Lezione 5

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Psicologia dell'adolescenza

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L’ADOLESCENTE E

IL MONDO SOCIALE

- Cambiamenti fisici

- Strumenti cognitivi

Famiglia, scuola, coetanei

“Microsistemi” (Bronfenbrenner).

Microculture quotidiane in cui si spendono pensieri, discorsi, azioni ed emozioni.

Banco di prova per sperimentare e affinare inedite capacità relazionali, sociali ed affettive.

ADOLESCENTI E

GENITORI

Compito di sviluppo: emancipazione

Tessuto familiare esistente Cambiamenti nell’intero sistema

famiglia

Individuazione/separazione = cercare altrove figure identificatorie e separarsi rinegoziando routine e abitudini, ruoli e mansioni.

Elementi che caratterizzano il rapporto adolescenti-genitori

1. Ambivalenza (“vado-non vado”)

2. Conflittualità

3. Stili educativi

Ambivalenza nella separazione

Richiesta di autonomia,spazi decisionali,

privacy, minore controllo

Desiderio di essere “dentro la famiglia”,

protetto.

Sicurezza: allontanarsi e affrontare le nuove esperienze con maggiore serenità

“ Credo che anche la famiglia sia una grande scuola che ti deve insegnare come vivere in mezzo agli altri, perché le persone che ti vogliono bene t’indirizzano sempre sulla giusta strada”.

“ Il mio primo punto di riferimento è mia madre che è sempre disponibile ad ascoltare i miei problemi e a cercare di risolverli insieme a me … sono convinta che se lei non ci fosse, io mi terrei tutto dentro e quindi sarei una ragazza più sofferente”.

Il momento dell’ingresso nel mondo adulto è ancora lontano e il ragazzo è ancora dipendente dai genitori

“Sento dentro di me il bisogno di aiutare mio padre e la mia famiglia. Quando rientra dal lavoro è stanco morto e mi piacerebbe aiutarlo, magari nel lavoro…”

=Ruolo marginale e debole identità sociale

Importanza di garantire al figlio la possibilità

di allontanarsi psicologicamente,

di fare nuove esperienze basate sui propri

desideri e bisogni,

standogli sempre accanto.

Difficoltà dei genitori a favorire tale allontanamento

MOTIVI:• Periodo critico (crisi di mezza età).• Analisi retrospettiva della propria vita.• Ridefinizione del rapporto di coppia.• Difficoltà a riconoscersi in un ruolo sminuito.• Sentimento di “estromissione” dalla vita del

figlio. Impediscono le nuove esperienze Fingono di non sapere – disinteresse Da permissivismo a controllo (e

viceversa)

Conflittualità Confronto aspro e vivace processi di ristrutturazione dei rapporti

familiari che comporteranno la conquista dell’autonomia del figlio

apprendimento di abilità sociali (ascoltare, considerare le opinioni altrui, negoziare, ecc.)

ARGOMENTI: Questioni ordinarie (uscite, abbigliamento,

soldi, amicizie) più che temi valoriali o aspetti morali.

Stili educativi dei genitori

Autoritario: regole rigide a cui obbedire senza discussioni; frequenti punizioni (anche fisiche); atteggiamento distaccato e poco interessato alle attività e ai pensieri del figlio.

Permissivo: amore e affetto ma scarso controllo e poca (o nessuna) severità sul rispetto delle regole.

Trascurante e di rifiuto: disimpegno e disinteresse nei confronti del figlio.

Autorevole: combinazione equilibrata di richieste e atteggiamenti di sollecitudine nei confronti dei figli che vengono ascoltati, favorendo scambi comunicativi (rispetto del proprio ruolo di genitori e dei bisogni dei figli).

Caratteristiche dei figli

Autoritario: adolescenti non equilibrati dal punto di vista psicologico; difficile inserimento scolastico.

Permissivo: buon equilibrio psicologico e buona motivazione allo studio, ma confusione sulle regole, con rischio di devianza.

Trascurante e di rifiuto: comportamenti devianti, difficoltà scolastiche; si sentono non accettati.

Autorevole: adolescenti equilibrati, motivati allo studio, adattati socialmente.

Vantaggi dello stile autorevole

Possibilità di sperimentazione, in

una atmosfera di sostegno e reale

interesse

buoni scambi comunicativi

gestione equilibrata delle regole e dei

reciproci ruoli

Oggi …

Da un eccesso di sicurezza dei propri valori e principi ad un eccesso di insicurezza per paura di sbagliare, di perdere l’affetto dei propri figli

=Dalla “Famiglia delle regole” alla “Famiglia degli affetti”

Carenza di autorità (o paura di assumerne)

Rigidità negli atteggiamenti e nelle regole Regime educativo autoritario Confini rigidi e distanzianti tra i membri

della famiglia Rigidità gerarchica con ruoli ben marcati Processi di responsabilizzazione precoci

IERI

OGGI Mancanza di regole e confusione Regime di negoziazione continua Confini inesistenti o confusi tra i membri

della famiglia Sovrapposizione dei ruoli Processi per mantenere per lungo tempo i

figli all’interno della famiglia

Rischio …Perdita della dimensione educativa del

rifiuto, della frustrazione

Mancanza della figura da contestare per potersi emancipare

Gratificazione e annullamento della fatica

Evitamento della “mancanza”, non lasciando emergere i bisogni

Scarsa esperienza che rende insopportabili le frustrazioni

OBIETTIVO FINALE

Realizzare la giusta distanza tra

genitori e figli, favorendo la

crescita e l’autonomia di questi

ultimi, in un clima fatto di calore e

comunicazione.

ADOLESCENTI E

COETANEI

Legami sociali:- nido- scuola materna- scuola

Prime relazioni significative con la madre

Acquisizioni:

Rispettare le regole dei giochiCoordinare il proprio comportamento in

rapporto a quello degli altri

Infanzia e fanciullezza:

Amicizie gestite dagli adulti(es.: feste a casa)

Adolescenza:

Amici: polo di riferimento essenziale

L’amico del cuore …Soggetti dello stesso sesso che stanno assieme

anche in situazioni socialmente allargate (scuola, gruppo)

Fedeltà ed esclusività (mantenere i segreti; aiuto nei momenti critici; sempre a disposizione)

Principio di “tutto o niente” (“Io stavo dando novanta e lei cinquanta…”) (per questo, spesso, è un rapporto destinato a mutare o finire)

non ironizzare

ottenere risultati su uno, parlando con l’altro

Nuovi bisogni nell’amicizia …Senso di sicurezza (qualcuno su cui contare, che “faccia

blocco” nei confronti degli adulti)

Confidarsi in condizioni di parità (rapporto simmetrico, non asimmetrico; alter ego che funge da specchio)

Trovare un modello concreto a cui ispirarsi (qualità che si vorrebbero avere)

Realizzare il processo di separazione dall’infanzia

Preparare alla relazione amorosa (intimità e lealtà. Es.: amicizie tra ragazzo e ragazza)

Tra maschi:

- esplorazione verso l’esterno (agire, fare)

Tra femmine:

- Ricerca verso l’interno(introspezione, riflessione; raccontarsi, parlare di sé)

Differenze di genere

La “banda” e il “club” …

“Gruppo monosessuale maschile” e “Gruppo monosessuale femminile”

Esperienze nuove da compiere fuori dal controllo degli adulti; scoperta e verifica delle proprie abilità (a differenza dell’infanzia in cui si sta insieme per giocare)

Bisogni … Fare esperienze nuove, sperimentando

l’allontanamento dalla famiglia Recuperare la sicurezza perduta

(attenuando i sensi di colpa) Appartenenza e accettazione (funzione di

oggetti/simboli; es. ragazzi devianti li rubano per “togliere potere” a chi non “li riconosce”)

Avere uno specchio rispetto alle proprie abilità e diventare “ciò che si è in potenza”

Condividere in classe le esperienze del gruppoRiprendere nel gruppo spunti offerti a scuola

Il grande gruppo eterosessuale … Riorganizzazione del sistema di sé (presa di

distanza dagli adulti mediante l’identificazione con i coetanei)

Conoscenza di sé e degli altri (grazie alla frequentazione e alla condivisione di esperienze)

Apprendimento di comportamenti e atteggiamenti (assunzione di ruoli, presa di decisioni e risoluzione di problemi, negoziazione dei punti di vista)

Costruzione di legami sentimentali (innamoramento in una situazione protetta: in caso di problemi il gruppo si schiera e interviene)

La “pressione di gruppo”

Omogeneizzazione di convinzioni, norme, atteggiamenti, comportamenti = conformismo per paura di non essere accettati e venire emarginati.

Insegnante

- Correggere opinioni diffuse ma erronee

- Promuovere un atteggiamento critico

La coppia amorosa … Ridefinizione, da parte della coppia, dei rapporti

con gli altri (difficoltà se il partner non è un membro del gruppo, es.: “Il suo ragazzo non sopporta le sue amiche, cioè noi. Non siamo noi che ci comportiamo male con lui, ma è lui che cercando di fare il simpatico a tutti i costi diventa odioso”).

BISOGNI: Affettivi (rapporto nuovo che colmi il vuoto creato

dalla separazione dalle figure genitoriali) Maturativi (realizzazione di sé; crescita; soddisfazione

per essere riusciti a superare il compito evolutivo iù complesso)

Sessuali (sperimentazione ancora immatura. Impreparazione nonostante la precocità)

Fare progetti per il futuro (“favola d’amore”)

Il gruppo classe

Inizio dell’anno:

Compatto

e

omogeneo

Col tempo:

Sottogruppi spontanei

(coppie, terzetti,

ragazzi isolati)

Impressione dell’insegnante:

Sociogramma …1. Con chi svolgerebbero una certa attività 2. Con chi non svolgerebbero una certa attività

Matrice sociometrica:

- Scelte compiute- Scelte ricevute

Soggetti isolati Soggetti rifiutati

Soggetti popolari(risorsa per l’insegnante)

ADOLESCENTI E

SCUOLA

Non più solo luogo di trasmissione e

costruzione di conoscenza,

ma anche sede in cui sperimentare le

nuove competenze cognitive, emotive

e relazionali.

Compiti di sviluppo principali

1. Scelta del tipo di scuola

2. Passaggio tra cicli scolastici (nuove strategie cognitive, relazionali

e sociali per adattarsi alle nuove regole e alla nuova organizzazione.

L’abbandono scolastico è molto frequente nel primo biennio della scuola superiore)

“ Dovrei ringraziare la scuola che sto frequentando, che mi ha insegnato a vivere, a scegliere la mia vera personalità (che spesso poteva essere condizionata dagli amici)”.

“ Sono purtroppo finita qui per consiglio dei miei genitori, che devono essersi pentiti dopo i miei risultati”.

“Quando ho cominciato questa scuola ero contento, ora mi fermo a pensare se sia quella giusta per me e dove andrò a finire”.

Uno dei problemi principali …

Decrescere della spinta motivazionale =

Motivazioni più autonome

Tendenza a non comprendere l’utilità delle discipline studiate

Abilità dell’insegnante …

Consapevolezza di ciò che i propri alunni stanno vivendo

Essere interlocutori validi e in grado di rispondere ai loro bisogni

Affrontare l’imprevisto

Rappresentare un’alternativa di esperienze relazionali significative su cui fondare il proprio percorso identitario

in pratica … Ascolto

Saper accogliere i diversi punti di vista

Far emergere pensieri, sentimenti e difficoltà

Sapersi relazionare come interlocutori esterni ma non estranei

Creare spazi di pensiero che consentano lo sviluppo dell’autostima e dell’autonomia

Coinvolgere gli allievi

Valorizzare i loro successi

Stili educativi possibili

Autoritario: più attento alla trasmissione di conoscenze e all’informazione; prestazioni scolastiche buone, ma non pensiero creativo e autonomo.

Tollerante: permissivo, amato dagli studenti che però non lo considerano effettiva figura di riferimento. In classe spesso regna il caos.

Autorevole: cerca di muoversi in modo equilibrato tra permissivismo ed autoritarismo).

Componenti della professionalità:

1. culturale

2. pedagogico-didattica

3. psicologica

1. Componente culturale

Conoscenze con carattere problemico e di ampio respiro

Ampi e organici collegamenti interdisciplinari

Visione non settorializzata, ma unitaria della realtà

Discussioni di gruppo

2. Componente pedagogico-didattica

Avere idee chiare circa il tipo di allievo che si ha di fronte

Avere idee chiare circa il tipo di adulto che si vuole contribuire a creare

Rapporti interpersonali da stabilire

3. Componente psicologica

Conoscenze sulla natura dei processi psicologici in gioco (cognitivi-emotivi-relazionali)

Metodi adeguati (es.: sociogramma, discussione di gruppo e brainstorming)

Atteggiamenti (ascolto, decentramento, flessibilità, ecc.)

Condizioni essenziali …

1. Motivazione intrinseca all’attività educativa

2. Vivere la propria attività educativa come una sperimentazione continua

Le richieste degli allievi … Vedersi proporre attività e temi

interessanti e significativi

Essere presi in considerazione come individui che già hanno delle idee proprie

Valorizzazione personale (rinforzi per i propri sforzi fiducia in sé)

Essere aiutati a conoscere la realtà attraverso le discipline (da presentare con passione)

Aiuto a conoscere se stessi (potenzialità, limiti

L’adolescente stabilisce un rapporto affettivo positivo nei confronti delle persone che lo aiutano a crescere …

“Di un insegnante ho un ricordo particolare: mi ha aiutata a guardare dentro me stessa, a conoscermi meglio, mi ha dimostrato molta fiducia, fiducia di cui avevo bisogno per credere in me”