VITTORIO GREGOTTI ZEN (1969/1973) Palermo (IT) · Quarere ZEN Palermo 1969‐1973 zona espansione...

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VITTORIO GREGOTTIZEN

(1969/1973)Palermo (IT)

Proge&azioneUrbanis/ca

PrimaEsercitazione“LeggereilProge&oUrbano”

Quar%ereZENPalermo1969‐1973

zonaespansionenord

Università degli Studi di Firenze Facoltà di Architettura

Corso di Laurea in Urbanistica e Piani!cazione Territoriale e Ambientale

Allievo: Del!no Erminio

Anno Accademico 2009/2010

Proge&azioneUrbanis/ca

Vi1orioGrego4eilPRGdel1962

Dopo un lungo iter burocratico, nel 1962 il Presidente della Regione approva il Piano Regolatore Generale della città. Il piano prevedeva l'ampliamento della super!cie cittadina di circa il doppio, soprattutto verso nord e secondo la morfologia del territorio. Si vennero così ad occupare moltissimi spazi lasciati liberi prima destinati all'agricoltura e contemporaneamente le borgate storiche vennero inglobate nel tessuto urbano, molte delle quali perdendo completamente la loro identità. Nel 1966 vengono approvati i Piani di Edilizia Economica Popolare (PEEP), decide di edi!care una serie di quartieri popolari progettati solitamente secondo il disegno di "edi!cio unico“. Tra i vari piani vinse per concorso il progetto ZEN di Vittorio Gregotti

Immagine:Vi&orioGregoB

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Il progetto viene pensato con molti riferimenti alla città storica. I temi principalmente furono riprendere la concezione delle strade della città storica, ricreare l’idea della città murata mediterranea e creare un quartiere che fosse realizzato l’ungo l’asse seicentesco di via Maqueda.

Immagine:Palermonell’etàaraba

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Immagine:Localizzazionedell’intervento

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Sul sistema della griglia ortogonale si distribuiscono 18 insulæ orientate longitudinalmente secondo l’asse nord-sud, disposte su tre !le parallele di sei insulæ ciascuna.

Planivolumetrico

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Rispetto alla direttrice Est-Ovest le insulae aderiscono alle tre diverse quote del terreno che presentano una differenza di 1,5

metri tra una e l’altra. Al comtempo il tessuto delle 18 “insule” di cui è costituito il quartiere, ripone l’articolazione

tipologica e la densità del centro storico palermitano, in particolare del tessuto minore della città araba.

Immagine:VedutadelmodellodaNord

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Aree del centro storico palermitano

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Ogni “insulæ” presenta una sezione costante di 64,80 metri, corrispondente alla metà della lunghezza dell’ insulæ stessa, che costituisce l’unità base dell’intero insediamento. Ogni insulæ è costituita da 4 corpi in linea paralleli

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Ogni insulæ è chiusa da una testata alta 6 piani, a differenza del corpo centrale che è a tre piani.

Immagine:Prospe&oparzialediunInsula

Immagine1:Sezioneparzialediuninsula

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Il cuore dell’insula è costruito da due corti pedonali lastricate e alberate, con sezione 8,4

metri, sollevate di un metro dal livello stradale

Immagini:ProspeBvaevedutadiunacorteinterna

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Ortogonalmente in direzione Nord-Sud sono previsti i servizi dell’insediamento tra cui: 2 blocchi scolastici di materne, 2 elementari e 1 media. Inoltre 50.000 Mq di spazi verdi e impianti sportivi, un blocco polifunzionale

nella piazza sopraelevata. Inoltre ogni blocco ha un sistema di porticati nel quale possono alloggiare spazi per piccole

attività produttive

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Il programma di attuazione del quartiere purtroppo non e stato mai completato. La struttura dell’insula purtroppo è

stata completata solo in parte e deteriorata dall’occupazione abusiva. Il fondamentale sistema dei

servizi collettivi e delle piccole attività produttive non è mai stato realizzato.

Par/incompleteomairealizzate

Proge&ooriginale

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Oltre all’occupazione abusiva addirittura in alcune aree sono state costruite delle strutture o abitazioni dove il progetto dello

zen non fosse stato completato, una sorta di appello ad non volere più ultimare la struttura.

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Un ultimo problema che è stato riscontrato, che si può notare anche osservando il contesto è che il nuovo quartiere sorge in un'area che a causa di una depressione, risulta poco arieggiata e quindi poco adatta all'edi!cazione di un'elevata densità abitativa. Questo a portato ad una qualità della vita malsana all’interno del quartiere anche perché !no al 1998, alcune parti del quartiere erano sprovviste di fognature, luce elettrica propria, ed acqua potabile. Per concludere posso dire che la cattiva riuscita del progetto ZEN di Gregotti è stata principalmente una conseguenza socio-economica della popolazione palermitana e non del progetto in se stesso.

ZEN1

ZEN2

Fonti bibliogra!che:

-  A.A.V.V.,Grego&Associa-:1973‐1988,Milano,Electa,1990

‐ Polano(S.),Guidaall’archite;uraitalianadelNovecento,Electa,1991

‐STELLAE..,AbitareinSicilia–Passatoefuturodell’interventopubblicoinCOSTANTINOD.,Teoremasiciliano,Palermo1989,pp.77‐85

‐ DIBIAGIP.,Lagrandericostruzione:ilpianoINA‐Casael’ItaliadeglianniCinquanta,Donzelli,Roma2002,pp.3‐31.

‐COSTANTINOD.,Palermo:sviluppourbanoeformedell’urbanizzazione,inCOSTANTINOD.Teoremasiciliano,Pubblisicula,Palermo1989,pp.129.

‐Ar-colodiRaffaellaRivaSanseverinoDipar/mentodiProge&oeCostruzioneEdiliziaUniversitàdeglistudidiPalermo

Fonti informatiche:

-  www.bing.it/maps/;

-  Google Earth

-  www.gregottiassociati.it

-  www.comune.palermo.it

-  www.wikipedia.it

- www.google.immagini.it

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