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il fascismo e la presa del potere
dalle leggi "fascistissime" alle leggi razziali
leggi fascistissime:
Le leggi "fascistissime" furono il fondamento sul quale si
costruì il regime, caratterizzato dalla sostanziale
coincidenza tra strutture dello Stato e strutture del partito
fascista, unica forza politica legittimata ad esistere. L'Italia
divenne quindi uno Stato totalitario, ovvero uno Stato
"occupato" dal Partito fascista, teso a imporre ovunque la
propria presenza.
L'ultima tessera della Camera del lavoro emessa nel 1925, l'anno prima
della promulgazione delle leggi fascistissime
contenuto delle leggi:
•rafforzarono i poteri del capo del governo il quale doveva rispondere del
proprio operato solo davanti al re e non più di fronte al Parlamento,
ridotto a semplice luogo di rappresentanza;
•tutte le associazioni furono sottoposte al controllo
della polizia;•i sindacati fascisti vennero riconosciuti come gli unici legittimi;
•le commissioni interne furono abolite, lo sciopero e la serrata furono
proibiti per legge;
•furono abolite le amministrazioni comunali e provinciali elettive e sostituite
con autorità di nomina governativa;
•furono sciolti i partiti di opposizione;
•furono chiusi i giornali antifascisti e tutta la stampa fu sottoposta ad un severo
controllo;
•fu stabilito il confino di polizia per gli antifascisti;
•per giudicare i reati contro la sicurezza dello Stato (per i quali era prevista
anche la pena di morte) venne istituito il Tribunale speciale per la difesa dello
Stato, il cui collegio giudicante era formato da membri della Milizia e da militari;
•venne istituita l'Ovra, l'efficientissima polizia segreta;
•organo supremo del partito divenne il Gran Consiglio del fascismo, presieduto
da Mussolini e composto da vari notabili del regime;
Il Gran Consiglio del Fascismo
La costituzione
Il Gran Consiglio del Fascismo fu costituito con la Legge del
9 dicembre 1928. Di esso facevano parte permanentemente
i quadrumviri della Marcia su Roma. Inoltre ne facevano
parte, finchè durava la loro funzione: il Presidente del
Senato, il Presidente della Camera dei Fasci e delle
Corporazioni, i ministri degli Affari Esteri, dell’Interno, di
Grazia e Giustizia, delle Finanze, dell’Educazione Nazionale,
dell’Agricoltura e Foreste, delle Corporazioni, della Cultura
Popolare, il Presidente dell’Accademia d’ Italia, il Presidente
del Tribunale Speciale per la sicurezza dello Stato, i
Presidenti delle Confederazioni Fasciste degli Industriali,
degli Agricoltori, dei lavoratori dell’Industria e dei lavoratori
dell’Agricoltura. Con decreto del Capo del Governo
potevano, infine, essere chiamati a farne parte per la durata
di un triennio, persone con particolari meriti. La presidenza
era del Capo del Governo che lo convocava e ne stabiliva
l’ordine del giorno. Il Segretario Nazionale del Partito
Nazionale Fascista ne era il segretario. Le sue sedute erano
segrete.
Le funzioni
Le funzioni del Gran Consiglio potevano essere deliberative o consultive.
Quelle deliberative, rigorosamente stabilite dalla legge, potevano
riguardare la formazione della lista dei Deputati designati, da sottoporre
all’approvazione del Corpo elettorale; l’approvazione degli statuti, degli
ordinamenti e delle direttive politiche del P.N.F.; la nomina e la revoca del
Segretario e dei Vice-Segretari, del Segretario Amministrativo e degli altri
membri del Direttorio del Partito.
Quelle consultive, che costituivano l’attività normale e caratteristica
dell’organo (la legge diceva che il G.C.F. era il “ consulente ordinario del
Governo in materia politica”), consistevano in pareri facoltativi o
obbligatori
Capo del Governo.
I pareri obbligatori erano quelli in materia costituzionale. La
legge considerava di carattere costituzionale le seguenti
materie: successione al Trono; attribuzioni e prerogative
della Corona; composizione e funzionamento del Gran
Consiglio, del Senato, della Camera dei Fasci e delle
Corporazioni; attribuzioni e prerogative del Capo del
Governo; facoltà del potere esecutivo di emanare norme
giuridiche; ordinamento corporativo e sindacale; rapporti fra
lo Stato e la Santa Sede; trattati internazionali che
importino variazioni al territorio dello Stato e delle Colonie.
Il Gran Consiglio, inoltre, su proposta del Capo del
Governo, forma e tiene aggiornata la lista dei nomi da
presentare alla Corona in caso di vacanza per la nomina
del Primo Ministro e dei Ministri.
Il primo nucleo dell'OVRA nacque con l'istituzione a Milano nel 1927 di
un "ispettorato speciale di Polizia", con tutte le caratteristiche di
mimetizzazione tipiche di un organismo segreto, sia per quanto attiene
alla sede sia alle persone che vi lavoravano (si nascondeva, infatti, sotto
la sigla di una "vinicola meridionale", con funzionari e collaboratori che
assumevano generalità di copertura).
La direzione fu affidata al già citato ispettore Francesco Nudi, che restò
nell'ombra così come il nuovo organismo fino al dicembre 1930, allorché
l'agenzia Stefani diramò, secondo le indicazioni dello stesso Mussolini,
la notizia che la sezione speciale OVRA della Direzione Generale della
P.S. aveva "scoperto un'organizzazione clandestina che ordiva delitti
contro il regime".
l'OVRA
« Il giornalismo italiano è libero perché serve soltanto una causa
un regime: è libero perché, nell'ambito delle leggi del regime, può
esercitare, e le esercita, funzioni di controllo, di critica, di propulsione. »
(da un discorso di Benito Mussolini del 10 ottobre 1928)
redattori della rivista "non
mollare"
stampa
clandestina
la stampa
sede sindacale distrutta a Roma
1922 i fascisti sostituiscono o tramvieri a Milano
il fascismo e i sindacati
la carta del lavoro
ALCUNI ARTICOLI DELLA LEGGE ISTITUTIVA DELLA CAMERA DEI
FASCI E DELLE CORPORAZIONI 1938
Art. 1.
La Camera dei deputati è soppressa con la fine della XXIX Legislatura.
È istituita, in sua vece, la Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Art. 2.
Il Senato del Regno e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni
collaborano col Governo per la formazione delle leggi.
Art. 3.
La Camera dei Fasci e delle Corporazioni è formata dai componenti del
Consiglio Nazionale del Partito Nazionale Fascista e dai componenti del
Consiglio Nazionale delle Corporazioni, salve le incompatibilità di cui
all'articolo 9.
Le modificazioni nella composizione del Consiglio Nazionale Fascista e
del Consiglio Nazionale delle Corporazioni sono disposte con legge.
Art. 4.
Il Duce del Fascismo, Capo del Governo, fa parte, di diritto, della
Camera dei Fasci e delle Corporazioni.
Ne fanno parte anche i componenti del Gran Consiglio del Fascismo,
salve le incompatibilità di cui all'articolo 9.
Art. 5.
I Consiglieri Nazionali che fanno parte della Camera dei Fasci e
delle Corporazioni debbono possedere i requisiti prescritti
dall'articolo 40 dello Statuto del Regno, ma il limite minimo di età è
stabilito in venticinque anni, compiuti entro il giorno del giuramento
di cui all'articolo 6.
La qualità di Consigliere Nazionale è riconosciuta con decreto del
Duce del Fascismo, Capo del Governo, da pubblicare nella
"Gazzetta Ufficiale" del Regno.
Art. 6.
I Consiglieri Nazionali, prima di essere ammessi all'esercizio delle
loro funzioni, prestano giuramento in Assemblea plenaria, secondo
la formula dell'articolo 49 dello Statuto del Regno.
Art. 10.
I lavori del Senato del Regno e della Camera dei Fasci e delle
Corporazioni sono divisi in Legislature.
La fine di ciascuna Legislatura è stabilita con decreto reale, su
proposta del Duce del Fascismo, Capo del Governo. Il decreto fissa
anche la data di convocazione delle due Assemblee legislative
riunite per ascoltare il discorso della Corona, col quale si inizia la
legislatura successiva.
Per l'esercizio della ordinaria funzione legislativa le due Assemblee
sono periodicamente convocate dal Duce del Fascismo, Capo del
Governo.
Art. 11.
Il Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni è
nominato con decreto reale. Sono nominati ugualmente con decreto
reale i Vice Presidenti.
Il Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni nomina le
altre cariche stabilite nel Regolamento della Camera.
Art. 12.
La Camera dei Fasci e delle Corporazioni esercita le proprie
funzioni per mezzo dell'Assemblea plenaria, della Commissione
Generale del bilancio e delle Commissioni legislative.
Per determinate materie possono essere costituite Commissioni
speciali.
Art. 13.
Le Commissioni legislative sono formate dal Presidente della
Camera dei Fasci e delle Corporazioni, in relazione a
determinate attività nazionali. Il Presidente può convocarle in
ogni tempo.
Il Presidente forma e convoca anche le Commissioni previste dal
secondo comma dell'articolo 12.
(....)
Art. 18.
Si provvede con decreto reale, senza osservare la procedura
prevista dall'articolo 16, quando si versi in istato di necessità per
causa di guerra o per urgenti misure di carattere finanziario o
tributario.
La stessa procedura può essere seguita quando le Commissioni
non abbiano adempiuto, nel termine prescritto, alla loro funzione.
In questi casi si applicano le disposizioni contenute nel secondo
comma e seguenti dell'articolo 3 della legge 31 gennaio 1926-IV,
n. 100.
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