pose avrebbe sbuffato
impaziente o si sarebbe concessa
compiaciuta e ammiccante? Chissà se
l'avrebbe dipinta seria o sorridente? E
le mani, erano disposte sul grembo o
lungo i fianchi?
Il pittore ogni giorno si reca fra i
campi con la sua modella dai capelli
rossi e giorno dopo giorno riporta sulla
tela qualcosa di lei: prima ne accenna i
lineamenti, poi il decolté e il vestito.
La dipinge seduta con le mani in grembo
che immobile guarda lontano ...
Io l'avrei dipinta in piedi,
sorridente, quasi ad accennare un passo
di danza o distesa sull’erba con una
spiga in bocca. Ma perché non ho scritto
così?, esclamò sorpreso dalla sua stessa
contraddizione. Perché lo aveva descritto
in modo diverso da come lui stesso
l'avrebbe dipinto? Aveva forse già visto
il quadro da qualche parte?
Era domenica anche quel giorno. Ma
non era una domenica grigia. C'era il
sole. Monsieur Y si alzò di buon ora e
uscì presto. Meta di quella domenica era
un paesino, appena fuori città, abitato
da poche anime contadine e da qualche
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 20
sedicente intellettuale in procinto di
formulare una teoria rivoluzionaria sul
futuro dell'uomo. Conosceva bene quel
piccolo borgo perché più di una volta era
stato chiamato per un consulto dal medico
condotto. Ma quella domenica, il motivo
della sua visita era un altro. Quel
giorno il paesino avrebbe vissuto il suo
momento di gloria.
Avrebbe ospitato, infatti, una
importante manifestazione, il grande
mercato dell'antiquariato “aperto
dall'alba al tramonto, ricco di rarità e
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 21
di interessanti curiosità”, così
garantivano le locandine. Monsieur Y era
sicuro di trovare solamente piatti
sbeccati e vecchi ferri da stiro, ma ci
andò comunque perché, da un po’ di tempo,
andava dovunque si vendesse roba vecchia.
Si mischiò alla folla, divertito da
tanto baccano. Qualcuno lo urtava e lui
cambiava direzione, qualcuno gridava e
lui si voltava ad ascoltare. E procedeva
senza volontà, riscaldato dal sole e dal
vociare dei suoi simili, fra madie e
cassapanche, tazzine sfuse e vecchi
monili. A un tratto vide un uomo, in quel
mercato, che vendeva quadri, tanti e
tutti uguali. Tutti raffiguravano una
donna con gli occhi verdi, i capelli
rossi e un vestito grigio. Erano quasi
tutti per terra, alcuni appoggiati alle
spalliere di sedie impagliate, solo uno,
più grande, troneggiava su un cavalletto.
Sussultò. Per un attimo o forse più
pensò che ciò che stava vedendo fosse
un’allucinazione. Di sicuro era diventato
pazzo e non se ne era reso conto.
Sussultò. Cercò di rimanere calmo. Prese
fiato. Poi si fece coraggio. Sentì la sua
voce chiedere all'uomo seduto fra i
quadri l'origine della sua strana merce.
"È una lunga storia", rispose quello.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 22
"Allora esiste davvero la storia
della signora dai capelli rossi", esclamò
trionfante Monsieur Y.
"Perché non avrebbe dovuto esistere?"
rispose l’altro, e subito aggiunse
"Scusatemi signore, ma cosa sapete di
questa storia?"
"Nulla, non so nulla", balbettò
Monsieur Y "Qualcuno una volta mi ha
parlato di una commerciante di colori e
di alcuni pittori che andavano da lei a
chiedere consiglio; mi hanno raccontato
di uno che non sapeva cosa dipingere e di
un altro che doveva fare il ritratto a
una signora con i capelli rossi..."
"Io so soltanto di un pittore che si
era invaghito di una donna con i capelli
rossi e con gli occhi verdi. La donna era
tanto bella quanto capricciosa e il
pittore, pur di starle vicino, la
dipingeva di continuo, tutti i giorni.
Andava a casa sua, le faceva indossare un
vestito grigio e la portava in campagna
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 23
per ritrarla fra colline e campi di
grano. I suoi occhi vedevano in lei un
prodigio della natura da contemplare,
come il cielo e le stagioni, mentre gli
occhi di lei vedevano soltanto un
pover'uomo disposto a pagare per farle il
ritratto. Il pittore si rovinò per lei.
Quando l’ho conosciuto viveva in una
stamberga, solo con i suoi quadri,
delirante per il dolore e per la febbre.
Mi faceva pena. Era malato e senza un
soldo. Ogni tanto lo andavo a trovare.
Non so come spiegarlo, signore, ma
all’inizio mi sentivo molto stupido nella
mia normalità. Poi quelle visite
diventarono lo scopo della mia vita. Il
pittore mi aspettava e mi sorrideva
quando entravo nel suo tugurio e a poco a
poco, quando gli passò la febbre,
cominciammo a parlare. Della signora dai
capelli rossi mi disse solo che per lui
era la meraviglia di cui ogni giorno si
nutriva il suo sguardo, era l'immagine di
ciò che l'uomo non può raggiungere e non
può, quindi, né sciupare né offendere. E
quest'immagine dipingeva sempre, per
esistere."
Monsieur Y lo ascoltava, incredulo e
trasognato. Si guardò intorno. Era per
strada e non nel racconto. Molte persone
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 24
intorno a lui. Abbassò la testa e si
guardò le mani. In una le chiavi,
nell'altra la custodia del suo
ricettario. Si ricordò che era un medico,
un medico di prestigio. Lo doveva tenere
bene a mente. "Sono un medico", disse ad
alta voce "Mi chiamo Monsieur Y. Non so
dipingere e non so neanche scrivere."
"Allora siamo in due", sorrise l'uomo
dei quadri.
"Perché vende tutti i quadri del
pittore? Immagino che siano tutti del
pittore. Lo ha incaricato lui?"
"Sono miei."
"Suoi?"
"Sì. Io non ho mai saputo dipingere,
anche se avrei tanto voluto. Un giorno
andai persino a comprare una tela,
chissà, pensavo, potrei provare, ma non
sapevo cosa dipingere. Non sapevo nemmeno
perché volevo dipingere. Forse cercavo un
modo per guardare il mondo ma non avevo
occhi per guardare. La signora che
vendeva le tele e i colori ... era bella
la signora, la ricordo ancora, indossava
uno scialle rosso ... dicevo: la signora
che doveva vendermi la tela mi chiese
cosa volevo dipingere e io risposi che
non lo sapevo. Lei mi pregò di ritornare
una volta deciso di cosa avevo bisogno.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 25
Ed é questo che non ho ancora capito. Un
giorno ho comprato tutti i quadri che
vede. Uno dopo l'altro. Pensavo di
comprare ciò che non si può raggiungere e
che si deve solo ammirare, come diceva il
pittore. Ho comprato un sogno, un amore,
e gli occhi per guardare."
"E allora?"
"È passato tanto tempo. E non sono
riuscito ad amare e non ho imparato a
guardare. Torni quando saprà di cosa avrà
bisogno, mi aveva detto la commerciante
di colori. Bisogna prima capire. E quel
che c'è da capire non si può comprare. Si
deve imparare", aggiunse serio "ad avere
occhi per guardare."
E abbassò lo sguardo, l'uomo dei
quadri. Cupo. Grave. Era diventato un
gigante, agli occhi di Monsieur Y che,
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 26
silenzioso e quasi riverente aveva
ascoltato la sua storia. E ancora
silenzio fra i due uomini. L'uno di
fronte all'altro con gli occhi bassi,
quasi vergognosi di essersi riconosciuti.
Fra loro tante signore dai capelli rossi,
con gli occhi verdi e con il vestito
grigio, tutte uguali, tante, e tanta
gente per la strada. Qualche passante
meno distratto indugia di fronte ai due
uomini, poi tira dritto.
"Li compro tutti io", esclamò deciso
Monsieur Y.
"Perché?" gli chiese l'uomo, a bassa
voce, con gli occhi bassi.
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 27
"Ho trovato gli occhi per guardare."
"Come ha fatto, signore?"
"Ho trovato la mia fatica."
"Cosa, signore?"
"Ho trovato il mio respiro."
"Cosa intende dire, signore?"
"Non lo posso spiegare, é stata la
commerciante, la commerciante di colori."
Incredulo l'uomo dei quadri si lasciò
coinvolgere da tanta euforia. Guardò
Monsieur Y senza sapere cosa dire.
Abbozzò un sorriso, goffo e impacciato.
Era felice anche lui. Insieme presero ad
ammonticchiare le tele proteggendole con
dei cartoni, chiusero il cavalletto e
sistemarono tutto il resto. Gli altri
venditori di quella povera esposizione li
guardavano con sospetto.
"Non stiamo scappando", si giustificò
l'uomo.
"Abbiamo fretta", replicò Monsieur Y
senza preoccuparsi di celare la sua
eccitazione. "Posso finire il racconto.
Finalmente posso finire il racconto",
aggiunse, cercando di farsi largo fra la
gente che popolava quella fiera di paese.
Caricati quadri in macchina i due uomini
diventarono di nuovo seri. A ciascuno la
sua strada, a ciascuno la sua fatica. Non
c'era più bisogno di dirsi nulla. Si
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 28
strinsero la mano.
Monsieur Y salì in macchina e mise in
moto. Appena lontano si guardò indietro
sorridendo. Era domenica, c'era il sole e
non aveva nessuna voglia di tornare a
casa. Gli venne in mente che, forse solo
per abitudine, colei che un tempo gli
portava i giornali a letto, anche di
domenica, lo stava spettando per il
pranzo. Ma ora poteva finire il racconto.
Si fermò in una trattoria di campagna a
un passo da un campo di grano, non ancora
maturo. Si sedette a un tavolo all'aperto
coperto di un cencio a quadri bianchi e
rossi. Della custodia del suo ricettario
tirò fuori i fogli su cui aveva iniziato
a scrivere.
Rilesse ad alta voce:.. la dipinge
seduta con le mani in grembo che immobile
guarda lontano...e poi continuò.
Una domenica di sole il pittore
termina il ritratto della donna con i
capelli rossi e gli occhi verdi.
"Ho finito, finalmente. Ho compiuto
la mia fatica", esclama.
Deposti i pennelli sulla mensola del
cavalletto, paga la modella che, stufa e
impaziente, si affretta ad alzarsi e a
cambiarsi d'abito.
"Posso tenere il vestito?" gli chiede
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 29
sulle mosse di andar via.
"Il vestito grigio? Quello che mi ha
consigliato di comprare Madame X?"
"Il vestito del quadro", risponde
secca la donna.
Il pittore indugia, quasi stentasse a
capire, poi sorridendo risponde
"Certamente", prima di salutarla.
Non è lontano il ricordo di una
commessa che lo assedia con garbo, ma
senza ritegno: "Che misura, signore...che
taglia porta la sua modella ... dovrà
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 30
essere di stoffa setosa e dovrà modellare
bene il suo corpo..." Ora aveva compiuto
la sua fatica e non aveva più bisogno di
un vestito grigio.
È solo davanti alla sua opera, il
pittore. Ne prende dapprima le distanze,
poi la scruta da vicino con meticolosa
attenzione. Ne apprezza il tratto deciso
e i contorni nitidi, né ammira i colori.
In una parola è soddisfatto, soddisfatto
della sua fatica.
"Devo mostrarlo a Madame X" esclama
"senza di lei non sarei mai riuscito a
dipingere la signora con gli occhi verdi
e i capelli rossi. Senza di lei ogni
tentativo sarebbe stato vano."
Incarta religiosamente la tela e si
reca al negozio della commerciante di
colori. C'è un altro cliente, nel
negozio, al quale Madame X sta mostrando
la sua merce. Il pittore entra
silenzioso, ingombro della sua fatica e
della sua emozione, e rimane indietro non
osando disturbare i due che stanno
parlando.
Madame X si accorge di lui e gli
sorride posando sul banco gli arnesi che
aveva in mano.
"Ben tornato, signore."
"Grazie, Madame", replica timido il
Storie dall’arte – Un’idea di racconto che …
www.scritturacome.com • mariella.sassone@gmail.com 31
pittore.
"... e la vostra modella con gli
occhi verdi e i capelli rossi ... le
avete fatto il ritratto? Mi ricordo che
vi consigliai di farle indossare un
vestito grigio."
"L'ho dipinta come Voi mi avete
consigliato, guardate."
Incoraggiato dallo sguardo luminoso
della donna, il pittore scarta la sua
opera sotto gli occhi dell'altro.
"È meravigliosa", esclama Madame X.
"Deve essere stata una grande fatica, ma
ne è valsa la pena"
"Ma sono solo due parole” interviene
sdegnato l'estraneo avventore, “due
parole su un lembo di azzurro..”
"Due parole, appunto", replica Madame
X senza distogliere gli occhi dal
pittore, "UNE FEMME.”
Recommended