La valorizzazione degli attrattori culturali e turistici

Università degli Studi di Messina

Dipartimento di Scienze Cognitive, della Formazione e degli Studi Culturali

MASTER UNIVERSITARIO DI PRIMO LIVELLO in APPRENDISTATO:“ESPERTO IN MANAGEMENT DI STRUTTURE ALBERGHIERE, AGENZIE DI VIAGGIO E

TOUR OPERATOR”

“Le Politiche di valorizzazione

attrattori culturali e

turistici”19 dicembre 2013

Chiesa di San Giovanni di Malta - Messina

Natale Giordano Technical Manager Coppem

Responsabile Commissione Cultura,Turismo e sviluppo sostenibile

Chi governa deve avere a cuore "massimamente la bellezza e l'accoglienza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini"

Costituto Senese del 1309

All’inizio del 21° secolo il turismo è diventato una delle maggiori industrie del mondo con un fatturato annuo stimato attorno ai 3.000 miliardi di dollari e ha continuato a registrare fino al 2009 un tasso di crescita medio pari al 4-5% annuo.

Le previsioni della World Tourism Organization indicano che questa tendenza continuerà anche nei prossimi anni, e che il turismo crescerà costantemente nel futuro: infatti, è previsto un incremento di arrivi internazionali che potrebbe raggiungere la cifra di oltre 1,5 miliardi entro il 2020.

Al tempo stesso, la domanda del turista consumatore/utente è caratterizzato dalla crescente importanza della dimensione immateriale, che riflette l’”anima della città”, ma è al tempo stesso anche l’elemento essenziale per costruire il suo futuro.

(Fusco Girard, 2008).

La cultura è diventata una risorsa cruciale per l’economia post-industriale, come testimoniano l’utilizzazione del patrimonio culturale nelle strategie di sviluppo dell’Unione Europea e di altri organismi. La cultura è sempre più utilizzata dalle città e regioni come mezzo per preservare la loro identità culturale e sviluppare lo sviluppo locale duraturo e partecipato.

La concorrenza tra i siti turistici deriva dalla loro capacità attrattiva che dipende almeno da queste sei circostanze:

Pluralità di valori

Culturali

Artistici

Storici

Ambientali

Accessibilità

Qualità

e densità

di strutture turistiche

Qualità dei

servizi turistici offerti

(materiali e immateriali)

Qualità sociale

identitaria del sito

Disponibilità

specifici servizi aggiuntivi

Strumenti programmatici

PROGRAMMA OPERATIVO INTERREGIONALE2007/2013

(POIn)“Attrattori culturali, naturali e

turismo”delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza

Strumenti programmatici

Piani Attuativi Interregionali2007/2013

(PAIn)“Attrattori culturali, naturali e

turismo”delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza

Dotazione finanziaria 2007 - 2013

POIn 1,1 Miliardi di euro

PAIn 1, 05 Miliardi di Euro

19 dicembre 2013

Asse I

Valorizzazione ed integrazione su scala interregionale

dei Poli e degli attrattori culturali,naturali e paesaggistici in essi

localizzati

Asse II

Competitività delle imprese del settore turistico, culturale ed

ambientale e promozionedell’offerta delle Regioni Conv

Asse III

“Azioni di Assistenza Tecnica”

Esempi di azioni di valorizzazione sostenibile e

duratura

La dimensione partecipata dello sviluppo –

le dinamiche dell'Ecomuseo

Gli strumenti dell'Information and

Communication Technology

Gli Eventi

L'Ecomuseo è un processo dinamico con il quale le comunità conservano,

interpretano e valorizzano il proprio patrimonio in funzione

dello sviluppo sostenibile

L'Ecomuseo quindi è una realtà orientata a favorire lo sviluppo sostenibile del territorio, attraverso la valorizzazione e la messa in rete delle dinamiche culturali locali, la creazione di sinergie con il comparto turistico ed economico, l’attenzione all’ambiente e la promozione delle logiche della sostenibilità.

La definizione sulla quale lavora il Laboratorio Ecomusei è quella di un patto con il quale una comunità si impegna a prendersi cura di un territorio.

“Patto”

non norme che obbligano o

proibiscono qualcosa, ma

un accordo non scritto e

generalmente condiviso.

“Comunità”

i soggetti protagonisti non sono solo

le istituzioni poiché il loro ruolo

propulsivo, importantissimo, deve

essere accompagnato da un

coinvolgimento più largo dei

cittadini.

“Prendersi cura”

conservare ma anche saper

utilizzare, per l’oggi e per il futuro,

il proprio patrimonio culturale in

modo da aumentarne il valore

anziché consumarlo.

“Territorio”

inteso non solo in senso fisico, ma

anche come storia della

popolazione che ci vive e dei segni

materiali e immateriali lasciati da

coloro che lo hanno abitato in

passato.

Information and

Communication Technology

Casi di successo Viaggiart

Travel Appeal

Angeli per Viaggiatori

19 dicembre 2013

Gli Eventi

Capitale Europea della Cultura

Forum Universale della Cultura

Festival ICCN Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO

Notte Euromediterranea del Dialogo

19 dicembre 2013

Marsiglia Capitale Europea della Cultura 2013

19 dicembre 2013

Forum Universale delle Culture Napoli 2013

19 dicembre 2013

Festival ICCN Patrimonio Culturale Immateriale

UNESCO

19 dicembre 2013

Notte Euromediterranea del Dialogo

ConclusioniLa sfida economica delle regioni del Mezzogiorno ,

per la ricchezza e la varietà del patrimonio

culturale ivi concentrato, risiede quindi nel

combinare la rendita derivante dall’unicità

culturale con la capacità di replicazione del

capitalismo postindustriale, integrando con

modalità innovative i beni culturali con i relativi

servizi: il valore del bene unico deve poter essere

“trasferito” sul valore di beni replicabili, che

possono essere prodotti ed esportati

Grazie

ngiordano@coppem.org

La valorizzazione degli attrattori culturali e turistici

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